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Giornata Mondiale del Diabete -L’Associazione Italiana dell’Ordine di Malta ha presentato il convegno: “Diabete 2025: Innovazione, integrazione, nuovi orizzonti di prevenzione e cura”

Redazione

L’incontro tenuto nella prestigiosa sede romana – Piazza del Grillo –  del Sovrano Militare Ordine di Malta ha riunito rappresentanti delle istituzioni, esperti del mondo clinico e accademico, società scientifiche, industria e associazioni di pazienti per affrontare in una sinergia comune le sfide future della gestione del diabete e delle malattie metaboliche, dove innovazione e prossimità diventano leve fondamentali per migliorare la qualità della cura e la sostenibilità del sistema.

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Significativo in proposito l’intervento Marcello Gemmato, Sottosegretario alla Salute: “Il farmaco deve raggiungere il cittadino, non il contrario” rilanciando la sanità di prossimità: “Cure più vicine, meno burocrazia e più prevenzione per rendere sostenibile il Servizio Sanitario Nazionale”.

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Ad aprire il convegno sono stati Antonio Aurigemma – Presidente del Consiglio Regionale del Lazio e Paolo Trancassini – Questore della Camera dei Deputati. A seguire gli interventi di varie personalità’. Da comunicato stampa: “ Sottolinea Edoardo Bellomo, direttore generale delle strutture sanitarie dell’Ordine di Malta in Italia: “Negli ultimi anni l’Associazione ha sviluppato progetti innovativi che uniscono telemonitoraggio, infusori di nuova generazione e dispositivi digitali per seguire i pazienti a distanza, migliorando il controllo glicemico e riducendo accessi impropri alle strutture sanitarie. Al tempo stesso, ha avviato un percorso unico in Italia in collaborazione con l’Ospedale Bambino Gesù per accompagnare i giovani con diabete nel delicato passaggio all’età adulta, garantendo continuità terapeutica e supporto personalizzato. Grande attenzione è riservata anche alla prevenzione su larga scala, con screening territoriali e campagne di sensibilizzazione, in particolare sulle correlazioni tra diabete, oncologia ed epatopatie.

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Questa visione va di pari passo con un cambiamento organizzativo più ampio. L’Ordine di Malta sta infatti costruendo nuove reti territoriali integrate, capaci di armonizzare l’offerta plurispecialistica e garantire percorsi personalizzati e replicabili in tutta Italia, riducendo l’abbandono delle cure e le disuguaglianze di accesso. «Crediamo nella medicina personalizzata: trattare il paziente quando è ancora in fase preclinica è l’obiettivo ideale – aggiunge Bellomo –. Solo unendo le forze è possibile organizzare screening su vasta scala, raggiungere centinaia di migliaia di persone e fare davvero la differenza per il Servizio Sanitario Nazionale».

Con oltre 1,5 milioni di prestazioni sanitarie erogate ogni anno e un piano di sviluppo 2025-2029 che punta a rafforzare tecnologie, unità operative e centri ambulatoriali, l’Associazione Italiana dell’Ordine di Malta conferma così il proprio ruolo di laboratorio di innovazione sanitaria e presidio per la salute pubblica.”

 

“Le ferrovie d’Italia (1861-2025) – Dall’unità nazionale alle sfide del futuro” in mostra a Roma fino all’11 gennaio 2026 nel complesso del Vittoriano, Sala Zanardelli – Palazzo Venezia, Giardino grande

Redazione – Foto Donatello Urbani

Da comunicato stampa: “…. Un viaggio lungo oltre un secolo e mezzo, tra binari e trasformazioni sociali, artistiche e culturali, innovazioni tecnologiche e grandi sfide del Paese: è questo il racconto al centro della mostra Le ferrovie d’Italia (1861-2025). Dall’unità nazionale alle sfide del futuro, promossa e organizzata da VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia e dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane…..

Il Vittoriano, concepito nel 1878, all’indomani della scomparsa di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, e cuore simbolico della Nazione, costituisce il luogo ideale per accogliere la visione di Cavour e tradurla in un racconto espositivo. Gestito dal VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, istituto autonomo del Ministero della Cultura, il Vittoriano è luogo di arte, di memoria e insieme uno spazio vivo, dove riflettere sul processo risorgimentale e sui valori fondativi della Nazione: libertà della patria e unità dei cittadini, ora in un contesto democratico ed europeo.

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                                                       Angelo Morbelli: “Alla stazione centrale ” (Milano) – 1887 – Olio su tela

L’iniziativa s’inserisce nelle celebrazioni per i 120 anni dalla fondazione delle Ferrovie dello Stato, avvenuta nel 1905. Da allora, le Ferrovie dello Stato hanno accompagnato ogni fase cruciale della storia italiana, dalla ricostruzione postbellica al boom economico, fino all’Alta Velocità e alla transizione digitale di oggi.

