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Italian Renewables Investment Forum 2024 – La parola ai protagonisti della transizione energetica in Italia.

Mariagrazia Fiorentino

Aumentano gli investimenti nelle rinnovabili anche nel 2024, ma l’attuale quadro normativo frena la crescita (gli effetti saranno evidenti già a partire dal 2026) è quanto è emerso nel dibattito svoltosi al MAXXI di Roma lo scorso 10 ottobre. L’obbiettivo preposto è quanto mai ambizioso quanto impegnativo: coprire il 65% del fabbisogno elettrico nazionale con energia rinnovabile entro il 2030. Un obiettivo sfidante, come riportato nel comunicato stampa, “se si considera che attualmente, la quota in Italia è pari al 36,8%, ancora lontana da quella di altri Paesi europei come la Spagna (52%), la Germania (50%) e la Francia (27%), che però conta sul nucleare. L’Italia avrebbe tutte le potenzialità per raggiungere questo obiettivo, alla luce dei trend di crescita della potenza rinnovabile installata, ma è destinata a scontrarsi con l’attuale quadro regolatorio. Negli ultimi cinque anni il mercato italiano delle energie rinnovabili è cresciuto in modo significativo, anche grazie ai numerosi progetti finanziati da investitori internazionali”.  Nota dolente le autorizzazioni prescritte per la costruzione di nuovi impianti (permitting).  Attualmente il settore si trova in una situazione di “attesa” sia per capire come si muoveranno le Regioni nell’attuazione del DM Aree Idonee, sia per valutare quale sarà il destino del solare a seguito dei divieti introdotti dal DL Agricoltura. Da comunicato stampa: “le sofferenze derivano dalla mancanza di un contesto regolatorio stabile nel tempo e coerente con la strategia energetica nazionale, a partire dagli obiettivi che l’Italia si è impegnata a raggiungere entro il 2030. I decreti Agricoltura ed Aree Idonee, tanto attesi, ora rischiano di rallentare – se non bloccare – le installazioni (soprattutto il fotovoltaico), mentre i provvedimenti che potrebbero favorirle sono ancora in fase di definizione. Ritardi permangono anche sull’avvio del decreto FER X che è ancora oggetto di confronto con Bruxelles. È in discussione anche il Testo Unico Rinnovabili, concepito per mettere ordine nei processi autorizzativi ma che sembra lontano da riuscire a semplificare gli iter. Le uniche note positive – è emerso dai lavori – riguardano la pubblicazione dello schema di incentivazione FER 2 per le rinnovabili innovative (e di cui si aspettano le regole operative del GSE) e l’impugnazione da parte del governo della moratoria della regione Sardegna che ha sospeso per 18 mesi i processi di autorizzazione e fermato la costruzione di impianti già avviati”.

Fra i vari interventi è stato di particolare interesse quello di Alessandro Marangoni, ceo di Althesys , organizzatrice dell’evento , che ha affermato: “Continua la fase di crescita straordinaria per gli investimenti nelle energie rinnovabili in Italia nonostante le sfide economiche globali e quelle nazionali derivanti dalle complessità normative e autorizzative. Tra gli elementi da sottolineare c’è sicuramente il crescente interesse proveniente da molti player anche internazionali per progetti di accumulo, ma anche lo sviluppo dell’eolico offshore. Restano però sul futuro del settore una serie di incognite che influenzeranno le scelte degli investitori: il ridimensionamento sensibile dei prezzi elettrici in Europa, dopo due anni di picchi; la tenuta della capacità della rete, sottoposta a carichi crescenti anche a causa della cattiva distribuzione regionale sbilanciata al Sud; infine, il Governo ha annunciato il ritorno del nucleare, ovviamente di nuova generazione, una tecnologia che potenzialmente potrebbe condizionare lo scenario energetico del prossimo decennio e drenare in futuro risorse previste per le rinnovabili”.

Il francescanesimo a Roma – Museo di Roma Palazzo Braschi – con la mostra: “Laudato sie: Natura e Scienza. L’eredità culturale di Frate Francesco” fino al 6 gennaio 2025

Donatello Urbani

Un evento più che una mostra che ruota intorno al “Cantico delle Creature”, un testo straordinario che ha anche dato l’incipit alla letteratura italiana. Il percorso espositivo allestito al secondo piano di Palazzo Braschi vuole essere un itinerario nato dall’intuizione di Frate Francesco con un inedito sguardo sul mondo culturale e scientifico francescano che in linea con il pensiero dominante in quegli anni analizza le cosi dette scienze naturali: matematica, astronomia, fisica e medicina, attraverso 93 rari e preziosi manoscritti medievali e antichi testi a stampa, alcuni esposti al pubblico per la prima volta.

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                                                                              Raimondo Lullo “Arbor scientiae” – Lione 1635

Questa rassegna nasce oltre che per ricordare l’ottavo centenario della composizione del “Cantico di Frate Sole” o “Cantico delle Creature”, la cui più antica copia risalente al 1285 ed esposta in questa rassegna, è custodita nella biblioteca del Sacro Convento di Assisi, anche la ricorrenza dell’ottocentesimo anniversario della morte di San Francesco avvenuta nel 1226.

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                                                  Giovanni éPaolo Gallucci “Theatrum mundi et temporis” – Venezia 1588

La mostra prevede un ampio ricorso al linguaggio multimediale, in particolare con due ambienti immersivi, uno all’inizio del percorso dedicato al Cantico di Frate Sole che permette di entrare in contatto con l’innovazione della visione del mondo e il sentimento religioso universale del Santo di  Assisi e uno al termine della visita Cum tucte le tue creature: piante, animali e uomini nel quale si richiama l’attenzione sugli sviluppi delle scienze nel corso dei secoli in una visione “integrale” del Creato.

