Cleanker: abbattere le emissioni di CO 2 nella produzione del cemento.

Testo e foto di Donatello Urbani.

Il progetto, frutto di ricerche di una società consortile: LEAP, partecipata dal Politecnico di Milano, dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, da Enti territoriali Piacentini, da due importanti produttori  di cemento: Buzzi UNICEM e Italcementi ed altri, prende avvio grazie ad un importante finanziamento della Comunità Europea che ne copre quasi per intero l’importo.  Questa iniziativa si propone di rendere esecutivo il progetto Cleanker (Clean clinker production by calcium looping process),  produzione di clinker con cattura di CO2 attraverso la tecnologia del “calcium looping”, che, come affermato nel corso di un convegno appositamente programmato per pubblicizzare questo progetto, “potrebbe rappresentare un’importante innovazione per il settore del cemento verso un’ulteriore maggior sostenibilità ambientale del processo produttivo. La cattura della CO2”, associata alla successiva fase di stoccaggio è un processo chiave per le strategie dell’Unione Europea in tema di contenimento delle emissioni di gas serra. Una volta catturata infatti, ovvero opportunamente isolata come flusso indipendente a valle del processo produttivo, l’anidride carbonica può essere stoccata in opportuni siti geologici o utilizzata come materia prima per la sintesi di prodotti chimici di base o di combustibili”. La tecnologia che verrà impiegata per la prima volta in un vero processo produttivo industriale con il principio del “calcium looping”, considerata una delle soluzioni più promettenti per questo settore.

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In proposito il gruppo Buzzi Unicem mette a disposizione il proprio stabilimento di Vernasca (Piacenza) che, una volta adeguato alle prescrizioni richieste dal progetto CLEANKER,  continuerà la produzione di cemento a partire dal così detto clinker, materiale ottenuto per cottura ad elevata temperatura di una miscela di materie prime costituite principalmente da calcare – carbonato di calcio – che una volta scaldato  si scinde in ossido di calcio e anidride carbonica, che verrà catturata e trasformata  prima della sua dispersione nell’aria, in misura di  oltre il 90 per cento con ridotti  impieghi di energie suppletive.  A questo progetto sperimentale che troverà la completa realizzazione entro il 2020, hanno prestato attenzione, oltre all’Unione Europea, anche prestigiose istituzione scientifiche non solo europee e, con l’avanzare delle ricerche, come dichiarato dai promotori, “verranno organizzati seminari ed eventi sul territorio per condividere i risultati con i soggetti che possono avere interesse allo studio, a partire dalla cittadinanza, fino agli enti locali, associazioni di categoria ed imprese.

Maggiori notizie sul sito web: www.cleanker.eu

La cultura equestre italiana, la sua riqualificazione e le sue funzioni sociali e terapeutiche.

Testo e foto di Donatello Urbani

Nelle intenzioni degli organizzatori del convegno che ha visto la partecipazione dei massimi rappresentanti delle attività sportive equestri nazionali ad iniziare dal Numero Uno del CONI, Giovanni Malagò, è stato proprio il rilancio de “La cultura equestre italiana, la sua riqualificazione e le sue funzioni sociali e terapeutiche” al centro dei vari interventi. In proposito è stata significativa la partecipazione  dell’Università della Tuscia, che attraverso il suo Rettore ha confermato di aver inserito nei suoi programmi didattici per l’anno accademico 2019/2020 un Master universitario in “Cultura, tradizione e innovazione nella gestione del cavallo sportivo”.  Altra significativa proposta ha interessato i Pratoni del Vivaro, ormai recuperato e restituito alla collettività, che sarà la sede del Centro Equestre intorno al quale ruoteranno le varie iniziative.

Con questa proposta, Fondazione Terzo Pilastro, Università della Tuscia, FISE e CONI insieme vogliono far tornare la cultura al centro dello sport. Grande attenzione, tra le materie di studio del Master, sarà dedicata alla capacità terapeutica dell’equitazione e del cavallo in generale e alle esigenze dell’allevamento italiano, attraverso la formazione di figure professionali competenti e consapevoli del loro ruolo centrale. L’iniziativa consentirà di riportare l’Italia – nazione che ha dato origine alla moderna equitazione mondiale grazie alle geniali intuizioni di Caprilli e della Cavalleria Italiana – al ruolo primario che le spetta.

Al Master, della durata di dieci mesi e la cui prima edizione partirà alla fine di giugno prossimo, saranno affiancate le numerose attività formative della FISE, Federazione Italiana Sport Equestri, e dei suoi diversi Comitati Regionali, mentre l’attività sarà coordinata dall’Accademia Nazionale F. Caprilli, fondata e composta da cavalieri italiani olimpici e di fama internazionale e oggi, dopo Piero d’Inzeo e Adriano Capuzzo, presieduta da Giulia Serventi.

