La Luce della Natività tra i sassi di Matera – Il Presepe della Basilicata al Palazzo del Quirinale – in Mostra fino al 5 gennaio 2019

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Fare il Presepe è un’attività dai mille risvolti: da quello familiare realizzato da alcuni componenti della famiglia dai sapori e colori intimi e confidenziali a quelli artistici che vedono l’apporto di veri e propri artigiani/artisti tutti capaci di far rivivere la realtà quotidiana in una allegoria della vita nei vari personaggi che animano la scena della natività senza far venir meno quel messaggio di pace che Francesco volle lanciare all’intero mondo dalla montagna del reatino.

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Il Palazzo del Quirinale, già per la quarta volta ospita, per questa occasione nella Sala d’Ercole, un presepe che a turno vari maestri hanno interpretato nel rispetto della tradizione storica e culturale delle rispettive regioni. Quest’anno è il turno della città di Matera che proprio con questa iniziativa inaugura l’anno della cultura quale capitale europea per il 2019 .

20181211_111413Il maestro presepiale Francesco Artese illustra il miracolo della Madonna della Bruna alle sue spalle, avvenuto in un tardo pomeriggio.

L’incarico per la realizzazione del presepe è stato affidato al maestro presepiale Francesco Artese che nell’arco di due mesi e mezzo di lavoro ininterrotto anche nei giorni festivi ha portato a termine l’opera ambientandola nel palcoscenico simbolo per eccellenza che caratterizza la città: i sassi con le sue chiese ed abitazioni rupestri. Proprio fra questi ambienti scavati nel tufo ha vissuto la popolazione e si è svolta la vita della comunità che il maestro Artale ha tenuto a ricostruire e proporre ai visitatori.

20181211_111906                                                                       L’incontro del primo ministro Zanardelli con i materani

Tornano così a vivere episodi che fanno parte della storia della città quali la visita che il primo ministro Zanardelli fece nel 1902 a Matera ed é qui che incontra e saluta una bambina. Evento questo che oggi può apparire di routine ma allora segnò tutta la sua importanza essendo il primo evento politico accaduto in città dopo l’unificazione d’Italia e, in assoluto, di una visita di un primo ministro a Matera che per di più stringe la mano al popolo, evento impensabile nel regno borbonico e trovò risonanza anche nell’opera pittorica di Michele Tedesco. Altro episodio posto in risalto è la ricostruzione del miracolo della Madonna della Bruna. Questa volta è una Signora che incontrò un carrettiere e un bambino chiese loro di portare un messaggio al Vescovo nel quale diceva di essere la Madre di Cristo. Giunto sul luogo il Vescovo non trovò la nobildonna ma una statua a ricordo della sua presenza. Una folgorazione, come narra la tradizione storica, investì i presenti e da quel momento si ricorda l’apparizione della Madonna portando la statua in trionfo su un carro che viene assaltato e distrutto dai materani ogni 2 luglio. Il manufatto ciascun anno viene poi ricostruito con grande dedizione per le consuete celebrazioni. Questo rito ancestrale vuole rimarcare la fede e la devozione religiosa presente nel messaggio della continua rinascita della vita dalle sue ceneri.

20181211_111535                                                                                        Ricostruzione dei Riti Arborei

La ricostruzione nel presepe degli episodi salienti della vita cittadina non si esauriscono con questi due, bensì ne includono molti altri altrettanto interessanti quali il Maggio di Accettura e i riti arborei celebrati anche nelle vicine cittadine di Pietrapertosa, Parco del Pollino, Rotonda, Castelsaraceno, Terranova di Pollino, Viggianello e molti altri, tutti fedelmente riportati nel sito dell’APT Basilicata. In una visita alla città non possono mancare le escursioni alle chiese rupestri ed alle altrettanto affascinanti Cripte Rupestri quali quella del Peccato Originale, considerata la Cappella Sistina della pittura parietale rupestre, del Purgatorio e ai molteplici luoghi di culto scavati nella roccia, sparsi in tutto il territorio materano. Una particolare cura è stata poi  riservata alla fedele ricostruzione dei costumi che indossano sia nella quotidianeità che nelle feste tanto i popolani quanto i meno abbienti così come con altrettanta cura è stato dato giusto risalto alle tradizioni popolari come quella musicale e ai mestieri in particolare quelli artigianali, il tutto in chiave natalizia e ben augurante.

