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The Dark Side – Chi ha paura del Buio? – Paure e bellezza in mostra al Museo Musja fino al 1 marzo 2020

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Lo spazio museale voluto da Ovidio Jacorossi nell’originale sede romana della famiglia accoglie, a cura del critico d’arte Danilo Eccher, un’esposizioni di arte contemporanea che ruota intorno alle paure, ai pregiudizi e luoghi comuni presenti fra gli esseri umani, fin dalla loro prima presenza sul pianeta, con il preciso intento di sdrammatizzarli e renderli innocui attraverso la bellezza dell’arte.

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Le opere esposte lungo il  tortuoso percorso che un tempo erano deposito e magazzino della famiglia Jacorossi, commercianti in prodotti per riscaldamento, sono state selezionate dal curatore sia per creare sui visitatori una suggestione sul tema della paura sia per portarlo di fronte alle tendenze dell’arte contemporanea facendogli vivere ed analizzare in prima persona, come scrive il curatore: “esperienze sensoriali a tattili, visioni teatrali e magiche, rituali e ambientazioni, ansie che precedono forme diverse ed inattese per poi dissolversi”.

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Il tutto ruota intorno al lato oscuro che è dentro di noi, quello che quotidianamente pone sulla strada di ognuno, difficoltà, pregiudizi, inciampi, paure, spesso fantasiose più che reali, che, se visti in oscurità, sembrano terribili ma una volta alla luce sole sono tante vicende che debbono essere attentamente riconosciute , accettate e vissute nel modo più naturale possibile. Così fra percorsi al buio e mostri in carta pesta spicca un lungo becco rosso dell’uomo uccello di Gino de Dominicis seguito dalle opere di altri 12 artisti, scelti da Eccher, con l’intento di sollecitare quel lato oscuro che si manifesta in tante paure ancestrali sempre presenti nell’animo umano sia pure in forme più o meno latenti.

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Una serie d’incontri tematici, coordinati  da Federico Vercellone, ordinario di Estetica al Dipartimento di Filosofia dell’Università di Torino, accompagneranno questa rassegna lungo tutto il periodo di esposizione previsto.

Roma – Via dei Chiavari, n.7/8 fino al 1 marzo 2020 dal martedi al venerdi con orario 11/12,30  – 14,30/19; sabato e domenica orario continuato fino alle ore 20,00. Biglietto d’ingresso  intero €.13,00- ridotto €.11,00. Sono previste varie forme di agevolazioni: Informazioni tel.06.8210273 – 06.5077351 – email: info@musja.it – sito web: www.musja.it

Tevere Day – Domenica 27 ottobre 2019 tutti “ A Fiume”

Testo e foto di Donatello Urbani

“Buttate a fiume!”. Era la frase offensiva, oggi un po’ fuori moda, in uso comune nei romani dei quartieri più popolari rivolta ad un avversario o persone non troppo simpatiche. Domenica 27 ottobre tutto questo può essere trasformato in un invito, rivolto a tutti, turisti compresi, per riportare il fiume Tevere al centro della città.

gettyimages-1035118816                                                                             Foto cuorrtesy del Museo del Fiume Tevere

Questa bella ‘iniziativa promossa dall’Associazione Museo del Tevere, è stata voluta dai cinque Circoli remieri storici della Capitale (Tevere Remo, Aniene, Roma, Lazio, Tirrenia Todaro) “con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare il fiume della Capitale, ripristinando un rapporto attivo con la cittadinanza, attraverso la costituzione di un vero e proprio museo diffuso: appunto il Museo del Tevere”, come affermato dagli organizzatori. Dal mattino al tramonto di domenica 27 ottobre, ben 74 eventi, organizzati da 61 enti e  associazioni, animeranno le sponde del Tevere, coinvolgendo migliaia di cittadini e turisti. Da Castel Giubileo al Foro Italico, dal Ponte della Musica allo Scalo de Pinedo, dall’Isola Tiberina a Testaccio, fino a Tiberis e ancora fino ad Ostia – con l’aiuto di guide, esperti ed istruttori, si può prendere parte a tantissime attività sportive, dalla canoa al canottaggio, alle corse in bicicletta, dalle passeggiate attive al mini tennis, al calcetto per i ragazzi, alle bocce, al tiro alla fune, allo yoga e al pilates.

