Rubens ospite a Roma dopo quattrocento anni con una mostra alla Galleria Borghese: “Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma” fino al 18 febbraio 2024.

Testo e foto Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

In questa mostra il soggiorno romano di Peter Paul Rubens (dal 1600 al 1608 e fino al 1620 in un successivo salvo brevi soggiorni in altre città italiane e spagnole) appare nelle sue opere ancora più evidente. Le otto sezioni in cui si articola il percorso espositivo sono legate fra loro da un “file rouge” che vuole presentare ai visitatori la nascita di una pittura europea insieme al contributo straordinario offerto dalle sue opere d’arte realizzate, “alle soglie del Barocco, a una nuova concezione dell’antico e dei concetti di naturale e d’imitazione, mettendo a fuoco la novità dirompente del suo stile e come lo studio dei modelli costituisca un’ulteriore possibilità per un nuovo mondo d’immagini”, come scrivono i curatori.

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                                                                            Peter Paul Rubens: “Prometeo incatenato” – 1611/1612 – Olio su tela

“Calamita per gli artisti del Nord Europa fin dal Cinquecento, la Roma di Rubens, fra i pontificati Aldobrandini e Borghese, è il luogo dove studiare ancora l’antico, di cui si cominciano a conoscere i capolavori della pittura, con il ritrovamento nel1601 delle Nozze Aldobrandini –sottolinea Francesca Cappelletti, Direttrice della Galleria Borghese e curatrice della mostra. È il momento della Galleria Farnese di Annibale Carracci e della cappella Contarelli di Caravaggio, di cui si stordisce una generazione. Attraverso gli occhi di un giovane pittore straniero come Peter Paul Rubens guardiamo ancora una volta all’esperienza dell’altrove, cerchiamo di ricostruire il ruolo del collezionismo, e della collezione Borghese in particolare, come motore del nuovo linguaggio del naturalismo europeo, che unisce le ricerche di pittori e scultori nei primi decenni del secolo”.

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Leonardo da Vinci – “Due mischie tra fanti e cavalieri” – Probabilmente, secondo molti studiosi, si tratta di uno studio preparatorio alla “Battaglia di Anghiari”, opera andata perduta. Penna e inchiostro bruno su carta imbrunita.

Questo è il contesto che il giovane Rubens trova al suo arrivo a Roma e qui s’inserisce la “sua capacità di osservazione e il suo desiderio d’interpretare gli antichi maestri, I suoi disegni rendono vibranti le opere che studia, aggiungendo movimento e sentimento ai gesti e alle espressioni. Rubens mette in atto nelle storie quel processo di vivificazione del soggetto che utilizza nel ritratto. In questo modo marmi, rilievi ed esempi celebri di pittura rinascimentale escono ravvivati dal suo pennello, come anche le vestigia del mondo antico. Un caso esemplare è quello della famosa statua dello Spinario che Rubens disegna, a sanguigna, e poi con carboncino rosso, riprendendo la posa da due punti di vista diversi. In questo modo il disegno sembra eseguito da un modello vivente invece che da una statua, tanto da far immaginare ad alcuni studiosi che il pittore abbia utilizzato un ragazzo atteggiato come la scultura. Questo processo di animazione dell’antico, per quanto eseguito nel primo decennio del secolo, sembra anticipare le mosse di artisti che, nei decenni successivi al suo passaggio romano, verranno definiti barocchi.”

 

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Lo studio del corpo umano è alla base della produzione rubensiana attraverso una meticolosa indagine sulle testimonianze antiche, come il “Torso del Belvedere”, per giungere a quelle più recenti lasciateci da Leonardo, prima, e Michelangelo, poi. In questo caso le stesse saranno fonte d’ispirazione per il “San Sebastiano curato dagli angeli” della Galleria Corsini di Roma e come a questa opera pittorica, a sua volta, abbia guardato l’artista tedesco Georg Petel nella scultura in avorio del “San Sebastiano”. Significativo, in proposito, quanto affermato dai curatori nel corso della presentazione di questa rassegna: “Nelle sue morbide gradazioni tonali l’avorio del piccolo San Sebastiano di Petel compete con gli incarnati perlacei dei protagonisti rubensiani dai quali ha tratto evidente ispirazione per posa e modellazione della muscolatura”.

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Come indicato nel titolo di questa mostra, il riferimento a Pigmalione, il mitico scultore che ottiene dagli dei il potere di dar vita ad una sua statua di cui si era innamorato, deve intendersi riferita, come scrivono i curatori alla, “capacità di Rubens di trasformare nei suoi disegni e nelle sue tavole l’inerte marmo antico in vibrante materia pittorica” mediante un processo di trasposizione di valori formali da una scultura a una pittura.

Roma – Galleria Borghese – Piazzale Scipione Borghese, n.5. Mostra “Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma” fino al 18 febbraio 2024 tutti i giorni dal martedi alla domenica, dalle ore 9,00 alle 19,00. Chiuso tutti i lunedi. Biglietto d’ingresso intero €.13,00 – ridotto, 18/25 anni, €.2,00. Prenotazione obbligatoria tel. 06.32810 – sito web: www.galleriaborghese.beniculturali.it. Per gruppi e scuole email: info@tose.it . La visita dura due ore e i turni d’ingresso sono ogni ora.

