“Le stagioni Russe” si chiudono a Roma con due grandi mostre: “Trilogia dantesca”,di Alexey Blagovestnov e “Pilgrimage of Russian Art. From Dionysius to Malevic” a Piazza San Pietro

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Le stagioni russe è un progetto culturale internazionale che partito dal Giappone nel 2017 arriverà in Germania nel 2019 passando in questo anno 2018 per l’Italia. L’apertura delle Stagioni Russe che  si sono  svolte in Italia è avvenuta il 14 gennaio 2018 a Roma in occasione della tournée  del Teatro accademico statale Mariinskij diretto dal maestro V.A. Gherghiev. Le manifestazioni culturali  inserite nel calendario italiano sono state seguite da oltre sei milioni di persone ed hanno interessato spettacoli che hanno coinvolto compagnie russe di rilievo: musicali (che variano da musica classica al jazz), liriche, di balletto, drammatiche e tradizionali; mostre di opere provenienti dalle più importanti collezioni museali russe; programmi russi da presentare alle più grandi fiere e i festival; performances organizzate per le occasioni particolari e molto altro.

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Il Teatro russo “Bol’shoj” dopo più di 10 anni è tornato con la tournée alla Scala di Milano dove ha presentato due spettacoli: “La Bayadère” e “La bisbetica domata”. I più memorabili eventi sono stati anche: esposizione delle opere di Marc Shagall provenienti dalla Galleria Tret’jakov, mostra “Il secolo dei musei. 100 capolavori delle residenze degli imperatori russi: Peterhof, Tsarskoje Selo, Gatcina, Pavlovsk”, per la prima volta il pubblico italiano ha assistito allo spettacolo sul ghiaccio “Romeo e Giulietta” andato sul palco storico dell’Arena di Verona e a una serie di eventi e mostre allestite dall’Accademia delle Belle Arti a nome di I.E. Repin. Il 19 dicembre 2018 si è tenuta una conferenza stampa presso il Centro Russo per la Scienza e la Cultura di Roma, dedicato alla chiusura delle “Stagioni russe” in Italia.

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All’evento hanno partecipato il Ministro della Cultura della Federazione Russa Vladimir Rostislavovich Medinsky, Ministro per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica Italiana Alberto Bonisoli, Presidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Michele Dall’Ongaro, direttore principale dell’Orchestra Sinfonica del Bol’shoi di P.I. Čajkovskij, artista popolare dell’URSS Vladimir Ivanovich Fedoseev, ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Federazione russa nella Repubblica italiana e nella Repubblica di San Marino, in sostituzione Sergey Sergeyevich Razov. Il seguito internazionale di questa iniziativa avverrà in Germania e in Russia il 7 gennaio 2019.  Alle 20, 00 si svolgerà la cerimonia d’apertura del progetto culturale internazionale «Le Stagioni Russe» alla Filarmonica di Berlino e alle 14:00, stessa location, avrà luogo la conferenza stampa dedicata all’apertura del progetto nella Repubblica Tedesca. Il seguito italiano, comunque, è di grande interesse culturale. Due importanti mostre saranno ancora visibili in particolare per i romani.

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La prima di queste è presente nella bella sede di Palazzo Santa Croce a Piazza Cairoli del Centro Russo di Scienza e Cultura con una mostra che espone le sculture di Alexey Blagovestnov con 15 opere  di grandi dimensioni tra gessi e bronzi che illustrano un tema particolarmente caro a noi italiani: la “Trilogia dantesca, Inferno, Purgatorio, e Paradiso”. Primo tema affrontato è il «Paradiso» (Roma) ha precisi riferimenti al rinascimento italiano (Masaccio, Paolo Uccello, Cosmè Tura e Giorgione).

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Scrivono i curatori: “Le sculture esposte fanno parte della serie Boustrophedon  esaltano l’unione armoniosa tra l’uomo, l’arte e la natura”. Secondo tema proposto è il «Purgatorio» (Parigi), In questa seconda sala sono esposte le opere eclettiche come «Basilio il Benedetto», ispirate all’arte plastica di Rodin e Giacometti. Di queste opere scrivono i curatori: “Così anche  Il cavaliere di Khvalynsk ci ricorda Il cavaliere rosso di  Petrov-Vodkin, e Fra’ Angelico che rende omaggio al Beato Angelico”. Ultimo tema presente nella terza sala l’“Inferno” (Mosca) illustra un mondo di contrasti, tra colori e materiali diversi, come gesso e metallo («Caravaggio»).