La storia dell’unità nazionale e la storia delle ferrovie risultano pressoché inseparabili: i binari hanno reso concreta la geografia politica italiana, collegando territori divisi da secoli, favorito scambi economici e culturali, ridotto distanze, creato opportunità di lavoro e di mobilità sociale. I treni e le stazioni hanno anche contribuito a plasmare una nuova identità collettiva, fatta di viaggi, incontri, pendolarismi, emigrazioni, ritorni. In questo processo ormai ultrasecolare, le ferrovie sono state fonte d’ispirazione per letterati e artisti, diventando metafora potente della modernità, della velocità e del progresso, talvolta anche delle loro innegabili contraddizioni.

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La storia delle ferrovie italiane si articola in quattro sezioni cronologiche, una sezione immersiva e infine una sezione didattico-dimostrativa. La prima sezione, dal 1861 al 1904, racconta la difficile trasformazione delle prime reti regionali in un sistema effettivamente nazionale. La seconda sezione, dal 1905 al 1944, affronta l’età della gestione statale, con la fondazione di FS, delle innovazioni tecniche, dell’uso politico e militare della ferrovia, fino al regime fascista e alla Seconda guerra mondiale. La terza sezione, dal 1945 al 1984, vede al centro la ricostruzione postbellica, il boom economico e il ruolo dei treni nelle grandi migrazioni interne e nel pendolarismo quotidiano. La quarta sezione, dal 1985 a oggi, verte sull’Alta Velocità, la digitalizzazione e le sfide della sostenibilità, aprendo uno sguardo al futuro. La sezione immersiva, posta sempre nella Sala Zanardelli, consente attraverso la più avanzata tecnologia digitale di fruire del racconto anche in termini emotivi e multisensoriali. La sezione didattico-dimostrativa si trova nel Giardino grande di Palazzo Venezia: due monumentali riproduzioni in scala permettono di apprezzare le qualità estetiche del “Settebello” e dell’“Arlecchino”, icone del design italiano del dopoguerra.

20251106_164442 B                                                                Giorgio de Chirico – “Souvenir d’Italie – 1950 Olio su tela

La mostra, che parte da un impianto storico rigoroso, affronta il tema con un accentuato carattere interdisciplinare. Quattro in ogni sezione gli assi principali di lettura, che si concretizzano in altrettanti pannelli informativi. Questi assi mettono in luce l’impatto delle ferrovie e, insieme, la loro capacità di trasformazione. Oltre che mezzo di trasporto, il treno era ed è un dispositivo capace di mutare la percezione del tempo, ridefinire il concetto di distanza e ispirare nuove visioni del lavoro, dell’identità e della comunità.

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Per tutta la durata dell’esposizione il team didattico del VIVE propone un ricco programma di attività rivolte a bambini, famiglie, utenti con esigenze specifiche scuole di ogni ordine e grado.”

Per maggiori informazioni: https://vive.cultura.gov.it/it – Orari Dalle ore 9.30 alle 19.30, con ultimo ingresso alle 18.45 – Biglietti https://vive.midaticket.com/categoria/mostra-le-ferrovie-ditalia-1861-2025/

 

Agri Under 35 – Coltiviamo il futuro – Presentata a Roma a cura di Confeuro un’indagine – “Agri Under 35 – Coltiviamo il futuro” – sulla professione dell’agricoltore oggi

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Colui che piante degli alberi ama gli altri oltre se stesso –  “Thomas Fuller”

 

La coltivazione della terra offre un futuro ad un giovane under 35 che vuole intraprendere la professione di agricoltore? Vivere in campagna è qualcosa che fa bene alla mente, senza agricoltura e allevamento non ci sarebbe la vita, ne l’uomo sulla terra.

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Da comunicato stampa: “Nel mese di settembre 2025, Istituto Piepoli ha realizzato per Confeuro – la Confederazione Agricoltori Europei, presieduta da Andrea Tiso – un’indagine sui giovani italiani volta a comprendere le loro opinioni sull’alimentazione e la loro percezione del futuro dell’agricoltura e del cibo artificiale. L’indagine in particolare ha coinvolto 500 giovani tra i 18 e i 35 anni, con quote proporzionali per genere, fasce d’età, grandi ripartizioni geografiche e ampiezza del comune di residenza. Il Report Confeuro/ Piepoli è stato presentato mercoledì 5 novembre al Momec, a Roma, alla presenza di autorità istituzionali ed esponenti del settore primario”.

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Questa indagine ha riservato una particolare attenzione all’importanza del cibo, della sua provenienza e della buona qualità – 9 giovani su 10 affermano infatti di fare la spesa personalmente o di cercare, in ogni caso, di mangiare bene – focalizzandosi sui “nuovel food” e cibi artificiali.