 

I Nuovi treni Rock e Blues per il trasporto ferroviario nella Regione Lazio con un occhio attento sia per i pendolari che al turismo slow.

Testo e foto a cura della Redazione

Da comunicato stampa: “Presentati il 20 novembre 2023 al binario 1 della stazione di Roma Termini i nuovi treni Blues e Rock per il Lazio della flotta del Regionale Trenitalia (società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS Italiane). Come previsto dal Contratto di servizio con le Regione Lazio, con i nuovi convogli, l’età media dei rotabili in circolazione in regione passerà da 14 a 6 anni.

I nuovi treni sono stati presentati da Fausto Del Rosso, Direttore Regionale Lazio Trenitalia e Fabrizio Ghera, Assessore ai Trasporti della Regione Lazio.

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Il treno Blues, il terzo che completa la fornitura per il Lazio, entrerà in servizio sulla linea Terni – Rieti – L’Aquila, mettendo a disposizione dei viaggiatori 300 posti a sedere (circa 100 posti in più rispetto ai tradizionali modelli Aln, che saranno gradualmente eliminati dalla circolazione). Il Blues è un treno ibrido di ultima generazione capace di viaggiare con motori diesel su linee ferroviarie non elettrificate, con motore elettrico e batteria su quelle elettrificate, consentendo non solo di ridurre le emissioni inquinanti e ma anche quelle acustiche. La flotta di Blues nel Lazio sarà composta di treni a 4 carrozze, con 8 posti bici con ricarica e dotati di batterie potenziate.

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Il treno Rock, il terzo consegnato in queste ultime settimane, sarà impegnato sulle linee FL1 Orte – Fiumicino Aeroporto, FL3 Roma – Viterbo e FL5 Roma – Civitavecchia. Il treno a 6 casse, studiato per offrire una moderna esperienza di viaggio, è già conosciuto dai pendolari del Lazio, dove ne sono già stati consegnati e circolano regolarmente altri 28. Quando la fornitura dei convogli sarà completa andranno a sostituire completamente i TAF.

Rock è un treno a doppio piano, ad alta capacità di trasporto, con prestazioni paragonabili a quelle di una metropolitana. Può raggiungere i 160 km/h di velocità massima con un’accelerazione di 1,10 m/sec2 e ospitare fino a 1600 persone, con 700 posti a sedere. Un treno dalla forte impronta ecologica, riciclabile fino al 97% e con una riduzione del 30% dei consumi energetici rispetto ai treni precedenti”.

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Prosegue l’impegno di Trenitalia per rinnovare la flotta dei treni regionali e garantire così, ai nostri viaggiatori, un’esperienza di viaggio sempre più confortevole e sostenibile. I treni Blues e Rock che consegniamo oggi fanno parte dei 72 treni previsti nel contratto di servizio, del valore complessivo di 6,5 miliardi. Siamo orgogliosi di poter far viaggiare la nostra clientela a bordo di treni così innovativi, capaci di migliorare la mobilità quotidiana, con sensibili benefici oltretutto per l’ambiente grazie alle ridotte emissioni inquinanti e acustiche” ha dichiarato Maria Giaconia, Direttore Business Regionale e Sviluppo dell’Intermodalità di Trenitalia.

La consegna di questi nuovi treni è sicuramente una bella notizia per tutti i pendolari del Lazio che meritano di viaggiare su convogli più efficienti e confortevoli. La Regione, attraverso finanziamenti importanti, sta facendo il massimo per assicurare un servizio all’altezza a chi si sposta quotidianamente sul territorio. Per questo è fondamentale che vengano mantenuti i tempi di consegna da parte di Trenitalia. Noi come amministrazione continueremo nel nostro lavoro di controllo perché tutti gli impegni vengano rispettati in favore di chi viaggia ogni giorno nella nostra regione”, la collaborazione tra la Regione Lazio e le Ferrovie dello Stato va incrementata, abbiamo bisogno di attrarre i turisti e non solo, pendolari e italiani che visitano i giorni festivi le nostre città d’arte”, ha dichiarato l’assessore alla Mobilità, ai Trasporti, alla Tutela del territorio, al Ciclo dei rifiuti, al Demanio e al Patrimonio della Regione Lazio, Fabrizio Ghera.

