Conoscere la Spagna attraverso i grandi artisti al ,cinema : Goya

Mariagrazia Fiorentino

L’Ente Spagnolo del Turismo in collaborazione con Turismo di Aragon e Turismo di Saragozza hanno presentato l’offerta turistica della Regione attraverso l’opera del geniale pittore Francisco de Goya a Roma il 17 maggio 2023 presso il Cinema Barberini. Nella mia lunga esperienza di viaggiatore ci sono luoghi sorprendenti, ogni strada, angolo, piazzetta o balcone sono una scoperta continua; un profumo di tempi arcaici e voci antiche, che parlano al cuore, per chi sa ascoltare!!

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Saragozza e Aragona un viaggio che si fa con un unico bagaglio “il cuore”, Il Dott. Gonzalo Ceballos. Direttore dell’Ente Spagnolo del Turismo nel suo intervento introduttivo istituzionale, da comunicazione che a Madrid dall’8 giugno p.v. sarà inaugurato il nuovo Museo, uno dei più grandi del mondo con la Galleria della collezione reale e molte altre attività culturali, mostre e avvenimenti nel corso dell’anno.

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                                                                                   Saragozza: Cattedrale di Nostra Signora del Pilar

Saragozza con i suoi 2000 anni di storia, seconda città con migliore qualità di vita in Spagna é situata alla confluenza dei fiumi Huerva e Gallego, al centro di una fertile pianura che contrasta con l’aridità della regione circostante. La parte più antica della città conserva il tracciato dell’insediamento romano, la cattedrale gotica, il grandioso tempio di Nostra Signora del Pilar con le pitture di Goya, i resti del Palazzo de la Aljaferia, esempio dell’arte del Tajfas, che unisce l’arte del califfato di Cordova a quella sivigliana Almohadica, un unicum di questo genere d’arte. Non manca il folklore: Feste di Goya, una gara all’ultimo sangue dove tradizione, arte e gastronomia non mancano ed il Festival del Paesaggio ZGZ Fiorisce e tante altre attrazioni.

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Aragona regione storica della Spagna tra il bacino del fiume Ebro e l’alto bacino del Guadalaviar e i Pirenei, abitata fin dall’antichità dalla popolazione iberica degli Hergeti, conquistata dai romani è la regione con la più grande estensione di alta montagna, I Pirenei aragonesi vantano oltre 50 vette superiori ai 3000 metri incorniciati da paesaggi fantastici. Un patrimonio culturale splendido e ben conservato. Architettura di pregio e tanta luce.

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Da comunicato stampa:”Aragona terra di Goya. Saragozza, l’Origine del genio”, mirato a promuovere le destinazioni spagnole attraverso rinomati artisti spagnoli. La commistione tra arte e turismo è innegabile, e gli esempi di destinazioni turistiche intimamente legate alla vita, oppure all’opera di un artista sono numerosi. In spagna sono tante le destinazioni che si possono visitare seguendo le orme d’artisti. “La Spagna è piena di creatività e talento; un paese che ha ispirato artisti e dipinto il mondo. Dall’Ente del Turismo vogliamo trasmettere questa proposta di arte e cultura ai viaggiatori italiani, che troveranno in Spagna, oltre a un’eccezionale rapporto qualità-prezzo durante il loro soggiorno nelle destinazioni spagnole, un’offerta artistica, patrimoniale e culturale incomparabile, e soprattutto persone, paesaggi, luoghi, sapori e profumi che sono fonte di ispirazione per la creazione di talento e creatività tanto quanto la Spagna ha offerto al mondo” ha dichiarato Gonzalo Ceballos Direttore dell’Ente Spagnolo del Turismo. Nella regione di Aragona , che diede i natali a Goya, è possibile fare un interessante tour alla scoperta delle sue tracce, soffermandosi nei villaggi e nelle città in cui ammirare incredibili monumenti come la Basilica del Pilar (a Saragozza) oppure il monastero Certosa di Aula Dei. Scoprire un po’ di più sulla figura del genio mentre viene esplorata questa zona della Spagna è un’esperienza magnifica.

