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Driverso – Global meeting della prima piattaforma digitale europea per il noleggio auto premium

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Servizio indispensabile del luxury travel, il car hiring d’alta gamma è un comparto in grande espansione a livello europeo, (perché il combinato disposto di una domanda esponenziale e l’offerta è l’energia che le società possono spendere per alimentare il proprio metabolismo sociale ed economico). Ammonta a 169 milioni di euro il fatturato del 2023 realizzato da 192 imprese attive con un parco auto di 3.456 unità. I dati presentati da Pierluigi Galassetti, cofondatore di Driverso, ed elaborati da Driverso’s Analysis Lab, prevedono che il fatturato del settore per l’anno corrente raggiunga i 195 milioni di euro per poi salire via via fino ai 714 milioni previsti nel 2030. Il bacino di mercato potenziale, comunque, è in forte espansione, dato che il giro d’affari del luxury travel è calcolato oggi a livello mondiale in 1.380 miliardi di euro. Sono circa 40 le aziende, che, nel rispetto di standard di qualità predefiniti, operano in questo settore utilizzando Driverso, la prima piattaforma digitale europea nata in Italia nel marzo 2017 dalla visione e dalla passione di Saverio Castellaneta e Pierluigi Galassetti.

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                                                                         L’intervento di Pierluigi Galassetti

“Questa proposta di mobilità – ha aggiunto Galassetti – è apprezzata sia dai visitatori nazionali che da quelli internazionali e si inserisce in un contesto in cui la clientela ricerca non solo comfort ed esclusività, ma richiede esperienze immersive e personalizzate in ogni dettaglio del soggiorno, dalla cucina all’alloggio, fino agli spostamenti in auto, che completano la gamma dei servizi. Nell’ambito   del settore lusso, fortemente in crescita la mobilità di alta gamma beneficia di un’ulteriore spinta propulsiva derivante dalla novità del servizio ancora poco conosciuto dalla maggior parte dei potenziali clienti”.

Da comunicato stampa: “Varie aziende, esperti, stakeholder qualificati e appassionati provenienti da tutta Europa si sono ritrovati nel suggestivo scenario del Museo Maxxi di Roma per il secondo global meeting di Driverso, da cui sono emersi numeri, scenari e tendenze di un ramo dell’automotive che incrocia i temi del lusso, del lifestyle, dell’economia digitale e soprattutto le sempre mutevoli abitudini di consumo turistico. Il servizio, infatti, si rivolge soprattutto a un target di clientela legata al tempo libero e alla ricerca di un’esperienza esclusiva di viaggio e di mobilità del tutto customizzata.

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La piattaforma – www.driverso.com – si caratterizza come benchmark di eccellenza per la sua semplicità di fruizione e per la ramificata rete logistica che consente di soddisfare tutte le esigenze di mobilità dell’utenza. La piattaforma è infatti end-to-end, per cui permette di aprire e concludere la prenotazione del veicolo desiderato in maniera semplice, trasparente e istantanea, senza passaggi intermedi verso altri siti web o comunque senza dover attendere che la richiesta venga elaborata off line e riceva poi un feedback via mail o telefono. Le vetture sono sempre nuove, il modello è garantito, le flotte costantemente aggiornate e ogni cliente si vede consegnata l’auto realmente scelta al momento della prenotazione. L’estrema flessibilità contrattuale consente una risposta ‘tailor-made’ rispetto a qualsiasi tipo di esigenza”.

La tecnologia applicata il design e la promozione turistica danno un contributo essenziale al “made in Italy”.

 

L’Istituto Luce compie 100 anni – I nostri volti e le nostre storie in 77.000 filmati e oltre 5 milioni di fotografie.

Mariagrazia Fiorentino

Un anniversario così importante non poteva essere ignorato. Infatti sono state programmate varie ed interessanti iniziative quali un podcast “Luce e Controluce”, viaggio nel cuore del Paese attraverso le bobine della storia italiana, un film a episodi “Cento anni di Luce”, una mostra-evento che accoglie il pubblico a Cinecittà, in uno dei più grandi Smart Stage d’Europa, tutte riportate in dettaglio sul sito www.archivioluce.com.  Sono lezioni di vita e di cinema che raccontano cosa è stato un secolo di Luce. (Ma questa non è la mia storia è la tua)

