Assaggi 2025 – Salone dell’enogastronomia laziale – Viterbo dal 17 al 19 maggio 2025 – Complesso Monumentale di Santa Maria in Gradi

Donatello Urbani

Il duecentesco complesso voluto da Innocenzo IV, dal 17 al 19 maggio p.v., sarà la location che ospiterà degustazioni, percorsi sensoriali, show cooking e laboratori presentati da 70 espositori per un’immersione fra sapori, saperi e racconti, storia e cultura del territorio laziale.

Santa Maria in Gradi chiostro medievale (area espositori)- PH Vera Anelli

Nei due chiostri Complesso Monumentale di Santa Maria in Gradi, l’uno medievale – tra le colonne binate, le sculture in pietra e il pozzo seicentesco – e l’altro rinascimentale – come riportato nel comunicato stampa: “Assaggi 2025 è un viaggio dei 5 sensi tra le eccellenze agroalimentari del Lazio, un’occasione per assaporare, conoscere, esplorare, celebrando l’identità culturale della regione. Non una semplice vetrina, ma uno spazio di relazione, crescita, confronto: per la sua quarta edizione, Assaggi valorizza il territorio aprendosi al dialogo con l’Italia e il mondo, per un evento che supera i confini del salone enogastronomico, in cui l’identità locale si intreccia con l’innovazione globale. Tra prodotti, degustazioni, percorsi sensoriali, laboratori, seminari e talk pensati per far emergere il meglio dalle materie prime del territorio con uno sguardo sempre più aperto verso il panorama nazionale e internazionale, Assaggi è sempre di più un punto di riferimento per gli appassionati del Food & Beverage e per gli operatori del settore a cui, in aggiunta all’accesso al Salone durante l’apertura al pubblico del sabato e della domenica, è riservata la giornata di lunedì 19 maggio, con ingresso gratuito, previo accredito sul sito dell’evento”.

Programma dell’iniziative:

SABATO 17 MAGGIO: Ore 10,00 Inaugurazione. Testimonial lo chef Gabriele Bonci;

ORE 11.00 CHIOSTRO RINASCIMENTALE: Slow Food Viterbo e Tuscia: Laboratorio del Gusto”Il caffè e le torrefazioni del Lazio”: Degustazione guidata a cura di Patrizio Mastrocola, Formatore Slow Food. A seguire elle ore 11.30 Aula Magna dell’Università degli Studi della Tuscia: Seminario “Frutta secca: qualità e benessere”dedicato alla valorizzazione della frutta a guscio con degustazione di piatti tipici. Alle ore 12.00 nell’area museale si terrà un talk su Olio, Olivi e Territorio. Lo spazio delle piante come paesaggio del gusto e suggestione nell’assaggio di uno dei tesori territorio. Ore 12.30  nel Choistro Rinascimentale: Slow Food Viterbo e Tuscia: La gioia nel bicchiere: ragionare sul vino. Degustazione guidata da Carlo Zucchetti L’ Enogastronomo con il cappello. Ore 13.00 nell’area museale Intervista a cura di Francesca allo chef Gabriele Bonci alla quale seguirà alle ore 13.30: SHOWCOOKING: IL POLLO NEL PANE. Ore 15.00 AREA MUSEALE: LABORATORIO SENSORIALE: Giocare con i sensi, la mappa dei sapori. L’analisi sensoriale per formare consumatori consapevoli – Sott’oli e sotto aceti confetture e marmellate. A cura di Agro Camera. Ore 15.30: CHIOSTRO RINASCIMENTALE: Slow Food Viterbo e Tuscia: Tre numero perfetto: uomo-vite-territorio. Degustazione guidata da Carlo Zucchetti L’Enogastronomo con il cappello. Ore 16.30 AREA MUSEALE : SHOWCOOKING con Maurizio Grani cuoco dell’Alleanza di Slow Food. Ore 17.00: CHIOSTRO RINASCIMENTALE: Slow Food Viterbo e Tuscia: Cultura e Coltura: la vite nella nostra storia. Degustazione guidata da Carlo Zucchetti. Ore 17.00 Aula Magna: CREA -Scuola Permanente del Casaro: Laboratorio sensoriale su “Il Pecorino Romano DOP”. Ore 17.45 AREA MUSEALE: SHOWCOOKING dell’osteria “LE TRE PORTE” di RIETI. Ore 18.30 CHIOSTRO RINASCIMENTALE: Slow Food Viterbo e Tuscia: Distilleria Numa: stille di Gusto con Carlo Zucchetti l’Enogastronomo con il cappello. Ore 19.15 AREA MUSEALE: SHOWCOOKING TASTE’ACCIO ROMA a cura di Vincenzo Mancino, poliedrico gastronomo fondatore di D.O.L.

