Romics – XXXIII Edizione del “Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games” dal 3 al 6 ottobre 2024 alla Fiera di Roma – Icone del passato e nuovi miti uniti uno a fianco all’altro.

Donatello Urbani

Decine di eventi in contemporanea nei 5 padiglioni e con oltre 350 espositori pronti ad accogliere il pubblico negli oltre 70.000 mq espositivi. Romics, da comunicato stampa: “celebra l’immaginario di giovani e adulti, coniugando entertainment e approfondimento specialistico, offrendo al pubblico, a seconda dei generi e degli interessi, molteplici percorsi di partecipazione e occasioni di confronto. Altresì Romics è una piattaforma di promozione per le aziende e i professionisti italiani che operano nel fumetto, nell’illustrazione, nel cinema e nei games”.

La manifestazione clou, prevista per domenica 6 ottobre, sarà l’assegnazione del prestigioso Romics d’Oro a Giuseppe Palumbo, autore del manifesto, un tributo ad Eva Kant e Diabolik, ideatore del personaggio Ramarro e collaboratore dell’editore Astorina in Diabolik; Hidetoshi Omori, direttore d’importanti animazioni, character designer e regista e Jim Cornish, inglese, da oltre trent’anni uno dei più importanti storyboard artist del cinema internazionale.

A ciascun premiato è stato riservato uno spazio mostra:

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                                                                                                                              Giuseppe Palumbo

“Nel Labirinto di Giuseppe Palumbo”  è una mostra con oltre cento originali che ripercorrono i 40 anni di carriera di Giuseppe Palumbo. Il percorso espositivo comincia con Diabolik ed Eva Kant, protagonisti del suo lavoro ventennale, con una selezione di copertine disegnate a china, studi a matite, tavole originali e tavole della serie alternativa DK. Seguono le tavole di Ramarro, il supereroe masochista, nato su Frigidaire.

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                                                                                                                                 Hidetoshi Omori 

“Hidetoshi Omori. Una vita per l’animazione”. La mostra presenta una selezione di disegni e illustrazioni curata personalmente da Hidetoshi Omori, che ha scelto opere rappresentative dei suoi lavori nelle serie TV e nei film d’animazione.

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                                                                                                                                       Jim Cornish   

“Jim Cornish – The Director’s pencil Monkey” – La prima mostra italiana di Jim Cornish è un percorso in tre atti che mette in rilievo il suo lavoro con grandi artisti del cinema “di genere”. Fantasy, Action e Cinema eroico sono i tre pilastri rappresentati con storyboard e visualizzazioni di scene epiche immaginate da Cornish per maestri del cinema contemporaneo quali Christopher Nolan, David Yates, Alfonso Cuaròn e Sam Mendes.

Fra gli eventi speciali e anteprime, meritano una segnalazione;

Terza edizione “MUSICOMICS, PREMIO ROMICS MUSICA PER IMMAGINI” assegnato ai compositori di musiche per film, TV, animazioni e progetti audiovisivi

TOPOLINO E IL MONDO DI CIRCUS. Il tendone dello Shadow Cirus approda sulle pagine di TOPOLINO (Panini Disney),

PERA TOONS: COME NASCE UNA FREDDURA A FUMETTI? Il campione di battute e giochi di parole Pera Toons, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro Ridere (Tunué), racconta come nascono le sue mitiche freddure.

Venerdi 4 ottobre LE ANTEPRIME TARGATE RAI KIDS. Rai Kids presenta in anteprima le nuove serie Anatane e i ragazzi di Okura e Alex Player.

CRISTINA D’AVENA, SPECIAL GUEST. Sabato 5 ottobre un imperdibile viaggio nelle sigle dei cartoni animati più amati.

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I GRANDI COMPLEANNI. Buon compleanno Pollon! Tra aneddoti, documenti d’epoca e live performance inedite, ripercorreremo lil so arrivo in Italia, 40 anni fa. Una performance tra musica, doppiaggio e disegno festeggerà inoltre, i 40 anni del film La storia infinita con Paolo Barbieri, i Raggi Fotonici.

