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Guida Roma 2018 del Gambero Rosso – Un riferimento indispensabile tanto per il turista quanto per il buongustaio

Testo di Mariagrazia Fiorentino e foto di Donatello Urbani

Una guida che propone locali al vertice nell’offrire specialità enogastronomiche presenti in una città come Roma, incluso l’entroterra, che, malgrado i tanti difetti e carenze resta ai vertici del turismo internazionale, non è certamente un’impresa facile.

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In 288 pagine e in un formato tascabile ci sono raggruppati quanto di meglio può offrire il territorio laziale non solo in termini di eccellenze territoriali quanto in cucina, dove, nelle prime 138 pagine, ai locali recensiti è attribuito un punteggio  rappresentato, a seconda del grado di eccellenza, da una a tre di forchette ai ristoranti, da uno a tre gamberi alle trattorie, da una a tre bottiglie ai wine bar, da uno a tre boccali alle birrerie, da uno a tre mappamondi ai locali etnici, e da una a tre cocotte ai bistrot.

Nelle successive 38 pagine, in una sezione dal significativo titolo “Mangiarsempre” sono riportati locali dove è possibile sostare e rifocillarsi a tutte le ore quali: aperitivi & dopocena, panetterie, pausa gourmet, pescherie e cucina, pizze a taglio e street food.

Inoltre, in una successiva sezione dal titolo “Comprare”, particolarmente utile a quanti soggiornano in B&B o in residence sono stati selezionati punti vendita di alimenti naturali,birroteche, caffè e bar, carni e salumi, catering & delivery, cioccolato, enoteche, formaggi, frutta e verdura, specialità alimentari, gelaterie, mercati, olio, panetterie, pasta fresca, pasticcerie, tè e torrefazioni, tavola & dintorni, mentre le ultime pagine sono riservate a dove dormire.

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Come si conviene ad una guida che si rispetti la presentazione ufficiale è stata accompagnata dalla premiazione dei locali che hanno riportato i migliori punteggi nelle varie categorie con una cerimonia che, tralasciando formalità e convenevoli, ha avuto per i premiati il sapore di un “Bravo, prosegui in questa buona strada” con tanto di pacca sulle spalle.

ROSA – Una mostra di artisti emergenti alla Galleria Monserrato Arte ‘900 all’insegna della regina dei fiori

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino

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Giorgia Lattanzi: “La rosa di Gerusalemme”- 2017. Mosaico minuto, ferro e rame. Nota letteraria a commento di Vincenzo Mazzarella: “Mi punse una spina di rosa, mi sentii Cristo punto dalla corona di spine venni all’istante incenerito. Non fu una folgore dal cielo, pagai uno sbaglio, confondere un rovo di spine del Signore con una spina della rosa. Ciò imperdonabile. Meritai la morte.”

Quindici le firme presenti in questa interessante rassegna di arti visive, tutte appartenenti a giovani artisti che espongono le loro opere, dai mosaici alle sculture con passaggi nella pittura, ispirate al fiore regina di questa calda primavera/inizio estate. La rosa regna su tutti gli altri fiori con l’identica autorità esercitata dal leone sugli altri animali per il semplice fatto di sapersi sempre presentare in una varietà di colori infiniti e sorprendenti, rinnovandosi sempre in nuove forme con un chiaro riferimento all’immortalità. La doppia immagine della rosa incastonata in un cerchio presente nel bel mosaico di Giorgia Lattanzi rimanda proprio alla duplicità delle forme di vita, mortale e immortale, che si rinnovano continuamente.

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                    Giorgia Lattanzi; “Rosa di Gerusalemme”- 2017. Mosaico minuto ferro e rame. Rovescio del tondo sopra descritto.

Altrettanto significativo è il riferimento alle molteplici apparenze della rosa in una varietà di colori espressi nelle diversità delle pietre colorate che insieme compongono questo duplice mosaico; pietre incastonate con una magistrale precisione e perizia in un cerchio, a mò di nume tutelare della riservatezza della rosa.  Così come avviene con il leone qualsiasi tentativo di violenza o di violazione della sua intimità sono attentamente sorvegliati, protetti e severamente puniti dalle spine, alla stregua della protezione offerta dalle fauci del re della foresta. Bellezza e fascino sono godibili pienamente così come si presentano, particolarmente in assenza di perturbazioni; anche un leggero soffio di vento ne altera le caratteristiche come bene raffigurato nelle quattro formelle di ceramica che formano un tavolino, realizzate da Paolo Bielli nelle quattro diverse rappresentazioni di rose  in altrettante situazioni nelle quali, per una migliore godibilità, la richiesta di far cessare le perturbazioni al dio del vento: Zefiro, è chiaramente espressa.