Roma- Palazzo del Quirinale – Piazza del Quirinale. Visita con prenotazione obbligatoria sito web: www.quirinale.it oppure telefonicamente al n° 0.639967557. Biglietto d’ingresso €.1,50.-

L’Adolescente di Michelangelo in esposizione nel nuovo Rhinoceros, sede romana della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti.

Testo e foto di Donatello Urbani

Un’esposizione spettacolare per un doppio evento: il ritorno in Italia di una capolavoro assolto dell’arte scultorea di Michelangelo e l’inaugurazione del nuovo Rhinoceros, sede romana della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti in Via dei Cerchi, 21. Entrambi gli eventi competono fra loro per importanza. I recenti lavori di riqualificazione e restauro dell’area del Foro Romano, grazie alla Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, si sono conclusi offrendo alla pubblica fruibilità una spettacolare illuminazione dell’Arco di Giano e ben 3.500 metri quadri di area espositiva all’interno del Palazzo di Via dei Cerchi, n.21 che in questa occasione accoglie la scultura de “L’Adolescente” di Michelangelo, opera fra le più importanti e prestigiose che sono esposte nel Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo.

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Questa è la prima delle opere che arriveranno nella Capitale, con cadenza annuale e il battesimo di evento trova riscontro in un’esposizione di grande interesse per essere questa opera michelangiolesca visibile per la prima volta a Roma e solo per la seconda volta in Italia in 230 anni, da quando nel 1787 giunse in Russia.  Di questa scultura scrivono i curatori; “Per l’occasione, questo enigmatico e incompiuto giovane accovacciato così vibrante e intenso, verrà sapientemente illuminato da Vittorio e Francesca Storaro, così da evidenziare la potenza creativa del grande artista”. Iniziativa questa promossa dalla Fondazione Alda Fendi–Esperimenti e dal Museo Statale Ermitage con la collaborazione di “Ermitage Italia”. Questa esposizione é curata dal professor Sergej Androsov, direttore del Dipartimento d’Arte dell’Europa Occidentale dell’Ermitage ed è stata organizzata da Il Cigno GG Edizioni, editore anche del catalogo,  in collaborazione con Villaggio Globale International che cura l’ufficio stampa.

Roma – Via dei Cerchi, 21 fino al 23 dicembre 2918 dalle ore 10,00 alle 19,00 con ingresso gratuito ed  obbligo di prenotazione al n° 340.6430435 – e.mail info@fondazionealdafendi-esperimenti.it

MuseImpresa – La cultura industriale si mette in mostra con un ricco calendario di manifestazioni per la 17^ volta

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Le due settimane centrali del mese di novembre di ciascun anno sono occupate, già da vari anni, da un nutrito numero di manifestazioni curate dalle imprese che vantano una decennale esperienza di vita industriale nel nostro territorio nazionale. In questa importante iniziativa culturale sono stati coinvolti anche piccoli centri di provincia da Cucciago in provincia di Como – Tessitura Zanchi / Rubelli –  a Rossano in provincia di Caserta – Fabbrica di liquirizia Amarelli – , passando per Scarperia in provincia di Firenze, oppure Fabriano in provincia di Ancona, anche se in maggioranza si sono svolti nelle grandi città che sono state sedi di vari insediamenti industriali,quali Milano, Torino, Roma e Napoli. Protagonisti delle manifestazioni romane due università: del “Sannio” e “La Sapienza”, insieme alla Birra Peroni: visita guidata nei luoghi della città che accolsero i loro primi importanti insediamenti produttivi e  Fintecna S.p.A. – finanziaria della Finmeccanica S.p.A. – che insieme alla Cassa Depositi e Prestiti hanno proposto una mostra dal 10 al 23 Novembre dal significativo titolo  “MATERIA PRIMA”  nel bellissimo Auditorium Via Veneto Spazio Cultura di Via Veneto, 89 – Roma, sede permanente di un prezioso museo che espone opere d’arte che nel periodo della ricostruzione dal dopoguerra fino ai primi anni ottanta del passato secolo, hanno abbellito le grandi navi italiane famose in tutto il mondo per le loro raffinate decorazioni e arredi. Curatrici di questa mostra sono state un gruppo di storiche dell’arte del GMGPROGETTOCULTURA: Sabrina Fiorino, Nicoletta Provenzano, Claudia Canalini, Caterina Salvagno. Che in proposito hanno scritto: “….in occasione della Settimana della Cultura d’Impresa, l’associazione Museimpresa ha dedicato una sezione speciale alla tematica del “Cibo Italiano”, dando risalto a tutte le iniziative degli associati legate a questa importante proclamazione. Fintecna, società del Gruppo CDP, da tre anni parte del prestigioso circuito nazionale Museimpresa, che persegue la valorizzazione e la diffusione del patrimonio artistico e della cultura d’azienda, propone la mostra temporanea Materiaprima. L’esposizione di quest’anno nasce dal desiderio di narrare una delle mission di interesse generale per cui Fintecna oggi é chiamata ad operare: la ricostruzione nei territori colpiti dal sisma del centro-Italia del 2016. Materiaprima, metterà in dialogo le installazioni site-specific dell’artista Tanio Liotta con le immagini del reportage “Mai+” del fotografo Claudio Colotti.

