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Giornata Mondiale del Diabete -L’Associazione Italiana dell’Ordine di Malta ha presentato il convegno: “Diabete 2025: Innovazione, integrazione, nuovi orizzonti di prevenzione e cura”
Redazione
L’incontro tenuto nella prestigiosa sede romana – Piazza del Grillo – del Sovrano Militare Ordine di Malta ha riunito rappresentanti delle istituzioni, esperti del mondo clinico e accademico, società scientifiche, industria e associazioni di pazienti per affrontare in una sinergia comune le sfide future della gestione del diabete e delle malattie metaboliche, dove innovazione e prossimità diventano leve fondamentali per migliorare la qualità della cura e la sostenibilità del sistema.
Significativo in proposito l’intervento Marcello Gemmato, Sottosegretario alla Salute: “Il farmaco deve raggiungere il cittadino, non il contrario” rilanciando la sanità di prossimità: “Cure più vicine, meno burocrazia e più prevenzione per rendere sostenibile il Servizio Sanitario Nazionale”.
Ad aprire il convegno sono stati Antonio Aurigemma – Presidente del Consiglio Regionale del Lazio e Paolo Trancassini – Questore della Camera dei Deputati. A seguire gli interventi di varie personalità’. Da comunicato stampa: “ Sottolinea Edoardo Bellomo, direttore generale delle strutture sanitarie dell’Ordine di Malta in Italia: “Negli ultimi anni l’Associazione ha sviluppato progetti innovativi che uniscono telemonitoraggio, infusori di nuova generazione e dispositivi digitali per seguire i pazienti a distanza, migliorando il controllo glicemico e riducendo accessi impropri alle strutture sanitarie. Al tempo stesso, ha avviato un percorso unico in Italia in collaborazione con l’Ospedale Bambino Gesù per accompagnare i giovani con diabete nel delicato passaggio all’età adulta, garantendo continuità terapeutica e supporto personalizzato. Grande attenzione è riservata anche alla prevenzione su larga scala, con screening territoriali e campagne di sensibilizzazione, in particolare sulle correlazioni tra diabete, oncologia ed epatopatie.
Questa visione va di pari passo con un cambiamento organizzativo più ampio. L’Ordine di Malta sta infatti costruendo nuove reti territoriali integrate, capaci di armonizzare l’offerta plurispecialistica e garantire percorsi personalizzati e replicabili in tutta Italia, riducendo l’abbandono delle cure e le disuguaglianze di accesso. «Crediamo nella medicina personalizzata: trattare il paziente quando è ancora in fase preclinica è l’obiettivo ideale – aggiunge Bellomo –. Solo unendo le forze è possibile organizzare screening su vasta scala, raggiungere centinaia di migliaia di persone e fare davvero la differenza per il Servizio Sanitario Nazionale».
Con oltre 1,5 milioni di prestazioni sanitarie erogate ogni anno e un piano di sviluppo 2025-2029 che punta a rafforzare tecnologie, unità operative e centri ambulatoriali, l’Associazione Italiana dell’Ordine di Malta conferma così il proprio ruolo di laboratorio di innovazione sanitaria e presidio per la salute pubblica.”
Agri Under 35 – Coltiviamo il futuro – Presentata a Roma a cura di Confeuro un’indagine – “Agri Under 35 – Coltiviamo il futuro” – sulla professione dell’agricoltore oggi
Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani
Colui che piante degli alberi ama gli altri oltre se stesso – “Thomas Fuller”
La coltivazione della terra offre un futuro ad un giovane under 35 che vuole intraprendere la professione di agricoltore? Vivere in campagna è qualcosa che fa bene alla mente, senza agricoltura e allevamento non ci sarebbe la vita, ne l’uomo sulla terra.
Da comunicato stampa: “Nel mese di settembre 2025, Istituto Piepoli ha realizzato per Confeuro – la Confederazione Agricoltori Europei, presieduta da Andrea Tiso – un’indagine sui giovani italiani volta a comprendere le loro opinioni sull’alimentazione e la loro percezione del futuro dell’agricoltura e del cibo artificiale. L’indagine in particolare ha coinvolto 500 giovani tra i 18 e i 35 anni, con quote proporzionali per genere, fasce d’età, grandi ripartizioni geografiche e ampiezza del comune di residenza. Il Report Confeuro/ Piepoli è stato presentato mercoledì 5 novembre al Momec, a Roma, alla presenza di autorità istituzionali ed esponenti del settore primario”.
Questa indagine ha riservato una particolare attenzione all’importanza del cibo, della sua provenienza e della buona qualità – 9 giovani su 10 affermano infatti di fare la spesa personalmente o di cercare, in ogni caso, di mangiare bene – focalizzandosi sui “nuovel food” e cibi artificiali.
Inoltre “Sostenere i giovani in agricoltura significa sostenere il futuro del Paese. Per farlo, occorre agire subito, abbattendo le barriere economiche, burocratiche e culturali che oggi impediscono a migliaia di ragazzi e ragazze di trasformare una vocazione in un’impresa”. (Da indagine Confeuro a cura dell’Istituto Piepoli)
Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione Agricoltori Europei commenta così i dati: “L’indagine realizzata dall’Istituto Piepoli per Confeuro mette in luce un dato fondamentale: i giovani italiani sono tutt’altro che disinteressati ai temi dell’alimentazione, agricoltura e futuro del cibo. Al contrario, mostrano sensibilità spiccata, forte consapevolezza culturale e capacità di valutazione matura, che non si limita a semplici scelte di consumo, ma si estende a una visione complessiva del rapporto tra uomo, natura, cibo e società. Confeuro ritiene che il quadro emerso dall’indagine dunque rappresenti un importante segnale di fiducia nel futuro dell’agricoltura italiana. La consapevolezza dei giovani, la loro sensibilità verso la qualità, il rispetto per il lavoro agricolo e l’apertura verso l’innovazione delineano un orizzonte fertile per costruire una nuova stagione del settore primario. È ora fondamentale investire nella formazione, nell’accesso alla terra e nelle politiche di incentivo, affinché il potenziale espresso da questo 15% si trasformi in realtà concreta. Solo così si potrà garantire quel ricambio generazionale che oggi è la vera sfida – e la più grande opportunità – per l’agricoltura italiana. E ruolo fondamentale dovranno averlo anche la politica e le istituzioni nella consapevolezza maturata che sostenere i giovani in agricoltura significa sostenere il futuro del Paese. Per farlo, occorre agire subito, abbattendo le barriere economiche, burocratiche e culturali che oggi impediscono a migliaia di ragazzi e ragazze di trasformare una vocazione in un’impresa. E serve una strategia nazionale, che non si limiti a misure spot o incentivi temporanei, ma strutturale e di ampio respiro, che riconosca il valore sistemico dell’agricoltura nella transizione ecologica, nella lotta alla crisi climatica, nella sicurezza alimentare, nella rigenerazione dei territori, e nel ricambio generazionale nel mondo del lavoro”.
Infine, sempre a cura del presidente Tiso: “Non dobbiamo arrivare a stringerci nel dolore dei funerali di vittime innocenti, se possiamo stringerci la mano nel siglare accordi che possano impedire le morti sul lavoro”.









