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Le eccellenze italiane insignite con il premio Carli

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Il Prestigioso attestato assegnato ogni anno dall’omonima Fondazione alle eccellenze italiane è stata una festa, non solo per gli insigniti del premio bensì anche un prezioso riconoscimento a quanti, con il loro sapere e attività, hanno contribuito alla conferma del buon nome che gode il nostro paese principalmente oltre i confini nazionali. Quindici i premiati in questa XIV Edizione Speciale coincidente con la ricorrenza che celebra il trentennale della scomparsa di Carli, che fu Ministro del Tesoro, Governatore della Banca d’Italia e Presidente di Confindustria. Fra i talenti premiati troviamo il Capo della Polizia, Lamberto Giannini, la Presidente e CEO di Yves Saint Laurent, Francesca Bellettini, unica italiana nella lista delle 25 donne più influenti al mondo stilata dal Financial Times, il “re” delle bollicine, Matteo Lunelli, Presidente e Amministratore Delegato di Cantine Ferrari, la Vicepresidente di Farmindustria, azionista e consigliere di amministrazione di Menarini, Lucia Aleotti, la campionessa di sci, quattro Coppe del mondo in bacheca, Sofia Goggia e l’attore più acclamato del momento Pierfrancesco Favino.

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La cerimonia che si è svolta al Teatro dell’Opera di Roma il 5 maggio0 u.s. è stata aperta da Romana Liuzzo, che è anche l’ideatrice del Premio mentre l’assegnazione dei premi è avvenuta con l’intervento di varie personalità quali Ornella Barra, COO International Walgreens Boots Alliance; Lavinia Biagiotti, Presidente e CEO di Biagiotti Group; Vincenzo Boccia, Presidente della Luiss Guido Carli; Urbano Cairo, Presidente di Cairo Communication e RCS; Fedele Confalonieri, Presidente di Mediaset; Claudio Descalzi, AD Eni; Luigi Ferraris, AD Ferrovie dello Stato Italiane; Stefano Lucchini, Direttore Relazioni Esterne Gruppo Intesa Sanpaolo; Giovanni Malagò, Presidente del CONI; Giampiero Massolo, Presidente di ISPI e Mundys; Barbara Palombelli, giornalista e conduttrice televisiva; Antonio Patuelli, Presidente dell’ABI; Stefano Sala, AD Publitalia ‘80 e Francesco Starace, AD e Direttore generale di ENEL.

Festival della Accademia e degli Istituti di Cultura stranieri in Italia in mostra a Roma fino al 30 luglio 2023 al Palazzo delle Esposizioni

A cura della redazione

La rassegna si pone, scrivono i curatori: “come un osservatorio privilegiato sulle visioni e sulle ricerche degli artisti e degli studiosi stranieri che ogni anno trascorrono un periodo di residenza a Roma, ospiti delle Accademie e degli Istituti di Cultura che hanno sede in questa città sin dal Seicento. Di questo rapporto privilegiato tra Roma e la comunità internazionale è testimone l’immensa quantità di rappresentazioni della città e dei suoi dintorni realizzate nelle varie epoche dagli artisti stranieri.

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                                                                                  Jean-Baptiste C. Corot: La cascata delle Marmore – 1826

Il racconto della mostra inizia dai primi anni del XIX secolo, momento in cui il confronto tra diverse personalità e scuole nazionali artistiche è particolarmente fertile, soprattutto nelle comunità temporanee che si formano d’estate, quando lasciati gli atelier in città, i pittori scoprono i suoi dintorni e dipingono en plein air. A partire da questa riflessione, la mostra raccoglie opere di artisti che nel tempo, accomunati dall’essere stati residenti nelle Accademie e negli Istituti di Cultura stranieri a Roma, raccontano la città come una risorsa, un materiale che seppur rappresentato con l’estraneità del loro sguardo, ne riconosce le matrici costituenti e tradizionali. Da genere pittorico, il paesaggio viene gradualmente declinato nel percorso espositivo in medium e forme diverse. Diventa una sintesi di elementi, processi, relazioni, abitudini, sguardi, contemporaneamente pertinente all’uomo, alla natura, all’insieme delle forme e delle possibilità del territorio e dell’ambiente.

