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Assemblea Nazionale dei Produttori di Federbio – Approvato il Manifesto con le richieste per rafforzare l’intero settore biologico e biodinamico

Donatello Urbani

L’agricoltura biologica e biodinamica continua a crescere: in Italia conta quasi 93.000 operatori, più di 82.000 produttori e una superficie agricola utilizzata del 18,7%. Un trend che conferma la leadership in Europa per l’agricoltura biologica nazionale. Un modello di produzione sostenuto dal Green Deal europeo e dalla Strategia Farm to Fork, le cui indicazioni mirano a superare l’attuale agricoltura intensiva e a promuovere la transizione agroecologica nei sistemi agricoli europei.

Contro altare a tutto questo due grandi ostacoli: la semplificazione burocratica e l’abbattimento dei costi a carico degli agricoltori come ha rilevato la presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini.

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L’ Assemblea Nazionale dei Produttori di Federbio, in rappresentanza di 50.000 agricoltori raccolti in 16 associazioni, in sinergia con la Coldiretti Bio, ha esaminato le varie problematiche presenti attualmente nei settori bio e biodinamici in Italia ed ha provveduto a redigere un manifesto riepilogativo delle richieste indispensabili alla vita delle due filiere.

  • - Riformare il sistema di certificazione e semplificare la burocrazia.

All’agricoltura biologica serve un sistema unico di certificazione, anche se affidato a più organismi privati, ma con piani di controllo standard e tariffe uniformi approvati dall’Autorità nazionale competente. È necessaria una formazione obbligatoria per gli operatori e il personale degli organismi di certificazione, con gli stessi standard di certificazione per gli ispettori e gli addetti. Per semplificare la burocrazia, gli agricoltori bio chiedono l’integrazione delle informazioni aziendali tramite piattaforme digitali per lo scambio di dati tra le Autorità e i soggetti coinvolti nel sistema di certificazione. Vogliono anche favorire l’implementazione di sistemi di autocontrollo sia verticali che territoriali, oltre al sistema di certificazione di gruppo, più adatto a realtà di Paesi Terzi.

  • - Riconoscere un giusto prezzo per gli agricoltori nel mercato dei prodotti biologici.

Gli agricoltori biologici chiedono maggiore trasparenza riguardo ai costi di produzione necessari per produrre il biologico e vogliono che il prezzo dei prodotti bio sia stabilito in modo autonomo rispetto a quelli convenzionali. Per fare questo, è necessaria l’istituzione di una Commissione Unica Nazionale (CUN) per i prezzi dei prodotti biologici, basata sui costi di produzione aggiornati e raccolti da ISMEA. Gli agricoltori biologici ritengono importante favorire accordi di filiera per garantire un giusto reddito che tenga conto delle specificità e vincoli propri del metodo biologico che devono essere comunicati ai cittadini in modo più efficace per far comprendere i valori e i benefici del bio, partendo dal lavoro degli agricoltori e allevatori.

  • - Fissare norme e standard di autoproduzione per i mezzi tecnici per l’agricoltura bio.

L’agricoltura biologica si basa sull’agroecologia e sulla circolarità, di fatto limitando l’uso di mezzi tecnici come i fertilizzanti e i biostimolatori. Per garantire rese produttive adeguate e requisiti qualitativi, è necessario l’uso di questi mezzi, sia tramite autoproduzione aziendale o in circuiti organizzati di agricoltori biologici, per aumentare la circolarità della pratica del metodo biologico nel pieno rispetto della sicurezza e della legalità, sia attraverso regole chiare e certezza nell’utilizzo di mezzi tecnici acquistati anche in relazione al rischio di contaminazioni con sostanze non ammesse. Nel contesto della strategia Farm to Fork, gli agricoltori biologici e biodinamici chiedono un quadro normativo coerente e stabile, che semplifichi le condizioni e garantisca parità a livello europeo. Vogliono utilizzare mezzi tecnici verificati senza contaminazioni non ammesse e senza costi aggiuntivi a carico degli stessi agricoltori. I principi della riduzione degli input esterni, della circolarità e delle filiere corte dovrebbero essere applicati anche all’uso dei mezzi tecnici, con possibilità di deroga in caso di assenza di rischi sanitari e ambientali.

  • - Fare dell’allevamento biologico il modello di riferimento della zootecnia italiana

Il Green Deal europeo e la crescente sensibilità dei cittadini verso il benessere animale e il contrasto al cambiamento climatico stanno ridimensionando l’allevamento intensivo. L’allevamento biologico certificato rappresenta la forma più avanzata e sostenibile, ma alcune sfide minacciano la sua crescita, come le dinamiche di prezzo dei prodotti convenzionali, la confusione informativa e la scarsa presenza nella GDO. Gli agricoltori chiedono che l’allevamento biologico diventi il modello di riferimento per l’intera zootecnia italiana, in linea con le politiche europee e la transizione ecologica e sociale. Ritengono che il metodo di allevamento biologico sia e debba rimanere lo standard più elevato di benessere animale. Chiedono inoltre una campagna di comunicazione pubblica per evidenziare i vantaggi dell’allevamento biologico e prevenire confusione tra i consumatori riguardo ad altri standard di sostenibilità.

 

 

 

 

 

 

 

Nestlé – Dolcezze e bontà italiane con la mostra: “110 anni di eccellenza in Italia. Un’impresa che si racconta” dedicata ai Baci Perugina e S.Pellegrino.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Prodotti selezionati e tanta tradizione sono le grandi opportunità che non potranno mai essere copiate, paragonate e tanto meno appetibili economicamente dalle invincibili holding che tendono ad appiattire e globalizzare le nostre locali culture, tradizioni e ricette. Perché la bellezza di un prodotto ha un valore sensoriale per uno sviluppo sempre sostenibile e rappresenta un equilibrio in cui ritroviamo noi stessi.

