K-Drama Festa, il primo festival mondiale dedicato alla cultura e alle serie televisive sudcoreane dal 14 al 17 marzo al Teatro Tasso di Sorrento.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Trasmettere e sostenere la cultura è un modo di operare nella società in cui sia l’Università “La Sapienza” di Roma che l’Istituto Culturale Coreano – Corea del Sud – si riconoscono profondamente e nel quale si presentano con una propria progettualità tenendo sempre presente l’innovazione, come nel caso della ricerca di nuovi linguaggi mediatici, specie televisivi. L’obiettivo di queste due prestigiose istituzioni è di facilitare la conoscenza all’arte e alla cultura, in una collaborazione esemplare tra partners nazionali e internazionali per i quali la stessa rappresenta un linguaggio universale per comunicare con ogni contesto e territorio. La cultura è prima di tutto dialogo. Un dialogo intelligente e critico che, quanto più è capace d’interessare e affascinare il pubblico, tanto più produce i suoi effetti benefici sulla società.

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   Yongjoon Choi, Responsabile Cinema, K-POP, Sport e Turismo – Istituto Culturale Coreano e Bianca Terracciano CoRiS Sapienza, LARS

Da comunicato stampa: “Dopo due anni di lavoro congiunto tra Corea e Italia si è giunti alla prima edizione di K-Drama Festa Sorrento strutturata in forma di Stati generali del K-Drama. Una manifestazione prestigiosa arricchita da momenti di ricerca, incontro e approfondimento scientifico, ammantanti dall’aura glamour che solo una location d’eccezione come Sorrento e le più amate celebrità coreane possono assicurare. K-Drama Festa mira a fornire una piattaforma per le comunità, in continua espansione, di fan e studiosi delle serie e cultura Sudcoreane. Il festival aspira a rafforzare le relazioni tra Italia e Corea del Sud in vari settori tra cui il commercio, la politica, la cultura e il mondo accademico.”

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                                             Immagini courtesy NEVER WEBTOON Corp. Project Planning & Design: NEXT Communication

Per dare sapore e gusto a questa iniziativa AT Korea Agro- Fisheries & Food Trade Corporation offrirà una degustazione gratuita di delizie e piatti tipici della cucina coreana, sabato 16 marzo all’ora di pranzo all’interno del bistrot del Teatro Tasso di Sorrento, dopo la proiezione del film.

Per saperne di più kdramafestasorrento@gmail.comhttps://www.kdramafesta,com

 

 

Fieramente in Piemonte – Piccole sagre, grandi prodotti – Presentati a Roma per iniziativa della Regione Piemonte – Assessorato all’Agricoltura e Cibo.

Testo Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Tradizione e innovazione. Sono presenti a “Fieramente in Piemonte 1182 comuni con tante diversità di prodotti perché ogni campanile ha la sua storia”, sottolinea Marco Protopapa, Assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, nel suo intervento; “perché usi, costumi e tradizioni sono la fortuna di un territorio e un prodotto di qualità senza storia non si vende”. Mettere in rete i piccoli comuni, dice Andrea Marelli, fa parte di un progetto di globalizzazione interessante e innovativo che unisce tradizione e cultura.

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Da comunicato stampa: ” Fieramente in Piemonte ha il suo Punto di forza nella qualità dei prodotti agroalimentari: 23 Dop del cibo, 59 vini a denominazione (18 Docg e 41 Doc), ai quali si aggiungono i 343 Pat, prodotti agroalimentari tradizionali, e propone una rassegna di 58 fiere e sagre sul territorio regionale, indicate da 54 Comuni piemontesi, che per primi hanno aderito all’iniziativa e altri si stanno aggiungendo alla lista. E’ possibile prendere visione degli eventi tramite un motore di ricerca sul sito di Visit Piemonte: https://www.visitpiemonte.com/it/gusto/fieramente-piemonte-piccole-sagre-grandi-prodotti

Per ogni fiera e sagra è presente una scheda informativa dedicata, che contiene le principali informazioni sull’evento e dalla quale si possono approfondire le caratteristiche dei prodotti enogastronomici oggetto delle sagre, sul portale istituzionale Piemonte Agri Qualità:  http://www.piemonteagri.it/qualita/it/

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Fra le eccellenze presentate a Roma “La Fiera della Città della Nocciola” a  Castellero alla sua 42^ Edizione, la “Sagra del Gorgonzola DOP” a Cavallermaggiore e la “Formaggetta di Capra” del Consorzio per la tutela del formaggio  di Roccaverano DOP.”

Sono storie di comunità, lavoro, famiglia per far conoscere questi borghi ricchi di umanità e cultura.

 

Esquilino Comunità “ES.CO” – La Porta di Roma – Una DMO per la promozione turistica del quartiere

Testo e foto Mariagrazia Fiorentino – Donatello Urbani

A Roma è stato presentato presso il Museo di Palazzo Merulana un interessante progetto di riqualificazione del quartiere Esquilino, già iniziato da tempo e in questo contesto fortemente ampliato. Il museo raccoglie opere di artisti della scuola romana dei primi anni ‘900, fortemente voluto dai coniugi Cerasi.

