Il Grande Giorno – Nuovo cine natalizio 2022

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Opinione diffusa vuole che “Il giorno più bello” sia quello del matrimonio. Se poi a sposarsi sono i figli gioia e bellezza raddoppiano fino all’inverosimile. Questo è quello che dovrebbe accadere ai figli unici di Giovanni e Giacomo, amici dall’infanzia e soci in affari.

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Insieme alla madre della sposa arriva però anche il nuovo compagno, Aldo, nelle vesti del guastafeste. Come avviene nella realtà, gli imprevisti della vigilia occupano la scena principale e sono la base di innumerevoli gaffes e incidenti esilaranti ma soprattutto costosissimi, cosa di non poco conto per il parsimonioso Giacomo.

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Riusciranno i due giovani rampolli a coronare il loro sogno d’amore? Ciascuno, inclusi i vari protagonisti, realizzerà i propri desideri e questo è anche l’augurio che non troppo velatamente rivolge la pellicola a tutti i suoi spettatori.

Anatar – Ritorno al passato con la parodia

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Un film dove il sogno, l’amore e i sentimenti prevalgono su tutto, una colonna sonora affascinante non mancano creature magiche e sorprendenti, un film da non perdere, in uscita il 1 dicembre 2022. La parodia. Molti attori si sono confrontati con la parodia a cavallo tra gli anni ’50 e ’80, trent’anni di successi che hanno decretato la fama di grandi attori come Totò, Franco e Ciccio, Vittorio De Sica, Walter Chiari, Macario, Vittorio Gassman.

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 “Anatar è una commedia fantascientifica che nasce come parodia del kolossal Avatar, prendendo come riferimento i film dei Monty Python e la comicità di titoli quali Una pallottola spuntataRobin Hood – Un uomo in calzamaglia e Scary movie. Rispetto al kolossal di James Cameron, Anatar ribalta i ruoli all’interno della storia. Sono infatti gli alieni ad essere tecnologicamente avanzati e a mettersi in viaggio attraverso lo spazio a causa dei problemi di abitabilità col proprio pianeta. Gli umani, rozzi e violenti, sono il popolo inferiore da conquistare. Il popolo degli Anatar, alieni umanoidi che si sono evoluti dalle anatre, dopo aver portato al collasso il proprio pianeta è alla ricerca di un nuovo corpo celeste da chiamare nido. Nel loro pellegrinaggio spaziale approdano su Pandoro, un luogo dove esseri viventi e natura hanno trovato il proprio strano equilibrio. Amore, guerra, astronavi e papere spaziali sono gli ingredienti di questa grottesca fiaba moderna sull’accettazione di ciò che è diverso da noi”.

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Il film è stato girato nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diana e Alburni e nel Comune di Roscigno con panorami e vedute aeree mozzafiato con effetti digitali realizzati per il grande schermo.

Diretto da Alan Smithee, vede nel cast Azzurra Rocchi, Raffaele De Vita, Ciro Villano, Walter Lippa, Paolo Perinelli, Giancarlo Del Diavolo e Davide Marotta.

Francesco e il Sultano – Dramma per musica in quattro quadri – Monopoli (venerdi 20 maggio) – Bari (sabato 21 maggio) – Brindisi (domenica 22 maggio)– Assisi (martedi 24 maggio) e Roma (mercoledi 25 maggio nella Basilica di Santa Maria in Ara Coeli) – Ingresso libero

A cura della Redazione

Dal 20 al 25 maggio l’opera musicale Francesco e il Sultano sarà in tournée in Italia. In programma cinque esecuzioni: in Puglia, nelle cattedrali di Monopoli (venerdì 20), Bari (sabato 21) e Brindisi (domenica 22); quindi ad Assisi nella basilica di Santa Maria degli Angeli (martedì 24) e, infine, a Roma nella basilica di Santa Maria in Aracoeli (mercoledì 25). Tutti i concerti saranno alle ore 20.00 e gratuiti.

Eseguita per la prima volta lo scorso 6 novembre nella chiesa di Sant’Elia a Beirut, davanti a un pubblico di cristiani e musulmani, l’opera è nata da una idea dei francescani in Libano e promossa dalla Custodia di Terra Santa.

Articolata in quattro quadri, Francesco e il Sultano è uno dei frutti di un lungo e laborioso lavoro iniziato prima delle celebrazioni per l’ottavo centenario (1219-2019) dell’incontro tra san Francesco d’Assisi e il sultano al-Malik al-Kamil a Damietta, in Egitto. «Per l’occasione – spiega fra Quirico Calella, frate minore a Tripoli (Libano) – la Custodia di Terra Santa ha organizzato diversi eventi e dato vita progetti, come quest’opera lirica, destinati a rimanere nel tempo. A causa delle difficoltà legate alla pandemia di Covid-19, solo alla fine del 2021 l’opera musicale ha avuto la possibilità di essere eseguita in presenza».