Santa Maria in Gradi chiostro medievale - PH Vera Anelli

DOMENICA 18 MAGGIO – ORE 11.00 CHIOSTRO RINASCIMENTALE: Slow Food Viterbo e Tuscia: Laboratorio del Gusto “Le tisane per il benessere del corpo e dello spirito”: Degustazione guidata a cura di Sandra Ianni Formatrice Slow Food. ORE 11.00 AREA MUSEALE: TALK: UN NUOVO MARCHIO PER RIETI AFFIANCA IL MARCHIO TUSCIA VITERBESE, debutta il marchio di tutela “REA qualità reatina” che si affianca al marchio “Tuscia Viterbese” e al marchio regionale “Natura in Campo”, A cura di Agro Camera Modera Francesca Rocchi. Ore 11.30 AULA MAGNA: CREA -Scuola Permanente del Casaro: Laboratorio sensoriale su “La Ricotta Romana DOP” Ore 12.00 AREA MUSEALE: LABORATORIO SENSORIALE: Giocare con i sensi, la mappa dei sapori. L’analisi sensoriale per formare consumatori consapevoli – I Salumi. A cura di Agro Camera. Ore 12.30 CHIOSTRO RINASCIMENTALE: Slow Food Viterbo e Tuscia: Declinare il territorio-vini a confronto. Degustazione guidata da Carlo Zucchetti l’Enogastronomo con il Cappello. Ore 13.00 AREA MUSEALE: UN ASSAGGIO DI ASSAGGI: un viaggio tra i sapori e i profumi di Assaggi, protagonisti i produttori, la fotografia della nostra migliore produzione artigianale. Naturalmente si Assaggia! Ore 14.15 AREA MUSEALE: LABORATORIO SENSORIALE: Giocare con i sensi, la mappa dei sapori. L’analisi sensoriale per formare consumatori consapevoli – Il Pane. A cura di Agro Camera. Ore 15.15 AREA MUSEALE SHOWCOOKING BUCCIA SABAUDIA. Ecco la trattoria senza confini, di Fabrizio Pagliaroni che osa con il quinto quarto sul mare, che esalta il bufalo, che inventa e re inventa la cucina in una chiave pop cosmopolita. Per ricordare a tutti che la cucina è libertà. Ore 15.30: CHIOSTRO RINASCIMENTALE: Slow Food Viterbo e Tuscia: Ragionamenti e dialoghi sul vino. Degustazione guidata da Carlo Zucchetti L’Enogastronomo con il cappello. Ore 16.45 AREA MUSEALE SHOWCOOKING TRATTORIA DEL CIMINO con Maria Assunta Stacchiotti. Ore 17.00: CHIOSTRO RINASCIMENTALE: Slow Food Viterbo e Tuscia: La birra e il suo stile. Degustazione guidata da Roberto Muzi. Ore 17.00 Aula Magna: “ Orto Botanico “Angelo Rambelli” dell’Università degli Studi della Tuscia “ERBORANDO: riconoscere, raccogliere e cucinare le piante alimurgiche” . Ore 18.00 AREA MUSEALE: SHOWCOOKING OSTERIA DEL VECCHIO OROLOGIO VITERBO con Paolo Bianchini. Ore 18.30 CHIOSTRO RINASCIMENTALE: Slow Food Viterbo e Tuscia: Vitigni storici e migranti: a ognuno il suo palato. Degustazione guidata da Carlo Zucchetti l’Enogastronomo con il cappello. Ore 19.15 AREA MUSEALE SHOWCOOKING SALVATORE TASSA E LA FRITTATA PRIMORDIALE

LUNEDI 19 MAGGIO – | apertura riservata agli operatori professionali f&b. Ingresso gratuito –  valido per tutti i giorni – previa registrazione sul sito www-assaggisalone.com. Ore 10.00: Apertura giornata dedicata ai professionisti con Andrea Pasqualucci “L’evoluzione della ristorazione all’insegna della qualità”. Interverrà lo chef Sébastien Riou

 

Milos – Greek Food – Sapori, profumi e colori greci in Viale Regina Margherita 228 – Roma

Donatello Urbani

Anche se territorialmente non confinanti, la Grecia è la nazione più vicina all’Italia grazie alla comune radice culturale presente nel nostro territorio già dal primo millennio a.C. Non fanno eccezione neppure le tradizioni enogastronomiche dei due paesi anche se nel corso degli anni si sono sviluppate in diverse direzioni in gustose variazioni restano unite in due grandi eccellenze enogastronomiche: vino e olio di oliva. Emblematiche in proposito l’italiana “Pizza” e la greca “Pita”.

