About Donatello Urbani

This author has not yet filled in any details.
So far Donatello Urbani has created 667 blog entries.

OUTDOOR FESTIVAL 2018 – Arte, Musica, Conferenze, Televisione, Mercato – .

Testi e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Il Mattatoio Testaccio, dal 14 aprile al 12 maggio 2018, indossa gli abiti delle festa dopo aver vestito, per circa tre anni, quelli dimessi e inespressivi del povero nullafacente, e, per l’occasione, si riappropria anche del nome originale “MATTATOIO” assegnatogli oltre un secolo fa quando fu costruito.  Il primo passo di questa rinascita che coinvolgerà anche le altre istituzioni comunali culturali: il  Macro di Via Nizza ed il Palazzo delle Esposizioni che come affermato dalla Codirettrice Daniela Picconi avrà il ruolo di capofila nelle gestione ed organizzazione di eventi, sarà proprio con Outdoor Festival 2018. In proposito, sempre dalle affermazioni della dott.ssa Picconi, sempre qui al mattatoio faranno seguito  dal 25 al 27 maggio 2018 la quarta Edizione del Festival del Fumetto Romano e successivamente anche interessanti attività ed iniziative culturali. Outdoor Festival è la  più grande rassegna in Italia dedicata alla cultura metropolitana. Quest’anno il tema centrale della manifestazione è “Heritage”, come suggerito dalla Comunità Europea in quest’anno  dedicato al patrimonio culturale. Con questo tema si vuole indagare, ponendo degli interrogativi a quanti visiteranno la manifestazione su cosa rappresenta il patrimonio oggi? Quali culture sono oggi considerate come patrimonio nella nostra società? Quale patrimonio stiamo costruendo e quale trasmetteremo alle future generazioni? . Significative in proposito le parole di Francesco Dobrovich, direttore e cofondatore di outdoor: “ La cultura popolare di oggi, tra influenze internazionali, mass media e social network, sarà al centro di un’indagine che metterà in risalto il singolo e le proprie scelte. Per questo Outdoor propone un’offerta eterogenea che si articola in varie sezioni: Arte, Musica, Televisione, alle quali si aggiungono le aree dedicate alle conferenze e al mercato dei makers contemporanei”.

sdr                                               IMG_20180406_140816

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il padiglione arte, a cura di Antonella Di Lullo e Christian Omodeo,si sviluppa in un percorso coinvolgente, interattivo e ludico: il collettivo di architetti Orizzontale ha realizzato un Grande Labirinto che, come affermato dagli stessi curatori: “pone lo spettatore al centro della mostra, con la possibilità di scegliere la propria esperienza tra 4 percorsi che rappresentano diverse modalità di rapportarsi al patrimonio. Il primo percorso, Disobedience, riunisce artisti di diverse generazioni che, dal 1968 fino ad oggi, introducono degli elementi di discontinuità nel racconto storico”. I richiami del passato sono alla base della seconda sezione “Total Recall”, che mette in scena una riappropriazione nostalgica e ironica del patrimonio come espresso nelle opere di Tony Cheung, illustratore cinese;  Leonardo Crudi, artista romano, con i suoi poster disseminati per le strade della città; Madame, un’icona della Street Art parigina dell’ultimo decennio, nei suoi collages urbani inserisce forti richiami alla grafica e alle scenografie teatrali dell’800 e inizio ‘900; Sam 3 internazionalmente riconosciuto per le sue grandi figure nere antropomorfe che appaiono sui muri delle principali città; il canadese Scorpion Dagger; Rub Kandy (Mimmo Rubino).