Roma Arte in Nuvola: la fiera internazionale di Arte moderna e contemporanea di Roma – Nuvola di Fuksas -. EUR – fino al 26 novembre 2023

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

La Nuvola è già di grandissima attrazione ed è la degna cornice ad un’esposizione carica di suggestione e bellezza. Significative le parole di Alessandro Nicosia, ideatore e direttore di Arte in Nuvola, che, in occasione dell’inaugurazione ha affermato: “oltre 150 gallerie d’arte nazionali ed estere di altissimo livello che propongono al pubblico un’offerta artistica poliedrica, in grado di coinvolgere tutte le discipline, tramite un ricco programma di talk, esposizioni, performance ed installazioni. Un equilibrio significativo tra l’aspetto commerciale e la forte impronta curatoriale e divulgativa che, da sempre, costituisce la cifra distintiva della fiera”

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Da comunicato stampa: “Nata come punto di riferimento per le gallerie del Centro-Sud, andando a valorizzarne l’alto potenziale, l’edizione 2023 registra una crescente presenza delle gallerie del Nord Italia e di quelle internazionali: da Tel Aviv a Dubai, passando per Londra, Parigi, Barcellona, Knokke fino a New York e Osaka. Un’offerta espositiva completa e di alto profilo che caratterizza gli oltre 14.000 metri quadri di spazio espositivo, suddivisi fra arte moderna e contemporanea, rispettivamente al general floor (piano terra) e al forum (primo piano), creando un proficuo dialogo fra le diverse espressioni artistiche. Fiore all’occhiello della terza edizione è la partecipazione attiva del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Cultura, con Regione Lazio e Roma Capitale. Una collaborazione significativa, indice di una spiccata capacità di fare sistema fra istituzioni pubbliche intorno ad una fiera come avviene da tempo nelle maggiori città del mondo: da Firenze a Londra a Armony Show a New York fino a Paris par Art Basel…. Dopo aver ospitato Israele nella prima edizione e l’Ucraina nella seconda, la Fiera ha scelto di consolidare la propria vocazione internazionale ospitando, quest’anno, l’Australia come Paese straniero presentando un’offerta espositiva contemporanea che trova nell’arte aborigena la propria vocazione. Il padiglione ospiterà la mostra d’arte aborigena “Threads and Lands”: pittura, scultura, lavorazione del legno e arazzi compongono una collezione dinamica, la cui narrazione curatoriale si ispira alla materialità fisica delle opere d’arte e ai processi di creazione. Tra gli artisti in mostra Witjiti George, Nyunmiti Burton, Yaritji Heffernan e Zaachariaha Fielding. Torna il programma dei talk, ospitati al piano N3 della Nuvola, incentrato su temi quanto mai attuali anche nel settore dell’arte – dalla sosteniblità all’intelligenza artificiale fino al ruolo degli art influencer – su cui si confronteranno voci di primo piano, italiane e straniere, tra artisti, curatori e collezionisti

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Si rinnova, anche quest’anno, l’assegnazione di importanti premi nell’ambito della fiera (“The best”, “Young” e “Discovery”), a testimonianza della grande attenzione che la fiera riserva nei confronti della cura e dell’originalità con cui le gallerie allestiscono i propri stand, riconoscendone la professionalità e la capacità di reinventare la propria proposta. Un’ulteriore dimostrazione dell’alto riconoscimento che Roma Arte in Nuvola manifesta nei confronti delle gallerie, da sempre i primi interlocutori di una fiera”.

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                                     Carla Accardi (1924/2014): “Cornici e corde” – 1997 – Collezione del Ministero degli Affari Esteri

In mostra insieme ai grandi del ‘900 sono presenti anche giovani artisti che vanno premiati, insieme ai galleristi, per il loro impegno perché qui ogni idea trova la casa giusta.

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                                            A.T.Anghelopoulos: “Frammenti XXI Sec. d.C.” – Sezione Presenze Speciali del Ministero della Cultura”

Roma – La Nuvola Viale Asia 40/44 – (Eur) – fino al 26 novembre 2023 (apertura al pubblico) dalle ore 10:30 alle ore 20:30. Info 06 85353031 – info@artenuvola.eu. Biglietti Intero € 15,00 – Ridotto under 26 e over 65 € 10,00

Dacia. L’ultima frontiera della romanità – Affascinante mostra archeologica al Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano – Roma fino al 21 aprile 2024.

Testo e foto Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Definire mostra questa esposizione di oltre mille reperti archeologici è, senza dubbio, alquanto riduttivo, abituati a definire di alto livello quelle che ne espongono qualche centinaio. Tema della mostra è la costruzione della Romanità nel territorio dell’attuale Romania, lungo un percorso temporale di oltre millecinquecento anni, dall’VIII sec. a.C. all’VIII sec. d.C., raccontando i numerosi contatti e scambi avvenuti in questa regione, grazie all’abbondanza di risorse e alla posizione tra l’Europa e l’Asia.

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                                                   Placchette votive in oro rinvenute nelle sorgenti termali di Germisara – II sec. d.C.