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Paolo Bielli: “Zefiro” – 2017. Quattro formelle di ceramica e ferro. Fiore a terra sulla sinistra: Riccardo Monachesi: “Fiore” – 2013. Carta semirefrattaria e smalti, lastre e colombino.

Ciascuna opera ha una sua storia da raccontare con un proprio personale linguaggio che trova un affascinante rispondenza nei vari racconti scritti e curati da Vincenzo Mazzarella nel bel catalogo che presenta ciascuna opera. Tentare di leggerli tutti e scoprire la sottile rispondenza che lega il racconto all’opera è un affascinante gioco che certamente appassionerà tutti i visitatori di questa rassegna.

Roma – Galleria “Monserrato Arte ‘900” – Via di Monserrato, 14 – fino a tutto luglio 2017 con ingresso gratuito. Consigliabile prenotare la visita per telefono 348.2833034 – o per e.mail monserratoarte900@gmail.com

Frascati si pone all’attenzione dell’estate ai Castelli Romani con Villa Falconieri.

Testo e Foto di Donatello Urbani

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Frascati: Villa Falconieri – Portale che immette al giardino voluto da Orazio Falconieri con statue nelle nicchie che esaltano sia i lavoratori della terra e che le virtù presenti nella famiglia raffigurate da statue o in simboli vari quali la conchiglia emblema di fedeltà.

Le Colline Tuscolane, così in antica data venivano chiamati i Castelli Romani, sono state, allora come oggi, la meta preferita dai romani per le loro ferie estive. Significativi in proposito sono i resti di antiche residenze nobiliari, volute da imperatori romani, alti prelati della chiesa e VIP delle varie epoche. La cittadina di Frascati ne vanta alcune di gran prestigio quali Villa Falconieri conosciuta anche come la “Rufina”, prima villa edificata nel territorio negli anni 1540/1550 per volere di monsignor Alessandro Rufini vescovo di Melfi. L’edificio fu costruito sui resti di una villa romana a pianta rettangolare su un progetto iniziale attribuito a Nanni Baccio Bigio. Dopo alcune vicende che videro l’alternanza di vari proprietari, l’edificio inclusi i vasti territori del circondario, fu acquistato nel 1628 da Orazio Falconieri che commissionò a Francesco Borromini sia il restauro della parte muraria che una nuova sistemazione dell’area destinata a parco e a giardino delle delizie.

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                  Pier Leone Ghezzi: Affresco. Il Cardinale Alessandro Falconieri mostra ai familiari il bel panorama che si gode dalla Villa.

Oltre il Borromini, al progetto lavorarono importanti architetti quali Antonio da Sangallo il Giovane e grazie allo loro opera ed al loro ingegno noi possiamo oggi ammirare una preziosa quanto affascinante testimonianza di storia ed arte rinascimentale quasi in originale, salvo restauri e ricostruzioni, che hanno interessato la parte destra dell’edificio, dovuti dalle distruzioni belliche della seconda guerra mondiale. Gli affreschi presenti all’interno, di recente restaurati, sono opera di Pier Leone GhezziGiacinto CalandrucciCiro FerriNicolò Berrettoni ed altri ancora. Importante per la futura vita della villa fu l’acquisto nel maggio del 1907 effettuato dal banchiere tedesco barone Ernest Mendelsshon-Bartholdy di Berlino che ne fece dono al Kaiser Guglielmo II. Il 6 aprile 1911 il principe Guglielmo e la principessa Cecilie visitarono la villa e decisero di iniziare i lavori di restauro destinandola a sede dell’Accademia Tedesca in Italia. Qui lo scrittore tedesco Richard Voss, che ribattezzò l’intero comprensorio “La mia residenza luminosa”, visse per 25 anni e qui scrisse ed ambientò alcuni romanzi quali il famoso “Villa Falconieri”.  Per questa ragione la villa è stata sempre cara alla comunità tedesca presente a Roma tanto che lo stesso Kesserling, comandante in capo delle truppe tedesche di occupazione in Italia nella seconda guerra mondiale, la scelse quale sua residenza e questo, purtroppo, fu causa dei bombardamenti alleati che provocarono distruzioni parziali all’edificio.

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      Parco di Villa Falconieri: Monumento e lapide che ricordano la presenza in questo luogo del romanziere tedesco Richard Voss.