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Dal 5 maggio 2025 in Viale Regina Margherita, n.228, “Spoon Brands”, catena nazionale di street food greco, ha aperto, dalle ore 11,30 alle 23,00, tutti i giorni in orario continuato, il primo punto vendita romano, altri lo seguiranno a breve, dove sono presenti profumi, colori e sapori autentici della tradizione enogastronomica ellenistica.

Milos Greek Food, come riportato nel comunicato stampa, “unisce il formato dinamico del fast food all’autenticità della cucina greca: gyros, pita, souvlaki, insalate greche, tzatziki, dolmates, moussaka express, dolci tipici come yougurt con miele e noci e la mini pita alla nutella. Tutto viene realizzato con ingredienti originali importati dalla Grecia, come la feta DOP, olio extravergine di oliva e spezie mediterranee”.

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Accattivanti sono i punti vendita tutti caratterizzati da un design moderno esteticamente ispirato alle isole greche, colori luminosi, materiali naturali e tecnologicamente smart per gestire ordini, delivery e progetti di Loyalty. L’obbiettivo è espandersi rapidamente nei principali centri urbani italiani puntando su un format replicabile anche attraverso la formula del franchising. Per contatti di partnership e franchising: Milos Holdin s.r.l. – Giorgia Silenzi –  email info@milosfood.com – sito web www.milofood.com. Tel. +39.06.35298296

 

Carrefour Italia – Supermercati – celebra la Giornata Nazionale del Made in Italy – Orgoglio Italiano- a Roma nel proprio centro commerciale di Piazzale Eugenio Morelli.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Dalle parole ai fatti e non solo.

Con l’occasione sono stati presentati da Christophe Rabatel , CEO di Carrefour Italia, e Alessandra Grendele , Direttrice Merci, Marketing, E-commerce di Carrefour Italia alla presenza di Ettore Prandini, Presidente Nazionale Coldiretti e Presidente Filiera Agricola Italiana SpA, i dati più significativi dell’attività commerciale nell’anno 2024 del gruppo che si possono riassumere in:

  • Carrefour Italia consolida l’export di prodotti italiani nei paesi del gruppo , confermando il risultato di 1,15 miliardi di euro .
  • In crescita l’export del vino, che negli ultimi due anni ha registrato un +128% arrivando a 70 milioni di euro, con oltre metà delle esportazioni dirette in Francia.
  • Anche i prodotti di marca privata realizzati insieme ai produttori italiani consolidano il proprio posizionamento all’estero nei Paesi del Gruppo generando vendite per 234 milioni di euro
  • Raddoppiano le vendite all’estero di Ortofrutta italiano rispetto al periodo pre-Covid
  • Nell’anno passato sono state realizzate numerose campagne promozionali e di valorizzazione delle eccellenze italiane nei mercati internazionali del Gruppo , tra cui Francia, Spagna, Polonia, Romania, Belgio, Argentina e Brasile
  • Carrefour collabora con oltre 11.000 fornitori italiani e l’80% dei prodotti a marchio Carrefour proviene da fornitori italiani

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” Carrefour Italia è orgogliosa di essere un punto di riferimento per i produttori italiani e di contribuire attivamente alla diffusione del Made in Italy anche all’estero. La nostra collaborazione con oltre 11.000 fornitori locali ci consente di offrire ai consumatori, inclusi i nostri clienti dei paesi del Gruppo, prodotti che rappresentano l’eccellenza e la tradizione italiana, valorizzando il territorio e le sue specificità. Coerentemente con il nostro status giuridico di Società Benefit e con la seconda edizione del programma Act For Food, rilanciato con una multa 2024, lavoriamo per valorizzare i prodotti dei nostri territori e per favorire una transizione alimentare dell’intero sistema, investendo in filiere sostenibili, locali ed strettamente legati alle eccellenze della tradizione” ha affermato Christophe Rabatel , CEO di Carrefour Italia . 