Ad aprire il percorso espositivo, come scrivono i curatori: “il calco di una scena scolpita sulla Colonna Traiana (scena XXXII, spirale V), che ritrae tre arcieri Daci che tengono sotto tiro i Romani assediati all’interno di una città e che l’archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli fece colorare agli inizi degli anni ’70, dimostrando così l’esistenza del colore nell’architettura dell’antichità imperiale romana. Accanto sono esposti capolavori come il Serpente Glykon da Tomis, raffigurazione in marmo di un ‘demone buono’ che guarisce dalle epidemie; il magnifico elmo d’oro di Cotofeneşti di manifattura tracia, con varie scene di sacrificio; l’elmo celtico di bronzo da Ciumeşti, col sorprendente cimiero a forma di aquila che stupisce per l’unicità della fattura e progettualità; il tesoro gotico di Pietroasele del IV secolo d.C. con l’eccezionale phiale (coppa) d’oro lavorata a sbalzo e le grandi fibule; e ancora alcuni bracciali d’oro daci, le tavolette in bronzo della Lex Troesmensium e il donarium di Biertan.

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                                                                          Testa dell’Imperatore Traiano Decio – 249/251 d.C. – 

In mostra anche un’ampia selezione di importanti reperti – tra cui armi, vasi, ceramiche, monete, gioielli e corredi per i riti di magia – attraverso i quali è possibile scoprire la religione, l’arte, l’artigianato, il commercio e la vita quotidiana della antica Dacia. Come un viaggio millenario durante il quale vedere l’evoluzione degli antenati geto-daci verso i popoli geti e daci; la trasformazione di una parte della Dacia in provincia romana; l’integrazione di questo spazio nel mondo romano; la sopravvivenza della civiltà anche dopo l’abbandono del territorio dacico da parte dell’esercito e dell’amministrazione di Roma; la convivenza degli abitanti del territorio con le popolazioni migranti.

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                                                                            Elmo di tipo Illirico IV-V sec. a.C.

Il fascino della mostra emerge dall’intreccio e dall’influsso reciproco delle civiltà, dalle trasformazioni profonde, dal processo di formazione e adattamento che ha portato alla creazione di un’identità culturale, per un lasso di tempo che va dalla fine della prima età del ferro e fino agli albori della civiltà europea attuale, in uno spazio percepito dai contemporanei del millennio delle migrazioni come “ultima frontiera della Romanità”, luogo dove il fondamento linguistico gettato dalla lingua latina e il nome dei romani sono sopravvissuti, nonostante le vicissitudini, fino ai nostri giorni”.

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                          Statuetta di ambra raffigurante il dio Eros su un carro trainato da una colomba -. II sec. d.C.

Il percorso espositivo si articola in quattro sezioni: la prima è dedicata alla Dacia romana e illustra la conquista del territorio all’epoca dell’imperatore Traiano (101-106 d.C.) con le guerre daciche che segnano la conquista romana e l’annessione all’Impero, evidenziando anche ‘un prima’ e ‘un dopo dove emerge prepotentemente una romanità di frontiera e l’intreccio di culture, che si rispecchia nei numerosi contesti presentati. La seconda sezione racconta, come posto in risalto dai curatori: “la formazione della cultura dacica nell’età del Ferro con l’influsso dei Traci, degli Sciti e dei Greci delle colonie sul Mar Nero, e la terza sezione illustra il confronto tra civiltà urbane mediterranee e civiltà tribali e nomadi continentali e l’inserimento della Dacia nelle reti culturali ellenistiche mediterranee, dell’epoca di Alessandro Magno, e continentali, con nuove popolazioni centro europee quali i Celti, i Geto-Traci, i Bastarni di origine germanica. È il momento in cui Roma, a partire dalla conquista della Macedonia (con la battaglia di Pidna nel 168 a.C.), comincia ad avere un peso politico sulla regione.

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                                        Selezione di artefatti in oro e gemme dal ripostiglio di Pietroasele – V sec. d.C.

La quarta sezione si concentra sull’epoca della dissoluzione dell’Impero, con le difficoltà a mantenere sicuri i confini, le mescolanze di genti e l’emergenza di popoli come gli Unni, mentre il potere di Roma si sposta a Oriente con Bisanzio. In questa sezione viene sottolineato anche il ruolo della cristianizzazione e della diffusione della lingua latina, punti forti dell’eredità di Roma ed elementi federatori che preannunciano la Romania attuale.

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                                      Selezione di artefatti di oro e gemme delle tombe principesche di Gpidiche di Apahida – V sewc. d.C.

La mostra è curata da Ernest Oberlander, direttore del Museo Nazionale di Storia della Romania, e di Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano, e si riallaccia alle esposizioni di Madrid (Museo Archeologico Nazionale, 2021) e Bucarest (Museo Nazionale di Storia della Romani, 2022), ampliandone il percorso con la presentazione di circa 1000 oggetti provenienti da 47 musei rumeni, oltre che dal Museo Nazionale di Storia della “Dacia. L’ultima frontiera della Romanità.

Supporto indispensabile per una lettura completa della rassegna il bellissimo catalogo, italiano/inglese, ricco di immagini a colori edito da MNIR – Bucarest 2023

E dopo tanto splendore non resta che visitare la Romania con la Capitale europea per la cultura 2023 Timisoara, una città che ha saputo mostrare la sua capacità di accogliere la cultura a tutti i livelli, dove si respira l’Europa moderna con le sue storie di sovrapposizioni culturali e di migrazioni sospese tra epoche e territorio.