La casa editrice Giunti, venerdì 4 ottobre propone un evento speciale insieme agli autori per ripercorrere l’affascinante storia di W.I.T.C.H., svelandone curiosità e retroscena.

SIMON GANE E IL MONDO DI SUNBURN. Simon Gane (Godzilla, They’re not like us), domenica 6 presenta il suo ultimo lavoro, Sunburn scritto da Andi Watson e da lui disegnato per la casa editrice saldaPress.

JEEG CONTRO GOLDRAKE. Sabato 5 ottobre Luca Papeo, presenta il suo Jeeg contro Goldrake

ROMICS – AREA KIDS&JUNIOR: IL NUOVO SPAZIO DEDICATO A BAMBINI E RAGAZZI. L’edizione XXXIII del Festival introduce un’area dedicata a bambini e ragazzi: Romics – Area Kids&Junior. Situata nel padiglione 6, ROMICS – MASTERCLASS E WORKSHOP.

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Durante i quattro giorni del Festival i grandi autori italiani e internazionali propongono imperdibili approfondimenti su tecniche di disegno: Hidetoshi Omori, Romics d’Oro, presente con una masterclass sulle tecniche di disegno, il suo approccio al personaggio, il Mecha Design e le linee essenziali per costruire un character;

L’ARTIST ALLEY, LO SPAZIO DEDICATO AGLI AUTORI. Con oltre cinquanta postazioni, in continua crescita la grande Artist Alley di Romics che vede protagonisti le grandi firme del fumetto italiano e internazionale:

Il grande Cinema torna nell’Area Movie di Romics con anteprime, protagonisti e incontri sui titoli più importanti in arrivo in sala nei prossimi mesi. Il regista, il produttore Andrea Sgaravatti e il cast presenteranno alcuni estratti in anteprima del film. “Timor – Finché c’è morte c’è speranza”, dark adventure per la regia di Valerio di Lorenzo, in arrivo al cinema in autunno.

TRA GLI APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA

Giovedì 3 ottobre, Stefania Gatti presenta il suo nuovo romanzo Niente è come sembra (Gallucci Editore)

Venerdì 4 ottobre, Fraffrog presenta Il Pianeta Pillola, la sua ultima opera edita da Gigaciao; Chiara Lipari, autrice e web creator presenta il suo nuovo romanzo fantasy Il reame delle illusioni (Cairo Editore); Christian Cornia e Giorgio Salati, presentano il loro ultimo volume Brina (Tunuè); Roberto Grossi dialoga sulla sua ultima opera La grande rimozione (Coconino Press – Fandango); Silvia Casini e lo Chef Ojisan offrono un viaggio nel gusto visionario di Miyazaki, tra cultura amore e cucina; Sio e Dado presentano il nuovo Evviva che bello – Lilla? (GigaCiao).

Sabato 5 ottobre, Paolo Barbieri e Chiara Lipari dialogano sull’’importanza e la forza dei Miti; Giuseppe Palumbo, Romics d’Oro, propone un focus sulla sua recente opera La sola cura; l’Associazione Compositori Musiche da Film (ACMF) propone un’occasione unica per esplorare le complesse regole che governano l’assegnazione degli Oscar per la migliore colonna sonora; la musicologa Angela Forin e il compositore Claudio Simonetti, parlando del dialogo tra musica e cinema svelano i trucchi del mestiere; Sio, Fraffrog e Dado risponderanno alle giga-domande arrivate dai loro fan in un talk tutto da ridere targato GigaCiao;

Domenica 6 ottobre, la Scuola Internazionale di Comics con Midori Yamane, Eleonora Carlini e Susanna Mariani ripercorrono un viaggio immaginario dal manga giapponese al fumetto francese. Moscerine Film Festival dà voce ai bambini che diventano i veri protagonisti del dialogo sull’importanza dell’educazione all’immagine; Inma R., Shinichi, Meusa e Dario Sicchio, dialogano per scoprire e comprendere sempre meglio il fenomeno mondiale dei webtoon, manga e comics online; in collaborazione con Animundi, un incontro inclusivo per scoprire Lampadino e Caramella l’unico cartone animato al mondo accessibile a tutti i bambini, anche con disabilità sensoriali perché realizzato utilizzando forme di comunicazione innovative.