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                                                                                                   Jose Guerriero: Villa Livia – 2016

Da questo nucleo centrale, la mostra prosegue con incontri, performance e proiezioni ospitati a Palazzo delle Esposizioni e con l’invito a prendere parte alle mostre e agli open studio nelle Accademie e Istituti, che rappresentano oggi luoghi di incontro e di contaminazione tra percorsi, identità e comunità, capaci di raccontare la complessità della nostra epoca. In mostra documenti e fotografie provenienti degli archivi delle Accademie ed Istituti di cultura stranieri a Roma e opere di Elvira Amor, Yasmina Benabderrahmane, Giacomo Balla, Sara Barker, Simon Callery, Jean-Baptiste Camille Corot, Catriona Gallagher, Josè Guerrero, Ernest Hébert, Benedikt Hipp, Julia Huete, Sophie Jung, Winifred Knights, Konstantin von Kügelgen, Jochen Lempert, Benoît Maire, Ana Mendieta, Ester Partegàs, Elise Peroi, David Schutter, Maya Schweizer, Jakob Strandgaard, Esther Boise Van Deman, William Villalongo, Hannah Villiger, Laura White”.

Palazzo delle Esposizioni – Roma, via Nazionale 194 – Info e programma www.palazzoesposizioni.it Facebook: @PalazzoEsposizioni | Instagram: @palazzoesposizioni | Twitter: @Esposizioni Orari: Dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 20.00, lunedì chiuso. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura. Costo biglietti d’ingresso: Il biglietto è valido per tutte le mostre in corso. Intero € 12,50 Ridotto € 10,00 Ragazzi dai 7 ai 18 anni € 6,00 Ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni Primo mercoledi del mese Ingresso gratuito per gli under 30 (dalle 14.00 a chiusura) Accessibilità: Il Palazzo delle Esposizioni è accessibile alle persone con ridotta capacità motoria o sensoriale da tre ingressi privi di barriere architettoniche

L’istante e l’eternità Tra noi e gli antichi – Archeologia e non solo in mostra fino al 30 luglio 2023 al Museo Nazionale Romano nelle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano chiuse dal 1911.

Testo e Foto Donatello Urbani

Il susseguirsi di mostre archeologiche “in tempi recenti” con una grande affluenza di visitatori, dimostra il forte interesse per i beni culturali presenti nel nostro paese sia da parte di visitatori italiani che stranieri. La mostra è per ricordare e riflettere sul passato perché il senso della vita spinge alla conoscenza degli eventi trascorsi per conoscere meglio se stessi. Nel suo intervento Massimo Osanna tiene a precisare “una mostra che unisce come un “file rouge” le antichità di varie epoche, una mostra variegata e empatica”.

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Circa 300 pezzi eccezionali tra opere greche, romane, etrusche e italiche, medievali, moderne e contemporanee, esplorano, come scrivono i curatori “in modi inaspettati e spettacolari il rapporto complesso e variegato che noi intratteniamo con gli antichi. Per l’occasione riaprono al pubblico, dopo decenni, alcune delle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, che ospitarono nel 1911 la Mostra Archeologica nell’ambito delle celebrazioni per il primo cinquantenario dell’Unità d’Italia e che conservano, ancora oggi, parte dell’allestimento storico degli anni Cinquanta”.

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Raffinata testa femminile facente parte del cosiddetto “Tesoro di Marengo”. Eccezionale complesso di argenti decorati a sbalzo e in alcuni casi dorati, forse sepolti per essere salvaguardati ma rinvenuti per caso molti secoli dopo.

Il percorso espositivo si articola in 5 sezioni, ciascuna con l’intento d’illustrare, come scrivono sempre i curatori il “lungo e discontinuo processo storico di trasmissione intellettuale e artistica che ha plasmato la nostra cultura classica fra continuità, fratture e manipolazioni; dall’altra, ha talvolta preso la forma di un rapporto di immedesimazione, sviluppato con persone che, pur vissute molto tempo fa, hanno affrontato, come noi, tutte le vicende della vita, dalle più gioiose alle più drammatiche, e a queste hanno dato voci e forme che sono giunte fino ai nostri tempi. Per questo, gli antichi ci sembrano allo stesso tempo lontani e vicini”.

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La prima sala della mostra (Aula I – L’eternità di un istante) espone reperti che più di tutti esplicitano un doppio rapporto come nel calco di due vittime anonime dell’eruzione del Vesuvio nell’istante della morte e le diverse forme popolari di reinterpretazione moderna di un antico evento.

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                                                                                                                         Busto di Omero

La seconda sala (Aula II – La fama eterna degli eroi) esplora le forme della trasmissione e tradizione culturale dell’antichità attraverso l’arte e la letteratura: come i grandi cicli mitici – quelli omerici dell’Iliade e dell’Odissea – tramandati in varie forme fin dall’antichità, sono rimasti vivi nell’immaginario popolare contemporaneo.