IMG_20180406_140457

Nel terzo percorso “Speedlight” viene sperimentato un nuovo sistema di rivolgersi al passato grazie alle opere di artisti quali  Kid Acne, inglese, che fa delle parole l’oggetto principale della sua arte, e i designer romani Lorenzo Pagliara e Gianmaria Zonfrillo che attraverso rigorose linee  simmetriche disegnano e reinventano lo spazio circostante; oppure altri quali Quiet Ensemble; Uno, artista romano conosciuto per aver portato il volto del bambino della Kinder per le strade di diverse città. Il quarto percorso, “Retromania” indaga quei meccanismi che restituiscono un’aura agli oggetti industriali destinati alle masse, per includerli in un racconto storico normalmente riservato alle  produzioni uniche ed irripetibili rivolte alle élites. Qui sono presenti artisti quali Ricky Powell, uno dei grandi nomi della street photography;  I Love Tokyo; Fabrizio Efrati, fondatore di Market Kickit. In partnership con Google Arts and Culture , vengono presentate nell’ultimo percorso dal titolo  “Stories”, insieme a un progetto di digitalizzazione del patrimonio immateriale ed orale di Roma, sviluppato dallo studio The Fake Factory , un’indagine sull’identità culturale e collettiva di alcuni quartieri periferici della città per restituirli al pubblico contemporaneo e futuro.  Anche quest’anno l’Istituto Europeo di Design è content partner di Outdoor con un progetto interdisciplinare che coinvolge studenti e docenti con conferenze, installazioni, conferenze e azioni di storytelling sui social media di Outdoor.

dav

La musica è la protagonista della seconda sezione attraverso una programmazione ispirata alle tendenze e sonorità che hanno segnato le ultime generazioni: dalla techno alla house, dalla disco all’hip hop e alla trap. All’interno del Mattatoio viene allestito un temporary club dove nei 5 sabati, a partire dal 14 aprile, è possibile assistere alle performances degli headliner del Festival. Da non perdere il 12 maggio, il party di chiusura è dedicato alla finale italiana del Red Bull BC One Italy Cypher 2018, il più importante evento nazionale dedicato al mondo della break-dance, dove i migliori b-boy si sfidano per conquistare l’accesso alla finale internazionale. Contemporaneamente il Festival ospiterà lo studio mobile di registrazione di Red Bull Music. Dal 23 al 29 aprile Redbull presenta “Tutti contro tutti”, 24 rapper e trapper romani, in rappresentanza di 8 quartieri di Roma, si sfidano all’ultima rima per decretare il miglior MC.

La terza sezione “Conferenze”, si presenta un  ricco programma di conferenze e incontri in tutti i venerdì del festival. Saranno trattati temi di attualità che pongono al centro il ruolo delle donne nel settore creativo e culturale, oppure la digital e new media realizzata da Digital Yuppies.

IMG_20180406_140828

La “Televisione” è al centro della quarta sezione con l’intento di parlare, con il fsattiivo contributo della RAI, di patrimonio senza poter celebrare lo strumento che più di altri ha contribuito alla formazione ed alla diffusione di informazioni, tendenze, notizie per oltre mezzo secolo. Nei 4 appuntamenti domenicali, sono previste proiezioni, dedicate all’intrattenimento, alla scienza alla cultura, allo sport e alle serie tv.

Nell’ultima sezione “Mercato, in partnership con Wave Market, viene ricreato un mercato,  come un angolo di città che si propone di promuovere la cultura dell’artigianato. Il 25 aprileè il “Simply Amazing Day”, in questa occasione viene presentata al pubblico l’ultima nata del birrificio Birra del Borgo: la lager Lisa. Nella stessa giornata il Roma Vinyl Village propone al pubblico romano un market del vinile itinerante. L’area food è in collaborazione con Foodora mentre il beverage è affidato ad una selezione dei migliori bartender della città.

IMG_20180406_140912

Roma – “Mattatoio”  Piazza Orazio Giustiniani, 4  (Testaccio) dal 14 aprile al 12 Maggio 2018. Costi ed orari:  per la Mostra – Venerdì dalle 12.00 alle 00.00.  MOSTRA + CONFERENZE + MERCATO Sabato dalle 12.00 alle 00.00 –  MOSTRA + MERCATO |*esclude l’ingresso. CONCERTI  Domenica dalle 12.00 alle 21.00 –  Costi dei biglietti d’ingresso per MOSTRA + CONFERENZE + MERCATO Intero: 10 € Ridotto: 8 € Under 10: Gratis  – CONCERTI  Sabato dalle 21.30 alle 04.00  Intero:  15 € Ridotto: 10 € Under 10: Gratis.  Ingresso: Lungo Tevere Testaccio  – MERCATO  Venerdì: dalle 18.00 alle 22.00  – Sabato: 12.00 – 22.00 – Domenica: 12.00 – 20.00  Ingresso con il biglietto MOSTRA. Ulteriori notizie sul sito www.out-door.it – e.mai:l info@nufactory.it – tel. 06.7061 4597

 

La cultura equestre italiana, la sua riqualificazione e le sue funzioni sociali e terapeutiche.