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La seconda mostra di dipinti russi (Pilgrimage of Russian Art. From Dionysius to Malevich) è stata allestita nel Braccio di Carlo Magno dei Musei Vaticani e presenta ben 54 opere tra le più famose dell’arte russa, fino al prossimo 16 febbraio 2019. La mostra è in parallelo con quella dei Musei Vaticani del 2016 con l’esposizione a Mosca di 42 quadri di straordinario valore  in una rassegna che prese il titolo di “Roma Aeterna. I capolavori della Pinacoteca Vaticana. Bellini, Raffaello, Caravaggio”. In questa  mostra sono presenti opere di proprietà della Galleria Tretjakov. Il percorso espositivo,  oltre a una selezione di pregevoli antiche icone,  presenta alcune delle più famose opere pittoriche che hanno fatto la storia  della cultura russa dell’Ottocento e inizio Novecento con autori quali Kramskoj, Perov, Ge, Nesterov, Vrubel’, Petrov-Vodkin, Kandinskij, per finire con il celebre Quadrato Nero di Malevich, l’opera che nel 1915 inaugurò la corrente astrattista dell’arte contemporanea russa.

Roma:  Centro Russo per la Scienza e la Cultura – Palazzo Santa Croce – Piazza Benedetto Cairoli,6;

Roma: Città del Vaticano – Braccio di Carlo Magno – Fino al 16 febbraio 2019 nei giorni giovedì e venerdì dalle ore 9,30 alle ore 17,30. Mercoledì dalle ore 13,30 alle ore 17,30. Sabato dalle ore 10,00 alle ore 17 domenica chiuso.  Ingresso gratuito

Il ritorno di Mario Schifano a Villa Giulia

Testo e foto di Donatello Urbani

Questa volta non più come dipendente del laboratorio di restauro, di cui ha fatto parte dal 1951 al 1962, bensì con una mostra allestita al piano nobile di Villa Giulia, sede del Museo Nazionale Etrusco, con una serie di opere che hanno stringenti riferimenti alla sua personale “vicenda biografica ed artistica intessuta di stringenti legami con la civiltà etrusco italica”, come affermato dai curatori nel corso della conferenza stampa.

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Opere significative delle grandi passioni di Schifano: L’Arte – Il ciclismo – Le donne.

Attualmente Mario Schifano, a furor di popolo, è riconosciuto come il padre della pop art italiana ed un precursore, a livello mondiale in senso assoluto, di tutto questo movimento. Quando Schifano espone le sue opere in varie gallerie nel 1954 documentata da una richiesta di ferie alla Direzione del Museo Etrusco per partecipare ad attività artistiche, i grandi esponenti della pop art, ad iniziare dagli statunitensi Jackson Pollock e Andy Warhol, erano lontani da questo movimento. Il percorso espositivo presenta in totale 26 opere fra quadri e disegni di cui 21 tele che il maestro realizzò nel 1991, oggi di proprietà della fondazione Pescarabruzzo di Pescara che traggono ispirazione da alcune delle più celebri pitture funerarie etrusche con precisi riferimenti ad alcuni oggetti che rimandano a questa antica civiltà, in mostra sono esposti vari originali rinvenuti nelle tante campagne di scavo, per lo più vasi e ceramiche.

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Di queste opere scrivono i curatori: “ Le rielaborazioni di Schifano riprendono scene o particolari, talora contaminandoli, desunti dalle antiche raffigurazioni parietali. La reinterpretazione di tali immagini proposta dall’artista in chiave pop, si sostanzia di dinamiche figure dai colori sgargianti, emergenti da un fondo monocromo o scuro, che proprio quelle figure illuminano di sprazi di luce e vitalità”.

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Le altre cinque opere, tre quadri e due disegni, appartengono al ciclo “Mater Matuta” ispirato alle celebri sculture antiche delle “Matres” – Madri -, attualmente conservate nel Museo Provinciale Campano di Capua. Tutte queste opere furono realizzate dal maestro su commissione dell’uomo d’affari Domenico Tutino tra il 1995 e 1996; anni in cui Schifano fu particolarmente vicino ai problemi di carattere sociale quali la maternità, la tutela dell’infanzia, la disoccupazione e la povertà nel mondo. Fra le opere esposte figura anche  “La Chimera” che fa espresso riferimento all’happening  fiorentino del 16 maggio 1985 quando davanti ad un folto pubblico ed il commento in diretta del critico d’arte Achille Bonito Oliva, come fosse uno dei tanti eventi sportivi, Mario Schifano, realizzò in poche ore “La Chimera di Arezzo”, scultura bronzea del IV sec. a,C.,  che segnò l’avvio delle manifestazioni del Progetto Etruschi, voluto dalla Regione Toscana. Il ciclo delle Madri fu anche l’ultimo periodo caratterizzato da fervore artistico e con produzione di opere di grande valore. Di lì a pochi anni, 1998, l’artista verrà a mancare prematuramente.