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I due artisti – Le foto a destra propone un’immagine delle distruzioni causate dal sisma ed in basso un’installazione  che consente l’ascolto della terra con il fonendoscopio.

Ricucire lo strappo dato dal trauma del sisma attraverso il recupero dell’identità gastronomica locale è l’obiettivo dell’elaborazione artistica: un processo culturale collettivo che consente di mettere in luce le “materie prime”che gli artisti utilizzano per creare novi nutrimenti: l’etica, la cura e la qualità. Attraverso sette installazioni impermanenti, Tanio Liotta analizza, indaga e ricerca, come un chirurgo delle emozioni, una via per ricucire l’identità alle materie prime del territorio e, insieme alla Natura, compie uno sforzo per recuperare la memoria: semi estinti, germogli sensoriali, terra pulsante, legumi ricuciti, diventano strumenti chirurgici di guarigione.

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Composizione con fave secche e, sulla destra,  foto e composizione con fiori di zafferano, eccellenza e prodotto tipico del territorio abruzzese

Il lavoro di Liotta entra in dialogo con il reportage fotografico che Claudio Colotti realizzò nel 2016 subito dopo il terremoto che colpì Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Un viaggio che racconta il radicato contatto relazionale che gli uomini hanno con la propria terra, con la memoria e la cultura.Il cibo é la trama narrativa per una seconda vita dei luoghi colpiti dal sisma, con particolare riferimento alla terra quale fonte inesauribile di rinascita. La mostra Materiaprima avrà come obiettivo l’approfondimento del legame tra Fintecna e il suo ruolo di supporto delle attività di ricostruzione delle zone colpite dal terremoto; e al contempo, ravviverà l’interesse e la riflessione del pubblico circa questa realtà, ove occorre accelerare la soluzione delle complesse problematiche del post-sisma, a favore degli abitanti di quei luoghi”. Questa rassegna si è avvalsa anche della presentazione nel corso dell’inaugurazione avvenuta il 20 novembre scorso, del prof. Claudio Strinati, che ha analizzato dal punto di vista etico e artistico il complesso rapporto  che unisce arte e cibo tanto nelll’iconografia, quanto  nella cultura.

Recuperati dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale importanti beni d’arte, numerosi reperti archeologici e circa 350 monete di epoca magnogreca e romana.

Testo e foto di Donatello Urbani

Ciascun recupero ha una sua storia tutta particolare anche se tutti sono il frutto di tre distinte attività investigative come affermato nel corso della presentazione di beni trafugati e recuperati dalla Sezione Archeologia del Reparto Operativo Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. La prima di queste, coordinata dalla Procura della Repubblica di Spoleto, ha visto il recupero di due capitelli romanici trafugati nella cripta di S. Giovanni in Leopardis a Borgorose (RI) è frutto del costante monitoraggio che viene effettuato nel settore antiquario, grazie ai capillari controlli amministrativi su tutto il territorio nazionale.

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Una verifica eseguita presso un antiquario umbro, ha consentito di localizzare  i due capitelli variamente decorati, con motivi fitomorfi (foglie di acanto stilizzate con elementi stellari), zoomorfi ed antropomorfi. Entrambi fanno parte di quanto rimasto intatto di un importante complesso monastico benedettino del Cicolano, menzionato, per la prima volta nella Bolla papale di Anastasio IV del 21 gennaio 1153. Nel 1981 la cripta fu restaurata dal Comune di Borgorose, ma pochi anni dopo, nel dicembre 1984, subì un gravissimo ed irreparabile danno: ignoti, approfittando del pubblico disinteresse, spezzarono cinque colonne che sostenevano altrettanti capitelli, rubandoli e provocando così il crollo di parte delle volte e la rovina dell’intera struttura architettonica.  Il recente recupero alimenta la speranza di poter ricostruire, anche solo virtualmente, l’intero complesso monumentale, riconsegnando alla pubblica fruibilità di quel territorio, recentemente provato dagli eventi sismici, questi significativi frammenti di storia ed architettura che erano stati barbaramente aggrediti.