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In questa logica si ricorda un compleanno di tutto rispetto: 110 anni di presenza in Italia del Gruppo Nestlé. Quando nel 1913 venne depositata a Milano l’etichetta “Farina Lattea Nestlé” questa giovane azienda produceva e vendeva due prodotti ancora presenti nelle nostre tavole: il latte in polvere e il latte condensato, come ha ricordato Marco Travaglia, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Nestlé, nel corso della conferenza stampa di presentazione della mostra dedicata ai Baci Perugina e S.Pellegrino, allestita nell’atrio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

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Oggi Nestlé è un Gruppo Internazionale presente in molti paesi. In Italia conta 10 stabilimenti, 74 punti di vendita e da lavoro a circa 4.600 persone che a loro volta generano, per ciascun lavoratore, indirettamente 8 posti di lavoro in Italia per un totale di 43.040 addetti. Nel 2022 Nestlé ha determinato la creazione di 1.257 milioni di euro di salari lungo la filiera, ha contribuito a versare 1.537 milioni di euro di tasse nel nostro paese, pari allo 0,3% delle entrate fiscali italiane e ha elargito donazioni per un valore pari a 3,4 milioni di euro.

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La mostra “110 anni di eccellenza in Italia. Un’impresa si racconta” vuole evidenziare tutto questo attraverso due marchi iconici di italianità e protagoniste indiscusse della storia del Gruppo Nestlé in Italia: Baci Perugina e S.Pellegrino.

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I Baci Perugina, come affermato in conferenza stampa: “nacquero grazie al genio creativo di Luisa Spagnoli e da sempre sono i messaggeri di amore ed emozioni che con il loro valore storico rappresentano per il Gruppo Nestlé l’appartenenza al territorio ed il radicamento ad esso: sin dalla sua nascita, infatti, Baci Perugina ha sempre rispettato la sua tradizione, con la stessa ricetta di sempre, ma ha anche saputo sperimentare e rinnovarsi continuamente, ad esempio, con le sue edizioni limitate. Allo stesso modo l’acqua S.Pellegrino – definita lo champagne delle acque minerali – sinonimo di convivialità, fine dining, con le sue radici italiane e la sua anima internazionale, rappresenta al meglio il saper vivere all’italiana in tutto il mondo”.

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In mostra per I Baci Perugina alcuni prodotti e materiale pubblicitario che hanno accompagnato le varie campagne commerciali così come per S.Pellegrino viene esposto un manifesto del 1950 che reclamizza l’acqua S.Pellegrino “antiurica e anticatarrale ottima per la tavola” e la foto in bianco e nero del famoso fotografo statunitense Elliot Erwitt, edita per una campagna del 2004.

Roma – Ministero delle Imprese e del Made in Italy – Via Veneto, 33 – Mostra “110 anni di eccellenza in Italia. Un’impresa si racconta” fino al 28 luglio 2023 dal lunedi al venerdi dalle ore 15,30 alle 18,00 con ingresso gratuito.

 

Assarmatori: annual meeting 2023 a Roma, Grand Hotel Parco dei Principi

Mariagrazia Fiorentino – Foto Ufficio Stampa e Donatello Urbani

I puristi della lingua italiana consigliano di sostituire la parola “Marina” con “Marineria” per significare tutto il servizio navale che si svolge a bordo delle splendide imbarcazioni che da sempre hanno dato lustro e prestigio alla nostra nazione. Tanto con le grandi o con le piccole navi puoi scoprire il viaggio perfetto per ogni emozione perché la cosa più bella è quella di rendere gli altri felici. In questa ottica sono state esaminate le tante difficoltà che in questi anni attendono il superamento da parte di singoli armatori.

“Il PNRR non è un toccasana” parole del Ministro Musumeci che validamente sintetizzano le volontà del Governo, espresse nell’occasione anche dai Ministri Salvini, Fitto e Santanchè.

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Da comunicato stampa: “Costi contenuti, servizi regolari ed efficienti, una funzione essenziale al servizio dell’economia del Paese. Il mare è e resta la modalità di trasporto strategicamente più importante per l’Italia, ma sul futuro della flotta nazionale incombono gli extra costi legati alle normative per la transizione energetica e le problematiche quotidiane derivanti da una macchina burocratica che non trova riscontro negli altri Paesi europei. E da questo discende il pericolo di una progressiva perdita di competitività della bandiera italiana e quindi di uno spostamento delle navi di armatori nazionali sotto bandiera di altri Stati, anche comunitari”.

È questo l’allarme lanciato oggi da Stefano Messina, Presidente di Assarmatori, l’Associazione aderente a Conftrasporto-Confcommercio che riunisce armatori italiani, europei e di Paesi terzi che operano regolarmente in Italia, aprendo l’Annual Meeting 2023, che si è svolto al Grand Hotel Parco dei Principi di Roma.

Il titolo dell’Assemblea è di per sé emblematico del rischio che il sistema Paese corre: “Al servizio dell’Italia”. Perché al servizio dell’Italia sono i gruppi armatoriali che assicurano funzioni sempre più strategiche per il sistema Paese, quali l’approvvigionamento delle materie prime, dell’energia, dei passeggeri, i collegamenti con le isole.

Stefano Messina si è rivolto direttamente al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, presente all’assemblea: “Ammainare la bandiera italiana significa ammainare una parte importante dell’italianità del mondo, è una cessione di sovranità, significa mettere in discussione una parte consistente dell’occupazione marittima italiana, spostare all’estero centri decisionali dai quali dipendono gli approvvigionamenti, i servizi svolti oggi da aziende italiane”.

“A breve – ha aggiunto Messina – il nostro Paese sarà chiamato a dare attuazione a quanto ci chiede la Commissione europea, ovvero estendere i benefici previsti dal nostro regime di aiuto anche alle attività esercitate su navi che battono bandiere europee. A quel punto, gli armatori potrebbero optare per altre bandiere, che garantiscono alle compagnie di navigazione una burocrazia semplice, intuitiva, moderna e digitalizzata, immediata nelle risposte e soprattutto improntata al pragmatismo”.