Scriveva John La Loupe nel 1932 “Stelle” in vista… sulla rivista “La letteratura” mensile del Corriere della Sera: “Anche il firmamento cinematografico ha la sua astronomia. E’ tutto sommato un’astronomia piacevole, un’astronomia molto più divertente dell’altra, un’astronomia che non ti obbliga a calcoli matematici e non vi mette davanti ai misteri dell’essere…Invece di quei freddi astri che ci guardano con l’impassibilità delle loro luci spettroscopiche, uno sciame di belle ragazze che ci sorridono a gara; invece di quell’eternità fissa, una gaia e cangiante girandola di giovinezza. Chi non vorrebbe essere il Copernico di tanto cielo?……”

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                                                                                                            Elissa Landi

Fondato nel 1924, sin dalla sua nascita l’Istituto Luce – da cui sarebbe derivata l’immensa eredità dell’Archivio Luce – ha documentato i cambiamenti che hanno segnato e reso moderno il nostro Paese e l’Europa. Ritornano così a nuova vita importanti materiali di archivio, che, come riportato dal comunicato stampa: “attingendo dallo sconfinato patrimonio del Luce, in una serie di video incentrati sul legame tra passato e futuro, ritrarranno la frenesia della vita nelle città, le persone in movimento, le danze, il folklore e i momenti di convivialità. L’opera sarà un esempio della capacità propulsiva del nuovo corso del Luce che intende fare cultura e non semplicemente conservarla. Torneranno poi nelle sale cinematografiche italiane 15 film che hanno segnato la storia del cinema diventando veri e propri cult, nel corso di una programmazione di 30 settimane dedicata ai titoli della tradizione Luce e al suo percorso distributivo.

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E ancora, saranno pubblicate 20 pillole che racconteranno la storia del Luce: dall’inaugurazione della sede al Planetario di Roma fino alla diffusione dei cinegiornali attraverso il Cinemobile del Luce; dalla costruzione della nuova sede a Cinecittà alla presenza del Luce a Venezia durante la Repubblica di Salò e alla riorganizzazione dell’Istituto nel dopoguerra. Altre 10 pillole colorizzate saranno tratte dai filmati in bianco e nero, che illustreranno scene di vita quotidiana del nostro Paese, partendo dai primi filmati del Luce degli anni Venti fino agli anni Sessanta. Verrà inoltre emesso un francobollo dedicato al centenario del Luce. Un’iniziativa promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che prevede l’emissione di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le Eccellenze del sapere” dedicato al Luce, emesso da Poste Italiane e stampato dal Poligrafico e Zecca dello Stato Italiano entro il 2024. Spazio, poi, ai convegni: il primo sarà dedicato al fondo dei documentari dell’Archivio Storico, con la partecipazione dei maggiori studiosi e protagonisti del documentario italiano; il secondo, invece, si terrà nel 2025 presso il Festival della Fotografia Europea di Reggio Emilia. Infine, sarà pubblicata la Guida all’Archivio Storico e all’Istituto Nazionale LUCE che fornirà un quadro completo dei fondi contribuendo alla diffusione della conoscenza del lavoro di catalogazione condotto dagli archivisti; e un volume sulla “storia e la vita’’ dell’azienda, che vede la partecipazione di numerosi studiosi ed accademici esperti di cinema e fotografia. I volumi saranno distribuiti presso le università, gli istituti culturali italiani e all’estero, le biblioteche, gli archivi e le cineteche”.

 

Achille Funi – ‘900 Classico e Rinascimentale – Dipinti, disegni e cartoni alla Galleria del Laocoonte Via di Margutta, 53/B e Nuovo spazio espositivo, Via Margutta, 81 fino al 28 aprile 2024

Mariagrazia Fiorentino – Donatello Urbani

“Lei non può entrare”. Il mio tentativo di visitare di persona gli affreschi realizzati da Funi negli anni 1930 nella Cattedrale di Tripoli in Libia, trasformata successivamente in moschea, falli miseramente. Questo episodio mi ha lasciato una certa curiosità su questo artista tanto che non ho perso occasione di approfondirne la conoscenza, ogni qual volta il ristretto tempo disponibile me lo ha concesso. L’occasione offerta da Marco Fabio Apolloni e Monica Cardarelli, titolari della Galleria del Laocoonte, di organizzare una mostra su Achille Funi era un’occasione unica da non lasciarsi sfuggire. L’interessante catalogo messo a disposizione dei visitatori curato da Marco Fabio Apolloni e Monica Cardarelli con schede di Nicoletta Colombo, Luca Esposito e Vincenzo Mazzarella,: “Virgilio Socrate Funi, in arte Achille, nasce a Ferrara il 26 febbraio 1890. Nella città natale compie i primi studi di disegno, decorazione e modellazione alla Scuola d’arte «Dosso Dossi». Nel 1906 si trasferisce a Milano dove segue fino al 1910 i corsi di Pittura di Figura all’Accademia di Brera con Cesare Tallone”.

