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Benvenuti a Roma “Etruschi per l’eternità” – Esposizione all’aeroporto di Fiumicino di opere provenienti dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

La campagna “Arte fuori dai musei” da tempo intrapresa da varie istituzioni museali romane ha oggi contagiato anche il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia con tre reperti archeologici esposti al terminal 1 zona arrivi dell’aeroporto di Fiumicino per un periodo di un anno. Oltre ventimila persone, tanti sono i passeggeri che giornalmente arrivano in quel settore, riceveranno il “Benvenuto in Italia” da due urne cinerarie in travertino provenienti da Perugia, necropoli del Palazzone, e di un coperchio di sarcofago da Tuscania, che, come riportato dal comunicato stampa: “catturano l’attenzione grazie ai ritratti idealizzati di Laris Afle, Arnth Acsi e Larth Cales, uomini, probabilmente aristocratici, vissuti nel II secolo a.C.

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Tutti e tre i personaggi sono raffigurati sdraiati, mentre partecipano a un simposio: un ricevimento in cui si beveva, conversava e si ascoltava musica, un momento fondante della vita sociale degli Etruschi.

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Le casse delle urne con scene del mito, dai Sette contro Tebe con Edipo che piange i figli al sacrificio di Ifigenia da parte del padre Agamennone. Gli eroi e i miti del repertorio greco, con i loro significati universali che giungono intatti fino a noi, sono scelti per riaffermare i valori su cui si fondava la comunità. Le opere, attraverso il richiamo alla dimensione reale e virtuale del viaggio, stimolano connessioni fra passato e futuro, mondo reale e fantasia, esperienze e aspettative”

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Presenti all’inaugurazione Marco Troncone, Amministratore Delegato di Aeroporti di Roma; Luana Toniolo, Direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia; Francesco Rocca, Presidente delle Regione Lazio.

Aeroporti di Roma ha, infatti, messo da tempo in atto una strategia orientata alla valorizzazione e alla diffusione della conoscenza del patrimonio culturale, fondata su partnership con Enti, istituzioni culturali e museali, che hanno arricchito il “Leonardo da Vinci” di reperti archeologici, opere d’arte di epoche diverse e installazioni contemporanee, con l’obiettivo di ripensare i luoghi di transito promuovendo e valorizzando l’arte e la cultura in tutte le loro declinazioni.”

Nasce il Museo del Corso – Polo museale. – Spazio alla cultura in due importanti sedi romane: Palazzo Cipolla per esposizioni d’arte temporanea e Palazzo Sciarra Colonna per ospitare la collezione permanente e l’archivio storico della Fondazione Roma.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

“Un nuovo polo che arricchisce l’offerta culturale della città proponendo un ampio programma di mostre temporanee dedicate ai grandi maestri dell’arte mondiale, tra cui Marc Chagall, Pablo Picasso e Salvador Dalì” ha affermato Franco Parasassi, Presidente della Fondazione Roma.

L’occasione era importante ed importante è l’esposizione, fino al 27 gennaio 2025 con ingresso gratuito e per la prima volta a Roma, dell’opera di Marc Chagall “The White Crucifixion” – La Crocifissione Bianca – di proprietà dell’Art Institute of Chicago e giunta in Italia grazie all’iniziativa del Dicastero per l’Evangelizzazione in vista del Giubileo 2025.” Un evento unico che consentirà al polo museale di essere visitato da una grande moltitudine di persone”, ha dichiarato S.E. Mons. Salvatore Fisichella.

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L’opera fu creata dal pittore russo, di origine ebraica nel 1938, dopo i tragici eventi della Notte dei Cristalli del 9 e 10 novembre, e suscitò da subito un grande apprezzamento confermato, a distanza di anni, anche da parte di Papa Francesco, che ne ha sottolineato il forte messaggio di evangelizzazione, ispirato all’unità delle culture religiose e alla difesa della dignità di ogni individuo. In occasione della Festività dell’Immacolata l’8 dicembre c.m. il Santo Padre ha visitato personalmente l’opera e l’ allestimento presso Palazzo Cipolla. “Un evento unico”.

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Da Comunicato stampa: “Il primo nucleo del Museo è rappresentato da Palazzo Sciarra Colonna: antico palazzo nobiliare che conserva al suo interno gli ambienti settecenteschi progettati da Luigi Vanvitelli offrendo un esempio di integrazione tra la dimensione espositiva e quella architettonica. La Libreria domestica e il Gabinetto degli Specchi, appartenuti al cardinale Prospero Sciarra Colonna, sono ambienti suggestivi ricchi di preziose decorazioni pittoriche.