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Così come sono tante le attività culturali, passeggiate con esperti d’arte e storia, tour cine-letterari, musica dal vivo, street food e molto altro ancora. La festa è iniziata già venerdì 25 e sabato 26 con iniziative di Retake Roma, per raccogliere rifiuti e pulire le sponde e delle banchine di Piazza Tevere. Piazza Tevere, fra Ponte Mazzini e Ponte Garibaldi, sarà il cuore pulsante della festa  fra concerti e street food e con una grande festa finale in programma a Tiberis, la spiaggia fluviale di Roma Capitale, in prossimità di Ponte Marconi, con spettacoli per bambini, concerti e uno spettacolo di fontane danzanti.
Maggiori notizie e informazioni dettagliate su eventi ed orari sul sito web Museodeltevere.it e sui social Fb @Museodeltevere – Evento Fb @tevereday; Instagram @Museodeltevere.

Officine Fluviali – Un nuovo spazio socio/culturale sorto in città nel quartiere “Ostiense” dal recupero di un insediamento industriale.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Nell’arco di pochi decenni il quartiere “Ostiense” di Roma, conosciuto per la presenza del mercato generale all’ingrosso di generi alimentari, del porto fluviale, del mattatoio comunale e di alcuni insediamenti industriali, ha cambiato radicalmente le proprie connotazioni ed è divenuto un insediamento culturale di grande eccellenza ospitando la Terza Università cittadina intorno alla quale ruotano una moltitudine d’iniziative culturali, determinante il dinamismo di un giovane Presidente di Municipio, nonché una infinità di attività artigianali, offerte commerciali e ospitalità turistica sorte tutte sulle ceneri delle precedenti destinazioni.

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Nell’area che fin dai primi anni del secolo scorso accoglieva lo stabilimento industriale Sonnino per la lavorazione della lana grezza, principali fornitori i pastori sardi e scozzesi, in particolare in quel settore dove era la lavanderia, è sorto, per iniziativa di una star up, uno spazio con specifica destinazione sociale e culturale senza trascurare anche l’aspetto turistico. La denominazione rimanda proprio alla precedente destinazione “Officine Fluviali”:  un opificio dove l’acqua attinta dal fiume era determinante per la lavorazione. Gli spazi ceduti in locazione alla Coop.Pingo dal proprietario, gli eredi Sonnino, in parte sono utilizzati coworking da varie società e star up di creativi in vari settori e in parte sono utilizzati dalla cooperativa stessa Pingo  nello svolgimento di un ricco calendario di eventi che vanno da insolite cene al buio per esperienze plurisensoriali, fino a varie attività rivolte all’infanzia oppure all’accoglienza di esposizione temporanee di arte.

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Anche queste iniziative presentateci da Maria Teresa Diodati e Federico d’Orazio, rispettivamente  Presidente e Vice Presidente di Pingo, sono in coworking  con altre star-up sotto un’unica stella battezzata per l’occasione: “Industrie Fluviali – Ecosistema Cultura”. Altra caratteristica comune a tutti è la presenza predominante di donne e  persone con ridotte capacità, spesso confinati ai margini della nostra società con la qualifica di down. Così il lavatoio della lana grezza dove hanno lavorato per un secolo circa 100 lavoratori è divenuto un centro di aggregazione sociale, parte integrante di quella politica di riqualificazione del territorio, come ha tenuto a precisare il Presidente dell’ VIII Municipio.

La foto in testa all’articolo presenta una delle due terrazze dove, in epoca recente, è stato girato il film “Le fate ignorante” per la regia di Ferzan Ozpetek, sono, oggi, a disposizione per feste, conferenze e attività sociali sia di privati che d’istituzioni pubbliche.

