Maurizio Pierfranceschi in mostra con le sue opere al Museo Bilotti dal titolo “L’uomo e l’albero”

Testo e foto di Donatello Urbani

La richiesta non poteva essere più esplicita di quella rivolta a Maurizio Pierfranceschi dall’allora direttrice, Alberta Campitelli, del Museo Bilotti di Roma: “Una mostra che avesse per soggetto principale la natura”.

L5dGpwU_KR7Zqj5K6LGsqIqfloqbvVimEZ-n69B_Y1hR_rlkYUeOBJi7gy-uUIF-q69M5PuavyDgB1o=w988-h900                                                         Maurizio Pierfranceschi: “Dopo la battaglia” – 2009. Tecnica mista su cartone grigio.

La richiesta era alquanto pertinente dal momento che il Museo Bilotti si trova all’interno del parco urbano di Villa Borghese. In aggiunta, poi, c’è stata anche una felice circostanza: una delle primissime opere realizzate da Pierfranceschi  aveva per titolo “L’uomo e l’albero”. L’insieme di questi eventi è stato l’atto di nascita della mostra che da oggi è visibile al piano terra di questo interessante museo. Le circa cinquanta opere presenti lungo il percorso espositivo indagano proprio il rapporto tra uomo e natura, tra architettura e paesaggio che un artista con origini in una cittadina dell’ entroterra marchigiano, Cagli, riesce a cogliere in maniera diversa, forse anche migliore, di un occhio abituato a paesaggi urbani. Dice il curatore, Fabio Cafagna, nel presentarci questa rassegna: “Uomo e natura nelle carte, nei legni e nelle tele dell’artista si confondono, trapassano l’uno nell’altra, si rispecchiano, fino a divenire un impasto di colore e materia che, seppur formalmente controllato, ha il dono della spontaneità e della vitalità.”

Iqr05I1ENuG_N5PJ9-qqYLRctvEeJcQfUFvxIXtK5OlSTc9erkPmm5ND0HurFw3-S2guuULyrpfqJ3E=w988-h900Maurizio Pierfranceschi: “Autoritratto con passero” – 2017. Terracotta bianca con tracce di colore. Alle spalle tre teleri con identico soggetto il “Ninfeo” della palazzina. Opera del 2016 realizzata con tecnica mista su tela

Uscendo da museo, al termine della visita, mi sono incamminato in uno dei viali alberati del Parco di Villa Borghese e così ho potuto osservare con un occhio diverso, contaminato dalle opere di Pierfranceschi, i colori che la natura ci offre e che l’architettura dell’uomo ha messo a dimora in un paesaggio costruito artificialmente nei minimi dettagli molto diverso dall’esaltazione di quelli spontanei e naturali voluti e costruiti dalla natura stessa.

Per una esatta lettura di tutte le opere esposte è raccomandato il ricorso al catalogo edito per l’occasione da Solfanelli (Chieti) ricco di tavole a colori e con interessanti apparati scientifici, pag. 82 costo €.12,00.

Roma – Museo Carlo Bilotti – Arancera di Villa Borghese – Via Fiorello La Guardia fino al 14 gennaio 2018 con ingresso gratuito ed orari da martedi a venerdi 10,00/16,00, sabato e domenica dalle 10,00 alle 19,00. Informazioni  sito web www.museocarlobilotti.itwww.museiincomune.itwww.zetema.it – tel. 060608

Red – Read Eat Dream – “Profumi di cultura e sapori enogastronomici” – Uno spazio per il cibo di qualità, i libri, la letteratura e le passioni della nostra vita.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

La cultura ha veramente un profumo? Per anni l’ho identificato con quello dei quotidiani freschi di  stampa quanto si usavano i caratteri a piombo e la carta  presentata una ruvidità tale da avvertire il suo spessore semplicemente toccandola. Oggi questo profumo non è più avvertibile, appartiene al tempo passato. Però, malgrado i diversi e più moderni metodi di stampa, il fascino derivato dall’essere o meno fresco di stampa, tutto questo è facilmente avvertibile in una libreria fra gli scaffali che conservano in bella mostra tanti libri, pronti per essere presi in mano, consultati e letti dai clienti.

files (7)                                                                                                                                  Sala libri al piano meno uno

Questo fascino che per tante ragioni si è notevolmente affievolito, specie fra i giovani, per un’infinità di ragioni non tutte plausibili, può essere nuovamente riportato in auge da alcune valide iniziative intraprese sia dai librai che dagli editori, gestori di punti vendita. “La Feltrinelli”, in questa ottica, ha aperto in cinque città altrettanti centri nella formula “Red – Ead e Dream –“ dove l’attività libraria è affiancata, con l’intervento di personale altamente specializzato, da quella enogastronomica. Sorseggiare un caffè , un buon bicchiere di vino oppure gustare alcune specialità culinarie preparate da uno chef professionista, anche in occasione di eventi appositamente programmati,  sotto gli occhi dell’ultima nata novità editoriale, offre senza dubbio stimoli nuovi sia culturali che enogastronomici. Fra le cinque città dove questo è possibile c’è Roma, Via Tomacelli, 23 – zona che molto presto avrà un’attrazione archeologica di grande interesse in più, oltre quella della vicina Ara Pacis, con l’inaugurazione del Mausoleo di Augusto, i cui lavori di ristrutturane protratti per lunghi anni, sono quasi giunti alla sospirata fine.

files (4)                                                                                                                                    Sala bistrot al primo piano

Questo esercizio commerciale romano si sviluppa su tre piani: una sala libri, di gran fascino, al piano meno uno che prosegue anche al piano terra con il bistrot ed il bar; al primo piano si trovano una sala bistrot coperta ed uno spazio scoperto sulla terrazza adi bito ad identica destinazione. Il tutto si sviluppa su una superficie totale di 530 metri quadrati.