Testo e foto di Donatello Urbani

Nelle intenzioni degli organizzatori del convegno che ha visto la partecipazione dei massimi rappresentanti delle attività sportive equestri nazionali ad iniziare dal Numero Uno del CONI, Giovanni Malagò, è stato proprio il rilancio de “La cultura equestre italiana, la sua riqualificazione e le sue funzioni sociali e terapeutiche” al centro dei vari interventi. In proposito è stata significativa la partecipazione  dell’Università della Tuscia, che attraverso il suo Rettore ha confermato di aver inserito nei suoi programmi didattici per l’anno accademico 2019/2020 un Master universitario in “Cultura, tradizione e innovazione nella gestione del cavallo sportivo”.  Altra significativa proposta ha interessato i Pratoni del Vivaro, ormai recuperato e restituito alla collettività, che sarà la sede del Centro Equestre intorno al quale ruoteranno le varie iniziative.

Con questa proposta, Fondazione Terzo Pilastro, Università della Tuscia, FISE e CONI insieme vogliono far tornare la cultura al centro dello sport. Grande attenzione, tra le materie di studio del Master, sarà dedicata alla capacità terapeutica dell’equitazione e del cavallo in generale e alle esigenze dell’allevamento italiano, attraverso la formazione di figure professionali competenti e consapevoli del loro ruolo centrale. L’iniziativa consentirà di riportare l’Italia – nazione che ha dato origine alla moderna equitazione mondiale grazie alle geniali intuizioni di Caprilli e della Cavalleria Italiana – al ruolo primario che le spetta.

Al Master, della durata di dieci mesi e la cui prima edizione partirà alla fine di giugno prossimo, saranno affiancate le numerose attività formative della FISE, Federazione Italiana Sport Equestri, e dei suoi diversi Comitati Regionali, mentre l’attività sarà coordinata dall’Accademia Nazionale F. Caprilli, fondata e composta da cavalieri italiani olimpici e di fama internazionale e oggi, dopo Piero d’Inzeo e Adriano Capuzzo, presieduta da Giulia Serventi.

“Un corso post-universitario come quello che ci apprestiamo ad inaugurare mancava del tutto, nell’offerta formativa del nostro Paese ed anzi dell’intera Europa8″, ha affermato il Prof. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro. “Si tratta di una lacuna importante che ho ritenuto doveroso colmare, da un lato per salvaguardare una tradizione di eccellenza qual è, appunto, la cultura equestre italiana, contribuendo a creare degli esperti del settore che possano peraltro inserirsi con successo in questa fetta del mercato del lavoro; dall’altro, per dare un rinnovato impulso all’apprendimento della pratica dell’Ippoterapia – sempre più utilizzata come prezioso supporto di fronte a molteplici patologie – rivolto sia a studenti normodotati, affinché siano in grado di praticarla nella loro professione, sia ai giovani diversamente abili, per consentire loro di apprendere tecniche utili al proprio inserimento sportivo”.  Da non trascurare infine il ritorno economico e occupazionale che offre l’attività sportiva equestre. Come è stato fatto rilevare dietro un solo campione, come peraltro avviene anche in altri sport, c’é uno stuolo di collaboratori che non può essere mai inferiore a venti unità.

Spello – Villa dei mosaici.- Una buona occasione in più per scoprire una meta turistica di grande interesse ed un affascinante sito archeologico.

Testo e Foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Soggetti e temi presenti nei pavimenti musivi di questa villa suburbana di un aristocratico romano, recentemente riportati alla luce ed alla pubblica fruibilità, sono quell rimasti validi ed  attuali tutt’oggi malgrado siano trascorsi ben milleottocento anni. Spello è una meta turistica che fa della vita tranquilla in una natura amena, un’ottima cucina accompagnata da un eccellente vino la propria caratteristica. Per la verità in questo frattempo un motivo in più si è aggiunto: quello culturale. Spello offre oggi alle consolidate opportunità di un’eccellente ospitalità, percorsi culturali di notevole interesse: una per tutte Le Torri di Properzio, oppure la Cappella Baglioni affrescata da Pinturicchio, anche senza prendere in considerazione la Pinacoteca Civica che da sola merita la visita a questa affascinante cittadina.