Roma – Via del Porto Fluviale, 35 dal 25 ottobre 2019. Informazioni sulle attività inserite nel ricco programma consultare il sito www.industriefluviali.it

 

“RAW”: Rome Art Week 2019 – Presentata la IV edizione 21-26 ottobre 2019

Testo e foto di Donatello Urbani

Per l’edizione di quest’anno 2019 – la IV in ordine cronologico –  Rome Art Week si è avvalsa della collaborazione di Palazzo Merulana;  “Istituzione che condivide la missione di apertura verso il territorio per l’emersione di buone pratiche artistiche e culturali del contemporaneo a Roma”, come scrivono i curatori. RAW è una manifestazione a cadenza annuale che ha l’obiettivo di costruire una rete tra le strutture espositive, gli artisti, i critici e i curatori d’arte e proponendo contenuti diversificati ad un pubblico eterogeneo. Rome Art Week offre, infatti, la possibilità di dimostrare le potenzialità, spesso nascoste e poco conosciute presenti Roma  in termini di arte contemporanea. Forti delle  passate esperienze e dei buoni risultati ottenuti: l’edizione 2018 ha portato alla creazione di 441 eventi che hanno coinvolto ben 25.000 persone tra collezionisti, appassionati, addetti al settore artistico e curiosi, questa edizione di Rome Art Week 2109  vede  la partecipazione di 142 strutture, 322 artisti e 27 curatori.

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Le iniziative offerte ruotano tutte intorno all’apertura al pubblico di gallerie e spazi espositivi ai quali si aggiungono eventi e mostre allestite per l’occasione con l’intento di proporre un’ aggiornata prospettiva sull’arte contemporanea. Gli artisti, galleristi, esperti e personalità del mondo delle arti visive  coinvolti in questa IV edizione sono: Giovanni Albanese, Paolo Balmas, Angelo Bellobono, Francesco Buonerba, Lorenzo Canova, Valentino er, Teitziana D’Acchille, Alberto Dambruoso, Roberto Gramiccia, Helia Hamedani, Claudio Strinati, Saverio Verini. Il sito romeartweek.com offre una mappatura delle diverse realtà artistiche che operano nella città di Roma permettendo agli iscritti di presentare al pubblico la propria struttura durante tutto l’anno. Inoltre per facilitare i percorsi e per permettere al pubblico di poter partecipare a più incontri possibili, la città di Roma è stata suddivisa in cinque zone, a seconda del numero di gallerie e di artisti presenti in ciascuna di esse: a ogni zona è stato suggerito un giorno della settimana per il vernissage. Gallerie e artisti di una stessa zona, con una collaborazione indipendente ma sincronizzata, che si propone di raggiungere un notevole afflusso di persone. Rome Art Week è un progetto culturale totalmente indipendente e no profit promosso da Kou – Associazione per la promozione delle Arti visive,  con la collaborazione sia di privati che d’istituzioni pubbliche

Roma: dal 21 al 26 ottobre 2019. Info sito web romeartweek.com – email info@romeartweek.com

 

“Mangia, Gioca, Ama COREA” – WebToon” – Immersione nel fumetto digitale inaugura la settimana della Cultura Coreana al Centro Culturale della Repubblica Coreana

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Già da qualche anno, a fine settembre/prima settimana di ottobre, il Centro Culturale Coreano bandisce a Roma la settimana della cultura coreana.

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Una interessante iniziativa che nell’edizione 2019 oltre la scoperta di una civiltà raffinata dove una cucina dai sapori nuovi per i romani, quanto eccellente, ha presentato un gioco di gran fascino il “WebToon”.  Il WeTonn – formato dalla combinazione delle parole World Wide Web e Cartoon – è un fumetto digitale nato nel 2003 dall’attivazione di servizi mobili a pagamento previsti nel sistema internet.

20190930_200655Il Direttore dell’Istituto Culturale Coreano a Roma saluta gli ospiti e presenta i 9 webtoon in esposizione presentati da 3 diverse piattaforme

La giovane tutor che il Centro Culturale Coreano ha messo a disposizione dei visitatori ci dice che: “diversamente dal Comic Book americano, il WebToon presenta la caratteristica di essere  pubblicato regolarmente da un unico autore e,  diversamente dai manga giapponesi e dai nostri sistemi di scrittura, si sviluppa da sinistra a destra”.  Attualmente in Corea i vari webtoon sono seguiti da oltre 10 milioni di persone dove su 40 piattaforme, settimanalmente, vengono caricati oltre 5 mila nuovi episodi realizzati da oltre 4 mila autori.