Oggi la villa, incluse le sue pertinenze, accoglie la sede della Fondazione Vivarum Novum che gestisce,  oltre un’importante casa editrice di testi classici, anche un campus che accoglie, in completa forma gratuita,  studenti di più nazionalità desiderosi di approfondire  e specializzarsi negli studi delle lingue classiche, greco antico e latino. Per questo all’interno del campus per un preciso indirizzo didattico voluto dal Direttore, Prof. Luigi Miraglia, si parlano solo greco e latino e tutta la vita: sociale, culturale e didattica, è improntata alla classicità. L’aria che si respira al suo interno è caratterizzata dalla presenza di una seria didattica impartita nelle forme e modalità più moderne dove una grande importanza è riservata alla socializzazione e alle attività proprie ed esclusive della gioventù. Al momento sono ospitati circa 50 giovani con la preferenza nell’accoglienza a non più di due tre giovani per nazione, mentre nel periodo delle ferie estive, gli insegnamenti delle lingue classiche sono aperti, questa volta a pagamento e senza limitazioni di età, a quanti desiderano apprendere o approfondire la conoscenza sulla civiltà classica, come avvenuto per un’allieva settantenne proveniente dal Brasile.

L’altro grande polo di attrazione, questa volta naturalistico, è costituito dal parco e dal relativo giardino, di recente passati sotto la protezione dell’Ente Parco Regionale del Lazio. Se nel fabbricato si accentrano attrattive culturali di notevole importanza, altrettanta concentrazione si trova nel parco e nel giardino, dove all’ombra di un  gigantesco platano, vecchio di oltre 500 anni, periodicamente si svolgono letture platoniche, ripercorrendo quelle che, in antico, avvenivano all’ombra e nell’insegna del “Platanus Platonis”.

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                                                        Frascati: Villa Falconieri: Veduta del giardino dalla terrazza del fabbricato principale.

Da questa estate edificio e parco  sono aperti a visite guidate da parte di specialisti  e nei propositi della locale Comunità Montana c’é il ritorno alla piena fruibilità di un percorso naturalistico che partendo dalla Villa giunge al Tuscolo attraverso il parco e percorrendo l’antico sentiero che ancor oggi conduce al Convento dei Cappuccini. La passeggiata non presenta alcuna difficoltà, mentre all’intera escursione – visita della villa e passeggiata naturalistica- è consigliabile dedicare l’intera mattina. Un importante richiamo turistico è svolto dalle molteplici iniziative previste nella seconda edizione di “Enjoy Castelli Romani”, formulate come un invito a scoprire la cultura, la storia, la natura, le tradizioni e l’enogastronomia del territorio. Da fine aprile a tutto ottobre sono state organizzate escursioni, feste, laboratori, sagre, ricostruzioni storiche e proposte tematiche con l’intento di richiamare l’interesse e le attenzioni tanto della popolazione locale che dei turisti italiani e stranieri. Nel calendario sono stati inseriti anche due circuiti turistici: il primo ”Viaggio nel Tempo”  viene proposto dal consorzio SBCR, mentre il secondo “Cose mai viste” è stato predisposto dal Parco dei Castelli Romani insieme a un progetto denominato “Mirabilia”, dedicato al “Museum Grandtour”, che è stato coordinato  insieme alla Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini. Tutto questo è ampiamente descritto nelle pubblicazione VivaVoce – Enjoy Castelli Romani, reperibile presso i vari Uffici Informazioni Turistiche delle diverse località, e consultabile anche on line sul sito web www.visitcatelliromani.it nella sezione “enjoy Castelli Romani”. Per le visite alla Villa Falconieri consultare il sito web www.vivarumnovum.it.

 

Birra Peroni – Al via la raccolta dell’orzo. Dai campi dell’Umbria la festa della trebbiatura nella tradizione della migliore cultura contadina

Testo e foto di Donatello Urbani

Per il terzo anno consecutivo, Birra Peroni inaugura la raccolta dell’orzo insieme agli agricoltori ai quali ha affidato la fornitura della materia prima che dà vita all’ingrediente principale alla base nella produzione delle birre della Famiglia Peroni: il Malto 100% Italiano.

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Sono oltre 1.500 gli agricoltori che seminano su una superficie di ben 16.000 ettari 3.000 tonnellate di seme di orzo distico – caratterizzato da una spiga con due file di chicchi – per  un raccolto che si attesta sulle 50.000 tonnellate, quantità capace di soddisfare l’intera produzione di Birra Peroni. Significativo in proposito di attenzioni riservate dalla Peroni all’agricoltura  è il nuovo spot predisposto a sostegno delle proprie birre, in particolare della nuova linea “Gran Riserva”, dove si richiama l’attenzione dei consumatori sul prestare tempo ad una buona birra così come richiesto e voluto dalla natura per far germogliare un seme e ottenere un buon raccolto dopo varie attese per i tempi spesi nella cura del campo.

