Nestlé – Dolcezze e bontà italiane con la mostra: “110 anni di eccellenza in Italia. Un’impresa che si racconta” dedicata ai Baci Perugina e S.Pellegrino.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Prodotti selezionati e tanta tradizione sono le grandi opportunità che non potranno mai essere copiate, paragonate e tanto meno appetibili economicamente dalle invincibili holding che tendono ad appiattire e globalizzare le nostre locali culture, tradizioni e ricette. Perché la bellezza di un prodotto ha un valore sensoriale per uno sviluppo sempre sostenibile e rappresenta un equilibrio in cui ritroviamo noi stessi.

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In questa logica si ricorda un compleanno di tutto rispetto: 110 anni di presenza in Italia del Gruppo Nestlé. Quando nel 1913 venne depositata a Milano l’etichetta “Farina Lattea Nestlé” questa giovane azienda produceva e vendeva due prodotti ancora presenti nelle nostre tavole: il latte in polvere e il latte condensato, come ha ricordato Marco Travaglia, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Nestlé, nel corso della conferenza stampa di presentazione della mostra dedicata ai Baci Perugina e S.Pellegrino, allestita nell’atrio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

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Oggi Nestlé è un Gruppo Internazionale presente in molti paesi. In Italia conta 10 stabilimenti, 74 punti di vendita e da lavoro a circa 4.600 persone che a loro volta generano, per ciascun lavoratore, indirettamente 8 posti di lavoro in Italia per un totale di 43.040 addetti. Nel 2022 Nestlé ha determinato la creazione di 1.257 milioni di euro di salari lungo la filiera, ha contribuito a versare 1.537 milioni di euro di tasse nel nostro paese, pari allo 0,3% delle entrate fiscali italiane e ha elargito donazioni per un valore pari a 3,4 milioni di euro.

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La mostra “110 anni di eccellenza in Italia. Un’impresa si racconta” vuole evidenziare tutto questo attraverso due marchi iconici di italianità e protagoniste indiscusse della storia del Gruppo Nestlé in Italia: Baci Perugina e S.Pellegrino.

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I Baci Perugina, come affermato in conferenza stampa: “nacquero grazie al genio creativo di Luisa Spagnoli e da sempre sono i messaggeri di amore ed emozioni che con il loro valore storico rappresentano per il Gruppo Nestlé l’appartenenza al territorio ed il radicamento ad esso: sin dalla sua nascita, infatti, Baci Perugina ha sempre rispettato la sua tradizione, con la stessa ricetta di sempre, ma ha anche saputo sperimentare e rinnovarsi continuamente, ad esempio, con le sue edizioni limitate. Allo stesso modo l’acqua S.Pellegrino – definita lo champagne delle acque minerali – sinonimo di convivialità, fine dining, con le sue radici italiane e la sua anima internazionale, rappresenta al meglio il saper vivere all’italiana in tutto il mondo”.

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In mostra per I Baci Perugina alcuni prodotti e materiale pubblicitario che hanno accompagnato le varie campagne commerciali così come per S.Pellegrino viene esposto un manifesto del 1950 che reclamizza l’acqua S.Pellegrino “antiurica e anticatarrale ottima per la tavola” e la foto in bianco e nero del famoso fotografo statunitense Elliot Erwitt, edita per una campagna del 2004.

Roma – Ministero delle Imprese e del Made in Italy – Via Veneto, 33 – Mostra “110 anni di eccellenza in Italia. Un’impresa si racconta” fino al 28 luglio 2023 dal lunedi al venerdi dalle ore 15,30 alle 18,00 con ingresso gratuito.

 

“Eccidio” – Un’opera site specific di Ivàn Navarro nel MicroMuseo di Sipicciano (Viterbo)

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

L’opera site specific “Eccidio” di Ivan Navarro, ha una forza e una realtà che ti precipita addosso come un masso, perché un’opera non deve essere solo vista, ma sentita nel profondo. L’artista replica in senso musicale la pura luce e la materia. L’opera sarà visibile a Sipicciano, un piccolissimo paese dell’alta Tuscia viterbese a pochi kilometri dal confine con l’Umbria su un altopiano che domina la valle del Tevere. Il FAI lo definisce “Un piccolo tesoro d’Italia!”.

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I rapporti culturali tra l’Italia ed il Cile sono stati da sempre ottimi ed in alcuni periodi come negli anni della dittatura militare di Pinochet hanno raggiunto livelli ragguardevoli, come hanno ricordato sia lo stesso artista che l’Ambasciatore della Repubblica Cilena in Italia in occasione dell’inaugurazione sia dell’installazione site-specific che del MicroMuseo. Il titolo stesso “Eccidio” ha un palese riferimento proprio agli anni di dittatura in cui il regime militare fu insensibile a tutte le forme cultura.