Inoltre “Sostenere i giovani in agricoltura significa sostenere il futuro del Paese. Per farlo, occorre agire subito, abbattendo le barriere economiche, burocratiche e culturali che oggi impediscono a migliaia di ragazzi e ragazze di trasformare una vocazione in un’impresa”. (Da indagine Confeuro a cura dell’Istituto Piepoli)

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Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione Agricoltori Europei commenta così i dati: “L’indagine realizzata dall’Istituto Piepoli per Confeuro mette in luce un dato fondamentale: i giovani italiani sono tutt’altro che disinteressati ai temi dell’alimentazione, agricoltura e futuro del cibo. Al contrario, mostrano sensibilità spiccata, forte consapevolezza culturale e capacità di valutazione matura, che non si limita a semplici scelte di consumo, ma si estende a una visione complessiva del rapporto tra uomo, natura, cibo e società. Confeuro ritiene che il quadro emerso dall’indagine dunque rappresenti un importante segnale di fiducia nel futuro dell’agricoltura italiana. La consapevolezza dei giovani, la loro sensibilità verso la qualità, il rispetto per il lavoro agricolo e l’apertura verso l’innovazione delineano un orizzonte fertile per costruire una nuova stagione del settore primario. È ora fondamentale investire nella formazione, nell’accesso alla terra e nelle politiche di incentivo, affinché il potenziale espresso da questo 15% si trasformi in realtà concreta. Solo così si potrà garantire quel ricambio generazionale che oggi è la vera sfida – e la più grande opportunità – per l’agricoltura italiana. E ruolo fondamentale dovranno averlo anche la politica e le istituzioni nella consapevolezza maturata che sostenere i giovani in agricoltura significa sostenere il futuro del Paese. Per farlo, occorre agire subito, abbattendo le barriere economiche, burocratiche e culturali che oggi impediscono a migliaia di ragazzi e ragazze di trasformare una vocazione in un’impresa. E serve una strategia nazionale, che non si limiti a misure spot o incentivi temporanei, ma strutturale e di ampio respiro, che riconosca il valore sistemico dell’agricoltura nella transizione ecologica, nella lotta alla crisi climatica, nella sicurezza alimentare, nella rigenerazione dei territori, e nel ricambio generazionale nel mondo del lavoro”.

Infine, sempre a cura del presidente Tiso: “Non dobbiamo arrivare a stringerci nel dolore dei funerali di vittime innocenti, se possiamo stringerci la mano nel siglare accordi che possano impedire le morti sul lavoro”.

 

 

Andrea Camilleri in mostra a “La Dante” – Palazzo Firenze – Piazza di Firenze n.27 Roma – fino 9 novembre 2025 con ingresso gratuito – per ricordarlo nei 100 anni della nascita.

Redazione – Foto Donatello Urbani

Da comunicato stampa: “La mostra è parte del progetto di celebrazioni dei cento anni dalla nascita dello scrittore ed è a cura dello storico della letteratura italiana Giulio Ferroni. Realizzata dalla Società Dante Alighieri in collaborazione con il Fondo Andrea Camilleri, con la produzione di Arthemisia, l’esposizione è accompagnata da un’audioguida con la voce di Marco Presta, già allievo di Camilleri all’Accademia nazionale d’arte drammatica.

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La mostra intende indagare la figura dello  – scrittore siciliano andando ben oltre il suo ruolo di “inventore” del celebre Commissario Montalbano, grazie a un percorso suggestivo tra documenti originali, fotografie, lettere, copioni, edizioni rare e materiali audiovisivi organizzato in sei sezioni tematiche a ripercorrere la vita e l’opera di uno degli autori più amati del Novecento.
Camilleri, come già Pirandello, ha concepito il mondo come un grande palcoscenico dove voci, accenti e scritture si sono intrecciate in un teatro infinito. Delle voci e delle pronunce in cui detto teatro si manifestava, del diverso disporsi e intrecciarsi di linguaggi in situazione, degli accenti e posture dei diversi personaggi, persone o marionette che tutti siamo, Camilleri è rimasto sempre in ascolto, con “onnivora” partecipazione a tutti gli aspetti della vita del mondo.
Se il suo universo creativo non può essere confinato in una sola disciplina, altrettanto vasta e fitta è stata la rete di contatti e rapporti personali, amicizie, conoscenze, frequentazioni e scambi intessuti da Camilleri con numerosi protagonisti della vita culturale dell’Italia. La mostra di Palazzo Firenze percorre e svela la profonda coerenza di un impegno culturale e artistico, quello dell’autore, dalla sua formazione giovanile alla consacrazione internazionale, attraversando il suo intenso impegno per il teatro, la radio, la televisione, la narrativa e l’arte visiva dalla metà del Novecento per approdare ai primi operosi lacerti del nuovo secolo/millennio.
Il percorso espositivo si chiude con gli anni della definitiva affermazione di Andrea Camilleri e con la rievocazione del monologo Conversazione su Tiresia, da lui stesso pronunciato nel 2018 nel Teatro Greco di Siracusa un anno prima della sua scomparsa. In questa occasione, l’autore ha suggellato la trasformazione della sua voce e del suo pensiero, sempre lucidi e critici, nel simbolo stesso di una vitalità rimasta creativa e brillante fino alla fine”.