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Dal mito si passa, nell’Aula III (L’ordine del cosmos) alle rappresentazioni antiche dello spazio e del tempo, che prendono la forma di divinità, di personificazioni e di entità astratte che hanno dato origine alle nostre categorie spaziali e temporali.

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                                                                                                             Carro da parata di Civita Giuliana

Nell’Aula IV (Le opere e i giorni) si ricostruiscono, attraverso una serie di spettacolari scoperte recenti, importanti momenti della vita sociale, sia nella casa sia nella città. Di grande effetto scenico sia  per la ricostruzione che per il paziente restauro, il il Carro da parata di Civita Giuliana

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La ragazza di Santorini

Una scelta significativa di queste raffigurazioni è esposta nell’Aula V (Umani divini. Spiccano in particolare la monumentale statua femminile di Santorini, una della più antiche di tutta la scultura greca, esposta per la prima volta in assoluto al grande pubblico, la statua in bronzo dell’arringatore e uno dei giganti sardi di Mont’e Prama. Intorno a queste figure umane divinizzate, si segue il lungo percorso che porta il defunto nell’aldilà, sia attraverso le diverse raffigurazioni del rituale funerario, sia tramite le varie credenze nell’oltretomba che l’antichità ci ha tramandato.

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Tabula Chigi – I sec. a,C,  Il bassorilievo è realizzato in marmo giallo. Sulla cornice un epigramma celebra le imprese di Alessandro Magno. La scena è dominata dalla presenza di un grande scudo sorretto da due figure femminili, personificazione di Europa e Asia, all’interno dello scudo è raffigurato il trionfo di Alessandro Magno su Dario III nella battaglia di Arbela del 331 a.C. Rinvenuta nel ‘700 la tabula Chigi è stata acquistata nel 2022 dal Museo Nazionale Romano.

Accompagnano, sempre nelle parole dei curatori: “ il visitatore in questo percorso di scoperta e confronto, alcune opere straordinariamente rappresentative, provenienti non solo dai principali musei italiani, nell’ambito del Sistema Museale Nazionale coordinato dalla Direzione Generale Musei, ma anche da importantissimi istituti della Grecia. Molte delle opere in mostra sono presentate al pubblico per la prima volta: nuove scoperte, come il carro da parata di Civita Giuliana e la statua di Ercole del Parco Archeologico dell’Appia Antica, nuove acquisizioni, come la Tabula Chigi del Museo Nazionale Romano, e soprattutto numerosi capolavori solitamente conservati nei depositi dei musei dell’Italia e della Grecia, come la statua di Santorini. La mostra rappresenta così un’ulteriore opportunità per il progetto Depositi (Ri)scoperti, ideato e promosso dal Museo Nazionale Romano, permettendo non solo di proseguire l’iniziativa, ma anche di incrementarla con la realizzazione di nuove tappe espositive negli istituti della Direzione Regionale Musei Lazio a Nemi e a Sperlonga”.

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        Stele funeraria Daunia – VII/VI sec. a.C. – raffigurante il defunto riccamente abbigliato- Museo Archeologico di Manfredonia

Curatori ed ideatori della mostra Massimo Osanna, Stephane Berger, Maria Luisa Catoni, Demetrios Athanasoulis. Progetto e allestimento museografico Studio Guicciardini e Magni Architetti

Roma – Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano Piazza della Repubblica – fino al 30 luglio 2023 dal martedi alla domenica dalle ore 11 alle 18. Costi del biglietto d’ingresso: intero €.13,00, ridotto €.7,00 (cittadini Unione Europea inferiori ai 25 anni. Gratuità previste come da legge vigente.

Macfrut e Fieravicola 2023 a Rimini dal 3 al 5 maggio 2023

Donatello Urbani – Testo e foto

L’edizione numero 40 della fiera internazionale dell’ortofrutta Macfrut che quest’anno si svolge in parallelo con Fieravicola  merita qualcosa di speciale. Come ha ricordato Renzo Piraccini, Presidente di Macfrut e Fieravicola, avrà numeri di tutto rispetto: con 1100 espositori, +35% di aree espositive, +50% di espositori esteri, 1500 buyer da tutto il mondo. Tra le novità: il Padiglione Sudamerica, stand nazionali di Arabia Saudita ed Egitto, il ritorno della Cina. E ancora, i Saloni tematici, le aree dinamiche, Calabria Regione Partner. Ortofrutta settore chiave del made in Italy: 15 miliardi la produzione, 10 dei quali verso l’export (fresco e trasformato). A questo vanno aggiunti i Saloni tematici sui trend del momento (Biosolutions, International Blueberry Days, Spezie ed Erbe Officinali, Pomodoro, Vivaismo), un doppio campo prova con le novità tecniche e tecnologiche del settore, un centinaio di eventi ospitati nel corso della fiera. Tutto questo fa di Macfrut una fiera diversa nel panorama mondiale per la sua capacità di unire in un solo evento tre asset strategici per la crescita del settore ortofrutticolo: Business, Conoscenza e Networking.