La seconda indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, nasce da un controllo in uno stand in occasione della fiera internazionale di antiquariato di Firenze. Tra i vari beni esposti vi era una scultura in marmo del XVIII Sec. raffigurante una testa di Giove, trafugata il 18.06.2013 dal complesso monumentale Villa Albani Torlonia di Roma. Le indagini, condotte,una volta  esaminati i singoli passaggi e la documentazione a corredo dell’opera, hanno consentito di risalire al ricettatore, personaggio già noto ai Carabinieri per fatti analoghi.

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La terza operazione si è sviluppata a partire dal 2011, a seguito d’indagini internazionali rivolte a contrastare il traffico illecito di beni numismatici di provenienza italiana, in particolare attraverso il monitoraggio delle aste. In questa occasione sono state individuate persone dedite alla commercializzazione di monete di natura archeologica, soprattutto verso gli U.S.A. e la Svizzera.  Confrontando i tabulati telefonici di una delle due sono stati accertati diversi collegamenti con pregiudicati siciliani gia noti  per reati simili. Lo sviluppo dell’attività investigativa, denominata “Principato”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e dal Ministero Pubblico di Lugano, ha permesso la perquisizione delle cassette di sicurezza intestate ad uno degli indagati, presso le sedi della UBS di Chiasso e Zurigo. Le operazioni consentivano di rinvenire 345 monete romane e magnogreche, 2 fibule in bronzo, 44 medaglie, 1 timbro in bronzo. Il valore dei reperti rimpatriati ammonta a circa cinquecentomila euro.

 

Berverly Pepper – Tra Todi ed il mondo- 8 dicembre 2018 / settembre 2019

Mariagrazia Fiorentino

La città di Todi celebra per un intero anno l’instancabile attività della grande scultrice americana “quale ambasciatrice dell’arte contemporanea nel mondo”, con mostre,eventi ed un parco di sue sculture.

IMG-20181129-WA0062-500x667Catiuscia Marini, Presidente della Regione Umbria, con l’artista Beverly Pepper nel corso della conferenza stampa nella sede della Stampa Estera

Un anno magico che darà alla città di Todi un gusto particolare, tiene a precisare Catiuscia Marini, Presidente della Regione Umbria. Beverly, emozione, manualità ed interpretazione espressiva così l’artista diventa  padrona della materia di cui si serve a tal punto da poterla trattare come meglio gli aggrada, arrivando a raggiungere una sensazione d’inspiegabile libertà e d’immenso assoluto. Nelle opere di Beverly Pepper si avverte il vibrare e il pulsare sotto le dita che l’artista ha percepito nel realizzare il respiro e gli odori come se la materia prendesse vita.

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“Le celebrazioni della città a Beverly Pepper avranno infine il loro culmine il 14 settembre 2019 con l’inaugurazione del Parco di Beverly Pepper, primo parco monotematico di scultura contemporanea in Umbria e il primo dell’artista nel mondo. Si tratta di un percorso naturalistico-urbano immerso nel verde, che collegherà il Tempio di Santa Maria della Consolazione con il centro storico, disegnato e progettato appositamente dall’artista e costellato da una serie di sue sculture donate alla città. Il progetto comprende la bonifica del parco e l’installazione definitiva delle sculture, per consentire l’interazione costante delle opere d’arte con il contesto paesaggistico.  Oltre alle venti sculture monumentali (realizzate in diversi materiali e in diversi periodi artistici) donate da Beverly Pepper alla città, non mancheranno le San Martino Altars e la riedizione delle Todi Columns. Le celebrazioni saranno accompagnate da due pubblicazioni: un catalogo che racconta la storia e la nuova installazione delle Todi Columns e un libro sul Parco di Beverly Pepper.”