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Nel museo inoltre è presente una zona ristorazione con prodotti di altissima qualità dalla colazione al pranzo alle happy hours con oltre 20 postazioni gratuite, accessibili anche nelle ore serali e nei giorni festivi, per lavorare e studiare, una libreria, il tutto in un ambiente elegante ed accogliente dove sono esposte opere di Raphael, Mafai, Pericle Fazzini ed altri artisti che hanno gravitato intorno alla scuola romana nei primi decenni del ‘900.Da comunicato stampa:….”Roma ha nei quartieri una enorme potenzialità per differenziare la sua offerta turistica, e radicate comunità locali: ogni quartiere è diverso e particolare, ma queste tante facce di Roma, conosciute da chi ci vive, sono ancora poco note in particolare ai turisti internazionali. Per questo si è coltivata l’idea di fare all’Esquilino un laboratorio per uno sviluppo turistico locale, valorizzando il capitale culturale ed insieme il capitale umano, fatto di tante associazioni che contraddistinguono in modo così forte la vita di questo rione…. Sono quindi i soci della DMO i protagonisti di questo laboratorio del turismo che produrrà altre esperienze simili a quelle presentate oggi proponendo itinerari inediti, alcuni dei quali guidati, dedicati alla scienza, agli imperatori romani, oppure rivolti alle donne. Tour che mettono al centro le botteghe storiche, dolci romanissimi e ricette del mondo, e ancora attività outdoor per muoversi nei parchi e nei giardini, fino a quei cammini tra le Basiliche organizzati in vista del Giubileo 2025. La DEMO ES.CO (– 5 Enti Pubblici, 15 soggetti privati, 3 Km. di estensione, 1 comunità internazionale, 4 cluster tematici, 1 stazione hub turistico, 7 musei, 3 centri di produzione – ) si fa promotrice di un turismo sempre più sostenibile nel senso di durevole: capace di soddisfare le esigenze dei turisti e insieme di rispettare chi ci abita, consapevoli che nella bellezza dei quartieri del centro storico ci sono anche persone che lo vivono”.

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L’autunno ha il sapore della vendemmia, la stagione ideale per dedicarsi al trekking, alle escursioni, mountaine bike oppure inseguendo i caldi colori della natura per dedicarsi al foliage lungo i tanti sentieri del Lazio, accompagnati da un ottimo calice di vino d’autore, prodotto da esperti viticultori. In questa ottica si sono mossi dieci produttori di vino riuniti nel Consorzio Atina Cabernet DOP per valorizzare al meglio le loro produzioni vinicole che hanno trovato nel cultivar “cabernet” il loro punto di forza e nello stesso tempo abbinare all’attività agricola quella enoturistica ed escursionistica, avvalendosi della vicinanza al Parco Nazionale dell’Abruzzo.

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Tutto questo è stato presentato nello splendido edificio dell’Acquario Romano, recentemente restaurato, che non è un museo ma un luogo di apprendimento culturale, un gioiello unico nel suo genere costruito nel 1889, e dal 2003 Casa dell’Architettura in Piazza Manfredo Fanti a Roma. In questo contesto dieci produttori laziali si sono confrontati. L’AIS Lazio – Associazione Italiana Sommelier – ha organizzato un “Corso professionale primo livello per sommelier” a partire dal 23 novembre p.v. ogni giovedi dalle ore 16,00 alle 18,30. Informazioni e iscrizioni tel.334.3938848 – 06-81921205 email segreteria@aislazio.it – www.aislazio.it

 

Cambiare aria! La mobilità collettiva fa bene all’ambiente e con la formula Bus “Hop-on Hop-off” Castelli Romani, e con la proposta offerta da Let’s Go Me si raggiungono risultati ragguardevoli.

Testo e foto:  Mariagrazia Fiorentino – Donatello Urbani

La curiosità e la voglia di conoscere rappresentano una delle priorità nei 17 Comuni dei Castelli Romani, un incontro fra l’antico mondo romano e l’oggi. Tutto inizia con un bando della Regione Lazio per coinvolgere con iniziative turistiche enti pubblici e privati operatori per lo sviluppo territoriale. Il progetto presentato da DMO (Destination Management Organization) Castelli Romani è risultato vincitore e con la collaborazione del tour operator Don’t Stop Me ha organizzato quattro educational tour riservati sia a giornalisti che ad operatori del settore turistico out-going con la formula hop-on hop-off, molto conosciuta nelle grandi città e poco applicata prima d’ora in un distretto territoriale turistico.

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Marino – La Fontana dei Quattro Mori. Voluta da Marcantonio Colonna per festeggiare il suo ritorno vittorioso dalla battaglia di Lepanto, dove aveva comandato la flotta dello Stato Pontificio, una volta l’anno da vino e non acqua. (Tradizione vuole: Mai brindare con acqua!) 

Le mete visitate, scelte per l’occasione e inserite nel programma delle varie escursioni, interessano le località dell’interland romano, con relative attrazioni locali, che nel corso degli anni hanno reso celebri e famosi i castelli romani, incluso quel vasto retroterra turistico culturale ed enogastronomico poco conosciuto ai più e troppo spesso fruibile solo dalla popolazione locale.

Come affermato e scritto nel comunicato stampa nel corso della presentazione le escursioni sono queste un: “…..itinerario personalizzabile, e certificato ad impatto zero attraverso programmi di compensazione, con partenza da Piazzale Appio, al centro di Roma (fermata Metro San Giovanni) il quale permette ai visitatori di personalizzare la loro esperienza di visita attraverso fermate a richiesta secondo tappe prestabilite, alla scoperta del territorio e delle sue vaste ricchezze. Con questa modalità è infatti possibile visitare le principali attrazioni della destinazione, tra resti dell’antica Roma, borghi medievali, palazzi nobiliari, percorsi sotterranei e catacombe, laghi vulcanici e percorsi naturalistici, il tutto accompagnato da una ricca enogastronomia locale fatta di cantine vinicole, street food, trattorie e ristoranti con prodotti 100% locali. Oltre a questo, il tour promuove anche attività di artigianato locale e le numerose sagre che vengono organizzate dai diversi Comuni con cadenza quasi settimanale e durante le quali è possibile vivere un’esperienza veramente autentica e radicata nel tempo. Attualmente gli itinerari possibili sono due: il primo, con partenza il sabato, prevede fermate a Frascati, Grottaferrata, Marino, Castel Gandolfo e Castel Gandolfo lago, mentre il secondo, previsto la domenica, fa sosta ad Albano Laziale, Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi, Castel Gandolfo. Dopo ogni fermata, il mezzo prosegue e torna dopo circa 2 ore per passare alla fermata successiva; durante queste soste visitatori possono personalizzare la loro tappa (della durata di 2 ore circa ognuna) con visite, attività ed esperienze, spesso esclusive”.