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“Fiera di filiera”,. Sempre nelle parole del Presidente Piraccini e questo gli consente di avere e presentare una visione globale dell’intero comparto che in Italia, riveste grande importanza sia economica che sociale, basti pensare che ogni italiano consuma 126 kg di fra frutta e verdura. Importanti sono inoltre i risvolti internazionali legati a questo evento. Tra le novità è presente un Padiglione interamente dedicato al Sud America con new entry come Messico (12 aziende) e Salvador (6 imprese), insieme a Perù, Cile, Venezuela, Costarica, Brasile, Cuba, Repubblica Dominicana e Colombia con una ventina di aziende.

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Altri Paesi del Sud America (Honduras, Haiti, ecc.) saranno presenti nello stand istituzionale di IILA e nel “Foro PYMES”, promosso dalla stessa IILA per consolidare i rapporti tra le piccole e medie imprese italiane e latino americane, dedicato alle filiere agroalimentari. Ad oggi sono già 120 le imprese di quell’area che hanno aderito. Il focus con il Sud America è organizzato in collaborazione con IILA (Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana), Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale (MAECI), AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo) e Agenzia ICE.

Un altro Padiglione è dedicato all’Africa da sempre ampiamente rappresentata a Macfrut. Sono 19 i Paesi presenti, alcuni dei quali con un nutrito numero di imprese al seguito come nel caso di Ghana (30 aziende), Egitto (22), Nigeria (10), Algeria (10).

Un’altra novità è lo stand nazionale dell’Arabia Saudita, per la prima volta a Macfrut, area nella quale nel settembre scorso era stata presentata la 40esima edizione della fiera, mentre una presenza importante l’avrà anche la Turchia. Di rilievo è il ritorno della Cina, alla kermesse con 30 imprese, alla prima partecipazione a una fiera estera dopo il Covid.

Quotidiana – Nell’ottava mostra organizzata da Portfolio a Palazzo Braschi – Roma – è coinvolta Marta Naturale.

Testo e Foto Donatello Urbani

Il programma espositivo sull’arte italiana contemporanea promosso dalla Quadriennale di Roma in occasione dei 95 anni di attività e da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, prevede l’allestimento all’interno di Palazzo Braschi – Museo di Roma – della mostra della giovane artista Marta Naturale. Il tutto rientra nel più vasto programma di Quotidiana, un palinsesto rivolto all’approfondimento di alcuni orientamenti significativi dell’arte italiana del XXI secolo. Undici artisti under 35 sono presentati in mostra una volta al mese con una sola opera. In questa occasione sono presentate due opere di piccole dimensioni – Riverbero e Passaggio, del 2023 – realizzate a olio su ardesia, dalla giovane artista veneta Marta Naturale. La tecnica dell’olio su ardesia, è molto presente nella storia dell’arte, in particolare tra Cinque e Seicento. Grazie a questa scelta, che implica una superficie molto scura del supporto, l’artista riesce a conseguire una particolare qualità della luce, arrivando alla definizione di un’atmosfera sospesa che avvolge queste due vedute di interni domestici. In questo contesto, lo spazio della casa riveste un ruolo fondamentale nel definire la conformazione di un proprio habitat, come tiene a precisare Gaia Bobò, giovane curatrice in residenza alla Quadriennale.

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Nei due dipinti presentati, nelle parole sempre della curatrice, gli ambienti sono descritti nei minimi dettagli e indagati attraverso le soglie – porte, finestre, serrande -, come varchi per un simbolico passaggio verso l’esterno, quasi dei filtri che dividono un ambiente votato alla protezione da un “fuori” inteso come spazio dell’alterità e della scoperta.

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Fino al 7 maggio, inoltre, è in corso per la sezione Paesaggio di Quotidiana la mostra di Carlo e Fabio Ingrassia che trae origine dal saggio “L’arte radicale di Carlo e Fabio Ingrassia” di Michelangelo Pistoletto.