Roma – Palazzo Firenze = Piazza di Firenze, 27 -  fino al 9 novembre 2025, ingresso gratuito con il seguente orario: dal lunedì al venerdì (ore 10:00-18:00), sabato e domenica (ore 10:00-14:00) chiusi sabato 1 e domenica 2 novembre.  Per informazioni: http://www.dante.global | Per prenotazioni: eventi@dante.global

“Restituzioni 2025″ – Beni culturali in mostra a Roma -Palazzo Esposizioni – fino al 18 gennaio 2026

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello

Restituzioni 2025”,  e’ un programma di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico nazionale che Banca  Intesa Sanpaolo conduce da oltre trentasei anni in collaborazione con gli organi territoriali del Ministero della Cultura: Soprintendenze, Direzione regionali Musei nazionali, Musei autonomi. Questa esposizione e’ l’edizione XXV e presenta lungo un percorso realizzato all’ultimo piano dell’edificio con 120 opere provenienti da tutta Italia selezionate da 51 enti di tutela (Soprintendenze, Direzioni Regionali Musei Nazionali e Musei autonomi) e appartenenti a 67 enti proprietari, tra musei pubblici e diocesani, chiese, luoghi di culto, siti archeologici.

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Importante, inoltre, la collaborazione internazionale tra Italia-Belgio per il recupero del Retablo con la Adorazione dei Magi della chiesa milanese dei Santi Apostoli e Nazaro Maggiore, operato dall’IRPA – Institut Royal du Patrimoine Artistique (IRPA) di Bruxelles.

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Da comunicato stampa: “In mostra sono presenti grandi nomi dell’arte e opere inattese, come Giovanni Bellini, Giulio Romano, Battistello Caracciolo, Luca Giordano, Mario Sironi, Pino Pascali, insieme alla draisina ottocentesca (antenata della bicicletta) da Gallarate (VA),, la macchina planetaria da Milano, l’arco da samurai e la barca siamese da Aglié (TO), gli abiti “Charleston” e ), la pianeta e la stola di manifattura messicana in penne di colibrì – chiesa della Vallicella di Roma.

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“La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato dalla Società Editrice Allemandi. Sul sito “restituzioni.com” è disponibile la nuova sezione “Restories”,  nuovo hub editoriale digitale che unisce storie, interviste e narrazioni immersive che approfondiscono e valorizzano il patrimonio culturale restaurato e per raccontare in modo coinvolgente l’eccellenza delle competenze messe in campo per restituire le opere alla collettività,

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Anche attraverso dei QR-CODE presenti alla mostra, ogni visitatore potrà accedere a questi racconti ed esplorare e navigare la mappa interattiva che permette di collocare ciascuna opera sul proprio territorio e ottenere maggiori informazioni.” E’ una mostra altamente consigliata, da non perdere.

Roma – Palazzo delle Esposizioni – Via Nazionale, 194 – www.palazzoesposizioni.it – fino al 18 gennaio 2026 con orari: dal sabato al giovedi dalle ore 10,00 alle 20,00. Venerdi dalle ore 10,00 alle 22,00, Lunedi chiuso, Biglietto d’ingresso intero Euro 12,50 – ridotto Euro 10,00, sono previste riduzioni, gratuita’ e facilitazioni. Ingressi vari privi di barriere architettoniche.

 

 

Los Cabos a Roma – Il meglio del turismo messicano

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Il 28 ottobre u.s. e’ stata presentata a Roma presso l’Ambasciata del Messico in Italia la localita’ di Los Cabos  che fa parte dei cinque comuni della Baja California Sur, uno dei luoghi piu’ apprezzati dal turismo.

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Presenti all’evento l’Ambasciatore Designato del Messico in Italia, S.E. Genaro Lozano, il Direttore Esecutivo CaMexItal, Andrea Catino, e il Delegato Responsabile della Commissione per la Promozione Turistica del Messico in Italia CaMexItal, Massimo Ariello.

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Chi visita il Messico non lo dimentica più, un paese di miti. misteri, di spiagge assolate, d’imponenti montagne, boschi selvaggi, dai cactus alle balene grigie della Bassa California. E’ un privilegio che solo il Messico può offrire con i suoi 10 mila km di costa e 2 mila km di spiagge.

Basta prestare attenzione, fermarsi un attimo in religioso silenzio in una chiesa barocca o nelle vie di un antico quartiere per percepire la vita e la cultura in tutti i suoi aspetti.

In un mondo che diventa sempre più interconnesso, dove s’intrecciano persone, idee, contenuti, una grande festa sui nostri antenati trova il suo spazio virale nelle suggestioni culturali che crescono spontaneamente in un continuo e reciproco/confronto senza imposizioni dettate dalla moda del potere commerciale.

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Nel rispetto delle “fiestas” che caratterizzano la vita culturale della nazione i primi giorni del mese di novembre di ciascun anno sono dedicati al ricordo dei defunti con uno spirito di convivialita’  riservata ad un loro ritorno in famiglia, sia pure in forma di ricordo.

In Messico il viaggiatore scoprira’ sempre un paese che mostra un volto diverso in ciascun viaggio

 

La Guida “Ristoranti d’Italia 2026 – Gambero Rosso” – Presentato a Roma il racconto del sapore e del sapere italiano.