Replicata il 25 marzo 2022 davanti a 1.500 spettatori nel palazzo dell’Unesco a Beirut, con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia in Libano e l’Istituto italiano di cultura, l’opera giunge in maggio per la prima volta nel nostro Paese.

L’esecuzione ha visto coinvolte sul palco la Filarmonica libanese, la corale della Notre Dame University, l’organista italiano maestro Cosimo Prontera sotto la direzione del maestro Khalil Rahme, che è anche il compositore. Il libretto è del professor Bartolomeo Pirone, noto arabista, docente di Storiografia islamica presso il Pisai (Roma) e già ordinario di Lingua e Letteratura araba all’Università di Napoli «L’Orientale». La revisione drammaturgica e trama sono di fra Riccardo Ceriani e la traduzione in arabo del libretto di Therese Francis, dell’Università libanese.

Interpreti solisti nei concerti in Italia sono: Bechara Moufarrej (san Francesco, tenore), Grace Medawar (santa Chiara, contralto), Giuseppe Naviglio (il Sultano, baritono), Lara Jokhadar (Fatimah figlia del Sultano, mezzosoprano), Tony Sfeir (frate Elia, basso).

L’orchestra Magna Grecia di Taranto eseguirà le musiche con 23 suoi musicisti e completerà l’organico del coro con dodici elementi.

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La tournée italiana nasce grazie all’impegno di padre Quirico Calella, con l’aiuto di amici e collaboratori, tra cui lo stesso maestro Prontera, i frati minori di Roma Aracoeli e di Assisi, la sindaca di Assisi, Stefania Proietti. Un importante contributo viene dalla compagnia aerea libanese Mea, che offre il trasporto aereo di 35 elementi (26 cantori, cinque solisti, un violinista, nonché il direttore Khalil Rahme), e dalla raccolta di fondi promossa dall’associazione Pro Terra Sancta.

I francescani della Terra Santa auspicano che attraverso quest’opera il messaggio di pace e fraternità, lanciato a Damietta 800 anni fa da Francesco d’Assisi e dal sultano al-Malik al-Kamil, arrivi agli estremi confini della terra. La via del dialogo, della fratellanza e della coesistenza pacifica è e rimane l’unica via percorribile e la carta vincente per il Libano, per il Medio Oriente e per il mondo intero. Lo ha detto tante volte papa Francesco nei suoi interventi e durante i suoi viaggi in Palestina, Israele, Giordania, Egitto, Marocco, Iraq ed Abu Dhabi, dove ha firmato il Documento sulla Fratellanza umana assieme al Grande Imam del Cairo, Ahmad al-Tayyib, il 3-5 febbraio 2019.

Info: www.fondazioneterrasanta.it eventi@tsedizioni.net – tel. 02 3459 2679.  Ingresso gratuito

IO E LULÙ – DAL 12 MAGGIO AL CINEMA

Mariagrazia Fiorentino

L’arte più nobile è quella di rendere gli altri felici”.

La cagnolina Lulù ne è l’esempio nella magica interpretazione del film diretto da Channing Tatum e Reid Carolin, divertente ed emozionante commedia che vedrà Briggs (Channing Tatum) e la simpatica cagnolina  imbarcarsi in un esilarante avventura ricca di colpi di scena. Durante il tragitto instaureranno un forte legame che li aiuterà a conoscersi, rideranno a crepapelle e troveranno la felicità.

Mancino Naturale – Nella sale dal 31 marzo 2022 per la regia e sceneggiatura di Salvatore Allocca con Claudia Gerini, Francesco Colella, Alessio Perinelli, Katia Ricciarelli e Massimo Ranieri.

Mariagrazia Fiorentino

Da una vita difficile, dove il male grida forte, la speranza grida ancora più forte.

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Un film molto attuale con una Claudia Gerini estremamente convincente nel ruolo della madre (Isabella) e un bravissimo (Paolo) nel ruolo del figlio interpretato da Alessio Perinelli.

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Alessio Perinelli (Paolo) . Il calcio é emozione e vita quella del pallone é un linguaggio universale.

“La determinazione di una madre sola disposta ad andare oltre alle sue possibilità pur di dare a suo figlio una chance nello spietato mondo del calcio professionistico. Ma dietro a questo sogno c’è un conto aperto col passato che Isabella, proprio per il bene del figlio, sarà costretta a regolare”.

La Befana vien di notte II – Le origini per la regia di Paola Randi in uscita nelle sale dal 30 dicembre 2021

Mariagrazia Fiorentino

Un’antica filastrocca dice: “……la Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte….” Un film per scoprire come è nata la leggenda e donare un sorriso a tutti i bambini del mondo. Una storia fantastica con effetti speciali in forma dialettale da borgata romana.