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Achille Funi: “La Battaglia” – 1949/&1950 – Tempera su cartone preparatoria all’affresco “La battaglia di Legnano” – Bergamo. Municipio. Sala Conciliare. Opera di grande attualità e modernità che pone in evidenza i peggiori istinti dell’uomo e dove nessun contendente è il reale vincitore della guerra.

Nel 1922 dopo le prime esperienze pittoriche con i Futuristi e la partecipazione alla Prima Guerra Mondiale incontra Margherita Sarfatti e Lino Pesaro.  Con loro ed insieme ad altri artisti fondarono il gruppo di “Novecento”  volto ad un recupero della tradizione classica italiana rivisitata alla luce delle esperienze delle avanguardie degli inizi del secolo. Così la critica d’arte: “Le sue figure femminili, le nature morte, i ritratti, al di là dell’esplicita aspirazione neoclassicistica, stabiliscono un’eclettica gamma di riferimenti culturali, in parte connessi alla tradizione artistica ferrarese. L’interesse per la figura come fulcro ideale e soggetto principale dell’opera è, insieme con l’attenzione al mestiere, la caratteristica dominante del classicismo degli anni venti. Si era ormai spenta l’eco delle dichiarazioni futuriste del Manifesto tecnico (aprile 1910). Nel 1925 la Sarfatti, in una monografia su Funi, considerava l’artista erede della tradizione classica e rinascimentale ferrarese, ritenendo profeticamente che i caratteri di essenzialità e di grandezza del comporre che Funi dimostrava avrebbero potuto tradursi in efficaci soluzioni ad affresco”. Gli anni successivi videro l’artista impegnato sui fronti sia di pittura che di affresco pur nella diversità delle due tecniche. Mentre la pittura su cavalletto richiede prolungate riflessioni e molteplici prove prima di realizzare il segno sulla tela, quella murale è caratterizzata da veloci esecuzioni prima che l’intonaco sul quale è realizzata si prosciughi e non sia più idoneo a ricevere il colore. Questa attività proseguirà fino alla sua morte avvenuta ad Appiano Gentile (Como) il 26 luglio 1972.

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Come ricordato dai curatori nel catalogo: “Dal 1939 al 1960 è stato titolare della Cattedra d’Affresco all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove suoi allievi sono stati Giuseppe Ajmone, Valerio Pilon, Oreste Carpi. Alla sua carriera di insegnamento aggiungerà una breve parentesi all’Accademia Carrara di Bergamo, con una cattedra in pittura nel 1945….. E’ giusto che anche Funi possa rivedere le sue opere: perciò dalla collezione romana “Facce del Novecento” abbiano tirato fuori un autoritratto ad olio estivo del 1955. Il rosso di una fetta d’anguria, le rosse righe della maglietta a maniche corte, il cappello di paglia in capo, le iridi scure a pallottola, fanno pensare per un attimo a Picasso in Costa Azzurra. E invece è proprio lui, Socrate Virgilio Funi, detto Achille, nel suo villino di Forte dei Marmi…..”

 

Il carciofo romanesco per la terza volta protagonista al Portico d’Ottavia

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Al Portico d’Ottavia nel ghetto di Roma, una città nella città, dove storia, tradizione e buon cibo s’intrecciano ovunque in ogni sua antica pietra. “Il festival si caratterizza per la possibilità di degustare il carciofo nelle diverse varianti in cui può essere proposto – commenta Angelo Di Porto, ristoratore e Presidente Assoturismo Roma – dove le ricette del carciofo alla romana e alla giudia sono nate e si sono tramandate, aggiungendo un’atmosfera particolare all’esperienza sensoriale. Nei ristoranti che propongono la cucina giudaico-romana, infatti, si valorizza un patrimonio storico-culturale che evoca la cucina povera diventando un simbolo culturale oltre che un piacere per il palato”.