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A questa dichiarazione ha fatto seguito quella di Ettore Prandini, Presidente Nazionale Coldiretti e Presidente Filiera Agricola Italiana SpA, che ha sottolineato: “Dobbiamo continuare a lavorare, anche insieme a tutti i nostri partner strategici, per far crescere il nostro agroalimentare che ha fatto segnare un altro record con quasi 70 miliardi di esportazioni nel 2024, a sottolineare la crescita straordinaria legata al nostro made in Italy. La necessità di portare sempre più le nostre eccellenze all’estero, è stato posta da Coldiretti come elemento centrale legato alla necessità di internazionalizzazione anche nell’incontro che ho avuto a Palazzo Chigi con la presidente del Consiglio Oggi più che mai, la difesa del made in Italy agroalimentare non è solo una priorità: è una necessità strategica. Il nostro patrimonio produttivo rappresenta un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo e deve essere tutelato con forza, garantendo al tempo stesso redditività e futuro agli agricoltori italiani, troppo spesso penalizzati da concorrenza sleale e pratiche commerciali scorrette.

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In quest’ottica, l’accordo di partnership con Carrefour, che prevede lo sviluppo di un paniere di prodotti a marchio privato certificati con il sigillo degli agricoltori italiani, è un esempio concreto di come si possa rafforzare la filiera, valorizzare le produzioni nazionali e offrire garanzie di qualità, trasparenza e sicurezza al consumatore, in Italia e all’estero. Solo così possiamo contrastare chi intende indebolire il nostro sistema agroalimentare anche attraverso l’italian sounding e ribadire con forza l’identità e la forza competitiva del Made in Italy.”

Molta strada è stata fatta e quanta ancora ne verrà fatta insieme ai produttori appassionati del loro lavoro.

 

Assegnato a Roma Capitale il riconoscimento di ”Città del Formaggio – Caput Casei”

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

La cerimonia si è svolta in Campidoglio – Sala Protomoteca – lo scorso 28 marzo in occasione dell’investitura di vari soci ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi) a “Maestro Assaggiatore di Formaggio”, insieme alle presentazioni del libro di Gianni Audisio “Alla faccia del colesterolo” – Editore Fusta – pagine 192 €.19,00 – e di alcuni formaggi e prodotti tipici laziali quali la soprassata e la mortadella di suino nero dei monti Lepini. Tante bontà realizzate ad arte dai maestri caseari, solo con latte di produzione italiana sono state le protagoniste della manifestazione.

20250328_110741 L’alimentazione sta diventando una sorta di parola chiave che oscilla da una corretta visione della salute per cui non è solo il piacere del degustare, ma lo stare insieme.

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Da comunicato stampa: “Roma racconta secoli di bellezza e sostanza, un patrimonio che l’ha resa un faro di attrattività internazionale. Ma Roma è anche Capitale della gastronomia, crocevia di tradizioni culinarie millenarie e cuore pulsante del Made in Italy gastronomico.

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Con 85 aziende casearie attive, una tradizione casearia secolare, una produzione consolidata di 4 DOP (Ricotta Romana, Pecorino Romano, Mozzarella di Bufala Campana e Ricotta di Bufala Campana) e addirittura 17 formaggi PAT, il 28 marzo 2025 Roma Capitale entrerà con pieno merito nell’Albo delle Città del Formaggio, istituito da ONAF nel 2020, che oggi conta 43 Comuni… Il riconoscimento di Roma come Caput Casei – Capitale del Formaggio non è solo un tributo alla sua antica tradizione casearia, immutata nel tempo, ma anche un passo concreto per rilanciare il settore, rafforzare il legame tra territorio e prodotti d’eccellenza e creare nuove opportunità per il turismo gastronomico. Un evento che segna l’inizio di una nuova narrazione in cui Roma si conferma punto di riferimento non solo per la storia e la cultura, ma anche per il futuro dell’agroalimentare italiano.  Ogni angolo di Roma racconta secoli di bellezza e sostanza, un patrimonio che l’ha resa un faro di attrattività internazionale. Ma Roma è anche Capitale della gastronomia, crocevia di tradizioni culinarie millenarie e cuore pulsante del Made in Italy gastronomico……”

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Dal libro di Gianni Audisio “Alla faccia del colesterolo” – Editore Fusta – pagine 192 €.19,00 –

Il programma della giornata includeva anche due interessanti conferenze, mattina e pomeriggio, rivolte alla promozione del settore caseario: la prima ha avuto per tema “Formaggi e fake news. Miti e ‘bufale’ del mondo caseario”, ed ha visto la partecipazione di Fabio Campoli (chef innovatore), Luca Piretta (gastroenterologo e membro del consiglio direttivo della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione), Evelina Flachi (presidente dell’Associazione italiana per l’Educazione Alimentare) e Giorgio Calabrese (nutrizionista); è stata moderata da Francesca Romana Barberini.