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“XVIII secolo. Paola (Zoe Massenti), una ragazzina di strada, truffaldina e sempre a caccia di guai, si trova inavvertitamente a intralciare i piani del terribile Barone De Michelis (Fabio De Luigi), un omuncolo gobbo sempre scortato dal fidato e bistrattato Marmotta (Herbert Ballerina), con una sconfinata sete di potere e uno smisurato odio verso le streghe. L’intervento della dolce e potentissima Dolores (Monica Bellucci), una strega buona che dedica la sua vita ai bambini, salva Paola da un rogo già acceso. Tra un magico apprendistato, inseguimenti, incredibili trasformazioni e molti, molti, guai, Paola scoprirà che il destino ha in serbo per lei qualcosa di davvero speciale”…Costumi di Mary Montalto.

…….. fate der bene che la vita é breve, c’é più gioia ner dà che ner riceve!….. (C.Durante)

Rigoletto di Giuseppe Verdi, regia di Franco Zeffirelli, per ricordare il decimo anniversario della Royal Opera House di Muscat, Sultanato dell’Oman

Donatello Urbani

La prima rappresentazione di Rigoletto , avvenne a Venezia al Teatro La Fenice l’11 marzo 1831, melodramma operistico del maestro Giuseppe Verdi tratta dal dramma di Victor Hugo “Le Roi S’amuse”.

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La scelta di mettere in scena il Rigoletto di Franco Zeffirelli in occasione del decimo anniversario  della Royal Opera House di Muscat, la città capitale del Sultanato dell’Oman, oltre al grande valore artistico, rappresenta anche uno strumento di attrazione e di sviluppo in ambito culturale e turistico internazionale. Inoltre riconosce sempre più al teatro omanita il primato di destinazione culturale d’eccellenza, oasi di cultura, pace e incontro in Medio Oriente. Questa nazione, infatti, ha perseguito da anni un’attenta politica di valorizzazione del territorio senza stravolgere le antiche tradizioni radicate nella popolazione attingendo, nel contempo, alle migliori e più interessanti manifestazioni culturali presenti nelle altre nazioni con il preciso intento sia di aprirsi alla cultura internazionale che promuovere verso il territorio nazionale un buon flusso turistico culturale.

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La Royal Opera House di Muscat, voluta dal Re Sultan Qaboos bin Said Al Said, è un fiore all’occhiello di questa politica ed in occasione del decimo anniversario della sua attività metterà in scena, il prossimo 20 gennaio 2022, la prima mondiale di Rigoletto di Giuseppe Verdi.

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Questa nuova messa in scena, si avvale della coproduzione con la Fondazione Arena di Verona e con il Lithuanian National Opera and Ballet Theatre con la collaborazione di Rai Cultura e Raicom. Da non dimenticare che tutto questo rappresenta il frutto di un pensiero portato avanti dal Maestro Franco Zeffirelli sin dall’inizio della storia della Royal Opera House Muscat, ovvero dalla inaugurazione del teatro con la Turandot del 2011, quando Sua Maestà Sultan Qaboos bin Said Al Said conferì al Maestro Zeffirelli “The Order of Oman, First Class”, la più alta onorificenza del Sultanato, quale riconoscimento del suo eccezionale contributo al lancio del nuovo teatro.

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Questa speciale occasione, presentata dal Maestro Umberto Fanni, (Direttore Generale e Artistico della Royal Opera House Muscat, vedrà̀ la straordinaria partecipazione di Leo Nucci, nel ruolo di Rigoletto. Tra gli interpreti principali Dimitry Korchak, Duca di Mantova, la giovane e talentuosa Giuliana Gianfaldoni, Gilda, Riccardo Zanellato, Sparafucile e Yulia Mazurova, Maddalena. L’opera sarà diretta dalla prestigiosa bacchetta di Jan Latham-Koenig con la partecipazione dell’Orchestra e Coro della Fondazione Arena di Verona insieme a un gruppo di coristi della Royal Guard di Muscat, che integreranno l’organico degli artisti veronesi.

Sergio Marchionne – L’italiano in cima al mondo

Mariagrazia Fiorentino

RED FILM, RAI Documentari e Luce Cinecittà presentano per la prima volta in un documentario la vita dell’uomo che ha rivoluzionato l’azienda più importante d’Italia.

Una prima serata in onda venerdi 17 dicembre alle ore 21,25  su Rai Tre. Regia di Francesco Miccichè scritto da Giovanni Filippetto.

Sergio Marchionne, un ricordo poetico di un grande italiano. La vita dell’uomo che ha rivoluzionato l’azienda più importante d’Italia.