Roma – Museo Nazionale Etruso di Villa Giulia – Piazzale di Villa Giulia, n.9. Aperto dal martedi alla domenica con orario 9,00/20,00, lunedi chiuso. Biglietto d’ingresso intero €.8,00, ridotto €.4,00. Sono previsti abbonamenti con costi ridotti e l’apertura serale straordinaria con ingresso ridotto a €.4,00, intero ed €.2,00 ridotto. Previste gratuità varie e per tutti la prima domenica di ciascun mese

Percorso turistico/culturale su Roma

Caro Amico Lettore

Con piacere do seguito alla tua richiesta per indicarti alcuni possibili percorsi turistico-culturale possibili a Roma in queste feste 2018/19:

Regola generale: apri www.europejournal.eu e, in alto subito sotto il frontespizio, sono indicate le varie rubriche. Se il tuo interesse è artistico/culturale clicca su: Arte/Archeologia dove si possono leggere recensioni sulle più significative mostre, percorsi archeologici ecc. presenti a Roma.

Escursione di partenza è al Palazzo del Quirinale dove è allestito un presepe artistico ambientato sui Sassi di Matera (in basso su Europejournal trovi la recensione che ti consiglio di stampare e seguire le indicazioni per la visita che va prenotata su www.quirinale.it). Una volta aperto il sito in basso sotto la rubrica “Il Palazzo e le Residenze” cliccare su “Prenota la visita”. E dopo l’apertura cliccare su Prenotazione on-line oppure su call-center  : 06.39967557. Seguire poi le varie indicazioni sulla scelta effettuata. La visita al presepe è inclusa nel Percorso artistico costo €.1,50.

Una volta usciti dal Palazzo, sul lato opposto della strada, mt.100 sulla sinistra in Via XX Settembre c’è la chiesa di S.Andrea realizzata dal Bernini, un capolavoro del barocco. Chiedere al sacrestano di visitare l’oratorio, capolavoro conosciuto come “la piccola Sistina del barocco”.

Terminata la visita e  usciti  circa mt.200 sulla destra visitare la chiesa della 4 Fontane realizzata da Borromini. E’ l’altra faccia del barocco. Visitare il piccolo chiostro e, se non ceduti in esposizione ad altre mostre, nei pressi della sacrestia sono esposte varie tele del Cerrini con temi religiosi.

Ritornati in Via XX Settembre, incamminarsi in Via 4 Fontane per scendere verso Piazza Barberini. Dopo pochi metri s’incontra allestita all’interno di Palazzo Barberini la Pinacoteca Nazionale d’Arte Antica. Visita assistita anche da audio guida con pagamento di biglietto d’ingresso valido, nei due giorni succesivi, anche per l’ingresso all’altra sede di Palazzo Corsini a Trastevere.

Arrivati a Piazza Barberini dirigersi in direzione Via Veneto dove, sulla destra, si trovano il Museo con la cripta/ossario dei Frati Francescani Cappuccini, tanto interessanti quanto curiosi, biglietto d’ingresso di importo irrilevante, e la Chiesa dedicata alla Vergine Assunta in Cielo con opere pittoriche di grandi maestri quali Guido Reni (S.Michele), Lanfranco (Natività)  e Pietro da Cortona

Ritornati su Via Veneto percorrerla in salita per pochi metri e, attraversata la strada, scendere su Via Sistina. Proseguire in salita fino alla scalinata di Piazza di Spagna. Se aperta visitare la chiesa, (Daniele da Volterra: Crocifissione). Scesa la scalinata immettersi nelle strade dello shopping  ri Roma e attraversate giungere a Largo Goldoni dove nella vicina Via di Fontanella Borghese si trovano le scuderie di Palazzo Ruspoli dove è presente (ingresso gratuito) la mostra Coversation Piece / Part V recensita su Europejournal.eu nella rubrica “Arte – Archeologia”.

Da qui  raggiungere Piazza San Pietro dove fra le altre attrazioni è presente nel Braccio Carlo Magno /guardando la Basilica sulla sinistra vicino all’Arco delle Campane è l’ingresso alla mostra sulle Icone Russe ad ingresso gratuito e di notevole interesse culturale voluta dai rispettivi stati: Vaticano e Russia a seguito di un accordo internazionale.

Terminate le visite portarsi a Via IV Novembre (Piazza Venezia) per la visita alle Domus Romane di Palazzo Valentini. E’ obbligatoria la prenotazione dei biglietti – costo €.13,50 -per tutte le tipologie di visitatori da effettuare on-line sul sito www.palazzovalentini.it/domusromane ATTENZIONE: Il nuovo indirizzo della biglietteria è Via Foro Traiano n. 85 (di fronte alla Colonna Traiana).