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Vera star di tutte le escursioni è l’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata. Faro di cultura e spiritualità internazionale ha illuminato per oltre un millennio l’Europa e Vecchio Mondo prima ed Nuovi Mondi, dopo. Costituisce ancora oggi un punto di grande interesse e non può assolutamente essere ignorata da quanti, spinti dal desiderio di incontrare testimonianze archeologiche ed eccellenze enogastronomiche, si sentono attratti dai valori spirituali ed intellettuali. Nessun ambasciatore è più idoneo di questa Abbazia a rappresentare, anche turisticamente,  questi luoghi. Visite guidate all’intero complesso abaziale sono organizzate dal Gruppo Archeologico Latino Bruno Martellotta.

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Frascati: Antico Forno Ceralli 1920 – Rimasto inalterato fin dalla sua inaugurazione, oggi protetto dalla Sovrintendenza Archeologica e Beni Culturali, é  anche una preziosa testimonianza di cultura artigianale. Qui il “buon pane di una volta” non è un luogo comune.

Da non mancare, inoltre, visite al Forno Ceralli 1920 – Piazza Bambocci,15 Frascati; alla Tenuta di Pietra Porzia – Via di Pietra Porzia Frascati e alla Cantina Storica di Marino, Nanni – Largo S.Lucia,4.

Per maggiori informazioni: https://www.letsgotour.it/tourdeicastelliromani |

www.visitcastelliromani.it | info@visitcastelliromani.it | letsgo@dontstopme-travel.com

Guide Gambero Rosso 2024: Vini d’Italia – Ristoranti d’Italia

Mariagrazia Fiorentino – Donatello Urbani

La presentazione di nuove guide è sempre una festa e Gambero Rosso segue questa massima nel migliore dei modi. Per la nuova Guida dei Vini d’Italia 2024 che racconta un complicato e affascinante scenario, dove il Made in Italy è protagonista della scena internazionale per la sua ricca biodiversità, è stata scelta una location di gran fascino: Palazzo Brancaccio a Roma; mentre per le nuove sfide della ristorazione d’autore riportate sulla guida Ristoranti d’Italia 2024 Gambero Rosso, è stata scelta l’affascinante cornice del Teatro Quirino sempre a Roma.

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Vini d’Italia 2024 Gambero Rosso: Oggi”, come affermato in conferenza stampa, “la Guida dei Vini d’Italia è prodotta in tre edizioni in lingua straniera, quella tedesca, l’inglese e da alcuni anni anche quella in cinese. Questo permette di portare in giro per il mondo con oltre 40 eventi il meglio dei vini Made in Italy. Una voce forte, di cui la nostra enologia, gli operatori del settore e soprattutto i consumatori hanno bisogno”. 498 i Tre Bicchieri, con il 35% di aziende biologiche o biodinamiche, 56 i vini entro i 15 euro e 12 Premi Speciali. Questi in sintesi gli straordinari numeri della 37^ edizione della storica Guida.

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I Migliori vini dell’anno, con partner Italesse: 

Il Rosso dell’Anno va a una sontuosa edizione del Barolo Vigna Rionda Ester Canale Rosso 2019 della cantina Giovanni Rosso a Serralunga d’Alba (CN).

Il Bianco dell’anno viene dal Friuli: è il Collio Chardonnay Riserva 2018 di Marko Primosic,

Le Bollicine dell’Anno all’eccellente Franciacorta Nature 2016 della Gatti

Il Rosato dell’Anno è il Cerasuolo d’Abruzzo Tauma 2022 di Pettinella.

Il Vino da Meditazione dell’Anno (che quest’anno non è dolce) è un Marsala Vergine Riserva 2011 della Florio. Questo riconoscimento giunge in occasione del 250^ compleanno di questo vino nato nel lontano 1773 nella cantina Florio;

Il Miglior Rapporto Qualità Prezzo quest’anno è rappresentato dalla Sardegna con il Mandrolisai Rosso Fradiles 2021 della Fradiles di Atzara

 Il Premio per la Viticoltura Sostenibile, partner Zignago Vetro:

Terre Margaritelli di Torgiano, uno dei Borghi più belli d’Italia nella provincia di Perugia,

 La Cantina Emergente – Ceri di Carmignano, nella campagna tra Firenze e Prato

 La Vignaiola dell’Anno – Marinella Camerani di Corte Sant’Alda a Mezzane di Sotto (VR).

Il Premio per il Progetto Solidale – La marchigiana Velenosi, con l’iniziativa virtuosa che la proprietaria Angela porta avanti da alcuni anni dando un concreto aiuto ad un gruppo di ragazzi autistici.

 Il Premio Speciale per la Cooperativa dell’Anno – Cantina Tramin, sulla Strada del Vino a Bolzano

Cantina dell’Anno – Umani Ronchi di Osimo, nelle Marche.

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Ristoranti d’Italia 2024 Gambero Rosso: 2.485 indirizzi per mangiare e bere bene con 324 novità. Massimo Bottura e Niko Romito in vetta alle 47 Tre Forchette; 21 i Premi Speciali. Cresce la qualità della ristorazione italiana in ogni sua forma con boom d’Insegne green e, insieme, sempre più in rosa. Lombardia superstar, ma tallonata da Piemonte e Puglia per numero di eccellenze.

Le Tre Forchette, con il partner Trento DOC, sono 47 contro le 44 del 2023, di cui sette nuove.