Dicono di lui chi lo ha frequentato e le è stato amico:

  • Un leader trasparente, un grande comunicatore, un timido anche se non sembrava.
  • Molto intelligente e determinato,
  • La caratteristica principale quando lo incontravi era la potenza,
  • Un condottiero,
  • Un uomo di sostanza e non di apparenza,
  • Dirompente, un uomo del cambiamento

Diceva di se stesso: “Ho solo due diritti gli altri sono obblighi”

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“Italiano d’origine e nordamericano di formazione, capo azienda di ampia visione, al vertice della più grande azienda manifatturiera italiana sull’orlo della bancarotta, in tre anni ne mette in ordine i conti e di fronte alla Grande Recessione globale adotta un’imprevedibile strategia d’attacco sfidando l’impossibile. Le sue iniziative imprenditoriali e il suo stile di lavoro hanno suscitato passioni, diviso i media, anticipato la politica e irritato molti osservatori”. 

Sergio Marchionne, l’infanzia in Abruzzo e l’emigrazione in Canada con la famiglia a 14 anni, figlio di carabiniere, di cui ne andava orgoglioso, la ribellione giovanile e gli inizi come dirigente, la consacrazione, le sue partite principali giocate alla pari con i maggiori manager mondiali, la venerazione ricevuta negli USA e la diffidenza da parte dell’Italia, conseguendo tre lauree con studio e abnegazione.

L’improvvisa scomparsa avvenuta a Zurigo, i funerali saranno celebrati a Torino il 28 luglio 2018.

I Fratelli De Filippo – Nelle sale il 13 – 14 e 15 dicembre 2021 e successivamente su RAI Uno.

Mariagrazia Fiorentino

Una famiglia emblematica italiana “anzi napoletana”. Titina, la donna della porta accanto, Eduardo, il decisionista, l’intellettuale, Peppino, un carattere umano e riflessivo. Una famiglia di serie B per l’epoca che con il dolore e la sofferenza hanno saputo trasformare la loro vita in arte ribaltando il loro destino. Con talento e abnegazione riuscendo ad evolversi e a farsi valere formando quel trio che li ha accompagnati per molti anni della loro carriera, come rivalsa sul padre E. Scarpetta, ma con il loro cognome De Filippo.

Nel 1981 Edoardo De Filippo fu nominato Senatore a vita,

Un film di Sergio Rubini che ne firma soggetto e sceneggiatura insieme a Carla Cavalluzzi e Angelo Pasquini, Mario Autore, Domenico Pinelli, Anna Ferraioli Ravel, Biagio Izzo, Susy Del Giudice e la partecipazione di Marisa Laurito, Marianna Fontana, Maurizio Casagrande, Giovanni Esposito, Nicola Di Pinto, Augusto Zucchi, Luciana De Falco, Maurizio Micheli, Vincenzo Salemme, Giancarlo Giannini. Musiche di Nicola Piovani

House of Gucci – Nelle sale dal 16 dicembre 2021

Mariagrazia Fiorentino
Il film “House of Gucci”, regia e produzione di Ridley Scott e distribuito da Eagle Pictures, oltre la storia degli ultimi protagonisti di una tra le più celebri “maison” del mondo della moda, ci presenta le impressioni avvertite negli Stati Uniti d’America, in prevalenza sul mondo degli affari, sulla nostra imprenditoria nei difficili anni 1975/95.

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Dietro il mondo dorato della moda, uno per tutti, che in quegli anni vedeva primeggiare, con una gestione interamente familiare, la maison Gucci,  si nascondevano, molto spesso, interessi finanziari, non sempre rispettosi della legge, ai quali facevano riscontro altrettante ambizioni di potere e gelosie che spesso superavano i rapporti di sangue e di parentela.

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Tema principale del film, narrato in ben due ore e quaranta minuti, è l’arrivo nella famiglia Gucci di Patrizia Reggiani, una ragazza di umili origini, grazie al matrimonio con Maurizio, l’erede designato a condurre l’azienda di famiglia nel difficile mondo della moda.  Come ben sappiamo dalle cronache giudiziarie il matrimonio tra Patrizia e Maurizio terminò con l’uccisione di Maurizio e vide come mandante la stessa Patrizia, moglie divorziata che non aveva mai accettato la fine della loro relazione.

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Da segnalare l’interpretazione di Lady Gaga, di grande spessore interpretativo e molto aderente alla protagonista Patrizia Reggiani così come sono altrettanto valide quelle dell’intero cast chiamato a confrontarsi con una storia di cronaca nera che ha avuto ampia risonanza non solo nelle cronache giudiziarie e in maniera molto maggiore in quelle mediatiche. Compito comunque che tutti assolvono in maniera brillante.