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“Quest’anno i primi passi della raccolta 2017 sono stati mossi dal Cuore Verde dell’Italia l’Umbria, in particolare a Deruta in Provincia di Perugia.” Tiene a precisare Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne Birra Peroni. “Una scelta non affatto casuale. E’ a Deruta, infatti, che ha sede l’azienda agricola di Paolo Palmerini, agricoltore della filiera Birra Peroni che quest’anno ha prestato il suo volto al nuovo spot Peroni Gran Riserva, oltre che alla Campagna Peroni, ultima sfida della nostra azienda, direttamente nei campi di orzo. Tutti insieme, dai campi di Marche, Molise, Umbria, Toscana e Lazio gli agricoltori della filiera hanno brindato l’inizio della stagione con la birra più amata dagli italiani. E’ sempre un piacere condividere con gli uomini e le donne che attraverso il loro lavoro garantiscono prodotti e materie prime di altissima qualità.”

All’importante evento che affonda da secoli le sue radici nella cultura contadina, hanno partecipato il Sindaco di Deruta, Michele Toniaccini, il Direttore di Confagricoltura Umbria, Cristiano Casagrande  e Giuseppe Perretti, Direttore del Cerb (Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra) che nel suo intervento ha richiamato l’attenzione dei presenti sull’importante ruolo che riveste l’orzo  nell’alimentazione dell’uomo in presenza dei nuovi scenari climatici che caratterizzano il nostro pianeta. Le caratteristiche intrinseche dell’orzo gli consentono di crescere, svilupparsi e produrre anche in terreni con gradi di siccità ed aridità proibiti ad altri cereali quali il grano.

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L’importanza della filiera, della sua sostenibilità e dei controlli sulla qualità delle materie prime è stato l’argomento trattato da Fabio Scappaticci, Responsabile Produzione e Qualità della Malteria SAPLO, che ha concluso il suo intervento affermando: “La produzione complessiva dell’orzo in Italia si è attestata negli ultimi anni su valori pari a circa 950 mila tonnellate, di cui il 10% costituito da orzo distico per malto da birra. Il malto 100% italiano è il valore aggiunto del nostro “terroir” – eccellenza territoriale- e costituisce il pilastro della qualità della nostra birra. La festa della raccolta dell’orzo è il momento durante il quale possiamo condividere la nostra esperienza e il lavoro che ci permette di poter contare su un prodotto di assoluta qualità. Il raccolto di orzo di questa stagione 2017, caratterizzato da un prodotto di elevata qualità per le favorevoli condizioni climatiche e territoriali, sarà a partire dal prossimo mese di ottobre impiegato nella produzione delle birre Peroni che, grazie proprio anche a questa favorevole combinazione di eventi, saranno ancor più eccellenti”.

La festa della trebbiatura dell’orzo, come tutte le feste che si rispettano, si è conclusa con specialità della cucina locale, accompagnate dalle Birre Peroni, e predisposte nel ristorante “Il Chicco di Grano” – località La Torre, telefoni 370.3452142 e 329.2770293 –  dagli chef Gaetano Esposito e Michele Sgarra

Carne Bovina Italiana: nasce una grande realtà di settore per contrastare il crollo dei consumi (-30%).

 Testo di Donatello Urbani – Foto Google

Questa importante iniziativa è stata progettata da Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Uniceb e Assocarni che hanno voluto un’organizzazione interprofessionale del comparto capace di andare oltre i confini della filiera, produttori del solo settore “verticale”, ed estendibile in orizzontale anche a tutti gli operatori, coinvolti nella carne bovina italiana, dal consumo, alla distribuzione fino al trasporto. “Rappresentiamo una quota preponderante della produzione e della macellazione e siamo pronti ad accogliere altre adesioni” sono le parole di Dino Scanavino, Presidente CIA.