La presentazione dell’intera struttura non poteva che essere riservata al Direttore: “La cultura enogastronomica fa da collante all’esperienza culturale e al palinsesto d’intrattenimento che caratterizzano l’identità RED. In occasione dell’apertura di via Tomacelli, l’offerta food di RED è stata ulteriormente arricchita. Oggi RED si presenta come il “bistrot italiano moderno”. Una cucina semplice, con un’attenta selezione delle materie prime di qualità, articolata in una serie di piatti che si ispirano al meglio della tradizione italiana, ma rivisitati con un tocco contemporaneo. A pranzo e a cena RED offre autentici pilastri della tradizione gastronomica italiana: una proposta per creare a tavola un’atmosfera accogliente che invita alla conversazione. Letture, idee, passioni. Una libreria ricca, aggiornata, fornita di oltre 10 mila titoli. Da RED via Tomacelli è disponibile il meglio della proposta culturale targata laFeltrinelli. Novità editoriali, proposte tematiche, i grandi classici. RED è soprattutto voglia di condividere le proprie passioni. È curiosità verso nuove tendenze, generi musicali emergenti, proposte culturali sempre originali. Gli eventi di RED sono disegnati per coinvolgere le persone attraverso performance dal vivo, show-cooking, aperitivi in lingua straniera, dj-set, laboratori per bambini.”

files (2)                                                                                                                La cucina con chef ed aiuti di Red: Read, Eat, Dream

Gli altri punti vendita in Italia, tutti posizionati in luoghi strategici situati nelle aree metropolitane, nei centri storici e nelle mete dello shopping contemporaneo, sono presenti a: Milano, in piazza di Gae Aulenti; in piazza della Repubblica a Firenze; a Parma in via Farini; a Scalo Milano, Shopping Village alle porte di Milano (Locate di Triulzi) e a Verona, dove RED è tra le prime realtà ad essersi insediata nel grande progetto di riqualificazione degli ex Magazzini Generali.

Roma – Via Tomacelli, n.23.- I servizi forniti sono: dalle ore 8,30, colazione; dalle ore 12,00 il pranzo; dalle 18,00, aperitivo e cena. Per iscrizioni e prenotazioni dei mercoledi in lingua, conversazioni con una docente madrelingua in francese, inglese e spagnolo, consultare il sito “pretaparler”, costo €.15,00 inclusa una consumazione ed un assaggio da menu. Per le date ed orari dei: “Giovedi apertivo con l’Autore”; i venerdi: “Musica life e Dj-set” e gli “Showcooking” consultare il sito www.lafeltrinelli.it/fcom/it/home/pages/RED.html

“Long Way From Home” – Il nuovo album di Peter Cincotti che anticipa il tour in 5 tappe in Italia -Firenze, Roma, Salerno, Bari e Milano – previsto per Dicembre

Mariagrazia Fiorentino

E’ uscito oggi 13 ottobre il nuovo album di Peter Cincotti, cittadino newyorkese, per Freddy Eggs Records/Artist First, con 12 tracce che hanno chiari riferimenti alla terra italiana, patria dei suoi bisnonni, e all’amore ereditato verso queste terre ancora presenti nelle sue composizioni. “Molte canzoni di questo disco sono stata ispirate specificamente dall’Italia “Roman Skyes” l’ho scritta seduto in un taxi per le strade di Roma; “Palermo” mi è venuta in sogno. Quindi, consapevolmente o inconsapevolmente, tra tutto il mio viaggiare nel mondo, le mie esperienze in Italia hanno particolarmente segnato questo album in modo che nessun altro paese ha fatto”, così si esprime Cincotti in una vera e propria dedica all’Italia.

IMG_20171013_170126                                                                                          La copertina del nuovo album

“Long Way From Home” è il suo quinto album in studio, a cinque anni dal precedente “Metropolis”, scritto arrangiato e prodotto dallo stesso Peter Cincotti negli ultimi due anni e contiene 12 tracce in cui il musicista mescola con naturalezza pop, rock, blues, hip hop, funk e jazz nel suo stile unico ed inconfondibile. In questo album Peter Cincotti  ci offre un saggio della sua abilità nel suonare il pianoforte in maniera ancora più ritmica dei precedenti lavori con un progetto capace di essere la guida sonora in un universo musicale  personalissimo e complesso, travolgente e solare intimo e ricercato. “Mai prima d’ora ho usato il pianoforte in questo modo. Alcuni anni fa ho iniziato ad avere delle idee per un album che portasse un pianoforte più attivo, più ritmico nel paesaggio della musica moderna”, così il musicista presenta questa sua ultima fatica.

Attualmente è impegnato in una lunga tournèe mondiale per presentare il nuovo progetto. Sarà in Italia nel prossimo dicembre per cinque concerti da tenersi in cinque diverse città:

  • Martedi 12 dicembre al Teatro Puccini di Firenze;
  • Mercoledi 13 dicembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma;
  • Giovedi 14 dicembre a Salerno Modo;
  • Venerdi 15 dicembre al Teatro Forma di Bari;
  • Martedi 5 dicembre a Milano Bleunote.

BAR D’ITALIA 2018 – La nuova guida del Gambero Rosso

Testo e foto di Donatello Urbani

In quattrocentotrentadue pagine sono racchiusi i migliori locali che godono le preferenze degli italiani per avere una piacevole sosta nella vita quotidiana.

Le linee guida seguite da Gambero Rosso nel redigere questa guida si riassumono nelle parole della direttrice Laura Mantovano nel corso della presentazione: “L’offerta dei migliori bar italiani diventa ogni anno più articolata e complessa, scegliere senza una guida adeguata non è semplice. Il caro vecchio bar di una volta si è trasformato in una straordinaria palestra per sperimentare,testare gusti, creare tendenze. Tutto merito di gestori illuminati, convinti delle incredibili potenzialità del bar. Primi fra tutti i ristoratori”.

