Bibi Film e RAI Cinema presentano “Lontano – Lontano”: Scritto e diretto da Gianni Di Gregorio. In uscita il 20 febbraio 2020

Mariagrazia Fiorentino

Lontano – Lontano è un film ambientato principalmente a Roma –   Trastevere, pieno di colpi di scena e di amicizie, ma anche colmo di umanità vera che fa sorridere per 90 minuti.

Per cambiare vita non si è mai troppo vecchi. Questo almeno sperano Attilio, Giorgetto e il Professore, tre uomini sulla settantina, variamente disastrati che un giorno decidono di mollare la vecchia vita di quartiere e andare a vivere all’estero. All’estero dove?. Interpreti principali: E.Fantastichini, G.Colangeli, G. Di Gregorio.”

Un film decisamente da non perdere.

Presentate le linee guida della XVII Quadriennale di Roma

A cura della redazione

La prima edizione si svolse nell’anno 1931 e, come per la futura che prenderà il via il prossimo 1 ottobre  2020, fu ospitata nel Palazzo delle Esposizioni. I lunghi percorsi compiuti nelle passate 16 edizioni non sempre sono stati lineari comunque è innegabile che abbiano sempre rappresentato una finestra importante dalla quale intravedere  i maggiori artisti che nei successivi anni avrebbero degnamente rappresentato l’arte italiana tanto in patria che all’estero. Non appena chiusi i battenti della XVI^ edizione, viene reso noto un bando per la nomina del direttore artistico, incarico fino adesso mai nominato, che progetti e realizzi la programmazione culturale nel triennio 2018/2020 in vista proprio della 17^ Quadriennale d’arte. Sul tavolo dell’omonima Fondazione arrivano sette progetti e dopo un’accurata selezione, viene affidato l’incarico a Sara Cusolich che chiama a coadiuvarla nel impegnativo compito e con il preciso incarico di curare l’esposizione, Stefano Collicelli Cagol. Nell’agosto 2019 viene chiamato alla presidenza della Quadriennale Umberto Croppi, già assessore alle politiche culturali di Roma Capitale. Queste le principali direttrici che la 17^ Quadriennale si prefigge nel prossimo quadriennio:

  • Ritornare al suo spirito originario di strumento in cui gli artisti siano al centro della sua attività, coinvolti nella costruzione dei suoi indirizzi e degli eventi prodotti.
  • Diventare un punto di riferimento per il sostegno della produzione artistica e la selezione di talenti, offrendo ad artisti e collezionisti occasioni dirette di incontro.
  • Costruire una rete stabile, a partire dalla prossima mostra di ottobre, di relazioni e coordinamento con le altre istituzioni del contemporaneo, sia pubbliche che private, con le fondazioni, le gallerie, le associazioni, gli studi, le scuole, non solo nell’ambito delle arti visive, ma anche della musica, della danza, del teatro.
  • Consolidare e creare attività di relazioni con istituzioni internazionali, a partire da quelle presenti nella Capitale, con uno sguardo costantemente rivolto alle aree del mondo che costituiscono ormai nodi imprescindibili per la valorizzazione degli artisti.
  • Espandere le azioni di ricerca e studio e diffusione della conoscenza, cooperando con le università, le accademie, gli istituti di formazione, anche attraverso il potenziamento dell’attività editoriale.
  • Essere protagonista dell’unico caso di rigenerazione urbana in corso a Roma con la nuova sede dell’Arsenale Clementino, i cui lavori di ristrutturazione e progettazione sono già in fase avanzata.
  • Diventare uno dei principali punti di riferimento per aziende e fondazioni bancarie, nel potenziare l’utilizzo dell’arte nella cultura d’impresa e nelle politiche di formazione e aggiornamento professionali.
  • Promuovere delle azioni per individuare un partner che consenta un ampliamento delle attività secondo le linee qui definite; avviare una campagna di ricerca di partner minori, a partire dalle singole persone, ma anche costituire una comunità più direttamente coinvolta nella vita della Fondazione; predisporre un piano di membership, con focus immediato la mostra del 2020, che faciliti una raccolta di fondi mirata, in aggiunta alle sponsorizzazioni in senso stretto.

Fra le novità di maggior rilievo, come affermato dalla sottosegretaria On.le Lorenza Bonaccorsi c’è quella che interessa l’Arsenale Clementino a Porta Portese, complesso monumentale che il MiBACT ha destinato alla Fondazione.