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Per la prima volta, una delle “quattro meraviglie di Roma” – così era conosciuto Palazzo Sciarra Colonna – apre le sue porte, gratuitamente, al grande pubblico e svela i tesori della sua Collezione permanente, con le opere di artisti che hanno segnato la storia della capitale dal quindicesimo secolo ai giorni nostri, e rivela le inedite carte dell’Archivio storico della Fondazione Roma, i documenti storici del Sacro Monte della Pietà e della Cassa di Risparmio di Roma.

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                                       Giovan Battista Gaulli (detto Il Baciccio): Mosè con la verga e le tavole della Legge – 1657/166

Qui si trova la Collezione permanente della Fondazione Roma, che raccoglie capolavori di artisti del calibro di Pompeo Batoni, Nicolas Régnier, Gherardo delle Notti, Pietro da Cortona, Giovanni Paolo Panini e Caspar van Wittel. La selezione si estende fino alla contemporaneità con le opere di Giacomo Balla, Gerardo Dottori, Tano Festa, Mario Schifano, Franco Angeli e Lucio Fontana, solo per citarne alcuni. Inoltre, il museo ospita una prestigiosa collezione di monete e medaglie, tra cui spicca la serie delle medaglie papali, che racconta il passaggio dei secoli, da Martino V Colonna a Papa Francesco.

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                                                           Silvestro dell’Aquila: Madonna – fine del XV secolo – legno policromo

Un’altra grande novità è l’apertura al pubblico dell’Archivio storico, che si fa conoscere attraverso la mostra Percorsi di speranza. Testimonianze dall’Archivio storico della Fondazione Roma, inserendosi nel programma espositivo dedicato alla relazione tra il Giubileo e la città di Roma. L’esposizione offre l’opportunità di esplorare documenti straordinari che narrano storie di regine e contadini, di ricostruzione e rinascita, in un affresco che mette in luce l’opera di assistenza che gli storici istituti di credito hanno svolto per secoli”.

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                                                                                             La cappella di Palazzo Sciarra Colonna

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO – Museo del Corso – Polo museale www.museodelcorso.com | info@museodelcorso.com- T. 06/22877077, call center dal lunedì alla domenica, dalle 9.30 alle 18.00.

Luoghi e orari:

Palazzo Sciarra Colonna – via Marco Minghetti, 22 – Roma – Collezione permanente e la mostra Percorsi di speranza. Testimonianze dall’Archivio storico della Fondazione Roma Dal 30 novembre 2024 al 29 giugno 2025. Apertura il sabato e la domenica con visite guidate gratuite su prenotazione Per fasce orarie e tipologie di visite guidate consultare il sito www.museodelcorso.com. Ingresso gratuito

Palazzo Cipolla – via del Corso, 320 – Roma – Mostra Chagall a Roma – La crocifissione bianca fino al 27 gennaio 2025. Orari: Dal lunedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 20. Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura della mostra. Aperture straordinarie: 24, 26 dicembre e 6 gennaio: 10 – 20 – 25 dicembre e 1° gennaio: 15 – 20. 31 dicembre: 10 – 15. Ingresso gratuito

Poesia e Pittura nel Seicento. Giovan Battista Marino e la meravigliosa passione – Mostra alla Galleria Borghese fino al 9 febbraio 2025

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Un trionfo delle due maggiori arti rinascimentali e barocche: poesia e arti figurative, insieme in un’inedita connessione in dialogo tra sacro e profano, letteratura, arte e potere, nel primo Seicento.

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                                                                Francesco Furini: Giovan Battista Marino” – 1626 – Olio su tela

Da comunicato stampa: “Seguendo la traccia offerta dai testi di Giovan Battista Marino (1569-1625), la mostra disegna un percorso attraverso la grande arte rinascimentale e barocca, da Tiziano a Tintoretto, da Correggio ai Carracci, da Rubens a Poussin, celebrando il più grande poeta italiano del Seicento e la sua “meravigliosa” passione per la pittura”.

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Fil rouge dell’intero percorso espositivo, magnificamente allestito dallo “Studio di architettura Paolo Bertoncini Sabatino” nelle sale che accolgono la collezione permanente della Galleria Borghese con la quale intesse un interessante dialogo, e l’opera La Galeria (1619), una raccolta di 624 componimenti poetici dedicati ad altrettante opere d’arte divise tra Pitture e Sculture, Favole e Historie, realizzata con un gioco di rispecchiamenti e di continua sfida espressiva tra testi poetici e opere d’arte, reali o immaginarie, come scrivono i curatori.

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                                                                         Antonio Allegri (detto Correggio): Danae – 1630/1631 – Olio su tela

Da comunicato stampa. “La vita e la produzione letteraria di Giovan Battista Marino sono strettamente legate ai maestri e ai capolavori dell’arte figurativa di primo Seicento, con i quali entra in contatto nei circoli intellettuali e nelle corti più importanti dell’epoca, quella di Matteo di Capua a Napoli, di papa Clemente VIII Aldobrandini a Roma, di Giovan Carlo Doria e Giovan Vincenzo Imperiali a Genova, di Carlo Emanuele I a Torino; in questi ambienti, al cospetto di ricche collezioni, il poeta stringe rapporti diretti con artisti come il Cavalier d’Arpino, Bernardo Castello, Caravaggio, Agostino Carracci, Ludovico Cigoli e Palma il Giovane.