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Conrado Molina Boloix Direttore di Zaragoza Turismo, ha sottolineato “Saragozza è una terra che ha visto nascere figure geniali, e con questo evento rendiamo omaggio in modo speciale a Francisco de Goya, uno dei più grandi artisti della storia della pittura e figura particolarmente influente nell’arte del XVIII e XIX secolo. Saragozza è la città di Goya, è l’origine del genio. È stata la città che ha influito nei suoi primi anni, nella sua formazione, nelle sue esperienze giovanili e per questo diventò fonte d’ispirazione per far crescere il  suo genio artistico che lo ha portato a diventare per sempre un’icona mondiale della pittura” e continua Molina Boix “Siamo riusciti a far riconoscere Saragozza come una città moderna, innovativa e con una qualità di vita alta. Siamo la seconda miglior città della spagna, in termini di qualità della vita, secondo l’Organizzazione dei consumatori (OCU). Una città  in cui il carattere amichevole e accogliente della sua gente è diventata una delle sue principali virtù. Saragozza è una chicca nascosta che sorprende tutti i visitatori. Invitiamo tutti a conoscere la Spagna autentica e scoprire molto presto una città che vuole farli innamorare, affascinare e ispirare”.

Dopo essere stato presentato al 75esimo Festival di Cannes, è stato proiettato L’Ombra di Goya, il docu-film diretto da José Luis López-Linares e scritto da Jean-Claude Carrière e Cristina Otero Roth. Un’occasione per conoscere più da vicino l’artista che, come pochi altri, ha saputo raccontare gli incubi, le ossessioni e i fantasmi degli esseri umani, ma anche le straordinarie creature fantastiche che nascono dalle loro menti dissacranti. L’Ombra di Goya è una produzione Mondex Films, Zampa Audiovisual, López Li Films, Fado Filmes, Milonga Productions, distribuita da Nexo Digital.

Una terra da gustare con i cinque sensi “patrimonio UNESCO”, 18 aree protette un turismo esperenziale con una enogastronomia di eccellenza: dall’agnello al tartufo nero, al prosciutto iberico aragonese (DOC Teruel), al formaggio “Patamulo”, allo zafferano, al vino, i famosi dolci aragonesi: Lunas de agosto ricoperti da cioccolato aromatizzato e tanto altro,

Per saperne di più visita il sito www.turismoaragona.org -. www.zaragozaturismo.es

Le eccellenze italiane insignite con il premio Carli

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Il Prestigioso attestato assegnato ogni anno dall’omonima Fondazione alle eccellenze italiane è stata una festa, non solo per gli insigniti del premio bensì anche un prezioso riconoscimento a quanti, con il loro sapere e attività, hanno contribuito alla conferma del buon nome che gode il nostro paese principalmente oltre i confini nazionali. Quindici i premiati in questa XIV Edizione Speciale coincidente con la ricorrenza che celebra il trentennale della scomparsa di Carli, che fu Ministro del Tesoro, Governatore della Banca d’Italia e Presidente di Confindustria. Fra i talenti premiati troviamo il Capo della Polizia, Lamberto Giannini, la Presidente e CEO di Yves Saint Laurent, Francesca Bellettini, unica italiana nella lista delle 25 donne più influenti al mondo stilata dal Financial Times, il “re” delle bollicine, Matteo Lunelli, Presidente e Amministratore Delegato di Cantine Ferrari, la Vicepresidente di Farmindustria, azionista e consigliere di amministrazione di Menarini, Lucia Aleotti, la campionessa di sci, quattro Coppe del mondo in bacheca, Sofia Goggia e l’attore più acclamato del momento Pierfrancesco Favino.