IMG_20180324_122747IMG_20180324_111858

Dalle parole della dott.ssa Marica Mercalli, Soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio dell’Umbria, scopriamo la vera “star” di questi percorsi incentrati su un: “eccezionale tesoro archeologico nel cuore dell’Umbria che con i suoi quasi 500 metri quadrati recuperati in questa Villa dei Mosaici di Spello è una delle scoperte archeologiche più straordinarie dell’Umbria. Dieci ambienti dai pavimenti a mosaico di grande bellezza, con straordinarie decorazioni policrome: elementi geometrici, figure umane, animali selvatici e fantastici. I mosaici che più degli altri meritano una menzione sono:

IMG_20180324_112315

Stanza degli uccelli: Presenta una decorazione geometrica con sei ottagoni che racchiudono uccelli, tra cui le pernici. Richiamano la caccia e la buona tavola.

Stanza delle anfore: Particolarissima decorazione con quattro anfore stilizzate disposte a croce, un soggetto che trova confronto solo con un pavimento proveniente da una villa di Roma, nell’area di Tor Marancia. La decorazione doveva riferirsi alla produzione di vino, attività del padrone della Villa. Forse si trattava di un ambiente per i pasti privati.

Il triclinio: È l’ambiente principale della Villa, la stanza da pranzo usata per banchetti dove si mangiava sdraiati come nell’antica Grecia. La decorazione dei pavimenti è incentrata su Bacco, la vendemmia e il vino. Presenta una decorazione denominata “a cuscini”. All’interno ci sono animali selvatici e domestici (pantera, cervo, cinghiale, anatra, etc.), figure fantastiche (tigri marine) e figure umane.

IMG_20180324_111928

Di grande valore è la scena centrale di mescita del vino. Un servitore sorregge sulle spalle un’anfora dalla quale versa il vino in una coppa, tenuta in mano da un coppiere. Il vino traboccante è raccolto in un cratere (recipiente dell’epoca) poggiato a terra. Altri personaggi sono disposti simmetricamente con in mano elementi vegetali o attributi legati al mondo dell’agricoltura (come falce e spighe di grano). I ritmi della vita e della natura sono scanditi nei mosaici della Villa probabilmente da questi personaggi raffiguranti le quattro stagioni.

IMG_20180324_112131

Stanza del sole radiante: Deve il nome all’ottagono centrale con un sole radiante che irraggia una vegetazione palustre, costituita da canne con infiorescenze. Alcuni uccelli sono disposti tra la vegetazione: si riconoscono un’upupa e un’anatra. Il sole, l’ambiente palustre e l’abbondanza di uccelli richiamano la fertilità del territorio.

dav

Stanza del mosaico geometrico: È’ probabile che si trattasse di una camera di letto. La stanza ha una pavimentazione a mosaico con motivo detto a ‘croce di quattro squadre’, una decorazione semplice ed elegante, giocata sul contrasto cromatico, che dà vita ad altre geometrie. Importanti sono i resti delle pitture murali, con campiture in rosso, giallo e blu, su cui erano dipinti motivi sia floreali sia legati al mondo mitologico marino.

Stanza degli scudi: Questa stanza presenta un motivo geometrico a “pelte” continue, ossia lo scudo greco a forma di luna crescente. All’interno, entro due cornici lineari rosso-nere, sono disposti in fila rombi a lati curvilinei.

Ambiente riscaldato:  Appartiene all’epoca più antica della Villa. La presenza di “suspensurae”, i pilastrini in mattoni che permettevano di creare un’intercapedine tra le fondamenta dell’edificio e il pavimento, ci testimonia che si trattava di una stanza riscaldata.

Il peristilio: È il cosiddetto portico che cingeva il giardino o cortile interno al centro della Villa. Presenta una pavimentazione geometrica a tessere monocrome. Non sono state trovate tracce evidenti del colonnato, ma si può ipotizzare che ci fosse, come era prassi per questo ambiente. Il peristilio non era soltanto un’elegante comodità, ma rimandava al prestigio della cultura greca.