Roma – Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano – Via Enrico De Nicola, 65 (Stazione Termini) fino al 21 aprile 2024  dal martedi alla domenica dalle ore 9,30 alle 19,30. Info per costo biglietti, prenotazioni ed iniziative collaterali tel. 06.684851, tutti i giorni dalle ore 9,00 alle 19,00 – sito www.museonazionaleromano.beniculturali.it/terme-di-diocleziano/

 

Luminita Taranu – Al Museo Nazionale Romano con l’installazione “Columna mutatio – LA SPIRALE”

Testo e foto Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Questa opera ispirata alla mostra archeologica “DACIA. L’ultima frontiera della romanità”, presente nello stesso complesso museale, è l’espressione di una storia a noi conosciuta che viene raccontata attraverso delle immagini in un ambiente capace di illustrare l’opera esposta, quali le Terme di Diocleziano, chiostro piccolo della Certosa di Santa Maria degli Angeli, dove allo spettatore accade qualcosa di inspiegabile ed emozionante.

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“Il messaggio che l’artista intende trasmettere”, come scrivono i curatori: “è la mutazione di significato che avviene nel volgersi della storia considerando l’opera come un sentito omaggio alla memoria di quel passato rivissuto nel presente, nel dialogo tra il valore storico, artistico e archeologico della Colonna Traiana e il nostro mondo contemporaneo. Nata per celebrare la conquista della Dacia da parte dei Romani, la Colonna Traiana è diventata nel tempo il simbolo dell’inscindibile legame artistico tra l’Italia e la Romania…”

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L’opera è composta da un nastro in alluminio largo cm.90 e lungo m.34,05 e si sviluppa su una lunghezza di circa m.12,50 con un diametro di m.1,40. L’intento di questa artista romena, dal 1987 presente con le sue opere in Italia, è riproporre il concetto di serialità, già presente nell’arte contemporanea come in epoca romana, attraverso la ripetizione ritmica di icone protagoniste, scegliendo come tecnica la pittura serigrafica a strati in entrambe le parti, interna e esterna.

Catalogo Gangemi Editori (in italiano ed inglese) con testo critico di Alessandro Masi, storico e critico di Arte Moderna e Contemporanea, Segretario Generale della Società Dante Alighieri in Italia.

Roma – Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano – Chiostro Piccolo della Certosa di Santa Maria degli Angeli – Viale Enrico De Nicola, 65 (Stazione Termini), fino al 21 aprile 2024 dal martedi alla domenica dalle ore 9,30 alle 19,30. Informazioni su costi del biglietto d’ingresso, attività didattiche e paralleli all’evento tel. 06.684851, tutti i giorni dalle ore 9,00 alle 19,00 – sito web: www.museonazionaleromano.beniculturali,it/terme-di-diocleziano/

Easyjet vola in Spagna con due nuove rotte a partire dal 2023 e 2024

Testo e foto: Mariagrazia Fiorentino – Donatello Urbani

Gli scambi turistici Italia/Spagna rivestono per entrambi i paesi una grande importanza come dimostrano i flussi in continuo aumento; pertanto anche l’offerta turistica si adegua a questo trend offrendo di giorno in giorno nuove ed interessanti proposte. In occasione della conferenza stampa tenutasi l’8 novembre scorso, presso il Centro Multimediale Interattivo spagnolo di Roma, il Country Manager di easyJet in Italia, Lorenzo Lagorio, ha presentato l’offerta dei voli e dei collegamenti della compagnia aerea tra l’Italia e la Spagna. La panoramica dei collegamenti tra i due paesi operati dalla compagnia è “di 17 in totale, di cui due nuove rotte inaugurate nel corso del 2023 (Milano Malpensa – La Coruña e Napoli – Gran Canaria) e l’inedita rotta Pisa – Barcellona, da oggi in vendita e in partenza da fine giugno 2024”.

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Tutto questo trova riscontro nei flussi turistici fra i due paesi come ha sottolineato anche il Direttore dell’Ufficio Spagnolo del Turismo a Roma, Dott. Gonzalo Ceballos, affermando “che il mercato italiano per il turismo spagnolo, è il quarto mercato internazionale per quanto riguarda il numero di presenze turistiche e il terzo per quanto riguarda i collegamenti aerei.

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La Spagna è un paese ricco di opportunità per quanto riguarda il turismo dal Bel Paese, offrendo ricche esperienze dal punto di vista sia artistico-culturale, sia naturalistico, durante tutto l’anno. I passeggeri italiani possono partire alla scoperta di città vivaci e ricche di storia come Barcellona, La Coruña, Bilbao e Malaga, porta d’accesso per l’Andalusia, oppure progettare una vacanza all’insegna del mare e della natura volando verso le isole Baleari o verso le più selvagge isole Canarie.”