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La cerimonia che si è svolta al Teatro dell’Opera di Roma il 5 maggio0 u.s. è stata aperta da Romana Liuzzo, che è anche l’ideatrice del Premio mentre l’assegnazione dei premi è avvenuta con l’intervento di varie personalità quali Ornella Barra, COO International Walgreens Boots Alliance; Lavinia Biagiotti, Presidente e CEO di Biagiotti Group; Vincenzo Boccia, Presidente della Luiss Guido Carli; Urbano Cairo, Presidente di Cairo Communication e RCS; Fedele Confalonieri, Presidente di Mediaset; Claudio Descalzi, AD Eni; Luigi Ferraris, AD Ferrovie dello Stato Italiane; Stefano Lucchini, Direttore Relazioni Esterne Gruppo Intesa Sanpaolo; Giovanni Malagò, Presidente del CONI; Giampiero Massolo, Presidente di ISPI e Mundys; Barbara Palombelli, giornalista e conduttrice televisiva; Antonio Patuelli, Presidente dell’ABI; Stefano Sala, AD Publitalia ‘80 e Francesco Starace, AD e Direttore generale di ENEL.

Festival della Accademia e degli Istituti di Cultura stranieri in Italia in mostra a Roma fino al 30 luglio 2023 al Palazzo delle Esposizioni

A cura della redazione

La rassegna si pone, scrivono i curatori: “come un osservatorio privilegiato sulle visioni e sulle ricerche degli artisti e degli studiosi stranieri che ogni anno trascorrono un periodo di residenza a Roma, ospiti delle Accademie e degli Istituti di Cultura che hanno sede in questa città sin dal Seicento. Di questo rapporto privilegiato tra Roma e la comunità internazionale è testimone l’immensa quantità di rappresentazioni della città e dei suoi dintorni realizzate nelle varie epoche dagli artisti stranieri.

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                                                                                  Jean-Baptiste C. Corot: La cascata delle Marmore – 1826

Il racconto della mostra inizia dai primi anni del XIX secolo, momento in cui il confronto tra diverse personalità e scuole nazionali artistiche è particolarmente fertile, soprattutto nelle comunità temporanee che si formano d’estate, quando lasciati gli atelier in città, i pittori scoprono i suoi dintorni e dipingono en plein air. A partire da questa riflessione, la mostra raccoglie opere di artisti che nel tempo, accomunati dall’essere stati residenti nelle Accademie e negli Istituti di Cultura stranieri a Roma, raccontano la città come una risorsa, un materiale che seppur rappresentato con l’estraneità del loro sguardo, ne riconosce le matrici costituenti e tradizionali. Da genere pittorico, il paesaggio viene gradualmente declinato nel percorso espositivo in medium e forme diverse. Diventa una sintesi di elementi, processi, relazioni, abitudini, sguardi, contemporaneamente pertinente all’uomo, alla natura, all’insieme delle forme e delle possibilità del territorio e dell’ambiente.

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                                                                                                   Jose Guerriero: Villa Livia – 2016

Da questo nucleo centrale, la mostra prosegue con incontri, performance e proiezioni ospitati a Palazzo delle Esposizioni e con l’invito a prendere parte alle mostre e agli open studio nelle Accademie e Istituti, che rappresentano oggi luoghi di incontro e di contaminazione tra percorsi, identità e comunità, capaci di raccontare la complessità della nostra epoca. In mostra documenti e fotografie provenienti degli archivi delle Accademie ed Istituti di cultura stranieri a Roma e opere di Elvira Amor, Yasmina Benabderrahmane, Giacomo Balla, Sara Barker, Simon Callery, Jean-Baptiste Camille Corot, Catriona Gallagher, Josè Guerrero, Ernest Hébert, Benedikt Hipp, Julia Huete, Sophie Jung, Winifred Knights, Konstantin von Kügelgen, Jochen Lempert, Benoît Maire, Ana Mendieta, Ester Partegàs, Elise Peroi, David Schutter, Maya Schweizer, Jakob Strandgaard, Esther Boise Van Deman, William Villalongo, Hannah Villiger, Laura White”.