IMG_20171005_130155                  Elisabetta Marcozzi, al centro della foto, nel corso della presentazione della guida “Gambero Rosso 2018 – Bar d’Italia”

Significativo in proposito è quanto tiene a dirmi Elisabetta Marcozzi, titolare della pasticceria “Il Picchio” a Loreto (AN), gestita in collaborazione con i familiari,  quali “Creatori di sensazioni dal 1978”. La guida che gli assegna 3 tazzine e 3 chicchi, descrive il locale dove: “….Il caffè è sempre impeccabile, servito con cura e alla giusta temperatura anche al tavolo. La pausa pranzo è un ottimo momento per una sosta grazie a una cucina leggera e territoriale reinterpretata con creatività dalla chef…..”. Per i clienti non residenti è stata allestito un “shop on line” che consegna con la modica spesa di €.9,00, i prodotti della loro pasticceria, notevole il panettone artigianale, tutti ampiamente descritti nel sito www.pasticceriapicchio.com pagina shop online.

IMG_20171006_095826                                                                                             Prodotto di punta della Pasdticceria Picchio

La prima indicazione fornita, oltre la località e l’identificazione, con indirizzo, sono i punteggi guadagnati che vanno da uno a tre chicchi per la qualità del caffè inteso come bevanda seguito da una a tre tazzine assegnate al locale secondo un giudizio riferito a vari fattori  che fanno riferimento all’offerta, nelle componenti di prima colazione, spuntino per il pranzo e apertivi e cocktail, al servizio, all’ambiente e all’igiene. Ad alcuni locali, quelli storici, così classificati dall’Associazione locali storici d’Italia – www.localistorici.it-, è assegnato anche un capitello. La parte descrittiva inizia con una presentazione dei gestori, indispensabile per i locali con gestione familiare che sono la quasi totalità, l’identificazione del locale ed infine i prodotti più significativi, meglio rappresentativi e di maggior richiamo proposti ai clienti. Il solito bar sotto casa o all’angolo dell’ufficio si è evoluto, talvolta cedendo il posto ad altri allestiti scenograficamente, che propongono “caffè rari e preziosi, blend studiati nei dettagli, tramezzini e panini curati in ogni minimo particolare, dal pane alla farcitura, menu gustosi e salutari, preparati da abili chef, magari con alternative vegane e gluten free, perfetti per un light lunch, aperitivi accompagnati da sfizi di gastronomia salata di altissimo profilo, piccola pasticceria degna dei più grandi maestri dell’arte bianca” come riportato sulla guida.

I locali premiati con i tre chicchi e le tre tazzine, sono suddivisi tra bar finalisti del Premio “Illy Bar dell’Anno”, premio istituto nel lontano 2003 ed assegnato per il 2018 al Caffè Canterino di Biella. Le altre suddivisioni interessano i caffè storici, i bar dei grandi alberghi; e la categoria le stelle, riservata ai locali che per almeno dieci anni consecutivi hanno conquistato tre tazzine e tre chicchi di caffè.

IMG_20171005_123933_1I fratelli Colleoni titolari della Locanda & Osteria Contemporanea “Marelet” a Treviglio (BG), vincitori del premio “Illy Bar dell’anno 2017” ed indicati nella guida 2018 con 3 tazzine e 3 chicchi di caffè.

Regione leader per l’edizione 2018 é la Lombardia con 9 locali premiati, seguono il Veneto con 7, l’Emilia Romagna con 6, Piemonte e Sicilia con 5, Toscana con 3, Liguria, Venezia  Giulia, Friuli, Lazio, Campania e Puglia con 2. Un locale sul podio per Abruzzo e Marche.

La presentazione è terminata con la “Decima edizione per il Premio Aperitivo dell’anno” assegnato da Sanbittèr&Gambero Rosso al bar che presenta la formula di aperitivo più originale e divertente. Vincitore per l’edizione 2018 è Sambirano di Reggio Emilia.

Gambero Rosso 2018 “Bar d’Italia” pagine 432 costo €.10,00 in edicola ed in libreria. Info nella sede Via Ottavio Gasparri, 13/17 | 00152 Roma | Tel. +39 06 551121  www.gamberorosso.it – Gambero Rosso @ilgamberorosso gambero_rosso

 

“Invito a palazzo – Arte e storia nelle banche e nelle Fondazioni di Origine Bancaria” – Per il XVI^ anno le sedi istituzionali delle banche si aprono alla cittadinanza.

Donatello Urbani

Come avviene già da sedici anni ogni primo sabato di ottobre – giorno 7 con orario variabile da banca a banca ed indicativamente dalle ore 10,00 alle 19,00, –  ricorre l’apertura con visite guidate gratuite, anche in lingue straniere,  alle 102 sedi storiche delle banche ubicate in ben 50 diverse città italiane.

image                                                        Reggio Emilia: Interno di palazzo Spalletti-Trivelli , sede della Banca Credem
“L’obiettivo è di dare la possibilità a decine di migliaia di cittadini, turisti e appassionati di visitare questi palazzi, generalmente chiusi perché sedi di lavoro” dichiara il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli, “che nelle più recenti edizioni, la giornata di apertura, è stata estesa alle sedi bancarie che operano in edifici moderni di particolare valore architettonico”. In questa edizione 2017 accolgono visitatori  per la prima volta sedi importanti quali Palazzo Spalletti-Trivelli a Reggio Emilia ed a Siena Palazzo Sansedoni, mentre  Palazzo Altieri, sede dell’ABI e Banca Finnat, e Palazzo Kock, sede centrale della Banca d’Italia, confermano le loro aperture come avvenuto negli anni passati.