Ma anche i Tre Gamberi, con il partner Cantine San Marzano, destinati a premiare le migliori trattorie, non perdono smalto, anzi. Tre le novità rispetto all’edizione precedente si aggiungono tre meraviglie da nord a sud, portando il totale a 36 esercizi.

Tra le novità di spicco, i gamberetti verde riservati a quelle insegne maggiormente impegnate in tema di sostenibilità, in ogni suo aspetto.

Arrivando ai Wine Bar con le Tre Bottiglie, con partner Petra, alle dieci insegne presenti in vetta alla classifica si aggiunge Innocenti Wines di Poggibonsi (SI) portando il totale a 11, mentre le Tre Cocotte dei bistrot , supportate da Cantele, rimangono salde sulle 7 insegne dalla bresciana Lanzani a CucinaEAT di Cagliari.

Ma la cucina è sempre più contaminazione: 7 sono i locali premiati dai Tre Mappamondi, con il partner Red24, che si fermano nel centro Italia, senza – ancora – toccare il sud: con due nuovi ingressi, Ba restaurant di Milano e Kohaku di Roma. Due le birrerie eccellenti, Baladin Open Garden di Piozzo (CN) e Nidaba di Montebelluna. (TV).

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I 21 premi speciali, sponsor Acqua Panna-San Pellegrino

  • Cuoco emergente: Arianna Gatti di Forme Restaurant, Brescia
  • Novità dell’anno, sponsor Partesa: Coltivare, La Morra (CN)
  • Ristoratore dell’anno, sponsor Bertani: Giuseppe Iannotti di Kresios,Telese Terme (BN)
  • Miglior proposta piatto di pasta, sponsor Pastificio dei Campi: Taverna del Capitano, Massa Lubrense (NA)
  • Miglior pane in tavola, sponsor Petra Molino Quaglia: Ineo dell’Anantara, Palazzo Naiadi Rome Hotel, Roma
  • Ristorante che valorizza al meglio l’olio evo italiano, sponsor Frantoio Santa Tèa: Da Caino, Montemerano (GR)
  • Miglior Creazione a base di formaggio, sponsor Consorzio Tutela Formaggio Asiago: Pomiroeu Giancarlo Morelli, Seregno (MB) – Grappolo d’Oro – RomaLa Bul, Bari
  • Menu degustazione dell’anno, sponsor Goeldlin Chef: Il Viaggio – Piazza Duomo, Alba (CN)
  • Miglior proposta vegetariana, sponsor Consorzio Vini Alto Adige: Fàula di Casa di Langa, Cerretto Langhe (CN) – Silene, Seggiano (GR) – Sensi Restaurant, Amalfi
  • Miglior Pre-dessert, sponsor Ice Team 1927 Cattabriga: Le Granite del Comandante – Il Comandante del Romeo Hotel, Napoli
  • Il Pastry Chef dell’Anno, sponsor La bella estate vite colte: Titti Traina, Paolo Griffa al Caffè Nazionale, Aosta
  • Miglior Carta dei Vini, sponsor Tenuta Sette Ponti: Peter Brunel, Arco (TN) – Osteria del Viandante, Rubiera (RE) ì- Torre del Saracino, Vico Equense (NA)
  • Miglior Proposta al bicchiere al ristorante, sponsor Cantina Muzic: Imàgo dell’Hotel Hassler ,Roma
  • Miglior Proposta al bicchiere al wine bar, sponsor Masottina: La Baita, Faenza
  • Miglior Proposta di bere miscelato, sponsor Bibite Sanpellegrino: Azotea, Torino
  • Miglior Carta dei distillati, sponsor Grappa Ceschia: Osteria Poerio, Roma
  • Miglior Servizio di Sala, sponsor Casolaro Hotellerie: Antica Corona Reale, Cervere (CN)
  • Miglior Sommelier, sponsor Roberto Sarotto: Elena Brovedani, Laide, Sappada (UD)
  • No Food Waste, sponsor Krombacher: Venissa, Venezia

Dieci le insegne premiate per il miglior rapporto qualità/prezzo, partner Ferzo Wines; dieci anche gli chef protagonisti del premio Tradizione Futura realizzato in collaborazione con Moët&Chandon.

. Guida Gambero Rosso: Vini d’Italia 2024 – Pagine 1070 costo €.30,00 in edicola e in libreria;

– Guida Gambero Rosso: Ristroranti d’Italia 2024 – Pagine 984 costo €.22,00 in edicola e in libreria.

 

Nestlé – Dolcezze e bontà italiane con la mostra: “110 anni di eccellenza in Italia. Un’impresa che si racconta” dedicata ai Baci Perugina e S.Pellegrino.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Prodotti selezionati e tanta tradizione sono le grandi opportunità che non potranno mai essere copiate, paragonate e tanto meno appetibili economicamente dalle invincibili holding che tendono ad appiattire e globalizzare le nostre locali culture, tradizioni e ricette. Perché la bellezza di un prodotto ha un valore sensoriale per uno sviluppo sempre sostenibile e rappresenta un equilibrio in cui ritroviamo noi stessi.

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In questa logica si ricorda un compleanno di tutto rispetto: 110 anni di presenza in Italia del Gruppo Nestlé. Quando nel 1913 venne depositata a Milano l’etichetta “Farina Lattea Nestlé” questa giovane azienda produceva e vendeva due prodotti ancora presenti nelle nostre tavole: il latte in polvere e il latte condensato, come ha ricordato Marco Travaglia, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Nestlé, nel corso della conferenza stampa di presentazione della mostra dedicata ai Baci Perugina e S.Pellegrino, allestita nell’atrio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

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Oggi Nestlé è un Gruppo Internazionale presente in molti paesi. In Italia conta 10 stabilimenti, 74 punti di vendita e da lavoro a circa 4.600 persone che a loro volta generano, per ciascun lavoratore, indirettamente 8 posti di lavoro in Italia per un totale di 43.040 addetti. Nel 2022 Nestlé ha determinato la creazione di 1.257 milioni di euro di salari lungo la filiera, ha contribuito a versare 1.537 milioni di euro di tasse nel nostro paese, pari allo 0,3% delle entrate fiscali italiane e ha elargito donazioni per un valore pari a 3,4 milioni di euro.