Palazzo delle Esposizioni – Roma, via Nazionale 194 – Info e programma www.palazzoesposizioni.it Facebook: @PalazzoEsposizioni | Instagram: @palazzoesposizioni | Twitter: @Esposizioni Orari: Dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 20.00, lunedì chiuso. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura. Costo biglietti d’ingresso: Il biglietto è valido per tutte le mostre in corso. Intero € 12,50 Ridotto € 10,00 Ragazzi dai 7 ai 18 anni € 6,00 Ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni Primo mercoledi del mese Ingresso gratuito per gli under 30 (dalle 14.00 a chiusura) Accessibilità: Il Palazzo delle Esposizioni è accessibile alle persone con ridotta capacità motoria o sensoriale da tre ingressi privi di barriere architettoniche

Roma “Università La Sapienza – Facoltà di Ingegneria” – 4 maggio 2023 – Convegno: il ruolo centrale della Cogenerazione per la sostenibilità e l’efficienza della transizione energetica.

Mariagrazia Fiorentino

Lo scopo del convegno è quello d’illustrare l’evoluzione dei principali indicatori della sostenibilità ambientale, economica, sociale ed le eventuali soluzioni. Approfondimenti sui consumi energetici, le emissioni in atmosfera e sulla gestione dei residui di processo.

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Apre i lavori il Prof. Livio De Santoli, Ordinario di Energy Management Sapienza, Università di Roma – Ing. Massimo Cerri, Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, Ing, Mauro Villarini, Consigliere Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma.

All’interessante convegno si sono confrontati esperti nelle varie discipline e aziende leader nei settori interessati che pur nella diversità delle singole aziende rappresentano la fotografia innovativa del nostro tempo per un efficientamento gestionale ed energetico raggiungendo con l’eolico e il solare nuovi record.

Per saperne di più sulle attività di mcTER consultare il sito www.mcTER.com/roma

L’istante e l’eternità Tra noi e gli antichi – Archeologia e non solo in mostra fino al 30 luglio 2023 al Museo Nazionale Romano nelle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano chiuse dal 1911.

Testo e Foto Donatello Urbani

Il susseguirsi di mostre archeologiche “in tempi recenti” con una grande affluenza di visitatori, dimostra il forte interesse per i beni culturali presenti nel nostro paese sia da parte di visitatori italiani che stranieri. La mostra è per ricordare e riflettere sul passato perché il senso della vita spinge alla conoscenza degli eventi trascorsi per conoscere meglio se stessi. Nel suo intervento Massimo Osanna tiene a precisare “una mostra che unisce come un “file rouge” le antichità di varie epoche, una mostra variegata e empatica”.

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Circa 300 pezzi eccezionali tra opere greche, romane, etrusche e italiche, medievali, moderne e contemporanee, esplorano, come scrivono i curatori “in modi inaspettati e spettacolari il rapporto complesso e variegato che noi intratteniamo con gli antichi. Per l’occasione riaprono al pubblico, dopo decenni, alcune delle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, che ospitarono nel 1911 la Mostra Archeologica nell’ambito delle celebrazioni per il primo cinquantenario dell’Unità d’Italia e che conservano, ancora oggi, parte dell’allestimento storico degli anni Cinquanta”.

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Raffinata testa femminile facente parte del cosiddetto “Tesoro di Marengo”. Eccezionale complesso di argenti decorati a sbalzo e in alcuni casi dorati, forse sepolti per essere salvaguardati ma rinvenuti per caso molti secoli dopo.

Il percorso espositivo si articola in 5 sezioni, ciascuna con l’intento d’illustrare, come scrivono sempre i curatori il “lungo e discontinuo processo storico di trasmissione intellettuale e artistica che ha plasmato la nostra cultura classica fra continuità, fratture e manipolazioni; dall’altra, ha talvolta preso la forma di un rapporto di immedesimazione, sviluppato con persone che, pur vissute molto tempo fa, hanno affrontato, come noi, tutte le vicende della vita, dalle più gioiose alle più drammatiche, e a queste hanno dato voci e forme che sono giunte fino ai nostri tempi. Per questo, gli antichi ci sembrano allo stesso tempo lontani e vicini”.