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

La cucina è un patrimonio culturale della nostra nazione e si deve valorizzare in tutte le sue espressioni e forme. Per effetto della crisi economica l’incessante aumento dei prezzi delle materie prime che incidono sul bilancio delle famiglie, un consumismo eccessivo appare sempre più sproporzionato rispetto alle esigenze di ognuno di noi. Rivalutare l’importanza della sacralità del cibo è sempre più attuale riducendo lo spreco riutilizzando gli scarti. La sapienza delle nonne che avevano imparato ad utilizzare il meglio degli avanzi e i recenti modelli di consumo delle nuove generazioni sempre più attente ed orientate verso altri stili di vita ne sono d’esempio.

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Ben 55 ristoranti hanno ottenuto le Tre Forchette. Da comunicato stampa: “In testa alla classifica ci sono Osteria Francescana dello chef Massimo Bottura, Piazza Duomo con Enrico Crippa e Ristorante Reale di Niko Romito che svettano a 97/100. Cinque sono le nuove Tre Forchette: Contrada Bricconi e Il Luogo Aimo e Nadia, Villa Maiella, Zia e Marotta”.

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Le migliori trattorie d’Italia, contraddistinte dai Tre Gamberi, hanno spaziato nell’intero territorio nazionale – da  Nerodiseppa  a Trieste ai 4 Archi di Catania, inclusa anche fra i 7 nuovi ingressi insieme a Trattoria Del Cimino dal 1895, Osteria La Grandissima, Osteria dei Maltagliati, Santo Palato, I sapori di Marianna, Villa Rosa – La Casa di Lella.

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Da comunicato stampa: “….sono 9 i locali di ispirazione internazionale che hanno ottenuto i Tre Mappamondi e 14 wine bar premiati con le Tre Bottiglie, vero e proprio omaggio ai locali dove vino e cucina dialogano, creando nuove occasioni d’incontro, di gusto e di sperimentazione. Forte rilancio anche per il premio Tre Tavole, assegnato a 13 bistrot dislocati lungo lo Stivale che sanno mescolare rigore e spensieratezza, inglobando gastronomie, pescherie e macellerie con format innovativi.

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Tra le 19 categorie – premi speciali n.d.r. – spicca il premio Ristorante dell’Anno che va alla Trattoria La Madia a Brione, in Lombardia, dove Michele Valotti si è fatto portavoce di una trattoria che diventa pura avanguardia e ricerca; mentre il premio Menù Degustazione è stato assegnato a Jacopo Ticchi (Da Lucio), grazie ad un’idea che rompe le formalità e rimette al centro la necessità di condividere il piacere della tavola.

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Tra le novità di quest’anno, anche l’inserimento degli agriturismi, che sempre più spesso celano grandi trattorie, inaspettati fine dining o raffinati bistrot, così come una sezione di consigli di viaggio a inizio regione completamente rinnovata per orientare il lettore. Una sezione speciale viene riservata, per la prima volta, alla ristorazione italiana all’estero, portavoce di un’identità gastronomica semplice, unica e riconoscibile ovunque ci si trovi: in questo senso spicca Clara a Bangkok dello chef Christian Martena, il cui premio come Miglior ristorante italiano all’estero è stato consegnato da Kimbo.

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Un racconto unico del sapore italiano. La Guida Ristoranti d’Italia 2026 accompagna il lettore tra locali d’autore, trattorie, bistrot, wine bar, recensendo ben 2.600 indirizzi lungo tutta la Penisola: città d’arte, strade secondarie e piazze di provincia. E lo fa con scelte nette, coraggiose a partire dai Premi Speciali che sintetizzano un anno di lavoro di oltre 100 professionisti indipendenti, coordinato da Valentina Marino e Annalisa Zordan.“

Gambero Rosso – “Ristoranti d’Italia 2026” pagine 1008 costo €.22 in libreria e sul sito web: www.gamberorosso.it

Movie Icons – In mostra a Roma Trastevere di oggetti originali dai set di Hollywood al WeGil, polo culturale della Regione Lazio – Via Ascianghi, n.5 fino al 3 maggio 2026

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

La mostra e’ un percorso del cuore, molto piu’ di una semplice rassegna, ogni stanza e’ un piccolo incantesimo; pezzi originali usati per film-video. Un mondo che parla a generazioni diverse. E’ una mostra nel suo genere che unisce piu’ generazioni e i ricordi affiorano in ognuno di noi,  ciascun oggetto ci ricorda emozioni perche’ il cinema crea emozioni uniche.

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Più di 100 oggetti originali di scena, costumi e memorabilia, provenienti dai set cinematografici hollywoodiani, come ricordato in conferenza stampa: “ci accompagnano in un viaggio nella storia del cinema, nell’evoluzione dei mestieri e della produzione cinematografica e del costume”.

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Da comunicato stampa: …….“MOVIE ICONS è un itinerario che percorre e attraversa il cinema; dalla piuma di Forrest Gump alla bacchetta magica di Harry Potter, dal casco degli Stormtrooper di Guerre stellari fino alla pallottola di Matrix: sono questi solo alcuni degli oggetti di scena originali che si potranno ammirare al WeGil e che hanno plasmato l’immaginario cinematografico negli ultimi 40 anni.