dav Interno alla “Taverna del Ghetto” la scritta in ebraico recita: “Bemedetto sei Tu Signore nostro Dio, Re dell’Universo, che ci hai santificato con i tuoi comandamenti, e ci hai comandato il lavaggio delle mani”

La “Taverna del Ghetto” si prepara a festeggiare il prossimo 2030 il centenario di attività e per questa iniziativa, propone un menu composto da: Antipasto – carciofo alla romana o alla giudia – primo – gricia o risotto entrambi ai carciofi – secondo – abbacchio o coratella e carciofi – dessert – gelato al carciofo – acqua ad un prezzo concordato fra i ristoratori di €.35,00.Per saperne di più www.tavernadelghetto.com – email latavernadelghetto@gmail.com

Da comunicato stampa: “oltre 20 ristoranti proporranno menù originali a base di carciofo, tra ricette tradizionali e rivisitazioni.

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Torna il Festival del Carciofo Romanesco nel centro di Roma: 4 giorni all’insegna della cultura, del gusto e della salute per il fegato. Il carciofo punto di riferimento del territorio romano”. “Associazioni, imprese e istituzioni e operatori insieme per rilanciare un turismo di qualità con le tradizioni culinarie locali e la valorizzazione del territorio” – come ha dichiarato Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Sport e Turismo di Roma Capitale. A rendere ancor più caratteristica la manifestazione sarà il contesto circostante che evocherà la romanità più genuina, con gli stornelli e gli artisti di strada. Romani e turisti potranno così apprezzare i prodotti del territorio nelle loro diverse versioni: dalla vignarola con fave e asparagi, alle fettuccine sino alla pasta corta, passando per la pasta fresca ripiena; secondi come abbacchio, coratella, frittate, ma anche pesce come il baccalà, oltre ovviamente alle versioni tradizionali dei carciofi alla romana e alla giudia. A coronare le degustazioni i dessert con i gelati al gusto carciofo”.

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“Semo romani, ma romaneschi di più” è lo slogan, parafrasato dai versi del cantautore romano Lando Fiorini, che identifica il carciofo come punto di riferimento della Capitale. Il carciofo, infatti, è un prodotto del territorio laziale, e questa iniziativa è anche gemellata con la storica Sagra di Ladispoli che si tiene ad aprile il 5, 6 e 7 e il 13, 14 e 15. Ma il carciofo è anche un alimento cardine della dieta mediterranea, base di un corretto stile di vita per preservare la salute partendo dalla prevenzione. È un ottimo depurativo per il fegato se consumato crudo, come spiegano i nutrizionisti”.

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Ricerca e particolare attenzione all’innovazione hanno consentito di ottenere un prodotto di altissima qualità quali i carciofi romaneschi che hanno poche calorie, 22 calorie per 100 grammi di parte edibile, e sono un ortaggio molto ricco in fibre che modulano e rallentano l’assorbimento dei carboidrati semplici e riducono anche l’assorbimento di colesterolo con conseguente azione ipocolesterolemizzante. Inoltre, contengono elevate quantità di sali minerali, quali il potassio e il ferro. I carciofi devono molte delle loro proprietà nutrizionali benefiche alla cinarina, un polifenolo con elevate capacità anti-ossidanti, che sappiamo essere importanti per contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi sulle cellule del nostro organismo. L’azione epatoprotettrice del carciofo sembra sia dovuta proprio a questo polifenolo benefico per il fegato, la nostra centralina metabolica.

Una festa questa del tutto “sui generis” che ha tutta l’aria di offrire buon umore, buona cucina e un tocco di salubrità.

 

 

 

La piastra parcheggio di Roma Termini

Mariagrazia Fiorentino – foto Donatello Urbani

La presentazione del nuovo brand FS PARK con la visita della Piastra Parcheggio di Roma Termini organizzata mercoledì 20 marzo alle ore 9.30 ha visto gli interventi di Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma Capitale, Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, Umberto Lebruto Presidente FS PARK, Giancarlo Zema, Presidente della Giancarlo Zema Design Group, Alessandro Labellarte, Presidente AIPARK.