Museo di Roma – Palazzo Braschi – Sale al piano terra – Roma, piazza San Pantaleo, 10 – piazza Navona, 2. Fino al 7 maggio 2023 con orario: dal martedì alla domenica, ore 10.00 – 19.00. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Giorni di chiusura: lunedì, 1° maggio, 25 dicembre. Ingresso gratuito. Info: www.museodiroma.itwww.museiincomuneroma.it

Arte/Tecnologia – in dialogo grazie alle realtà virtuale (VR) e aumentata (VA)

Donatello Urbani – Foto Ufficio Stampa Fondazione Terzo Pilastro

Palazzo Cipolla a Roma – Via del Corso, 320 – ospita fino al 23 luglio p.v. una singolare mostra dall’eloquente titolo “Ipotesi Metaverso” che vuol fare dialogare fra loro 32 artisti – 16 contemporanei e 16 appartenuti a ad epoche storiche e culturali degli anni passati. Quindici percorsi multimediali e multisensoriali ci accompagnano in un viaggio tra linguaggi e visioni, virtuale e reale, per una mostra tra le prime del genere su scala internazionale, ideata e fortemente voluta dal Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele e a cura di Gabriele Simongini e Serena Tabacchi.

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Spiega il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, ”…… le tecnologie più attuali si mettono al servizio dell’atto creativo in tutte le sue forme, offrendo all’artista ed ai suoi fruitori nuovi strumenti per esplorare l’ineffabile mistero del fare arte. E oggi desidero proseguire in questo solco improntando l’attività espositiva alla modernità della mia visione e all’apertura universale del mondo alle sue diverse proposizioni: da qui, come detto, nasce la mostra Ipotesi Metaverso. Spero sinceramente che questa mostra, nella quale abbiamo chiamato a esporre giovani artisti noti già nel mondo, in Oriente, in America, in Europa, possa dare contezza di questa mia visione innovativa e radicalmente rivoluzionaria……”

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Una nuova luce si proietta su tutte le arti ed in particolare quelle visive, come in questo caso, che pone, fra l’altro, in particolare evidenza il ruolo dei curatori, critici e storici dell’arte, ponendoli in una posizione di primaria importanza con l’apertura di due nuove finestre: realtà virtuale (VR), in parallelo a quella artistica degli autori delle opere e realtà aumentata (VA) con il coinvolgimento, fra le tante opportunità offerte, di tutti i sensi propri del genere umano e non solo della vista, introducendo suoni, oppure odori e profumi   da accompagnare alla visione delle opere.

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Importanti in proposito le parole del cocuratore Prof. Gabriele Simongini: “Ipotesi Metaverso è una delle prime mostre internazionali a porsi domande sul concetto tecnologico/esistenziale di Metaverso, attraverso una serie di esperienze multisensoriali e multimediali create dal genio di artisti contemporanei messi in dialogo con opere “materiali” di artisti storici o tuttora operanti che hanno creato altri mondi, dal Barocco ad oggi, con spazi mentali ed illimitati. Il visitatore si immerge così in una dimensione phygital (unione di fisico e digitale), che è poi quella che ci si prospetta nella vita quotidiana dell’immediato futuro. L’ultima frontiera del Metaverso appartiene al mondo dei social media e degli spazi virtuali in VR (realtà virtuale), in AR (realtà aumentata) e costruiti su tecnologia blockchain, un sistema di archiviazione dati non centralizzato e crittografato. In questi mondi ognuno di noi può incarnarsi nel proprio gemello digitale (avatar) o trasformarsi in quello che abbiamo sempre desiderato. Il Metaverso non è regolato dalla fisica terrestre e ogni oggetto al suo interno può essere importato dal mondo reale o creato ex novo dalla nostra fantasia. Anche l’intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo di queste realtà in cui l’uomo, la natura e la tecnologia possono trovare una nuova sinergia, ibrida e armonica, verso un umanesimo digitale».