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Un gioco in più disponibile sul cellulare o vari device? Non solo e non proprio perché sono fonte d’ispirazione e d’interazione per chiunque che tramite una lavagna digitale può seguire e imitare i vari beniamini dei webtoon.  In sintesi, con un po’ di approssimazione, si può identificare sia come un programma cartoon che come un cosplay grafico digitale, facendo prendere parte attiva ai lettori alle avventure dei propri beniamini, nel webtoon preferito, volendo anche con la propria immagine. La presentazione di questo nuovo gioco per noi italiani sarà presente fino al 13 novembre 2019 all’interno dell’Istituto Culturale Coreano – Via Nomentana, 12 – dove è possibile prendere visione anche delle numerose attività – corsi di lingua e letteratura coreana, corsi di cucina, concerti, conferenze, ecc. –  promosse da questa prestigiosa Istituzione Culturale.

Per saperne di più: www.culturacorea.it – e.mail: info@culturacorea.it – fb: /istitutoculturalecoreano

Canova – Eterna Bellezza – In mostra a Roma – Palazzo Braschi – una ricostruzione, in prevalenza calchi, del percorso artistico di un grande della scultura maturato fra le mura della città eterna.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

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Malgrado la cattiva fama attribuita alla città di Roma e del Papa negli anni d’illuminismo, specialmente fra gli artisti, il giovane Antonio Canova si trasferisce nell’Urbe nel 1779 e vi rimarrà per circa 50 anni stabilendo un feeling con la città come attesta la prima delle 13 sezioni in cui si articola il percorso espositivo della mostra “Canova – Eterna Bellezza”, allestita nel piano nobile di Palazzo Braschi.

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Filippo Albacini: “Busto di Antonio Canova”- 1816722                                           Antonio Canova: “Amorino alato” – Marmo – 1793/95

Nelle altre dodici sezioni la rassegna pone in evidenza il profondo colloquio di Canova con il mondo classico nell’intento di  far rinascere, come scrivono i curatori:  l’Antico nel Moderno e di plasmare il moderno attraverso il filtro dell’antico”. Di grande interesse la sezione che illustra le attività dello studio canoviano in Via San Giacomo, con l’esposizione di bozzetti in terracotta, piccoli gessi, modelli di grande formato, marmi e calchi in gesso di sculture già realizzate e definito dai curatori “un’officina senza eguali per l’epoca, tappa obbligata per artisti, aristocratici intenditori e viaggiatori di passaggio nell’Urbe”.

dav                                                                         Antonio Canova: “Maddalena penitente” – 1796 – Marmo

Un notevole contributo all’arte fu offerto da Canova nell’incarico rivestito dal 1802 quali Ispettore delle Belle Arti dello Stato della Chiesa. Forte di questo incarico, a lui si deve il recupero delle opere d’arte trafugate nel saccheggio compiuto da Napoleone a Roma.

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Originale degli Statuti dell’Accademia di S. Luca redatti da Canova-Lettera di Canova indirizzata al Segretario dell’Accademia di S.Luca

La visita alla mostra, pur avendo fascino e interesse, privilegia l’esposizione di calchi, copie e documenti originali sulla vita dell’artista, come la lettera e gli Statuti prestati eccezionalmente dall’Accademia di San Luca, una documentazione unica. Pertanto si consiglia  d’integrare la visita a questa mostra con un percorso canoviano sulla città con visite mirate a chiese, quali la Basilica di San Pietro e musei, con la Galleria Borghese, dove sono esposte opere originali al fine di avere un riferimento  preciso sulla grande qualità artistica di Antonio Canova.

Roma – Palazzo Braschi Museo di Roma –  Piazza Navona, 2 e Piazza San Pantaleo, 10 – fino al 15 marzo 2020 dal lunedi alla domenica dalle ore 10,00 alle 19,00. Informazioni su costo dei biglietti d’ingresso (previste varie combinazioni), prenotazioni e visite guidate telefono 060608 – siti web www.museodiroma.itwww.museiincomune.itwww.sovraintendenzaroma.itwww.arthemisia.it

 

 

 

Il Leone e la Montagna – Scavi italiani in Sudan – Esposti al Museo d’Arte Antica Giovanni Barracco fino al 19 gennaio 2010 preziosi reperti frutto delle campagne di scavo italiane in Sudan