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MOVIE ICONS è un tragitto che passa attraverso il cinema hollywoodiano, fatto di oggetti di scena utilizzati e provenienti dai set di alcuni fra i più grandi e popolari successi, la cui forza evocativa, l’iconicità, sono in grado di suscitare quelle emozioni come solo i film sanno trasmettere.

Dal caschetto di Jurassic Park, al leggendario costume di Leonardo delle Tartarughe Ninja, a quelli di Batman e dei tanti supereroi Marvel, alle futuribili spade laser della saga di Guerre Stellari, al temibile guanto di Freddy Krueger, ai costumi di Man in black, La Cosa, Armageddon, Robocop e Io Robot, passando per le maschere di film horror o per i caschi degli Avengers, i guantoni di Rocky, il martello di Thor, la pallottola di “Matrix”, il visore VR di “Ready Player One”.

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E, ancora, il sogno di Hugo Cabret, la magia della bacchetta di Harry Potter, la paura con “Lo squalo”. L’iconicità, la visione reale, per appropriarsi di un universo magico: questo l’obiettivo della mostra…….”

Roma (Trastevere) – WeGil –  Largo Aschianghi,5 – Con orario tutti i giorni, dalle 10:00 alle 19:00. Aperture straordinarie con gli stessi orari (dalle 10,00 alle 19,00) anche i giorni 25 dicembre 2025 e 1° gennaio 2025 e nel giorno di Pasqua 2026. Previsto Servizio Audioguide. Costo biglietti: Intero: 15 euro = Ridotto: 13 euro. Informazioni www.wegil.it
info@wegil.it  +39 334 6841506

“Dalí. Rivoluzione e Tradizione” in mostra a Roma – Museo del Corso Palazzo Cipolla – fino al 1 febbraio 2026

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Viva l’arte moderna a condizione che si dipinga a partire da Raffaello – Salvator Dalí

Oltre sessanta opere tra dipinti, disegni, documenti e materiali audiovisivi per ripercorre, come affermato in conferenza stampa, “l’intera traiettoria creativa: dagli anni dell’esplosiva adesione alle avanguardie europee al dialogo intenso e personale con i grandi maestri della storia dell’arte”.

Da comunicato stampa: “Le opere provengono dalla Fundació Gala-Salvador Dalí, che ha collaborato al progetto con un nucleo straordinario di capolavori, e da alcuni dei più importanti musei internazionali e italiani: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía e il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Museu Picasso di Barcellona, le Gallerie degli Uffizi di Firenze.

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Il percorso espositivo si apre con un’introduzione che delinea sin da subito questa dialettica tra rivoluzione e tradizione. È proprio questa tensione che ha segnato tutta la traiettoria creativa di Dalí, sospesa tra il desiderio di sovvertire e il bisogno di radicarsi nella grande pittura europea. Già nei suoi autoritratti giovanili, come Autoritratto con il collo di Raffaello (1921), emerge la volontà di dialogare con i giganti del passato, accostando la propria immagine a quella di un maestro del Rinascimento.

Tutta la parabola di Salvador Dalí è attraversata da una tensione profonda, quasi drammatica, fra due poli apparentemente inconciliabili: la rivoluzione e la tradizione. È questa dialettica, continuamente rilanciata e mai risolta, a costituire la cifra più autentica della sua arte.

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Negli anni della giovinezza, Dalí si getta con entusiasmo nelle avanguardie storiche – cubismo, dadaismo, surrealismo – assimilando e rielaborando i linguaggi più radicali del suo tempo. L’incontro con Pablo Picasso, avvenuto a Parigi nel 1926 e vissuto come un pellegrinaggio devozionale, segna un punto di svolta: da lì in poi, Picasso diventa per lui modello e antagonista insieme. Se inizialmente lo ammira come incarnazione della modernità, ben presto lo trasforma in un termine di confronto necessario: un rivale ideale, lo specchio in cui misurare la propria grandezza. Da questa dialettica nasce il celebre “metodo paranoico-critico”, con cui Dalí dà forma visiva ai pensieri irrazionali, generando immagini doppie e ambigue che diventano la sua cifra più nota.

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Ma proprio mentre la sua fama cresce come surrealista, Dalí sente il bisogno di andare oltre. Negli anni Quaranta e Cinquanta proclama apertamente il desiderio di “diventare classico”: non un ritorno nostalgico, ma una nuova sfida. Studia con rigore i grandi maestri europei – Velázquez, Vermeer e Raffaello – e ne fa i pilastri di una riflessione teorica che culmina nel trattato 50 segreti magici per dipingere (1948), le cui illustrazioni sono esposte per la prima volta in Italia in questa mostra. Con Velázquez, di cui riprende persino i baffi e l’ossessione per Las Meninas, esplora lo spazio, la luce e l’aria come materia pittorica. Con Vermeer, maestro della calma e della precisione, scopre nella Merlettaia la spirale logaritmica, che diventa la chiave della sua “mistica nucleare”, una fusione di scienza moderna e spiritualità. Con Raffaello, infine, dialoga sulla perfezione e l’armonia, rielaborando temi religiosi con geometrie atomiche e figure scomposte in particelle, dove il Rinascimento incontra la fisica contemporanea.