Nel prossimo mese di maggio sarà nuovamente convocata una conferenza stampa per rendere noti in maniera dettagliata tutte le caratteristiche che interesseranno questa importante manifestazione.

 

Opere di Jim Dine in mostra al Palazzo dell’Esposizioni dall’11 febbraio al 2 giugno Roma, 2020 –

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Non è certo la prima mostra d’arte contemporanea ad essere ospitata nel Palazzo delle Esposizioni; grazie però al suo attuale direttore – Cesare Pietroiusti, – in questi anni  segnati dalla sua gestione, queste si sono notevolmente moltiplicate, per nostra fortuna e di quanti amano l’arte al passo della contemporaneità. Fino al prossimo 2 giugno avremo la bella opportunità di conoscere da vicino l’arte di  Jim Dine, (Cincinnati, USA, 1935 – un americano appassionato dell’Europa e amante di Roma -), in una mostra che accoglie circa 80 opere promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, ideata e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo e curata da Daniela Lancioni.

20200210_110345_001                                                                                                        Harvest (Recolte) 1984

Si tratta di un’ampia mostra antologica realizzata in stretta collaborazione con un artista che in più di mezzo secolo ha esplorato tecniche e soggetti,  dove un esaustivo apparato iconografico restituisce la memoria visiva dei celebri happening raccontati dalla voce dello stesso Jim Dine. Una selezione di video interviste, infine, permetterà di familiarizzare con la figura dell’artista.

20200210_114525                                                                                                     Long Island Landscape – 1963

Come ha tenuto a precisare il Direttore Pietroiusti:”Il Palazzo delle Esposizioni presenta uno dei maggiori protagonisti dell’arte americana, il cui lavoro, radicale e innovativo, ha avuto un grande impatto sulla cultura visiva contemporanea, in particolare su quella italiana degli anni Sessanta. Nonostante la sua popolarità, Jim Dine rimane un artista difficilmente catalogabile in virtù soprattutto della sua volontà d’indipendenza e del suo rifiuto a identificarsi nelle categorie della critica, della storia dell’arte e del mercato. Sono esemplari l’autonomia e la libertà con le quali da sempre si rapporta al panorama dei valori accertati”.

20200210_113934                                                                                                             Head – 1959

Il percorso espositivo è stato ordinato secondo un criterio prevalentemente cronologico e distribuito nelle sei sale che coronano la hall centrale. I primi lavori sono piccoli dipinti su tela e acquarelli datati 1959,in ciascuno dei quali campeggia una testa isolata dal corpo (Head). Lo stesso soggetto è presente nell’ultima sala a conclusione della visita ingigantito in un dittico del 2016 (Two Large Voices Against Everything).

20200210_114256                                                                                                            Shoe – 1961

Segue un focus dedicato agli happening. Per la realizzazione di questa sezione, scrivono i curatori della mostra, “è stata condotta un’approfondita ricerca delle fonti iconografiche negli archivi che detengono le immagini dei maggiori fotografi attivi negli anni Cinquanta e Sessanta sulla scena artistica downtown di New York: Robert R. McElroy, Fred W. McDarrah e Peter Moore.

20200210_115019_001                                                                                                       Black Venus – 1951

Le immagini fotografiche reperite sono esposte insieme a un commento audio appositamente registrato dall’artista per la mostra romana”. Ampio spazio nelle sale successive è stato dedicato ai dipinti datati tra il 1960 e il 1963, attraverso i quali è offerta la possibilità di familiarizzare con i temi noti dell’arte di Dine, dagli strumenti di lavoro, recuperati nella ferramenta del nonno, alla tavolozza del pittore  e gli indumenti di lavoro. Il fil rouge è il colore che si trasforma in diverse metamorfosi.

20200210_114802                                                                                              A Thin Kindergarten Picture – 1974

Proseguendo nel percorso s’incontrano alcune opere considerate i suoi capolavori, come Window with an Axedel 1961, Black Shoveldel 1962, Four Roomsdel 1962,costituito da quattro grandi tele e da elementi dislocati nello spazio, e Two Palettes in Black with Stovepipe (Dream)del 1963. Significativi, inoltre, cinque degli otto lavori presentati alla Biennale di Venezia del 1964, presenti circa a metà del percorso espositivo.