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Bovi di razza Chianina: Timoty e Tiberio di proprietà dell’Az. Agr. Agnolotti Donero, azienda in selezione di Figline Val d’Arno (FI)

Il settore della carne bovina è strategico per il nostro Paese, con tre miliardi di fatturato complessivo del settore, garantendo lavoro a più di 80 mila addetti. Il comparto è in difficoltà per la forte contrazione della domanda. Negli ultimi dieci anni ha registrato un crollo pro capite superiore al 30%, anche in presenza di persistenti campagne mediatiche promosse con il preciso intento di dissuadere il consumo di carne in generale ed in particolare quella bovina. Da qui la proposta che lo stesso Scanavino presenta per: “Costituire una OI (Organizzazione Interprofessionale) che, sulla base della regolamentazione europea (Reg 1308/13) e della legislazione italiana, (L.91/2015) possa: delineare una strategia nazionale condivisa; facilitare le relazioni economiche tra i diversi attori; favorire la creazione di valore e la sua equa distribuzione; svolgere varie azioni per la trasparenza del mercato, la sua qualificazione, la promozione al consumo interno ed esterno, la committenza organizzata con il mondo della ricerca. Per rispondere a queste esigenze Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Uniceb e Assocarni, sulla base di un’analisi approfondita del settore e di una visione strategica condivisa, hanno deciso di costituire l’Organizzazione Interprofessionale (OI) della carne bovina italiana, invitando da subito tutte le altre organizzazioni ad aderire a questo progetto”.

Punto di partenza è il già costituito raggruppamento promotore, rappresentato in conferenza stampa da Dino Scanavino (presidente Cia), Carlo Siciliani (presidente Uniceb) e Elide Stancari (presidente FNP allevamenti bovini Confagricoltura), che già rappresenta una quota preponderante della produzione e della macellazione ed è pronto ad accogliere altri soggetti.

Le caratteristiche principali di questo nuovo strumento sono quelle di avere un carattere nazionale ed  essere fortemente rappresentativo delle attività economiche della produzione, della trasformazione e della distribuzione, come avviene nei Paesi dove queste strutture sono più consolidate, come Francia e Spagna.

Per una maggiore comprensione del problema dibattuto sono significativi alcuni numeri relativi alla carne bovina in Italia:

–         In Italia il consumo pro capite di carne (totale) è di 79 chili circa, uno dei più bassi di Europa (Spagna 99,5 Danimarca 109,8 Francia 85 Germania 86).

–         Il consumo procapite di carne bovina è pari a circa 17,5 chili. In 10 anni da 2005 al 2015 è passato da 25 chili a 17,4 chili (meno 30,4 %). Dai primi dati del 2016 si stima un ulteriore calo del 5%.

–         Sul consumo medio di carne fresca in Italia, la carne bovina rappresenta il 33% in peso ed il 44% in valore.

–         La consistenza totale di capi bovini in Italia (compreso le vacche da latte) è scesa tra il 2005 ed il 2015 da 6,2 a 5,8 milioni di capi (meno 6%)

–         Le macellazioni di carne bovina in Italia sono scese tra il 2005 ed il 2015 da 1,1 milioni di tonnellate (peso morto) a 772 mila tonnellate (meno 30%)

–         In numero di capi, le macellazioni bovine erano 3,2 milioni nel 2007 e 2,6 milioni nel 20016 (diminuzione del 19%)

“La nostra OI con queste caratteristiche” hanno affermato i rappresentanti di Cia, Confagricoltura e Uniceb, “rappresenta un deciso salto di qualità rispetto alle esperienze abbozzate nel passato, con una visione strategica ed una cultura economica nuova, adeguata alle sfide del mercato attuale ed alle mutevoli esigenze dei consumatori. Questa formazione -hanno concluso- può concretamente favorire il raggiungimento di molti obiettivi: valorizzare e aumentare il potenziale produttivo italiano, salvaguardando e accrescendo il reddito degli operatori; promuovere un consumo sano, responsabile e informato; realizzare strategie di qualità, anche relative al benessere degli animali ed alla sostenibilità dei processi produttivi; favorire la regolazione delle relazioni contrattuali di filiera e puntare sull’innovazione tecnologica, organizzativa e di mercato”.