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                                                                                                                      Lampadino e Caramella

Confermati i due appuntamenti cosplay con il Cosplay Kids, alla conduzione di Fiore di Luna e la giovanissima e talentuosa attrice e doppiatrice Azzurra Dottori dove i più piccoli potranno vestire i panni dei propri personaggi preferiti interpretando il più forte dei supereroi o la più bella delle principesse in una sfilata ricca di colori e simpatia e il Romics Cosplay Award, il grande appuntamento autunnale condotto da Beatrice Lorenzi con le selezioni internazionali. La gara selezionerà la miglior coppia di cosplay italiani che prenderà parte al World Cosplay Summit 2025 di Nagoya, il campionato mondiale del cosplay; tra i tanti premi in palio, in collaborazione con l’Istituto Giapponese di Cultura a Roma il nuovo Japan Garden Special Prize che offrirà ai vincitori la possibilità di realizzare un inedito photoshooting nel giardino giapponese dell’Istituto di Cultura.

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Tornei, anteprime e divertimento: Romics è un’esperienza imperdibile per gli appassionati di videogiochi e card games. Durante i quattro giorni di manifestazione, i visitatori potranno divertirsi con un’ampia varietà di attività: dai card games alle escape room, dai puzzle game al retrogaming, fino ad arrivare a numerose aree dedicate al free play.

INFORMAZIONI IN BREVE
Quando: da giovedì 3 a domenica 6 ottobre 2024 dalle ore 10:00 alle 20:00.
Dove: Fiera Roma, Via Portuense 1645, 00148 Roma (RM), ingresso Nord ed ingresso Est (tutti i giorni)
Organizzatori: Fiera Roma e ISI.Urb
Ingresso: L’accesso alla manifestazione sarà consentito esclusivamente ai visitatori che avranno acquistato preventivamente il biglietto. I biglietti sono acquistabili esclusivamente dal sito www.romics.it o presso i rivenditori autorizzati Vivaticket.
Aggiornamenti:
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Mail: info@romics.it  – Tel: 06.93956069 / 06.9396007

 

Alla scoperta del turismo di qualità di FS Treni Turistici Italiani.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Un servizio al passo con i nuovi tempi di fare turismo. La vacanza inizia quando sali a bordo. Con i treni Espressi di FS Treni Turistici Italiani è possibile vivere un’esperienza di viaggio unica. Il treno il mezzo di trasporto più green al mondo e questo in modo particolare con la sua livrea colore del cielo e del mare. I Night Espresso collegano Roma ad Alba e Roma a Lecce con l’Espresso Salento. Gli Espressi Giorno Milano a Livorno – Espresso Versilia – ,Milano a Ventimiglia –  e Roma ad Assisi –. Al momento sono due i nuovi collegamenti autunnali di FS Treni Turistici Italiani, società del Gruppo FS Italiane: l’Espresso Langhe-Monferrato e l’Espresso Assisi. Da comunicato stampa: “I due treni autunnali di FS TTI nascono con l’obiettivo di offrire un nuovo modo di viaggiare che coniuga il turismo lento, sostenibile, di qualità alla bellezza del viaggio in treno, a bordo di carrozze completamente ristilizzate per garantire il massimo comfort verso destinazioni dall’alto valore storico, paesaggistico ed enogastronomico.

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L’Espresso Assisi viaggerà sabato e domenica dal 5 ottobre al 1° dicembre, da Roma Termini ad Assisi, con fermate a Terni, Spoleto, Foligno e Spello. Il sabato la partenza è prevista alle 10.05 mentre il ritorno alle 18.00, la domenica invece si parte alle 8.30 e si rientra alle 16.58.

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L’Espresso Langhe-Monferrato, invece, collega Roma con Alba, effettuando fermate anche a Nizza Monferrato e Asti. Le partenze da Roma Termini sono previste il 25 e il 31 ottobre alle ore 19.57 con arrivo a destinazione alle 10.35. Il rientro a Roma è previsto il 27 ottobre e il 3 novembre alle ore 18.55 con arrivo nella Capitale alle 6.33.