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L’intento inoltre è quello di raccontare e valorizzare il territorio nei propositi del Sindaco, Rossi, con percorsi indirizzati per tutte le età perché l’obbiettivo è quello di far conoscere i borghi più o meno conosciuti. Alle visite tradizionali vengono inoltre affiancate esperienze indirizzate alla conoscenza delle tradizioni locali. Molte le sagre e ricorrenze sia religiose che laiche. Primeggia la rievocazione storica delle nozze, con relativo banchetto nunziale, tra Federico Baglioni e Curia Piccolomini Tedeschini avvenuto nel 1576, in abiti medievali. Il palazzo baronale del XVI sec. con affreschi raffiguranti membri della famiglia Baglioni e il complesso monumentale dell’ex Chiesa di S,Maria Assunta in Cielo che custodisce nel suo interno la Cappella Baglioni interamente affrescata con la rappresentazione dei miracoli di S. Francesco, singolare esempio di pittura tardo manieristica, attribuita a Marzio Ganassini.

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                                                                                                                         Soffitto della Cappella Baglioni

Da comunicato stampa: In questa occasione sarà qui inaugurato il MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia fondato da Antonio Arévalo, poeta, critico, curatore d’arte contemporanea, già Addetto Culturale presso l’Ambasciata del Cile in Italia. Il progetto è promosso dall’Associazione Culturale Palimpsesto, con il sostegno della Direzione Culturale del Ministero degli Affari Esteri del Cile, dal Comune di Graffignano, dall’Università Agraria di Sipicciano, dalla Pro Loco di Sipicciano, le Accademie di Belle Arti di Palermo, Roma e Viterbo. Obiettivo quello di “promuovere ed esporre nuove opere di artisti contemporanei collocando il MicroMuseo di Arte Contemporanea dellaTuscia nel circuito di arte contemporanea italiano ed internazionale. Poiché la torre era la fonte di luce di tutto il paese, il primo artistada coinvolgere nel progetto non poteva che essere Iván Navarro, artista che dello studio della luce ha fatto la sua firma.” (A. Arévalo).
Il progetto del MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia è iniziato quando Salvador Dalì venne nella Tuscia e scoprì quel Sacro Bosco dei Mostriche ispirò una parte della sua opera. Non lontano da lì, nel giardino La Serpara a Civitella d’Agliano, le opere
di Paul Wiedmer e di altri artisti internazionali costituiscono un microsistema collezionistico eccentrico e indipendente che sfugge al sistema legittimato dei grandi musei, ma diffuso nel territorio.

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A Sipicciano (VT), c’è una torre antica, in pietra. L’edificio è particolare, il fabbricato si sviluppa su tre livelli. Per circa tre decenni è servito per la distribuzione dell’elettricità, motivo per cui è noto come Torre Enel o Ex Torre Enel. Di origine medievale, nel XX secolo Ia Torre è stata dedita a infrastruttura tecnologica industriale come si può vedere nelle fotografie d’epoca che mostrano la posa dei cavi e nelle residue apparecchiature elettriche ancora esistenti all’interno della torre. Ha avuto successivamente un periodo di disuso e abbandono. Come sottolinea Antonio Arévalo, “l’edificio è anche illustrativo delle differenti tecniche di costruzione dei diversi periodi attraverso i quali è passato – pietra, mattoni, cemento. L’attuale ristrutturazione è un nuovo strato applicando tecniche contemporanee questa volta con l’obiettivo di convertirlo in un museo e spazio di residenza artistica. Il progetto concepisce in modo originale l’elaborazione concettuale del rapporto tra elettricità e arti visive contemporanee, al fine di provocare una riflessione attuale dall’incontro di entrambi gli elementi, materializzato nella vecchia torre di distribuzione elettrica della città, convertita ora in un museo e in uno spazio per la residenza.”
L’obiettivo è riportare a nuova vita questa Mini Torre storica dandole una nuova e brillante esistenza, creando un MicroMuseo in grado di condurre qui quello sviluppo artistico e culturale che incontra la storia importantissima di questo Borgo; luogo interattivo dove
convergono le più diverse forme di espressività, capace di proporre una programmazione culturale multidisciplinare. Il MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia sarà un contenitore di materia immaginativa, luce, forma, ossigeno; un campo d’azione per interrogare il senso e risvegliare una sensibilità consapevole; un inedito spazio espositivo con opere site specific realizzate da artisti chiamati a trascorrere  periodi di residenza, lavorando con la città, con le scuole, con le associazioni locali, valorizzando così anche il patrimonio architettonico del Borgo di Sipicciano attraverso un programma di mostre e residenze per artisti contemporanei del mondo. Il MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia fondato da Antonio Arévalo è concepito come work in progress, un progetto d’arte contemporanea di respiro internazionale.
“Iván Navarro usa la luce come materia prima, trasformando gli oggetti in sculture elettriche che modificano lo spazio espositivo attraverso l’interazione visuale. Quindi, cosa c’è di meglio che invitare un artista come lui a inaugurare questa esperienza? Le sue installazioni ci restituiscono il mistero e il valore simbolico dell’energia ancestrale.” (A. Arévalo). In questo caso con una scultura circolare collocata a terra al centro della stanza, il cui effetto è quello di una cavità profonda in cui si legge la parola ECCIDIO illuminata fino all’infinito, come una sorta di linea astratta. Benché la soglia simbolizzi l’inizio di qualcosa, l’opera interroga la parete su cosa ci sia al di là, ma cancellando al contempo le possibilità di accedere al suo interno il-lusorio.L’arte di Navarro gioca con rimandi immediati al formalismo moderno, trasformando, da alchimista qual è, semplici materiali in forme radiose, estraendoli dalla convenzione. Da un lato utilizza le possibilità energetiche necessarie per realizzare i suoi innumerevoli macchinari industriali e domestici e, dall’altro, ci ricorda l’idea di potenza che li caratterizza; collegandoli all’uso che se ne fa nella società contemporanea e come metafora politica della circolazione dei
saperi si rivolge alle forme espressive della rappresentazione sociale e politica, ponendo attenzione a una serie di questioni ancora oggi aperte, ma che servono da filo conduttore a un interesse di ordine metodo logico, il legare situazioni simbolicamente di vulnerabilità a processi complessi di ricerca formale. “Le ricerche di Navarro affermano che per ogni energia che si trasforma c’è qualcosa che si per-de, e questa è l’idea che cerca costantemente di ricondurre a una forma visiva. I materiali, contraddistinti dall’apparente freddezza e dall’estremo tecnicismo, dipendono totalmente dall’energia elettrica, un elemento che condiziona la vita umana, proponendo quindi una metafora latente dei fluidi corporei e dell’azione del dare vita, dell’animare gli oggetti. Questi oggetti sono costruiti secondo le proporzioni del corpo umano studiate a suo tempo da Leonardo da Vinci e che misteriosamente continuano ad essere presenti in molti oggetti prodotti industrialmente, in particolare nei tubi fluorescenti che Navarro usa per realizzare le sue opere.” (A. Arévalo).
Ma la tecnologia che anima le sue opere non appartiene esattamente al tempo presente; Navarro colloca il manufatto e rinvia agli anni della sua infanzia e giovinezza in un quartiere periferico di Santiago del Cile, nel momento in cui proliferavano i nuovi strumenti tecnologici per uso domestico, la cui acquisizione o meno era determinante per definire la condizione sociale della famiglia. Per altri versi, la sua stessa attività artistica si fonda su attività manuali: il cablaggio elettrico, l’elaborazione artigianale di oggetti funzionali e altre varie soluzioni di base di ambito domestico. Iván Navarro è cresciuto nella fase conclusiva del XX secolo, nell’estremo Sud del mondo, e la sua opera cerca di catturare i paradigmi della sua epoca, come la realizzazione seriale, con lo spirito politico di “sporcare” la purezza delle forme industriali.