“Un corso post-universitario come quello che ci apprestiamo ad inaugurare mancava del tutto, nell’offerta formativa del nostro Paese ed anzi dell’intera Europa8″, ha affermato il Prof. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro. “Si tratta di una lacuna importante che ho ritenuto doveroso colmare, da un lato per salvaguardare una tradizione di eccellenza qual è, appunto, la cultura equestre italiana, contribuendo a creare degli esperti del settore che possano peraltro inserirsi con successo in questa fetta del mercato del lavoro; dall’altro, per dare un rinnovato impulso all’apprendimento della pratica dell’Ippoterapia – sempre più utilizzata come prezioso supporto di fronte a molteplici patologie – rivolto sia a studenti normodotati, affinché siano in grado di praticarla nella loro professione, sia ai giovani diversamente abili, per consentire loro di apprendere tecniche utili al proprio inserimento sportivo”.  Da non trascurare infine il ritorno economico e occupazionale che offre l’attività sportiva equestre. Come è stato fatto rilevare dietro un solo campione, come peraltro avviene anche in altri sport, c’é uno stuolo di collaboratori che non può essere mai inferiore a venti unità.

ROMICS – XXIII edizione dal 5 all’8 aprile 2018 – Nuova Fiera di Roma

Donatello Urbani

Grazie alle riuscitissime precedenti 22 edizioni, Romics, Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games, è divenuta, tanto nell’edizione primaverile che in quella autunnale, una vera attrazione attesa sia da un pubblico giovanile quanto adulto convinto di rivivere ed incontrare, in queste occasioni, gli eroi degli anni giovanili. La presentazione proposta dal Direttore Artistico, Sabrina Perucca, ne riconoscono pienamente la validità: “Romics è il grande appuntamento con il pubblico sui linguaggi dell’immaginario, universalmente riconosciuti come media e contenuti generatori di cultura, capaci di veicolare messaggi e smuovere coscienze, grazie alla straordinaria forza evocativa – e poetica – delle immagini, delle parole e della letteratura disegnata. Questa mondo è una parte vitale dell’industria culturale dell’intrattenimento, uno spaccato del mercato dove anche l’Italia recita un ruolo da protagonista sia nei contenuti che negli interpreti”. Nei quattro giorni della kermesse sono stati programmati eventi, incontri e spettacoli nei 5 padiglioni dove si svolgeranno oltre 100 presentazioni in 10 differenti location. Ai visitatori sarà offerta la possibilità  d’immergersi in tutti i mondi della creatività, dal fumetto all’illustrazione, dalla narrativa al cinema ed avere a portata di mano le novità delle grandi case editrici, delle fumetterie, stabilire contatti diretti con collezionisti, partecipare a videogiochi e agli imperdibili incontri con autori ed editori. Nel rispetto della tradizione la partenza coincide con l’assegnazione dei Romics d’oro a tre straordinari ospiti. Saranno premiati con il Romics d’Oro: Tsukasa Hojo, il papà di Occhi di Gatto, City Hunter e Angel Heart; Massimo Rotundo, maestro del fumetto italiano, sketch artist, autore poliedrico (Tex, Gangs of New York); Martin Freeman divo britannico, grande interprete di personaggi amati in tutto il mondo, da Guida Galattica per Autostoppisti a Bilbo Baggins de Lo Hobbit fino ad arrivare a John Watson dell’amatissima serie tv Sherlock e al recentissimo Ghost Stories.

I principali eventi culturali inseriti in questa XXIII^ edizione  si riferiscono a :

Grandi mostre dedicate al fumetto, ai Romics d’Oro, al cinema e all’illustrazione. Verrà ripercorsa la carriera in particolare degli ospiti premiati con il Romics d’oro; con un attento sguardo alle Donne che disegnano Donne,  che prevede una straordinaria mostra–evento live guidata dalle più sorprendenti autrici italiane. In altra sezione sarà esposta una selezione di oltre 100 elaborati del Concorso Nazionale I Linguaggi dell’Immaginario per la Scuola. Tutte le opere iscritte al Concorso Romics dei Libri a Fumetti, saranno disponibili alla consultazione da parte del pubblico.

fumetto

Comics City, uno spazio sempre più ampio dedicato ai grandi incontri del fumetto con anteprime e presentazioni, agli autori con disegno in diretta, murales, dedicaces e mostre in cui prenderanno vita tutte le espressioni della creatività;

Tavola Rotonda:  sulle Donne che disegnano Donne dove saranno protagoniste Arianna Rea, Lady Be, Leila Leiz, Alice Pasquini e Betta Cianchini, coordinatrice dell’incontro.

Presentazione del fumetto Tazio, la visionaria storia di Tazio Nuvolari, uno dei più grandi piloti della storia dell’automobilismo mondiale,edito da Tunuè.

Tavola Rotonda Il ritorno di Darkwood Monitor, la prima rivista zagoriana, organo ufficiale dello storico Zagor Club fondato da Giuseppe Pollicelli, Daniele Bevilacqua e Sergio Climinti. Coordina l’incontro Moreno Burattini.