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Apripista dei quindici percorsi espositivi è Gianbattista Piranesi in un interessante colloquio tra arte e architettura, mentre la chiusura, passando per Carlo Maratti, Andrea Pozzo, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Fortunato Depero, De Pistoris, Giorgio de Chirico, Maurits Cornelis Escher, Victor Vasarely, Giulio Paolini, Giuseppe Fiducia, Pier Augusto Breccia, Alfredo Zelli, Cesar Santos, e opere site-specific di alcuni tra gli artisti digitali più innovativi e dirompenti della scena contemporanea italiana e internazionale: Robert Alice, Refik Anadol, Alex Braga, Sofia Crespo e/and Feileacan McCormick, Damjanski, Primavera De Filippi, fuse*, Fabio Giampietro con/with Paolo Di Giacomo, Krista Kim, Mario Klingemann, Pak, Joe Pease, Federico Solmi, Sasha Stiles, Pinar Yoldas. spetta a Ugo Nespolo, come scrivono i curatori “degno erede del futurismo, individua nel videogame una componente fondamentale dell’immaginario contemporaneo e dello stesso Metaverso. Il riferimento al gaming apre al dialogo con la visione del britannico Chaplin, giovanissimo artista di Nottingham… e al mondo fluido e in continuo divenire, realizzato da Refik Anadol, in cui una serie di algoritmi programmati su un dataset selezionato dall’artista ci fa entrare finalmente in quello che chiamiamo metaverso, trasformando la nostra conoscenza del reale in qualcosa di mai visto prima”.

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Palazzo Cipolla, Via del Corso n° 320, Roma fino al 23 luglio 2023, ore 10-20 dal martedì alla domenica. Lunedì chiusura. Costo del biglietto: 13 euro intero, 10 euro ridotto. Prevendite: ticketone.it e ticket.it Info: www.fondazioneterzopilastrointernazionale.it – Tel +39 06 9837051

La Materia e il Perimetro – Mostra di Primarosa Cesarini Sforza al Casino dei Principi di Villa Torlonia – Roma, fino al 2 luglio 2023.

Donatello Urbani

Per i cinquant’anni di attività artistica di Primarosa Cesarini Sforza Roma ha voluto rendergli omaggio con una mostra di opere realizzate, quasi esclusivamente, al rientro in patria dopo un lungo periodo trascorso negli Stati Uniti.

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Il titolo, nelle parole della curatrice Michela Becchis,: “…nasce dalle due coordinate che anno contrassegnato il lavoro dell’artista. Da una lato il costante confronto con la materia che ha portato Cesarini Sforza a sperimentare le più disparate tecniche e materiali, per dare forma al suo processo creativo,…….dall’altro un uso della memoria come perimetro dentro cui condurre quel confronto con la materia…..”.

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Il percorso espositivo, comprensivo delle varie tecniche utilizzate dell’artista nei molti anni di attività, quali disegni, dipinti, installazioni, grafica, ceramiche, libri d’artista, cataloghi e fotografie, è suddiviso per periodi e questo rende più facile la comprensione delle linee guida che hanno caratterizzato tutta la sua carriera artistica.

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Una mostra essenziale, sempre nelle parole della curatrice, capace di offrire ai visitatori un esauriente spaccato di un lungo percorso artistico che ha indagato con cura il suo tempo in ogni mutamento intimo e collettivo.

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Roma – Villa Torlonia – Casino dei Principi – Via Nomentana, 70, fino al 2 luglio 2023 dal martedi alla domenica con orario 9,00/19,00. Info biglietti d’ingresso e facilitazioni concesse: tel. 06.060608 – www.museivillatorlonia.itwww.museiincomune.it

Shake – Serie joung adult su RAI Play in otto puntate dal 14 aprile 2023 –

Redazione

La serie prende spunto, come avvenuto in moltissime altre trasposizioni, dall’Otello di Shakespeare trasferendola per l’occasione in un liceo romano. Roma sostituisce Venezia, mentre personaggi come Otello, Desdemona, Iago prendono vesti e forme di adulti liceali.  Una profonda differenza di concezione drammatica e musicale composta per questa fiction insieme alla insieme alla sorprendente modernità realizzata da questi giovani attori. Restano immutati i temi universali del dramma shakespeariano quali la gelosia, l’amore, il tradimento insieme a quelli propri dell’adolescenza in attesa che il tempo e la crescita li portino alla quotidiana attualità degli adulti.

Week-End gastronomici nel Nord delle Marche

Redazione

Nella sede romana dell’ENIT è stata presentata la 40^ Edizione della guida Week-End Gastronomici –  Primavera 2023 –  ideata da Confcommercio  Marche Nord della provincia di Pesaro e Urbino ed il patrocinio dello stesso ente. Un’occasione, questa, per promuovere le tradizioni dell’entroterra coinvolgendo a turno ben 46 ristoranti, distribuiti in 30 località, lungo itinerari inusuali delle Marche. Viatico dell’iniziativa l’ormai celebre libretto – menu (oggetto di collezione, con tanto di annullo filatelico) – scaricabile sul sito confcommerciomarchenord.it – con le date, i ristoranti aderenti e cenni sulle località con i vari menu a prezzi promozionali (costi da 26 a 29 Euro).