Terminata la visita, attraversate P.za SS.Apostoli e Fontana di Trevi, visitare nella vicina Piazza dell’Accademia di San Luca la mostra Collecting Matta-Clark : La raccolta Berg (recensita sulla testata Europejournal.eu) e la Galleria ai piani superiori tutte con ingresso gratuito.

Coversation Piece / Part V – In mostra alla Fondazione Memmo -scuderie di Palazzo Ruspoli – cinque giovani artisti, italiani e stranieri, temporaneamente presenti a Roma

Testo e foto di Donatello Urbani

Il sottotitolo di questa mostra “Non v’è più bellezza, se non nella lotta”che ci rimanda a quanto scritto sul manifesto del Futurismo da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909, s’identifica nelle opere di questi artisti  che testimoniano, come scrivono i curatori: “una presa di posizione politica ed intellettuale, rivendicandone un’autonomia di libertà che tocca la sfera civile, ma anche come manifestazione del sé e dell’interiorità, legata a una dimensione più intima. Le opere in mostra sono sotto vari aspetti e in diverse eccezioni, manifesti di poetiche e pratiche  eterogenee, con le quale gli artisti sono in dialogo sia tra loro che con gli spazi della Fondazione Memmo e con Roma.

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Città da sempre paradigma della ricerca artistica, luogo privilegiato per la produzione di opere d’arte, oggetto o ispirazione di numerose teorie trasversali agli stili, alle epoche e al gusto.” Il primo impatto, una volta all’interno dell’area espositiva, si ha con le opere di Marinella Senatore rappresentate da stendardi da processione rivisitati in chiave contemporanea, striscioni con frasi che invitano alla lotta, poster con riflessioni poetiche sul concetto di rivoluzione e partecipazione popolare sovrastati tutti da una luminaria simile a quelle presenti nelle feste  dei piccoli centri del sud-Italia che inneggia a una corsa liberatoria “Renn lieber, renn” mentre una bicicletta, su cui sono stati installati dei megafoni si propone come mezzo per partecipare a un corteo di protesta.

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Di diverso contenuto le opere del giovane artista tedesco Julian Rosefeld, borsista all’Accademia Germanica, che propone una serie di gualdrappe che ci rimandano sia al luogo espositivo, scuderie di Palazzo Ruspoli, sia al monumento equestre a Marco Aurelio della Piazza del Campidoglio. In questa occasione l”adventus principis”, l’ingresso del principe vittorioso, primo cittadino dello stato, è rappresentato dal’”adventus primae legis” con l’ingresso nella comunità civile delle norme della costituzione, prima legge dello stato, riportate in chiare lettere sulle gualdrappe.

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I due artisti piacentini Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi hanno riportato su migliaia di fanzine, che vengono distribuite ai visitatori, la loro esperienza maturata  in Giamaica nel corso delle loro riprese sul Negus. Una grafic novel frammentaria, un manifesto personale sul culto “Rastafari” che l’anziano giamaicano aveva chiesto a questi due giovani artisti di diffondere il più possibile partecipandolo fra i loro concittadini una volta rientrati in patria.

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Le opere che Rebecca Digne, francese e borsista all’Accademia di Francia – Villa Medici -, ci presenta affrontano due diversi temi: un video che documenta il percorso che ha compiuto da Napoli a Marsiglia contrassegnato da una corda, e una serie di undici sculture della serie “A perdere”  come vuole la tecnica della cera persa, che fanno riflettere su due temi importanti: precarietà e trasformazione, specchio della precarietà e transitorietà delle nostre esistenze.

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Roma – Fondazione Memmo – Via Fontanella Borghese, 56/b fino al 24 marzo 2019 tutti i giorni dalle ore 11,00 alle 18,00 – martedi chiuso – . Informazioni; 06.68136598 –  e.mail : info@fondazionememmo.it sito www.fondazionememmo.it

Collecting Matta-Clark : La raccolta Berg. Opere, documenti e ephemera in mostra all’Accademia di San Luca fino al 25 febbraio 2019.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Il percorso espositivo allestito in parte nelle sale al piano terra ed in parte sulla rampa di accesso ai piani superiori dell’Accademia di San Luca, propone opere originali, disegni, fotografie vintage, cibachrome, filmati originali e un’ampia serie di documenti quali cataloghi, libri d’artista e articoli di giornale: le ephemera, tutto proveniente dalla collezione di Harold Berg, cileno apolide di stanza a Barcellona che ha raccolto in più di dieci anni di appassionate ricerche i lavori dell’artista Gordon Matta-Clark (New York 1943 – 1978).