Panini Comics, evento che vuole essere un omaggio al Maestro Hojo;

Shockdom: la nuova edizione a colori che  presenta V For Vangelo, , pungente satira sul potere economico e mediatico della religione cattolica di Stefano Antonucci e Daniele Fabbri, gli autori di Qvando c’era Lvi e Il Piccolo Fuhrer.

saldaPress. La casa editrice italiana di The Walking Dead sbarca a Roma per raccontare i suoi progetti editoriali e, con l’occasione, presenterà in anteprima il primo volume di Alters, serie AfterShock che ha per protagonista la prima super-eroina transgender del fumetto mondiale.

Coconino Press – Fandango presenta in anteprima assoluta DOKU la nuova collana di manga giapponesi, insieme a Ratigher, direttore editoriale di Coconino Press.

Fandango  ha organizzato l’incontro con regista e cast del film “La profezia dell’armadillo”, diretto da Emanuele Scaringi e tratto dal libro a fumetti di Zerocalcare.

Il Concorso Romics dei Libri a Fumetti in questa edizione si presenta ricco di novità: la già collaudata collaborazione instaurata tra Romics e il Cepell – Centro per il libro e la lettura, Istituto autonomo del Ministero dei Beni Culturali e delle Attività Culturali e del Turismo, conduce in questa edizione all’istituzione del Premio Nuovi Talenti che riconoscerà ai primi tre classificati un contributo per la promozione delle proprie opere in alcuni dei più importanti festival del settore e il Premio Reading Experience per favorire sempre più l’avvicinamento dei giovani lettori alla letteratura disegnata di qualità.

Romics Gran Gala del Doppiaggio, dove verranno assegnati i prestigiosi Premi alla Carriera ai grandi doppiatori di Cinema e Serie TV. Tra i riconoscimenti, i Premi Ferruccio Amendola, Andrea Quartana e per la prima edizione il Premio Vittorio De Angelis.

Incontro – intervista al fumettista cult Simon Hanselmann, nomination all’ Eisner Award e reduce dal Premio per la migliore serie all’ultimo Festival di Angoulême con Happy Fucking Birthday; l’incontro sarà coordinato da Luca Valtorta, giornalista di Repubblica.

Cristina D’Avena, l’amatissima interprete delle più celebri sigle di cartoni animati che hanno accompagnato generazioni di bambini e ragazzi si esibirà a Romics ripercorrendo i suoi successi più famosi.

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Presentazioni delle maggiori Case Editrici sulle novità editoriali, tra cui Coconino Press – Fandango, Panini Comics – Planet Manga, Edizioni BD, RW Edizioni, Tunué, Shockdom, saldaPress, Bugs Comics.

Romics Narrativa: ritorna la grande narrativa con importanti proposte con due panel dedicati a due dei generi più amati dal pubblico, il primo sulla scrittura del giallo con Marcello Simoni (Einaudi), Mirko Zilahy (Longanesi) e Luca Poldelmengo (Edizioni E/O), il secondo sulla fantascienza e distopia con una tavola rotonda condotta da Carlo Pagetti con Irene Grazzini (Fanucci), Laura Facchi (DeA Planeta) e Matteo Meschiari.

Cerimonia di Premiazione della seconda edizione del Concorso Nazionale I linguaggi dell’immaginario per la scuola, realizzato col Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca rivolto alle scuole di ogni e ordine e grado.

Poste Italiane Filatelia. In occasione della XXIII edizione sarà presente anche con tante sorprese realizzate esclusivamente per il Festival.

Street Art: torna a Romics il tradizionale incontro con gli street artists del momento e workshop a cura di David Diavù Vecchiato e MURo – Museo di Urban Art di Roma.

Movie Village: un salto avanti e indietro nel tempo ed un approfondimento sui film più attesi in uscita in sala e dell’home video.

Romics@perlascuola propone alle scuole eventi dedicati, laboratori didattici, creativi, workshop, con la possibilità di confrontarsi direttamente con i grandi protagonisti nazionali e internazionali (autori, editori, produttori, tecnici, attori, youtuber) del mondo del fumetto e dell’illustrazione, dell’editoria, del cinema, dell’animazione e degli effetti speciali, dei videogiochi.

Pala Games con i grandi nomi del gaming italiano e mondiale: Euronics, Microsoft, Warner, Trust Gaming, Ubisoft, XJOY, Nintendo, Sony Playstation, MTB, i tornei di FIFA 2018.

Lega Prima Romics, con le fasi finali della terza edizione del campionato italiano di “League of Legends, Lega Prima – Romics”, organizzato in collaborazione con GEC, Giochi Elettronici Competitivi.

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Romics Cosplay Award si conferma con le selezioni internazionali per la grande gara mondiale Clara Cow’s Cosplay Cup – C4 in Olanda, inoltre per il Miglior Cosplay singolo è previsto un biglietto aereo A/R per il Giappone.

Romics Body Art. Quattro giorni ricchi di appuntamenti dove in diretta noti body painter realizzeranno le proprie opere utilizzando i corpi umani come tele. In questa edizione viene lanciata la prima edizione del Romics Body Art Contest dove i partecipanti si sfideranno ispirandosi al tema Il Fascino del Sol Levante.