Per saperne di più su tutti gli eventi in corso consultare il sito www.fondazioneprogettibeverlypepper.com

Daniel Buren per Palazzo De Angelis

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Lo stile eclettico/floreale/decò in architettura è quasi assente nella città di Roma malgrado le tante costruzioni messe in cantiere negli anni fine ottocento primi novecento, epoca in cui era di moda e  prosperava in tutte le altre città europee.  In realtà nel centro storico nelle vicinanze di Fontana di Trevi, Via Marco Minghetti, esiste una piccola isola con alcune costruzioni che si rifanno, sia pure molto velatamente, a questo stile: uno di questi è Palazzo De Angelis, dal nome dell’architetto che lo progettò per conto del Principe Maffeo Barberini Colonna Sciarra. Oggi questo palazzo è stato acquistato dall’impresa immobiliare Leggiero Real Estate S.p.A. con l’intento di destinarlo ad albergo di categoria 5* per il gruppo spagnolo Iberostar Hotels & Resort.

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Questi lavori di trasformazione prevedono anche un progetto di riqualificazione capace di richiamare artisticamente la zona e dare decoro ed abbellimento all’edificio. Progetto quanto mai necessario per la città considerando il grave stato di abbandono e degrado che in questi ultimi due anni ha pesato gravemente su Roma. Ben venga quindi qualcuno che, sia pure con fini commerciali, pensa a rendere più bella e vivibile la città. A compiere  questa operazione è stato chiamato l’artista francese Daniel Buren famoso per i “Lavori in situ” capaci di stabilire un dialogo fra l’opera progettata ed il luogo destinato ad accoglierla. E’ lo stesso artista che ci presenta quanto previsto in questa occasione: “Strisce alternate colorate, denominate strumento visivo, che permettono di rilevare i particolari del luogo in cui sono destinate impiegate in seno a dispositivi specifici e a volte complessi, tra pittura, scultura e architettura”. Nella tarda primavera 2019 l’intera opera sarà terminata e per quella data prevedere una visita a Roma e quanto mai opportuna non fosse altro per assistere di persona ad un interessante dialogo fra le tante opere d’arte antica  e moderna con questa contemporanea unica e nuova per  il suo genere nella città eterna.

Sidival Fila: le cuciture dell’autenticità.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

A ben vedere le opere di Sidival Fila sono un concentrato in tutte le loro sfaccettature dell’arte contemporanea. In questa ottica osservando le tele esposte alla Gallerja di Via della Lupa a Roma, appare evidente che é stata superata brillantemente la barriera imposta dall’uso dei materiali: ai pennelli sono subentrati ago e filo e la stessa immagine ha ceduto al colore parte del predominio assoluto che ha avuto fin dal nascere delle arti visive ponendo in risalto, come scrive il critico d’arte Bruno Corà: “linearismi fluidi di colore riferibili alla ”pittura d’azione” di Pollock.

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Delle sue opere, comunque, è lo stesso artista a fornire un giudizio quanto mai chiarificatrice: Il primo quadro è uguale all’ultimo, e questo richiede all’osservatore attento un supplemento di fantasioso intelletto per scoprire in queste valori e significati che le rendono uniche e singolari, come vuole il titolo di questa esposizioni “cuciture dell’autenticità”. Una visita a questa rassegna ha in se, senza dubbio, stimoli a attrattive senza pari e sempre nuove.

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Roma – La Gallerja, Via della Lupa, 24 (Fontanella Borghese), fino al 19 gennaio 2019 dal martedi al sabato dalle ore 11,00 alle 13,30 e dalle 15,00 alle 19,30. Info tel. 06.68801662 – sito web: www.gallerja.it – e.mail: info@gallerja.it

IL Mosaico Parla Francese

Testo e foto di Giorgia Lattanzi

Nel cuore di Parigi l’Association 59 Rivoli presenta la seconda edizione del festival del Mosaico Contemporaneo, inaugurata il 1°novebre e terminata l’11 novembre del 2018. Manifestazione diretta dall’artista mosaicista italiano Luigi Laferla, che vede esposte le opere di sei mosaicisti : ANNECECILE  LOPEZ- TOYO HARU KII – LUCA NARDINI – ENZO TINARELLI – GIULIANO BABINI – MOREJE.

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Provengono da formazioni differenti: da Ravenna, a Spilimbergo, passando per il Giappone;  restituendo un confronto per il mosaico d’oggi. Regalando ai fortunati visitatori punti di vista fra loro lontani eppure comunicanti grazie al linguaggio internazionale che il mosaico finalmente inizia a parlare. Lo scrittore Carlo Levi affermava che “le parole sono Pietre” e in questa mostra sono state raccontate delle storie fatte di tessere di mosaico, tagliate a mano una ad una e poi ancora scaldate dalle mani dello stesso artista che ne sceglie le fattezze e le accosta una dopo l’altra sino a ricomporre quell’immagine che rispecchia il suo stato d’animo. Una superficie nuova dal sapore così antico.