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                                                      Juan Amusco de Valverde “La autonomi del corpo umano” – Venezia 1588

L’accurata selezione dei 93 manoscritti e libri scientifici a stampa esposti, curata da un prestigioso comitato scientifico, è stata raccolta in nove sezioni:

Laudato sie: lo stupore riconoscente di fronte al Creato.  L’ispirazione delle origini: Bibbia, Teologia, Filosofia

I Francescani e il sapere enciclopedico.

 Sora luna e le stelle: astronomia e geografia.  

Del numero e della visione: matematica e ottica.

Nel mondo tutto è movimento: la fisica.

Gli elementi, i minerali, i metalli e la loro trasformazione: l’alchimia.

La Fabrica del corpo: medicina, anatomia e chirurgia.

Cum tucte le tue creature: piante, animali e uomini.

Di particolare interesse per la città di Roma la sezione La Fabrica del corpo: medicina, anatomia e chirurgia dove emerge l’interesse che i francescani ebbero anche per la medicina e per tutto ciò che vi era connesso, per la presenza, oltre quella del Policlinico fondato dal frate francescano Agostino Gemelli, ritenuta la migliore struttura ospedaliera presente in Italia, anche di prestigiose di facoltà, medicina e farmacia.

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                                                                       Ambroise Parè “Opera chirurgica” – Francoforte 1594

Una rassegna questa che va oltre la semplice esposizione di preziosi reperti ma testimonia un ritorno più pensoso e consapevole al Cantico di Frate Sole, alla luce di quella che è stata la concreta esperienza dei seguaci di frate Francesco che, come affermato dai curatori, “non sono solo una sublime, episodica e inimitabile, intuizione estatica, bensì un senso di comunione con Dio e la natura ispiratrice di un percorso di pensiero che, senza rifuggire dall’impegno appassionato e faticoso della ricerca intellettuale, può maturare in una visione del mondo”.

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                                                                          Iacopo Dondi “Erbario volgare” – Venezia 1536

Museo di Roma – Palazzo Braschi – Piazza San Pantaleo, 10 – Piazza Navona, 2 – 00186 Roma fino al 6 gennaio 2025. Dal martedì alla domenica ore 10:00-19:00. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Nei giorni 24 e 31 dicembre orario 10:00-14:00. Giorni di chiusura lunedì e 25 dicembre. Costi biglietto d’ingresso: INTERO € 13,00 – RIDOTTO € 11,00 – SPECIALE SCUOLE € 4,00 ad alunno (ingresso gratuito ad un docente accompagnatore ogni 10 alunni) – SPECIALE FAMIGLIA € 22,00 (2 adulti più figli al di sotto dei 18 anni) – SPECIALE FAMIGLIA € 11,00 (1 adulto più figli al di sotto dei 18 anni) BIGLIETTO CUMULATIVO MUSEO DI ROMA + MOSTRA: € 18,00 biglietto “cumulativo” intero per i residenti a Roma non possessori della “MIC Card”; € 14,00 biglietto “cumulativo” ridotto per i residenti a Roma non possessori della “MIC Card”; € 19,00 biglietto “cumulativo” intero per i non residenti a Roma; € 15,00 biglietto “cumulativo” ridotto per i non residenti a Roma; Ingresso con biglietto gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.

Ingresso con biglietto gratuito al solo Museo di Roma per i possessori della “MIC Card”, i quali potranno, invece, accedere alla Mostra con l’acquisto del biglietto “solo Mostra” ridotto secondo la tariffazione sopra indicata. I possessori della “ROMA PASS” potranno accedere alla Mostra con l’acquisto del biglietto “solo Mostra” ridotto secondo la tariffazione sopra indicata. Si precisa che, nel caso in cui le tariffe della biglietteria dovessero cambiare in seguito alla firma della presente Convenzione e/o durante il periodo di Mostra, anche la biglietteria della Mostra potrà proporzionalmente modificarsi rispetto a quanto sopra indicato restando però invariato il valore dell’integrazione sopra indicata ad eccezione delle seguenti ricorrenze: le eventuali giornate in cui è prevista l’emissione di un biglietto d’ingresso al Museo e alla Mostra gratuito secondo disposizioni istituzionali; le eventuali aperture straordinarie stabilite dall’Amministrazione di Roma Capitale; l’esposizione di una ulteriore mostra all’interno di altre sale del Museo

Da comunicato stampa:

Nel 1225, in un momento di grande sofferenza, Francesco, afflitto da gravi e dolorose malattie, invoca Dio il quale gli si rivela promettendogli il Paradiso come ricompensa.

A seguito di questa rassicurazione – nota come certificatio – Francesco compone delle Laudi di ammirazione estatica per la bellezza della natura e del creato.

La copia più antica del Cantico di Frate Sole, custodita nella Biblioteca del Sacro Convento di Assisi, è arrivata a noi in una raccolta di fascicoli del XIII secolo riguardanti san Francesco, le origini dell’Ordine dei frati Minori e santa Chiara.

L’innovazione di san Francesco consiste nel riconoscere una inusuale fratellanza tra tutti gli esseri inanimati del creato: il Sole, la Luna, le Stelle, il Vento, l’Acqua e il Fuoco.

Ode di riconciliazione e rispetto tra uomo e natura, il Cantico è un inno profondamente moderno e

universale che ha attraversato indenne ottocento anni della nostra storia.

Cantico di Frate Sole

Altissimu, onnipotente, bon Signore,

Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedizione.

Ad Te solo, Altissimo, se konfane,

e nullu homo ène dignu Te mentovare.

Laudato sie, mi’ Signore, cum tutte le Tue creature,

spezialmente messor lo frate Sole,

lo qual è iorno et allumini noi per lui.

Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:

de Te, Altissimo, porta significazione.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora Luna e le stelle:

in celu l’ài formate clarite e preziose e belle.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate Vento

e per aere e nubilo e sereno et onne tempo,

per lo quale a le Tue creature dài sustentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’Acqua,

la quale è multo utile et humile e preziosa e casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate Focu,

per lo quale ennallumini la notte:

et ello è bello e iocundo e robustoso e forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra,

la quale ne sustenta e governa,

e produce diversi frutti con coloriti flori et herba.

Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo Tuo amore

e sostengo infirmitate e tribulazione.

Beati quelli ke ’l sosterrano in pace,

ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra Morte corporale,

da la quale nullu homo vivente po’ skappare:

guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;

beati quelli ke trovarà ne le Tue santissime voluntati,

ka la morte secunda no ’l farrà male.

Laudate e benedicete mi’ Signore e rengraziate

e serviateli cum grande humilitate.

Francesco d’Assisi

 

Nutrire l’incontro 2024 – Non solo enogastronomia. Le nuove figure proposte da Spagna e Italia.

Donatello Urbani

L’evento è stato ospitato dal 29 settembre al 1 ottobre 2024 in prestigiose sedi: Reale Accademia di Spagna in Roma e Villa Pamphilj a Roma con la partecipazione di figure illustri come Ferran Adrià, Vicente Todolí, L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Il Basque Culinary Center. Le attività proposte nei tre giorni hanno interessato master class, showcooking, degustazioni, conferenze e visite culturali, focalizzandosi sull’insularità. Si è parlato di regioni e di progetti gastronomici che, per la loro singolarità sono diventati veri e propri laboratori di creatività artistica e gastronomica, nutrendosi del territorio e della cittadinanza.
Tre sono state le Linee di Lavoro che hanno Esplorato i Sistemi Alimentari
1. Arte e Gastronomia. “La storia Artistica di El Bulli” de Ferrán Adrià e Vicente Todolí , che da ristorante sulla spiaggia di un piccolo villaggio della costa catalana è diventato una rivoluzione culinaria che ha stabilito legami con la scienza, l’arte e il design.
2. Territorio e Biodiversità con degustazione di vini endemici dalle Isole Canarie e dalla Sicilia,
3. Cittadinanza e Cultura con Showcooking in un viaggio attraverso le cucine delle isole spagnole e italiane, esplorando i concetti di endemico e nativo, originario e interculturale.

Un congresso questo che ha celebrato la gastronomia non solo come disciplina estetica, ma anche come strumento politico, capace di comunicare emozioni e messaggi che riflettono la vita pubblica e privata attraverso il cibo.

Nimbus Limbus Omnibus in esposizione a FOROF – Palazzo del Gallo di Roccagiovine – (Foro di Traiano) fino al 30 giugno 2025.

Donatello Urbani

Le tre parole – Nimbus Limbus Omnibus – titolo di questa esposizione -, facevano parte in epoca romana dell’allocuzione “manumissio” pronunciata dal magistrato nel corso dell’atto liberatorio degli schiavi dallo stato servile. Questo richiamo alla libertà è il tema scelto dal collettivo artistico viennese dei Gelitin/Gelatin  per la quarta Stagione del loro vasto progetto espositivo che ha per titolo proprio Nimbus Limbus Omnibus preparato per FOROF, realtà unica a Roma che combina archeologia e arte contemporanea fondata da Giovanna Caruso Fendi.

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I Gelitin/Gelatin hanno concepito un’installazione suggestiva, come una sorta di rito o processione, che offre una riflessione sul tema della “liberazione”, intesa come passaggio da uno stato all’altro e, come evidenzia Bartolomeo Pietromarchi, curatore: “il titolo può essere interpretato come il momento in cui ciascuno di noi (omnibus) si trova in uno stato di transizione, un passaggio indefinito come una nube eterea (nimbus) o un confine (limbus), che nella visione degli artisti si riferisce al potere liberatorio della loro arte dalle convenzioni, dai pregiudizi e dai tabù, sia a livello individuale che collettivo. Dopo il primo ingresso dei Gelitin/Gelatin nell’ipogeo di FOROF è stato chiaro da subito che l’obiettivo fosse di instaurare, sì una relazione con il luogo, ma anche di affermare una forte presenza. Ne è nato un lavoro complesso e affascinante al tempo stesso. Gli artisti hanno creato una scultura performativa che coinvolge fisicamente lo spettatore, che viene guidato attraverso una drammaturgia di crescente intensità e che culmina in questa visione in cui le opere si presentano come apparizioni, ma che assumono, per certi versi, anche un aspetto inquietante.

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Da comunicato stampa; “L’esposizione è pensata come un’installazione unica, suddivisa in due nuclei, che trasforma l’ipogeo di FOROF. La prima parte consiste in una moltitudine di oggetti, sculture e accessori di scena creati dagli artisti nell’arco di 25 anni di attività, utilizzati nelle loro mostre e performance, e allestiti come un grande deposito o archivio della memoria, evocando le catacombe romane. Il visitatore sceso nel sottosuolo scopre un percorso popolato da decine e decine di sculture, realizzate con materiali riciclati, assemblaggi, collage, piccoli dipinti in plastilina, colonne di polistirolo, vecchi arredi smontati e riutilizzati, candelieri, specchiere, vasi in ceramica e sculture in gesso. Il risultato è un enorme accumulo che trasforma ogni singolo oggetto in parte di un’opera più articolata e che introduce allo spazio archeologico vero e proprio, dove, in dialogo con i resti della pavimentazione della Basilica Ulpia, sono esposte alcune sculture realizzate nel 2019 e presentate per la prima volta in Italia. Si tratta di una serie di grandi busti che, invece di mostrare i volti, presentano due nuche identiche che si riflettono l’una nell’altra. Questo intenso richiamo alla scultura classica romana sovverte il concetto tradizionale di ritratto, offrendo una visione potentemente psicologica che approfondisce ulteriormente i temi del positivo/negativo, interno/esterno, originale/copia, catturando l’essenza di una continua trasformazione, in un “nimbus limbus omnibus”.