 

Conoscere la Spagna attraverso i grandi artisti al ,cinema : Goya

Mariagrazia Fiorentino

L’Ente Spagnolo del Turismo in collaborazione con Turismo di Aragon e Turismo di Saragozza hanno presentato l’offerta turistica della Regione attraverso l’opera del geniale pittore Francisco de Goya a Roma il 17 maggio 2023 presso il Cinema Barberini. Nella mia lunga esperienza di viaggiatore ci sono luoghi sorprendenti, ogni strada, angolo, piazzetta o balcone sono una scoperta continua; un profumo di tempi arcaici e voci antiche, che parlano al cuore, per chi sa ascoltare!!

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Saragozza e Aragona un viaggio che si fa con un unico bagaglio “il cuore”, Il Dott. Gonzalo Ceballos. Direttore dell’Ente Spagnolo del Turismo nel suo intervento introduttivo istituzionale, da comunicazione che a Madrid dall’8 giugno p.v. sarà inaugurato il nuovo Museo, uno dei più grandi del mondo con la Galleria della collezione reale e molte altre attività culturali, mostre e avvenimenti nel corso dell’anno.

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                                                                                   Saragozza: Cattedrale di Nostra Signora del Pilar

Saragozza con i suoi 2000 anni di storia, seconda città con migliore qualità di vita in Spagna é situata alla confluenza dei fiumi Huerva e Gallego, al centro di una fertile pianura che contrasta con l’aridità della regione circostante. La parte più antica della città conserva il tracciato dell’insediamento romano, la cattedrale gotica, il grandioso tempio di Nostra Signora del Pilar con le pitture di Goya, i resti del Palazzo de la Aljaferia, esempio dell’arte del Tajfas, che unisce l’arte del califfato di Cordova a quella sivigliana Almohadica, un unicum di questo genere d’arte. Non manca il folklore: Feste di Goya, una gara all’ultimo sangue dove tradizione, arte e gastronomia non mancano ed il Festival del Paesaggio ZGZ Fiorisce e tante altre attrazioni.

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Aragona regione storica della Spagna tra il bacino del fiume Ebro e l’alto bacino del Guadalaviar e i Pirenei, abitata fin dall’antichità dalla popolazione iberica degli Hergeti, conquistata dai romani è la regione con la più grande estensione di alta montagna, I Pirenei aragonesi vantano oltre 50 vette superiori ai 3000 metri incorniciati da paesaggi fantastici. Un patrimonio culturale splendido e ben conservato. Architettura di pregio e tanta luce.