Nella sua relazione il Presidente di Assarmatori ha fornito anche la ricetta per scongiurare questo rischio e far ritrovare competitività al tricolore: “Un’opera di strutturale semplificazione non è più rinviabile – il monito di Messina – ed è attuabile a costo zero, mentre l’eccesso di burocrazia ha un costo, anche in termini di perdita di competitività. Il motto di questo Governo è ‘non disturbare chi lavora’ e per questo ci aspettiamo molto. Vogliamo preservare la bandiera italiana ma dobbiamo essere messi nelle migliori condizioni per competere in un settore, come quello dello shipping, che è per definizione internazionale”.

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Vari panel di esperti hanno, inoltre, posto vari accenti in particolare sulla transazione energetica nel settore marittimo, le principali direttrici che attendono sollecite risoluzioni entro l’anno 2023, le tematiche del momento nell’interfaccia porto nave, le nuove regole per i marittimi e passeggeri extra UE”.

A margine di tutto questo l’impressione generale ricavata dai vari interventi è stata la comune richiesta di un piano per il mare, di sollecitudine e chiarezza nelle decisioni che i nostri governanti sono chiamati ad assumere.

Riapre al pubblico l’Area Sacra di Largo Argentina

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

La meraviglia è in ogni angolo, in ogni reperto marmoreo se la sappiamo vedere e cercare. La collaborazione tra pubblico e privato, in questo caso, si è resa determinante. Sponsor la Maison Bulgari, sempre sensibile a tutto quello che è cultura, motivo d’ispirazione per molte loro creazioni, famose in tutto il mondo.  Jean-Christophe Babin, Amministratore Delegato del Gruppo Bulgari nel suo intervento: “Siamo orgogliosi di aver contribuito a rendere finalmente fruibile ai cittadini e ai turisti questo gioiello archeologico e architettonico, preziosa testimonianza dell’affascinante sovrapposizione di epoche e stili che rende la Città Eterna unica al mondo. Un progetto che ci ha consentito di onorare, ancora una volta, il profondo legame che abbiamo con Roma, da sempre inesauribile fonte di ispirazione e crocevia millenario di arti, culture e tradizioni. Nell’Area Sacra si percepisce il respiro della Storia. Queste maestose vestigia – che da oggi potremo ammirare da vicino – raccontano la grandezza di un impero che ha forgiato la nostra civiltà”. Vogliamo restituire a Roma qualcosa dei nostri introiti.

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Il Sovrintendente Claudio Parisi Presicce dichiara: “Il prezioso lavoro dei tecnici dalla Sovrintendenza ha restituito alla città un’area importantissima, consentendo a tutti di ammirare uno spaccato di storia di oltre due millenni: dalla Roma repubblicana a quella degli imperatori, dal riutilizzo delle strutture come dimore di famiglie aristocratiche, chiese e monasteri fino alle demolizioni degli anni Venti del ‘900.”

Da comunicato stampa: La storia millenaria dell’Area Sacra di Largo Argentina, dal 20 giugno, si offre al pubblico con un nuovo percorso che per la prima volta consente di accedere al sito e visitarlo in modo sistematico, leggendone le fasi di vita dall’età repubblicana attraverso l’epoca imperiale e medievale, fino alla riscoperta avvenuta nel secolo scorso con le demolizioni degli anni Venti.

La maestosità dei resti dei templi dell’Area Sacra si può ora cogliere a distanza ravvicinata, apprezzandone i dettagli, le fasi costruttive e i materiali, camminando allo stesso livello di strutture che per decenni cittadini e turisti hanno osservato dal piano stradale.

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I lavori sono stati realizzati ponendo attenzione ai criteri che hanno consentito di rendere il sito facilmente accessibile a tutti. Da via di San Nicola de’ Cesarini il visitatore ha la possibilità di scendere e visitare l’area archeologica grazie a un percorso su passerella completamente privo di barriere architettoniche. Una piattaforma elevatrice consente l’accesso alle persone con mobilità ridotta, mentre all’interno sono stati eliminati tutti i dislivelli e salti di quota, rendendo agevole la visita anche in sedia a rotelle o con passeggini.

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Elemento di grande novità sono le due aree espositive nel portico della medioevale Torre del Papito e nei locali al di sotto del piano stradale di via di San Nicola de’ Cesarini. Gli spazi sono stati allestiti con una selezione dei numerosi reperti provenienti dagli scavi e dalle demolizioni del secolo scorso, tra cui frammenti di epigrafi, sarcofagi, decorazioni architettoniche e due teste di statue colossali appartenenti a divinità venerate nell’area.

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Per raccontare al meglio la storia del sito e delle trasformazioni avvenute nel corso dei secoli, l’intero percorso di visita è dotato di una serie di pannelli illustrativi con testi in italiano e in inglese e di un ricco corredo fotografic0

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Per le persone ipovedenti e non vedenti sono stati realizzati due grandi pannelli tattili, in italiano, inglese e braille con le indicazioni dell’intero complesso e dei singoli monumenti e con la lettura tattile di due reperti scansionati in 3D – un frammento di lastra con uccellino che becca un frutto e la testa colossale di statua di culto femminile.

È stata realizzata una nuova illuminazione su tutta la passerella e gli espositori situati nello spazio museale, mentre a livello stradale è stato illuminato il portico della Torre del Papito.