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                                                                      Jacopo Tintoretto: Narciso alla fonte – 1555/1560 – Olio su tela

Nel 1615, perseguitato dall’Inquisizione, Giovan Battista Marino è costretto a lasciare l’Italia trovando rifugio a Parigi, alla corte di Luigi XIII e Maria de’ Medici, dove rimane fino al 1623: lì conosce Nicolas Poussin, per il quale scrive una sorta di lettera di presentazione che l’artista avrebbe portato con sé al suo arrivo a Roma. Con questo passaggio simbolico l’ultima fase della parabola del poeta si lega al decisivo approdo romano del grande pittore francese.

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                                                                       Nicolas Poussin: Il Parnaso – 1633 – Olio su tela

Con la sua collezione unica di capolavori iniziata dal cardinale Scipione Borghese nei primi decenni del Seicento, la cura delle opere e l’allestimento scenografico prettamente barocco, la Galleria Borghese rappresenta il contesto ideale per rileggere la figura di Giovan Battista Marino poeta e il suo rapporto con le arti figurative, e di come nel Seicento queste ultime abbiano cominciato a influenzarsi vicendevolmente con la produzione letteraria”.

Roma – Galleria Borghese Piazzale Scipione Borghese 5 – Info  su www.galleriaborghese.beniculturali.it

 

Apre a Roma – Via Mario dei Fiori, 99 – La Ménagèr: concept restaurant, caffetteria, cocktail bar, libreria, store e flower shop.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Il modello da seguire nella realizzazione è stato quello presente da tempo a Firenze in Via Ginori. La sede romana si trova a due passi da Piazza di Spagna nel celebre locale che negli anni 80/90 del secolo scorso ha ospitato Gilda, storico ritrovo del jet set romano.

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Mille metri quadri destinati al buon cibo dove l’accurata attenzione alla materia prima è d’obbligo per la realizzazione di piatti raffinati, accompagnati da una carta dei vini curata, con un’ampia selezione di etichette italiane e francesi.

20241114_184217 Tra le specialità proposte: primo piatto spaghetto aglio, olio, peperoncino, prezzemolo e bottarga seguito dal filetto alla Wellington e quello alla Rossini.

20241114_190821Un particolare tocco di raffinata leggera eleganza è offerto dal flower shop: un’opportunità in più per  vivere un’esperienza speciale.

 

Acqualagna – 59^ Fiera Nazionale del Tartufo Bianco – Cartoceto – 47^ Mostra Mercato dell’Olio di Oliva

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Giorni di fuoco: fornelli fumanti nei giorni 26, 27 ottobre e 1 – 2 – 3 – 9 e 10 novembre 2024 attendono Acqualagna e Cartoceto, due centri marchigiani, in provincia di Pesaro/Urbino, depositari di due autentiche eccellenze della gastronomia nazionale: il Tartufo Bianco di Acqualagna e l’Olio extravergine di Oliva di Cartoceto. Oltre 50 eventi sono stati inseriti in un ricco programma di cooking show, presentazioni, incontri, visite guidate nei centri storici, escursioni sul territorio, conferenze e premiazioni.

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Acqualagna – Centro nevralgico delle iniziative programmate Piazza Enrico Mattei- Fra queste meritano una menzione il “Ristotartufo”, piatti della tradizione culinaria locale e internazionale a base di tartufo bianco; “Mercato del Gusto” prodotti tipici locali, nazionali, eccellenze agroalimentari e artigianato locale; “Salotto da gustare” con la cucina stellata e realizzazioni di cuochi e chef famosi.

Iniziative di grande interesse:

  • Premio Ruscella d’oro 2024 – La ruscella rappresenta la fatica e l’attività del tartufaio che per l’occasione viene conferita a personalità nazionali e internazionali che si distinguono per la loro attività.
  • Gara Nazionale delle città del tartufo – giunta quest’anno alla seconda edizione.
  • Premio Enrico Mattei – quale riconoscimento intitolato ad un conterraneo di grande valore.
  • La cerca del tartufo – campagna promozionale rivolta alle famiglie, inclusi i bambini, tutti i giorni, esclusa la domenica, con partenza dal Parco della Repubblica,
  • Mani in pasta – Scuola di cucina per bambini curata da Antonio Bedini dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani,
  • Borsa del Tartufo di Acqualagna – punto di riferimento per le quotazioni di tartufo bianco stabilite in base alle richieste di mercato ed all’andamento climatico stagionale.
  • Il Camping Club di Pesaro gestirà l’accoglienza dei turisti in camper, Info 348 3020780.