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Un’intera sala è stata dedicata ai noti Cuori di Jim Dine mentre in una successiva è presente il grande cuore di paglia (Straw Heart) insieme alla mano verde (Green Hand). Nell’ultima delle sei sale intorno alla  del Palazzo delle Esposizionisarà si trova esposta Black Venus del 1991 (scultura derivata dal modello della Venere di Milo,cui Jim Dine lavora a partire dalla fine degli anni Settanta) e altre opere diversamente riconducibili a modelli dell’arte del passato.

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La mostra proseguirà con una selezione di opere degli anni più recenti e terminerà con una folla di Pinocchi, sculture in legno realizzate a partire dai primi anni Duemila. Scrivono in proposito i curatori: “… questa reiterata presenza svelerà la predilezione di Jim Dine per il personaggio di Carlo Collodi, creatura meravigliosa portatrice dell’antica metamorfosi dell’inanimato che prende vita”. La rassegna è accompagnata da un catalogo edito da Quodlibet costo €.28.00 pagine 304. Attività collaterali affiancheranno la mostra: concerti, conferenze, rassegna cinematografica, laboratori e visite guidate bilingue anche per non vedenti e molto altro.

Roma:Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194 fino al 2 giugno2020 con orari:domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso Informazioni e prenotazioni: Singoli, gruppi e laboratori d’arte tel. 0639967500; www.palazzoesposizioni.it Biglietti:intero€12,50; ridotto€10,00.

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Gambero Rosso Academy e Holding Polo del Gusto, Gruppo Illy firmano un accordo per la promozione del Cacao Domori

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

La continua e puntigliosa sperimentazione rivolta alla ricerca di prodotti di grande qualità e rispettosi, al contempo, di criteri di sostenibilità sociale e ambientale non poteva che portare la Academy di Gambero Rosso alla firma di un accordo con la Holding Polo del Gusto, Gruppo Illy inteso alla promozione e valorizzazione del cacao “Domori”. Tutto questo ha trovato conferma non solo nelle parole del Presidente di Gambero Rosso, Paolo Cuccia, bensì anche in quanto affermato da Riccardo Illy, Presidente del Polo del Gusto, che ha illustrato le  quattro linee guida del Polo dallo stesso presieduto: 1) qualità super per tutte le materie prime utilizzate accertata, riconosciuta e percepibile da esperti; 2) Uso delle migliori qualità di materie prime; 3) processo produttivo diverso da quelli in uso come per quello utilizzato per il cioccolato Domori  tanto nella macinatura che nella postazione che avviene a bassa temperatura per non disperdere gli aromi – 45 gradi  contro gli 80 utilizzati dagli altri produttori -; 4) sostenibilità ambientale e sociale documentabile attraverso accordi con i produttori.

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Come affermato nel corso della conferenza stampa tenuta nella sede romana di Gambero Rosso: “Le due aziende rappresentano un vero e proprio riferimento del comparto enogastronomico italiano: Domori, portavoce di una nuova cultura del cacao basata sulla ricerca della qualità e della purezza della materia prima e Gambero Rosso, leader della formazione del Wine & Food made in Italy con i suoi corsi amatoriali e professionali per futuri manager del settore”.

20200204_124836Lo chef Mirko Iemma ed il Presidente di Gambero Rosso Paolo Cuccia presentano una pizza con cioccolato Domori Equador 72%

Da febbraio sarà possibile partecipare ai primi appuntamenti in calendario con i corsi per appassionati presso la Gambero Rosso Academy di Roma:

  • Martedì 11 febbraio – Dolci Al Cucchiaio
  • Giovedì 20 febbraio – Dolci Di Carnevale
  • Sabato 22 febbraio – Dolci Di Carnevale Con Mamma (per mamme e bambini)
  • Martedì 25 e mercoledì 26 febbraio – I Segreti Del Cioccolato

Il 2 marzo avrà inizio il corso di alta formazione Professione Pasticcere, il percorso professionale per acquisire le competenze necessarie per una carriera di successo nel mondo della pasticceria.

Gambero Rosso Academy Roma – Via Ottavio Gasparri, 13/17- Per informazioni e acquisto corsi www.gamberorosso.it

 

Roma: Nuovo Macro Via Nizza– Museo per l’immaginazione preventiva

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

E’ stato presentato il 3 febbraio u.s. il progetto per il nuovo Macro di Via Nizza, con una veste museale completamente innovativa e un giovane nuovo direttore: Luca Lo Pinto. Una persona speciale che si distingue da  tutte le altre per una straordinaria “normalità”, che segue con rigore la sua strada senza scendere a compromessi e scorciatoie per arrivare ai risultati, ma con una grande esperienza maturata come direttore della  Kunsthalle Wien.