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Cenni storici: Tra il 1926 e il 1929 i lavori di demolizione del quartiere compreso tra via del Teatro Argentina, via Florida, via S. Nicola de’ Cesarini e corso Vittorio Emanuele II per la costruzione di nuovi edifici, riportarono alla luce una vasta piazza lastricata su cui sorgono quattro templi, comunemente indicati con le prime quattro lettere dell’alfabeto in assenza di identificazione certa: il tempio C (inizi III sec. a.C.), dedicato probabilmente a Feronia; il tempio A (metà III sec. a.C.) in onore di Giuturna; il tempio D (inizi II sec. a.C.), dedicato alle Ninfe o ai Lari Permarini; e il tempio B (fine II sec. a.C.), dedicato alla Fortuna huiusce diei.

Alla metà del I sec. a.C. si data il complesso dei Portici di Pompeo, adiacente all’area sacra, nella cui Curia (di cui è ancora visibile il basamento in tufo alle spalle dei templi B e C) ebbe luogo l’assassinio di Giulio Cesare.

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                                                                                                             Fondamenta  in tufo della Curia di Pompeo

L’incendio dell’80 d.C. che devastò gran parte del Campo Marzio portò a una profonda trasformazione dell’area sotto l’imperatore Domiziano, con la realizzazione di una nuova pavimentazione in lastre di travertino, ancora visibile, e la ricostruzione degli alzati dei templi.

Con il V secolo ha inizio il processo di abbandono e trasformazione degli edifici. Si ipotizza che l’area venne occupata da un complesso monastico, mentre successivamente, tra l’VIII e il IX secolo, vennero realizzate strutture forse pertinenti a case aristocratiche. Sempre al IX secolo appartengono anche le prime testimonianze dell’impianto di una chiesa all’interno del tempio A, che nel 1132 fu dedicata a San Nicola, con la denominazione prima de’ Calcarario e poi de’ Cesarini. In età barocca sulla chiesa medievale si impostò un nuovo edificio sacro, distrutto completamente durante le demolizioni del Governatorato.

Per ulteriori informazioni, orari di apertura, biglietti d’ingresso, prenotazioni: call center 060608 dalle 9 alle 19 tutti i giorni – www.sovraintendenzaroma.it

Pane e Panettieri d’Italia – Presenti nella nuova Guida Gambero Rosso 2024

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Fare cultura con il pane. In Italia ci sono oltre 200 tipi di pane, pizze e dolci che documentano come la felicità è un ricordo sensoriale e il profumo del pane appena sfornato è questo.

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La parola d’ordine che lancia la Nuova Guida Gambero Rosso: “Pane e Panettieri d’Italia 2024”, bando allo spreco, è scritta nella prefazione che la Direttrice della collana, Laura Mantovano, rifacendosi ad un pensiero dello chef Massimo Bottura, presenta questa interessante guida: “Il Pane è oro: un invito a non sprecare e ad utilizzare la propria creatività, dando forma a un futuro migliore in cui etica ed estetica siano una cosa sola. Mettendo quindi al centro sostenibilità ambientale, economica e benessere di chi opera, con passione, cultura e profondo rispetto in questo mondo sacro”.

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“Panem et circenses” – Giovenale – “Pane buono e Giochi divertenti” – Tommaso e Matteo del Forno Veneziano – Pieve di Sacco (Padova)n – Tel.049.5840278 – info@fornpoveneziano.it – Produttori, oltre pane, pizze e dolci, del “Panbiscotto” vera delizia. Spedizioni in tutta Italia

Come nelle precedenti edizioni il massimo riconoscimento è conferito con i Tre pani partendo da uno per i meritevoli di segnalazione e due per un successivo livello di perfezione qualitativa. Sono 61 quest’anno i Tre Pani che suddivisi per regione, hanno meritato la più alta menzione che, nello stesso tempo, attesta di quanto il pane sia un valore equamente distribuito in tutto il territorio nazionale anche come tradizione, ricerca del buono, sperimentazione ed innovazione.

La cerimonia di conferimento dei premi che si è svolta lo scorso 8 giugno al Palazzo delle Esposizioni di Roma con il conferimento delle menzioni speciali: Brescia merita il riconoscimento speciale di Bakery dell’anno con l’ottimo lavoro del Forner con i due fratelli Andrea e Paolo Piantoni. Dalla Lombardia, si arriva al Veneto con il secondo riconoscimento speciale: Panettiere emergente è Giulia Busato di Tocio, che ha portato un profumo nuovo di pane molto speciale nelle vie di Noale (Ve). Chiude la Campania con il nuovo scudetto biondo grano del premio Pane e Territorio dell’Antica Forneria Molettieri al Vomero: un panificio nato nel ‘59 alle pendici del Vomero.

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Panetteria “TuLiPane” – Via del Pavone,28 –  Tel. 06,01903840 – Roma. Un pane vivo quello di Sara Bonamini, ex giornalista gastronomica, anima panificatrice di questo salotto aperto nel cuore della città……sono la prime parole riportate nella guida Gambero Rosso. Il seguito è solo da provare.

Di seguito si sono presentati a ritirare i premiati con i tre pani suddivisi in gruppi regionali e, con l’occasione, hanno rilasciato tutti vari commenti sulle condizioni che attualmente attraversa la loro attività. Osservazione ricorrente in tutti: I prodotti proposti alla clientela dai vari laboratori, sono il risultato di una ricerca accurata svolta oltre le frontiere territoriali in forma globale e di uno studio particolare subentrato a quello tradizionale svolto precedentemente “ad occhio” dove fare e disfare, provare e riprovare, spesso con la preziosa assistenza della moderna tecnologia, è un canone imprescindibile.