Roma – Palazzo del Gallo di Roccagiovine – Foro Traiano, 1 – Fori imperiali – Info +39 351 626 2553  email: info@forof.it –  sito web: www.forof.it

 

 

Romics – XXXIII Edizione del “Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games” dal 3 al 6 ottobre 2024 alla Fiera di Roma – Icone del passato e nuovi miti uniti uno a fianco all’altro.

Donatello Urbani

Decine di eventi in contemporanea nei 5 padiglioni e con oltre 350 espositori pronti ad accogliere il pubblico negli oltre 70.000 mq espositivi. Romics, da comunicato stampa: “celebra l’immaginario di giovani e adulti, coniugando entertainment e approfondimento specialistico, offrendo al pubblico, a seconda dei generi e degli interessi, molteplici percorsi di partecipazione e occasioni di confronto. Altresì Romics è una piattaforma di promozione per le aziende e i professionisti italiani che operano nel fumetto, nell’illustrazione, nel cinema e nei games”.

La manifestazione clou, prevista per domenica 6 ottobre, sarà l’assegnazione del prestigioso Romics d’Oro a Giuseppe Palumbo, autore del manifesto, un tributo ad Eva Kant e Diabolik, ideatore del personaggio Ramarro e collaboratore dell’editore Astorina in Diabolik; Hidetoshi Omori, direttore d’importanti animazioni, character designer e regista e Jim Cornish, inglese, da oltre trent’anni uno dei più importanti storyboard artist del cinema internazionale.

A ciascun premiato è stato riservato uno spazio mostra:

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                                                                                                                              Giuseppe Palumbo

“Nel Labirinto di Giuseppe Palumbo”  è una mostra con oltre cento originali che ripercorrono i 40 anni di carriera di Giuseppe Palumbo. Il percorso espositivo comincia con Diabolik ed Eva Kant, protagonisti del suo lavoro ventennale, con una selezione di copertine disegnate a china, studi a matite, tavole originali e tavole della serie alternativa DK. Seguono le tavole di Ramarro, il supereroe masochista, nato su Frigidaire.

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                                                                                                                                 Hidetoshi Omori 

“Hidetoshi Omori. Una vita per l’animazione”. La mostra presenta una selezione di disegni e illustrazioni curata personalmente da Hidetoshi Omori, che ha scelto opere rappresentative dei suoi lavori nelle serie TV e nei film d’animazione.

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                                                                                                                                       Jim Cornish   

“Jim Cornish – The Director’s pencil Monkey” – La prima mostra italiana di Jim Cornish è un percorso in tre atti che mette in rilievo il suo lavoro con grandi artisti del cinema “di genere”. Fantasy, Action e Cinema eroico sono i tre pilastri rappresentati con storyboard e visualizzazioni di scene epiche immaginate da Cornish per maestri del cinema contemporaneo quali Christopher Nolan, David Yates, Alfonso Cuaròn e Sam Mendes.

Fra gli eventi speciali e anteprime, meritano una segnalazione;

Terza edizione “MUSICOMICS, PREMIO ROMICS MUSICA PER IMMAGINI” assegnato ai compositori di musiche per film, TV, animazioni e progetti audiovisivi

TOPOLINO E IL MONDO DI CIRCUS. Il tendone dello Shadow Cirus approda sulle pagine di TOPOLINO (Panini Disney),

PERA TOONS: COME NASCE UNA FREDDURA A FUMETTI? Il campione di battute e giochi di parole Pera Toons, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro Ridere (Tunué), racconta come nascono le sue mitiche freddure.

Venerdi 4 ottobre LE ANTEPRIME TARGATE RAI KIDS. Rai Kids presenta in anteprima le nuove serie Anatane e i ragazzi di Okura e Alex Player.

CRISTINA D’AVENA, SPECIAL GUEST. Sabato 5 ottobre un imperdibile viaggio nelle sigle dei cartoni animati più amati.

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I GRANDI COMPLEANNI. Buon compleanno Pollon! Tra aneddoti, documenti d’epoca e live performance inedite, ripercorreremo lil so arrivo in Italia, 40 anni fa. Una performance tra musica, doppiaggio e disegno festeggerà inoltre, i 40 anni del film La storia infinita con Paolo Barbieri, i Raggi Fotonici.

La casa editrice Giunti, venerdì 4 ottobre propone un evento speciale insieme agli autori per ripercorrere l’affascinante storia di W.I.T.C.H., svelandone curiosità e retroscena.

SIMON GANE E IL MONDO DI SUNBURN. Simon Gane (Godzilla, They’re not like us), domenica 6 presenta il suo ultimo lavoro, Sunburn scritto da Andi Watson e da lui disegnato per la casa editrice saldaPress.

JEEG CONTRO GOLDRAKE. Sabato 5 ottobre Luca Papeo, presenta il suo Jeeg contro Goldrake

ROMICS – AREA KIDS&JUNIOR: IL NUOVO SPAZIO DEDICATO A BAMBINI E RAGAZZI. L’edizione XXXIII del Festival introduce un’area dedicata a bambini e ragazzi: Romics – Area Kids&Junior. Situata nel padiglione 6, ROMICS – MASTERCLASS E WORKSHOP.