BORGIO VEREZZI – PRESENTATA LA 51^ EDIZIONE DEL FESTIVAL TEATRALE DALL’8 LUGLIO AL 24 AGOSTO 2017

Donatello Urbani – Foto dal sito web del Comune di Borgio Vereggi

Dieci spettacoli, otto dei quali in “prima nazionale”, un’anteprima e un evento speciale all’interno delle grotte, coronano un programma articolato in 22 serate che propongono drammi e commedie il cui filo conduttore é il potere, inteso nelle sue più svariate accezioni. Sono queste le principali caratteristiche che fanno  del Festival di Borgio Verezzi (Savona), la più importante rassegna teatrale estiva in Italia da ben oltre cinquant’anni con un incremento di presenze costante in ciascun anno tanto da renderla autonoma anche economicamente.  Una tangibile dimostrazione è offerta dal passato festival del Cinquantennale archiviato con eccellenti risultati  di pubblico aumentato del 16,1% (oltre 11 mila i paganti dello scorso anno) e incassi cresciuti del 19,8%, e un elevato indice di gradimento con un largo seguito sui mass media e rinnovato interesse della critica. Anche quest’anno questa 51 edizione del Festival Teatrale di Borgio Verezzi è stata  presentata nella bella sede romana della Banca Passadore. “Una banca la nostra” afferma il direttore della filiale romana Dott. Paolo Lastrico, “ che vanta un antico e radicato rapporto con la popolazione ligure essendo stata fondata a Genova e, da sempre, ha dimostrato sensibilità ed interesse verso tutte le manifestazioni presenti nei territori dove opera, nessuna esclusa, a partire proprio da quelle turistico culturali, come in questa occasione”.

Gli attori presenti alla conferenza stampa, tutti protagonisti della manifestazione presentata, sono stati Fabio Ferrari, Renato Cortesi, Lorella Cuccarini, Giampiero Ingrassia, Miriam Mesturino, Massimo Dapporto, Paola Quattrini, Vanessa Gravina, Emanuela Grimalda, Luca Giordana, Roberto Ciufoli, Alessandro Benvenuti, Gianluca Ramazzotti, Maurizio Donadoni, Emanuele Salce, Giacarlo Ratti, Silvia Siravo, Gianluca Guidi, Fabrizio Coniglio, Giancarlo Fares, Gabriele Pignotta, Stefano Artissunch. Presenze così importanti sono ancora una volta di più testimoni del grande valore artistico e un valido richiamo turistico culturale di questa manifestazione.

Tiene a precisare il direttore artistico Stefano Delfino, in carica dal 2002 e da poco tempo riconfermato per altri cinque anni, che: “Superata la boa del mezzo secolo, l’edizione 2017 si proietta verso il futuro. E lo fa, ancora una volta, all’insegna del rinnovamento nella tradizione, puntando cioè su testi contemporanei, spesso inediti o stranieri, senza trascurare però i classici, caratteristica delle sue origini, e coinvolgendo, oltre alla sede storica di Piazza Sant’Agostino, anche la suggestiva location delle Grotte di Borgio Verezzi, preziosa risorsa naturale e turistica del territorio comunale”.

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Un ventaglio di proposte diversificate, con la speranza di soddisfare i gusti degli spettatori, fra cui anche molti turisti in vacanza. Aggiunge Delfino: “Ideato nel segno del sorriso anche quando affronta temi più profondi e impegnativi (la leggerezza della pensosità, citata da Italo Calvino nelle Lezioni americane) spazia tra autori di vari Paesi, propone – com’è sua consuetudine – qualche titolo noto anche per la trasposizione cinematografica e conferma come il Festival sia ormai diventato la ‘vetrina’ estiva di alcune delle novità che, nell’invernale, andranno in tournée, esportando quindi in tutta Italia il nome di Borgio Verezzi”. Rispetto alle ultime edizioni, tra tanti nomi eccellenti, accanto a qualche gradito ritorno, figurano anche numerosi debuttanti al Festival. Molto importante sarà nell’edizione di quest’anno il duplice omaggio che verrà reso a Vincenzo Cerami, quattro anni dopo la scomparsa con la prima versione teatrale del suo romanzo “Un borghese piccolo piccolo”, tradotto in cinematografia quarant’anni fa da Monicelli con Alberto Sordi, interprete principale. Questa rappresentazione sarà impreziosita dalle musiche appositamente composte dal maestro Nicola Piovani. Completa l’omaggio a questo grande maestro l’edizione italiana de “Le repasdes fauves” (La cena delle belve), commedia francese dell’armeno Vahè Katcha, nella traduzione di Cerami, fatta pochi mesi prima della morte.

Borgio Verezzi (Savona)– Ufficio Festival Teatrale– Notizie ed informazioni  contattare la Direzione amministrativa: festival@comuneborgioverezzi.it. – www.festivalverezzi.it. Biglietteria: telefono 019.610167- e.mail biglietteria@comuneborgioverezzi.it

134^ DERBY ITALIANO: Moda e cavalli insieme per esaltare la bellezza. Testo e foto di Donatello Urbani

Da vari anni si è affermata, addirittura consolidata senza ombra di smentite, questa bellissima unione tra ippica e moda. Entrambe percorrono insieme l’identico sentiero della bellezza e della cultura e sarebbe stato innaturale che lo avessero fatto separatamente.