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Cartoceto – Il territorio, tra le colline dell’alta valle del Metauro, vanta un microclima che ha favorito, fin dal XIII secolo, la produzione di olio extravergine di oliva – EVO – tanto da vantare l’unica certificazione DOP della Regione Marche.

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L’Azienda Agricola Biologica di Giuliano Berloni ne è capofila all’interno della suggestiva zona DOP di Cartoceto. “L’amore per la terra e la salvaguardia dell’ambiente uniti alla passione per le proprie origini ha spinto la famiglia ad intraprendere questa affascinante attività.” Il Liquor d’Ulivi, un liquore digestivo, amabile di sapore dolce balsamico è il fiore all’occhiello dell’azienda. www.liquordulivi.it  Da 47 anni le prime due domeniche di novembre sono occupate dalla mostra mercato con il “Cartoceto DOP, il Festival”.

20241022_190922Per l’occasione sia il borgo che l’intero territorio, ospitano percorsi naturalistici, eventi e attività culturali tanto che la città capoluogo di provincia, Pesaro cede a Cartoceto, nella terza settimana di novembre, lo scettro di “Capitale della Cultura 2024”.

Maggiori notizie ed informazioni IAT Cartoceto tel. 0721. 898437 – sito www.prolococartoceto.it – email cartocetopuntoiat@gmail.com

 

“Arte fuori dal Museo” – Una collaborazione tra Museo Nazionale Romano e Bettoja Hotels con il coinvolgimento della Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, Federalberghi Lazio, LoveItaly e di alcuni sponsor privati, per la valorizzazione dell’arte Giacente (nascosta) nei depositi

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani
Una stima fin troppo benevola indica in 5 milioni l’ammontare dei reperti archeologici custoditi nei depositi dei vari musei – il solo Museo Nazionale Romano ne annovera circa un milione – molti dei quali conosciuti solo dai pochi eletti addetti ai lavori e completamente ignorati dalla grande massa delle persone, inclusi il gran numero di amanti dell’archeologia. Un primo tentativo di risolvere questa situazione fu compiuto molti anni fa dall’allora Ministro dei Beni Culturali Valter Veltroni e solo oggi 15 ottobre 2024 è giunto a compimento il primo progetto presso il Bettoja Hotel Mediterraneo con l’esposizione di una statua di marmo romana del II secolo d.C. raffigurante la Dea Roma o Virtus.
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Da comunicato stampa: “…. È questa la prima delle iniziative previste dal progetto “Arte fuori dal Museo”, promosso nell’ambito del protocollo d’intesa siglato dalla Direzione generale Musei del Ministero della Cultura con l’Associazione non-profit LoveItaly, avvalendosi della rete degli hotel aderenti nella regione Lazio al sistema Federalberghi, con l’obiettivo di rendere fruibili al pubblico opere archeologiche e storico-artistiche che sono oggi conservate nei depositi dei musei e bisognose di restauro, esponendole nei locali degli hotel. I contenuti e le modalità innovative del progetto “Arte fuori dal Museo” sono stati illustrati dal presidente del gruppo Bettoja Hotels Maurizio Bettoja, dal direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger, dalla vicepresidente di LoveItaly Tracy Roberts, dal coordinatore del progetto Carlo Felicioni, dal presidente di Federalberghi Lazio Walter Pecoraro, dal presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli. Al termine dell’esposizione al Bettoja Hotel Mediterraneo, prevista per 12 mesi, l’opera tornerà al Museo Nazionale Romano per una nuova collocazione nelle sale espositive ….”
Foto nel deposito del MNR
                                                           Statua giacente nei depositi prima del restauro
Il Bettoja Hotel Mediterraneo che ha finanziato il restauro, il trasporto e l’allestimento all’interno di una teca protettiva nella grande hall, è uno dei più importanti esempi di architettura razionalista a Roma, dagli splendidi interni perfettamente conservati e restaurati. Fra questi, vi è la celebre hall, ambiente originale degli anni Quaranta.
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Come ha affermato con piena soddisfazione il Dott. Maurizio Bettoja, Presidente Bettoja Hotels: “Gli interni sono ricchi di marmi e mosaici ed hanno un tema ispirato alla mitologia ed alla romanità, con le raffigurazioni di Ulisse ed il suo viaggio, di Prometeo, Nettuno ed Anfitrite, Polifemo, e la grande mappa del Mediterraneo, che la dea Roma richiama e riassume”.
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Mosaico in legno presente nella sala bar con la rappresentazione di un rebus. Agli ospiti dell’hotel viene proposta la risoluzione. Al momento non esiste una soluzione soddisfacente.
Da comunicato stampa: “La dea, indentificata con una personificazione di Roma e del suo Impero, o del valore militare romano, indossa un elmo con pennacchio sui capelli raccolti, una corta tunica che lascia il seno destro scoperto e un mantello fermato sulla spalla sinistra da una fibula circolare. Il balteo (cintura a tracolla alla quale i soldati romani appendevano la spada) le attraversa il petto dalla spalla destra al fianco sinistro. Con la mano sinistra regge un’asta, mentre con la destra, ora perduta nonostante il puntello che la collegava alla coscia, sosteneva la corta e larga spada senza punta (parazonio) che i tribuni militari e gli ufficiali superiori portavano come segno di distinzione. Ai piedi calza gli “endromides” (stivaletti greci “da corsa”, usati specialmente per la caccia, aderenti alla gamba e aperti davanti con allacciatura intrecciata). La gamba sinistra aderisce ad un tronco d’albero in funzione di sostegno. L’influenza della tradizione classica greca è visibile specialmente nel costume, ispirato alle raffigurazioni delle Amazzoni. Datazione: II secolo d.C. Materiale: marmo bianco a grana fine Misure: altezza 74,5 cm, lunghezza 26,5 cm, profondità 20 cm. Provenienza ignota. Stato di conservazione: buono sebbene ricomposta da più frammenti (quello comprendente la mano sinistra e parte della lancia forse non pertinente, data la sproporzione) e mancante della mano destra”.
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Per saperne di più è possibile visionare foto e documenti digitali su Google Drive: https://drive.google.com/drive/folders/1MwwGwf9Fb6h82MIZRId-RycMfHlbd06E  Video Storia del progetto di restauro della Statua Dea Roma: https://www,museonazionaleromano.art.centrica.it