 

Roma – Fiera di Roma – , via Portuense 1645 da giovedì 5 aprile a domenica 8 aprile 2018 dalle ore 10.00 alle ore 20.00.  Raggiungibile con l’autostrada per Fiumicino e con il treno metropolitano in partenza da tutte le stazioni esclusa Roma Termini. Sul nostro sito www.romics.it – le novità e il programma. INFO: 06 9396007 – 06 93956069 e.mail: info@romics.it. Consigliato l’acquisto on-line sul sito www.romics.it del biglietto giornaliero, o l’abbonamento full 4 giorni. Sezione Visitatori>Biglietteria. IMPORTANTE: i possessori del biglietto acquistato on line accedono dagli ingressi Nord, Est e Sud, e possono recarsi direttamente ai tornelli. Gli ingressi in fiera sono alle entrate: Nord – Sud ed Est. Accrediti, ospiti, gruppi organizzati all’ingresso Nord desk accrediti – piano superiore. Accesso Cosplay: esclusivamente ingresso Nord – piano inferiore. Biglietti e costi:

Biglietto giornaliero feriale (giovedì – venerdì) € 10

Biglietto giornaliero festivo (sabato – domenica) € 12

Biglietto giornaliero Cosplay € 5

Biglietto ridotto € 8 (over 80, militari, bambini di età inferiore a 10 anni)

Biglietto gratuito per bambini di età inferiore ai 5 anni, per gli invalidi (oltre il 70% di invalidità) più un accompagnatore info@romics.it
Abbonamenti:  4 giorni € 26 – 3 giorni (venerdì-sabato-domenica) € 24 – 2 giorni (sabato-domenica) € 18

 

Spettacolare recupero di 37 opere d’arte, alcune trafugate a seguito del terremoto nell’aquilano, da parte del TPC – Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

Testo e foto di Donatello Urbani

Definirla una brillante operazione che ha visto impegnata anche la Procura della Repubblica di Salerno, è senza alcun dubbio riduttiva, non fosse altro per il valore simbolico presente in molte di queste opere d’arte  tra le quali figurano 5 pale d’altare che furono trafugate dopo i luttuosi eventi del terremoto che colpì la città dell’Aquila e l’Abruzzo  nel 2009. Sono in totale ben 37 le opere d’arte recuperate, di epoca compresa tra il XVI e XX sec., e comprendono,  oltre le 5 pale d’altare, parte del polittico della Chiesa di “San Rocco” di Formia (LT) dell’artista Gerolamo Stabile, e il dipinto,  raffigurante “ Cristo che prega nell’orto ”, attribuito al pittore bolognese Guido Reni, sottratto nell’agosto del 2012 a una famiglia nobiliare napoletana d’inestimabile valore tanto  che fu valutato nel 1991 ben 5 miliardi di lire.

IMG_20180313_121508                                                                          Cristo prega nell’orto – Attribuzione a Guido Reni.

Tiene a precisare il Comandante del Comando Carabinieri TPC: “Il gruppo criminale, effettuava furti di pregevoli opere d’arte che poi andavano ad arricchire l’arredo di alcune ville di lusso della costiera amalfitana, accrescendo il loro fascino per i turisti stranieri, che ne beneficiavano nei loro soggiorni di vacanza. L’operazione, avviata a settembre 2017, s’inquadra nel novero delle attività preventive e repressive attuate dal Comando TPC e, in particolare, in quelle info-operative svolte sul mercato clandestino di beni d’arte, che hanno permesso di acquisire elementi su imprenditori che avevano, nella loro disponibilità, numerosi beni di natura antiquariale di probabile provenienza furtiva.  Gli ulteriori approfondimenti investigativi, coordinati della Procura della Repubblica di Salerno, hanno consentito di identificare sia personaggi dediti alla ricettazione di opere d’arte antica, sia collezionisti, pronti ad acquistare beni culturali senza verificarne la lecita provenienza, pur di ampliare la loro raccolta. Le successive perquisizioni e la comparazione delle immagini dei beni rinvenuti con quelli censiti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti , gestita dal Comando TPC, hanno confermato la corrispondenza di 37 opere , permettendo di risalire a 16 furti perpetrati, negli ultimi 20 anni, in varie province italiane e di denunciare a piede libero 3 persone”.

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Martirio di S. Sebastiano-Tavole firmate Hieronimus Stabilis Neapoilitanus-Madonna con Gesà Bambino in braccio

Parallelamente al recupero ci sarà il ritorno sia alla pubblica fruibilità  che al culto religioso di quanto recuperato a tutto vantaggio dell’offerta culturale a disposizione dei cittadini.

Italia – Germania – Insieme per una politica della memoria.