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Ciascuno per quanto di sua competenza, ha precisato che opere di questo tipo sono rivolte a favorire l’intermodalità, l’inclusività e la mobilità sostenibile intorno alle stazioni ferroviarie consentendo di alleggerire il sistema di sosta nei centri urbani. Questo è possibile grazie ai collegamenti pedonali diretti dalle aree di sosta verso le banchine ferroviarie e alla prossimità dei servizi del trasporto pubblico locale. L’integrazione fra strutture fisiche e sistemi tecnologici innovativi contribuisce a rendere i parking ub un punto di riferimento utile ed importante per le persone, un esempio di armonizzazione tra tecnologia, ed estetica

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Le 90 aree esistenti saranno potenziate da ulteriori spazi progettati per incentivare una mobilità più contemporanea, accessibile e green. Come ha ricordato Giancarlo Zema nel suo intervento, queste nuove infrastrutture saranno dotate di un parco verde con la piantumazione di piante capaci di assorbire il CO2. E’una scelta rispettoso verso l’ambiente in cui viviamo dove in primo viene messo il benessere dell’uomo,

Storia e Archeologia di Israele – Novità sulle vie del pellegrinaggio.

Donatello Urbani

L’approssimarsi del Giubileo della Misericordia 2025 ha riproposto in maniera autorevole le vie dei pellegrini che da sempre hanno avuto quali mete principali tanto Roma quanto Gerusalemme. Quanto mai interessante il Convegno organizzato dall’Ufficio Nazionale Israeliano CNPI – Coordinamento Nazionale Pellegrinaggi Italiani – sede di Milano al Pontificio Istituto Biblico di Roma con l’intento di presentare agli studiosi ed operatori turistici le ultime novità archeologiche israeliane.

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I professori Uzi Leibner e Orit Peleg-Barkat dell’Ebrew University of Jerusalem, co-direttori di scavi all’Ophel, hanno presentate le ultime campagne di scavo all’insediamento – Ophel –   che ospitava a Gerusalemme i pellegrini al tempo del secondo Tempio, mentre Marcello Fidanzio, dell’Università della Svizzera Italiana e Direttore della Qumram Caves Publication Projet, ha tenuto un’interessante relazione sul tema: “Le grotte di Qumran e i Rotoli del Mar Morto: nuove ricerche archeologiche”.

A seguire gli interventi di:

Kalanit Goren, Direttrice Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo –  con la presentazione delle: “Novità di Pellegrinaggi e turismo culturale: proposte del Ministero del Turismo di Israele;

Francesca Romana Stasolla (Sapienza Università di Roma, direttrice dello scavo al complesso del Santo Sepolcro) sul tem: “Dai pellegrini agli archeologi: racconti, prospettive, suggestioni di fronte al Santo Sepolcro di Gerusalemme”;

Craig Morrison (Pontificio Istituto Biblico, ha partecipato al convegno e contribuito al volume “I farisei” GB Press – San Paolo): “Chi erano i Farisei? Una ricerca interdisciplinare condotta da ebrei e cristiani”;

Mariagrazia Falcone, Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo, Pr Director, che ha illustrato i nuovi: “Itinerari a piedi. Un nuovo modo di fare pellegrinaggio”

 

Al via il ciclo di mostre virtuali con “Pàthos. Valori, passioni, virtù”. In mostra 80 capolavori di oltre 60 artisti raffiguranti le passioni, i valori e le emozioni di personaggi femminili che hanno segnato la storia antica.

Mariagrazia Fiorentino

Un museo on line unico che permette di avere una visione globale di opere sia museali che provenienti dai depositi, collezioni private o fondazioni che si trovano in varie parti del mondo. Un museo catalogo “unicum” che permette a qualsiasi persona di usufruirne anche per chi si trova in un borgo sperduto del mondo, “perché le opere per meglio conservarsi non devono viaggiare, (non sono una compagnia di giro)” questo è anche il pensiero del curatore della mostra Angelo Massa. La dott.ssa Francesca Cappelletti, Direttrice della Galleria Borghese, nel suo intervento, sottolinea l’importanza di questa nuova forma di apprendimento virtuale di cui lo stesso Museo ne è capofila. L’istituzione museale, oltre promuovere le proprie collezioni, deve dare una proposta didattica ed educativa attraverso spazi laboratori dedicati che coniugano linguaggi tecnologici, analogici, digitali e artistici, non solo per bambini e ragazzi, ma soprattutto per adulti.

copertina                                      Domenico Brusasorci: “Suicidio di Cleopatra” 1515/1516 – Proprietà di Crèdit Agricole Italia