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Il tema svolto seconda nella seconda conferenza, primo pomeriggio, moderata da Andrea Vianello, è stato “Il caseoturismo: sviluppi e prospettive del turismo caseario”, con gli interventi di Roberta Garibaldi (docente di marketing a Bergamo e autrice del primo Rapporto sul turismo caseario), Alessandra Priante (presidente di ENIT) e Fabio Bonanno (Assessorato Agricoltura, Ambiente e Ciclo Rifiuti).

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A seguire la Presentazione della proposta di istituire la Giornata Nazionale del Formaggio, con la richiesta di riconoscere il 12 luglio, giorno di San Lucio (patrono dei casari), come data ufficiale. Intervengono Pietro Pappalardo e Pietro Carlo Adami. L’Italia vanta il più alto numero di formaggi a denominazione d’origine al mondo, ma – a differenza di Francia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti – non ha ancora una giornata dedicata alla celebrazione di questo straordinario patrimonio. La presentazione della proposta costituisce un passo fondamentale per colmare questa lacuna e valorizzare la filiera casearia come elemento distintivo del Made in Italy.

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A concludere la cerimonia è stata l’attribuzione a Roma Capitale del titolo di Città del Formaggio – Caput Casei, alla presenza dell’Assessore Sabrina Alfonsi e di Carlo Hausmann, Pietro Carlo Adami, Domenico Villani.

Per saperne di più sulle attività dell’ONAF (Corsi di Maestri Assaggiatori di Formaggio) consultare il sito www.onaf.it

 

 

La partecipazione della Regione Lazio alla 57ª edizione di Vinitaly – Verona dal 3 al 6 aprile 2025

Donatello Urbani

La collettiva del Lazio per Vinitaly è composta da 59 aziende vitivinicole e 3 consorzi di tutela: Roma DOC, Cesanese del Piglio DOCG e Frascati oltre due brand specializzati nella produzione di spirits, espressione dell’arte della distillazione laziale.

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Una partecipazione in grande stile rappresentata da un padiglione di 2.450 mq, firmato Westway Architects che trae ispirazione dagli antichi acquedotti romani. Il cuore nevralgico del padiglione sarà la navata centrale articolata su due livelli: il piano inferiore ospiterà la lounge istituzionale, gli stand delle aziende partecipanti e dei partner, quello superiore ospiterà un’area stampa, due sale per le masterclass e un’area ristorazione.

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Il programma stilato per questa importante manifestazione, pur ignorando (per il momento) i “Percorsi del turismo del vino”, – cavallo di battaglia di alcune regioni confinanti con il Lazio, – prevede:

  • un percorso enologico esclusivo, curato dalla Fondazione Italiana Sommelier (FIS) composto da otto masterclass blind tasting;
  • tre masterclass dedicate ai tre Consorzi partecipanti;
  • una masterclass curata da Gambero Rosso e dedicata ai vini “Tre Bicchieri” della nostra regione;
  • un’area ristorante “stellata”, curata dallo chef Marco Bottega (Aminta Resort – Genazzano/RM – 1 stella Michelin).

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Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato il Presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, l’Assessore al Bilancio, Agricoltura e Sovranità Alimentare della Regione Lazio Giancarlo Righini, il Commissario Straordinario di Arsial Massimiliano Raffa, il Presidente di Veronafiere Spa Federico Bricolo, il Presidente di Gambero Rosso Paolo Cuccia e il Presidente della Fondazione Italiana Sommelier e di Bibenda Editore, Franco Maria Ricci.

Da comunicato stampa: “Con un padiglione scenografico, un programma ricco di contenuti e una strategia orientata alla promozione del settore e alla valorizzazione del territorio, la Regione Lazio vuole confermarsi protagonista a Vinitaly 2025. L’edizione di quest’anno è un’occasione per consolidare il posizionamento del Lazio nel panorama enologico internazionale, segnando una nuova tappa nell’affermazione della nostra regione come terra di grandi vini e grandi storie da raccontare”.

 

Roma Città del Formaggio – “Caput Casei”

Mg. Fiorentino – D. Urbani

“Ogni formaggio aspetta il suo cliente, si atteggia in modo da attrarlo, con una sostenutezza o un granulosità un po’ altezzosa, o al contrario sciogliendosi in un arrendevole abbandono” – Italo Calvino

Nella città di Roma , dalla sua fondazione ad oggi, i formaggi hanno sempre accompagnato la vita dei suoi abitanti testimoniando validità e bontà di quel patrimonio che da sempre gli è appartenuto, nato e sviluppatosi in un territorio forte e fragile, silenzioso e assordante nella varietà di colori, paesaggi, sapori e storia.