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Da comunicato stampa:”Aragona terra di Goya. Saragozza, l’Origine del genio”, mirato a promuovere le destinazioni spagnole attraverso rinomati artisti spagnoli. La commistione tra arte e turismo è innegabile, e gli esempi di destinazioni turistiche intimamente legate alla vita, oppure all’opera di un artista sono numerosi. In spagna sono tante le destinazioni che si possono visitare seguendo le orme d’artisti. “La Spagna è piena di creatività e talento; un paese che ha ispirato artisti e dipinto il mondo. Dall’Ente del Turismo vogliamo trasmettere questa proposta di arte e cultura ai viaggiatori italiani, che troveranno in Spagna, oltre a un’eccezionale rapporto qualità-prezzo durante il loro soggiorno nelle destinazioni spagnole, un’offerta artistica, patrimoniale e culturale incomparabile, e soprattutto persone, paesaggi, luoghi, sapori e profumi che sono fonte di ispirazione per la creazione di talento e creatività tanto quanto la Spagna ha offerto al mondo” ha dichiarato Gonzalo Ceballos Direttore dell’Ente Spagnolo del Turismo. Nella regione di Aragona , che diede i natali a Goya, è possibile fare un interessante tour alla scoperta delle sue tracce, soffermandosi nei villaggi e nelle città in cui ammirare incredibili monumenti come la Basilica del Pilar (a Saragozza) oppure il monastero Certosa di Aula Dei. Scoprire un po’ di più sulla figura del genio mentre viene esplorata questa zona della Spagna è un’esperienza magnifica.

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Conrado Molina Boloix Direttore di Zaragoza Turismo, ha sottolineato “Saragozza è una terra che ha visto nascere figure geniali, e con questo evento rendiamo omaggio in modo speciale a Francisco de Goya, uno dei più grandi artisti della storia della pittura e figura particolarmente influente nell’arte del XVIII e XIX secolo. Saragozza è la città di Goya, è l’origine del genio. È stata la città che ha influito nei suoi primi anni, nella sua formazione, nelle sue esperienze giovanili e per questo diventò fonte d’ispirazione per far crescere il  suo genio artistico che lo ha portato a diventare per sempre un’icona mondiale della pittura” e continua Molina Boix “Siamo riusciti a far riconoscere Saragozza come una città moderna, innovativa e con una qualità di vita alta. Siamo la seconda miglior città della spagna, in termini di qualità della vita, secondo l’Organizzazione dei consumatori (OCU). Una città  in cui il carattere amichevole e accogliente della sua gente è diventata una delle sue principali virtù. Saragozza è una chicca nascosta che sorprende tutti i visitatori. Invitiamo tutti a conoscere la Spagna autentica e scoprire molto presto una città che vuole farli innamorare, affascinare e ispirare”.

Dopo essere stato presentato al 75esimo Festival di Cannes, è stato proiettato L’Ombra di Goya, il docu-film diretto da José Luis López-Linares e scritto da Jean-Claude Carrière e Cristina Otero Roth. Un’occasione per conoscere più da vicino l’artista che, come pochi altri, ha saputo raccontare gli incubi, le ossessioni e i fantasmi degli esseri umani, ma anche le straordinarie creature fantastiche che nascono dalle loro menti dissacranti. L’Ombra di Goya è una produzione Mondex Films, Zampa Audiovisual, López Li Films, Fado Filmes, Milonga Productions, distribuita da Nexo Digital.

Una terra da gustare con i cinque sensi “patrimonio UNESCO”, 18 aree protette un turismo esperenziale con una enogastronomia di eccellenza: dall’agnello al tartufo nero, al prosciutto iberico aragonese (DOC Teruel), al formaggio “Patamulo”, allo zafferano, al vino, i famosi dolci aragonesi: Lunas de agosto ricoperti da cioccolato aromatizzato e tanto altro,

Per saperne di più visita il sito www.turismoaragona.org -. www.zaragozaturismo.es

Assaggi – Salone dell’Enogastronomia Laziale – Viterbo Palazzo dei Papi dal 19 al 22 maggio 2023 – Degustazioni – Show Cooking – Street Food – Eventi serali nei centri storici e nella provincia

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Il viterbese, una terra generosa, mutevole nell’aspetto naturale, con laghi e dolci colline, fitte macchie e tagliate etrusche, stagni, distese di verde a questa rara bellezza si accompagna una multiforme e sincera cucina. L’olio, un’eccellenza assoluta del viterbese dal colore verde brillante, un sapore fruttato adatto a tutte le preparazioni sia crude che cotte. La cucina semplice e saporita lasciataci in eredità dai pastori e dai macellatori di carne. Le pappardelle al sugo di cinghiale con la pasta lavorata da mani sapienti, le fettuccine ai funghi porcini, l’acqua cotta, il coniglio al forno innaffiato con un greghetto, sono da considerarsi beni immateriali dell’umanità.

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Una visita non può assolutamente mancare al Museo Nazionale (Rocca Albornoz), dove la  documentazione archeologica sull’architettura etrusca nel viterbese è un “unicum” assoluto.

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Tutto questo sarà possibile a Viterbo nel cuore della città. Maggiori informazioni email info@assaggisalone.com – oppure consultare il sito www.assaggisalone.com/programma  per tutte le manifestazioni in programma e “Buon appetito”.