 

 

 

 

 

L’avventura della moneta – Mostra immersiva al Palazzo Esposizioni, Roma fino al 28 aprile 2024

Testo e foto Mariagrazia Fiorentino – Donatello Urbani

Lo scopo di questa mostra, ci rende più consapevoli e ci aiuta a fare delle scelte (Paco Lanciano),

La mostra, inoltre, vuole aprire un dialogo fra i cittadini e l’impresa sui grandi temi dell’economia e della finanza fin dall’antichità. Il modesto costo del biglietto d’ingresso: €.4,00 intero ed €.2,00 ridotto – potrebbe far pensare, erroneamente, ad una rassegna dai contenuti alquanto poveri mentre in realtà gli interessi presenti lungo tutto il particolare percorso espositivo, specialmente quelli storici, sono di alto profilo.

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  Uno scambio commerciale di cinquemila anni fa in scrittura cuneiforme riportato in una tavoletta sumerica

Una risposta era dovuta da parte della Banca Centrale, organizzatrice di questa mostra per la magistrale cura di Paco Lanciano e Giovanni Carrada, ai tanti italiani propugnatori di “Italexit” dalle istituzioni comunitarie. In effetti i temi sviluppati, lungo tutto un percorso immersivo di grande fascino, hanno interessato in maggioranza quelli storico/archeologici mentre a quelli di attualità, tanto monetari quanto finanziari, sono stati riservati solo spazi marginali.

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                                                                Trasferimento fondi tra due banchieri in epoca medievale

A questo proposito sono previsti incontri ed attività didattiche per consentire, come riportato sul comunicato stampa: “previa prenotazione – di approfondire i temi trattati attraverso la partecipazione a laboratori didattici dedicati – ideati dalla Banca d’Italia in collaborazione con il CNR, la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali e l’Opera Nazionale Montessori – che si svolgeranno negli stessi ambienti della mostra. Il pubblico più adulto potrà invece approfondire i temi affrontati dalla mostra partecipando a una serie di incontri tematici in cui esperti – professionisti e docenti universitari – metteranno a disposizione della platea le conoscenze derivanti dal loro lavoro e dalle proprie ricerche. Gli incontri – tutti gratuiti n.d.r. – si svolgeranno presso la Sala Auditorium del Palazzo Esposizioni”.

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Sempre da comunicato stampa: “…Il percorso della mostra propone un viaggio nel tempo, alla scoperta delle principali vicende che hanno caratterizzato la storia della moneta e della finanza nel mondo. Una voce narrante accompagna il visitatore attraverso proiezioni immersive, esperienze multimediali, oggetti rari che grazie a proiezioni, animazioni ed effetti sonori prendono vita raccontando storie, aneddoti e curiosità: dalla coniazione della moneta alle banconote, fino alle transazioni digitali che caratterizzano i moderni sistemi di pagamento, attraversando un arco temporale che va dall’antica Mesopotamia ai nostri giorni. Si scopre così che parlare di economia significa parlare di una fittissima rete di collaborazioni, che è nascosta dietro ogni cosa che usiamo quotidianamente, e che questa rete può funzionare solo grazie a un’altra rete di relazioni e collegamenti che permette di spostare nel tempo e nello spazio le risorse necessarie per il suo funzionamento: la moneta e la finanza. Percorrendo la storia della finanza si ha anche l’occasione di ammirare oggetti rarissimi, come le tavolette di terracotta su cui gli antichi sumeri scrivevano i primi contratti di prestito; lo Statere di Creso (Lidia, 560 a.C.) che secondo la leggenda è la prima moneta coniata in oro e argento, raffigurante l’immagine del leone che si scontra con il toro; un’antica e splendida edizione della Summa de arithmetica con la quale il francescano Luca Pacioli fornì ai mercanti del suo tempo, per gestire rapporti commerciali sempre più complessi, quella contabilità della partita doppia che utilizziamo tuttora; i libri mastri del Banco di Santo Spirito, che certificano i pagamenti effettuati a Gian Lorenzo Bernini per alcune delle opere più importanti del barocco romano. Le ultime sale della mostra concludono il viaggio raccontando la crescente presenza e importanza della finanza oggi, nella vita quotidiana di ciascuno e all’interno di sistemi economici complessi e interconnessi, e mettendone in evidenza benefici, rischi e il ruolo delle banche centrali per assicurare la stabilità monetaria e finanziaria e la tutela dei consumatori. Il progetto museale e la mostra che lo preannuncia si inseriscono nell’ambito delle iniziative della Banca d’Italia mirate ad aprire nuovi canali di dialogo con i cittadini, per parlare di temi percepiti spesso come complessi o distanti dalla quotidianità, per vincere il disinteresse e superare i pregiudizi, nella convinzione che le conoscenze finanziarie siano fondamentali per partecipare alla vita economica del paese, e che l’inclusione finanziaria favorisca l’inclusione sociale. L’obiettivo di una mostra inclusiva L’Avventura della Moneta è una mostra progettata con tecniche narrative coinvolgenti adatte a un pubblico di ogni età”….