PALAZZO_BANCA_D'_ITALIA_VIA_NAZIONALE_ROMA                                                              Roma: Palazzo Kock in Via Nazionale, sede centrale della Banca d’Italia
Ogni anno, inoltre, viene bandito il concorso “Un’immagine per Invito a palazzo” per  proporre il logos  che caratterizzerà la manifestazione.  Il concorso è rivolto a tutti gli studenti delle Accademie di Belle arti e degli Istituti di design.  Querst’anno sono risultate vincitrici Ambra Aschieri e Silvia Cattozzo, studentesse dell’Accademia di  Belle Arti  di Verona.

Maggiori notizie sulle aperture previste visionare il sito https://palazzi.abi.it

“ROMICS” – Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games

Donatello Urbani

Dal 5 all’8 ottobre torna Romics, la grande rassegna internazionale sul fumetto, l’animazione, i games, il cinema e l’entertainment che si tiene due volte l’anno presso la Fiera di Roma e che ha visto ben oltre 200.000 visitatori nelle scorse edizioni.

Quattro giorni di kermesse ininterrotta con eventi, incontri e spettacoli: un programma ricchissimo con oltre 100 presentazioni, incontri ed eventi in 8 location in contemporanea distribuiti in  5 padiglioni  all’interno dei quali sarà possibile immergersi in tutti i mondi della creatività dal fumetto al cinema, scoprire le novità, incontrare le grandi case editrici, le fumetterie, i collezionisti, immergersi nei mondi dei videogiochi e del gadget.

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Sabrina Perucca, Direttore Artistico di Romics, tiene a precisare come questa rassegna sia: “trait d’union e al contempo luogo d’incontro di generi e tendenze diversificate e di generazioni. La sua valenza è riconosciuta dalle istituzioni e dall’industria del settore come un uno spazio ideale. In questa edizione si consolidano le importanti iniziative col Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e prosegue la collaborazione istituzionale con la Regione Lazio. Ogni edizione di Romics è un’istantanea dello straordinario work in progress che rappresentano oggi i mondi del fumetto, del cinema e del game, del fantasy: storie, opportunità lavorative, bellezza creativa, confronto. I Grandi Maestri del fumetto, musica ed effetti speciali, per una edizione caleidoscopica ed effervescente. Come nelle precedenti edizioni anche in questa edizione autunnale 2017  premia tre autori internazionali con il Romics D’Oro: direttamente dall’ Industrial Light & Magic il Premio Oscar© per gli effetti visivi Ben Morris, e l’Art Director di Star Wars Kevin Jenkins; Paolo Eleuteri Serpieri straordinaria matita creatrice di mondi suggestivi e sensuali;  Shawn Martinbrough eccezionale autore noir americano, ha collaborato tra gli altri a Batman, Hellboy e Capitan America”.   Notevoli gli appuntamenti culturali che caratterizzeranno questa XXII edizione. Fra i tanti meritano una citazione le grandi mostre dedicate al fumetto, ai Romics D’Oro, al cinema e all’illustrazione nelle quali trovano ospitalità  tanto reperti originali quanto materiali collection come nella grande celebrazione a Fumetti dei Beatles, il viaggio visivo tra il west e le eroine e la fantascienza di Serpieri, Diabolik al Muro e il Ricordo di Sergio Zaniboni. I percorsi visivi per omaggiare tre grandi mondi della creatività: l’omaggio grafico di tanti autori alla serie culto nipponica Evangelion,  le tavole dei fumetti apparsi su XL Repubblica, straordinario laboratorio creativo per una nuova generazione di autori; le tavole del libro dedicato al game cult The Legend of Zelda. Imperdibili le performance live degli autori in tutti e quatto i giorni.

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Un evento eccezionale è offerto ai visitatori di Romics 2017 con il Talk show di Francesco Gabbani, straordinario comunicatore e performer.

L’Area Nuovi Talenti si conferma come un attesissimo luogo d’incontro per conoscere i nuovi talenti emergenti. Al suo interno sarà presente la Self Area con postazioni attrezzate messe a disposizione di giovani autori e illustratori per disegnare alla presenza di importanti editor.

Rilevante è la collaborazione che Romics ha intrapreso col Palazzo delle Esposizioni in occasione della mostra “Mangasia”, che verrà inaugurata il 6 ottobre e si protrarrà fino a gennaio incentrata sulla cultura giapponese contemporanea.

La seconda edizione del Concorso Nazionale “I linguaggi dell’immaginario per la scuola” voluta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, riservata alle scuole di ogni e ordine e grado, sarà affiancata da due importanti concorsi dedicati agli illustratori. Grandi occasione tutte queste di visibilità per gli artisti emergenti che approcciamo il settore.

Importante è anche l’attenzione riservata alla “Street Art”, un fenomeno culturale e artistico di impatto globale che vede impegnati grandi talenti nel rendere accettabili le anonime facciate  dei fabbricati, troppo spesso brutti e inguardabili delle nostre città.

Il Movie Village torna a Romics con la celebrazione dei migliori film dell’autunno, e in questa edizione dedica uno spazio speciale ai titoli più importanti di ottobre e novembre tratti da grandi opere letterarie – da IT a L’uomo di Neve… –  e ai Maestri internazionali degli Effetti Visivi e Speciali, oltre a tante attività ed anteprime d’eccezione. Focus sugli effetti speciali con il Premio Oscar© Ben Morris e l’Art Director di Star Wars Kevin Jenkins.

Come nelle precedenti edizioni avrà notevole attenzione, specie dai giovani e giovanissimi, la grande Gara Cosplay, con le selezioni internazionali dei Cosplayer che andranno a rappresentare l’Italia all’amatissimo World Cosplay Summit – Giappone; all’International Yamato Cosplay Cup – Brasile; l’Eurocosplay – MCM di Londra. La finale si svolgerà Domenica 8 ottobre, nel Pala Romics Padiglione 8 – Sala Grandi Eventi e Proiezioni.

