Testo e foto di Donatello Urbani.

Il progetto, frutto di ricerche di una società consortile: LEAP, partecipata dal Politecnico di Milano, dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, da Enti territoriali Piacentini, da due importanti produttori  di cemento: Buzzi UNICEM e Italcementi ed altri, prende avvio grazie ad un importante finanziamento della Comunità Europea che ne copre quasi per intero l’importo.  Questa iniziativa si propone di rendere esecutivo il progetto Cleanker (Clean clinker production by calcium looping process),  produzione di clinker con cattura di CO2 attraverso la tecnologia del “calcium looping”, che, come affermato nel corso di un convegno appositamente programmato per pubblicizzare questo progetto, “potrebbe rappresentare un’importante innovazione per il settore del cemento verso un’ulteriore maggior sostenibilità ambientale del processo produttivo. La cattura della CO2”, associata alla successiva fase di stoccaggio è un processo chiave per le strategie dell’Unione Europea in tema di contenimento delle emissioni di gas serra. Una volta catturata infatti, ovvero opportunamente isolata come flusso indipendente a valle del processo produttivo, l’anidride carbonica può essere stoccata in opportuni siti geologici o utilizzata come materia prima per la sintesi di prodotti chimici di base o di combustibili”. La tecnologia che verrà impiegata per la prima volta in un vero processo produttivo industriale con il principio del “calcium looping”, considerata una delle soluzioni più promettenti per questo settore.

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In proposito il gruppo Buzzi Unicem mette a disposizione il proprio stabilimento di Vernasca (Piacenza) che, una volta adeguato alle prescrizioni richieste dal progetto CLEANKER,  continuerà la produzione di cemento a partire dal così detto clinker, materiale ottenuto per cottura ad elevata temperatura di una miscela di materie prime costituite principalmente da calcare – carbonato di calcio – che una volta scaldato  si scinde in ossido di calcio e anidride carbonica, che verrà catturata e trasformata  prima della sua dispersione nell’aria, in misura di  oltre il 90 per cento con ridotti  impieghi di energie suppletive.  A questo progetto sperimentale che troverà la completa realizzazione entro il 2020, hanno prestato attenzione, oltre all’Unione Europea, anche prestigiose istituzione scientifiche non solo europee e, con l’avanzare delle ricerche, come dichiarato dai promotori, “verranno organizzati seminari ed eventi sul territorio per condividere i risultati con i soggetti che possono avere interesse allo studio, a partire dalla cittadinanza, fino agli enti locali, associazioni di categoria ed imprese.

Maggiori notizie sul sito web: www.cleanker.eu