Da comunicato stampa: “Prorogata fino al 15 maggio 2024 “Pàthos. Valori, passioni, virtù” Mostra promossa da Acri Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa e realizzata nell’ambito di Raccolte A seguito del successo riscontrato, la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù” – curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, promossa dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa e realizzata nell’ambito di R’Accolte – è stata prorogata fino al 15 maggio 2024. La proroga è stata annunciata in occasione dell’evento “Arte e @rte. I linguaggi della bellezza”, tenutosi lo scorso 13 marzo a Roma presso la sede centrale di Acri, promotore dell’incontro. Con il coinvolgimento di personalità di spicco del mondo della cultura – dotate di competenze, conoscenze e capacità scientifiche e comunicative nell’ambito dell’arte – sono stati affrontati diversi temi legati alla divulgazione artistica. L’obiettivo era mettere a confronto il mondo classico e tradizionale con quello contemporaneo, in modo da individuarne i punti di forza ma anche sollevando alcune criticità, creando insieme un dialogo condiviso e costruttivo. I protagonisti dell’evento – che ha visto la partecipazione di un vasto numero di giornalisti, addetti ai lavori e appassionati d’arte – sono stati: il giornalista e conduttore televisivo e radiofonico Nicolas Ballario, la giovane divulgatrice Benedetta Colombo – nota con il nome di @benedetta.artefacile – e lo storico dell’arte e curatore della mostra Angelo Mazza. Insieme a loro si è dialogato sul fenomeno della digitalizzazione dell’arte, sull’impatto dei social media e della realtà aumentata e su come le modalità tradizionali e quelle di ultima generazione al giorno d’oggi coesistano, rendendo l’arte sempre più accessibile.

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                                                            Guido Reni: “Lucrezia” – 1635/1640 circa – Proprietà di Fondazione Carisbo

Hanno preso parte al confronto anche il nuovo Presidente di Acri Giovanni Azzone, la direttrice della Galleria Borghese Francesca Cappelletti e il Presidente della Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri Donatella Pieri. Le video dichiarazioni di tutti i partecipanti all’incontro si possono scaricare da questo link: https://drive.google.com/drive/folders/1sLc3e-9nnYoyfvdAC3LQAMM4mU0-oFiq È inoltre possibile rivedere l’intero evento accedendo a questo link: https://raccolte.acri.it/it/pathos-raccolte/ “Pàthos. Valori, passioni, virtù”, inaugurata lo scorso 30 gennaio 2024, segna l’inizio di una nuova fase d’impegno di valorizzazione culturale da parte di R’Accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia, che con l’avvio di questa prima mostra virtuale offre al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria in modi del tutto innovativi. L’esposizione, visitabile gratuitamente su www.pathos-raccolte.it, esplora in 10 stanze l’iconografia di numerose figure femminili dell’antichità e del Vecchio Testamento, divenute simbolo di uno specifico sentimento, emblema di valori, passioni e virtù. Al centro dell’esposizione le vicende di grandi eroine, come Cleopatra, Lucrezia, Eva, Betsabea, Rebecca e Giuditta, raffigurate da importanti artisti che hanno fatto la storia dell’arte. Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci sono solo alcuni dei nomi dei 60 artisti che hanno messo in luce le varie interpretazioni dei racconti biblici attraverso prevalentemente dipinti – ma anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte – presentando al pubblico online una selezione di 80 capolavori che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo, provenienti da 31 Fondazioni. R’Accolte continuerà a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria con l’avvio di nuove mostre virtuali, proseguendo sulla scia del successo ottenuto con “Pàthos. Valori, passioni, virtù”. Inoltre, è in fase di realizzazione un ampio programma di eventi e di iniziative culturali. Le Fondazioni per l’Arte: un impegno decennale nella promozione culturale Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, rappresentate collettivamente da Acri, il cui settore primario di intervento è proprio la cura e l’accessibilità dei beni culturali. Dal 2000 a oggi, a questo settore le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti consistono prevalentemente in percorsi di creazione artistica, conservazione e valorizzazione dei beni e delle attività culturali, con particolare attenzione all’accessibilità dei giovani e delle fasce più fragili delle comunità. Proprio con la medesima finalità, nel 2012 è nato R’Accolte, il grande catalogo multimediale delle opere d’arte delle Fondazioni, che ha reso alla portata di tutti le loro collezioni d’arte. Dal suo avvio, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo.