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La prima sala della mostra (Aula I – L’eternità di un istante) espone reperti che più di tutti esplicitano un doppio rapporto come nel calco di due vittime anonime dell’eruzione del Vesuvio nell’istante della morte e le diverse forme popolari di reinterpretazione moderna di un antico evento.

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                                                                                                                         Busto di Omero

La seconda sala (Aula II – La fama eterna degli eroi) esplora le forme della trasmissione e tradizione culturale dell’antichità attraverso l’arte e la letteratura: come i grandi cicli mitici – quelli omerici dell’Iliade e dell’Odissea – tramandati in varie forme fin dall’antichità, sono rimasti vivi nell’immaginario popolare contemporaneo.

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Dal mito si passa, nell’Aula III (L’ordine del cosmos) alle rappresentazioni antiche dello spazio e del tempo, che prendono la forma di divinità, di personificazioni e di entità astratte che hanno dato origine alle nostre categorie spaziali e temporali.

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                                                                                                             Carro da parata di Civita Giuliana

Nell’Aula IV (Le opere e i giorni) si ricostruiscono, attraverso una serie di spettacolari scoperte recenti, importanti momenti della vita sociale, sia nella casa sia nella città. Di grande effetto scenico sia  per la ricostruzione che per il paziente restauro, il il Carro da parata di Civita Giuliana

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La ragazza di Santorini

Una scelta significativa di queste raffigurazioni è esposta nell’Aula V (Umani divini. Spiccano in particolare la monumentale statua femminile di Santorini, una della più antiche di tutta la scultura greca, esposta per la prima volta in assoluto al grande pubblico, la statua in bronzo dell’arringatore e uno dei giganti sardi di Mont’e Prama. Intorno a queste figure umane divinizzate, si segue il lungo percorso che porta il defunto nell’aldilà, sia attraverso le diverse raffigurazioni del rituale funerario, sia tramite le varie credenze nell’oltretomba che l’antichità ci ha tramandato.

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Tabula Chigi – I sec. a,C,  Il bassorilievo è realizzato in marmo giallo. Sulla cornice un epigramma celebra le imprese di Alessandro Magno. La scena è dominata dalla presenza di un grande scudo sorretto da due figure femminili, personificazione di Europa e Asia, all’interno dello scudo è raffigurato il trionfo di Alessandro Magno su Dario III nella battaglia di Arbela del 331 a.C. Rinvenuta nel ‘700 la tabula Chigi è stata acquistata nel 2022 dal Museo Nazionale Romano.

Accompagnano, sempre nelle parole dei curatori: “ il visitatore in questo percorso di scoperta e confronto, alcune opere straordinariamente rappresentative, provenienti non solo dai principali musei italiani, nell’ambito del Sistema Museale Nazionale coordinato dalla Direzione Generale Musei, ma anche da importantissimi istituti della Grecia. Molte delle opere in mostra sono presentate al pubblico per la prima volta: nuove scoperte, come il carro da parata di Civita Giuliana e la statua di Ercole del Parco Archeologico dell’Appia Antica, nuove acquisizioni, come la Tabula Chigi del Museo Nazionale Romano, e soprattutto numerosi capolavori solitamente conservati nei depositi dei musei dell’Italia e della Grecia, come la statua di Santorini. La mostra rappresenta così un’ulteriore opportunità per il progetto Depositi (Ri)scoperti, ideato e promosso dal Museo Nazionale Romano, permettendo non solo di proseguire l’iniziativa, ma anche di incrementarla con la realizzazione di nuove tappe espositive negli istituti della Direzione Regionale Musei Lazio a Nemi e a Sperlonga”.