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                                                                                                                   Spazio ristorante

Nell’Espresso Assisi i viaggiatori potranno accomodarsi nei confortevoli salottini privati mentre sull’Espresso notturno Langhe-Monferrato sono a disposizione le carrozze letto dove i passeggeri potranno riposare in un ambiente curato e nella massima privacy”.

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                                                   Cuccetta di 1^ classe. E’ prevista anche una sistemazione letto con servizio e lavabo privat1

Un tuffo nel passato per vivere il presente in modo confortevole, elegante e rilassato con servizi dedicati a bordo anche nella ristorazione a prezzi contenuti.

Anche a ottobre sarà possibile beneficiare, scegliendo la tariffa “TTI Special”, di uno sconto del 50% su tutti i biglietti acquistati entro 48 ore dalla partenza.

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                                                                                              Cuccette di 2^ classe trasformabili fino a 6 posti letto

I biglietti per viaggiare a bordo dell’Espresso Assisi e dell’Espresso Langhe-Monferrato sono acquistabili sul sito www.fstrenituristici.it e su tutti i canali di vendita di Trenitalia, App, biglietterie di stazione e self-service.

 

Botero in mostra a Palazzo Bonaparte – Roma – fino al 19 gennaio 2025

Donatello Urbani – Testo e Foto

Mentre osservo l’opera “Ballerina alla sbarra”, la memoria ha fatto un salto nel tempo facendomi rivivere un precedente incontro con l’artista Fernando Botero, in occasione di un’esposizione di sue opere, in cui domandai perché i suoi personaggi, specialmente donne, fossero così abbondanti, tutti sovrappeso.

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“L’abbondanza è anche positività, ricchezza, vita e mette allegria, al contrario una persona magra, specie se donna, genera tristezza, degrado e non è piacevole allo sguardo”. La risposta poi proseguì con altre riflessioni facendomi notare come molti suoi personaggi esprimessero il desiderio di rendersi leggeri, librarsi in alto, staccarsi dalla terra e dai riflessi terreni. Tutto questo è uno dei temi dominanti presenti lungo tutto il percorso espositivo dove le 120 opere presenti raccontano in modo eccezionale, come da comunicato stampa: “la grande maestria di Botero nelle varie tecniche artistiche, dalla pittura alla scultura, ripercorrendo allo stesso tempo il suo intero percorso artistico, un universo esuberante e magico”. Tra le opere presenti alcuni inediti eccezionali, esposti per la prima volta al mondo, come “Omaggio a Mantegna”, che si riteneva perduto.

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Questa opera, prestito straordinario proveniente da una collezione privata degli Stati Uniti, dopo decenni di silenzio è stata recentemente riscoperta da Lina Botero tramite Christie’s. In proposito scrivono i curatori: “Affascinato da uno dei capolavori del Rinascimento, la “Camera degli sposi” di Mantegna nel Palazzo di Mantova, Botero decise di rendere omaggio al maestro italiano dopo il suo viaggio in Italia e scelse l’affresco della parete nord, la scena della corte dei Gonzaga in cui Ludovico è raffigurato seduto mentre riceve una lettera dal suo segretario, Marsilio Andreasi. Intorno a lui ci sono i suoi parenti: una scena che Botero trasformò in un’opera tutta sua, in cui esaltò la monumentalità e il colore eccezionale, vincendo con questo quadro il primo premio al Salone Nazi è esposta grazia adonale di Pittura della Colombia nel 1958”.

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Non mancano le versioni di capolavori della storia dell’arte, come la “Fornarina” di Raffaello, il celebre dittico dei Montefeltro di Piero della Francesca, i ritratti borghesi di Rubens e “Ritratto dei coniugi Arnolfini” di Van Eyck fino ad arrivare alle ultime opere che Botero realizzò nel 2023 poco prima di lasciare l’esistenza terrena.