INFORMAZIONI UTILI TITOLO MOSTRA: Pàthos. Valori, passioni, virtù A CURA DI: Angelo Mazza QUANDO: Fino al 15 maggio 2024 DOVE: Online su www.pathos-raccolte.it PROMOSSA DA: Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa NELL’AMBITO DI: R’accolte – https://raccolte.acri.it/

Immagini per pensare – In una mostra collettiva nella sede romana dell’Università e-Campus – Via Matera, 18 – fino al 19 aprile 2024

Redazione – Foto courtesy della curatrice Cinzia Folcarelli.

L’esposizione collettiva dall’originale titolo “Immagini per pensare” curata da Cinzia  Folcarelli,  con  la  collaborazione dell’Associazione IPAZIA, vuole, come riportato sul comunicato stampa: “raccontare  con  le  immagini  il  pensiero  irrazionale  e  il  mondo  inconscio  attraverso  forme,  linee, colori:  la  ricerca  degli  artisti  dell’Associazione  IPAZIA  e  rendere  materia  le  immagini  e  i pensieri della realtà profonda, dando loro bellezza concreta”.

Paolo CAMIZ Congiunzione astrale 2023

                                                                                                          Paolo Camiz: “Congiunzione astrale” – 2023

Paolo Camiz: scultore, musicista e scienziato, assembla materiali di recupero, soprattutto ferro e legno, trasformandoli in personaggi spesso ironici e in racconti mitologici. Alessandra Diodati: nelle sue composizioni “musicali”, vuole rappresentare la leggerezza e la “fragilità”, col suo stendere e sovrapporre colori e trasparenze.

Riccardo Marchetti: è autore storico di opere piene di energia, ritmiche e poetiche, in cui la componente astratto-informale è protagonista.

Per Stefania Panelli l’arte è un potente mezzo di espressione individuale e comunicativo, che attualmente rivolge al mondo delle geometrie primitive.

Roberta PUGNO, ROSSO INTERNO, omaggio a Giordano Bruno,2024,tecnica mista su tela 90x104

                                                                                        Roberta Pugno: ROSSO INTERNO – Omaggio a Giordano

Roberta Pugno, pittrice-filosofa, è da sempre alla ricerca dell’origine del pensiero che nasce dalla materia e che, vestendosi di colore, sa creare forme nuove del “sentire”.

Nel corso dell’inaugurazione gli artisti sono stati intervistati dalla Responsabile della sede romana dell’Università e-Campus, dottoressa Rita Neri.

Mostra collettiva “Immagini per pensare”. Opere di Paolo Camiz, Alessandra Diodati, Riccardo Marchetti, Stefania Panelli, Roberta Pugno a cura di Cinzia Folcarelli in collaborazione con l’Associazione IPAZIA fino al 19 aprile 2024 nella sede romana: Università e-Campus, via Matera 18 – Roma, orari di apertura: dal lunedì al venerdì, ore 8.30 – 20.00; sabato 8.30 – 13.00; domenica e festivi    chiuso con ingresso gratuito. Informazioni: tel. 06 70304949 email: eventiecampus@uniecampus.it, cinzia.folcarelli@gmail.com, www.ipaziaimmaginepensiero.org

 

Le Città medievali italiane si danno appuntamento a Viterbo il 22 marzo 2024 dopo la firma del protocollo d’intesa con ENIT.

Donatello Urbani

Un sodalizio di 28 Comuni, suddivisi in 10 Regioni, caratterizzati da un patrimonio materiale e immateriale riferibile al periodo medievale di indiscutibile rilievo si è costituito in rete con l’intento di proporre un’offerta italiana di turismo profondamente incentrato sull’autenticità medievale dei luoghi, tramite   promozione congiunta di un calendario di eventi e rievocazioni storiche di assoluta eccellenza.

davIl Comune di Viterbo, capofila della rete, ha presentato nel corso della conferenza stampa un’anteprima del programma della VI edizione del Festival dei Luoghi Medievali che avrà luogo il 22 marzo nello splendido contesto di Palazzo dei Priori. ENIT, dal canto suo, fornirà alla rete il proprio supporto nella pianificazione di indagini e ricerche mirate, nell’organizzazione di workshop sull’area tematica del ‘turismo delle tradizioni’ e sulla comunicazione. In questa occasione il Comune di Viterbo ha anche lanciato la propria candidatura  a Capitale Europea della Cultura 2033.