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        Stele funeraria Daunia – VII/VI sec. a.C. – raffigurante il defunto riccamente abbigliato- Museo Archeologico di Manfredonia

Curatori ed ideatori della mostra Massimo Osanna, Stephane Berger, Maria Luisa Catoni, Demetrios Athanasoulis. Progetto e allestimento museografico Studio Guicciardini e Magni Architetti

Roma – Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano Piazza della Repubblica – fino al 30 luglio 2023 dal martedi alla domenica dalle ore 11 alle 18. Costi del biglietto d’ingresso: intero €.13,00, ridotto €.7,00 (cittadini Unione Europea inferiori ai 25 anni. Gratuità previste come da legge vigente.

Assaggi – Salone dell’Enogastronomia Laziale – Viterbo Palazzo dei Papi dal 19 al 22 maggio 2023 – Degustazioni – Show Cooking – Street Food – Eventi serali nei centri storici e nella provincia

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Il viterbese, una terra generosa, mutevole nell’aspetto naturale, con laghi e dolci colline, fitte macchie e tagliate etrusche, stagni, distese di verde a questa rara bellezza si accompagna una multiforme e sincera cucina. L’olio, un’eccellenza assoluta del viterbese dal colore verde brillante, un sapore fruttato adatto a tutte le preparazioni sia crude che cotte. La cucina semplice e saporita lasciataci in eredità dai pastori e dai macellatori di carne. Le pappardelle al sugo di cinghiale con la pasta lavorata da mani sapienti, le fettuccine ai funghi porcini, l’acqua cotta, il coniglio al forno innaffiato con un greghetto, sono da considerarsi beni immateriali dell’umanità.

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Una visita non può assolutamente mancare al Museo Nazionale (Rocca Albornoz), dove la  documentazione archeologica sull’architettura etrusca nel viterbese è un “unicum” assoluto.

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Tutto questo sarà possibile a Viterbo nel cuore della città. Maggiori informazioni email info@assaggisalone.com – oppure consultare il sito www.assaggisalone.com/programma  per tutte le manifestazioni in programma e “Buon appetito”.

Il Treno Storico del Razionalismo – Uno sguardo al passato per ispirarci al futuro

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Il treno ha da subito esercitato un indubbio fascino, da sempre è stato inneggiato sia da poeti, scrittori ed artisti. Con l’apertura della Cabina ACE – Apparato Centrale Elettrico – del bunker posta a sud ovest della Stazione Termini, si vuole riportare e far conoscere al grande pubblico, lo stile, il designer e la tecnologia italiana degli anni ‘30 e non riporli nello scantinato polveroso della storia. Angiolo Mazzoni, architetto e ingegnere, fu assunto nel 1921 dalle Ferrovie dello Stato e tre anni dopo – 1924 – trasferito a Roma al Servizio Lavori e Costruzioni, anno in cui le stesse Ferrovie furono inglobate nel Ministero delle Comunicazioni insieme alle Poste e alla Marina Mercantile. In questa veste Mazzoni, come scrive l’Ing. Luigi Cantamessa, Direttore Generale della Fondazione FS Italiane, “ha avuto quindi la possibilità d’impiegare il proprio ingegno al servizio di numerosi e diversi ambiti pubblici: l’architettura razionalista mazzoniana delle stazioni ferroviarie, degli uffici postali, delle colonie elioterapiche, delle strutture civili all’avanguardia è disseminata da nord a sud della nostra penisola. E se la sperimentazione è un comune denominatore di tutta la sua produzione, la commissione tra Futurismo (soprattutto dopo l’incontro con Marinetti nel 1933) e le soluzioni razionaliste rappresentano un marchio di fabbrica”.