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Si antico perchè il mosaico accompagna con discreto silenzio l’umanità fin dai tempi della scrittura, non a caso le prime forme di questa arte nascono nelle corti dei Re Sumeri, e da lì in poi ha penetrato in tutte le civiltà lasciandosi plasmare dai gusti degli uomini.

Inizio a descrivere le opere esposte partendo dall’unica donna, la Lopez i cui mosaici sono delle ricostruzioni di paesaggi naturali, dove la superficie musiva sembra fotografare dei deserti o delle valli rocciose o delle distese lunari e le singole tessere corrono tra le insenature dei piani che sembrano sprofondare in fossati e poi risalire e brillare alla luce del sole. Qui gli accostamenti dei materiali,  le pietre o le paste di vetro sono taglienti e si lasciano contemplare come un vero paesaggio osservato da un altezza lontana.

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Enzo Tinarelli cambia registro, le sue opere sono morbidi accostamenti di piani cromatici. Piatti ed omogenei e coloratissimi. Ricordano un pò le giocose vesti di un arlecchino poggiate su cornici di pietra.

Luca Nardini, giovane artista friulano mescola sapientemente l’arte del mosaico con quella della ceramica, creando opere molto originali e di inedita bellezza. Ispirato dai paesaggi naturali di una regione ancora per certi aspetti incontaminata, realizza elaborati che ricordano laghi incantati. I singoli frammenti in ceramica dalle colorazioni splendenti, sono utilizzati come tessere di mosaico, poggiati su fondi di malte color terra. C’ è anche un ritratto di una donna che somiglia ad una fata, che indossa un berretto pieno di gemme preziose e di piume.

L’artista giapponese Toyuharu Kii utilizza il bianco, e gioca sulle forme irregolari e morbide, contorni che spariscono nelle pareti e lasciano intravedere le ombre delle superfici musive che creano delicatissimi disegni. Delicate forme che lo spettatore può modellare a piacimento nel suo sguardo che corre tra le file di pietre che a tratti diventano frammenti di oro scintillante. Un grande mosaicista presente alla mostra, Verdiano Marzi, scorge la siluette di una donna.

Il mosaico è tante cose, è gioco e simulazione di altro ed altro ancora. Lo si può ammirare nelle cornici musive che racchiudono simulando dei muri i cieli dipinti.

C’è spazio anche per un istallazione che vede sprofondare un libro, simbolo di un umanesimo in via d’estinzione,  immerso nel cemento. Insieme al libro però galleggiano anche le tessere di vetro che sono le singole persone. Moltitudini che con il proprio colore tolgono il grigiore al cemento.

A patto che ci si voglia mettere in discussione e continuare a giocare !

Questo rito sociale non è fatto solo di “clic” o di società liquida, non ci si può nasconde dentro una realtà digitale e dimenticare lo scambio reale e la ricchezza del confronto diretto.

Ringrazio il mio amico Laferla per aver organizzato questa mostra dove il mosaico conquista uno spazio e chiama a sé l’attenzione di una critica che fatica un po’ a rimuovere la polvere sopra ad un arte si di origini antiche ma  carica di espressioni contemporanee.

 

Julien Friedler – Behind the World – In mostra al Vittoriano fino al 2 dicembre.

Testo e foto di Donatello Urbani

Un’installazione “La Foret des Ames” intorno alla quale ruotano 20 opere, tutte di grandi dimensioni, ci presentano il mondo di questo artista belga, Julien Friedler, giunto alla pittura dalla psicanalisi e da un’intensa attività letteraria. Una descrizione precisa dei valori e significati presenti in queste opere si trova nella dichiarazione che ha rilasciato la curatrice Dominique Stella: “Dipinti e installazione sono i portavoce di un immaginario ricolmo e costituiscono i segni visibili di una verità che l’artista sviluppa attraverso tematiche dal taglio del tutto personale. Julien Friedler si fa portatore  di una visione umanista, delineata tramite le opere ma anche con un’attività di condivisione che porta avanti attraverso l’associazione Spirt of  Boz che esprime l’urgenza di riconciliare azione e contemplazione nell’intento di promuovere un pensiero umanista e catartico. L’arte è per l’artista azione inclusiva di tutte le forme espressive, derivanti dalla propria o altrui esperienza e comporta sfaccettature contrapposte, le une d’ispirazione collettiva, le altre di meditazione individuale”.