Gambero Rosso – Guida: Pane e Panettieri d’Italia – 2024 – La classifica dei migliori panificatori italiani – Pagine 336 costo €.9,90-

 

 

 

“Afro: Dalla meditazione su Piero della Francesca all’informale”. In mostra ad Arezzo alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea fino al 22 ottobre 2023.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Nei cinquecento anni che separano Piero da Afro, salvo brevi periodi in cui le attenzioni artistiche si sono rivolte prima a Parigi e successivamente a New York, l’Italia ha giocato un ruolo da assoluta protagonista nelle arti visive. Nell’ottica di una continuità artistica vissuta e interpretata dagli artisti italiani, ciascuna nei  personali linguaggi, in questo contesto deve essere letta la bella mostra “Afro: Dalla meditazione su Piero della Francesca all’Informale”, curata da Marco Pierini con il coordinamento scientifico di Alessandro Sarteanesi, allestita nelle ristrutturate sale della Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo.

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                                                                         Afro Basaldella: “Si fondano le città” – 1939 – Olio su tela

Significativo in proposito quanto scrive Afro: “Dimentica i pieni, cioè le figure, e osserva la perfezione delle forme dei vuoti. Impara a leggere i quadri antichi prescindendo dalla figura e imparerai a trovare gli stessi valori nei quadri moderni che all’apparenza non hanno un rapporto naturalistico. I miei quadri contengono abbastanza vita atmosferica e fantastica per non aver bisogno di un’illuminazione semplice, chiara e diretta. I miei quadri dovrebbero essere illuminati direttamente dalla luce del cielo, il mio museo ideale è un edificio senza tetto. Cruda e semplice come la luce del cielo dovrebbe essere la parete dove il quadro si appoggia: un timbro neutro ed esaltante; il più “vero” possibile, appunto per circondare ed isolare la pittura che è la cosa più “falsa” perché è quella che assomiglia di più alla coscienza”.

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                                                                    Afro Basaldella: “Ragazzo con il toro” – 1954 – Tecnica mista su tela

Nell’opera di Piero di Piero della Francesca il realismo ed il plasticismo si traducono nel rigore geometrico delle composizioni e delle singole figure che le compongono in favore di un’immagine razionale e intellettuale costruita anche attraverso la luce.

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                                                                    Afro Basaldella: “Cristo morto da Mantegna” – 1932 – Olio su tela

Il percorso espositivo, adiacente alla Chiesa di S.Francesco che conserva il famoso ciclo delle “Storie della Vera Croce” di Piero della Francesca, inizia con i primi disegni di Afro appartenenti ai primi anni 30 ispirati a Rubens, El Greco, Velasquez e con le sue pitture di esordio quali “Il Cristo morto” di Andrea Mantegna ed i grandi cartoni preparatori, rappresentanti le Scienza e le Arti, che, realizzati in mosaico, avrebbero trovato posto nel Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi dell’Esposizione Universale di Roma – E42-.

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                                 Afro Basaldella: “Senza titolo” – 1938 – Temperra su tavola – Museum of Modern Greek Art di Rodi 

Di rilievo internazionale alcuni dipinti, tra cui il “Ciclo delle Stagioni” in prestito dal Museum of Modern Greek Art di Rodi realizzati da Afro nel 1938 ed alcuni documenti e bozzetti preparatori al murales realizzato nel 1958, anno in cui Afro era da vario tempo uno dei massimi esponenti della pittura informale, per la sede dell’UNESCO a Parigi.

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                                                            Afro Basaldella: “Minotauro” – 1949 – Tecnica mista su carta intelata.

Una mostra questa che per essere vissuta e goduta nella sua pienezza non può prescindere da una visita alla Cappella Bacci nella Chiesa di S.Francesco ad Arezzo e confrontare di persona come i due percorsi artistici, di Piero e di Afro, si colleghino artisticamente fondendosi entrambi idealmente alla storia di una città aperta alla bellezza come dimostrano le tante iniziative culturali ed istituzioni museali testimoni di una vitalità che supera abbondantemente quelle economica.

Arezzo – Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea – Piazza S.Francesco, n.4 – mostra “Afro: Dalla meditazione su Piero della Francesca all’informale” fino al 22 ottobre 2023 nei giorni di lunedi, mercoledi, giovedi e venerdi dalle ore  11,00 alle 19,00, sabato, domenica e festivi dalle ore 10,00  alle 20,00. Costo biglietti d’ingresso: €. 8,00 intero, per la mostra Afro – €.14,00 intero, per la mostra Afro + Cappella Bacci. Informazioni: Fondazione Guido d’Arezzo – Francesca Ceccarelli tel.333.5317547 – email comunicazione@fondazioneguidodarezzo.it – sito web www.fondazioneguidodarezzo.com

L’Italia vola nei paesi baschi – Presentata a Roma – Centro Multimediale Interattivo di Turespaña – il nuovo collegamento della compagnia low-cost spagnola Volotea: Roma Fiumicino/ Aeroporto Internazionale di Bilbao.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

“Paesi baschi: Ultima riserva indiana della Comunità Europea” parole del Promotion manager di Bilbao Turismo, Dott. Juan Baliño, in occasione della presentazione della destinazione città di Bilbao ai giornalisti.  Il gruppo etnico basco (Euskara in lingua locale), localizzato nei Pirenei Occidentali, Golfo di Biscaglia, in Spagna ed in minima parte in Francia (Navarra), ha proprie caratteristiche somatiche e culturali delle quali sono orgogliosamente fieri e che trovano proprio nelle antiche origini della lingua una delle massime espressioni.

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Bilbao, è qui che la bellezza della natura rigenera l’animo e lo spirito, la città ci abbraccia con le sue vele al vento e l’architettura dall’antico al moderno; ogni angolo sembra un luogo dell’infinito. Le potenzialità di Bilbao, motore economico e città più grande della regione, sono di tutto rispetto, specie nel settore turistico che nel 2022 ha raggiunto quota 3,3 milioni di visitatori. Il capoluogo della provincia di Biscaglia è infatti un punto di riferimento a livello mondiale per eventi come il festival BBK Live o il Grand Depart del Tour di Francia che partirà proprio da Bilbao a luglio, senza dimenticare l’importante punto di riferimento e partenza offerto ai pellegrini che intraprendono il “Cammino di Santiago”.