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Autoritratto

Botero, nato in Colombia nel 1932, inizia a dipingere da giovanissimo, quando lascia la scuola per matador per diventare un artista, ma si impone sulla scena artistica internazionale a partire dal 1961, quando il Museum of Modern Art di New York decide di acquistare il dipinto di “Monna Lisa all’età di dodici anni” (1959), momento in cui comincia un tour di successo in giro per il mondo e la sua fama cresce in modo esponenziale.
“La mia ambizione era di essere un pittore, e soltanto un pittore. Ho cominciato a dipingere a quattordici anni e da allora non c’è stato nulla che sia riuscito a farmi smettere. Vivo con una costante fame d’arte. Aspiro a esplorare i problemi fondamentali della pittura. Non ho mai trovato altro nella vita che mi causi altrettanto piacere.”

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Fernando Botero. La grande mostra è la prima grande esposizione a un anno dalla morte del maestro colombiano, ritenuto oggigiorno uno dei pittori più importanti del XX secolo e il cui principale risultato fu la creazione di uno stile unico e originale, con cui riuscì a esaltare i volumi come mai visto prima nella storia dell’arte.

Roma Palazzo Bonaparte – Piazza Venezia, n.5 (angolo Via del Corso) fino al 19 gennaio 2025 con orario dal lunedi al giovedi 9,00/19,30 – venerdi, sabato e domenica 9,00/21,00. Biglietto d’ingresso €.16,00 intero- ridotto €.15,00. Sono previste riduzioni e gratuità. L’accesso alla mostra è contingentato pertanto è consigliabile la prenotazione ed il preacquisto del biglietto. Per quanto sopra, prenotazioni e informazioni tel. +39.06.8715111- Sito web www.mostrepalazzobonaparte.itwww.arthemisia.it

Capena (RM) – Presente fino al 4 ottobre 2025 all’Art Forum Würth Capena la mostra “Pathos und Pastos. Christopher Lehmpfuhl nella Collezione Würth”

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Non voglio soddisfare i nostri clienti, voglio ispirarli – Prof. Dr. h. C. mult Reinhold Würth

Pathos und Pastos (patos e impasto) riunisce oltre 40 opere, per lo più appartenenti alla Collezione Würth insieme ad alcuni dipinti di proprietà dello stesso artista, con l’intento di esplorare, come scrive il comunicato stampa, “alcune delle serie più significative del suo lavoro, come le scultoree rappresentazioni urbane e i luminosi paesaggi naturali dei viaggi compiuti in diverse parti del mondo (India, Islanda, Italia). Avvicinarsi all’opera di Lehmpfuhl significa intraprendere un viaggio nella storia della pittura. I suoi lavori hanno una doppia fonte di ispirazione: da un lato, l’Impressionismo, con il suo approccio immersivo ai paesaggi – Lehmpfuhl è un pittore en plein air – dei quali cerca di cogliere l’effimero della luce all’aperto, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche; dall’altro, l’Espressionismo, che permea le sue opere di personalità e stati d’animo, trasformando gli spazi della tela in manifestazioni dell’interiorità piuttosto che in luoghi oggettivabili. Ogni creazione di Lehmpfuhl contiene litri di una vernice pastosa, grumi di materia stesi manualmente in un’esecuzione organica e magistrale. Un gesto significativo che apporta un enorme lirismo alle sue tele che fanno appello alle emozioni fino a scuotere chi le guarda. Proprio da qui il riferimento, nel titolo della mostra, al Pathos con cui Aristotele designava uno dei tre pilastri della persuasione: in questo caso, il modo in cui l’opera d’arte influenza lo spettatore, lo commuove e lo interroga.”

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Christopher Lehmpfuhl ha origini berlinesi e vive questa sua condizione con l’orgoglio di essere parte di una comunità che, con particolare riferimento alle arti visive, è all’apice della cultura europea. Tutto questo trova effettivo riscontro nei soggetti delle tante opere che testimoniano questa rinascita culturale, e non solo, particolarmente sentita dopo la caduta del muro – 1989 -. Lontano dall’idillio da cartolina, l’artista, come riportato nel comunicato stampa: “registra i cambiamenti negli spazi pubblici durante le attività di costruzione: gru edili e rovine incombono nel suo lavoro. Per decenni, ha catturato su tela luoghi emblematici come il Castello di Berlino, creando opere che mostrano una situazione e al contempo trasmettendo una sensazione”.