Roma -. Palazzo delle Esposizioni – Via Nazionale – Mostra “L’Avventura della Moneta” fino  al 28 aprile 2024 dal martedi alla domenica dalle ore 10,00 alle 20,00, La durata della visita è di circa una ora, Prenotazione consigliata. Info e prenotazioni www.palazzoesposizioni.itwww.bancaditalia.itwww.mudem.it Costo biglietto d’ingresso: intero €.4,00 – ridotto €.2,00 – gratuito per le scuole.

Esquilino Comunità “ES.CO” – La Porta di Roma – Una DMO per la promozione turistica del quartiere

Testo e foto Mariagrazia Fiorentino – Donatello Urbani

A Roma è stato presentato presso il Museo di Palazzo Merulana un interessante progetto di riqualificazione del quartiere Esquilino, già iniziato da tempo e in questo contesto fortemente ampliato. Il museo raccoglie opere di artisti della scuola romana dei primi anni ‘900, fortemente voluto dai coniugi Cerasi.

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Nel museo inoltre è presente una zona ristorazione con prodotti di altissima qualità dalla colazione al pranzo alle happy hours con oltre 20 postazioni gratuite, accessibili anche nelle ore serali e nei giorni festivi, per lavorare e studiare, una libreria, il tutto in un ambiente elegante ed accogliente dove sono esposte opere di Raphael, Mafai, Pericle Fazzini ed altri artisti che hanno gravitato intorno alla scuola romana nei primi decenni del ‘900.Da comunicato stampa:….”Roma ha nei quartieri una enorme potenzialità per differenziare la sua offerta turistica, e radicate comunità locali: ogni quartiere è diverso e particolare, ma queste tante facce di Roma, conosciute da chi ci vive, sono ancora poco note in particolare ai turisti internazionali. Per questo si è coltivata l’idea di fare all’Esquilino un laboratorio per uno sviluppo turistico locale, valorizzando il capitale culturale ed insieme il capitale umano, fatto di tante associazioni che contraddistinguono in modo così forte la vita di questo rione…. Sono quindi i soci della DMO i protagonisti di questo laboratorio del turismo che produrrà altre esperienze simili a quelle presentate oggi proponendo itinerari inediti, alcuni dei quali guidati, dedicati alla scienza, agli imperatori romani, oppure rivolti alle donne. Tour che mettono al centro le botteghe storiche, dolci romanissimi e ricette del mondo, e ancora attività outdoor per muoversi nei parchi e nei giardini, fino a quei cammini tra le Basiliche organizzati in vista del Giubileo 2025. La DEMO ES.CO (– 5 Enti Pubblici, 15 soggetti privati, 3 Km. di estensione, 1 comunità internazionale, 4 cluster tematici, 1 stazione hub turistico, 7 musei, 3 centri di produzione – ) si fa promotrice di un turismo sempre più sostenibile nel senso di durevole: capace di soddisfare le esigenze dei turisti e insieme di rispettare chi ci abita, consapevoli che nella bellezza dei quartieri del centro storico ci sono anche persone che lo vivono”.

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L’autunno ha il sapore della vendemmia, la stagione ideale per dedicarsi al trekking, alle escursioni, mountaine bike oppure inseguendo i caldi colori della natura per dedicarsi al foliage lungo i tanti sentieri del Lazio, accompagnati da un ottimo calice di vino d’autore, prodotto da esperti viticultori. In questa ottica si sono mossi dieci produttori di vino riuniti nel Consorzio Atina Cabernet DOP per valorizzare al meglio le loro produzioni vinicole che hanno trovato nel cultivar “cabernet” il loro punto di forza e nello stesso tempo abbinare all’attività agricola quella enoturistica ed escursionistica, avvalendosi della vicinanza al Parco Nazionale dell’Abruzzo.

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Tutto questo è stato presentato nello splendido edificio dell’Acquario Romano, recentemente restaurato, che non è un museo ma un luogo di apprendimento culturale, un gioiello unico nel suo genere costruito nel 1889, e dal 2003 Casa dell’Architettura in Piazza Manfredo Fanti a Roma. In questo contesto dieci produttori laziali si sono confrontati. L’AIS Lazio – Associazione Italiana Sommelier – ha organizzato un “Corso professionale primo livello per sommelier” a partire dal 23 novembre p.v. ogni giovedi dalle ore 16,00 alle 18,30. Informazioni e iscrizioni tel.334.3938848 – 06-81921205 email segreteria@aislazio.it – www.aislazio.it

 

Roma – Cinecittà – In mostra le nuove acquisizioni per il costituendo Museo dell’Audiovisivo e del Cinema ( MIAC)

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Questa esposizione, come affermato in conferenza stampa, “….intende valorizzare il patrimonio audiovisivo di Cinecittà, da un lato in ottica conservazione, dall’altro di attenzione alle nuove forme espressive con uno sguardo rivolto alla contemporaneità e al futuro. Il MIAC – il Museo dell’Audiovisivo e del Cinema di Cinecittà – muove quindi i primi passi per costituire una collezione permanente, innanzitutto con un nucleo di nuove opere appositamente realizzate nel corso del 2022”. Le attività promosse da Cinecittà a Roma con l’apertura al pubblico di parte del Museo Italiano Audiovisivo e Cinema – MIAC – rappresentano un fiore all’occhiello per questa Istituzione e testimoniano l’impegno culturale della stessa e della città di Roma, soprattutto a livello nazionale e internazionale.