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La cabina ACE fu costruita negli anni ’30 su progetto dell’arch. Mazzoni ispirato alla classicità anche attraverso l’utilizzo di materiali neutri e marmo travertino. Era destinata, e lo ha fatto egregiamente fino al 1999, a governare il nodo ferroviario di Roma. Entrò a pieno regime nel 1943 ed era costituita da un piano a livello dei binari tre piani in elevazione e tre piani interrati. Al terzo piano una sala lunga 47 metri ospita tre banchi di manovra con 280, 160 e 290 leve ed i quadri di segnalazione luminosa degli itinerari. Un banco di manovra identico è collocato al piano -2: un vero e proprio bunker in grado di garantire per 20 giorni l’autonomia di servizio dell’intera stazione anche durante un bombardamento. Le moderne tecnologie informatiche hanno permesso una gestione del traffico ferroviario più evoluto ed in linea con i nuovi tempi e la Cabina ACE con il relativo bunker, fortunatamente mai utilizzati non ricorrendone la necessità, diventerà un polo culturale e museale polivalente grazie ad un progetto che includa oltre la ristrutturazione anche servizi di accoglienza e ristorazione per i visitatori, voluto e messo in atto dalla Fondazione FS.

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Automotrice ALn56.1013 FIAT – 1934 – Fondazione Fs Italiane – “Littorina” divenne l’appellativo con il quale furono chiamate tutte le automotrici termiche progettate dalle FS. I progressi nella progettazione di questi mezzi portarono già nel 1933 allo studio di un nuovo modello che divenne lo standard delle littorine italiane: la ALn56 FIAT.

La bonifica pontina si appresta a compiere cento anni e con essa tutte le infrastrutture che gli gravitano interno inclusa la Stazione ferroviaria di Latina, anch’essa realizzata su progetto dell’architetto Mazzoni. Sempre l’Ing. Luigi Cantamessa scrive: “In occasione del viaggio inaugurale per la nuova stazione alla presenza di Benito Mussolini il 26 novembre 1932 l’allora Littoria (oggi Latina n.d.r.) diede il suo nome ad un inedito rotabile che avrebbe in breve rivoluzionato il trasporto su rotaia delle linee secondarie: la Littorina”. Riproporre da parte della Fondazione FS di treni storici con questo mezzo è un’operazione turistica di grande rilievo e quanto prima rientrerà nella normale attività di questa Fondazione come avvenuto in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica allestita nella sala d’aspetto di 1^ classe della stazione ferroviaria di Latina per ricordare il passato con uno sguardo rivolto al futuro essenzialmente culturale e turistico.

Per saperne di più sul sito www.FondazioneFs.it

 

The Good Burger – Un burger per tutte le stagioni

Donatello Urbani

Non sono un frequentatore di burgerie. Da sempre vivo nella convinzione che sostituire un buon piatto di spaghetti occorra ricorrere a qualcosa di convincente e forte tanto nel gusto quanto nella soddisfazione che procurano questo campione della nostra gastronomia. Devo confessare anche una piccola remora sul cibo, come nel caso dei burger, pensato prevalentemente per giovani utilizzatori.

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L’occasione buona per mettere a dura prova le mie convinzioni è giunta un sabato carico d’impegni e con tempi limitati per una pausa pranzo con piatti impegnativi. The Good Burger, il nuovo esercizio romano di Via Gioberti, 19 a due passi dalla Stazione Termini, offriva al primo sguardo quanto di meglio potessi desiderare. Locale accogliente e lo spazio cottura pietanze in bella vista.

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Vasta la scelta offerta anche per vegetariani, in un esauriente menu che ogni giovedi offre il secondo burger a soli €.3,00. Alla soddisfazione offerta dalla location e dalla cortese accoglienza si è aggiunta quella procurata dalle pietanze: ottima la presentazione così come la combinazione dei prodotti in una ben equilibrata combinazione di gusto. Meritano una citazione al merito il “veggie burger” da abbinare alle “patate dolci”, due confezioni veramente di gran gusto.

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Esperienza più che positiva con ampia rivisitazione dei vecchi pregiudizi, consigliabile anche per turisti con tempi limitati per la pausa sia per il pranzo che in una qualsiasi sosta per un drink, gelato, shake o un boccale di birra.

Roma – Via Gioberti, 19 – orario continuato.