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Il percorso è arricchito da materiali documentari, fotografie e rare edizioni originali. Tra questi spiccano gli scatti di Francesc Català Roca e Juan Gyenes, che ritraggono Dalí immerso nello studio dei suoi maestri, intento a codificare la propria visione nei “segreti magici” della pittura.

Dalí. Rivoluzione e Tradizione restituisce così il ritratto complesso e affascinante di un artista che ha attraversato il XX secolo come un meteorite, fondendo provocazione e rigore, genio e disciplina. Un Intellettuale capace di unire il Rinascimento e la scienza nucleare, la devozione e la provocazione, restituendo un’idea di arte che è al tempo stesso classica e assolutamente moderna”.

Roma Palazzo Cipolla – Via del Corso 320 – Maggiori informazioni sul sito web: www.museodelcorso.com/dali-rivoluzione-e-tradizione/

 

Arte in Nuvola 2025 – V^ Edizione – Roma EUR Convention Center Nuvola di Fuksas 21 –23 novembre 2025 con la Repubblica di Corea Paese ospite

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

L’incontro tra l’arte e le persone genera il bene piu’ prezios0 “le emozioni”

Ideata e organizzata da Alessandro Nicosia, con la direzione artistica di Adriana Polveroni e promossa da EUR S.p.A. Roma. Questa quinta edizione di  Arte in Nuvola  2025 offrira’ ai visitatori, come affermato in conferenza stampa di presentazione, un programma ricco di mostre, talk, eventi e performance in cui artisti, galleristi, curatori e appassionati d’arte potranno incontrarsi e confrontarsi, in uno dei principali appuntamenti culturali dell’autunno.

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Sono attesi, dopo il successo della scorsa edizione, oltre 38.000 visitatori.  Questa edizione 2025 si presenta, come riportato sul comunicato stampa: “ ancora più ricca di contenuti, con una proposta culturale trasversale, in continua crescita, indirizzata ad un pubblico sempre più ampio e diversificato”.  Come ha sottolineato Alessandro Nicosia, ideatore e animatore di questa iniziativa: “Abbiamo voluto che Roma, dove da anni mancava una fiera, colmasse un vuoto di proposta, affacciandosi sulla scena nazionale e internazionale, con una specifica piattaforma dedicata all’incontro tra arte moderna e contemporanea e a nuove proposte artistiche, con l’obiettivo di rivestire un ruolo propulsore nei confronti del Mezzogiorno e di tutta l’area mediterranea.Tra i progetti speciali tre mostre, la prima dedicata a Gino Marotta, Universo Naturale-Artificiale (in Nuvola), curata da Andrea Viliani e realizzata in collaborazione con l’Archivio Gino Marotta. In esposizione una selezione di figure delle serie dei Rilievi e dei Metacrilati, rappresentative dell’universo poetico dell’artista.

L’omaggio a Mario Airò con la mostra Tra acqua e luce, curata da Adriana Polveroni, intende celebrare uno dei maggiori esponenti di quella generazione di artisti che si sono affermati a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Una selezione di opere che hanno come tratto dominante la luce, da Aurora (2003), a Ottava di Cadmio e un grande Laser, a cui si aggiunge una poetica installazione in cui l’acqua è protagonista, Modellare l’acqua, prestata dalla Fondazione Menegaz di Castelbasso (Teramo).

Fabrizio Clerici è al centro della mostra Ultra Memoriam. L’immaginario fantastico tra Archivi e Collezioni, a cura di Giulia Tulino e realizzata in collaborazione con l’Archivio Fabrizio Clerici. Un viaggio nel cuore dell’immaginario fantastico di Clerici, maestro del Novecento, capace di intrecciare pittura, architettura e scenografia in una visione sospesa tra sogno e memoria.

Ampio spazio viene dedicato anche alla fotografia, con la rassegna collettiva Immagini Impossibili, curata da Arianna Catania, una selezione di opere di alcuni dei più celebri fotografi dedicate ad un unico tema: superare i limiti del visibile. Con oltre cinquanta opere di trentatré artisti italiani e internazionali, Immagini Impossibili si propone di indagare sul potenziale espressivo della fotografia contemporanea, quando si affranca dalla funzione documentaria per diventare spazio di sperimentazione, finzione e meraviglia.