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                                                                             Roma Termini – Ala mazzoniana

Negli spazi che un tempo hanno ospitato il laboratorio di sviluppo e stampa delle pellicole che la moderna tecnologia ha reso inservibili, oltre gli stessi macchinari, oggi veri reperti di archeologia audiovisiva, sono esposte le nuove acquisizioni costituite da 21 fotografie dell’artista Anna Prospero, un unicum nel loro genere, realizzate in occasione della mostra “La memoria delle stazioni” dell’Archivio Storico Luce, che da 8 foto ed un video dell’artista Vanessa Beecroft già facenti parte della straordinaria performance VB93 realizzata nell’ottobre 2022 con 300 modelle nello studio 5 di Cinecittà.

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Al di fuori di questi locali si trova l’altra importante acquisizione costituita dal patrimonio dello studio EL – iniziali dei nomi dei vecchi proprietari Ettore Scola, regista, e Luciano Riccieri, scenografo. Proprio la particolare natura dell’esposizione di questo patrimonio, fortemente voluta dagli stessi assistenti Cinzia Lo Fazio ed Enzo di Monte, trova, come affermato in conferenza stampa: “…nello spazio fisico che lo ha sempre ospitato…..Lo studio EL raccoglie moltissimi disegni, bozzetti, prospetti originali di Luciano Ricceri, appunti fotografie documentazioni, condivisi con Ettore Scola, oltre a maquette, modellini, oggetti di scena, accessori per costumi e abiti, arredi, che raccontano capolavori come “La Famiglia”, “Il viaggio di Capitan Fracassa”, “Splendor”, “Concorrenza Sleale”, oltre ad essere testimonianza di grande sodalizio umano e professionale tra il regista e lo scenografo”. Una vera curiosità è la slitta presente nel film di Luchino Visconti “Ludwig” realizzata su disegno dello scenografo Mario Chiari e completamente realizzata per l’occasione.

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Roma – Via Tuscolana 1055 – Mostra MIAC “Nuove acquisizioni”. Già fruibile con visite calendarizzate tutti i giorni, tranne il martedi, dalle ore 10,00 alle 18,00, chiusura biglietteria ore 16,30. Biglietto d’ingresso €.10,00 – ridotto €.7,00 per under 18 e over 65, sono previste facilitazioni e gratuità varie, informazioni: tel. 06.72293269 email visit@cinecittà.it.

L’incontro in Vaticano tra Papa Francesco e i Bambini

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Sono stati oltre 7.000 i bambini, provenienti da 84 Paesi, che hanno incontrato il 5 novembre scorso Papa Francesco a Roma, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, in occasione dell’evento “I bambini incontrano il Papa” organizzato da Padre Enzo Fortunato. Tutto questo è stato possibile grazie a Trenitalia e Busitalia che hanno messo a disposizione i loro mezzi: 18 treni straordinari e 20 autobus e oltre 100 persone per accogliere nella Capitale i piccoli ospiti del Santo Padre.

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L’incontro, come ha ricordato Padre Enzo, è stato organizzato in sinergia con il Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, la Comunità di Sant’Egidio, la Cooperativa Auxilium, Trenitalia e Busitalia (società del Gruppo FS Italiane), gli Uffici Scolastici Regionali e con il sostegno del mondo francescano, della Fondazione PerugiAssisi e della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Per rendere ancora più speciale la giornata, Trenitalia ha personalizzato un treno regionale Rock a sei casse, con una pellicolatura dedicata all’evento e presentato alla Stazione di Romas Ostiense.

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«La giornata sarà un’onda di pace, un sorriso di pace. Un momento speciale in cui i bambini saranno al centro – ha dichiarato padre Enzo Fortunato,– ma anche un’opportunità per tutti gli adulti di crescere, di riscoprire l’importanza della purezza, dell’innocenza e dell’amore che solo i più piccoli possono portare nel mondo. Sarà un appuntamento dedicato a nutrire la speranza e a costruire un futuro migliore per tutti noi attraverso l’ispirazione che i bambini possono offrire».

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   L’arrivo da Catania dei bambini della Comunità di Accoglienza della Divina Provvidenza, accolti da Padre Enzo Fortunato e dai dirigenti delle FS

Significativo, sempre riferito da Padre Enzo, quanto dichiarato da un bambino palestinese di Gaza, città in questo momento al centro di un’aspra battaglia fra Palestinesi e Israeliani “Noi vogliamo bene ai bambini israeliani”.

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L’arrivo alla stazione Roma Ostiense dei bambini ospiti della Comunità di S.Egidio anch’essi accolti da Padre Enzo Fortunato e dai dirigenti delle FS

A conclusione Padre Enzo Fortunato ha benedetto con un “Laudato sii mi’ Signore per i fratelli bambini e bambine” e augurando a tutti “Buon cammino”