L’intero complesso che è stato ribattezzato dagli archeologici La Villa dei Mosaici di Spello si trovava lungo un ramo secondario della Via Flaminia, che da Roma arrivava a Rimini attraversando l’Umbria. I venti ambienti riportati alla luce sono pertinenti al settore centrale della villa, per una superficie totale di circa 500 metri quadrati.  Gli studi hanno individuato due fasi costruttive ben distinte: la prima di età augustea (27 a.C.-14 d.C.), attestata dai resti di pavimentazione in cementizio, la successiva in piena età imperiale, tra il II e gli inizi del III secolo d.C. La fluidità del disegno e la resa cromatica, soprattutto del triclinio, testimoniano l’alta qualità tecnica della bottega, le cui maestranze potrebbero venire da Roma per rispondere all’esigenza di un committente particolarmente facoltoso e di una specifica collocazione sociale. L’identità del proprietario è ignota, non ci sono iscrizioni con il suo nome, né finora altri indizi della sua presenza a Spello. Sicuramente doveva trattarsi di una persona ricca e potente, viste le dimensioni della dimora, proprio a ridosso delle mura di Spello. Lo studio del mosaico al centro della stanza principale, con scena di mescita del vino, ha fatto ipotizzare verosimilmente che si trattasse di un viticoltore. Il progetto architettonico di questa villa restituisce una struttura contemporanea, in dialogo armonico con la storia e il paesaggio. Nella musealizzazione sono stati realizzati percorsi per la visita alle stanze della villa e spazi destinati a sala multimediale e didattica. L’attualità del progetto inteso a rendere fruibile e vivibile con le realtà del luogo di questo importante sito archeologica troverebbe nel riproporre ricette culinarie della Roma imperiale un valido supporto. Un buon punto di partenza è offerto dall’Università di Perugia che attraverso una associazione culturale dal suggestivo titolo “Archeofood” ha riproposto alla moderna enogastronomia antiche pietanze e bevande fra le quali spicca per i buoni risultati commerciali ottenuti una salsiccia a base di farro, mandorle e carne suina insieme a delle mostarde a base di mosti cotti di vini umbri. I proventi di questa attività saranno devoluti a sostegno delle attività archeologiche della Regione Umbra.

Villa dei Mosaici di Spello – Visitabile con un calendario articolato lungo tutto l’arco dell’anno. Consigliabile consultare il sito www.villadeimosaicidispello.it   È sempre garantita l’apertura straordinaria su prenotazione. La visita può essere assistita da una app, moderna e multimediale, che permette di esplorare tutto il fascino dell’antica villa romana di 2000 anni fa con ricostruzioni in 3D, e da un’audioguida. Costi dei biglietti d’ingresso; Intero € 6; ridotto A € 4 (gruppi superiori alle 15 unità, convenzionati); ridotto B € 2 (ragazzi tra 6 e 14 anni); speciale residenti € 2; omaggio (bambini fino 6 anni, fruitori delle attività didattiche, giornalisti con tesserino, soci ICOM). Nei giorni di apertura del sito delle Torri di Properzio il biglietto ne comprende la possibilità di visita senza costi aggiuntivi. È possibile prevedere l’emissione di un biglietto unico con la Pinacoteca Comunale (biglietto unico della convenzione Umbria Terre Musei che permette l’accesso a 16 musei della regione: www.umbriaterremusei.it). Intero € 11; ridotto A € 8 (gruppi superiori alle 15 unità, convenzionati); ridotto B € 3 (ragazzi tra 6 e 14 anni); omaggio (bambini fino 6 anni, fruitori delle attività didattiche, giornalisti con tesserino, soci ICOM). Costo delle visite guidate in italiano € 80; visita guidata in lingua € 100. Prevista un’attività didattica. Per informazioni/prenotazioni: numero verde 800 96 1993 oppure telefono +39 0742 302239 – info@villadeimosaicidispello.it. Per chiamate da reti cellulari 0744. 422848 (lunedì-venerdì 9-17, sabato 9-13, escluso festivi) – callcenter@sistemamuseo.it

 

Nicole – Si affida a Giulietta e Romeo per presentare le sue collezioni 2019

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Testimonial eccezionali per la presentazione del Nicole Fashion Show l’abito bianco di Giulietta che ha aperto la sfilata e segnato il percorso seguito anche nelle creazioni successive: Collezioni Bridal, Evening e Red Carpet 2019 dovute alla mano della maison Nicole. Amore, musica, moda, letteratura, danza. Suggestioni e forme d’arte s’intrecciano, la bellezza prende forma sul catwalk. Emozione pura e nervi a fior di pelle: ecco il Nicole Fashion Show, Romeo & Juliet Edition. Protagoniste della sfilata le linee Nicole e Alessandra Rinaudo, con un omaggio alla Collezione Colet, rappresentata da un raffinato abito indossato soavemente da Giulietta, sulle note di “Ama e cambia il mondo”.