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La mostra “110 anni di eccellenza in Italia. Un’impresa si racconta” vuole evidenziare tutto questo attraverso due marchi iconici di italianità e protagoniste indiscusse della storia del Gruppo Nestlé in Italia: Baci Perugina e S.Pellegrino.

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I Baci Perugina, come affermato in conferenza stampa: “nacquero grazie al genio creativo di Luisa Spagnoli e da sempre sono i messaggeri di amore ed emozioni che con il loro valore storico rappresentano per il Gruppo Nestlé l’appartenenza al territorio ed il radicamento ad esso: sin dalla sua nascita, infatti, Baci Perugina ha sempre rispettato la sua tradizione, con la stessa ricetta di sempre, ma ha anche saputo sperimentare e rinnovarsi continuamente, ad esempio, con le sue edizioni limitate. Allo stesso modo l’acqua S.Pellegrino – definita lo champagne delle acque minerali – sinonimo di convivialità, fine dining, con le sue radici italiane e la sua anima internazionale, rappresenta al meglio il saper vivere all’italiana in tutto il mondo”.

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In mostra per I Baci Perugina alcuni prodotti e materiale pubblicitario che hanno accompagnato le varie campagne commerciali così come per S.Pellegrino viene esposto un manifesto del 1950 che reclamizza l’acqua S.Pellegrino “antiurica e anticatarrale ottima per la tavola” e la foto in bianco e nero del famoso fotografo statunitense Elliot Erwitt, edita per una campagna del 2004.

Roma – Ministero delle Imprese e del Made in Italy – Via Veneto, 33 – Mostra “110 anni di eccellenza in Italia. Un’impresa si racconta” fino al 28 luglio 2023 dal lunedi al venerdi dalle ore 15,30 alle 18,00 con ingresso gratuito.

 

“Eccidio” – Un’opera site specific di Ivàn Navarro nel MicroMuseo di Sipicciano (Viterbo)

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

L’opera site specific “Eccidio” di Ivan Navarro, ha una forza e una realtà che ti precipita addosso come un masso, perché un’opera non deve essere solo vista, ma sentita nel profondo. L’artista replica in senso musicale la pura luce e la materia. L’opera sarà visibile a Sipicciano, un piccolissimo paese dell’alta Tuscia viterbese a pochi kilometri dal confine con l’Umbria su un altopiano che domina la valle del Tevere. Il FAI lo definisce “Un piccolo tesoro d’Italia!”.

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I rapporti culturali tra l’Italia ed il Cile sono stati da sempre ottimi ed in alcuni periodi come negli anni della dittatura militare di Pinochet hanno raggiunto livelli ragguardevoli, come hanno ricordato sia lo stesso artista che l’Ambasciatore della Repubblica Cilena in Italia in occasione dell’inaugurazione sia dell’installazione site-specific che del MicroMuseo. Il titolo stesso “Eccidio” ha un palese riferimento proprio agli anni di dittatura in cui il regime militare fu insensibile a tutte le forme cultura.

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L’intento inoltre è quello di raccontare e valorizzare il territorio nei propositi del Sindaco, Rossi, con percorsi indirizzati per tutte le età perché l’obbiettivo è quello di far conoscere i borghi più o meno conosciuti. Alle visite tradizionali vengono inoltre affiancate esperienze indirizzate alla conoscenza delle tradizioni locali. Molte le sagre e ricorrenze sia religiose che laiche. Primeggia la rievocazione storica delle nozze, con relativo banchetto nunziale, tra Federico Baglioni e Curia Piccolomini Tedeschini avvenuto nel 1576, in abiti medievali. Il palazzo baronale del XVI sec. con affreschi raffiguranti membri della famiglia Baglioni e il complesso monumentale dell’ex Chiesa di S,Maria Assunta in Cielo che custodisce nel suo interno la Cappella Baglioni interamente affrescata con la rappresentazione dei miracoli di S. Francesco, singolare esempio di pittura tardo manieristica, attribuita a Marzio Ganassini.

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                                                                                                                         Soffitto della Cappella Baglioni

Da comunicato stampa: In questa occasione sarà qui inaugurato il MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia fondato da Antonio Arévalo, poeta, critico, curatore d’arte contemporanea, già Addetto Culturale presso l’Ambasciata del Cile in Italia. Il progetto è promosso dall’Associazione Culturale Palimpsesto, con il sostegno della Direzione Culturale del Ministero degli Affari Esteri del Cile, dal Comune di Graffignano, dall’Università Agraria di Sipicciano, dalla Pro Loco di Sipicciano, le Accademie di Belle Arti di Palermo, Roma e Viterbo. Obiettivo quello di “promuovere ed esporre nuove opere di artisti contemporanei collocando il MicroMuseo di Arte Contemporanea dellaTuscia nel circuito di arte contemporanea italiano ed internazionale. Poiché la torre era la fonte di luce di tutto il paese, il primo artistada coinvolgere nel progetto non poteva che essere Iván Navarro, artista che dello studio della luce ha fatto la sua firma.” (A. Arévalo).
Il progetto del MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia è iniziato quando Salvador Dalì venne nella Tuscia e scoprì quel Sacro Bosco dei Mostriche ispirò una parte della sua opera. Non lontano da lì, nel giardino La Serpara a Civitella d’Agliano, le opere
di Paul Wiedmer e di altri artisti internazionali costituiscono un microsistema collezionistico eccentrico e indipendente che sfugge al sistema legittimato dei grandi musei, ma diffuso nel territorio.