Si deve alla maestria organizzativa di Bianca Cimiotta Lami se questo 134^ Derby Italiano voluto in collaborazione con l’Hippo Group, gestore d’importanti ippodromi in Italia, é potuto divenire realtà. Il Derby Italiano poi apre un periodo di grande interesse per l’ippica in generale: di lì a pochi giorni, infatti, si svolgerà nel magnifico scenario di Piazza di Siena, all’interno del parco urbano di Villa Borghese, il Concorso Ippico Internazionale di Roma, altra grande manifestazione che travalica i confini propri dello sport per approdare nei magnifici lidi della cultura, dell’arte e della bellezza.

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La Signora Bianca Cimiotta Lami- Accademia Koefia- al centro con gli occhiali, insieme a Camillo Bona, dopo la presentazione di alcuni modelli

Lo scenario che ha accolto la moda abbinata all’ippica in occasione del 134 Derby, è stato lo spazio del Giardino della Moda:  un’ ampia area all’interno dell’affascinante parco  recintato, situato proprio di fronte all’ingresso principale dell’ippodromo che ha fornito all’evento un notevole apporto di stile ed eleganza. La passerella è stata aperta da Camillo Bona – Alta Moda p/e 2017- con circa 30 capi dedicati alla Bellezza e al rigore del bon ton, alla quale si è aggiunto l’apporto offerto dall’Accademia Koefia che con la solita maestria ed eccellenza presenta, nella sua migliore tradizione, 40 couture outfit realizzati dagli studenti del III° anno dove il  bustino, tout cour, è stato riproposto e riaffermato quale protagonista assoluto e adatto per ogni occasione.

Gli stilisti dell’Accademia lo hanno raccontato accompagnato da splendidi pantaloni in tinta,  di ampia e classica struttura; comodo per ogni uso, mentre il bustier è stato giocato nei suoi multiformi  modi, divenendo e riconfermandosi l’oggetto del desiderio più declinato della storia della moda.

Nell’area del Giardino della Moda  hanno trovato ospitalità anche vari operatori del lusso, dell’alta moda, degli accessori e del prêt-à-porter, mentre l’Accademia del Trucco Professionale e gli Spettinati hanno curato le acconciature oltre ad essere stati presenti con un esposizione dal vivo.  Importanti per il  buon successo sono state la Regia di  Filena Ripà e le Musiche di  Carlo Derossi.

Impossibile non riservare spazio all’evento Derby che ha radici profonde nella cultura non soltanto ippica e che anche quest’anno è stato corso nel meraviglioso complesso Capannelle della Via Appia. Di corse e di derby hanno parlato e scritto grandissimi scrittori presentandolo spesso anche quale inamovibile punto di riferimento del nostro immaginario collettivo. La cavalla Andreina, il cui proprietario non ufficiale, si mormorava allora, pare fosse proprio il Re Umberto di Savoia, vinse la prima edizione nel 1884- è bene ricordare che il derby si corre solo a tre anni e quindi una sola volta nella vita di un cavallo, qui sta anche la sua unicità. Da allora questa corsa, nata su una distanza di 2400 metri, ridotti in seguito a 2200, è divenuta quasi un rito imperdibile ed un evento multidisciplinare di grande importanza. L’edizione 2017 sarà ricordata per la vittoria di Mc Mahon infliggendo un notevole distacco agli altri partecipanti. Di lui, nato ed allevato in Italia e di recente venduto ad un magnate giapponese, senza dubbio ne sentiremo delle belle negli anni a venire.

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134^ Derby Italiano. L’arrivo del vincitore Mc Mahon. Da notare il notevole distacco  inflitto agli altri partecipanti.

Il Derby Day  che tutti gli appassionati tanto di cavalli quanto di moda, arte e bellezza amano in assoluto, è considerato irrinunciabile perchè sapientemente mescola nello stesso evento sport ad altissimo livello, internazionalità, stile ed eleganza.

“RISORGI MARCHE” Arte, spettacoli e cultura nel territorio marchigiano colpito dal sisma, proposti, nella prossima estate, dall’attore Neri Marcorè, marchigiano – DOP; “EMOZIONI AL CENTRO” – Una foto da condividere sui social per promuovere il turismo nelle zone terremotate del Centro Italia

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L’iniziativa di promuovere l’evento “Emozioni al Centro” è partita dalla Federalberghi ed è lo stesso presidente Bernabò Bocca che lo presenta come : “Un prodotto concepito sul principio della condivisione per la promozione del cuore dell’Italia attraverso una campagna voluta sul principio della condivisione. Vi sono luoghi che conservano un eccezionale appeal e che meritano di essere scoperti”.

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                                           Riviera del Conero: Scorcio caratteristico di una delle più rinomate spiagge marchigiane.