IMG_20180325_200627IMG_20180325_201105

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gettando uno sguardo particolare  sulle collezioni, hanno destato particolare attenzione la “Collezione Nicole 2019”, disegnata per una donna internazionale e glamor, che ha presentato creazioni dalle linee aggraziate e fluttuanti realizzate con tessuti leggeri, per passare attraverso la “Nicole Luxury”, nata per ricordare il ventennale della nascita della Maison italiana, e giungere alla “Cocktail & Evenig Collection”, voluta, come affermato in occasione della presentazione: “Per dare voce alla gioia di vivere delle donne per rendere indimenticabile un giorno da damigella, per esaltare la raffinatezza delle mamme degli sposi, per vestire di sensualità una cena romantica”. Abiti voluti per le spose in stretta connessione con il ricordo nel tempo di un evento importante sono quelli delle collezioni “Colet”, per una sposa che si veste di fiori e profuma di freschezza; “Jolies”, per stupire e farsi ricordare; infine “Romance”, dalle linee sensuali che seducono, arricchite da preziosi ricami floreali, sorprendentemente sfarzosi, fiabeschi, voluti proprio per far breccia sui cuori più romantici.

IMG_20180325_201659_BURST002IMG_20180325_201337

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Presenti all’evento buyers da tutto il mondo che sono stati premiati, successivamente, con il Nicole Awards nell’area showroom del Marriot Park Hotel di Roma.

A tutti i nostri lettori i migliori Auguri di Buona Pasqua

Mariagrazia Fiorentino  e Donatello Urbani

Contromano – Uno alla volta, vi riportiamo a casa tutti….Una vacanza umanitaria!

Mariagrazia Fiorentino

Un film scritto, diretto ed interpretato da Antonio Albanese di ruolo di Mario Cavallaro, coadiuvato da Andrea Salerno e Stefano Bises. Interpretato da Aude Legaselois, per la prima volta come protagonista nel ruolo di Dalida e Alex Condja, nel ruolo di Oba. Il film dice Albanese, nasce da un’esigenza personale: l’incontro tra due solitudini, quella di Mario (piccolo commerciante milanese, introverso) e di Oba (senegalese). Un tema particolare é l’incontro tra due esseri umani che attraverso loro trova delle verità e lo sguardo si apre verso una serenità diversa. Da non perdere per la sua attualità. Il film uscirà nelle sale il 29 marzo in 300 copie.

Una festa esagerata.

Mariagrazia Fiorentino

Il film é tratto dall’omonima opera teatrale di Vincenzo Salemme, con V.Salemme che firma anche la regia e con Massimiliano Gallo (Lello il secondino), Tosca D’Aquino, la moglie Teresa Parascandolo, e Iaia Forte (Lucia Scamardella).

UFE-1207sito

Napoli. A casa Parascandolo fervono i preparativi per una magnifica festa sulla splendida terrazza dove il capofamiglia, l’ingenuo Gennaro, geometra e piccolo imprenditore edile, vive con Teresa, famelica moglie dalla feroce ambizione di salire sempre più in alto nella scala sociale. Per il diciottesimo compleanno della figlia Mirea, Teresa ha deciso di fare le cose in grande e non ha badato a spese, dal catering agli arredi, ha persino scritturato un cameriere indiano relegando in cucina la vecchia domestica non ritenuta abbastanza esotica per una festa così importante! Gennaro, pur di accontentare le donne della sua vita e con l’aiuto di Lello, l’invadente aiutante del portiere, continua ad assecondare ogni loro capriccio e a spendere una fortuna per una festa che lui stesso definisce “esagerata”. Tutto sembra perfetto, gli invitati iniziano ad arrivare, ma un’inaspettata notizia giunge dal piano di sotto, da casa Scamardella, dove abitano un padre molto anziano e la figlia zitella: la sfortuna ha deciso che il signor Scamardella doveva morire proprio il giorno della festa. Cosa fare? Come si fa una festa con un morto sotto casa? Salemme é Gennaro, un piccolo eroe spaesato dei nostri giorni, che non parla solo a Napoli, ma al mondo, perchè siamo troppo chiusi in noi! Un film fra paradossi e comicità.