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La Regione spicca inoltre per i borghi marinai e le spiagge atlantiche che, insieme alla frastagliata costa e il verde paesaggio, creano un ambiente estremamente unico e suggestivo. Il Dott. Baliño ha concluso sottolineando la fama mondiale della gastronomia basca e l’elevata quantità di ristoranti con stelle Michelin.

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A seguire la presentazione la Dott.ssa Rebasti, International Market Director Italy , che ha spiegato il modello di business della compagnia aerea spagnola nata nel 2012 e che mira a collegare città medie e piccole europee con voli diretti con particolare attenzione a quelli delle isole. Motivo d’orgoglio aver raggiunto quest’anno il 50 milionesimo passeggero trasportato. La compagnia, premiata con il World Travel Awards 2022 quale Migliore compagnia aerea low-cost in Europa, collega l’Italia con 5 destinazioni spagnole: Barcellona, Bilbao, Oviedo, Valencia e Madrid. Il collegamento Roma-Bilbao è stato inaugurato ad aprile ed è una delle 6 città italiane dalle quali si può raggiungere Bilbao (Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Olbia e Cagliari).

Per saperne di più sulla vita culturale della città, visitare i siti:

www.spain.infowww.guggenheim-bilbao.ruswww.museobilbao.comwww.bizkaikoa.bizkaia.euswww.azkunazentroa.euswww.bilbaoartdistrict.com

Il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo accoglie dal 29 giugno al 21 settembre 2023 la III edizione di “Sotto l’Angelo di Castello, rassegna di danza, musica e spettacolo

Donatello Urbani

La location fonte d’ispirazione per l’arte. Questa terza edizione di “Sotto l’Angelo di Castello, rassegna di danza, musica e spettacolo”, come affermano gli organizzatori, “crea geometrie di relazioni inusuali offrendo spazi di creazione artistica e percorsi di fruizione inaspettati che cattureranno il pubblico in racconti di fascinazione in cui molti progetti site-specific metteranno in relazione e dialogo il luogo e la sua storia con la creazione contemporanea. Il risultato sarà tutto da vivere”.

La rassegna apre il 29 giugno con un appuntamento d’eccezione: WE, the Angel, un viaggio di danza creato appositamente per Castel Sant’Angelo da Emio Greco e Pieter C. Scholten, Tre repliche al giorno: 29 giugno ore 18.30–19.30–20.30; 30 giugno e 1 luglio ore 19.30–20.30–21.30). Spettacolo itinerante per 30 spettatori a recita. In collaborazione con l’Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi

In collaborazione con Fuori Programma Festival, saranno presentati due lavori in prima assoluta nati anch’essi dal rapporto con Castel Sant’Angelo. Thomas Bradley, artista multidisciplinare, presenta un’installazione ispirata ad un testo inciso sotto la statua di uno degli angeli collocati sul lato occidentale di Ponte Sant’Angelo di Roma: “Super vestimentum meum miserunt sortem” (Sulla mia veste gettarono la sorte).

Michele Di Stefano, Leone d’Argento per la Danza2014, e Lorenzo Bianchi Hoesch firmano Veduta Roma: un progetto dal formato modulare dedicato alla città e alla visione prospettica del paesaggio urbano.

Spettacolo itinerante per 50 spettatori a recita. Hernán Genovese, uno dei cantanti, autori e compositori più importanti dell’attuale scena del tango argentino, arriva per la prima volta a Roma accompagnato da Roger Helou (pianoforte), Damian Foretic (bandoneon) e dai Maestri e ballerini Paola Palaia e Marco Evola con il concerto La voce del tango (4 luglio ore 21.00).

David Trio& friends(Claudio Trovajoli-pianoforte, Nikita Boriso-Glebsky-violino e David Cohen-violoncello) insieme a William Chiquito Henao al violino e Raffaele Mallozzi alla viola, presentano due capolavori di fine Ottocento della letteratura cameristica con pianoforte: A. Arensky, Trio n. 1 op. 32e A. Dvorák, Quintetto op. 81 che coinvolgeranno l’ascoltatore in un viaggio interiore di forti emozioni (11 luglio ore 21.00).

Segue La delicatezza del poco e del niente, produzione Fortebraccio Teatro Compagnia Lombardi-Tiezzi.  Roberto Latini, Premio Ubu 2014-2017legge e interpreta alcune delle più belle confidenze della meravigliosa poetessa cesenate Mariangela Gualtieri. Un concerto poetico di parole lucciole, tenerezze, incanti e quella capacità che hanno i poeti di stare nei silenzi intorno alle parole.

Musica e suono a firma di Gianluca Misiti, Premio Ubu 2015-2017 (19 luglio ore 21.00). Post Piano Sessionè l’ultimo progetto discografico di Davide ‘Boosta’ Dileo, tastierista dei Subsonica e cofondatore.

Dialogo Terzo: IN A LANDSCAPE, lavoro site-specific, è il terzo capitolo del progetto Dialoghi della compagnia Collettivo Cinetico, guidata da Francesca Pennini, con un invito, questa volta, rivolto al pluripremiato coreografo Alessandro Sciarroni (tra tutti Leone d’Oro per la Danza 2019).

Caribe è il nuovo progetto discografico della giovane cantante e violoncellista cubana Ana Carla Maza, un mélange energico di jazz, musica classica e ritmi latini, accompagnata dai suoi musicisti (8 agosto ore 21.00).

Due appuntamenti riservati ai più piccini e alle famiglie: Michele Cafaggi ed il suo Fish&Bubbles, con la regia di Ted Luminarc, spettacolo adatto ad un pubblico dai 3 ai 103 anni di clownerie, giochi con l’acqua e bolle di sapone giganti (13 agosto ore 21.00), ed Esercizi di fantastica di Sosta Palmizi, storica compagnia di danza diretta da Giorgio Rossi, spettacolo ispirato al lavoro letterario e creativo di Gianni Rodari, vincitore del Premio della Giuria e del Pubblico del Vimercate Ragazzi Festival 2021 dai 4 anni in su (1 settembre ore21.00).