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Un progetto che prova a ripensare il museo in forma sperimentale e sempre più inclusivo, che parli ai giovani, un museo gratuito che può dare una diversa lettura. Da comuni stampa: il “Museo per l’Immaginazione Preventiva prende concretamente forma come un magazine tridimensionale, in cui ogni spazio del museo è ripensato come una specifica rubrica. L’architettura fluida che caratterizza il MACRO diventa così la griglia di un’impaginazione aperta a contenuti eterogenei e all’improvvisazione: un centro culturale polifonico dove una struttura editoriale si traduce in una forma vivente.La programmazione non sarà quindi scandita esclusivamente dalle mostre, ma da una serie di formati:

- MONO (Aritmici; Polifonia), monografie interdisciplinari;                           

- MEDIUM (Musica da Camera; In-Design; Studio Bibliografico;Palestra), sezioni dedicate ad ambiti e processi non convenzionali ma oggi centrali nelle pratiche artistiche contemporanee;

- RETROFUTURO, uno speciale display che ripensa la collezione attuale e funge da palinsesto dove esporre le opere di una collezione in fieri dedicata alle nuove generazioni;

- SOLO / MULTI, mostre monografiche, con l’eccezione di qualche collettiva, dedicate a figure fuori formato, coerenti all’attitudine interdisciplinare del museo;

- AGORÀ, il motore discorsivo del museo, con un programma d’incontri a loro volta scanditi in formati;

- EXTRA, che sviluppa sia una MACRO Academy che funga da software per attività di approfondimento e formazione sia uno spazio permanente dedicato all’attività didattica per i bambini.

Senza ignorare le origini e lo sviluppo dell’istituzione museale, credo sia necessario tentare di svincolarsi da modelli che risultano anacronistici rispetto alle complessità e porosità del linguaggio artistico contemporaneo. In un momento storico in cui il concetto di museo e la sua identità sono messi in continua discussione dai mutamenti sociali ed economici nonché dai linguaggi dell’arte stessa, è essenziale sperimentare modelli alternativi dove l’immaginazione possa essere il motore principale. Declinerò l’intera istituzione in una dimensione performativa: un grande stage in cui far convivere situazioni, mostre, progetti con dimensioni spaziali e temporali diversi mirando a coinvolgere il pubblico con una programmazione che sia insieme accessibile ma non d’intrattenimento, comprensibile ma non didascalica. Un’infrastruttura condivisa che possa essere uno spazio per la reciprocità, la convivialità e la messa in discussione del ruolo della produzione artistica e della sua ricezione. L’obiettivo è di mettere a punto una struttura museale elastica e interdisciplinare che pone al centro gli artisti e il loro pensiero. Un museo quale studio di produzioni di immaginari”.

Luca Lo Pinto Direttore artistico del MACRO

Auguri al nuovo Macro di Via Nizza

Area Contesa – Un’importante area espositiva in via Margutta 90 – Roma

Redazione – Foto Giorgia Lattanzi

Il toponimo della via è assai incerto. Alcuni accademici credono che l’etimologia provenga dalla contrazione volgare di “Marisgutia”, cioè “Goccia di Mare”, eufemismo gratificante di un fetente ruscello che dalla villa dei Picini scendeva e finiva nel Tevere, una cloaca naturale insomma. Altri cronisti, recentemente, sostengono che il nome derivi dalla famiglia Marguti: in effetti, dal censimento del 1526, risulta che un tal Luigi Marguti, di professione barbiere, abitasse in questa strada. Via Margutta, all’origine, era soltanto il retro dei palazzi di via del Babuino, dove erano i magazzini e le scuderie per il posteggio delle carrozze e dei carretti. Sulle pendici della collina, piccole case di stallieri, muratori, marmisti, cocchieri e nel viottolo l’attività degli operai aveva maggior spazio che non nei cortili gentilizi dei palazzi.