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Durante i quattro giorni del Festival i grandi autori italiani e internazionali propongono imperdibili approfondimenti su tecniche di disegno: Hidetoshi Omori, Romics d’Oro, presente con una masterclass sulle tecniche di disegno, il suo approccio al personaggio, il Mecha Design e le linee essenziali per costruire un character;

L’ARTIST ALLEY, LO SPAZIO DEDICATO AGLI AUTORI. Con oltre cinquanta postazioni, in continua crescita la grande Artist Alley di Romics che vede protagonisti le grandi firme del fumetto italiano e internazionale:

Il grande Cinema torna nell’Area Movie di Romics con anteprime, protagonisti e incontri sui titoli più importanti in arrivo in sala nei prossimi mesi. Il regista, il produttore Andrea Sgaravatti e il cast presenteranno alcuni estratti in anteprima del film. “Timor – Finché c’è morte c’è speranza”, dark adventure per la regia di Valerio di Lorenzo, in arrivo al cinema in autunno.

TRA GLI APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA

Giovedì 3 ottobre, Stefania Gatti presenta il suo nuovo romanzo Niente è come sembra (Gallucci Editore)

Venerdì 4 ottobre, Fraffrog presenta Il Pianeta Pillola, la sua ultima opera edita da Gigaciao; Chiara Lipari, autrice e web creator presenta il suo nuovo romanzo fantasy Il reame delle illusioni (Cairo Editore); Christian Cornia e Giorgio Salati, presentano il loro ultimo volume Brina (Tunuè); Roberto Grossi dialoga sulla sua ultima opera La grande rimozione (Coconino Press – Fandango); Silvia Casini e lo Chef Ojisan offrono un viaggio nel gusto visionario di Miyazaki, tra cultura amore e cucina; Sio e Dado presentano il nuovo Evviva che bello – Lilla? (GigaCiao).

Sabato 5 ottobre, Paolo Barbieri e Chiara Lipari dialogano sull’’importanza e la forza dei Miti; Giuseppe Palumbo, Romics d’Oro, propone un focus sulla sua recente opera La sola cura; l’Associazione Compositori Musiche da Film (ACMF) propone un’occasione unica per esplorare le complesse regole che governano l’assegnazione degli Oscar per la migliore colonna sonora; la musicologa Angela Forin e il compositore Claudio Simonetti, parlando del dialogo tra musica e cinema svelano i trucchi del mestiere; Sio, Fraffrog e Dado risponderanno alle giga-domande arrivate dai loro fan in un talk tutto da ridere targato GigaCiao;

Domenica 6 ottobre, la Scuola Internazionale di Comics con Midori Yamane, Eleonora Carlini e Susanna Mariani ripercorrono un viaggio immaginario dal manga giapponese al fumetto francese. Moscerine Film Festival dà voce ai bambini che diventano i veri protagonisti del dialogo sull’importanza dell’educazione all’immagine; Inma R., Shinichi, Meusa e Dario Sicchio, dialogano per scoprire e comprendere sempre meglio il fenomeno mondiale dei webtoon, manga e comics online; in collaborazione con Animundi, un incontro inclusivo per scoprire Lampadino e Caramella l’unico cartone animato al mondo accessibile a tutti i bambini, anche con disabilità sensoriali perché realizzato utilizzando forme di comunicazione innovative.

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                                                                                                                      Lampadino e Caramella

Confermati i due appuntamenti cosplay con il Cosplay Kids, alla conduzione di Fiore di Luna e la giovanissima e talentuosa attrice e doppiatrice Azzurra Dottori dove i più piccoli potranno vestire i panni dei propri personaggi preferiti interpretando il più forte dei supereroi o la più bella delle principesse in una sfilata ricca di colori e simpatia e il Romics Cosplay Award, il grande appuntamento autunnale condotto da Beatrice Lorenzi con le selezioni internazionali. La gara selezionerà la miglior coppia di cosplay italiani che prenderà parte al World Cosplay Summit 2025 di Nagoya, il campionato mondiale del cosplay; tra i tanti premi in palio, in collaborazione con l’Istituto Giapponese di Cultura a Roma il nuovo Japan Garden Special Prize che offrirà ai vincitori la possibilità di realizzare un inedito photoshooting nel giardino giapponese dell’Istituto di Cultura.

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Tornei, anteprime e divertimento: Romics è un’esperienza imperdibile per gli appassionati di videogiochi e card games. Durante i quattro giorni di manifestazione, i visitatori potranno divertirsi con un’ampia varietà di attività: dai card games alle escape room, dai puzzle game al retrogaming, fino ad arrivare a numerose aree dedicate al free play.

INFORMAZIONI IN BREVE
Quando: da giovedì 3 a domenica 6 ottobre 2024 dalle ore 10:00 alle 20:00.
Dove: Fiera Roma, Via Portuense 1645, 00148 Roma (RM), ingresso Nord ed ingresso Est (tutti i giorni)
Organizzatori: Fiera Roma e ISI.Urb
Ingresso: L’accesso alla manifestazione sarà consentito esclusivamente ai visitatori che avranno acquistato preventivamente il biglietto. I biglietti sono acquistabili esclusivamente dal sito www.romics.it o presso i rivenditori autorizzati Vivaticket.
Aggiornamenti:
www.romics.ithttps://www.facebook.com/RomicsOfficial https://www.instagram.com/romicsofficialhttps://www.tiktok.com/@romicsofficial

Mail: info@romics.it  – Tel: 06.93956069 / 06.9396007

 

Alla scoperta del turismo di qualità di FS Treni Turistici Italiani.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Un servizio al passo con i nuovi tempi di fare turismo. La vacanza inizia quando sali a bordo. Con i treni Espressi di FS Treni Turistici Italiani è possibile vivere un’esperienza di viaggio unica. Il treno il mezzo di trasporto più green al mondo e questo in modo particolare con la sua livrea colore del cielo e del mare. I Night Espresso collegano Roma ad Alba e Roma a Lecce con l’Espresso Salento. Gli Espressi Giorno Milano a Livorno – Espresso Versilia – ,Milano a Ventimiglia –  e Roma ad Assisi –. Al momento sono due i nuovi collegamenti autunnali di FS Treni Turistici Italiani, società del Gruppo FS Italiane: l’Espresso Langhe-Monferrato e l’Espresso Assisi. Da comunicato stampa: “I due treni autunnali di FS TTI nascono con l’obiettivo di offrire un nuovo modo di viaggiare che coniuga il turismo lento, sostenibile, di qualità alla bellezza del viaggio in treno, a bordo di carrozze completamente ristilizzate per garantire il massimo comfort verso destinazioni dall’alto valore storico, paesaggistico ed enogastronomico.