Con la designazione a “Città del Formaggio – Caput Casei”, il 28 marzo 2025, in Campidoglio, si aggiunge una nuova narrazione dell’attrattività romana, che esalta il valore della filiera casearia come elemento chiave della cultura enogastronomica della Capitale e dell’intero Paese.

Con oltre 50 caseifici attivi, una tradizione casearia secolare, una produzione consolidata di 4 DOP (Ricotta Romana, Pecorino Romano, Mozzarella di Bufala Campana e Ricotta di Bufala Campana) e addirittura 17 formaggi PAT, il 28 marzo 2025 Roma Capitale entrerà con pieno merito nell’Albo delle Città del Formaggio, istituito da ONAF nel 2020, che a fine 2024 contava 32 Comuni e che a fine 2025 raggiungerà quota 42 municipalità.

Terra dell’Altrove e la pasta fatta a mano candidata con Aliano a Capitale della Cultura 2027.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

“Le mani sono state da sempre l’unica nostra risorsa e con queste abbiamo costruito case di sassi, pane e pasta fatti a mano”, afferma Luigi De Lorenzo, Sindaco di Aliano, cittadina lucana, resa famosa da Carlo Levi nel suo “diario di confinato politico” in “Cristo si è fermato ad Eboli” dove ha presentato una terra di miseria e degrado al punto tale da essere stata dimenticata anche da Cristo.

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“La Basilicata, per storia, cultura, morfologia geografica, paesaggi, non diventerà mai una realtà industriale e di conseguenza la sua misura è l’artigianato e la piccola impresa”, è questa la riflessione da cui parte il Dossier “Aliano, Terra dell’Altrove”, presentato al Ministero della Cultura insieme alla candidatura per capitale della cultura 2027.  Tema dominante la cultura come incentivo all’affermazione socioeconomico del territorio. Tre gli eventi di rilievo inseriti in un vasto programma rivolto a celebrare vari anniversari leviani: 50 anni dalla morte di Carlo Levi, 80 anni dalla pubblicazione del Cristo si è fermato a Eboli e i 90 anni dal confino in Basilicata; il Festival della paesologia (territorio di calanchi) ed il carnevale storico nel prossimo mese di marzo.

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La presentazione romana di questo dossier, seguita da quella di Firenze e in anticipo di quella milanese, è avvenuta all’interno del Mercato Centrale a Via Giolitti e la pasta fatta a mano, in tutte le sue forme e diversità ha trovato la sua esaltazione.

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Da comunicato stampa:” Tra le principali arti della tradizione lucana vi è sicuramente la produzione a mano di pasta: un’antica pratica che racconta abilità e maestria nella preparazione di piatti intorno ai quali si riunivano le comunità e si generavano storie e connessioni.

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“Non è mai tempo sprecato quello che destiniamo alla valorizzazione delle tradizioni. È nelle radici che si trova il vigore di una civiltà e preservarne la sua storia è un atto dovuto ma spesso anche conveniente. Il lavoro fin qui svolto fra Mercato Centrale e il comune di Aliano punta proprio in quella direzione e non è un caso per Mercato Centrale, che ha sede in diverse città di Italia ma non al sud, sostenere la candidatura di questo borgo della provincia di Matera a Capitale italiana della cultura.

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La pasta fatta a mano per la Basilicata rappresenta un valore inestimabile sia dal punto di vista socio antropologico che da un punto di vista economico, forte della sua capacità di attrarre interessi che vanno ben oltre la scoperta dei luoghi. La pasta fatta a mano lucana è buona, bella da vedere, spettacolare da fare, semplice da proporre e racchiude in sé il prodotto più esclusivo del territorio lucano: il grano! Che trasformato in farina e mescolato all’acqua (niente di più semplice) offre una esperienza gustativa ineguagliabile”.

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                                                          Orecchiette al sugo di carne e pecorino con rafano

Gli eventi culturali che attenderanno nel 2027 i visitatori di Aliano e della Terra dell’Altrove saranno accompagnati da squisite eccellenze enogastronomiche con esperienze sensoriali appaganti da ricordare per lungo tempo.