Il Treno Storico del Razionalismo – Uno sguardo al passato per ispirarci al futuro

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Il treno ha da subito esercitato un indubbio fascino, da sempre è stato inneggiato sia da poeti, scrittori ed artisti. Con l’apertura della Cabina ACE – Apparato Centrale Elettrico – del bunker posta a sud ovest della Stazione Termini, si vuole riportare e far conoscere al grande pubblico, lo stile, il designer e la tecnologia italiana degli anni ‘30 e non riporli nello scantinato polveroso della storia. Angiolo Mazzoni, architetto e ingegnere, fu assunto nel 1921 dalle Ferrovie dello Stato e tre anni dopo – 1924 – trasferito a Roma al Servizio Lavori e Costruzioni, anno in cui le stesse Ferrovie furono inglobate nel Ministero delle Comunicazioni insieme alle Poste e alla Marina Mercantile. In questa veste Mazzoni, come scrive l’Ing. Luigi Cantamessa, Direttore Generale della Fondazione FS Italiane, “ha avuto quindi la possibilità d’impiegare il proprio ingegno al servizio di numerosi e diversi ambiti pubblici: l’architettura razionalista mazzoniana delle stazioni ferroviarie, degli uffici postali, delle colonie elioterapiche, delle strutture civili all’avanguardia è disseminata da nord a sud della nostra penisola. E se la sperimentazione è un comune denominatore di tutta la sua produzione, la commissione tra Futurismo (soprattutto dopo l’incontro con Marinetti nel 1933) e le soluzioni razionaliste rappresentano un marchio di fabbrica”.

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La cabina ACE fu costruita negli anni ’30 su progetto dell’arch. Mazzoni ispirato alla classicità anche attraverso l’utilizzo di materiali neutri e marmo travertino. Era destinata, e lo ha fatto egregiamente fino al 1999, a governare il nodo ferroviario di Roma. Entrò a pieno regime nel 1943 ed era costituita da un piano a livello dei binari tre piani in elevazione e tre piani interrati. Al terzo piano una sala lunga 47 metri ospita tre banchi di manovra con 280, 160 e 290 leve ed i quadri di segnalazione luminosa degli itinerari. Un banco di manovra identico è collocato al piano -2: un vero e proprio bunker in grado di garantire per 20 giorni l’autonomia di servizio dell’intera stazione anche durante un bombardamento. Le moderne tecnologie informatiche hanno permesso una gestione del traffico ferroviario più evoluto ed in linea con i nuovi tempi e la Cabina ACE con il relativo bunker, fortunatamente mai utilizzati non ricorrendone la necessità, diventerà un polo culturale e museale polivalente grazie ad un progetto che includa oltre la ristrutturazione anche servizi di accoglienza e ristorazione per i visitatori, voluto e messo in atto dalla Fondazione FS.

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Automotrice ALn56.1013 FIAT – 1934 – Fondazione Fs Italiane – “Littorina” divenne l’appellativo con il quale furono chiamate tutte le automotrici termiche progettate dalle FS. I progressi nella progettazione di questi mezzi portarono già nel 1933 allo studio di un nuovo modello che divenne lo standard delle littorine italiane: la ALn56 FIAT.

La bonifica pontina si appresta a compiere cento anni e con essa tutte le infrastrutture che gli gravitano interno inclusa la Stazione ferroviaria di Latina, anch’essa realizzata su progetto dell’architetto Mazzoni. Sempre l’Ing. Luigi Cantamessa scrive: “In occasione del viaggio inaugurale per la nuova stazione alla presenza di Benito Mussolini il 26 novembre 1932 l’allora Littoria (oggi Latina n.d.r.) diede il suo nome ad un inedito rotabile che avrebbe in breve rivoluzionato il trasporto su rotaia delle linee secondarie: la Littorina”. Riproporre da parte della Fondazione FS di treni storici con questo mezzo è un’operazione turistica di grande rilievo e quanto prima rientrerà nella normale attività di questa Fondazione come avvenuto in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica allestita nella sala d’aspetto di 1^ classe della stazione ferroviaria di Latina per ricordare il passato con uno sguardo rivolto al futuro essenzialmente culturale e turistico.

Per saperne di più sul sito www.FondazioneFs.it

 

The Good Burger – Un burger per tutte le stagioni

Donatello Urbani

Non sono un frequentatore di burgerie. Da sempre vivo nella convinzione che sostituire un buon piatto di spaghetti occorra ricorrere a qualcosa di convincente e forte tanto nel gusto quanto nella soddisfazione che procurano questo campione della nostra gastronomia. Devo confessare anche una piccola remora sul cibo, come nel caso dei burger, pensato prevalentemente per giovani utilizzatori.

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L’occasione buona per mettere a dura prova le mie convinzioni è giunta un sabato carico d’impegni e con tempi limitati per una pausa pranzo con piatti impegnativi. The Good Burger, il nuovo esercizio romano di Via Gioberti, 19 a due passi dalla Stazione Termini, offriva al primo sguardo quanto di meglio potessi desiderare. Locale accogliente e lo spazio cottura pietanze in bella vista.

