Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

La mostra, allestita nell’area espositiva dell’Ara Pacis a Roma, vuole celebrare i 2200 anni dalla fondazione di Aquileia e, nello stesso tempo, raccontare le tappe salienti della storia di questa città attraverso preziosi reperti provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, prestatore di molte opere d’arte di eccezionale valore,  e dal Museo della Civiltà Romana. Focus centrale di questa rassegna é la presentazione di Aquileia  quale  Porta di Roma verso i Balcani e l’Oriente  ripercorrendo le numerose “trasformazioni” della Città nei suoi momenti storicamente più significativi: l’antica città romana, l’Aquileia bizantina e medioevale e il Patriarcato, sino a giungere al periodo in cui fu parte dell’Impero Asburgico e  agli anni della Prima Guerra Mondiale e del successivo dopoguerra con il ruolo primario avuto in occasione delle celebrazioni riservate al Milite Ignoto.

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Pietro e Paolo- Rilievo in calcare del IV^ sec. d.C.                          Scena di fondazione – Calco in gesso di originale del 1^ sec. a.C.

Nel corso della conferenza di presentazione di questa rassegna è stato posto in rilievo il grande valore scientifico che riveste insieme all’affascinante percorso, curato da Cristiano Tiussi, Direttore della Fondazione Aquileia, e da Marta Novello, Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, con un contributo di don Alessio Geretti, curatore delle iniziative culturali di Illegio, i cui interventi hanno posto l’accento sull’importanza del rapporto Aquileia-Roma e sulla straordinaria capacità della città di rigenerarsi:  più volte risorta dopo invasioni, spoliazioni, guerre e terremoti. Fondata nel 181 a.C., Aquileia fu concepita sia come avamposto di Roma nel lembo estremo nord-orientale della penisola, sia come centro d’irradiazione del Cristianesimo nell’Italia Settentrionale e nelle regioni del Centro ed Est Europa.

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Concetti presenti anche nelle parole dell’Ambasciatore Antonio Zanardi Landi, Presidente della Fondazione Aquileia: “Per secoli Aquileia è stata porto commerciale di primissimo piano dell’intero Mediterraneo e ha costituito la porta d’entrata non solo di derrate e di merci, ma anche di arte e idee provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che, rielaborate e metabolizzate, si sono poi diffuse nell’Italia Settentrionale, nei Balcani e nel Noricum. Fu anche sede di un Principato Ecclesiastico e di uno Stato Patriarcale, a partire dal 1077 e fino alla conquista veneziana nel 1420, mentre il Patriarcato come entità ecclesiastica fu soppresso solo nel 1751, avendo come eredi le Arcidiocesi di Udine, per la parte veneta, e di Gorizia, per la parte imperiale”.

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Friuli: terra di tradizioni enologiche- Pigiatura delle uve nel II/III^ sec. d.C.                                                           Oggetti in ambra

Per mettere in rilievo tutte queste unicità di Aquileia, a livello nazionale ed europeo, gli organizzatori sono ricorsi all’esposizione di preziose testimonianze del passato attraverso un percorso espositivo che offre ”una suggestiva selezione di calchi in gesso, modelli e preziosi pezzi originali, avvalendosi anche del supporto di strumenti multimediali”. Fra gli oltre 30 reperti esposti in originale, ha un ruolo primario la “Testa di Vento”, fusione bronzea di ascendenza ellenistica, la Testa di Vecchio, improntata a forte realismo, la bellissima stele funeraria del gladiatore, due eccezionali mosaici (raffiguranti uno “pesci adriatici”, l’altro uno stupendo pavone), rilievi marmorei e statue. È inoltre presente un’ampia e preziosa collezione di oggetti in ambra, espressione di quell’artigianato artistico che si era sviluppato nella città, punto d’arrivo dell’antichissima “Via dell’Ambra” proveniente dal Baltico, dove la resina fossile era raccolta. Mettendo in secondo piano i 23 calchi di reperti aquileiesi realizzati nel 1937 in occasione della Mostra Augustea della Romanità, le 43 splendide fotografie del grande Maestro friulano Elio Ciol, presenti al centro del percorso espositivo e un bassorilievo in pietra calcarea del IV secolo raffigurante l’abbraccio tra Pietro e Paolo nella sezione cristianesimo, non può passare senza citazione la commovente testimonianza sul Milite Ignoto.

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Qui è esposto per la prima volta il tricolore, recentemente donato allo Stato, che avvolse, nella cerimonia in Basilica ad Aquileia nel 1921, il feretro di un soldato caduto e disperso, in rappresentanza di tutte le vittime disperse in guerra. “Aquileia 2200. Porta di Roma verso i Balcani e l’Oriente” è anche l’occasione, come ha rilevato il Sindaco Emanuele Zorino, per aprire una finestra sulla città e richiamare l’attenzione, anche turistica, dei visitatori. In tal proposito due significative campagne promozionali coinvolgeranno i visitatori nelle giornate del 23 e 24 novembre offrendo loro le specialità enogastronomiche del territorio, alle quali si aggiunge, nella giornata del 20 novembre 2019, la proiezione del film sulle tre vite di Aquileia. Quanto di meglio per dare un sapore  e visibilità ad una città che apre le braccia per mostrarsi al meglio senza limitazioni e reticenze.

Roma – Museo dell’Ara Pacis – Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) fino al 1 dicembre 2019 tutti i giorni dalle ore 9,30 alle 19,30. Biglietto d’ingresso integrato:Museo dell’Ara Pacis più Mostra, intero €.13,00, ridotto €.11.00. Sono previste facilitazioni e gratuità. Informazioni tel. 060608 – sito www.arapacis.itwww.museiincomune.itwww.zetema.it