IO C’E’

Mariagrazia Fiorentino

Primo comandamento: “ Non avrai altro DIO all’infuori di TE”. Il film esplora “il confine tra fede e credulità, tra cialtroneria e religione”, quella che vediamo spesso nelle nostre città o in televisione. Lo “IONISMO”, nasce come una scappatoia “best of” degli altri culti a cui rubacchia riti  e concetti. L’idea è semplice e geniale, trasformare un albergo in luogo di culto per non pagare le tasse. Un film gioioso, che ci fa comunque riflettere, Edoardo Leo, co-autore della sceneggiatura, interpreta il ruolo di Massimo. Nel suo intervento: “Abbiamo cercato di essere scorretti senza ridicolizzare chi crede, ponendo un confine netto tra fede e credulità”. Margherita Buy è Adriana, la sorella commercialista, Giuseppe Battiston, (Marco), uno scrittore fallito. E’ un film che non vuole dare risposte, ma porre domande. Uscirà nelle sale il 29 marzo p.v.

Rendez vous – Nuovo cinema francese, VIII^ edizione dal 4 al 10 aprile 2018

Mariagrazia Fiorentino

E’ il grande cinema d’autore, che trova la sua ispirazione nella tradizione ma che si rinnova, in questa edizione. Saranno interessate varie città italiane; si parte da Roma per poi toccare, con focus ed artisti, Bologna, Firenze, Milano, Napoli,Palermo e Torino. Presentato a Roma nella prestigiosa sede diplomatica di Palazzo Farnese, una delle residenze più belle della città, la cui costruzione si deve alla famiglia Farnese a partire dal 1513.  L’Ambasciatore di Francia, Christian Masset, nel suo interevento introduttivo: “……Il cinema é il legame dei popoli…..”. Questa edizione é dedicata a Valeria Bruni Tedeschi, madrina della manifestazione, nel segno del grande cinema d’autore e del legame artistico che ha sempre unito la Francia e l’Italia. L’attrice ha saputo raccontare luci e fragilità di una umanità specchio del nostro tempo, donne sensibili e tormentate alle prese con crisi e rinascita, ma soprattutto animate da una spassionata fiducia nelle virtù magiche dell’arte e quindi del cinema.

une_jeune_fille_de_90_ans_6                                                                       Una scena del film “Une jeune fille de 90 ans”

Il 5 aprile p.v. incontrerà il pubblico al cinema “Nuovo Sacher” per presentare insieme al co-regista Yann Coridian, il toccante documentario: “Une jeune fille de 90 ans” che segue il lavoro di un noto coreografo nel reparto geriatrico di un ospedale. La danza risveglia nei pazienti sorrisi e lontani ricordi. Negli occhi della dolce Blanche, malata di Alzheimer, a risvegliarsi é una memoria d’amore. Il presidente di UniFrance, Serge Toubiana: “Roma é un luogo straordinario per il cinema francese, un ponte che ha sempre unito registi ed attori di questi due paesi, tra il cinema italiano e francese c’é sempre stata una grande intesa e spero che continuerà così”. La direzione artistica é di Vanessa Tonnini che in una parte del suo intervento afferma: “Aprire una finestra sul cinema francese contemporaneo é privilegiare un cinema d’autore”. I film proiettati in versione originale, sottotitoli in italiano, saranno presentati da autori ed interpreti.

Per saperne di più e conoscere le date e i luoghi delle proiezioni consultare il sito. rendezvouscinemafrancese.it.

A’ BIENTOT !!

Turner – Opere della Tate – In mostra al Chiostro del Bramante

Testo e Foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani,

“Si comincia a creare solo quando si smette di avere timore”. Così si esprimeva Joseph Mallord William Turner (23 aprile 1775 – 19 dicembre 1851), un artista senza tempo che ha vissuto nel suo tempo; è presente in questa mostra da titolo “Turner -Opere della Tate” in una veste privata quasi intima.  Le opere che lo testimoniano hanno una qualità senza tempo, sembrano fatte oggi o forse domani. La mostra, curata da David Blayney Brown, torna a Roma dopo 50 anni, al Chiostro del Bramante,  con una raccolta di opere esclusive. La collezione esposta in questa rassegna, espressione del lato intimo e riservato dell’artista, faceva parte della sua galleria privata e documenta, in maniera significativa, le tante località che lo  videro un vero viaggiatore desideroso di conservarne visivamente il lieto ricordo. Infatti queste opere sono  conosciute oggi come ‘Turner Bequest’ e sono state realizzate nel corso degli anni per il suo ‘proprio diletto’ secondo la bella espressione del critico John Ruskin. Un piacere estetico e visivo che conserva ricordi di viaggi, emozioni e frammenti di paesaggi visti durante i suoi soggiorni all’estero. Era infatti abitudine dell’artista lavorare sei mesi all’aria aperta durante la bella stagione e solo in inverno chiudersi nel suo studio per riportare su tela i ricordi di ciò che aveva visto dal vivo. Alla sua morte l’intera collezione fu donata all’ Inghilterra e dopo un lungo contenzioso con gli eredi é conservata attualmente presso la Tate Britain di Londra.