Testo e foto di Donatello Urbani

La Storia, quella che si scrive con la “S” maiuscola, è la vera protagonista di questa interessante rassegna voluta dall’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia ed allestita nella propria sede romana di Via Labicana. Dietro le scarne e formali parole del linguaggio burocratico che testimonia  l’evento che ha segnato profondamente la storia nazionale, s’intravedono anche tante situazioni  che hanno investito e spesso colpito tragicamente i nostri connazionali.

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Trovarsi di fronte, esposta in una bacheca, la lettera in cui Mussolini confessa di aver inviato in Germania soldati italiani per essere addestrati con l’intento di essere successivamente inquadrati nell’esercito tedesco  e finiti, invece, ai lavori coatti e trattati disumanamente, stringe profondamente il cuore in una ribellione  che segna anche la nostra coscienza di uomini liberi. Non è sufficiente dire che eravamo in guerra per tacitare tutto.

IMG_20180221_180059Uno spettacolo all’interno di un campo di concentramento. Significativo il commento: “Donne? Ma no solo I.M.I.tazione (la sigla I.M.I. sta per Internati Militari Italiani)

Lungo tutto il percorso espositivo si possono osservare reperti originali provenienti dai campi di concentramento, molti donati dai reduci o conservati  fra le memorie affettive della famiglia, insieme a  documenti inediti ritrovati presso l’archivio storico del Ministero degli Affari Esteri. Fra questi non sono mancate testimonianze di tentativi, purtroppo senza ottenere buoni  esiti, da parte della Repubblica Sociale di Salò di aiutare ed intercedere presso i Tedeschi i nostri soldati prigionieri e sfruttati nei lavori coatti.

Un passato che non può essere dimenticato e rende lodevole l’opera di quanti ne conservano la memoria, sia pure con dolore.

“Turismo Italia”: Le proposte di Fiavet – Associazione Laziale Imprese Viaggi e Turismo – e Federturismo Confindustria in occasione delle elezioni politiche.

Donatello Urbani

Le domande che entrambe le associazioni si pongono hanno identica formulazione: “Chi ci governerà saprà affrontare le problematiche regionali e nazionali che affliggono il turismo?” Una risposta é  stata espressa nel corso di un conferenza/convegno convocata per far conoscere principalmente ai futuri governanti, ed in seconda battuta sia ai propri affiliati che alla stampa quanto atteso al fine di gestire al meglio questo importante comparto economico. L’occasione è stata buona per proporre alcuni provvedimenti che devono essere assunti per risolvere alcune difficoltà che, da tempo, affliggano gli operatori turistici sia nazionali che laziali.

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Riconoscere il turismo come un settore industriale strategico, ridefinire il sistema di competenze tra Stato e Regioni, puntare su investimenti e innovazione, sostenibilità, riduzione delle barriere burocratiche, accessibilità, digitalizzazione e formazione sono le principali proposte su cui si basa la visione per il futuro dell’industria turistica italiana. Il turismo è un settore economico fondamentale per l’Italia che negli ultimi anni ha vissuto  un trend di forte crescita. Nel 2017, secondo le recenti rilevazioni di Eurostat, l’Italia  si è posizionata terza in Europa con 424 milioni di notti  trascorse presso le strutture turistiche superando con il 5,4% il dato complessivo europeo pari al 5,1%. L’incidenza sul PIL si attesta sul 10% con più di 160 miliardi di euro di contributo. A fronte di questi numeri tuttavia il turismo non è ancora considerato un vero settore industriale, come negli altri Paesi competitor, che in quanto tale richiede una struttura di Governo dedicata, sia essa un Ministero con competenza diretta dotato di portafoglio o, in alternativa, una Direzione Generale del Ministero per lo Sviluppo Economico. Per poter competere a livello internazionale è, inoltre, urgente semplificare e ridefinire il sistema di competenze tra  Stato e Regioni  in modo da poter costituire una governance multilivello, con coordinamento centrale, efficiente ed efficace. La promozione del nostro Paese, e la visione di un’Italia nuovamente competitiva nel mercato del turismo, richiede necessariamente un modello di promozione unitario del brand Italia e dei suoi prodotti turistici. Per questo sono imprescindibili l’uniformità di trattamenti fiscali, dei costi sul lavoro con una seria campagna contro l’abusivismo nonchè rafforzare il ruolo strategico dell’ENIT per il quale viene suggerita una vera riforma strutturale in grado di garantirne efficienza e coordinamento con il settore privato nelle scelte strategiche. E’ giunto infatti il momento di fare scelte innovative puntando sulla digitalizzazione dell’offerta turistica perché solo investendo nello sviluppo delle competenze e degli strumenti di marketing digitale si può mantenere alto il livello di competitività. Per un settore come il turismo, in competizione globale, è fondamentale  la velocità di reazione da parte di tutti gli attori.

Per quanto attiene ai problemi che affliggono localmente il turismo è stata avvertita la necessità di nuove norme regionali ed inoltre è stata posta in rilievo l’emergenza  che affligge la città di Roma relativa alla mancanza di decoro, pulizia e problemi di viabilità. L’obiettivo che quanto dibattuto divenga quanto prima la base per future richieste d’interventi ai prossimi governanti per promuovere le politiche necessarie a sviluppare tutto il potenziale del settore del turismo, con una panoramica sulle leve fondamentali per lo sviluppo.