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A Sipicciano (VT), c’è una torre antica, in pietra. L’edificio è particolare, il fabbricato si sviluppa su tre livelli. Per circa tre decenni è servito per la distribuzione dell’elettricità, motivo per cui è noto come Torre Enel o Ex Torre Enel. Di origine medievale, nel XX secolo Ia Torre è stata dedita a infrastruttura tecnologica industriale come si può vedere nelle fotografie d’epoca che mostrano la posa dei cavi e nelle residue apparecchiature elettriche ancora esistenti all’interno della torre. Ha avuto successivamente un periodo di disuso e abbandono. Come sottolinea Antonio Arévalo, “l’edificio è anche illustrativo delle differenti tecniche di costruzione dei diversi periodi attraverso i quali è passato – pietra, mattoni, cemento. L’attuale ristrutturazione è un nuovo strato applicando tecniche contemporanee questa volta con l’obiettivo di convertirlo in un museo e spazio di residenza artistica. Il progetto concepisce in modo originale l’elaborazione concettuale del rapporto tra elettricità e arti visive contemporanee, al fine di provocare una riflessione attuale dall’incontro di entrambi gli elementi, materializzato nella vecchia torre di distribuzione elettrica della città, convertita ora in un museo e in uno spazio per la residenza.”
L’obiettivo è riportare a nuova vita questa Mini Torre storica dandole una nuova e brillante esistenza, creando un MicroMuseo in grado di condurre qui quello sviluppo artistico e culturale che incontra la storia importantissima di questo Borgo; luogo interattivo dove
convergono le più diverse forme di espressività, capace di proporre una programmazione culturale multidisciplinare. Il MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia sarà un contenitore di materia immaginativa, luce, forma, ossigeno; un campo d’azione per interrogare il senso e risvegliare una sensibilità consapevole; un inedito spazio espositivo con opere site specific realizzate da artisti chiamati a trascorrere  periodi di residenza, lavorando con la città, con le scuole, con le associazioni locali, valorizzando così anche il patrimonio architettonico del Borgo di Sipicciano attraverso un programma di mostre e residenze per artisti contemporanei del mondo. Il MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia fondato da Antonio Arévalo è concepito come work in progress, un progetto d’arte contemporanea di respiro internazionale.
“Iván Navarro usa la luce come materia prima, trasformando gli oggetti in sculture elettriche che modificano lo spazio espositivo attraverso l’interazione visuale. Quindi, cosa c’è di meglio che invitare un artista come lui a inaugurare questa esperienza? Le sue installazioni ci restituiscono il mistero e il valore simbolico dell’energia ancestrale.” (A. Arévalo). In questo caso con una scultura circolare collocata a terra al centro della stanza, il cui effetto è quello di una cavità profonda in cui si legge la parola ECCIDIO illuminata fino all’infinito, come una sorta di linea astratta. Benché la soglia simbolizzi l’inizio di qualcosa, l’opera interroga la parete su cosa ci sia al di là, ma cancellando al contempo le possibilità di accedere al suo interno il-lusorio.L’arte di Navarro gioca con rimandi immediati al formalismo moderno, trasformando, da alchimista qual è, semplici materiali in forme radiose, estraendoli dalla convenzione. Da un lato utilizza le possibilità energetiche necessarie per realizzare i suoi innumerevoli macchinari industriali e domestici e, dall’altro, ci ricorda l’idea di potenza che li caratterizza; collegandoli all’uso che se ne fa nella società contemporanea e come metafora politica della circolazione dei
saperi si rivolge alle forme espressive della rappresentazione sociale e politica, ponendo attenzione a una serie di questioni ancora oggi aperte, ma che servono da filo conduttore a un interesse di ordine metodo logico, il legare situazioni simbolicamente di vulnerabilità a processi complessi di ricerca formale. “Le ricerche di Navarro affermano che per ogni energia che si trasforma c’è qualcosa che si per-de, e questa è l’idea che cerca costantemente di ricondurre a una forma visiva. I materiali, contraddistinti dall’apparente freddezza e dall’estremo tecnicismo, dipendono totalmente dall’energia elettrica, un elemento che condiziona la vita umana, proponendo quindi una metafora latente dei fluidi corporei e dell’azione del dare vita, dell’animare gli oggetti. Questi oggetti sono costruiti secondo le proporzioni del corpo umano studiate a suo tempo da Leonardo da Vinci e che misteriosamente continuano ad essere presenti in molti oggetti prodotti industrialmente, in particolare nei tubi fluorescenti che Navarro usa per realizzare le sue opere.” (A. Arévalo).
Ma la tecnologia che anima le sue opere non appartiene esattamente al tempo presente; Navarro colloca il manufatto e rinvia agli anni della sua infanzia e giovinezza in un quartiere periferico di Santiago del Cile, nel momento in cui proliferavano i nuovi strumenti tecnologici per uso domestico, la cui acquisizione o meno era determinante per definire la condizione sociale della famiglia. Per altri versi, la sua stessa attività artistica si fonda su attività manuali: il cablaggio elettrico, l’elaborazione artigianale di oggetti funzionali e altre varie soluzioni di base di ambito domestico. Iván Navarro è cresciuto nella fase conclusiva del XX secolo, nell’estremo Sud del mondo, e la sua opera cerca di catturare i paradigmi della sua epoca, come la realizzazione seriale, con lo spirito politico di “sporcare” la purezza delle forme industriali.

 

Conoscere la Spagna attraverso i grandi artisti al ,cinema : Goya

Mariagrazia Fiorentino

L’Ente Spagnolo del Turismo in collaborazione con Turismo di Aragon e Turismo di Saragozza hanno presentato l’offerta turistica della Regione attraverso l’opera del geniale pittore Francisco de Goya a Roma il 17 maggio 2023 presso il Cinema Barberini. Nella mia lunga esperienza di viaggiatore ci sono luoghi sorprendenti, ogni strada, angolo, piazzetta o balcone sono una scoperta continua; un profumo di tempi arcaici e voci antiche, che parlano al cuore, per chi sa ascoltare!!