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                                                                                 Chiostro gotico di Magdeburgo

Le opere presenti lungo tutto il percorso espositivo che si articola in uno affascinante spazio appositamente realizzato per ospitare rassegne di opere d’arte, sono una testimonianza eloquente di una ricchezza delle stesse ma anche della dolcezza che le circonda come nel ritratto amorevole dei genitori, saliti in cielo, ai quali nel momento di distacco dalla vita si avverte il bisogno di dover tracciare un bilancio della propria esistenza. Questo ciclo, Neue Heimat, di proprietà dell’artista, è carico di memoria e significati personali e si distingue dagli altri lavori in quanto realizzato in bianco e nero, dipinto in atelier con il pennello, e basato su fotografie dei genitori e del nonno, fornaio.

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La mostra è accompagnata dal catalogo in lingua tedesca con appendice in italiano, pagine 118 costo €.30,00 in mostra, edito da Swiridoff con la prefazione di C. Sylvia Weber, direttrice della Collezione Würth e saggi di Thomas Gädeke, Susanne Zargar Swiridoff e Kirsten Fiege e il contributo dell’artista.

Capena (RM) – Viale della Buona Fortuna, 2 CAP 00060 Ingresso gratuito Orario di apertura al pubblico: lunedì – venerdì: 10.00 – 17.00 sabato e domenica aperto per eventi e laboratori creativi festivi chiuso. Informazioni Tel. 06/90103800 | cell: 3317541611 | mail: art.forum@wuerth.it |www.artforumwuerth.it

 

Folk a Coltodino con il “Gruppo Folkloristico Città di Cures di Fara in Sabina (RI)” – E se non fosse solo folk?

Donatello Urbani – Testo e foto

Nel sito web del Gruppo Folkloristico Città di Cures di Coltodino, frazione del Comune di Fara in Sabina (Rieti) si legge che questi sia stato costituito nel “2003 per iniziativa di 7 famiglie del luogo, con l’obiettivo di riscoprire e divulgare usi, costumi e tradizioni popolari del proprio territorio”. Nel corso degli anni ai soci fondatori si sono aggiunte molte altre persone.

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Le attività intraprese nei successivi 20 anni sono state le più svariate da un approfondita ricerca sugli abiti con una particolare attenzione ai tessuti, alle danze caratteristiche degli anni passati, alle musiche ed alla ricostruzione degli strumenti musicali non più in uso per consentire una fedele interpretazione, con i quali venivano eseguite in passato, fino ad un’ampia documentazione visiva, foto e riprese cinematografiche. Tutto questo è stato al centro dei festeggiamenti del ventesimo anniversario del 7 e 8 settembre 2024.

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Un buon interesse, fra le diverse iniziative programmate, è stato richiamato dalla visita guidata da Chiara Apolloni al paese ed al quartiere Santa Maria dei Santi dove sono presenti delle grotte scavate nel tufo utilizzate fino a non molto tempo come depositi di derrate alimentari per il loro costante clima ed i resti di una chiesetta: S.Chiara, di cui resta in piedi solo parte della facciata che, dallo stile architettonico, si potrebbe far risalire al tardo medioevo.

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Tutto questo è folk? Così lo abbiamo chiamato da sempre. Sotto l’abito realizzato con i tessuti del corredo matrimoniale della bisnonna, la macine trainata dal mulo o il suono di un triccaballacche che segna il tempo di una danza popolare s’intravede la volontà di tante persone che vogliono lanciare un messaggio: noi resistiamo alla tentazione delle vita in città per vivere una vita sana e culturalmente interessante.

Colt.4La promozione culturale, saggiamente gestita, esclusivo compito delle istituzioni pubbliche, genera progresso e ricchezza su tutto il territorio e offre alla popolazione un’ importante scelta di vita: una urbana anonima immersa in una ripetitiva quotidianità, oppure una rurale, forse identificata con tanto di soprannome, con interessanti risvolti culturali e buoni rapporti sociali.