 

 

 

Ercole Olivario – Premio per i produttori di olio extravergine di oliva (evo)

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Questa edizione 2025, la 33/esima e da 16 anni con la fattiva e prestigiosa guida di Giorgio Mencaroni, è in prossimità delle fasi finali e relativa premiazione dei migliori oli, che si svolgeranno a Perugia nel prossimo 16 maggio. Il concorso nazionale Ercole Olivario, come riportato nel comunicato stampa, “è organizzato da Unioncamere Nazionale in collaborazione con la Camera di Commercio dell’Umbria e con il sostegno di ICE – Agenzia per la Promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane; Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste; Ministero delle Imprese e del Made in Italy; il supporto del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA); del Centro di Ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari (IT) Sede di Pescara; delle associazioni dei produttori olivicoli e delle istituzioni impegnate nella valorizzazione dell’olio di qualità italiano.

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La partecipazione è riservata ai produttori di olio extra vergine d’oliva di qualità italiano, ottenuto dalla molitura effettuata nella campagna olivicola in corso, che potranno essere ammessi con un solo olio per ciascuna delle due categorie in gara: Oli a denominazione d’origine, già riconosciute in ambito comunitario (DOP ed IGP) ed Oli extra vergini di oliva, la cui territorialità è attestata dal partecipante con autodichiarazione”.

Le regole sia di ammissione che di selezione sono caratterizzate dal  superamento di varie difficoltà ed  in questa edizione sono state ancora più restrittive sia con l’aumento a 75/100 del punteggio necessario per l’ammissione alle selezioni nazionali che dalle azioni di promozione e dall’incremento a 120 del numero di oli provenienti da tutti i territori regionali ammessi alle finali nazionali, con aggiunta l’integrazione, all’interno del Regolamento dell’Ercole Olivario, della Goccia d’Ercole, la sezione abbinata al concorso nazionale e introdotta per sostenere le piccole produzioni olearie.

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Da comunicato stampa: “A ricevere i premi – in totale 12 etichette – saranno i primi classificati di ciascuna delle due categorie in gara – DOP/IGP ed EXTRA VERGINE – per le tipologie fruttato leggero, fruttato medio e fruttato intenso, mentre gli ulteriori 6 premi verranno assegnati, indifferentemente dalla categoria, in modo proporzionale al numero di oli presenti in ciascuna tipologia di fruttato.

 Le Menzioni e i Premi Speciali 2025

Gli altri riconoscimenti dell’edizione 2025 saranno assegnati agli oli che avranno ottenuto un punteggio di almeno 75/100:

Menzione Speciale “Olio Biologico” al prodotto certificato a norma di legge, che otterrà il punteggio più alto tra gli oli biologici finalisti;

Menzione “Olio Monocultivar” dedicata all’olio monocultivar che ha ottenuto il punteggio più alto;

Premio Speciale Amphora Olearia all’olio finalista con la migliore confezione secondo i parametri di completezza, chiarezza e contenuto delle informazioni al consumatore indicate nell’etichetta e nella retro-etichetta, di design e funzionalità della bottiglia, e di capacità dei materiali impiegati di valorizzare qualità e origine del prodotto;

Menzione di Merito Giovane Imprenditore che andrà al miglior titolare under 40 degli oli ammessi in finale – un attestato di merito andrà ai giovani produttori che avranno ottenuto almeno 75/100;

Menzione di Merito Impresa Donna dedicata alla valorizzazione ed incentivazione delle imprese femminili arrivate in finale, verrà assegnata all’impresa donna con il punteggio superiore;

Menzione di Merito Impresa Digital Communication alla realtà aziendale che investe nella comunicazione e nello sviluppo della cultura digitale;

Menzione di Merito Giorgio Phellas – Turismo dell’olio ad un’azienda finalista che si impegna nella proposta di esperienze di oleoturismo, in grado di valorizzare l’olio e il territorio di appartenenza.

Inoltre per promuovere la cultura dell’olio italiano di qualità, anche quest’anno verrà assegnato il Premio Lekythos, istituito in memoria di Tonino Zelinotti, storico Panel Leader del concorso e di Gian Francesco Montedoro, ad una persona, Ente o Istituzione che si sia particolarmente distinto nella diffusione della conoscenza dell’olio di qualità in Italia e/o all’estero”.

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Altre iniziative caratterizzeranno, principalmente in direzione turistica, le giornate di premiazione dell’Ercole Olivario – una buona opportunità questa per un week-end allungato a Perugia –  quali il concorso “Olive da Tavola”, suddivise in tre categorie: Olive al naturale, Olive Conciate e Olive condite. Sono ammessi alla fase finale i campioni di olive che ricevono un punteggio minimo di 70/100. Tra questi vengono premiati, oltre a vari premi speciali, il primo ed il secondo di ciascuna delle categorie in gara. Interessante sarà il Concorso Nazionale Extracuoca riservato alle cuoche professioniste che si cimenteranno in quattro diverse ricette, una per ciascuna categoria di antipasti, primi piatti, secondi piatti e dolci. Molto particolare quanto utile la definitiva messa a punto della piattaforma “Carta degli Oli” con l’introduzione di una App per la diffusione quanto più possibile della conoscenza e l’utilizzo dell’olio extravergine di oliva. Una particolare attenzione è stata riservata agli alberghi e ristoranti con l’utilizzo di una specifica confezione da 100 ml per consentire l’asporto dell’olio extravergine di oliva non utilizzato nel corso del pranzo/cena.