20181214_111517_001                         Gordon Matta-Clark:Jacks (trees and cars) – 1971/1972. Inchiostro nero e pennarelli colorati su carta

La mostra dal titolo Collecting Matta-Clark : La raccolta Berg,  si propone una doppia finalità: rendere omaggio a questo artista statunitense, valido esponente della beet generartion, e porre l’accento sulla pratica di come collezionare documenti e testimonianze relative alle arti figurative sia un’operazione dall’alto valore culturale e altamente responsabile. L’esposizione offre, inoltre, una  testimonianza  della vita presente nella SoHo di New York nei primi anni Settanta: dall’esperienza degli interventi sugli immobili dismessi al ristorante “Food”, fondato dallo stesso Matta-Clark con la sua compagna performer Carol Goodden, divenuto punto d’incontro della vivace scena artistica americana.

20181214_120344                                                  Matta-Clark con la sua compagna Carol Goodden sulla porta del ristorante a SoHo

Documento interessante è quello esposto proprio nella rampa di accesso ai piani superiori dell’Accademia di San Luca che elenca i clienti frequentatori del ristor-food a SoHo fra i quali figurano anche Yoko Ono  e John Lennon dei Beatles. Da non dimenticare poi  gli interessi di questi artisti  quali Laurie Anderson, Tina Girouard, Suzanne Harris, Jene Highstein, Bernard Kirschenbaun, Richard Landry. Jeffrey Lew, Richard Nonas e lo stesso Matta-Clark per la “Anarchitecture”  e le loro attenzioni al rapporto, come scrivono i curatori: “tra architettura, design e contesto sociale in nome di una prassi coinvolgente e liberatoria  basata su inedite relazioni spaziali e fisiche, dando una visione dell’arte e dell’architettura capace di schiudersi fino ad emanciparsi dal suo concreto”.

20181214_120626_001                                                                Gli elenchi dei clienti frequentatori del ristor Matta-Clark

Strumento indispensabile per avere una precisa cognizione dei temi trattati dalla mostra, è il catalogo, pagine  291 bilingue italiano-inglese , dove, insieme ad altri contributi di notevole interesse,  il cocuratore Gianni Dessì è autore di un’interessante introduzione che anticipa l’intervista rilasciata da Harold Berg al curatore Federico De Melis.

Roma – Accademia Nazionale di San Luca – Piazza dell’Accademia di San Luca, 77 con ingresso gratuito tutti i  giorni esclusa la domenica ed il 31 dicembre con orario dalle 10,00 alle 19,00. Informazioni tel. 06.6798850 e www.accademiasanluca.eu/itsegreteria@accademiasanluca.it

Roma – Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX

Mariagrazia Fiorentino

Il 14 dicembre u.s. é stata presentata presso lo stesso Museo la prima guida di approfondimento sulla storia del Villino Boncompagni – Ludovisi e dell’attuale utilizzo come Casa Museo.

Guida Boncompagni                                                        Foto courtesy Ufficio Stampa Polo Museale del Lazio Marco Sala –

Nel suo intervento la dott.ssa Edith Gabrielli, Direttore del Polo Museale del Lazio, ha tenuto a precisare: “…questa guida è come assaggiare un piatto prelibato…”. Il volume tratteggia la storia e le prospettive di una casa museo del XX secolo. Il villino legato nel 1970 da Alice Blanceflor Boncompagni Ludovisi de Bildt allo Stato italiano affinché fosse adibito a “scopi artistico – culturali di pubblica utilità”, ha aperto nel dicembre 1995 come Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX per dare compiuta attuazione alle volontà testamentarie della principessa. La collezione in esso contenuta, oltre a esporre in maniera permanente gli arredi originali, pone in rilievo l’arte decorativa dal 1900 al 1950, l’evoluzione della moda dalla fine del XIX secolo fino agli ultimi decenni del Novecento e ripercorre una storia per immagini della Moda, del Costume e delle loro trasformazioni a cavallo tra i due secoli attraverso dipinti a firma dei più importanti artisti dell’ Ottocento e del Novecento italiano. La guida è articolata in cinque sezioni che trattano della storia del villino e delle trasformazioni del rione Sallustiano, della collezione di porcellane a firma Meissen parte del lascito testamentario della principessa de Bildt, del nucleo di bronzi, ceramiche e vetri in stile Liberty e Decò, dei dipinti del XIX e XX secolo, degli abiti e accessori di Alta Moda.