La Necropoli romana di Passo Corese – Il passato interpreta il presente

Donatello Urbani testo e foto

Il convegno organizzato lo scorso 6 settembre dalla Pro Loco di Fara in Sabina – Sala civica di Santa Chiara – che ha avuto per tema: “Le Tombe di Passo Corese – studio di una necropoli romana” è stato, principalmente, un atto dovuto alla popolazione che gravita e utilizza l’area della Stazione Ferroviaria di Passo Corese, non solo per aver sottratto alla pubblica fruibilità un’area strategica di grande utilità per gli utilizzatori, molti i pendolari, quanto per gettare una luce sugli abitanti  presenti in queste terre nel I – II sec. d.C. scoprirne le vicende umane e le cause che le hanno caratterizzate e, come riportato nel comunicato stampa: “conoscere da vicino alcuni ritrovamenti funerari” provenienti dalla suddetta necropoli temporaneamente esposti nel Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina, sito in piazza Duomo a Fara in Sabina.

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Da comunicato stampa: “Si tratta infatti di antichi resti di eccezionale importanza, che promettono di gettare nuova luce sulla storia di Fara in Sabina e i suoi dintorni. Questi reperti, frutto di recenti scavi condotti nei pressi della stazione della frazione di Passo Corese (durante un intervento di bonifica dagli ordigni bellici è stata infatti incredibilmente rinvenuta una necropoli romana, ovvero ben 42 sepolture datate dal I al III secolo d.C.) includono gli scheletri di una comunità vissuta qui oltre 1800 anni fa. Nello specifico, si tratta delle unità sepolcrali T36 e T38 che offrono preziose informazioni sulle pratiche funerarie e sulla società dell’epoca: viene considerato infatti uno dei ritrovamenti più prestigiosi degli ultimi anni.”

Il convegno, presentato da Alessandra Petra, direttrice del Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina, ha incentrato le sue attenzioni sull’intera campagna di scavo e relativi reperti rinvenuti. E’ oggi possibile conoscerli a fondo e apprezzarne l’importanza grazie agli interventi di studiosi che hanno prima scavato e successivamente studiato con approfondite ricerche scientifiche quanto rinvenuto. Tra questi: dott. Alessandro Betori, Soprintendente SABAP per le province di Frosinone e Latina; dott. Emanuele Brucchietti, archeologo; dott. Mauro Lo Castro, Soc. Coop. Il Betilo – Servizi per i Beni Culturali s.r.l; dott.ssa Rosaria Olevano, Soc. Coop. Il Betilo – Servizi per i Beni Culturali s.r.l; dott. Mauro Rubini, Direttore Servizio di Antropologia della SABAP per le province di Frosinone e Latina; dott. Angelo Gismondi, Laboratorio di Botanica, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”; dott.ssa Cristina Martínez Labarga, Centro di Antropologia molecolare per lo studio del DNA antico, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”; dott.ssa Flavia Maria Novi Bonaccorsi, Conservatore per i Beni Culturali; dott.ssa Tiziana Orsini, Istituto di Biochimica e Biologia cellule CNR di Monterotondo, Roma.

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L’intervento della suddetta dott.ssa Tiziana Orsini, Istituto di Biochimica e Biologia cellule CNR di Monterotondo, Roma presentando la ricomposizione ossea degli individui  inumati nelle unità sepolcrali T36 e T38, attualmente custodite al Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina – ha consentito di poter appurare quanto gli studi antropologici precedentemente condotti hanno fatto emergere: le condizioni complessive di salute erano buone, nonostante non appartenessero a classi particolarmente agiate. Gli unici indici di deterioramento sono dovuti a fattori di stress occupazionale/funzionale e a una scarsa igiene orale”.

Volendo, per pura curiosità, mettere a confronto le caratteristiche socio/antropologiche di1800 anni fa con quelle presenti attualmente nella popolazione sabina si può rilevare il buono stato di salute in generale della popolazione residente, anche in presenza della durezza del lavoro che richiede l’olivicoltura, dovuto alla salubrità del luogo per la carenza di fonti inquinanti e la buona qualità del cibo. Il buon soggiorno in Sabina è una caratteristica che non ha età.

Per informazioni e prenotazioni per visitare il Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina,   contattare l’Ufficio Turistico Comunale in piazza Duomo, 2: Tel.0765/277321 (gio. ven. sab. domenica e festivi), 380/2838920 (WhatsApp), visitafarainsabina@gmail.com