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Vasta la scelta offerta anche per vegetariani, in un esauriente menu che ogni giovedi offre il secondo burger a soli €.3,00. Alla soddisfazione offerta dalla location e dalla cortese accoglienza si è aggiunta quella procurata dalle pietanze: ottima la presentazione così come la combinazione dei prodotti in una ben equilibrata combinazione di gusto. Meritano una citazione al merito il “veggie burger” da abbinare alle “patate dolci”, due confezioni veramente di gran gusto.

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Esperienza più che positiva con ampia rivisitazione dei vecchi pregiudizi, consigliabile anche per turisti con tempi limitati per la pausa sia per il pranzo che in una qualsiasi sosta per un drink, gelato, shake o un boccale di birra.

Roma – Via Gioberti, 19 – orario continuato.

 

Week-End gastronomici nel Nord delle Marche

Redazione

Nella sede romana dell’ENIT è stata presentata la 40^ Edizione della guida Week-End Gastronomici –  Primavera 2023 –  ideata da Confcommercio  Marche Nord della provincia di Pesaro e Urbino ed il patrocinio dello stesso ente. Un’occasione, questa, per promuovere le tradizioni dell’entroterra coinvolgendo a turno ben 46 ristoranti, distribuiti in 30 località, lungo itinerari inusuali delle Marche. Viatico dell’iniziativa l’ormai celebre libretto – menu (oggetto di collezione, con tanto di annullo filatelico) – scaricabile sul sito confcommerciomarchenord.it – con le date, i ristoranti aderenti e cenni sulle località con i vari menu a prezzi promozionali (costi da 26 a 29 Euro).

Di seguito un estratto con date, località e ristoranti aderenti:
SABATO 15 APRILE

BIRRA AL POZZO Acqualagna

DOMENICA 16 APRILE

AMABILE Frontone

CASA OLIVA Colli al Metauro

CASCINA DELLE ROSE Sant’Ippolito

SABATO 22 APRILE

MONTENERONE “DA CARLETTO” Piobbico

VECCHIO MONTEFELTRO Carpegna

DOMENICA 23 APRILE

AL BIANCOSPINO Apecchio

DA LORENZO Petriano

LA PALOMBA Mondavio

LA VIGNA Montecalvo In Foglia

PICCOLO MONDO Mombaroccio

MARTEDI’ 25 APRILE

AL MANDORLO Colli Al Metauro

LA NUOVA FAZENDA Vallefoglia

SABATO 29 APRILE

IL CASTAGNO Terre Roveresche

DOMENICA 30 APRILE

LA LOCANDA DEI VENTI Novafeltria

LOCANDA DAL TEDESCO Borgo Pace

PITROK Fossombrone

POSTA VECCHIA Colli al Metauro

LUNEDI’ 1 MAGGIO

AL PAVONE BIANCO Babbucce di Tavullia

SILVANA Carpegna

VILLA SAN MARCO Villagrande di Montecopiolo

DOMENICA 7 MAGGIO

AGLI OLIVI Cartoceto

ANTICA OSTERIA DA ORESTE Sassocorvaro Auditore

IL PREZZEMOLO Pietracuta di San Leo

IL TORCHIO Montefelcino

RISTORANTE MARIA Mondavio

SABATO 13 MAGGIO

LA COPPA Mombaroccio

DOMENICA 14 MAGGIO

DA MATTEO Colli al Metauro

CAVALIERE Montecalvo in Foglia

OSTERIA TRATTORIA DEL BORGO Pergola

RISTORANTINO BAROCCO Mondavio

TENETRA Cantiano

SABATO 20 MAGGIO

CIBOVAGANDO Gradara

DOMENICA 21 MAGGIO

DA LUISA Colli al Metauro

DALL’AMICO Montecalvo in Foglia

MONTENERONE “IL POETA” Serravalle di Carda – Apecchio

TANA DEL LUPO Acqualagna

DOMENICA 28 MAGGIO

CIVICO 14 + 5 Apecchio

DA RENATA Tavoleto

PIAN DEL BOSCO Novafeltria

RIFUGIO CHALET PRINCIPE CORSINI Piobbico

VENERDI’ 2 GIUGNO

LA TAGLIATA Colli al Metauro

LE FONTANE Cagli

DOMENICA 4 GIUGNO

NENE’ Urbino

DOMENICA 11 GIUGNO

ANTICA TRATTORIA Sant’Andrea in Villis – Fano

RISTORANTE SAN GIOVANNI Urbino

 

Esperienze indimenticabili: “Il fascino di Cordova fra patios e patrimoni mondiali dell’umanità”.

Mariagrazia Fiorentino – Donatello Urbani

Una delle finalità principali della letteratura odeporica (di viaggio) è da sempre quella di orientare il viaggiatore fornendo informazioni di vario genere: storiche, culturali, artistiche, gastronomiche e di costume affinché il viaggio diventi uno stato d’animo esperienziale ed emozionale. Un turismo sempre più vicino  al nuovo viaggiatore post pandemia.