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Questa piccola quanto interessante rassegna, allestita su due piani del Museo d’Arte Antica “Giovanni Barracco” e realizzata grazie alla collaborazione fra due istituzioni universitarie Italiane: la Sapienza di Roma e la Ca’ Foscari di Venezia, espone preziosi reperti frutto di campagne di scavo di missioni archeologiche italiane in Sudan sul sito del Jebel Barkal e fornisce un quadro quanto mai interessante ed aggiornato dell’area cerimoniale di epoca meroitica fiorita nell’antica città di Napata intorno al I^ secolo d.C. Come scrivono i curatori nel prezioso catalogo edito da Gangemi Editore: “Il sito fu frequentato dagli Egizi dalla seconda metà del II^ millennio a.C. e conosce una lunga storia legata al prestigio dei suoi edifici sacri e al connesso settore palaziale che testimonia del valore di Napata come città regale, dove i sovrani del regno di Kush – antico nome che per gli Egizi identifica la terra di Nubia come entità politica – sono incoronati e confermati nel loro potere”.

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L’ultimo di questi settori regali, datato al regno del sovrano meroitico Natakamani  (I^ sec. d.C.) costituisce l’area di scavo della Missione Italiana che iniziò la sua attività nel lontano 1973 sotto la direzione del prof. Sergio Donadoni, Università La Sapienza di Roma, e proseguita poi fino ad oggi da egittologi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Negli anni l’indagine ha delineato le caratteristiche proprie di un vasto spazio dominato da un grande palazzo regale e da varie strutture satelliti. Nel loro insieme tutti questi edifici rappresentano l’interpretazione meroitica di città regale di matrice ellenistica.

davMedaglione in terracotta smaltata con busto frontale di menade che regge due grappoli d’uva. Stile Ellenizzante

Lungo il percorso espositivo è possibile ammirare accanto a reperti originali, anche vari calchi, alcuni dei quali andati perduti a causa di una violenta inondazione. Interessante anche le ricostruzioni in 3D sia di strutture architettoniche che di alcuni oggetti di gran pregio che non è stato possibile esporre in questa rassegna.

Roma – Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco – Corso Vittorio Emanuele, n.66/A, fino al 19 gennaio 2020 nei giorni dal martedi alla domenica con orario 10,00/16,00 ed ingresso gratuito

 

Michelangelo a Colori – Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino. Jacopino del Conte – Galleria Nazionale di Arte Antica Palazzo Barberini Roma in esposizione fino al 20 gennaio 2020.

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Una mostra quanto piccola ma estremamente interessante, con un nucleo di opere che vuole mettere a confronto il dialogo tra Michelangelo Buonarroti e gli artisti, evidenziando i temi sacri trattati dal maestro. “La mostra, attraverso l’esposizione delle riproduzioni di una serie di disegni di Michelangelo e una selezione di dipinti di alcuni dei suoi più importanti seguaci, intende mettere a fuoco quanto le idee del maestro toscano siano state principale fonte d’ispirazione per molti artisti durante il XVI^ secolo”.Curata da Francesca Parrilla e Massimo Pirondini con il coordinamento scientifico di Yuri Primarosa.

Sono previsti cicli di laboratori didattici gratuiti e visite guidate accompagnati dalla stessa curatrice. La mostra è corredata da catalogo con saggi dei curatori e schede critiche delle opere esposte.

Per conoscere ed avere ulteriori informazioni  sito web www.barberinicorsini.org oppure didattica@barberinicorsini.org

Carthago – Il mito immortale- In una grande mostra al Colosseo e Foro Romano fino al 29 marzo 2020

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

“Carthago delenda est” (Cartagine deve essere distrutta). Questa proposta fu approvata nel 147 a.C. dal Senato Repubblicano romano e fu affidato a Publio Cornelio Scipione Emiliano il compito di attuarla. Cartagine fu presa dopo un assedio di due anni  a data alle fiamme. Bruciò per 17 giorni consecutivi e la leggenda vuole che sopra le macerie fumanti i Romani cospargessero sale nell’intento d’impedire che sopra di esse  sorgesse una nuova città.

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La gioielleria e oroficeria puniche sono state ereditate dall’oriente. Le lavorazioni si concentarono in prevalenza su martellatura, sbalzo, granulazione e filigrana, oltre l’intaglio di pietre dure, gemme, osso avorio e conchiglie.

A distanza di oltre 21 secoli Roma rende omaggio all’antica rivale con una bellissima mostra che prende il nome di “Carthago”, allestita in due diverse “location”: Colosseo e  Foro Romano (Rampa imperiale del palazzo di Domiziano e Tempio di Romolo). Oltre quattrocento reperti, alcuni di gran pregio, ci coinvolgono nelle rilettura di quelle vicende storiche che coinvolsero nell’arco di oltre un secolo (dal 246 al 146 a.C.) le due maggiori potenze militari e commerciali  negli anni che precedettero l’avvento di Cristo.