Di seguito un estratto con date, località e ristoranti aderenti:
SABATO 15 APRILE

BIRRA AL POZZO Acqualagna

DOMENICA 16 APRILE

AMABILE Frontone

CASA OLIVA Colli al Metauro

CASCINA DELLE ROSE Sant’Ippolito

SABATO 22 APRILE

MONTENERONE “DA CARLETTO” Piobbico

VECCHIO MONTEFELTRO Carpegna

DOMENICA 23 APRILE

AL BIANCOSPINO Apecchio

DA LORENZO Petriano

LA PALOMBA Mondavio

LA VIGNA Montecalvo In Foglia

PICCOLO MONDO Mombaroccio

MARTEDI’ 25 APRILE

AL MANDORLO Colli Al Metauro

LA NUOVA FAZENDA Vallefoglia

SABATO 29 APRILE

IL CASTAGNO Terre Roveresche

DOMENICA 30 APRILE

LA LOCANDA DEI VENTI Novafeltria

LOCANDA DAL TEDESCO Borgo Pace

PITROK Fossombrone

POSTA VECCHIA Colli al Metauro

LUNEDI’ 1 MAGGIO

AL PAVONE BIANCO Babbucce di Tavullia

SILVANA Carpegna

VILLA SAN MARCO Villagrande di Montecopiolo

DOMENICA 7 MAGGIO

AGLI OLIVI Cartoceto

ANTICA OSTERIA DA ORESTE Sassocorvaro Auditore

IL PREZZEMOLO Pietracuta di San Leo

IL TORCHIO Montefelcino

RISTORANTE MARIA Mondavio

SABATO 13 MAGGIO

LA COPPA Mombaroccio

DOMENICA 14 MAGGIO

DA MATTEO Colli al Metauro

CAVALIERE Montecalvo in Foglia

OSTERIA TRATTORIA DEL BORGO Pergola

RISTORANTINO BAROCCO Mondavio

TENETRA Cantiano

SABATO 20 MAGGIO

CIBOVAGANDO Gradara

DOMENICA 21 MAGGIO

DA LUISA Colli al Metauro

DALL’AMICO Montecalvo in Foglia

MONTENERONE “IL POETA” Serravalle di Carda – Apecchio

TANA DEL LUPO Acqualagna

DOMENICA 28 MAGGIO

CIVICO 14 + 5 Apecchio

DA RENATA Tavoleto

PIAN DEL BOSCO Novafeltria

RIFUGIO CHALET PRINCIPE CORSINI Piobbico

VENERDI’ 2 GIUGNO

LA TAGLIATA Colli al Metauro

LE FONTANE Cagli

DOMENICA 4 GIUGNO

NENE’ Urbino

DOMENICA 11 GIUGNO

ANTICA TRATTORIA Sant’Andrea in Villis – Fano

RISTORANTE SAN GIOVANNI Urbino

 

Giovanni dè Luteri detto Dosso Dossi – In mostra alla Galleria Borghese di Roma con il “Fregio di Enea”

Donatello Urbani

La precipitosa fuga di Enea dalla sua città – Troia – distrutta dai greci, ha da sempre attirato su di se una grande attenzione; dalla descrizione di Dionigi di Alicarnasso (…. Non essendo visibile in alcun luogo il corpo di Enea, alcuni ne dedussero che fosse stato trasportato tra gli dei, altri che fosse perito nel fiume presso il quale avvenne la battaglia. E i Latini gli costruirono un  Heròon …..) al bellissimo gruppo scultoreo di Sandro Chia passando per Dosso Dossi che reinterpreta in pittura i principali episodi descritti nell’Eneide da Virgilio.

davSandro Chia: Enea  in fuga con il padrea Anchise ed il figlio Ascanio – Gruppo scultorea posto all’ingresso di Palazzo Valentini in Piazza Santissimi Apostoli a Roma