La guida, edita da Artemide Edizioni, pag.95 costo €.20,00 si avvale di apporti scientifici e approfondimenti di notevole valore culturale,

Roma – Museo Boncompagni – Ludovisi Via Boncompagni, n. 18.  Tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.00 (ultimo ingresso alle ore 18.00) Ingresso gratuito; chiuso il lunedì tel. +39 06 42824074

 

OPERA GOURMET A WEGIL: lo spazio creativo voluto dalla Regione Lazio per progetti culturali innovativi, eventi e mostre ha ospitato sabato 23 u.s. una cena gourmet ispirata a La Traviata di Giuseppe Verdi

Testi e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

A un anno dalla sua apertura questo nuovo hub culturale  voluto dalla Regione Lazio che ha riportato a nuova vita  un edificio di Trastevere in avanzato stato di decadenza grazie all’Art Bonus voluto dal precedente Ministro dei Beni Culturali e Turismo con il preciso intento di dare spazio a mostre , spettacoli, eventi enogastronomici, incontri e conferenze, ha offerto i suoi spazi a una riduzione dell’opera originale di Giuseppe Verdi “La Traviata” raccontata per flashback, nel rispetto del filo drammaturgico, in cui le parti ridotte sono raccontate dalla voce narrante del Dottore Grenvil attraverso le fonti letterarie. Il programma è iniziato,  alle 20.00, con un cocktail in attesa  delle 20,30, ora d’inizio dello spettacolo  diretto dal  maestro concertatore Andrea Deutsch Gottfried.

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Tutto parte con il ritrovamento da parte del dott. Grenvil di alcune lettere che lo portano a ricordare la storia struggente di Violetta, donna anticonformista, e del suo amore per i Germont: quello appassionato per Alfredo e quello filiale per il padre Giorgio. L’opera che ci ha presentato la compagnia FuoriOpera (fondata a Milano nel 2015) presenta, per la prima volta a Roma, pur in formato ridotto non ha perso niente in termini di accessibilità popolare, anzi ha aggiunto alle caratteristiche originali un’esperienza immersiva e coinvolgente, in cui il pubblico siede tutto intorno alla scena, senza barriere.

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Non si possono lasciar passare inosservate le valide interpretazioni degli artisti principali in cui Emanuela Eyebename Scirea, nelle vesti di Violetta, carica il personaggio di un fascino esotico quanto raffinato alla quale si accompagna la non minor interpretazione di Alessandro Mundula in Alfredo per il suo struggente romanticismo. Di tutti sono state apprezzate le eccellenti doti canore con frequenti applausi fuori scena protratti a fine rappresentazione per molto tempo che hanno coinvolto, meritatamente, anche il maestro concertatore Andrea Deutsch Gottfried a la pianista Yuka Gohda.

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Così, senza barriere, la serata “Opera Gourmet” si è conclusa con una cena ispirata a “La traviata”, con il preciso intento di tradurre la musica nel piatto grazie a un vario quanto saporito menu della cucina giudaico-romanesca, pietanze tutte gluten free e tutte vegetariane, escluso il tortino di aliciotti con indivia, preparato da Le Bonton Caterig,  alle quale hanno partecipato anche gli artisti offrendo ai partecipanti l’occasione d’intrattenersi con i personaggi per un corale brindisi e prolungare così piacevolmente questa bella l’esperienza.

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Anche i locali WeGil di via Ascianghi, 5 meritano una segnalazione: entro settembre 2019 sarà completata la prima fase dei lavori di ristrutturazione del piano interrato e del secondo piano, dove avrà sede la Scuola d’Arti Cinematografiche Gian Maria Volonté, un polo di formazione triennale gratuita dedicato ai ragazzi tra i 18 e i 29 anni che coinvolgerà importanti personalità del mondo del cinema e i cui allievi saranno selezionati tra giugno e settembre 2019 per avviare le attività tra settembre e ottobre. Saranno realizzate aule interdisciplinari, aule di montaggio audio/video, una sala mix cinematografica e un’aula magna per incontri e proiezioni. I lavori saranno completati entro marzo 2020 e nei nuovi spazi troverà sede il Polo di Formazione per i dipendenti regionali e per gli stakeholder della Regione Lazio come i comuni, le ASL e gli enti locali e la Scuola di Formazione Enogastronomica gestita daArsial con il supporto tecnico di Agro Camera – Azienda speciale della Camera di Commercio di Roma. Quest’ultima sarà un polo di eccellenza nella formazione eno-gastronomica per i ragazzi degli istituti tecnici professionali e per l’aggiornamento degli addetti ai lavori e degli appassionati per valorizzare il paniere delle eccellenze del territorio, la cultura del cibo e la biodiversità della regione. Saranno realizzati: cooking show, laboratori tecnici, percorsi formativi e percorsi di aggiornamento per addetti ai lavori e operatori.