Quattro giorni di grandi eventi che richiamano l’attenzione sui principali temi che caratterizzano a tutto tondo la società dei nostri  giorni quali la tavola Rotonda: Disegni migranti – L’immigrazione e l’emigrazione raccontate tutte dal fumetto.  Un linguaggio attuale per renderci ancora più visibili.

 

Nuova Fiera di Roma – via Portuense 1645 da giovedì 6 aprile a domenica 9 aprile 2017 dalle ore 10.00 alle ore 20.00. Le biglietterie sono aperte dalle ore 10.00 alle ore 19.00 nei giorni di manifestazione  alle entrate nord – sud ed est. Accrediti, ospiti, gruppi organizzati all’ingresso Nord desk accrediti (piano superiore). Accesso Cosplay: esclusivamente ingresso Nord (piano inferiore).

Biglietti e costi: giornaliero feriale (giovedì – venerdì) € 10 –  giornaliero festivo (sabato – domenica) € 12 – giornaliero Cosplay € 5. Biglietto ridotto € 8 (over 80, militari, bambini di età inferiore a 10 anni) – gratuito per bambini di età inferiore ai 5 anni, per gli invalidi (oltre il 70% di invalidità) più un accompagnatore. Abbonamenti:  4 giorni € 26 –  3 giorni (venerdì-sabato-domenica) € 24 .  2 giorni (sabato e domenica) € 18. IMPORTANTE: i possessori del biglietto acquistato on line accedono dagli ingressi Nord, Est e Sud, e possono recarsi direttamente ai tornelli. Info sul sito www.romics.it trovate tutte le novità e il programma, telefono: 06 9396007; e.mail info@romics.it

“La Civetta sul comò” – la Casina delle Civette ospita un’interessante rassegna organizzata da Noi come Voi ONLUS con opere realizzate da diversamente abili.

Testo e foto di Donatello Urbani

Questa rassegna ospitata nel loggiato all’ingresso del Museo della Casina delle Civette nel parco di Villa Torlonia, purtroppo ha un tempo limitato. Infatti sarà visitabile fino a mercoledi prossimo 20 settembre e questa breve puntata romana è solo una presentazione di quella ben più articolata che sarà ospitata a gennaio 2018 negli spazi espositivi della Camera dei Deputati. La rassegna, nelle intenzioni degli organizzatori, tutti volontari della ONLUS Noi come Voi, deve essere itinerante, una messaggera della presenza nella nostra società di persone anche diversamente abili. I vari artisti hanno accompagnato nella nostra città le loro opere ed è ancora più significativo che la bella iniziativa escursionistica trovi riscontro in altra di carattere esclusivamente culturale: essere ospiti di un’importante struttura museale. Uno stretto binomio, inoltre, lega la” location”, Casina delle Civette, con le opere in mostra. La civetta, l’animale identificato nella mitologia greco/romana con la dea Atena,  tutelare dell’intelligenza, sapienza, saggezza e delle arti, è anche un uccello notturno particolarmente dotato per muoversi nel buio fra i tanti pericoli notturni così come questi artisti  che devono muoversi tra il buio delle incomprensioni e le difficoltà della vita che anche per un normodotato spesso sono difficili da affrontare.  Le arti visive, non solo pittoriche, per molti portatori di handicap rappresentano una preziosa terapia e uno spiraglio di luce che annuncia la fine  delle tenebre notturne ed apre un’alba foriera di giornate più radiose.

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Le opere esposte sono circa una quindicina e quasi tutte  presentano interessanti caratteristiche artistiche  che pongono in secondo piano, quasi in un angolo remoto,  quelle umane scevre di qualsiasi pietismo. Sono tutte opere che devono essere lette alla stregua di quelle di Van Gogh e di tanti altri artisti che nella loro vita, anche artistica, hanno dovuto combattere e confrontarsi con una diversa abilità. Significative in proposito sono le opere  della giovane artista Cristina di Bella che riesce solo a dialogare con l’arte pittorica avendole la natura  precluso l’uso della parola. La tavolozza dei colori presenti nella tela, realizzata a più mani, “La civetta curiosa”, ricca di tante varietà, parlano e ci raccontano la loro voglia di vivere  testimoniando contemporaneamente la gioia che provano nell’incontrare i visitatori che, proprio Cristina, accoglie tutti con un accattivante sorriso.

IMG_20170915_170017                                         Cristina di Bella presenta la tela realiazzata in collaborazione con altri tal titolo “La civetta curiosa”

Ciascuna opera, indipendentemente dal suo autore, ci accompagna, sulle corde della bellezza, nei sentieri più reconditi del nostro animo, la stessa “bellezza” che Goethe ci indicava capace di “salvare il mondo”.

Roma – Porticato della Casina della Civette – Parco di Villa Torlonia – Via Nomentana-  fino al 20 settembre 2017 con ingresso gratuito.

Giuseppe Carta in mostra a Roma al centro Eataly con “GERMINAZIONI – I diari della terra”.

Testo e foto di Donatello Urbani – Ricerche bibliografiche di  Mariagrazia Fiorentino

Anche il linguaggio delle nature morte, alla stregua di quanto avvenuto nelle arti figurative nel corso degli anni, si è notevolmente modificato adeguandosi di volta in volta agli umori e al diverso sentire degli artisti. Così si può affermare, senza timore di smentita, che le opere di Giuseppe Carta esposte nel punto commerciale Eataly di Roma, location tanta insolita quanto particolarmente consona, rappresentano il sentire artistico ultimo nato e chiude il simbolico cerchio iniziato millenni fa  con le raffigurazioni naturalistiche all’alba della nostra civiltà  come testimoniato  nelle bellissime opere d’arte  presenti in vari musei,  siti archeologici e nelle decorazioni delle “domus” e “villae” pompeiane e romane.