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Busto di Annibale e riproduzione di un conducente di elefante con i quali attraversarono le Alpi con relativo armamento e bordature

Il confronto fra le due antagoniste non si limitò alle sole vicende belliche ma coinvolse anche gli scambi commerciali e culturali che, come scrivono i curatori, partono proprio dalle guerre puniche che passando per  l’età augustea giungono “alla complessità del processo di romanizzazione che ha portato Roma ad annientare nella battaglia delle Egadi (241 a.C.), quella che era ormai divenuta l’unica temibile rivale per il controllo del mare”. E proprio dalle Egadi: rostri delle navi che i  romani contrapposero  agli elefanti di Annibale, provengono reperti, mai esposti prima, quali risultato della campagna di ricerca subaquea condotta dalla Soprintendenza del Mare siciliana. Esperti di campagne militari indicano sul predomino del mare la vittoria di Roma su Cartagine.

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Busto di Publio Cornelio Scipione Emiliano, detto l’Africano, e originale di un rostro, l’arma vincente dei romani nella seconda guerra punica

L’ampio percorso espositivo si completa nel Foro Romano coinvolgendo prima il Tempio di Romolo “con i casi di studio di Nora e Pantelleria e prosegue nella rampa imperiale dove è ampiamente illustrata la rifondazione della nuova Colonia Concordia Iulia Carthago che nel corso dell’intera età imperiale, con un’estensione di oltre 200 ettari, divenne una città monumentale dotata di edifici da spettacolo e lussuose abitazioni private famose ovunque per la ricchezza dei loro mosaici policromi, alcuni dei quali esposti in questa rassegna”, nelle parole dei curatori. Di grande effetto alcuni mosaici provenienti da vari luoghi di culto del nascente cristianesimo, di cui Cartagine è stata uno dei principali centri propulsivi.

20190926_141247Mosaico con “La Dama di Cartagine”. L’attribuzione è attualmente contesa fra gli specialisti, molto probabilmente riproduce S.Monica, madre di S.Agostino, originaria di Ippona, città vicina a Cartagine

Le parole del Direttore del Parco Archeologico del Colosseo,  Dott.ssa Alfonsina Russo,sono quanto mai esplicative sull’esatta lettura di questa rassegna definita come: “Un’esposizione che restituisce la forza e la fortuna dell’incontro delle diverse culture insediate lungo le rive del nostro mare”.-

Roma – Colosseo – Foro Romano fino al 29 marzo 2020. Informazioni sugli orari e costi del biglietto d’ingresso, previste varie facilitazioni e gratuità, sul sito www.parcocolosseo.it – prevendita e prenotazione di visite guidate tel. 06.39967700 – www.coopculture.it

 

Romics – Edizione autunnale 2019-

Testo di Flamina Zacchilli – foto Donatello Urbani

La realtà del Romics prende vita due volte all’anno. La Nuova Fiera di Roma è un’area colossale, che si estende orizzontalmente su un insieme di capannoni immensi, e verticalmente su due livelli. C’è quello mobile di chi va e viene, verso le bancarelle di cibo e bevande, verso le aree all’aperto dove sedersi e riposare le stanche membra, o semplicemente ad ammirare dall’alto delle balconate le bancarelle, i costumi, i colori e il fervore. E c’è quello immobile di chi si ferma ad ammirare la merce e i prodotti di merchandising delle loro opere preferite. Di chi si ferma per una foto, una chiacchierata, cinque minuti di riposo.