Italian Renewables Investment Forum 2024 – La parola ai protagonisti della transizione energetica in Italia.

Mariagrazia Fiorentino

Aumentano gli investimenti nelle rinnovabili anche nel 2024, ma l’attuale quadro normativo frena la crescita (gli effetti saranno evidenti già a partire dal 2026) è quanto è emerso nel dibattito svoltosi al MAXXI di Roma lo scorso 10 ottobre. L’obbiettivo preposto è quanto mai ambizioso quanto impegnativo: coprire il 65% del fabbisogno elettrico nazionale con energia rinnovabile entro il 2030. Un obiettivo sfidante, come riportato nel comunicato stampa, “se si considera che attualmente, la quota in Italia è pari al 36,8%, ancora lontana da quella di altri Paesi europei come la Spagna (52%), la Germania (50%) e la Francia (27%), che però conta sul nucleare. L’Italia avrebbe tutte le potenzialità per raggiungere questo obiettivo, alla luce dei trend di crescita della potenza rinnovabile installata, ma è destinata a scontrarsi con l’attuale quadro regolatorio. Negli ultimi cinque anni il mercato italiano delle energie rinnovabili è cresciuto in modo significativo, anche grazie ai numerosi progetti finanziati da investitori internazionali”.  Nota dolente le autorizzazioni prescritte per la costruzione di nuovi impianti (permitting).  Attualmente il settore si trova in una situazione di “attesa” sia per capire come si muoveranno le Regioni nell’attuazione del DM Aree Idonee, sia per valutare quale sarà il destino del solare a seguito dei divieti introdotti dal DL Agricoltura. Da comunicato stampa: “le sofferenze derivano dalla mancanza di un contesto regolatorio stabile nel tempo e coerente con la strategia energetica nazionale, a partire dagli obiettivi che l’Italia si è impegnata a raggiungere entro il 2030. I decreti Agricoltura ed Aree Idonee, tanto attesi, ora rischiano di rallentare – se non bloccare – le installazioni (soprattutto il fotovoltaico), mentre i provvedimenti che potrebbero favorirle sono ancora in fase di definizione. Ritardi permangono anche sull’avvio del decreto FER X che è ancora oggetto di confronto con Bruxelles. È in discussione anche il Testo Unico Rinnovabili, concepito per mettere ordine nei processi autorizzativi ma che sembra lontano da riuscire a semplificare gli iter. Le uniche note positive – è emerso dai lavori – riguardano la pubblicazione dello schema di incentivazione FER 2 per le rinnovabili innovative (e di cui si aspettano le regole operative del GSE) e l’impugnazione da parte del governo della moratoria della regione Sardegna che ha sospeso per 18 mesi i processi di autorizzazione e fermato la costruzione di impianti già avviati”.

Fra i vari interventi è stato di particolare interesse quello di Alessandro Marangoni, ceo di Althesys , organizzatrice dell’evento , che ha affermato: “Continua la fase di crescita straordinaria per gli investimenti nelle energie rinnovabili in Italia nonostante le sfide economiche globali e quelle nazionali derivanti dalle complessità normative e autorizzative. Tra gli elementi da sottolineare c’è sicuramente il crescente interesse proveniente da molti player anche internazionali per progetti di accumulo, ma anche lo sviluppo dell’eolico offshore. Restano però sul futuro del settore una serie di incognite che influenzeranno le scelte degli investitori: il ridimensionamento sensibile dei prezzi elettrici in Europa, dopo due anni di picchi; la tenuta della capacità della rete, sottoposta a carichi crescenti anche a causa della cattiva distribuzione regionale sbilanciata al Sud; infine, il Governo ha annunciato il ritorno del nucleare, ovviamente di nuova generazione, una tecnologia che potenzialmente potrebbe condizionare lo scenario energetico del prossimo decennio e drenare in futuro risorse previste per le rinnovabili”.