Maggiori informazioni sulle attività della Compagnia Fuori Opera su Facebook Fuori Opera   ed e.mail info@fuoriopera.it

Ilmondoinfine: vivere tra le rovine – Un’esposizione di grande interesse sulle origini del mondo, la vita e le sue metamorfosi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma fino al 23 gennaio 2019

Testo e foto di Donatello Urbani

Di questa particolarissima mostra che propone ai visitatori una moltitudine di domande, scrivono i curatori: “ Può una mostra aiutarci a riflettere sul collasso ambientale, l’esaurimento delle risorse, la crisi delle forme di vita occidentali e delle sue istituzioni e contribuire a ricollocare la nostra posizione di umani nei confronti del pianeta sul quale viviamo in un’epoca che per alcuni è diventata quella geologica dell’Antropocene?”

20181213_125939                                                                    Jirl Kolàr: “Il mondo delle comunicazioni” – 1962/1972

La domanda può apparire retorica se messa di fronte alle finalità perseguite dall’arte specie quando denuncia le crisi che il mondo attraversa. Devastazioni, tensioni sociali , inquinamenti sono alcune delle tante devastazioni  con le quali conviviamo con le quali questa rassegna invita a riflettere. Un mondo in cui ciò che finisce è anche ciò che inizia e nel quale all’umano spetta di fare quanto ha sempre fatto ogni volta che  il mondo è invitato è il tema su cui verte la mostra.

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Pietro Ruffo: Senza titolo – 1.11.2011   –  Sulla destra- Autori vari: Soundwundertunnel – Installazione sonora che nella composizione degli artisti si arresta sulla soglia della musica e della parola        

In proposito scrivono i curatori: “ricominciare sempre daccapo, oggi a partire da un’idea di natura nella quale la sua presenza può situarsi in continuità con quella degli altri viventi dello stesso pianeta. Questa è la scommessa di una mostra che nel  vivere tra le rovine vede un paradigma della condizione presente da rovesciare in un’occasione. Perché le rovine tra le quali viviamo sono sì quelle delle civiltà  industriali e del saccheggio, della predazione di un capitalismo che lascia al proprio passaggio macerie  e rifiuti, ma anche quelle tra le quali la vita ibrida di vegetali, animali e umani, torna ostinata a proliferare  indicando le strade di altri mondi possibili”.

Roma: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea – Viale delle Belle Arti, 131 dal martedi alla domenica con orario dalle 8,30 alle 19,30. Biglietti d’ingresso: intero €.10,00, ridotto €.5,00. Informazioni tel.06.32298221

 

La Luce della Natività tra i sassi di Matera – Il Presepe della Basilicata al Palazzo del Quirinale – in Mostra fino al 5 gennaio 2019

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Fare il Presepe è un’attività dai mille risvolti: da quello familiare realizzato da alcuni componenti della famiglia dai sapori e colori intimi e confidenziali a quelli artistici che vedono l’apporto di veri e propri artigiani/artisti tutti capaci di far rivivere la realtà quotidiana in una allegoria della vita nei vari personaggi che animano la scena della natività senza far venir meno quel messaggio di pace che Francesco volle lanciare all’intero mondo dalla montagna del reatino.

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Il Palazzo del Quirinale, già per la quarta volta ospita, per questa occasione nella Sala d’Ercole, un presepe che a turno vari maestri hanno interpretato nel rispetto della tradizione storica e culturale delle rispettive regioni. Quest’anno è il turno della città di Matera che proprio con questa iniziativa inaugura l’anno della cultura quale capitale europea per il 2019 .

20181211_111413Il maestro presepiale Francesco Artese illustra il miracolo della Madonna della Bruna alle sue spalle, avvenuto in un tardo pomeriggio.

L’incarico per la realizzazione del presepe è stato affidato al maestro presepiale Francesco Artese che nell’arco di due mesi e mezzo di lavoro ininterrotto anche nei giorni festivi ha portato a termine l’opera ambientandola nel palcoscenico simbolo per eccellenza che caratterizza la città: i sassi con le sue chiese ed abitazioni rupestri. Proprio fra questi ambienti scavati nel tufo ha vissuto la popolazione e si è svolta la vita della comunità che il maestro Artale ha tenuto a ricostruire e proporre ai visitatori.