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La mostra “Germinazioni. I diari della Terra”, ideata e organizzata da Arte Contemporanea Italiana in collaborazione proprio con Eataly, esplora il rapporto tra cibo, arte e natura attraverso circa trenta opere tra sculture policrome in bronzo e oli su tela, di medie e piccole dimensioni. Fino al 30 settembre, come scrivono i curatori, “ciliegie, limoni, fragole, uva, fichi e melograni, mele e pere diventano cibo per l’anima grazie alle opere iperrealiste di Giuseppe Carta. La cornice di Eataly permette un’immediata armonizzazione visiva e concettuale tra le opere ed i loro corrispettivi “commestibili”. Il cibo stesso è arte e il luogo che negli ultimi anni ha più di tutti valorizzato e diffuso nel mondo i migliori prodotti culinari italiani apre le sue porte all’arte di Carta, capace di suscitare una riflessione sull’incredibile varietà di prodotti gastronomici presenti nel nostro Paese e curiosità sulle potenzialità comunicative del cibo”. Allo scritto dei curatori fanno riscontro le parole dell’artista: “L’arte può esplorare nuovi orizzonti e nuovi contesti perché si può decontestualizzare tutto ma non gli argomenti trattati, nel senso che un’opera d’arte, un cibo, un libro, un concetto o una pièce teatrale possono essere presentati in ogni luogo e in ogni ora del giorno ma ciò non toglie la sua Essenza e la sua Natura”.

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Proprio il rapporto con la natura è il tema trattato in tutte le opere  di Carta in maniera del tutto intima e personale maturato dall’ esperienza nella cura dei suoi frutteti e dell’oliveto, in particolare, sulle colline di Banari, suo luogo di nascita in Sardegna. L’osservazione giornaliera delle piante, dei fiori e dei frutti sono la fonte primaria nella realizzazione delle opere sia pittoriche che scultoree in un realismo più perfetto del reale. Alquanto singolare è anche la realizzazione delle sue opere che oltre a richiedere tempi lunghi come avviene in natura per la raccolta dei frutti Carta adopera una tecnica antica, “la velatura, e per le sculture la fusione a cera persa che prevede lunghe fasi di modellatura, lavorazione e patinatura” come lui stesso tiene a precisare. Sempre i curatori scrivono in proposito: “Carta non trascura nulla, nelle tele come nelle sculture: frutta e ortaggi sono rappresentati in ogni fase del loro corso vitale, dai momenti di massimo splendore e fulgore, fino a quelli di caducità e germinazione, perché crede che non ci sia più bella cosa di un frutto maturo che ha nella sua pelle tutta la sua vita”. Significativi sono i versi che Pabblo Neruda ci offre in un omaggio letterario alla cipolla:

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                                                        “Cipolla, anfora luminosa,

                                                                petalo e petalo

                                                            si formò la tua bellezza   

                                                      squame di cristallo ti accrebbero                                                                                                               

                                                       e nel segreto della terra oscura  

                                                    si arrotondò il tuo ventre di rugiada …….

                                                   E come in   Afrodite il mar remoto

                                                                   duplicò la magnolia

                                                                innalzando i suoi seni

                                                                           così ti fece

                                                                         cipolla …………

                                                                         Esci dal suolo,

                                                                     eterna, intatta, pura

                                                                      come seme d’astro

                                                                          e nel tagliarti

                                                                       il coltello in cucina

                                                                      sale l’unica lacrima

                                             senza pena. Ci hai fatto piangere senza affliggerci ……………….”

Completa la mostra il catalogo edito da E20 Progetti che presenta, oltre le bellissime tavole a colori di tutte le opere in esposizione,  un’intervista a Giuseppe Carta realizzata dallo chef di Eataly Pino Cuttaia, con due ricette: Una elaborata dallo stesso chef e l’altra dallo stesso artista che presenta una saporita zuppa di cipolle di Banari (facile da realizzare).

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Per maggiori informazioni: presso lo spazio Eataly si tengono corsi di cucina aperti a tutti previa prenotazione sul sito www.roma.eataly.it/eventiedidattica. In occasione della conferenza stampa ,a chel Alessandra Mariani ha presentato e fatto realizzare ai presenti una saporita pasta di gnocchetti sardi con cipolla stufata, capperi r polvere di mandorle.

Roma - Eataly, Piazzale XII Ottobre 1492 – (Stazione Ferroviaria di Roma Osiense, seguire le indicazioni) – Metro B stazione Piramide e varie linee urbane bus e tram linea 3 – fino al 30 settembre 2017 con ingresso gratuito tutti i giorni, negli orari di apertura del negozio.  Info al pubblico dal lunedi al  giovedi dalle  9.30 alle 18,00; il venerdi  dalle 9.30 alle 17,00- telefoniche +39.02.58316316  e sito web https://www.eataly.net/it_it/negozi/roma/

Roma: Le strade del quartiere ebraico si vestono a festa per accogliere la 10^ edizione del Festival della Cultura Ebraica.

Mariagrazia Fiorentino – Donatello Urbani

La terra promessa da Dio al suo popolo è stata da sempre al centro dei pensieri, della cultura e della vita d’Israele e questo, senza dubbio, è da sempre alla base del grande amore e venerazione  che hanno riversato gli Ebrei sulla terra di tutto il pianeta indipendentemente dall’essere o meno quella assegnatagli da Dio. La comunità ebraica di Roma, non fa eccezione. Basta camminare per le strade del quartiere ebraico per avvertire e respirare a pieni polmoni  la vera romanità e quel senso di appartenenza a pieno titolo a questa città da oltre duemila anni.

In questo spirito e dopo il successo e la grande partecipazione popolare degli scorsi anni, anche quest’anno la Comunità Ebraica di Roma promuove e organizza il  Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica che in questa decima edizione ha per tema principale proprio la terra “Earth.Life beyond”, un percorso di riflessione e sguardo culturale, sociale e filosofico sul cambiamento e sull’innovazione scientifica e tecnologica verso il nostro pianeta.