Il francescanesimo a Roma – Museo di Roma Palazzo Braschi – con la mostra: “Laudato sie: Natura e Scienza. L’eredità culturale di Frate Francesco” fino al 6 gennaio 2025

Donatello Urbani

Un evento più che una mostra che ruota intorno al “Cantico delle Creature”, un testo straordinario che ha anche dato l’incipit alla letteratura italiana. Il percorso espositivo allestito al secondo piano di Palazzo Braschi vuole essere un itinerario nato dall’intuizione di Frate Francesco con un inedito sguardo sul mondo culturale e scientifico francescano che in linea con il pensiero dominante in quegli anni analizza le cosi dette scienze naturali: matematica, astronomia, fisica e medicina, attraverso 93 rari e preziosi manoscritti medievali e antichi testi a stampa, alcuni esposti al pubblico per la prima volta.

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                                                                              Raimondo Lullo “Arbor scientiae” – Lione 1635

Questa rassegna nasce oltre che per ricordare l’ottavo centenario della composizione del “Cantico di Frate Sole” o “Cantico delle Creature”, la cui più antica copia risalente al 1285 ed esposta in questa rassegna, è custodita nella biblioteca del Sacro Convento di Assisi, anche la ricorrenza dell’ottocentesimo anniversario della morte di San Francesco avvenuta nel 1226.

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                                                  Giovanni éPaolo Gallucci “Theatrum mundi et temporis” – Venezia 1588

La mostra prevede un ampio ricorso al linguaggio multimediale, in particolare con due ambienti immersivi, uno all’inizio del percorso dedicato al Cantico di Frate Sole che permette di entrare in contatto con l’innovazione della visione del mondo e il sentimento religioso universale del Santo di  Assisi e uno al termine della visita Cum tucte le tue creature: piante, animali e uomini nel quale si richiama l’attenzione sugli sviluppi delle scienze nel corso dei secoli in una visione “integrale” del Creato.

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                                                      Juan Amusco de Valverde “La autonomi del corpo umano” – Venezia 1588

L’accurata selezione dei 93 manoscritti e libri scientifici a stampa esposti, curata da un prestigioso comitato scientifico, è stata raccolta in nove sezioni:

Laudato sie: lo stupore riconoscente di fronte al Creato.  L’ispirazione delle origini: Bibbia, Teologia, Filosofia

I Francescani e il sapere enciclopedico.

 Sora luna e le stelle: astronomia e geografia.  

Del numero e della visione: matematica e ottica.

Nel mondo tutto è movimento: la fisica.

Gli elementi, i minerali, i metalli e la loro trasformazione: l’alchimia.

La Fabrica del corpo: medicina, anatomia e chirurgia.

Cum tucte le tue creature: piante, animali e uomini.

Di particolare interesse per la città di Roma la sezione La Fabrica del corpo: medicina, anatomia e chirurgia dove emerge l’interesse che i francescani ebbero anche per la medicina e per tutto ciò che vi era connesso, per la presenza, oltre quella del Policlinico fondato dal frate francescano Agostino Gemelli, ritenuta la migliore struttura ospedaliera presente in Italia, anche di prestigiose di facoltà, medicina e farmacia.

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                                                                       Ambroise Parè “Opera chirurgica” – Francoforte 1594

Una rassegna questa che va oltre la semplice esposizione di preziosi reperti ma testimonia un ritorno più pensoso e consapevole al Cantico di Frate Sole, alla luce di quella che è stata la concreta esperienza dei seguaci di frate Francesco che, come affermato dai curatori, “non sono solo una sublime, episodica e inimitabile, intuizione estatica, bensì un senso di comunione con Dio e la natura ispiratrice di un percorso di pensiero che, senza rifuggire dall’impegno appassionato e faticoso della ricerca intellettuale, può maturare in una visione del mondo”.