La Repubblica di Corea è il paese scelto come ospite per questa edizione, con la mostra Fever State, parte del progetto Anno degli Scambi Culturali Corea–Italia 2024–2025, istituito per celebrare il 140º anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica di Corea e l’Italia. In mostra non solo l’arte contemporanea del Paese asiatico, con nomi già noti nel panorama internazionale, ma anche le pratiche innovative e il talento emergente di giovani artisti coreani, in uno scambio culturale e artistico tra i due Paesi. Sei gli artisti invitati a rappresentare i linguaggi espressivi della Corea, Yun Choi, Jongwan Jang, Minhoon Kim, Yuja Kim, Yanghee Lee e Kai Oh, che esplorano le intersezioni tra tradizione e contemporaneità, tra materia e digitale, tra memoria personale e immaginario collettivo.

Con le Residenze Reali Sabaude del Piemonte, si presenta un viaggio attraverso immagini evocative su alcune delle principali Regge italiane dichiarate “Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco, un unicum culturale che il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude con sede alla prestigiosa Reggia di Venaria ha il compito di valorizzare come sistema.

Si rinnova anche quest’anno la partecipazione della DGCC – Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, che sarà presente a Roma Arte in Nuvola, con un proprio spazio istituzionale dedicato alla presentazione di tutte le iniziative attivate a sostegno del sistema dell’arte contemporanea italiana e dei giovani artisti, in ambito nazionale e internazionale. Durante i tre giorni della fiera sarà possibile approfondire la conoscenza delle piattaforme promosse dalla DGCC che raccolgono censimenti e mappature delle varie forme di arte e di architettura contemporanea. Presenti anche la DGA – Direzione Generale Archivi e l’Istituto Centrale per la Grafica, con isole informative e una selezione di opere.

Il MUCIV – Museo delle Civiltà di Roma esporrà una delle grandi vetrine storiche in legno e vetro già appartenenti al Museo Geologico d’Italia, che dallo scorso ottobre compongono il progetto di riallestimento, nel Salone delle Scienze del MUCIV, delle collezioni paleontologiche e lito-mineralogiche di ISPRA-Istituto per la Ricerca e la protezione Ambientale.

La vetrina conterrà, oltre a antichi reperti fossili, un omaggio all’artista contemporaneo Gino Marotta, approfondendo così la riflessione dell’artista sul rapporto fra naturale e artificiale ed evocando al contempo la compresenza nelle camere delle meraviglie (wunderkammer) barocche — che precedettero i musei scientifici contemporanei — sia dei cosiddetti naturalia (reperti naturalistici) che dei cosiddetti artificialia (manufatti umani).

 

Il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo prende parte a questa quinta edizione con due opere in prestito, una scultura in gesso di Giulio Paolini, Tre per Tre (Ognuno è l’altro o nessuno), (1998-1999) e Aurora (2003) di Mario Airò, un’installazione luminosa in cui la luce evoca i diversi momenti dell’aurora.

Proviene dalla GNAMC – Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea l’opera di Emilio Isgrò, Isgrò cancella Isgrò (2024), mentre il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale conferma la sua partecipazione con il prestito dell’opera di Fausto Melotti, La sequenza (1971).

Ad arricchire ulteriormente l’esperienza del pubblico, un articolato programma culturale tra performance, talk e incontri, che intende consolidare il ruolo della fiera come spazio culturale aperto e vitale e punto di riferimento per la scena artistica contemporanea romana e non solo.

Tra le performance previste, Landfall, di Sonia Andresano, curata da Adriana Polveroni, in cui l’artista intende indagare il rapporto tra equilibrio e tensione, attraverso un’azione corale, in cui i performer mettono in scena una metafora della relazione tra individuo e collettività. Sempre a cura di Adriana Polveroni, Try la performance di Marilisa Cosello che rappresenta un progetto sulla mitologia del corpo e sulla decontestualizzazione come dispositivo critico. In Missione Space Y di Filippo Riniolo, il pubblico è chiamato ad assistere ad un dialogo tra l’artista, di ritorno da un’immaginaria missione lunare e il giornalista Corrado Formigli. L’occasione dell’intervista rappresenta un invito al pubblico a riflettere concretamente sull’impatto delle esplorazioni spaziali. L’Eternità di Alix Boillot (Parigi, 1992) è una performance curata da Isabella Vitale, volta a indagare il pianto umano inteso come ciclo eterno dell’acqua.

Tra i talk previsti per questa quinta edizione della fiera, Today is not Today: esperienze immersive d’artista per visore VR una conversazione tra Marco Senaldi e Valerio Borgonuovo, in cui viene presentata “Today is not Today”, piattaforma digitale per l’arte e la didattica dell’arte, e un incontro dedicato ai giovani collezionisti, con un approfondimento per tracciarne un profilo e indagarne gli interessi.

Si arricchisce la proposta esterna alla Nuvola, con un programma sempre più ricco che comprende anche studio visit: un pubblico di addetti ai lavori, tra cui collezionisti, curatori, saranno accompagnati a conoscere gli atelier di alcuni artisti”

Roma Convention Center – La Nuvola – Viale Asia, n.40/44 Roma EUR dal 21 al 23 novembre 2025 dalle ore 10,30 alle 20,30. Biglietto d’ingresso intero Euro 15,00 – ridotto Euro 10,00 (under 26 anni n- over 65 anni). Prevendite www.tiketone.it – tel.85353031

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