Take me up, take me higher di Enzo Cosimi è un progetto site-specific, visivo e coreografico su quattro figure iconiche dell’oscurità romana e delle sue prigioni: Beatrice Cenci, Cagliostro, l’Arcangelo Michele e Tosca (23e 24 agosto ore 19.30–20.30–21.30).

Spettacolo itinerante per 20 spettatori a recita. Tatiana Eva-Marie soprannominata “l’usignolo gypsy-jazz” dal New York Times è conosciuta per il suo lavoro alla guida della Avalon Jazz Band, gruppo dallo stile vintage che ha raggiunto più di 70 milioni di visualizzazioni su YouTube. L’artista presenta il suo ultimo album Djangology, che celebra la musica del chitarrista Django Reinhardt, inventore de Gypsy Jazz(29 agosto ore 21.00).

Pasticceri. Io e mio fratello Roberto con Roberto Abbiati e Leonardo Capuano, che il pasticcere l’ha fatto davvero. “I due attori giocano a fare i fratelli gemelli nati da madri diverse, in un rapporto simbiotico pieno di piccoli conflitti e grandi tenerezze” (6 settembre ore 21.00).

L’Architettura del suono. Il violoncello, la “voce umana” tra nuove e antiche strutture formali, concerto con Gaetano Simone che suonerà musiche di J.S.Bach Xenakis, G.Crumb, con il suo splendido violoncello italiano del 1700 attribuito a David Tecchlr (14 settembre ore 21.00).

Chiude la rassegna Satirila nuova produzione di Virgilio Sieni, danzatore e coreografo italiano, vincitore 3 volte Premio Ubu, artista attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e Musei.

Roma – Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo – Passetto di Borgo Lungotevere Castello, 50. L’ingresso agli spettacoli è consentito ai visitatori fino ad esaurimento dei posti disponibili ed è incluso nel costo del biglietto del Museo richiedendo, al momento dell’acquisto, la formula “museo + spettacolo”. È possibile acquistare i biglietti sia online al sitohttp://www.gebart.it/musei/museo-nazionale-di-castel-santangelo, che tramite call center Ticketone allo 06/32810 o direttamente al botteghino del Museo. Costi: Intero € 12,00 Ridotto € 2,00 per i cittadini europei tra i 18 ed i 25 anni Gratuità di legge

 

EY Energy Summit 2023 – Energy Reset: uno sguardo sulla produzione di energia rinnovabile nel paese nei prossimi anni

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Il nostro Paese sta portando avanti un percorso positivo per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni e di efficienza energetica per il 2030 così come le nostre aziende che hanno saputo ancora una volta navigare nella non linearità, rivedendo il loro mix energetico in anticipo rispetto alle aspettative. Tutto questo cercando di non perdere la fiducia dei consumatori, fondamentale per un’implementazione di successo della transizione e continuando a investire in competenze per far sì che il mondo del lavoro risponda alle esigenze del mercato. Ha dichiarato Massimo Antonelli, CEO di EY in Italia e COO di EY Europe West, nel suo intervento di apertura dell’EY Energy Summit 2023 – Energy Reset svoltosi a Roma il 18 maggio u.s. alla presenza di rappresentanti del mondo istituzionale e delle imprese.

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I principali temi di discussione hanno interessato i nuovi modelli di business e accelerazione verso la transizione energetica, con la fiducia dei consumatori al centro ed un particolare focus su: 25% l’attuale peso della CO2 sul prezzo finale di dove si produce energia (Centrali termoelettrica a ciclo combinato o CCGT) a causa dell’aumento di oltre 10 volte dei costi della CO2 rispetto a 10 anni fa. Si stima che i consumi di energia elettrica aumenteranno di 50 TWh per via dello switch a veicoli elettrici dovuto allo stop europeo al 2035 per auto a benzina e diesel. Il consumo in più per i veicoli elettrici sarà pari al 15-20% dell’attuale la domanda di energia elettrica in Italia. Solo 4 su 10 vedono un impegno concreto dei player del settore energetico: la fiducia dei consumatori vacilla visti anche i prezzi dell’energia in forte oscillazione (+1100% negli ultimi due anni per poi ridursi a solo un 300).

Oltre le sfide che caratterizzano l’attuale panorama energetico da affrontare per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione le attenzioni sulle quali si sono maggiormente incentrati i vari interventi hanno interessato la discontinuità delle forniture, principalmente russe, e le opportunità offerte da questa nuova situazione; lo stop alla produzione di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2035, con l’eccezione delle auto e-fuel. Questa graduale eliminazione avrà un notevole impatto sul consumo di energia elettrica. Infine le politiche da perseguire per riconquistare la fiducia delle persone. In questa ottica le aziende sono chiamate a mettere al centro il proprio purpose, mantenendo l’agenda strategica in cima alle priorità e permettendo al consumatore di identificarsi con valori chiari, concreti e sostenibili.

 

Conoscere la Spagna attraverso i grandi artisti al ,cinema : Goya

Mariagrazia Fiorentino

L’Ente Spagnolo del Turismo in collaborazione con Turismo di Aragon e Turismo di Saragozza hanno presentato l’offerta turistica della Regione attraverso l’opera del geniale pittore Francisco de Goya a Roma il 17 maggio 2023 presso il Cinema Barberini. Nella mia lunga esperienza di viaggiatore ci sono luoghi sorprendenti, ogni strada, angolo, piazzetta o balcone sono una scoperta continua; un profumo di tempi arcaici e voci antiche, che parlano al cuore, per chi sa ascoltare!!