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                                                                          Iacopo Dondi “Erbario volgare” – Venezia 1536

Museo di Roma – Palazzo Braschi – Piazza San Pantaleo, 10 – Piazza Navona, 2 – 00186 Roma fino al 6 gennaio 2025. Dal martedì alla domenica ore 10:00-19:00. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Nei giorni 24 e 31 dicembre orario 10:00-14:00. Giorni di chiusura lunedì e 25 dicembre. Costi biglietto d’ingresso: INTERO € 13,00 – RIDOTTO € 11,00 – SPECIALE SCUOLE € 4,00 ad alunno (ingresso gratuito ad un docente accompagnatore ogni 10 alunni) – SPECIALE FAMIGLIA € 22,00 (2 adulti più figli al di sotto dei 18 anni) – SPECIALE FAMIGLIA € 11,00 (1 adulto più figli al di sotto dei 18 anni) BIGLIETTO CUMULATIVO MUSEO DI ROMA + MOSTRA: € 18,00 biglietto “cumulativo” intero per i residenti a Roma non possessori della “MIC Card”; € 14,00 biglietto “cumulativo” ridotto per i residenti a Roma non possessori della “MIC Card”; € 19,00 biglietto “cumulativo” intero per i non residenti a Roma; € 15,00 biglietto “cumulativo” ridotto per i non residenti a Roma; Ingresso con biglietto gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.

Ingresso con biglietto gratuito al solo Museo di Roma per i possessori della “MIC Card”, i quali potranno, invece, accedere alla Mostra con l’acquisto del biglietto “solo Mostra” ridotto secondo la tariffazione sopra indicata. I possessori della “ROMA PASS” potranno accedere alla Mostra con l’acquisto del biglietto “solo Mostra” ridotto secondo la tariffazione sopra indicata. Si precisa che, nel caso in cui le tariffe della biglietteria dovessero cambiare in seguito alla firma della presente Convenzione e/o durante il periodo di Mostra, anche la biglietteria della Mostra potrà proporzionalmente modificarsi rispetto a quanto sopra indicato restando però invariato il valore dell’integrazione sopra indicata ad eccezione delle seguenti ricorrenze: le eventuali giornate in cui è prevista l’emissione di un biglietto d’ingresso al Museo e alla Mostra gratuito secondo disposizioni istituzionali; le eventuali aperture straordinarie stabilite dall’Amministrazione di Roma Capitale; l’esposizione di una ulteriore mostra all’interno di altre sale del Museo

Da comunicato stampa:

Nel 1225, in un momento di grande sofferenza, Francesco, afflitto da gravi e dolorose malattie, invoca Dio il quale gli si rivela promettendogli il Paradiso come ricompensa.

A seguito di questa rassicurazione – nota come certificatio – Francesco compone delle Laudi di ammirazione estatica per la bellezza della natura e del creato.

La copia più antica del Cantico di Frate Sole, custodita nella Biblioteca del Sacro Convento di Assisi, è arrivata a noi in una raccolta di fascicoli del XIII secolo riguardanti san Francesco, le origini dell’Ordine dei frati Minori e santa Chiara.

L’innovazione di san Francesco consiste nel riconoscere una inusuale fratellanza tra tutti gli esseri inanimati del creato: il Sole, la Luna, le Stelle, il Vento, l’Acqua e il Fuoco.

Ode di riconciliazione e rispetto tra uomo e natura, il Cantico è un inno profondamente moderno e

universale che ha attraversato indenne ottocento anni della nostra storia.

Cantico di Frate Sole

Altissimu, onnipotente, bon Signore,

Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedizione.

Ad Te solo, Altissimo, se konfane,

e nullu homo ène dignu Te mentovare.

Laudato sie, mi’ Signore, cum tutte le Tue creature,

spezialmente messor lo frate Sole,

lo qual è iorno et allumini noi per lui.

Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:

de Te, Altissimo, porta significazione.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora Luna e le stelle:

in celu l’ài formate clarite e preziose e belle.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate Vento

e per aere e nubilo e sereno et onne tempo,

per lo quale a le Tue creature dài sustentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’Acqua,

la quale è multo utile et humile e preziosa e casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate Focu,

per lo quale ennallumini la notte:

et ello è bello e iocundo e robustoso e forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra,

la quale ne sustenta e governa,

e produce diversi frutti con coloriti flori et herba.

Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo Tuo amore

e sostengo infirmitate e tribulazione.

Beati quelli ke ’l sosterrano in pace,

ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra Morte corporale,

da la quale nullu homo vivente po’ skappare:

guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;

beati quelli ke trovarà ne le Tue santissime voluntati,

ka la morte secunda no ’l farrà male.

Laudate e benedicete mi’ Signore e rengraziate

e serviateli cum grande humilitate.

Francesco d’Assisi

 

Nutrire l’incontro 2024 – Non solo enogastronomia. Le nuove figure proposte da Spagna e Italia.