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Saragozza e Aragona un viaggio che si fa con un unico bagaglio “il cuore”, Il Dott. Gonzalo Ceballos. Direttore dell’Ente Spagnolo del Turismo nel suo intervento introduttivo istituzionale, da comunicazione che a Madrid dall’8 giugno p.v. sarà inaugurato il nuovo Museo, uno dei più grandi del mondo con la Galleria della collezione reale e molte altre attività culturali, mostre e avvenimenti nel corso dell’anno.

Screenshot 2023-05-23 at 12-42-42 Basilica di Nostra Signora del Pilar.pdf

                                                                                   Saragozza: Cattedrale di Nostra Signora del Pilar

Saragozza con i suoi 2000 anni di storia, seconda città con migliore qualità di vita in Spagna é situata alla confluenza dei fiumi Huerva e Gallego, al centro di una fertile pianura che contrasta con l’aridità della regione circostante. La parte più antica della città conserva il tracciato dell’insediamento romano, la cattedrale gotica, il grandioso tempio di Nostra Signora del Pilar con le pitture di Goya, i resti del Palazzo de la Aljaferia, esempio dell’arte del Tajfas, che unisce l’arte del califfato di Cordova a quella sivigliana Almohadica, un unicum di questo genere d’arte. Non manca il folklore: Feste di Goya, una gara all’ultimo sangue dove tradizione, arte e gastronomia non mancano ed il Festival del Paesaggio ZGZ Fiorisce e tante altre attrazioni.

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Aragona regione storica della Spagna tra il bacino del fiume Ebro e l’alto bacino del Guadalaviar e i Pirenei, abitata fin dall’antichità dalla popolazione iberica degli Hergeti, conquistata dai romani è la regione con la più grande estensione di alta montagna, I Pirenei aragonesi vantano oltre 50 vette superiori ai 3000 metri incorniciati da paesaggi fantastici. Un patrimonio culturale splendido e ben conservato. Architettura di pregio e tanta luce.

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Da comunicato stampa:”Aragona terra di Goya. Saragozza, l’Origine del genio”, mirato a promuovere le destinazioni spagnole attraverso rinomati artisti spagnoli. La commistione tra arte e turismo è innegabile, e gli esempi di destinazioni turistiche intimamente legate alla vita, oppure all’opera di un artista sono numerosi. In spagna sono tante le destinazioni che si possono visitare seguendo le orme d’artisti. “La Spagna è piena di creatività e talento; un paese che ha ispirato artisti e dipinto il mondo. Dall’Ente del Turismo vogliamo trasmettere questa proposta di arte e cultura ai viaggiatori italiani, che troveranno in Spagna, oltre a un’eccezionale rapporto qualità-prezzo durante il loro soggiorno nelle destinazioni spagnole, un’offerta artistica, patrimoniale e culturale incomparabile, e soprattutto persone, paesaggi, luoghi, sapori e profumi che sono fonte di ispirazione per la creazione di talento e creatività tanto quanto la Spagna ha offerto al mondo” ha dichiarato Gonzalo Ceballos Direttore dell’Ente Spagnolo del Turismo. Nella regione di Aragona , che diede i natali a Goya, è possibile fare un interessante tour alla scoperta delle sue tracce, soffermandosi nei villaggi e nelle città in cui ammirare incredibili monumenti come la Basilica del Pilar (a Saragozza) oppure il monastero Certosa di Aula Dei. Scoprire un po’ di più sulla figura del genio mentre viene esplorata questa zona della Spagna è un’esperienza magnifica.

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Conrado Molina Boloix Direttore di Zaragoza Turismo, ha sottolineato “Saragozza è una terra che ha visto nascere figure geniali, e con questo evento rendiamo omaggio in modo speciale a Francisco de Goya, uno dei più grandi artisti della storia della pittura e figura particolarmente influente nell’arte del XVIII e XIX secolo. Saragozza è la città di Goya, è l’origine del genio. È stata la città che ha influito nei suoi primi anni, nella sua formazione, nelle sue esperienze giovanili e per questo diventò fonte d’ispirazione per far crescere il  suo genio artistico che lo ha portato a diventare per sempre un’icona mondiale della pittura” e continua Molina Boix “Siamo riusciti a far riconoscere Saragozza come una città moderna, innovativa e con una qualità di vita alta. Siamo la seconda miglior città della spagna, in termini di qualità della vita, secondo l’Organizzazione dei consumatori (OCU). Una città  in cui il carattere amichevole e accogliente della sua gente è diventata una delle sue principali virtù. Saragozza è una chicca nascosta che sorprende tutti i visitatori. Invitiamo tutti a conoscere la Spagna autentica e scoprire molto presto una città che vuole farli innamorare, affascinare e ispirare”.

Dopo essere stato presentato al 75esimo Festival di Cannes, è stato proiettato L’Ombra di Goya, il docu-film diretto da José Luis López-Linares e scritto da Jean-Claude Carrière e Cristina Otero Roth. Un’occasione per conoscere più da vicino l’artista che, come pochi altri, ha saputo raccontare gli incubi, le ossessioni e i fantasmi degli esseri umani, ma anche le straordinarie creature fantastiche che nascono dalle loro menti dissacranti. L’Ombra di Goya è una produzione Mondex Films, Zampa Audiovisual, López Li Films, Fado Filmes, Milonga Productions, distribuita da Nexo Digital.