E’ un’occasione unica da non perdere per un fine settimana di grande qualità e conoscenza culturale della città di Perugia.

Per saperne di più: Segreteria Nazionale del Concorso Ercole Oleario c/o Promocamera – Azienda Speciale Camera di Commercio dell’Umbria – Tel. +39 075 9660589 – 075 9660369 – email: promocamera@umbria.camcom.itercoleolivario@umbria.camcom.itwww.ercoleolivario.it

 

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Civitatis – Piattaforma web per il turismo

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Arricchisci il tuo viaggio con Civitatis, fondata nel 2008 da Alberto Cutierrez. Quando il viaggio diventa un’esperienza unica. Lo scopo che si prefigge questa piattaforma spagnola è ben chiaro: aprirsi al mercato turistico italiano raddoppiando la cifra di 600.000 utilizzatori italiani che nel 2024 si sono serviti dei loro servizi raggiungendo quota di 1.200.000 utenti.

L’offerta, presentata nel Centro Multimediale Interattivo dell’Ufficio Turistico Spagnolo di Roma – Piazza di Spagna –, rivolta tanto a privati viaggiatori quanto a tutti gli operatori turistici, incluse le agenzie di viaggio, si basa essenzialmente su tre obbiettivi:

  • Espansione dell’offerta: nuove esperienze, destinazioni e attività su misura per i viaggiatori italiani.
  • Innovazione tecnologica: miglioramenti costanti alla piattaforma per garantire un’esperienza di prenotazione rapida e intuitiva.
  • Collaborazioni locali: rafforzare il legame con operatori e istituzioni italiane per promuovere il turismo sia in Italia che all’estero. Infatti, Civitatis sta sviluppando il suo team locale sul territorio per promuovere queste azioni.
  • Più di 90 mila attività in tutto il mondo con una parità di prezzo che trova nella piattaforma diversi tipi di turismo: dal gastronomico, culturale a quello esperenziale.

Un turismo più agevole, sicuro e facile utilizzando la lingua del viaggiatore è, senza ombra di dubbio, a tutto vantaggio dello stesso costrett0 a compiere scelte difficili e al buio che spesso hanno compromesso la buona riuscita del viaggio o della vacanza. Ben venga l’innovazione tecnologica anche nel turismo.

 

 

 

Birra Artigianale – Assemblea a Roma per discutere: “Filiera della Birra Artigianale, stili di vita e benessere”, e premiare i migliori produttori

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Le proprietà della birra artigianale e i suoi effetti sul benessere psicofisico dei consumatori sono stati i temi del convegno. moderato dal giornalista Giuseppe De Filippi, vicedirettore Tg5, e organizzato da Unionbirrai assieme a CIA Agricoltori Italiani, Dagri Università di Firenze e ObiArt – Osservatorio Birre Artigianali.

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Tema centrale dei vari interventi curati da autorevoli personalità del settore è stato la salubrità del prodotto, testimoniato da numerose ricerche ed approfondite analisi chimiche, abbinata ad un corretto stile di vita e ad un consapevole consumo proporzionato all’età, all’attività svolta e all’individuale stato di salute.

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Notevole interesse hanno richiamato le relazioni tecnico-scientifiche tenute da Antonio Iaderosa della Repressione Frodi del Ministero dell’Agricoltura sul ruolo della disinformazione nel comparto brassicolo artigianale e abbinata ad un corretto stile vita; dal professor Fabio Vaiano dell’Università di Firenze sulle implicazioni legali del consumo di birra, con particolare risalto al codice della strada. L’analisi del mercato della birra artigianale e le scelte di consumo sono state presentate da ObiArt, l’Osservatorio Birra Artigianale dell’UniFi, con i professori Menghini e Alampi Sottini.

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Ha concluso l’incontro la comunicazione dei vincitori del III Concorso Birra dell’Anno – Harvest Beers 2024, dedicato alle birre artigianali con luppolo appena raccolto. La consegna dei premi avverrà in un successivo incontro.