Donatello Urbani

L’evento è stato ospitato dal 29 settembre al 1 ottobre 2024 in prestigiose sedi: Reale Accademia di Spagna in Roma e Villa Pamphilj a Roma con la partecipazione di figure illustri come Ferran Adrià, Vicente Todolí, L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Il Basque Culinary Center. Le attività proposte nei tre giorni hanno interessato master class, showcooking, degustazioni, conferenze e visite culturali, focalizzandosi sull’insularità. Si è parlato di regioni e di progetti gastronomici che, per la loro singolarità sono diventati veri e propri laboratori di creatività artistica e gastronomica, nutrendosi del territorio e della cittadinanza.
Tre sono state le Linee di Lavoro che hanno Esplorato i Sistemi Alimentari
1. Arte e Gastronomia. “La storia Artistica di El Bulli” de Ferrán Adrià e Vicente Todolí , che da ristorante sulla spiaggia di un piccolo villaggio della costa catalana è diventato una rivoluzione culinaria che ha stabilito legami con la scienza, l’arte e il design.
2. Territorio e Biodiversità con degustazione di vini endemici dalle Isole Canarie e dalla Sicilia,
3. Cittadinanza e Cultura con Showcooking in un viaggio attraverso le cucine delle isole spagnole e italiane, esplorando i concetti di endemico e nativo, originario e interculturale.

Un congresso questo che ha celebrato la gastronomia non solo come disciplina estetica, ma anche come strumento politico, capace di comunicare emozioni e messaggi che riflettono la vita pubblica e privata attraverso il cibo.

Nimbus Limbus Omnibus in esposizione a FOROF – Palazzo del Gallo di Roccagiovine – (Foro di Traiano) fino al 30 giugno 2025.

Donatello Urbani

Le tre parole – Nimbus Limbus Omnibus – titolo di questa esposizione -, facevano parte in epoca romana dell’allocuzione “manumissio” pronunciata dal magistrato nel corso dell’atto liberatorio degli schiavi dallo stato servile. Questo richiamo alla libertà è il tema scelto dal collettivo artistico viennese dei Gelitin/Gelatin  per la quarta Stagione del loro vasto progetto espositivo che ha per titolo proprio Nimbus Limbus Omnibus preparato per FOROF, realtà unica a Roma che combina archeologia e arte contemporanea fondata da Giovanna Caruso Fendi.

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I Gelitin/Gelatin hanno concepito un’installazione suggestiva, come una sorta di rito o processione, che offre una riflessione sul tema della “liberazione”, intesa come passaggio da uno stato all’altro e, come evidenzia Bartolomeo Pietromarchi, curatore: “il titolo può essere interpretato come il momento in cui ciascuno di noi (omnibus) si trova in uno stato di transizione, un passaggio indefinito come una nube eterea (nimbus) o un confine (limbus), che nella visione degli artisti si riferisce al potere liberatorio della loro arte dalle convenzioni, dai pregiudizi e dai tabù, sia a livello individuale che collettivo. Dopo il primo ingresso dei Gelitin/Gelatin nell’ipogeo di FOROF è stato chiaro da subito che l’obiettivo fosse di instaurare, sì una relazione con il luogo, ma anche di affermare una forte presenza. Ne è nato un lavoro complesso e affascinante al tempo stesso. Gli artisti hanno creato una scultura performativa che coinvolge fisicamente lo spettatore, che viene guidato attraverso una drammaturgia di crescente intensità e che culmina in questa visione in cui le opere si presentano come apparizioni, ma che assumono, per certi versi, anche un aspetto inquietante.

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Da comunicato stampa; “L’esposizione è pensata come un’installazione unica, suddivisa in due nuclei, che trasforma l’ipogeo di FOROF. La prima parte consiste in una moltitudine di oggetti, sculture e accessori di scena creati dagli artisti nell’arco di 25 anni di attività, utilizzati nelle loro mostre e performance, e allestiti come un grande deposito o archivio della memoria, evocando le catacombe romane. Il visitatore sceso nel sottosuolo scopre un percorso popolato da decine e decine di sculture, realizzate con materiali riciclati, assemblaggi, collage, piccoli dipinti in plastilina, colonne di polistirolo, vecchi arredi smontati e riutilizzati, candelieri, specchiere, vasi in ceramica e sculture in gesso. Il risultato è un enorme accumulo che trasforma ogni singolo oggetto in parte di un’opera più articolata e che introduce allo spazio archeologico vero e proprio, dove, in dialogo con i resti della pavimentazione della Basilica Ulpia, sono esposte alcune sculture realizzate nel 2019 e presentate per la prima volta in Italia. Si tratta di una serie di grandi busti che, invece di mostrare i volti, presentano due nuche identiche che si riflettono l’una nell’altra. Questo intenso richiamo alla scultura classica romana sovverte il concetto tradizionale di ritratto, offrendo una visione potentemente psicologica che approfondisce ulteriormente i temi del positivo/negativo, interno/esterno, originale/copia, catturando l’essenza di una continua trasformazione, in un “nimbus limbus omnibus”.

Roma – Palazzo del Gallo di Roccagiovine – Foro Traiano, 1 – Fori imperiali – Info +39 351 626 2553  email: info@forof.it –  sito web: www.forof.it