Treno Verde 2030 – Trentasimo viaggio verso un futuro rinnovabile al 100%.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

L’anno 2030 deve essere quello  in cui l’Italia sarà un paese rinnovabile al 100% segnando la fine dell’era fossile. A questo scopo una sinergia tra Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane ha programmato una campagna di sensibilizzazione al problema dell’opinione pubblica con un  viaggio sui binari d’Italia in 12 tappe, da Siracusa a Trento, per raccontare attraverso la voce dei protagonisti la transizione energetica già in atto verso un modello più giusto e sostenibile per combattere i cambiamenti climatici.

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A questa campagna ha  partecipato anche il Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare,  con il preciso intento di aggiungere la sua voce autorevole per raccontare, come ha dichiarato l’On.le Sottosegretario di Stato, Barbara Degani: “….  le esperienze di enti locali, aziende, famiglie che già hanno attuato la rivoluzione energetica rinnovabile. Questo percorso che unisce  12 città italiane vuole, inoltre,  chiedere all’Europa obiettivi più stringenti e sfidanti nel Pacchetto Energia e Clima 2030, ancora in fase di discussione, e all’Italia di svolgere un ruolo da leader sul clima, con politiche più ambiziose, per dare maggiore concretezza e solidità al cambiamento già in atto per traghettare il nostro Paese verso la totale decarbonizzazione del proprio sistema energetico”.  Questa 30esima edizione del Treno Verde ha tenuto a precisare Gioia Ghezzi, Presidente di Ferrovie dello Stato Italiane: “…farà tappa nelle stazioni di Siracusa (23, 24, 25 febbraio); Foggia (27, 28 febbraio); Potenza Centrale (2, 3 marzo); Napoli – Campi Flegrei (6, 7, 8 marzo); Grosseto (9, 10 marzo); Ancona (12, 13 marzo); Ravenna (15, 16, 17 marzo); Vercelli (19, 20 marzo); Savona (22, 23, 24 marzo); Rovigo (26, 27 marzo); Trieste (29, 30 marzo); Trento (4, 5, 6 aprile). In ogni tappa, ha dichiarato, nel corso della conferenza stampa, Stefano Ciafani, Direttore generale di Legambiente: “ si assegnerà il premio “I RinnovABILI”: ad amministrazioni comunali, aziende, cittadini, associazioni, start up che hanno scommesso su nuovi modelli energetici attraverso rinnovabili, efficienza, nuove forme di mobilità sostenibile e che fanno a meno di petrolio, gas e carbone. In questi anni le fonti rinnovabili, infatti, hanno non solo superato il 32% del fabbisogno elettrico nazionale, ma grazie al milione di impianti di tutte le taglie e distribuite su tutto il territorio italiano, hanno rivoluzionato il sistema energetico del nostro Paese. Già dal 2015, infatti, il 100% dei Comuni italiani possiede almeno un impianto da fonte rinnovabile e in poco più di dieci anni la produzione da energie pulite è passata da 51,9 a 103,5 terawattora (TWh), facendo registrare un incremento nella produzione del 99%.

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In quattro carrozze sono riportate in forma gradevole e simpatica tutte le notizie utili per essere un cittadino virtuoso. Infatti: Nella prima carrozza, si parla dei cambiamenti climatici e degli effetti dell’utilizzo delle fonti fossili e di come al contrario sia possibile la produzione integrata e distribuita da fonti pulite, dal sole, dal mare, dal vento e dall’energia del sottosuolo. Nella seconda carrozza é invece possibile toccare con mano l’importanza dell’efficienza energetica e il mondo della mobilità sostenibile ed elettrica. La terza carrozza “Ecopneus per il clima” é dedicata interamente al consorzio in prima linea nel recupero e riciclo dei pneumatici fuori uso in un approfondito rapporto tra l’energia e il riciclo, mettendo così in luce lo strettissimo legame che esiste tra energia, materiali e nuove tecnologie.

dav                                       Carrozza per dibattiti, conferenze, laboratori e degustazione di prodotti 100% rinnovabili

Infine, nella quarta carrozza – dove come ogni anno sono ospitate conferenze, dibattiti e laboratori – é possibile anche degustare squisiti prodotti e cibi realizzati a emissioni zero: qui, infatti, saranno accolte le aziende del “Cibo rinnovabile”, aziende che producono e trasformano prodotti alimentari 100% rinnovabili. Per i visitatori inoltre è previsto un test sul proprio stile di vita e una parete interattiva realizzata dal museo MACA di Torino per imparare a gestire le nostre risorse.