Il Palazzo delle Esposizioni di Roma ricorda Carla Accardi, nel centenario della nascita con una mostra retrospettiva fino al 9 giugno 2024

Redazione – Foto courtesy Palazzo dell’Esposizioni – Ufficio Stampa

Da comunicato stampa: “Figura di assoluto rilievo, Carla Accardi è stata per oltre mezzo secolo protagonista della cultura visiva italiana e internazionale. Attraverso la sua pittura, continuamente ridefinita da scelte radicali, ha contribuito in maniera rilevante alla nascita e allo sviluppo di nuovi modi di intendere l’opera d’arte, dall’astrattismo dell’immediato dopoguerra all’informale, dalla pittura-ambiente a un’arte segnata dalle istanze del femminismo, fino alla rinnovata joie de vivre incarnata nei dipinti negli anni Ottanta e nei grandi dittici e trittici degli anni Novanta e Duemila. Caso unico tra gli artisti italiani della sua generazione, ha allacciato dialoghi significativi con artisti e intellettuali più giovani nell’arco delle diverse stagioni del suo lavoro. In mostra circa cento opere, datate dal 1946 al 2014, articolate in un percorso cronologico che include porzioni di allestimenti concepiti dalla stessa Carla Accardi, dedotti dalla documentazione fotografica che ha consentito di ricostruire anche la sala personale alla Biennale di Venezia del 1988. Grazie a questi ‘innesti’, nel progettare la mostra è stato possibile affidarsi alla ‘scrittura espositiva’ dell’artista stessa, potendo così restituire l’estrema libertà con la quale concepì il rapporto tra opera e spazio, scardinando convenzioni e inaugurando nuove pratiche. I capolavori sono stati scelti con l’idea sia di mettere in evidenza le fasi germinali nel lavoro di Carla Accardi, sia di presentare le opere nelle quali l’artista si è espressa con maggiore radicalità e che si sono rivelate seminali nel contesto nazionale e internazionale.

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                                                                                                     Composizione – 1947

Si potranno ammirare i suoi primi oli su tela, mai esposti. Sarà possibile ripercorrere gli esordi nella compagine di Forma e verificare le diverse fasi del suo lavoro: l’approdo a una originale definizione del segno, la radicalità del bianco e nero e la successiva iridescente apparizione del colore, la dematerializzazione del corpo della pittura e la scoperta della superficie di sicofoil trasparente, gli ambienti degli anni Sessanta che hanno precorso i tempi, le sperimentazioni degli anni Settanta e Ottanta, fino ai grandi dittici degli anni Novanta e Duemila. Di particolare rilievo è la presenza di entrambe le Tende realizzate dall’artista: Tenda del 1965-1966 e la radiosa Triplice tenda del 1969-1971, il grande ambiente dipinto che si trova nelle collezioni del Centre Pompidou. Saranno esposte anche le due altre opere dell’artista concepite come spazi abitabili e attraversabili, la Casa labirinto del 1999-2000 e il Cilindrocono del 1972-2013. È riproposta anche l’installazione-ambiente Origine, l’opera maggiormente legata alla militanza femminista di Carla Accardi, nel modo esatto in cui l’artista la presentò nel 1976 a Roma, concependola come un percorso attraverso i recessi della memoria.

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                                                                                            Grandenerobianco – 1991

Fil rouge delle opere, risalenti agli anni Novanta e Duemila, è la particolare ‘rivisitazione’ che Carla Accardi fece dei suoi segni, frammentandoli, dilatandoli, ingigantendoli, ponendoli, in maniere diverse in relazione con l’ombra”. Il percorso espositivo si chiude con gli ultimi due dipinti di Carla Accardi, Imbucare i misteri e Ordine inverso, realizzati poco prima della sua scomparsa.

Palazzo Esposizioni Roma Roma, via Nazionale, 194. Mostra “Carla Accardi” fino al 9 giugno 2024. Dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 20.00, lunedì chiuso. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura. Biglietti d’ingresso: Intero € 12.50 – ridotto € 10.00 – ragazzi dai 7 ai 18 anni € 6.00 Ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni. Il biglietto è valido per tutte le mostre in corso. PRIMO MERCOLEDÌ DEL MESE Ingresso gratuito per gli under 30 (dalle 14.00 a chiusura). Il Palazzo Esposizioni Roma è accessibile alle persone con ridotta capacità motoria o sensoriale da tre ingressi privi di barriere architettoniche. Info www.palazzoesposizioni.it Facebook: @PalazzoEsposizioni | Instagram: @palazzoesposizioni | Twitter: @Esposizioni