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Oggi questa via è ancora uno dei punti più caratteristici e vivi per l’arte a Roma. Uno spazio molto vivace è “Area Contesa”. Ecco cosa dicono le fondatrici, le  due sorelle Zurlo : “Gli spazi di area Contesa Arte sono poliedrici e predisposti ad ospitare diverse forme di espressione artistica. I percorsi principali in ambito concettuale sono due: quello delle arti tradizionali, “evoluzione dell’arte”e quello delle arti applicate, “metamorfosi creative, ma all’interno di questi due itinerari possiamo trovare molteplici e diverse forme d’espressione: opere pittoriche, sculture, grafica, fotografia, design d’autore e cibo d’autore. Artisti e creativi contemporanei hanno la possibilità di esporre in questa galleria.

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Il regista Federico Fellini abitava, insieme alla moglie Giulietta Masina, in questa via. In questi giorni è in corso una mostra dedicata al centenario della nascita di Fellini, genio indiscusso del cinema italiano. Ho selezionato per voi due scatti di opere esposte che restituiscono in termini poetici il clima onirico e realistico che il cinema felliniano ha costituito.

Partnership Tra ENEA ed ENI per un megaprogetto sulla fusione nucleare.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani.
Il termine “fusione nucleare” può generare qualche paura, se non sospetto, su molte persone. Le immagini di quanto avvenuto in Giappone negli ultimi rigurgiti della seconda guerra mondiale ne sono una ampia e ben documentata ragione. L’esplosione dell’ordigno nucleare avvenuta in  Giappone fu grazie ad una fissione nucleare – l’energia viene generata a seguito dell’urto fra un neutrone  e i nuclei di atomi molto pesanti, quali l’uranio, che si rompono in frammenti più piccoli e producono rifiuti radioattivi che restano tali per decine di migliaia di anni. Mentre nella reazione di fusione l’energia viene prodotta all’interno di una macchina denominata Totomak che utilizza il litio, metallo pesante in grande quantità sulla terra, presente nel rivestimento, insieme al deuterio, un isotopo dell’idrogeno di cui è ricca l’acqua di mare e il trizio, generato direttamente all’interno della macchina in un ciclo chiuso che non consente fuoriuscite di energia e contaminazioni di alcuna natura.
Il progetto che prende il nome di  DTT – Divertor Tokamak Test, è stato ideato dall’ENEA in collaborazione con CNR, INFN, Consorzio RFX, CREATE e alcune tra le più prestigiose università italiane, ha come obiettivo la realizzazione di una macchina sperimentale che dovrà rispondere ad alcuni dei nodi più complessi sul cammino della fusione nucleare, il processo per produrre energia rinnovabile, sicura, inesauribile con lo stesso meccanismo che ‘accende’ gli astri. Una sfida questa che coinvolge migliaia di scienziati in tutto il mondo e che vede l’Italia in prima linea nei grandi programmi internazionali di ricerca – ITER, Broader  Approach e DEMO – . La macchina DTT sarà collocata presso il Centro ENEA di Frascati, all’interno di un polo scientifico e tecnologico all’avanguardia, aperto a ricercatori e scienziati di tutto il mondo. Si tratta di un progetto di frontiera per realizzare un impianto del valore di circa 600 milioni di euro al quale partecipano ENEA per il 74% – ENI per il 25% ed il Consorzio CREATE per il restanta l’1%. ENEA in questa operazione ha usufruito di un prestito di  250 milioni di euro dalla BEI – Banca Europea per gli Investimenti -, garantito dal Feis – Fondo europeo per gli investimenti – oltre i 60 milioni concessi dal Ministero per lo Sviluppo Economico, gli 80 milioni concessi dal Ministero della Ricerca e delle Università, i 25 milioni della Regione Lazio ed altri 30 milioni da partner internazionali.  Oltre il valore finanziario/economico, sono importanti le sinergie messe insieme dalla grande ricerca, innovazione tecnologica, sviluppo e competitività industriale, nonché varie ricadute stimate in un fattore 4, ovvero oltre 2 miliardi di euro solo dal punto di vista economico. Nei sette anni di realizzazione è prevista la creazione di circa 1.500 nuovi posti di lavoro di cui 500 direttamente e altri 1.000 nell’indotto. Sono state già pubblicate ed aggiudicate le prime gare internazionali per i fili superconduttori ed è stata firmata la Convenzione con la Regione Lazio che ha vinto il bando per la localizzazione del progetto. Quest’anno saranno bandite le gare per la realizzazione dei componenti principali della macchina e i lavori di adattamento del sito. Fra i vantaggi della fusione vi sono:
– abbondanza ed economicità dei combustibili, facilità di estrazione, distribuzione geografica omogenea
– assenza di scorie
– rispetto dell’ambiente e zero impatto da estrazione dei combustibili
– assenza di emissioni di gas a effetto serra
– sicurezza intrinseca
– sviluppo di tecnologie innovative applicabili in numerosi campi.
Da non trascurare l’impegno che verrà profuso per consentire un ritorno di energie impiegate nel processo di produzione di energia elettrica pari, se non superiore, a quello impiegato. Al momento questo rapporto è pari allo 0,65 – di fronte ad 1 Kw. Impiegato il ritorno è Kw.0,65 – sia pure destinato ad essere incrementato grazie allo sviluppo tecnologico.  Tuttavia anche in presenza di questi risultati la ricerca sulla fusione, inoltre, ha già portato allo sviluppo di tecnologie innovative applicabili nel campo della salute, dei materiali hi-tech e della difesa del territorio.