20181108_115820                                                                                       Crocifissione – 2016. Acrilico su tela

Oltre le parole tutte le opere esposte devono essere viste di persona, ciascuna ha una propria lettura e solo questa riesce a stabilire un contatto con il vero spirito che ha portato l’artista a realizzarle. Infatti all’interno dell’ultima sala si chiede ai visitatori di rispondere per scritto, su un quaderno, ad alcune domande che una volta unite a quelle raccolte finora in tutto il mondo, costituiscono la materia di cui sono composte le nove colonne-contenitori dell’opera la Foret des Ames.

20181108_120223                                                                                       Il clown androgeno – Acrilico su tela

Un esauriente catalogo accompagna la rassegna edito da La Route de la Soie, curato dal Vittoriano.

Roma – Complesso del Vittoriano – Ala Brasini Via San Pietro in Carcere (Lato Fori Imperiali) fino al 2 dicembre 2018 con ingressi libero

Novembre In Arte – Nuovo evento alla Fiera di Roma dedicato all’arte moderna e contemporanea, all’artigianato, antiquariato e modernariato di qualità.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Numero zero per questo evento che nei padiglioni della Fiera di Roma fino al 2 dicembre 2019 si propone di presentare alla città di Roma una finestra importante sull’arte moderna e contemporanea con il prezioso coinvolgimento di importanti galleristi  italiani ed internazionali oltre un’interessante esposizione di oggetti di antiquariato e modernariato di valore anche culturale. Alta qualità e professionalità sono le note caratterizzanti questo nuovo evento che propone ai visitatori, attraverso gli oggetti esposti, pezzi di storia, tradizione e cultura nostrana sia pure in un mercato al quale si stanno avvicinando anche clienti giovani che amano l’arte e l’unicità.

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“Un appuntamento – commenta l’Amministratore unico e Direttore generale di Fiera Roma Pietro Piccinetti – del tutto nuovo per Roma e il suo territorio, che invece trova in questa città, simbolo per antonomasia di arte e bellezza, una cornice ideale. L’intera manifestazione si rivolge a un pubblico completo e variegato come collezionisti, professionisti del settore, investitori, buyers, addetti ai lavori, appassionati e un insieme di visitatori più orizzontale e curioso”. Il percorso espositivo di Novembre in Arte occupa ben due padiglioni nei quali  su uno sono raccolte  le collezioni d’arte moderna e contemporanea mentre nell’altro, che prende il nome di “Oltrel’Arte – L’Eredità del Futuro”, sono esposti oggetti di antiquariato e modernariato con una particolare attenzione al collezionismo e al vintage.

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Capri Otti: “25 novembre-Giornata internazionale contro la violenza sulle dinne”  –                            Mario Ceroli: “Les amis”

Sono circa 80 le gallerie del settore nazionale ed internazionale che nei loro stand espongono oltre 1000 incredibili e affascinanti opere di prestigiosi artisti come Giorgio De Chirico, Lucio Fontana, Renato Guttuso, Mimmo Rotella, Mario Sironi, Vincenzo Balsamo, Giuseppe Capogrossi, Felice Casorati, Piero Dorazio, Enrico Castellani e di molti altri che hanno segnato la storia dell’arte moderna e contemporanea. Questo poi è affiancato da un ricco programma di attività culturali rappresentative del territorio e delle migliori esperienze nel campo delle arti visive, con una particolare cura sugli aspetti formativi e spazi dedicati alle Accademie, alle Fondazioni e alle altre forme del collettivo culturale Romano e Regionale. Tengono a precisare gli organizzatori: “ Ci siamo rivolti ad operatori, gallerie, editoria di settore  con l’intento di richiamare l’attenzione su progetti curatoriali e di talent scouting volti all’approfondimento e alla sperimentazione, e proporre in questa occasione un appuntamento unico per pubblico e operatori”.