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L’Espresso Assisi viaggerà sabato e domenica dal 5 ottobre al 1° dicembre, da Roma Termini ad Assisi, con fermate a Terni, Spoleto, Foligno e Spello. Il sabato la partenza è prevista alle 10.05 mentre il ritorno alle 18.00, la domenica invece si parte alle 8.30 e si rientra alle 16.58.

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L’Espresso Langhe-Monferrato, invece, collega Roma con Alba, effettuando fermate anche a Nizza Monferrato e Asti. Le partenze da Roma Termini sono previste il 25 e il 31 ottobre alle ore 19.57 con arrivo a destinazione alle 10.35. Il rientro a Roma è previsto il 27 ottobre e il 3 novembre alle ore 18.55 con arrivo nella Capitale alle 6.33.

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                                                                                                                   Spazio ristorante

Nell’Espresso Assisi i viaggiatori potranno accomodarsi nei confortevoli salottini privati mentre sull’Espresso notturno Langhe-Monferrato sono a disposizione le carrozze letto dove i passeggeri potranno riposare in un ambiente curato e nella massima privacy”.

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                                                   Cuccetta di 1^ classe. E’ prevista anche una sistemazione letto con servizio e lavabo privat1

Un tuffo nel passato per vivere il presente in modo confortevole, elegante e rilassato con servizi dedicati a bordo anche nella ristorazione a prezzi contenuti.

Anche a ottobre sarà possibile beneficiare, scegliendo la tariffa “TTI Special”, di uno sconto del 50% su tutti i biglietti acquistati entro 48 ore dalla partenza.

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                                                                                              Cuccette di 2^ classe trasformabili fino a 6 posti letto

I biglietti per viaggiare a bordo dell’Espresso Assisi e dell’Espresso Langhe-Monferrato sono acquistabili sul sito www.fstrenituristici.it e su tutti i canali di vendita di Trenitalia, App, biglietterie di stazione e self-service.

 

Capena (RM) – Presente fino al 4 ottobre 2025 all’Art Forum Würth Capena la mostra “Pathos und Pastos. Christopher Lehmpfuhl nella Collezione Würth”

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Non voglio soddisfare i nostri clienti, voglio ispirarli – Prof. Dr. h. C. mult Reinhold Würth

Pathos und Pastos (patos e impasto) riunisce oltre 40 opere, per lo più appartenenti alla Collezione Würth insieme ad alcuni dipinti di proprietà dello stesso artista, con l’intento di esplorare, come scrive il comunicato stampa, “alcune delle serie più significative del suo lavoro, come le scultoree rappresentazioni urbane e i luminosi paesaggi naturali dei viaggi compiuti in diverse parti del mondo (India, Islanda, Italia). Avvicinarsi all’opera di Lehmpfuhl significa intraprendere un viaggio nella storia della pittura. I suoi lavori hanno una doppia fonte di ispirazione: da un lato, l’Impressionismo, con il suo approccio immersivo ai paesaggi – Lehmpfuhl è un pittore en plein air – dei quali cerca di cogliere l’effimero della luce all’aperto, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche; dall’altro, l’Espressionismo, che permea le sue opere di personalità e stati d’animo, trasformando gli spazi della tela in manifestazioni dell’interiorità piuttosto che in luoghi oggettivabili. Ogni creazione di Lehmpfuhl contiene litri di una vernice pastosa, grumi di materia stesi manualmente in un’esecuzione organica e magistrale. Un gesto significativo che apporta un enorme lirismo alle sue tele che fanno appello alle emozioni fino a scuotere chi le guarda. Proprio da qui il riferimento, nel titolo della mostra, al Pathos con cui Aristotele designava uno dei tre pilastri della persuasione: in questo caso, il modo in cui l’opera d’arte influenza lo spettatore, lo commuove e lo interroga.”

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Christopher Lehmpfuhl ha origini berlinesi e vive questa sua condizione con l’orgoglio di essere parte di una comunità che, con particolare riferimento alle arti visive, è all’apice della cultura europea. Tutto questo trova effettivo riscontro nei soggetti delle tante opere che testimoniano questa rinascita culturale, e non solo, particolarmente sentita dopo la caduta del muro – 1989 -. Lontano dall’idillio da cartolina, l’artista, come riportato nel comunicato stampa: “registra i cambiamenti negli spazi pubblici durante le attività di costruzione: gru edili e rovine incombono nel suo lavoro. Per decenni, ha catturato su tela luoghi emblematici come il Castello di Berlino, creando opere che mostrano una situazione e al contempo trasmettendo una sensazione”.

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                                                                                 Chiostro gotico di Magdeburgo

Le opere presenti lungo tutto il percorso espositivo che si articola in uno affascinante spazio appositamente realizzato per ospitare rassegne di opere d’arte, sono una testimonianza eloquente di una ricchezza delle stesse ma anche della dolcezza che le circonda come nel ritratto amorevole dei genitori, saliti in cielo, ai quali nel momento di distacco dalla vita si avverte il bisogno di dover tracciare un bilancio della propria esistenza. Questo ciclo, Neue Heimat, di proprietà dell’artista, è carico di memoria e significati personali e si distingue dagli altri lavori in quanto realizzato in bianco e nero, dipinto in atelier con il pennello, e basato su fotografie dei genitori e del nonno, fornaio.