IMG_20180321_170541                                                      Lago di Lucerna con la Rigi. 1841/42 – Matita colorata e acquerello su carta.

Il percorso espositivo, suddiviso in sei sezioni, ricco di oltre  90 opere tra schizzi, studi, acquerelli, disegni e una selezione di olii mai giunti insieme in Italia, caratterizza la mostra “Turner. Opere della Tate” dedicata al celebre e rinomato maestro dell’acquerello che “con la sua pittura ha influenzato più di una generazione di artisti, quali Claude Monet, Caspar David Friedrich, Vincent Van Gogh, Edgar Degas, Paul Klee, Franz Marc, Wassily Kandinsky, Gustav Klimt, Mark Rothko, James Turrell e Olafur Eliasson. Natura e romanticismo si fondono nella raffigurazione perfetta del sublime e nella contemplazione di una forza inarrestabile, quasi misteriosa, che andava rievocata per rispondere al bisogno dell’artista di ricercare un linguaggio in constante evoluzione che anticipasse i tempi e le mode artistiche. Ed è proprio nella capitale inglese, città con più aspettative, grazie a mostre d’arte, spettacoli teatrali e iniziative nel campo delle scienze e della letteratura, che Turner produce immagini emotivamente intense che divengono il mezzo attraverso il quale l’uomo si sente finalmente libero di sognare”, come ha scritto il curatore.

IMG_20180321_170648                                                                           Roma. Arco di Costantino. 1835 – Olio su tela

Questo artista può essere definito un autentico cantore delle bellezze della natura e di fantastici paesaggi urbani prima che la rivoluzione industriale modificasse entrambi in senso modernista. Turner giunse per la prima volta a Roma nel 1819, per tornarci successivamente nel 1828, e proprio in questa occasione ci lasciò una preziosa testimonianza: “ …ho trovato questa città affascinante ed ho compreso il perché tutti gli artisti vengono qui”. Di grande interesse e cariche di fascino le opere che immortalano la nostra città d’inizi ‘ottocento. In mostra sono presenti scorci che superano il tempo ci offrendoci una Roma eterna insieme a  parti della città che non esistono più come nel caso dei Fori, Colosseo compreso, quanto il tutto si chiamava “campo vaccino”. Un diario di un viaggiatore del Grande Tour scritto non con le parole bensì con immagini che anche in tema di fascino e presa emotiva non sono inferiori alla forma scritta.

Dopo Roma, questa rassegna, andrà in Argentina a Buenos Aires.

Chiostro del Bramante – Arco della Pace, Roma, fino al 26 agosto 2018 aperto tutti i giorni con orari: lun/ven 10.00-20.00 -sab /dom 10.00 -21.00. Costo del biglietto d’ingresso (audioguida in omaggio) Intero 14,00  €. – Ridotto 12,00 €.  guide con tesserino, diversamente abili, forze dell’ordine con coniuge e modello AT, soci cartafreccia in possesso di un biglietto Frecce con destinazione Roma utilizzato nei 5 giorni precedenti Enjoy “https://www.chiostrodelbramante.it/post_mostra/enjoy/”L’arte incontra il divertimento acquistato dal 1 al 25 febbraio. Promozione valida fino al 29 aprile 2018. Ridotto 9,00 €. Ragazzi 6 – 18 anni-  10,00 €.- Gruppi-  5,00 €. Scuole- acquistabili online http://bit.ly/turner_tickets. Biglietto Open in cassa 15,00 €.- Open Online 15,00 €.+ 1, 50 prevendita https://www.chiostrodelbramante.it/acquisto-bigliettoopen-online/.- Previste gratuità. Informazioni:  06 68809035 – infomostra@chiostrodelbramante.it