Dieci tele che componevano il fregio realizzato da Dosso Dossi tra il 1518 e il 1520 per il Camerino d’Alabastro del Duca Alfonso I d’Este, duca di Ferrara dal 1505 fino alla sua morte avvenuta nel 1534. Con il passaggio del ducato di Ferrara nello stato pontificio, iniziano le peripezie di questi fregi, prima con il trasferimento a Roma nella pinacoteca del Cardinale Pietro Aldobrandini, nipote di  Papa Clemente VIII,  successivamente con la loro dispersione avvenuta dopo il 1856, anno in cui vengono tutte catalogate dopo essere state acquistate dal Direttore del Prado Josè de Madrazo (1781/1859). Con questa mostra, curata da Marina Minozzi e allestita al secondo piano della Galleria Borghese di Roma, per la prima volta vengono riunite in un’unica sede cinque delle dieci tele che componevano l’intero ciclo.  Scrive la curatrice: “L’operazione, anche dettata dall’entusiasmo per la recente ricomparsa di alcuni di questi dipinti, è frutto di un’ambiziosa collaborazione con il Louvre Abu Dhabi, la National  Gallery  of  Art di Washington D.C. e il Museo del  Prado di Madrid. Il Fregio, di cui ad oggi sono state ritrovate soltanto sette tele, è stato realizzato da Dosso Dossi traendo ispirazione da alcuni episodi specifici del poema virgiliano tratti dal primo, terzo, quinto e sesto libro, tralasciando invece la parte dedicata alla storia d’amore dell’eroe con Didone,  quella delle guerre in Italia e la fondazione di Roma.

mde                                                        Dosso Dossi: “Il viaggio agli Inferi” – 1518/1519 circa – Collezione privata

Il fregio, depurato dall’autore degli effetti negativi della passione amorosa e della guerra, offre Enea nella sua accezione più positiva: eroe e uomo incarnazione della pietas romana, che aveva trasformato il dolore dell’esilio in un’impresa che avrebbe riscritto il suo destino e quello del mondo. Nei dipinti di Dosso Dossi è presente una sorta di paesaggio universale, un campionario di elementi: le coste, il mare, le colline, le città in costruzione, il paesaggio infernale, che Enea osserva scendendo nel mondo ultraterreno. Nello stesso tempo l’eroe in viaggio verso la fondazione di una nuova patria, sottolinea la centralità di Roma, nel Cinquecento e nel Seicento, per gli artisti europei.

dav       Dosso Dossi: “Arrivo dei Troiani alle isole Strofadi e attacco delle arpie” – 1518/1519 circa – Madrid, Museo National del Prado

Con questa mostra, infatti, la Galleria Borghese conclude il percorso intrapreso nel 2021, dedicato al paesaggio, per aprire un nuovo filone di ricerca dedicato al viaggio e allo sguardo degli artisti stranieri sull’Italia.

dav                                                                      Dosso Dossi: “La peste cretese”- 1520/1521 circa – Louvre Adu Dhabi

In mostra, accanto a Il Viaggio agli Inferi dal  libro VI, appartenente a una collezione privata, La peste cretese dal libro III e Giochi siciliani in memoria di Anchise  e fondazione di una città in Sicilia;  dal libro V provenienti dal Louvre Abu Dhabi,  Arrivo dei Troiani alle isole Strofadi e attacco delle Arpie;  dal libro III proveniente dal Museo del Prado di Madrid,  La riparazione delle navi troiane;  la costruzione del tempio di Venere a Erice e offerte alla tomba di Anchise, originariamente un’unica tela; dal libro V della National Gallery  of  Art di  Washington D.C.

mdeDosso Dossi: “Giochi siciliani in memoria di Anchise e fondazione di una città in Sicilia” – 1518/1519 circa – Louvre Abu Dhabi

Queste tele, in cui la vena fantastica e immaginifica di Dosso viene esaltata dalle storie della poesia antica, sono caratterizzate da colori vibranti, un’affascinante eccentricità e composizioni originali, che le rendono un esempio brillante della creatività dell’artista, e di quell’ambiente artistico ferrarese cinquecentesco che acquista nuova vitalità nella grande stagione del Barocco”.

mdeLala fu tagliata e le due parti vendute separatamente. Sulla sinistra:  Dosso Dossi: “La riparazione delle navi troiane” !518/1519 circa – Washington, DC, National Gallery of Art, Samuel H.Kress Collection. –  Destra: “La costruzione del tempio di Venere a Erice e le offerte alla tomba di Anchise” – 1518/1519 circa – Washington, DC, National Gallery of Art

Roma – Piazzale Scipione Borghese, 500197- T +39 06 67233753 gabor@cultura.gov.it  – Fino all’11 giugno, 2023 – Biglietti: Intero€ 13,00 Ridotto 18-25 anni. Prenotazione obbligatoria,  per tutte le tipologie di biglietto€ 2,00. La prenotazione è obbligatoria e la biglietteria chiude 30 minuti prima del museo. Prenotazione+39 06 32810 – sito web galleriaborghese.it  Prenotazione gruppi e scuole+39 06 32810.