“Un ricco panel di ospiti è stato chiamato a sviluppare l’argomento Terra in tutte le sue più ampie accezioni” tengono a precisare gli organizzatori, “Terra come identità, come viaggio e come ritorno, Terra come ambiente da conservare e trasmettere al futuro, Terra come risorse e Terra come modello di sviluppo.  Interventi e riflessioni dedicate a comprendere come la spinta dell’innovazione scientifica e tecnologica, nell’andare a delineare nuovi modelli di sostenibilità, agisca come agente acceleratore del futuro definendo nuovi perimetri di relazione, conoscenza e consapevolezza tra persone e comunità”.  A questo interessante tema si affiancano altri quali il letterario con presentazione di libri, incontri con scrittori, mostre, visite guidate alle testimonianze culturali ebraiche presenti nel territorio comunale di Roma e spettacoli dei quali uno, quello che sabato prossimo 9 settembre inaugurerà questa manifestazione incentrato su un pilastro della cultura ebraica: “La notte della Cabbalà”. Location principali: il Palazzo della Cultura, sede della scuola ebraica, il Museo Ebraico e i Giardini del Tempio. Il ricco calendario degli eventi prevede:

notte cabbalà_2                                         Notte della Cabbalà edizione 2016: In attesa di entrare alla visita guidata al Museo Ebraico di Roma

sabato 9 settembre: la Notte della Cabbalà, un vero e proprio evento nell’evento che vede l’intero Quartiere Ebraico del Portico d’Ottavia animarsi con una maratona di eventi culturali, musica, teatro, degustazioni, incontri letterari, che intende celebrare ancora una volta il sodalizio tra la Capitale e la Roma ebraica e che offre alla città la straordinaria opportunità dell’ingresso gratuito al Museo Ebraico e di poter fruire di visite guidate gratuite alla Grande Sinagoga e all’interno dell’Antico Ghetto; la perfomance artistica della serata è affidata a Enrico Fink, poliedrico musicista che metterà in scena, insieme a Giancarlo Schiaffini,  grande trombonista del jazz italiano, la session  “In Principio” – Il canto della creazione del mondo, uno spettacolo tra cosmologia, scienza e creazione con musica e voce narrante che partendo dai midrashim (racconti) sulla Genesi racconta la creazione del mondo da vari punti di vista.

In precedenza alle ore 20.45 ci sarà l’inaugurazione della mostra fotografica “Israele. Ritorno alla Terra” , una  raccolta di circa quaranta scatti dell’agenzia ebraica che testimoniano i primi anni dalla nascita dello Stato d’Israele, dal 1948. L’esposizione si concentra su tre temi: immigrazione, legame con la terra, la nuova vita nel neonato Paese. , l’inaugurazione della mostra Israele. Ritorno alla Terra, il tributo che il Festival dedica alle famiglie ebraiche che, provenienti da tutto il mondo, con il supporto della Jewish Agency, hanno fatto ritorno a casa, a partire dal 1948, dando vita allo Stato d’Israele. L’esposizione, in collaborazione con il Centro di documentazione Ebraica contemporanea e con il supporto di EL Al, presenta circa quaranta immagini di grande forza evocativa sui grandi temi dell’immigrazione ebraica, del legame con la terra e della nuova vita nel neonato Paese.

domenica 10 settembre: L’evento clou pone l’attenzione sul gemellaggio del Festival con la Giornata Europea della Cultura Ebraica incentrata sul tema Diaspora. Identità e Dialogo, alla quale è dedicata la sessione pomeridiana e serale .

lunedì 11 settembre Simonetta Agnello Hornby, Pierpaolo Pinhas Punturello e Francesca Nocerino  racconteranno le vicende degli Ebrei nel Meridione d’Italia, come terra di esilio, di partenze e di abbandoni, ma soprattutto come terra d’identità.

martedì 12 settembre: l’evento centrale sarà l’intervista di Benedetta Tobagi alla filosofa e sociologa Agnes Heller sul futuro della nostra società rispetto alla tematiche dell’etica, della sessualità e della famiglia. A seguire Edoardo Camurri intervisterà Helena Janeczek sul suo nuovo romanzo La ragazza con la Leica, dedicato a Gerda Pohorylle, donna formidabile e fotografa, morta “sul campo” durante la guerra civile spagnola nel 1937 e grande amore del fotografo Robert Capa.

mercoledì 13 settembre,  L’evento di chiusura è stato realizzato in collaborazione con SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori. Sarà un omaggio al grande artista e musicista Herbert Pagani con due momenti di esibizione. S’inizierà con un reading, scandito da momenti musicali, interpretato e a cura di Ketty Di Porto incentrato sulla vita, le opere e la poetica dell’artista scomparso prematuramente a soli 44 anni. Dopo la performance sarà assegnata una targa come riconoscimento ad un giovane artista che si sia distinto nel suo percorso, e che abbia ideato un’opera ispirata ai temi, alla storia o alla produzione artistica di Herbert Pagani, nato in Libia ha subito, insieme alla famiglia e  a tutta la comunità di correligionari, l’ostracismo dei governanti libici, obbligandoli all’esilio.

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Roma: Museo Ebraico- Teca con reperti della comunità libica. Interessanti i manufetti in argento, la cui lavorazione, insieme all’oro, era l’attività principe della comunità stessa. Di gran pregio in vestito da sposa, con preziosi ricami e merletti. La cerimonia della sposalizio era molto curata nella realizzazione, seguiva consuetudini consolidate nel tempo e avveniva in prevalenza nel giorno di mercoledi, in tempo utile di ripudiare la sposa qualora il marito non l’avesse trovata illibata. – Foto Donatello Urbani

Una teca nel Museo Ebraico testimonia con vari reperti, alcuni donati dalla famiglia Pagani, questa nuova ulteriore “shoah” subita dagli ebre ilibici, molti espatriati successivamente in Italia.