Albergatore Day – XVI^ edizione promossa da Federalbeghi Roma

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Il centro congressi “La Nuvola” a Roma EUR ha accolto venerdi 24 e sabato 25 gennaio u.s. la XII edizione dell’Albergatore Day, il più grande evento nella Capitale dedicato al turismo, all’ospitalità, al food ed alle offerte formative per i giovani che intendono professionalmente cimentarsi in questi settori. Di grande interesse sono stati tanto i convegni quanto le tavole rotonde in cui sono stati dibattuti ed affrontati i principali temi che interessano il settore come nella tavola rotonda svolta il primo giorno che ha avuto per tema: “Operatori ed Istituzioni al bivio: la scelta non più rinviabile tra turismo low-cost e turismo di qualità. Il fenomeno dell’overtourism e la guerra scomoda tra turisti e residenti”.

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Molte le novità sia nelle attrezzature alberghiere che nelle varie forme di ospitalità riservate ai clienti. Da segnalare fra quest’ultime quelle offerte dal Comitato Alberghi Storici di Federalbeghi Roma, riassunte nelle parole del Presidente: “ ….agli ospiti verrà offerta una corsia preferenziale per prenotazioni ed agevolazioni per concerti, ingresso a musei e luoghi storici, visite turistiche in città; ogni albergo storico predisporrà un menù legato all’antica Roma oltre ad allestimenti dedicati per la prima colazione; il gruppo degli Alberghi Storici creerà sinergie con le altre associazioni storiche a Roma e in Italia, come locali, botteghe, dimore, negozi; in ognuno degli Alberghi Storici si organizzerà a turno una piccola mostra d’arte, supportata da istituzioni museali e accompagnata da storici dell’arte”.

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Una novità che ha richiamato su di sé attenzioni ed apprezzamenti è stato il piccolo robot prodotto dalla s.r.l. Valgarda, di Ponti sul Mincio, (MN), operante dal 1989 nel settore della ristorazione collettiva,– www.valgarda.cominfo@valgarda.it- programmabile per piatti veloci in cucina. Per l’occasione sfornava in continuo delle omelette preparate nel gusto del cliente, dal formaggio al bacon.   Altrettanto interessante l’offerta rivolta a quanti lavorano nel settore dell’accoglienza, concretizzando il concetto di pet hospitality. “Perché i miei cani non possono mangiare con me al ristorante?” afferma la titolare della Food for Dogs – info@foodfordogs.it –  “..pensavo una sera mentre mi preparavo ad uscire con amici e i miei due cani George e Ofelia. Pur facendo parte della mia famiglia al pari degli altri membri, quando viaggiavo o mi svagavo portandoli con me dovevo sempre organizzarmi portando la loro pappa. Nessuna struttura accogliente era in grado di far fronte all’esigenza del viaggiatore o del cliente con il cane. FOOD for DOGS nasce così, da un bisogno personale, con lo scopo di risolvere in maniera agevole e funzionale l’esigenza di nutrire il proprio pet fuori casa, con l’ambizione di promuovere un cambiamento di abitudini sia nei proprietari di cani, sia in chi lavora nel settore dell’accoglienza, concretizzando il concetto di pet hospitality”. “L’apertura al pubblico” ha affermato il Presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, “rappresenta un momento fondamentale di crescita nel rapporto sempre più stretto tra gli alberghi e la città”. Anche la prossima diciassettesima edizione è auspicabile percorra la strada del reciproco rispetto e della simpatia tra residenti e turisti.