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La mostra è accompagnata dal catalogo in lingua tedesca con appendice in italiano, pagine 118 costo €.30,00 in mostra, edito da Swiridoff con la prefazione di C. Sylvia Weber, direttrice della Collezione Würth e saggi di Thomas Gädeke, Susanne Zargar Swiridoff e Kirsten Fiege e il contributo dell’artista.

Capena (RM) – Viale della Buona Fortuna, 2 CAP 00060 Ingresso gratuito Orario di apertura al pubblico: lunedì – venerdì: 10.00 – 17.00 sabato e domenica aperto per eventi e laboratori creativi festivi chiuso. Informazioni Tel. 06/90103800 | cell: 3317541611 | mail: art.forum@wuerth.it |www.artforumwuerth.it

 

Folk a Coltodino con il “Gruppo Folkloristico Città di Cures di Fara in Sabina (RI)” – E se non fosse solo folk?

Donatello Urbani – Testo e foto

Nel sito web del Gruppo Folkloristico Città di Cures di Coltodino, frazione del Comune di Fara in Sabina (Rieti) si legge che questi sia stato costituito nel “2003 per iniziativa di 7 famiglie del luogo, con l’obiettivo di riscoprire e divulgare usi, costumi e tradizioni popolari del proprio territorio”. Nel corso degli anni ai soci fondatori si sono aggiunte molte altre persone.

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Le attività intraprese nei successivi 20 anni sono state le più svariate da un approfondita ricerca sugli abiti con una particolare attenzione ai tessuti, alle danze caratteristiche degli anni passati, alle musiche ed alla ricostruzione degli strumenti musicali non più in uso per consentire una fedele interpretazione, con i quali venivano eseguite in passato, fino ad un’ampia documentazione visiva, foto e riprese cinematografiche. Tutto questo è stato al centro dei festeggiamenti del ventesimo anniversario del 7 e 8 settembre 2024.

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Un buon interesse, fra le diverse iniziative programmate, è stato richiamato dalla visita guidata da Chiara Apolloni al paese ed al quartiere Santa Maria dei Santi dove sono presenti delle grotte scavate nel tufo utilizzate fino a non molto tempo come depositi di derrate alimentari per il loro costante clima ed i resti di una chiesetta: S.Chiara, di cui resta in piedi solo parte della facciata che, dallo stile architettonico, si potrebbe far risalire al tardo medioevo.

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Tutto questo è folk? Così lo abbiamo chiamato da sempre. Sotto l’abito realizzato con i tessuti del corredo matrimoniale della bisnonna, la macine trainata dal mulo o il suono di un triccaballacche che segna il tempo di una danza popolare s’intravede la volontà di tante persone che vogliono lanciare un messaggio: noi resistiamo alla tentazione delle vita in città per vivere una vita sana e culturalmente interessante.

Colt.4La promozione culturale, saggiamente gestita, esclusivo compito delle istituzioni pubbliche, genera progresso e ricchezza su tutto il territorio e offre alla popolazione un’ importante scelta di vita: una urbana anonima immersa in una ripetitiva quotidianità, oppure una rurale, forse identificata con tanto di soprannome, con interessanti risvolti culturali e buoni rapporti sociali.

La Necropoli romana di Passo Corese – Il passato interpreta il presente

Donatello Urbani testo e foto

Il convegno organizzato lo scorso 6 settembre dalla Pro Loco di Fara in Sabina – Sala civica di Santa Chiara – che ha avuto per tema: “Le Tombe di Passo Corese – studio di una necropoli romana” è stato, principalmente, un atto dovuto alla popolazione che gravita e utilizza l’area della Stazione Ferroviaria di Passo Corese, non solo per aver sottratto alla pubblica fruibilità un’area strategica di grande utilità per gli utilizzatori, molti i pendolari, quanto per gettare una luce sugli abitanti  presenti in queste terre nel I – II sec. d.C. scoprirne le vicende umane e le cause che le hanno caratterizzate e, come riportato nel comunicato stampa: “conoscere da vicino alcuni ritrovamenti funerari” provenienti dalla suddetta necropoli temporaneamente esposti nel Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina, sito in piazza Duomo a Fara in Sabina.

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Da comunicato stampa: “Si tratta infatti di antichi resti di eccezionale importanza, che promettono di gettare nuova luce sulla storia di Fara in Sabina e i suoi dintorni. Questi reperti, frutto di recenti scavi condotti nei pressi della stazione della frazione di Passo Corese (durante un intervento di bonifica dagli ordigni bellici è stata infatti incredibilmente rinvenuta una necropoli romana, ovvero ben 42 sepolture datate dal I al III secolo d.C.) includono gli scheletri di una comunità vissuta qui oltre 1800 anni fa. Nello specifico, si tratta delle unità sepolcrali T36 e T38 che offrono preziose informazioni sulle pratiche funerarie e sulla società dell’epoca: viene considerato infatti uno dei ritrovamenti più prestigiosi degli ultimi anni.”