Una terra da gustare con i cinque sensi “patrimonio UNESCO”, 18 aree protette un turismo esperenziale con una enogastronomia di eccellenza: dall’agnello al tartufo nero, al prosciutto iberico aragonese (DOC Teruel), al formaggio “Patamulo”, allo zafferano, al vino, i famosi dolci aragonesi: Lunas de agosto ricoperti da cioccolato aromatizzato e tanto altro,

Per saperne di più visita il sito www.turismoaragona.org -. www.zaragozaturismo.es

Assaggi – Salone dell’Enogastronomia Laziale – Viterbo Palazzo dei Papi dal 19 al 22 maggio 2023 – Degustazioni – Show Cooking – Street Food – Eventi serali nei centri storici e nella provincia

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Il viterbese, una terra generosa, mutevole nell’aspetto naturale, con laghi e dolci colline, fitte macchie e tagliate etrusche, stagni, distese di verde a questa rara bellezza si accompagna una multiforme e sincera cucina. L’olio, un’eccellenza assoluta del viterbese dal colore verde brillante, un sapore fruttato adatto a tutte le preparazioni sia crude che cotte. La cucina semplice e saporita lasciataci in eredità dai pastori e dai macellatori di carne. Le pappardelle al sugo di cinghiale con la pasta lavorata da mani sapienti, le fettuccine ai funghi porcini, l’acqua cotta, il coniglio al forno innaffiato con un greghetto, sono da considerarsi beni immateriali dell’umanità.

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Una visita non può assolutamente mancare al Museo Nazionale (Rocca Albornoz), dove la  documentazione archeologica sull’architettura etrusca nel viterbese è un “unicum” assoluto.

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Tutto questo sarà possibile a Viterbo nel cuore della città. Maggiori informazioni email info@assaggisalone.com – oppure consultare il sito www.assaggisalone.com/programma  per tutte le manifestazioni in programma e “Buon appetito”.

Il Treno Storico del Razionalismo – Uno sguardo al passato per ispirarci al futuro

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Il treno ha da subito esercitato un indubbio fascino, da sempre è stato inneggiato sia da poeti, scrittori ed artisti. Con l’apertura della Cabina ACE – Apparato Centrale Elettrico – del bunker posta a sud ovest della Stazione Termini, si vuole riportare e far conoscere al grande pubblico, lo stile, il designer e la tecnologia italiana degli anni ‘30 e non riporli nello scantinato polveroso della storia. Angiolo Mazzoni, architetto e ingegnere, fu assunto nel 1921 dalle Ferrovie dello Stato e tre anni dopo – 1924 – trasferito a Roma al Servizio Lavori e Costruzioni, anno in cui le stesse Ferrovie furono inglobate nel Ministero delle Comunicazioni insieme alle Poste e alla Marina Mercantile. In questa veste Mazzoni, come scrive l’Ing. Luigi Cantamessa, Direttore Generale della Fondazione FS Italiane, “ha avuto quindi la possibilità d’impiegare il proprio ingegno al servizio di numerosi e diversi ambiti pubblici: l’architettura razionalista mazzoniana delle stazioni ferroviarie, degli uffici postali, delle colonie elioterapiche, delle strutture civili all’avanguardia è disseminata da nord a sud della nostra penisola. E se la sperimentazione è un comune denominatore di tutta la sua produzione, la commissione tra Futurismo (soprattutto dopo l’incontro con Marinetti nel 1933) e le soluzioni razionaliste rappresentano un marchio di fabbrica”.

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La cabina ACE fu costruita negli anni ’30 su progetto dell’arch. Mazzoni ispirato alla classicità anche attraverso l’utilizzo di materiali neutri e marmo travertino. Era destinata, e lo ha fatto egregiamente fino al 1999, a governare il nodo ferroviario di Roma. Entrò a pieno regime nel 1943 ed era costituita da un piano a livello dei binari tre piani in elevazione e tre piani interrati. Al terzo piano una sala lunga 47 metri ospita tre banchi di manovra con 280, 160 e 290 leve ed i quadri di segnalazione luminosa degli itinerari. Un banco di manovra identico è collocato al piano -2: un vero e proprio bunker in grado di garantire per 20 giorni l’autonomia di servizio dell’intera stazione anche durante un bombardamento. Le moderne tecnologie informatiche hanno permesso una gestione del traffico ferroviario più evoluto ed in linea con i nuovi tempi e la Cabina ACE con il relativo bunker, fortunatamente mai utilizzati non ricorrendone la necessità, diventerà un polo culturale e museale polivalente grazie ad un progetto che includa oltre la ristrutturazione anche servizi di accoglienza e ristorazione per i visitatori, voluto e messo in atto dalla Fondazione FS.

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Automotrice ALn56.1013 FIAT – 1934 – Fondazione Fs Italiane – “Littorina” divenne l’appellativo con il quale furono chiamate tutte le automotrici termiche progettate dalle FS. I progressi nella progettazione di questi mezzi portarono già nel 1933 allo studio di un nuovo modello che divenne lo standard delle littorine italiane: la ALn56 FIAT.

La bonifica pontina si appresta a compiere cento anni e con essa tutte le infrastrutture che gli gravitano interno inclusa la Stazione ferroviaria di Latina, anch’essa realizzata su progetto dell’architetto Mazzoni. Sempre l’Ing. Luigi Cantamessa scrive: “In occasione del viaggio inaugurale per la nuova stazione alla presenza di Benito Mussolini il 26 novembre 1932 l’allora Littoria (oggi Latina n.d.r.) diede il suo nome ad un inedito rotabile che avrebbe in breve rivoluzionato il trasporto su rotaia delle linee secondarie: la Littorina”. Riproporre da parte della Fondazione FS di treni storici con questo mezzo è un’operazione turistica di grande rilievo e quanto prima rientrerà nella normale attività di questa Fondazione come avvenuto in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica allestita nella sala d’aspetto di 1^ classe della stazione ferroviaria di Latina per ricordare il passato con uno sguardo rivolto al futuro essenzialmente culturale e turistico.

Per saperne di più sul sito www.FondazioneFs.it