Rivista ZEUSI

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino

E’ stata presentata il 30 gennaio u.s. a Roma presso Palazzo Firenze la rivista “ZEUSI” – Linguaggi contemporanei di sempre. ZEUSI è una rivista semestrale d’arte e cultura contemporanea prodotta dall’Accademia di Belle Arti di Napoli, redatta dal suo Istituto di Storia dell’Arte ed edita da Arte’m. Intitolata al leggendario pittore greco, vissuto nella seconda metà del V sec. a.C., è una piattaforma critica e creativa aperta a quanti, tra storici dell’arte, artisti, architetti, esperti di cinema, scrittori, filosofi, giornalisti e studiosi di varia formazione hanno il desiderio di dare un profilo estetico e intellettuale al nostro tempo. Una rivista elegante che ha il merito di non essere cestinata dopo averla letta o sfogliata ma, conservata anche per la bellezza del volume che racchiude nelle sue pagine una comunicazione colta, estetica-filosofica. Il leggendario pittore greco Zeusi è il nume tutelare della rivista, perché, come narra l’antico mito, gli acini d’uva da lui dipinti ingannarono anche gli uccelli che tentarono di beccarli: Zeusi simboleggia quindi la potenza dell’illusione e il mistero dell’arte, di tutte le arti di ogni tempo. La rivista è in vendita presso librerie, musei, biblioteche, Università e Accademie di Belle Arti.

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FS Italiane Trenitalia e Scout d’Europa – Firmato un accordo commerciale per un viaggio sostenibile, conveniente e sicuro

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Per scoprire l’Italia in treno gli Scout d’Europa scelgono viaggiare in mobilità sicura, sostenibile e conveniente con il rilascio di biglietti con uno sconto del 20% sui treni regionali, regionali veloci e metropolitani grazie a un accordo commerciale con Trenitalia (Gruppo FS Italiane). La convenzione valida su tutto il territorio nazionale per gruppi scout (minimo di dieci persone) consente di usufruire del 20% di sconto sui biglietti di prima e seconda classe dei treni regionali, regionali veloci e metropolitani, tutti i giorni della settimana, è stata firmata da Sabrina De Filippis, Direttore Divisione Passeggeri Regionale Trenitalia, e Laura Casiccio, Vice Presidente dell’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici (Scout d’Europa – FSE). Come affermato dalla Dott.ssa Sabrina De Filippi, nel corso della conferenza stampa: “La convenzione rientra tra le iniziative promosse da Trenitalia per incentivare l’uso del treno anche da parte di piccoli e grandi gruppi. Un’azione che conferma l’impegno costante del Gruppo FS Italiane per la sostenibilità ambientale che si concretizza attraverso interventi per favorire lo “shift” modale dalla gomma al treno attraverso la mobilità collettiva, condivisa e integrata. Proponiamo, infatti, un viaggio all’insegna del confort e dell’accessibilità grazie al piano di rilancio che il Gruppo FS Italiane ha avviato già nei mesi scorsi per il trasporto regionale, che prevede un investimento economico complessivo di circa 6 miliardi di euro e 600 nuovi treni entro cinque anni, per il rinnovo dell’80% della flotta”.

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Nel successivo intervento è stato affermato dalla Vice-Presidente Laura Casiccio che: “Questa convenzione rientra tra i valori che sono stati sposati pienamente dall’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici (della Federazione dello Scautismo Europeo – FSE). Nata a Roma nel 1976 siamo impegnati nella formazione religiosa, morale e civica dei giovani, attraverso il metodo autentico e nello spirito del movimento scout, ideato e realizzato dal fondatore dello scautismo Lord Baden Powell, nella tradizione dello scautismo cattolico italiano. Gli Scout d’Europa sono presenti in quasi tutto il territorio nazionale con 204 gruppi per un totale di oltre 20mila persone, tra bambini, giovani e adulti che scelgono il treno, per i loro spostamenti, nel segno della sostenibilità, della sicurezza e del rispetto dell’ambiente, per scoprire le bellezze del territorio”. Un’identica convenzione sarà a breve stipulata anche con l’AGESCI, altra associazione scautistica cattolica presente in Italia.

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