Il convegno, presentato da Alessandra Petra, direttrice del Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina, ha incentrato le sue attenzioni sull’intera campagna di scavo e relativi reperti rinvenuti. E’ oggi possibile conoscerli a fondo e apprezzarne l’importanza grazie agli interventi di studiosi che hanno prima scavato e successivamente studiato con approfondite ricerche scientifiche quanto rinvenuto. Tra questi: dott. Alessandro Betori, Soprintendente SABAP per le province di Frosinone e Latina; dott. Emanuele Brucchietti, archeologo; dott. Mauro Lo Castro, Soc. Coop. Il Betilo – Servizi per i Beni Culturali s.r.l; dott.ssa Rosaria Olevano, Soc. Coop. Il Betilo – Servizi per i Beni Culturali s.r.l; dott. Mauro Rubini, Direttore Servizio di Antropologia della SABAP per le province di Frosinone e Latina; dott. Angelo Gismondi, Laboratorio di Botanica, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”; dott.ssa Cristina Martínez Labarga, Centro di Antropologia molecolare per lo studio del DNA antico, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”; dott.ssa Flavia Maria Novi Bonaccorsi, Conservatore per i Beni Culturali; dott.ssa Tiziana Orsini, Istituto di Biochimica e Biologia cellule CNR di Monterotondo, Roma.

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L’intervento della suddetta dott.ssa Tiziana Orsini, Istituto di Biochimica e Biologia cellule CNR di Monterotondo, Roma presentando la ricomposizione ossea degli individui  inumati nelle unità sepolcrali T36 e T38, attualmente custodite al Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina – ha consentito di poter appurare quanto gli studi antropologici precedentemente condotti hanno fatto emergere: le condizioni complessive di salute erano buone, nonostante non appartenessero a classi particolarmente agiate. Gli unici indici di deterioramento sono dovuti a fattori di stress occupazionale/funzionale e a una scarsa igiene orale”.

Volendo, per pura curiosità, mettere a confronto le caratteristiche socio/antropologiche di1800 anni fa con quelle presenti attualmente nella popolazione sabina si può rilevare il buono stato di salute in generale della popolazione residente, anche in presenza della durezza del lavoro che richiede l’olivicoltura, dovuto alla salubrità del luogo per la carenza di fonti inquinanti e la buona qualità del cibo. Il buon soggiorno in Sabina è una caratteristica che non ha età.

Per informazioni e prenotazioni per visitare il Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina,   contattare l’Ufficio Turistico Comunale in piazza Duomo, 2: Tel.0765/277321 (gio. ven. sab. domenica e festivi), 380/2838920 (WhatsApp), visitafarainsabina@gmail.com

Mostra a Tivoli – Villa d’Este – “Cari agli dèi: l’età giovane e la rivoluzione nelle arti”, fino al 3 novembre 2024

Giorgia Lattanzi

Il titolo, tratto da un antico verso del commediografo greco Menandro (342-291 a.C. ca.), evoca la questione della morte prematura, punto focale dell’esposizione: “Cari agli dèi” sono le parole che tentano di dare consolazione al dolore di un lutto prematuro, cercando di sanare la perdita con la consapevolezza che gli dèi, riconoscendo il valore e le grandi capacità dei giovani, li abbiano voluti richiamare a sé per averli vicini.

Le opere d’arte offrono  infinite forme di lettura e ognuna di esse apre  scenari culturari che ci permettono di tornare a riflettere su temi ancora irrisolti o degni di essere visitati ogni qual volta se ne senta la necessità

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La mostra ora in corso presso la Villa D’ Este ci riporta la concetto di “ giovinezza”,  un’età dell’uomo dove la carica espressiva è al culmine della sua potenza. Forse un po’ acerba e scevra da ogni forma di saggezza ma proprio per questo è pura, totale e di infinita bellezza.  Gli artisti in mostra sono uniti dal  loro triste ed eroico vissuto. Un filo invisibile lì tiene  uniti,  le loro opere sono sospese su di noi .

Umberto Boccioni, Antonio Sant’Elia, Scipione, Yves Klein, Piero Manzoni, Pino Pascali, Francesca Woodman e Andrea Pazienza, nella loro breve carriera sono stati capaci di realizzare contributi tanto significativi da cambiare profondamente il linguaggio dell’arte contemporanea.

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                                                                                         Pino Pascali – “Velocipedista” – 1963

Accanto alle loro opere, i capolavori di scrittori quali Stephen Crane, Percy Bysshe Shelley, John Keats, Anne Brontë, Henri Alban Fournier, Raymond Radiguet, Heinrich von Kleist, Antonia Pozzi che hanno modificato in maniera indelebile i codici linguistici e l’immaginario collettivo.

Nelle stanze di Villa d’Este, anche spezzoni di film e brani musicali di grandi nomi del passato che nella loro esistenza hanno lasciato capolavori indimenticabili, rivoluzionando la storia del cinema e della musica.

“La rassegna illustra il terzo capitolo di una trilogia che prende spunto dal pensiero di Friedrich Nietzsche, quale risposta culturale alla tragedia umana legata al Covid – racconta Andrea Bruciati -; partire da un’analisi dell’uomo e delle sue fragilità (Ecce Homo, 2021) per una diversa consapevolezza (Umano troppo umano, 2022) al fine di superare i nostri limiti ed evidenziare l’importanza ricostruttiva attraverso le nuove generazioni (Cari agli dei, 2024), è l’obbiettivo che questo itinerario si era preposto. Le nostre radici culturali partono dai semidei dell’arte classica per aggiornarsi alle valenze maledette della poesia simbolista per trovare ampia testimonianza, soprattutto musicale, lungo il secolo appena trascorso. Nello specifico il progetto al centro della disamina è una ricognizione che si focalizza su autori che hanno rivoluzionato le arti visive in Italia nel XX secolo, perché ritengo che l’Istituto, esso stesso risultato di protagonisti pionieristici ai loro tempi, debba ritornare ad essere quella fucina di idee e di soluzioni aperte alla contemporaneità, seminali al prossimo futuro.”

I luoghi cari alle arti sono degli scrigni sicuri,  generatori  e custodi di riflessioni e  significati  che prendono forma e continuano a  donare ai visitatori nuove opportunità per leggere il nostro tempo.