Dott. Gonzalo Ceballos, Dott.ssa Inmaculada Silas Márquez e Dott. José Manuel Mármol Servián

Venticinque nuove esperienze tutte da vivere a Cordova e nella sua provincia sono state presentate presso il Centro Multimediale Interattivo di Turespaña a Roma. La capitale Cordova, città con più siti patrimonio UNESCO al mondo vantandone ben 4, occupa la prima posizione con La Moschea Cattedrale, la Medina Azahara, il centro storico e la “Fiesta de los Patios”, spettacolo unico al mondo. La città, bagnata dal fiume Guadalquivir è uno dei maggiori nodi ferroviari di traffico fra Siviglia e Cadice con i porti mediterranei di Malaga e Algeciras. Cordova l’antica Cordùba, affonda la sue radici in tempi lontanissimi.

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Fondata da Marco Claudio Marcello nella metà del II sec. a.C.; saccheggiata da Cesare, conquistata dai Visigoti nel 572 dopo un lunghissimo assedio, poi dagli arabi nel 756  dove stabilirono la Capitale dell’emirato, le forti presenze culturali ed artistiche ne sono la testimonianza. La topografia urbana ha conservato inalterati i lineamenti originali, le vie serpeggianti come nei centri tipicamente mussulmani. Le case basse dipinte a colori vivaci “patios e campos”. Le magnifiche porte, nel cui diverso stile si riflette la storia di Cordova, il grande ponte romano sul fiume  Quadalquivir, il Palazzo dei califfi Aledzar e la grande moschea, un unicum ancora oggi della massima importanza per gli studiosi dell’arte dei califfi con lo splendido Mihrab.

Mihrab

Si dice che in tutta la città non esistano due patii uguali: pareti bianche a calce “piene di vasi di gerani, gelsomini rose e tuberose, garofani, violacce e caprifogli che imprimono nello spazio colori e profumi inconfondibili capaci di ammaliare chiunque”, come recita un depliant pubblicitario. Se la primavera avesse scelto un luogo da dove iniziare la nuova stagione, non poteva essere che un cortile, uno qualunque fra i tanti di Cordova.

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I mesi primaverili ospitano eventi culturali, folk e religiosi, quali la Settimana Santa che precede la Pasqua, di notevole impatto capaci di rendere un soggiorno indimenticabile. Coronano tutto questo un raffinato artigianato di ceramica, mobili, cuoio e gioielli in filigrana per gli amanti dello shopping, di rimando i golosi trovano nell’enogastronomia quanto di meglio ereditato da tradizioni gastronomiche interculturali come l’agnello al miele di origine araba.

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Il patrimonio culturale della provincia spagnola, come ha dichiarato la Dott.ssa Inmaculada Silas Márquez, Deputata Delegata del Consiglio Provinciale del Turismo e Vicepresidente dell’Ente provinciale del Turismo di Cordova, non è da meno della capitale, considerando che: “detiene più siti dichiarati patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO” di qualunque altro.

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Il Dott. José Manuel Mármol Servián, Direttore dell’Ente provinciale del Turismo di Cordova, nel suo intervento ha affermato come il ricco patrimonio presente sul territorio sia conseguenza dell’impronta lasciata dalle civilizzazioni che l’hanno abitata. La cultura romana, musulmana, ebraica e cristiana hanno lasciato la loro impronta nelle tradizioni, nell’architettura e negli stili artistici della provincia. Percorsi specifici ripercorrono le orme di queste antiche civiltà, mentre per quanti amano l’archeologia sono offerti ben 2300 siti archeologici, fra i quali le ville romane di “El Ruedo” ad Almedinilla e quella di “Fuente Alamo” a Puente Genil come pure i parchi archeologici sia di “Torreparedones” che di “Majadaiglesias” a El Guijo.

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Ecoturismo con 3 parchi naturali, 7 denominazioni di origine protetta, 3 riserve starlight , 6 greenways con quasi 200km di percorsi, ed in particolare quello equestre, trovano in provincia il loro modo di essere, così come il percorso gastronomico con il delizioso il prosciutto, ed enologico nelle tante cantine. Inoltre per i tanti appassionati cultori di storia ferroviaria le antiche linee continuano a far vivere e trasmettere emozioni. Il “Cammino di Santiago Mozarabico”, infine, con i suoi 244 kilometri attraverso l’interra provincia e la città di Cordova vuole essere il tocco spirituale  per un turismo che ha nelle sensazioni e nelle esperienze il suo punto di forza.

Per saperne di più: #TiMeritiLaSpagna –  #VisitSpain

Ente Spagnolo del Turismo di Roma 00187  Via del Mortaro, 19 Roma  – e mail: arturo.escudero@tourspain.es–Tel.+39 06 678 28 50  www.spain.info/itroma@tourspain.eswww.spain.infohttps://events.esperienzaspagna.it

Cinecittà World – Presentato in Campidoglio il programma 2023

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

La scelta del Campidoglio – Protomoteca- per la presentazione del programma del corrente anno del maggiore parco tematico di Roma Capitale: Cinecittà World non è stata casuale. Infatti per questa stagione le attrattive saranno triplicate grazie ai nuovi due parchi tematici Roma World, un’esperienza sulla storia romana (vedi la precedente recensione in questa rubrica) e Aqua World, un tuffo nelle attrattive e giochi d’acqua. Nel suo intervento l’Assessore ai grandi eventi, sport,, turismo e moda nella città di Roma, Alessandro Onorato afferma: “…..una città che passa da un turismo culturale a un turismo scientifico”….