La mostra allestita a bordo treno sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 14 per le scuole prenotate e dalle 16 alle 19 per tutti i visitatori. Di domenica il Treno Verde è, invece, aperto dalle 10 alle 13. Ulteriori notizie sul sito www.legambiente.it

Il JAZZ JTALIANO

Mariagrazia Fiorentino

Doppio passaggio storico per il jazz: nasce la Federazione Nazionale il Jazz Italiano e firma con il MIBACT un protocollo d’intesa per la promozione della cultura jazzistica.

Questa giornata è un evento storico, il jazz italiano non è d’importazione, ci sono molte espressioni, molti colori.

Jazz - tavolo

E’ la prima volta che viene firmato un protocollo in tal senso, e il successo di oggi è una vittoria collettiva, perchè il mondo del jazz è un mondo di solisti.

Il Ministro Dario Franceschini: “……l’Italia ha molto da imparare dal jazz……Non suonare quello che c’è, ma quello che non c’é…..”,.

Jazz Franceschini 1

Sempre il Ministro Franceschini afferma:”Il jazz è ora pienamente riconosciuto tra i generi musicali promossi e sostenuti dallo Stato, un atto che corona un lungo percorso intrapreso in questi anni con le principali realtà del jazz italiano a partire dai primi bandi promossi con le risorse individuate all’interno del FUS per arrivare alle maratone per l’Aquila e Amatrice”. A questa dichiarazione ha fatto riscontro quella di Paolo Fresu, presidente Federazione Nazionale “Il Jazz Italiano” (IJI): “La nascita della Federazione IJI e la firma del protocollo d’intesa con il MIBACT e con  il Ministro Franceschini rappresentano un momento storico per il jazz italiano e per la cultura del nostro Paese. Se da una parte raccontano il fruttuoso cammino di questi anni – merito di un dialogo tra le differenti realtà jazzistiche e di una nuova intesa con le istituzioni –  pongono tra l’altra le basi per la costruzione di un percorso futuro che sia capace di narrare la ricca realtà nazionale ed ascoltare le molteplici istanze”.

Il 30 aprile 2018 sarà la giornata internazionale Jazz Day.

I restauri della Sala di Achille a Sciro nella Domus Aurea

Foto in evideza: Particolare dell’affresco che raffigura Achille a Sciro prima e dopo l’intervento conservativo e di restauro. Foto courtesy Ufficio stampa Electa

Testo e Foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

L’affresco che campeggia da vero protagonista nella volta  del soffitto e che ha dato il nome alla sala ci presenta l’eroe omerico Achille circondato dalle figlie del re dell’isola greca di Sciro, la più grande delle Sporadi settentrionali.

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Stando a quanto ci dice Omero l’adolescente Achille su iniziativa di sua madre, la ninfa Tetide, nell’intento d’impedirgli di partecipare alla guerra di Troia, dove, come da profezia, avrebbe trovato la morte, fu spinto a travestirsi ed assumere un’identità femminile mentre era ospite alla corte di Licomede, re di Sciro. Varie fonti storiche dicono che qui Achille assunse il nome di Pirra-“la rossa”  per il color biondo-fuoco dei suoi capelli ed abbia avuto una relazione con Deidamia, una delle figlie di Licomede, da cui ebbe anche uno o due figli, Neottolemo, soprannominato Pirro, e Oneiros. Un’altra profezia, consultata prima della partenza per Troia, aveva intimato a tutti gli Achei che la guerra non avrebbe avuto in alcun modo esito positivo senza la partecipazione del giovane Achille. Così Ulisse, re di Itaca, insieme a diversi altri capi della spedizione si lanciarono allora sulle sue tracce.

Tassello della volta_©PAC_foto B. Angeli

Giunti a Sciro, in abiti da mercanti, andarono ad offrire doni, ornamenti e strumenti musicali alla corte di Licomede, ma mischiati a questi misero anche alcune splendide armi. Gli Achei rimasti fuori dalle stanze delle donne,  imitarono i rumori di un attacco nemico proveniente dall’esterno e questo spinse l’intemerato Achille a rivelarsi, andando subito a scegliere una delle spade e facendosi subito riconoscere.  Così smascherato il giovane si trovò costretto a partecipare alla missione bellica e, condotto alle navi, partirono immediatamente alla volta della città di Priamo. In alcune versioni Deidamia vestita da uomo lo seguì e, con suo grande dispiacere, assisterà al morte dell’amato.

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La sala dove è raffigurata, in affresco, la scena dello svelamento della vera identità di Achille è stata battezzata come “Sala di Achille a Sciro” ed è posizionata, nella vasta architettura della Domus Aurea, in prossimità della sala ottagonale, luogo esemplificativo delle ambizioni e del lusso dell’imperatore Nerone. L’esecuzione del dipinto fu commissionato, alla stregua di tutti gli altri, al noto pittore Fabullus alle cui maestranze sono attribuite anche le altre preziose  decorazioni  che accumunano alle raffinate figurine di stucco  una varietà di elementi decorativi realizzati con foglia d’oro e pigmenti rari come la fritta egizia e il cinabro, tutti testimoni di come il princeps Nerone intendeva comunicare ai suoi ospiti, inaugurando una nuova era dell’oro per la quale aveva fatto realizzare il progetto della Domus Aurea dagli architetti Celer e Severus. Questa sala, come affermato dalla Sovrintendente Alfonsina Russo,  venne scoperta solo nel XX secolo e non fece mai parte del percorso rinascimentale all’interno della Domus Aurea.