20181211_111906                                                                       L’incontro del primo ministro Zanardelli con i materani

Tornano così a vivere episodi che fanno parte della storia della città quali la visita che il primo ministro Zanardelli fece nel 1902 a Matera ed é qui che incontra e saluta una bambina. Evento questo che oggi può apparire di routine ma allora segnò tutta la sua importanza essendo il primo evento politico accaduto in città dopo l’unificazione d’Italia e, in assoluto, di una visita di un primo ministro a Matera che per di più stringe la mano al popolo, evento impensabile nel regno borbonico e trovò risonanza anche nell’opera pittorica di Michele Tedesco. Altro episodio posto in risalto è la ricostruzione del miracolo della Madonna della Bruna. Questa volta è una Signora che incontrò un carrettiere e un bambino chiese loro di portare un messaggio al Vescovo nel quale diceva di essere la Madre di Cristo. Giunto sul luogo il Vescovo non trovò la nobildonna ma una statua a ricordo della sua presenza. Una folgorazione, come narra la tradizione storica, investì i presenti e da quel momento si ricorda l’apparizione della Madonna portando la statua in trionfo su un carro che viene assaltato e distrutto dai materani ogni 2 luglio. Il manufatto ciascun anno viene poi ricostruito con grande dedizione per le consuete celebrazioni. Questo rito ancestrale vuole rimarcare la fede e la devozione religiosa presente nel messaggio della continua rinascita della vita dalle sue ceneri.

20181211_111535                                                                                        Ricostruzione dei Riti Arborei

La ricostruzione nel presepe degli episodi salienti della vita cittadina non si esauriscono con questi due, bensì ne includono molti altri altrettanto interessanti quali il Maggio di Accettura e i riti arborei celebrati anche nelle vicine cittadine di Pietrapertosa, Parco del Pollino, Rotonda, Castelsaraceno, Terranova di Pollino, Viggianello e molti altri, tutti fedelmente riportati nel sito dell’APT Basilicata. In una visita alla città non possono mancare le escursioni alle chiese rupestri ed alle altrettanto affascinanti Cripte Rupestri quali quella del Peccato Originale, considerata la Cappella Sistina della pittura parietale rupestre, del Purgatorio e ai molteplici luoghi di culto scavati nella roccia, sparsi in tutto il territorio materano. Una particolare cura è stata poi  riservata alla fedele ricostruzione dei costumi che indossano sia nella quotidianeità che nelle feste tanto i popolani quanto i meno abbienti così come con altrettanta cura è stato dato giusto risalto alle tradizioni popolari come quella musicale e ai mestieri in particolare quelli artigianali, il tutto in chiave natalizia e ben augurante.

Roma- Palazzo del Quirinale – Piazza del Quirinale. Visita con prenotazione obbligatoria sito web: www.quirinale.it oppure telefonicamente al n° 0.639967557. Biglietto d’ingresso €.1,50.-

L’Adolescente di Michelangelo in esposizione nel nuovo Rhinoceros, sede romana della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti.

Testo e foto di Donatello Urbani

Un’esposizione spettacolare per un doppio evento: il ritorno in Italia di una capolavoro assolto dell’arte scultorea di Michelangelo e l’inaugurazione del nuovo Rhinoceros, sede romana della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti in Via dei Cerchi, 21. Entrambi gli eventi competono fra loro per importanza. I recenti lavori di riqualificazione e restauro dell’area del Foro Romano, grazie alla Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, si sono conclusi offrendo alla pubblica fruibilità una spettacolare illuminazione dell’Arco di Giano e ben 3.500 metri quadri di area espositiva all’interno del Palazzo di Via dei Cerchi, n.21 che in questa occasione accoglie la scultura de “L’Adolescente” di Michelangelo, opera fra le più importanti e prestigiose che sono esposte nel Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo.

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Questa è la prima delle opere che arriveranno nella Capitale, con cadenza annuale e il battesimo di evento trova riscontro in un’esposizione di grande interesse per essere questa opera michelangiolesca visibile per la prima volta a Roma e solo per la seconda volta in Italia in 230 anni, da quando nel 1787 giunse in Russia.  Di questa scultura scrivono i curatori; “Per l’occasione, questo enigmatico e incompiuto giovane accovacciato così vibrante e intenso, verrà sapientemente illuminato da Vittorio e Francesca Storaro, così da evidenziare la potenza creativa del grande artista”. Iniziativa questa promossa dalla Fondazione Alda Fendi–Esperimenti e dal Museo Statale Ermitage con la collaborazione di “Ermitage Italia”. Questa esposizione é curata dal professor Sergej Androsov, direttore del Dipartimento d’Arte dell’Europa Occidentale dell’Ermitage ed è stata organizzata da Il Cigno GG Edizioni, editore anche del catalogo,  in collaborazione con Villaggio Globale International che cura l’ufficio stampa.

Roma – Via dei Cerchi, 21 fino al 23 dicembre 2918 dalle ore 10,00 alle 19,00 con ingresso gratuito ed  obbligo di prenotazione al n° 340.6430435 – e.mail info@fondazionealdafendi-esperimenti.it