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Saragozza e Aragona un viaggio che si fa con un unico bagaglio “il cuore”, Il Dott. Gonzalo Ceballos. Direttore dell’Ente Spagnolo del Turismo nel suo intervento introduttivo istituzionale, da comunicazione che a Madrid dall’8 giugno p.v. sarà inaugurato il nuovo Museo, uno dei più grandi del mondo con la Galleria della collezione reale e molte altre attività culturali, mostre e avvenimenti nel corso dell’anno.

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                                                                                   Saragozza: Cattedrale di Nostra Signora del Pilar

Saragozza con i suoi 2000 anni di storia, seconda città con migliore qualità di vita in Spagna é situata alla confluenza dei fiumi Huerva e Gallego, al centro di una fertile pianura che contrasta con l’aridità della regione circostante. La parte più antica della città conserva il tracciato dell’insediamento romano, la cattedrale gotica, il grandioso tempio di Nostra Signora del Pilar con le pitture di Goya, i resti del Palazzo de la Aljaferia, esempio dell’arte del Tajfas, che unisce l’arte del califfato di Cordova a quella sivigliana Almohadica, un unicum di questo genere d’arte. Non manca il folklore: Feste di Goya, una gara all’ultimo sangue dove tradizione, arte e gastronomia non mancano ed il Festival del Paesaggio ZGZ Fiorisce e tante altre attrazioni.

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Aragona regione storica della Spagna tra il bacino del fiume Ebro e l’alto bacino del Guadalaviar e i Pirenei, abitata fin dall’antichità dalla popolazione iberica degli Hergeti, conquistata dai romani è la regione con la più grande estensione di alta montagna, I Pirenei aragonesi vantano oltre 50 vette superiori ai 3000 metri incorniciati da paesaggi fantastici. Un patrimonio culturale splendido e ben conservato. Architettura di pregio e tanta luce.

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Da comunicato stampa:”Aragona terra di Goya. Saragozza, l’Origine del genio”, mirato a promuovere le destinazioni spagnole attraverso rinomati artisti spagnoli. La commistione tra arte e turismo è innegabile, e gli esempi di destinazioni turistiche intimamente legate alla vita, oppure all’opera di un artista sono numerosi. In spagna sono tante le destinazioni che si possono visitare seguendo le orme d’artisti. “La Spagna è piena di creatività e talento; un paese che ha ispirato artisti e dipinto il mondo. Dall’Ente del Turismo vogliamo trasmettere questa proposta di arte e cultura ai viaggiatori italiani, che troveranno in Spagna, oltre a un’eccezionale rapporto qualità-prezzo durante il loro soggiorno nelle destinazioni spagnole, un’offerta artistica, patrimoniale e culturale incomparabile, e soprattutto persone, paesaggi, luoghi, sapori e profumi che sono fonte di ispirazione per la creazione di talento e creatività tanto quanto la Spagna ha offerto al mondo” ha dichiarato Gonzalo Ceballos Direttore dell’Ente Spagnolo del Turismo. Nella regione di Aragona , che diede i natali a Goya, è possibile fare un interessante tour alla scoperta delle sue tracce, soffermandosi nei villaggi e nelle città in cui ammirare incredibili monumenti come la Basilica del Pilar (a Saragozza) oppure il monastero Certosa di Aula Dei. Scoprire un po’ di più sulla figura del genio mentre viene esplorata questa zona della Spagna è un’esperienza magnifica.

Screenshot 2023-05-23 at 12-48-08 Zgz Gastro ITA2 - Saragozza Gastronomia.pdf

Conrado Molina Boloix Direttore di Zaragoza Turismo, ha sottolineato “Saragozza è una terra che ha visto nascere figure geniali, e con questo evento rendiamo omaggio in modo speciale a Francisco de Goya, uno dei più grandi artisti della storia della pittura e figura particolarmente influente nell’arte del XVIII e XIX secolo. Saragozza è la città di Goya, è l’origine del genio. È stata la città che ha influito nei suoi primi anni, nella sua formazione, nelle sue esperienze giovanili e per questo diventò fonte d’ispirazione per far crescere il  suo genio artistico che lo ha portato a diventare per sempre un’icona mondiale della pittura” e continua Molina Boix “Siamo riusciti a far riconoscere Saragozza come una città moderna, innovativa e con una qualità di vita alta. Siamo la seconda miglior città della spagna, in termini di qualità della vita, secondo l’Organizzazione dei consumatori (OCU). Una città  in cui il carattere amichevole e accogliente della sua gente è diventata una delle sue principali virtù. Saragozza è una chicca nascosta che sorprende tutti i visitatori. Invitiamo tutti a conoscere la Spagna autentica e scoprire molto presto una città che vuole farli innamorare, affascinare e ispirare”.

Dopo essere stato presentato al 75esimo Festival di Cannes, è stato proiettato L’Ombra di Goya, il docu-film diretto da José Luis López-Linares e scritto da Jean-Claude Carrière e Cristina Otero Roth. Un’occasione per conoscere più da vicino l’artista che, come pochi altri, ha saputo raccontare gli incubi, le ossessioni e i fantasmi degli esseri umani, ma anche le straordinarie creature fantastiche che nascono dalle loro menti dissacranti. L’Ombra di Goya è una produzione Mondex Films, Zampa Audiovisual, López Li Films, Fado Filmes, Milonga Productions, distribuita da Nexo Digital.

Una terra da gustare con i cinque sensi “patrimonio UNESCO”, 18 aree protette un turismo esperenziale con una enogastronomia di eccellenza: dall’agnello al tartufo nero, al prosciutto iberico aragonese (DOC Teruel), al formaggio “Patamulo”, allo zafferano, al vino, i famosi dolci aragonesi: Lunas de agosto ricoperti da cioccolato aromatizzato e tanto altro,

Per saperne di più visita il sito www.turismoaragona.org -. www.zaragozaturismo.es