L’apertura al pubblico di questo sito archeologico avverrà in un tempo relativamente lungo per il  protrarsi dei lavori di restauro e manutenzione. Al momento l’accesso a questa preziosa testimonianza archeologica é consentito solo nei giorni di sabato e domenica dalle ore 9,00 alle 16,15, con uscita alle 17,30, con visite guidate su prenotazione obbligatoria  al sito web www.coopculture .it oppure telefonica al numero 06.39967700 nei giorni dal lunedi al venerdi dalle 9,00 alle 18,00 e sabato dalle 9,00 alle 14,00. Costo del biglietto €.14,00.

Lanfranco V/s Lanfranco – Due opere a confronto nella Galleria Spada

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Giovanni Lanfranco occupa una posizione di rilievo fra i grandi artisti del Seicento, un secolo che ha visto attivi un gruppo di grandi interpreti quali Pietro da Cortona, Gianlorenzo Bernini e tutti i post caravaggeschi tanto da meritare il nuovo padiglione della Galleria degli Uffizi a Firenze, inaugurato alcuni giorni fa.

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Ben vengano, pertanto, studi, ricerche  e riflessioni come quella organizzata dalla Galleria Spada sul confronto diretto tra il dipinto esposto nella propria Galleria raffigurante il “Giovane col berretto piumato” e il quadro che presenta il “Ritorno del Figliol Prodigo”, un’opera già in collezione Giustiniani, recentemente riemersa dall’oblio  e presentata per la prima volta al pubblico. Significativo in proposito quanto affermato dalla Direttrice del Polo Museale del Lazio Edith Gabrielli nella prolusione inaugurativa, sotto l’austero sguardo di Gneo Pompeo Magno, “….il dipinto del Giovane con il berretto piumato conservato sin dal Seicento nella collezione Spada, è stato posto a confronto con la tela del Ritorno del Figliol Prodigo, opera di proprietà privata e riferita a Lanfranco già dagli anni Settanta del Novecento dal massimo conoscitore del pittore, lo storico dell’arte tedesco Erich Schleier che, partendo proprio dal ruolo assunto dall’opera conservata nella Galleria Spada,  ha potuto certificare il riconoscimento dell’altra messa a confronto in questa giornata di studio”. L’interessante intervento di Erich Schleier si è incentrato sull’illustrazione dei  due dipinti entro il percorso stilistico del cosiddetto momento “protobarocco” di Lanfranco, mentre Silvia Danesi Squarzina, la più autorevole specialista dell’antica collezione dei marchesi Giustiniani, ha ricostruito la storia del Figliol Prodigo all’interno di quella famosissima raccolta romana di primo Seicento. In entrambi gli interventi è emersa una nuova luce sul destino dei dipinti ex Giustiniani all’interno di altre prestigiose collezioni, come ad esempio, proprio nella stessa Galleria Spada nella splendida Sacra Famiglia con San Giovannino di Valentin de Boulogne, opera ugualmente proveniente “ab antiquo” dai Giustiniani e che si ammira oggi nella Sala dove i due dipinti di Lanfranco sono stati in mostra fino a pochi giorni fa.

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Questa giornata di studio che ha interessato da vicino gli addetti ai lavori per i quali è ampiamente giustificata anche la breve esposizione dei due dipinti, avvalendosi anche della pubblicazione degli atti, ha riproposto in primo piano una realtà museale troppo spesso trascurata dai turisti presenti nella nostra città. Infatti ha evidenziato con forza l’importanza della conoscenza sia del museo  con le sue collezioni  presenti a Palazzo Spada, sia per ammirare la sede espositiva dove è presente l’imponente Salone di Pompeo – per l’occasione della giornata di studio concesso dal Consiglio di Stato – che dovrebbe, invece, di diritto essere incluso nel circuito delle visite sia pure nei limiti degli impegni istituzionali demandati a questo importante organo dello Stato.

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In questa affascinante sala sono visibili le decorazioni illusionistiche realizzate nel 1635 da Agostino Mitelli e Michelangelo Colonna insieme alla visione di uno dei principali interventi decorativi della fase seicentesca del Palazzo, intervento dovuto alla committenza del cardinal Bernardino Spada, per il quale fu, tra l’altro, realizzata la celeberrima Colonnata prospettica di Francesco Borromini, conosciutissima in tutto il mondo per il suo illusionistico gioco prospettico.

 

Galleria Spada – Piazza Capodiferro, 13 Roma. Visitabile negli orari di apertura del museo tutti i giorni, martedì escluso, 8.30 – 19.30. La biglietteria chiude alle ore 19,00. Info. tel.06.6832409 – sito web: www.galleriaspada.beniculturali.it