“Ma possono risultare ancora più invitanti” ha proseguito Bernabò Bocca- ”se partecipati dagli stessi visitatori. In qualche modo condividere ciò che è bello e fruibile è un atteggiamento che può diventare virale ed indirettamente può anche contribuire a far intraprendere la strada dello sviluppo. Attraverso questo filmato- abbiamo immaginato un racconto, capace di trasmettere i colori e la bellezza del centro Italia, condividendo a nostra volta l’entusiasmo che spendono ogni giorno i professionisti dell’ospitalità. Saranno i commenti dei comuni turisti ospiti di queste terre ad essere testimonial del loro ritorno alla normalità”. Gli intereventi successivi nel corso della conferenza stampa dei rappresentanti della Federalberghi della provincia di Rieti e delle regioni Abruzzo, Marche ed Umbria hanno affermato la loro partecipazione a questa bella iniziativa affermando, fra l’altro di essere  pronti ad accoglierli sia con un’offerta caratterizzata dalla solita squisita accoglienza sia con programmi  ricchi di straordinarie attrattive turistiche, culturali, sportive e folcloristiche distribuite in tutti i mesi dell’anno. Significative in proposito le iniziative messe in piedi nelle varie  regioni illustrate dai rispettivi presidenti Federalberghi  come per l’Abruzzo, Gianmarco Giovannelli, con gli “Open day: Abruzzo Summer e Abruzzo Winter” e da Walter Pecoraro per la provincia di Rieti che vanno dalla già affermata “Fiera del peperoncino” nel mese di settembre per arrivare a dicembre con una serie di’iniziative tutte improntate a ricordare e dare lustro a “La valle del Primo Presepe”.

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Santuario francescano di Fonte Colombo, ubicato in prossimità della città di Rieti. Tradizione vuole che proprio qui Francesco, rapito dalla forte suggestione del luogo, abbia scritto il “Cantico delle creature”

“Anche per quanto riguarda la ricettività” –  ha proseguito il Presidente Bernabò Bocca” – nel centro Italia vi sono strutture caratterizzate da grande operatività, capaci di soddisfare tutti i segmenti della domanda, italiana e straniera. Nei mesi scorsi Federalberghi ha sollecitato l’intervento delle istituzioni a sostegno del comparto, oggi vogliamo affiancare in modo fattivo gli imprenditori impegnati quotidianamente nella realizzazione di un’offerta competitiva, stimolando l’interesse turistico verso questi territori.” Quanto mai necessari, è stato ricordato, sarebbe la reintroduzione, con criteri nuovi e più funzionali, sostenuta da Federalberghi, dei Buoni Vacanze, già soppressi anni fa dal Governo Monti.

                                                                                                   

Altra importante iniziativa rivolta alla promozione turistica delle Marche è stata proposta dall’attore Neri Marcorè, marchigiano DOP di Porto San Elpidio, che con la collaborazione di colleghi attori, cantanti e uomini di spettacolo ha organizzato, dal 25 giugno al 3 agosto, un calendario di eventi culturali, pubblicato sul sito www.risorgimarche.com  incentrati tutti sul territorio regionale marchigiano ed in particolare sulle località incluse nel cratere sismico.

Emozioni al Centro, in particolare e insieme a tant’altre iniziative promozionali di questi territori, come ricordato in un bellissimo filmato, spot di una prossima campagna pubblicitaria, vuole porre in prima linea il turismo quale elemento indispensabile per una ripresa economica da attuare anche attraverso i filmati, le foto e i commenti dei turisti già ospiti in queste zone, postate sui social ed invitare quelli che si accingono a soggiornarvi a lasciare almeno una foto da condividere con i loro amici di rete in modo da avere una testimonianza diretta sostenuta da  un racconto, capace di trasmettere e condividere sia colori e la bellezza di queste terre, che l’entusiasmo che spendono ogni giorno in favore dei loro clienti questi professionisti dell’ospitalità del Centro Italia.

“La nostra iniziativa è una proposta creativa che invita a condividere le emozioni suscitate dai luoghi – conclude il presidente di Federalberghi – e la via più efficace per proseguire in questa direzione è stata sperimentata attraverso “Emozioni al centro”, lo spot che consegna ai diretti interessati il racconto della bellezza e la godibilità del “cuore dell’Italia”.

Guarda e condividi lo spot, oppure clicca sul link: https://www.facebook.com/emozionialcentro. Scarica tutti i materiali della campagna cliccando o scrivendo questo link nella barra degli indirizzi del tuo brower https://goo.gl/rLJos1