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Come tradizione anche quest’anno la programmazione di Cinecittà World sarà accompagnata da un nutrito numero di eventi collaterali, oltre 60 per l’anno corrente, ad iniziare dal prossimo 19 marzo con la Festa del Papà.  Sono stati fatti accordi di collaborazione con i Musei Capitolini, biglietto d’ingresso integrato, e Trenitalia, biglietto inclusivo di treno, navetta e ingresso al parco. Maggiori dettagli sui programmi, calendario eventi sul sito www.cinecittàworld.it

Destinazione Asturie “Il Paradiso Naturale”

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Roma, Palazzo delle Esposizioni – 9 marzo 2023. E’ stata presentata la destinazione Asturie “Il paradiso Naturale!”.

Le Asturie sono un punto di riferimento per il turismo sostenibile in Spagna. Più piccole della regione delle Fiandre, con un milione di abitanti e appena 10.600 chilometri quadrati, ospitano 400 Km. di costa meglio conservata della Spagna, oltre a sette dichiarate riserve della biosfera dall’UNESCO, tra cui il primo Parco Nazionale spagnolo: quello dei Picos de Europa.

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Le Asturie sono l’ultimo rifugio selvaggio in Europa occidentale per specie come l’orso bruno. Un territorio plurale ed esuberante, che ha saputo armonizzare i rapporti tra ambiente e attività umana. Una destinazione ecoturistica ancorata a tradizioni secolari che si sono concretizzate in usi, costumi e anche in paesaggi. Si tratta di un territorio incastonato tra la montagna e il mare, due paesaggi che in certe zone s’incontrano letteralmente, con solo un’ora di macchina tra l’alta montagna e alcune delle oltre 200 spiagge.

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L’UNESCO ha inserito nei suoi elenchi cinque grotte asturiane che vantano le prime manifestazioni dell’arte paleolitica, oltre a uno dei complessi architettonici altomedievali più grandi e meglio conservati d’Europa: il preromanico asturiano. Quest’ultima è l’eredità del Regno delle Asturie, a cui si deve anche l’origine del Cammino di Santiago nei primi anni del IX secolo.

Quattordici tappe da sogno da Roncesvalle a Santiago de Compostela “Il cammino ti chiama!” perché non si può una volta che lo si è faticosamente percorso separare la strada dalla vita, ogni tratta acquista un significato peculiare, terapeutico i passi scanditi per ore, giorni, settimane ritrovano la vera dimensione del tempo che scorre: un tempo lento che credevi non fosse più possibile e che si collega a sensazioni, emozioni incontri occasionali, allora si, che ti senti in paradiso sei nel territorio delle Asturie.

Distanti solo 25 km le une dalle altre, le tre città sono accoglienti e sicure, di dimensioni tali da poter essere vissute a piedi o in bicicletta. Il Cammino primitivo, che riproduce il primo percorso di pellegrinaggio verso Santiago, parte dalla cattedrale di Oviedo/Uviéu, capitale delle Asturie.

Oviedo fa parte dell’area metropolitana asturiana e condivide il suo prestigio con Gijón/Xixón e Avilés.

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Le Asturie sono “Cocina de Paisaje”, perché affacciarsi a una finestra di qualsiasi villaggio asturiano è come aprire il frigorifero di casa. I pascoli delle valli, i frutteti delle pianure e il Mar Cantabrico sono al tempo stesso magazzini e produttori di alimenti in un ambiente naturale tra mare e montagna. Le Asturie vantano oggi una delle scene gastronomiche più effervescenti della Spagna, dove le cucine più all’avanguardia, rappresentato da 10 chef stellati, scegliendo ingredienti naturali e tradizionali, promuovendo un modello di gastronomia sostenibile. La conservazione delle ricette tradizionali è dovuta anche, in gran parte, al lavoro delle Guisanderas, un collettivo di cuoche che offrono versioni aggiornate della cucina tradizionale nelle loro “casas de comidas”. Un autentico esempio di slow food e di gastronomia sostenibile. Le Asturie sono tra i primi produttori di sidro spagnolo, con una cultura del sidro che aspira a diventare Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Sono inoltre la culla di prodotti riconosciuti a livello internazionale, come i formaggi, tra cui Cabrales, Gamonéu, Afuega’l Pitu e Casín, degni rappresentanti di una delle regioni casearie più ricche d’Europa.

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Ciao Roma, sei a 155 minuti dal paradiso con 3 frequenze settimanali dirette da Fiumicino di Ryanair e Volotea da Milano.

Per saperne di più su voli consultare il sito Ryanair e per il territorio delle Asturie i siti: www.turismoasturias.it – e mail: comunicacion@turismoycultura.asturias.es – Facebook: @AsturieParadisoNaturale – Youtube: asturie