20191004_162601                                                                       Cosplay: un festa per l’intera famiglia

L’arte del Cosplay ha avuto origine in Giappone, ma si è diffusa presto anche da noi col proliferare della tradizione dei Comics – i ritrovi periodici di fan di film, anime, manga, videogiochi e fumetti per scambiarsi conoscenze, comprare prodotti e divertirsi in compagnia di chi condivide i loro gusti – anche in occidente. Il nome della pratica unisce la parola “costume” e “play”, e fa riferimento ai fan delle opere più famose che si vestono come i personaggi che adorano. È una vera e propria arte moderna, cui si dedicano ormai migliaia di persone con mezzi che vanno dal casalingo al ricercato. Tra i favoriti del momento vi sono Aziraphale e Crowley, protagonisti della serie Good Omens di Amazon tratta dal romanzo Buona Apocalisse A Tutti di Neil Gaiman e del compianto Terry Pratchett. La coppia del compito angelo bibliotecario dalla spada di fuoco (che ha dato via) e dell’irriverente demone fan dei Queen è diventata in breve tempo una delle favorite dei nerd del momento, immediatamente iconica e riconoscibile dai colori degli outfit accoppiati: bianco e sabbia per Aziraphale, rosso fuoco e nero per Crowley, fino ai capelli. Senza dimenticare le lenti a contatto con la pupilla verticale, richiamo all’abilità del demone di assumere le sembianze di un serpente. Aziraphale e Crowley sono riconoscibili in ogni interpretazione, dai costumi già classici indossati dagli attori della serie alle versioni femminili – accettate anche dal canone, data la natura sovrannaturale dei due protagonisti – a quelle negli abiti delle innumerevoli epoche passate dove il rapporto affettuoso tra i due si è sviluppato fino al giorno d’oggi.

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Tra i supereroi della Marvel, il più amato del momento è Spider-man, in tutte le sue versioni. Da anni Peter Parker, il secchione newyorchese morso dal ragno radioattivo, non è più il solo a indossare il celebre costume con le ragnatele, e il film d’animazione Spider-man: Un Nuovo Universo ha consacrato nella cultura pop questa possibilità. Là è infatti Miles Morales, un affettuoso adolescente afrolatino, a ricevere i poteri del Ragno, e un Parker trentenne e disilluso lo intuisce all’uso dei poteri. E non solo: le altre persone-ragno di universi alternativi che incontrano includono la bionda Gwen Stacy, storica fidanzata di Parker, la geniale adolescente Peni Parker, Spider-Noir, proveniente da un universo uscito direttamente da un film noir, e il maiale antropomorfo Spider-Ham, che si muove e combatte seguendo la legge illogica dell’animazione. Nel fronte DC, a farla da padrone non è invece un supereroe, ma un malvagio. Joker, la storica nemesi di Batman, è stata fatta risorgere a nuova popolarità dal film di Todd Howard vincitore di Leone d’Oro per Miglior Film a Venezia. La giacca del pagliaccio è rossa anziché viola, e il suo arcinemico Batman compare a malapena, ma la nuova versione introspettiva piace ai fan quanto alla critica illustre, e loro non mancano di omaggiarla.

20191004_160244                              Spazio riservato ai cospalyers per foto e immergersi nei panni dei loro personaggi preferiti

Ogni tanto, ai comics compare qualche personaggio importante. L’ospite d’onore del Lucca Comics, che si tiene ogni anno nella città toscana nel ponte tra la fine di Ottobre e l’inizio di Novembre, sarà Rebecca Sugar, creatrice della serie d’animazione di Cartoon Network Steven Universe. Reduce da un film per la Tv accolto col consueto entusiasmo e dall’annuncio di una serie spin-off, la sua apparizione promette di essere accolta con successo. A questa edizione del Romics compare invece la fumettista Silvia Ziche, creatrice del personaggio di Lucrezia e assidua illustratrice dei fumetti di Topolino. Ai Comics si presenta molto spesso: è sempre piacevole lavorare a contatto con il pubblico, cui autografa vecchie copie del giornale a fumetti e disegna su misura Paperino, Paperina o Zio Paperone. Ma tra i presenti figurano anche giovanissimi, creativi che si fanno conoscere su Internet per i loro fumetti e il loro artigianato. Come Vanessa Santato, reperibile su Facebook presso la sua pagina Dillingercomics, che ha acquistato i diritti del brand Mattel Poochie – una cagnolina dal pelo rosa, molto in voga negli anni ottanta – e lo rilancia con i suoi disegni e adesivi. I disegni colorati di MilkyRosy, “mangaka beginner and illustrator”, Kydori, Kappazap e molti altri. Che si tratti di personaggi di loro creazione o di figure iconiche della pop culture, sta a loro reinterpretarli a piacimento. Sono giovani, ma pieni di inventiva. E ad altri giovani rivolgono la loro creatività.