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Fra gli eventi collaterali più significativi di Novembre in Arte, meritano una segnalazione:

-La rassegna “Mario Sironi. I piccoli studi e la grande decorazione” promossa da Edizioni Cinquantasei Bologna in collaborazione con Oltrel’Arte, composta da più di 80 opere, di cui la maggior parte inedita, che vanno dal 1915 agli anni Trenta ed é visitabile durante tutto il periodo di Novembre in Arte. L’esposizione ha per indiscusso protagonista il grande pittore italiano Mario Sironi (1885 – 1961) e il suo linguaggio, fatto di forme solide e cupe, intense ed evocative, le quali hanno dato vita a un’arte sintetica ma al contempo monumentale. La mostra s’incentra principalmente su opere di piccole dimensioni, molte personali (studi di pubblicità, di copertine e di grandi quadri; scorci di paesaggio e ritratti di proporzioni ridotte), conservate dalla famiglia e successivamente catalogate. Tutte, incluse alcune opere di grandi dimensioni, oltre alcuni studi  preparatori ai mosaici e agli affreschi della grande decorazione, in cui Mario Sironi eccelleva, interessano il periodo dell’ante seconda guerra mondiale in cui, come scrive Maurizio Cecchetti, uno dei nostri più quotati critici d’arte, “la nostra arte fu un vertice assoluto in Europa sia per ampiezza di talenti sia per risultati raggiunti”. Oggi la critica d’arte riconosce in Mario Sironi, una volta superata una ingiusta “damnatio memoriae” per i suoi legami con il regime fascista, mai sconfessati dall’artista, una figura fra le più interessanti e originali della pittura italiana ed europea del Novecento attribuendogli una posizione preminente in questo olimpo insieme a Boccioni, Balla, De Chirico e pochi altri. Accompagna questa rassegna un’interessante pubblicazione per le Edizioni Cinquantasei a cura di Fabio Benzi e Andrea e Andrea Sironi-Strausswald,  pag.190 costo €.25,00.

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Mario Sironi: “Il porto” 1921. Inchiostro su carta di quaderno                    –                Grigorij Rytchov: “Sii forte” 1926. Lotografia

– La mostra “Oltre il muro. Tempere originali del cinema dell’ex Unione Sovietica”  allestita in apposito stand nell’ambito di Oltrel’Arte  anch’essa visitabile fino al 2 dicembre, in cui sono messe in risalto opere che hanno interessato l’arte cinematografica sovietica attraverso l’esposizione di 10 manifesti politico-propagandistici. E’ stata questa una delle forme espressive più importanti dell’arte del regime comunista. Le opere, di forte impatto visivo, sono provenienti dalla vasta collezione della Galleria d’Arte Cinquantasei (Bologna), per la maggior parte tempere su carta e cartoncino. Sempre per gli appassionati di cinema saranno inoltre trasmessi a rotazione 5 film in lingua originale sottotitolati in italiano.

– Il workshop della restauratrice Sara Penco in un affascinante focus dedicato al restauro. Il 1 dicembre nello stand n. B21 del padiglione n.5, dalle 17.00 alle 20.00, si svolgerà il workshop “Testimonianza sul restauro di opere d’arte a cura di Sara Penco” nel quale si racconterà e verranno mostrati dal vivo le tecniche di come avviene un restauro in tutte le sue fasi e quali sono le complessità dell’opera. Il 29 novembre dalle ore 18.00 alle 20.00, la stessa Sara Penco terrà una dimostrazione di restauro adatta ai bambini con il workshop “Il Restauro spiegato a mio figlio” che vedrà un intervento dal vivo su un dipinto antico e il coinvolgimento dei più piccoli in alcune prove di pulitura. Per partecipare ai workshop è obbligatoria la prenotazione a info@sistemapenco.com.  Il focus sul restauro sarà dimostrato anche attraverso opere quali la “Pietà”, dipinto michelangiolesco datato 1573 e ripreso dalla “Pietà di Ragusa” di Michelangelo e “Il martirio di San Lorenzo”, opera riconducibile a Danil Seiter di Vienna che lavorò a Torino durante il periodo barocco. Inoltre, i visitatori potranno usufruire di una consulenza e di un preventivo gratuito, previa prenotazione presso lo stand della restauratrice, sullo stato di conservazione delle opere d’arte in loro possesso. Sono necessarie le immagini (fronte e retro) professionali (o comunque di buona qualità da mostrare anche su tablet) del dipinto da sottoporre ad esame. Durante l’esame verrà esaminato lo stato di conservazione dell’opera ed i precedenti interventi di restauro con le indicazioni sulla tipologia di intervento da eseguire. Consigliata la prenotazione per e.mail: info@sistemapenco.com

Fiera di Roma, Via Portuense 1645/1647, Roma fino  al 2 dicembre 2018 con orarti dal 26 al 29 novembre dalle 15.00 alle 20.00 dal 30 novembre al 2 dicembre dalle 10.00 alle 20.00. Biglietto d’ingresso  dal 26 al 29 ingresso gratuito dal 30 novembre al 2 dicembre 5 euro