Questa manifestazione sarà una festa voluta dall’intera Comunità Ebraica che apre la loro casa in un completo coinvolgimento di tutta la zona del Portico d’Ottavia con un’estensione anche al territorio comunale.  Una mano tesa in amicizia che deve essere stretta con calore.

Roma- Quartiere ebraico – Portico di Ottavia – dal 9 al 13 settembre 2017. Per informazioni rivolgersi al Centro di Cultura Ebraica 06.5897589 – e.mail centrocultura@romaebraica.it, siti web www.romaebraica.itwww.culturaebraica.roma.it

Un ritorno particolarmente gradito: La testa marmorea di Druso minore, opera del I^ sec. d.C.

Testo e foto di Donatello Urbani

Mancava dalla bacheca del Museo Archeologico di Sessa Aurunca, dove era custodita fin dal lontano 1926,  dagli anni del passaggio in quella città del fronte militare nel corso della seconda guerra mondiale. Il reperto fu sottratto, presumibilmente, da un militare tunisino del corpo di spedizione francese. A dimostrazione di questo le indagini compiute dal nucleo dei Carabinieri TPC – Tutela Patrimonio Culturale – hanno rilevato che il reperto fu commercializzato in Francia per essere, in un secondo tempo, trasferito negli Stati Uniti dove, nel 2004, fu acquistato dal museo di Cleveland per la considerevole cifra di circa tre milioni di dollari. L’appartenenza al Museo di Sessa Aurunca era ampiamente documentata, anche con immagini fotografiche, da una relazione del 1926 redatta in occasione dei lavori di scavo intrapresi nel criptoportico dell’antico teatro romano di Sessa Aurunca.  La restituzione ha seguito una procedura abbastanza travagliata ed ha avuto un felice esito grazie ad un’azione diplomatica condotta dal nostro Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo intrapresa in parallelo con una procedura giudiziaria aperta in precedenza. Tutto questo ha portato alla stipula di un accordo con il museo statunitense sottoscritto il 14 aprile scorso attraverso e grazie al quale, nel successivo mese di giugno, è avvenuto il rimpatrio della preziosa opera in Italia.

IMG_20170901_155750                                                         Testa marmorea di Druso minore – Marmo pario. Opera datata al I^ secolo d.C.

Il valore intrinseco della testa marmorea di Druso minore non è inferiore a quella culturale e morale così come le travagliate vicende di recupero non sono state inferiori alle turbolente vicende umane di Druso minore,  Druso Giulio Cesare,questo il suo vero nome, – Roma 7 ottobre 14 a.C./ 14 settembre 23 d.C.- è meglio conosciuto come Druso minore.  E’ stato un politico e generale romano appartenente alla dinastia giulio-claudia. Figlio primogenito dell’imperatore Tiberio, malgrado la primogenitura nella successione imperiale, gli fu preferito il fratello adottivo Germanico, con il quale s’instaurò un rapporto di conflitto e di collaborazione allo stesso tempo. Nell’anno 15, dopo aver sedato una rivolta militare in Pannonia, venne eletto console avendo anche l’incarico di governatore nell’Illirico e nel 19 quando Germanico morì rimase l’unico erede al principato. Le principali fonti storiche lo presentano come un abile comandante militare che sapeva mostrare la sua intelligenza nelle occasioni più importanti alle quali faceva riscontro una vita mondana costellata di vizi e banchetti accompagnate da un’eccessiva crudeltà ed altrettanto piacere nel vedere spargere sangue, tanto che le spade più affilate vennero chiamate “Drusiane” in suo onore. Comportamenti questi spesso criticati dal padre Tiberio, che gli rimproverava la troppa licenziosità e dissolutezza. I grandi analisti e biografi imperiali romani, soprattutto da Tacito in poi, mettono in evidenza la sua arroganza e superbia dietro un’apparente modestia, mentre Plinio ci riporta un aneddoto che ci fa capire come Druso conducesse una vita mondana, seguendo i consigli del raffinato gastronomo Apicio, a dispetto della condotta che gli veniva suggerita dal padre. La sua intolleranza e la sua impulsività, inoltre, sfociavano spesso in diverbi che lo mettevano in scomode posizioni specie nei rapporti con Seiano, potente e ambizioso prefetto del Pretorio, che ne organizzò l’uccisione. Il giovane venne eletto console una seconda volta nel 21 e ricevette la “tribuniacia potestas” nel 22, ma Seiano, constatato il pericolo che incombeva su di lui decise di colpire Druso attraverso la moglie Livilla, che era inoltre sorella di Germanico, e, fingendosene perdutamente innamorato, la portò all’adulterio mettendola contro il marito. Seiano riuscì ad avvicinarsi sempre di più a Tiberio, fino ad essere il suo consigliere personale, e questo gli consentì l’attuazione di un piano per eliminare Druso con un veleno che avesse un effetto lento, in modo da sembrare un malattia. Il veleno fu somministrato dal liberto Ligdo, uno degli schiavi preferiti di Druso, che si dice Seiano avesse legato a sé con lo stupro. Druso morì il 14 settembre dell’anno 23 d.C. e gli furono attribuiti gli stessi onori funebri che erano stati concessi a Germanico. I funerali furono fastosi e il corteo pieno di immagini degli antenati, da Enea e Romolo fino ai Claudii. Druso fu sepolto nel Mausoleo di Augusto, accanto al fratello Germanico e a fianco di suo nonno Augusto.

Per Visionare il reperto recuperato dagli USA: Roma –  Sede del Comando Carabinieri TPC – piazza S.Ignazio, 152 – tutti i sabati di settembre 2017 dalle ore 10,00 alle 14,00.