Da Raffaello a Canova, da Valadier a Balla – L’arte in cento capolavori dell’Accademia Nazionale di San Luca in esposizione a Perugia.
Testo e foto di Donatello Urbani
Una stagione ricca di grandi attrazioni per gli amanti dell’arte e del bello. Varie rassegne sono state programmate in numerose città italiane da Brescia a Palermo, passando per Milano, Treviso, Forlì, Firenze, Roma, Napoli, e tante altre. Ultima nata, ma non per importanza, ha interessato la città di Perugia dove la Fondazione CariPerugia Arte, con la curatela di Vittorio Sgarbi, ha esposto oltre 120 opere d’arte, tra dipinti, disegni e sculture, gelosamente custodite nei depositi dell’Accademia di San Luca e, per alcune, mai prima d’ora mostrate in pubblico. Gran parte di queste sono state interessate da una vasta campagna di restauri promossa e supportata dall’Associazione Forte di Bard che le ha recentemente presentate presso la sua sede in Valle d’Aosta. La Fondazione CariPerugia Arte, che ha ricevuto il testimone, contribuisce alla salvaguardia delle opere stesse attraverso un sostegno per la sistemazione e ristrutturazione dei depositi dell’Accademia. “Dopo un impegnativo lavoro di scavo, ricognizione e studio – afferma Vittorio Sgarbi – siamo riusciti ad ottenere un risultato egregio. I depositi dell’Accademia hanno rivelato un patrimonio artistico d’immenso valore, con molte opere che sono ancora sconosciute e in attesa di essere sistemate in modo congruo. La mostra di Aosta e questa di Perugia rappresentano un antefatto della creazione di una Galleria nuova e strutturata all’interno dell’Accademia che permetta di valorizzare tale patrimonio facendolo uscire dai depositi e rendendolo fruibile al pubblico”. Questa rassegna si sviluppa nelle due prestigiose sedi di Palazzo Baldeschi e Palazzo Lippi Alessandri, edifici storici di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia situati nel centro storico cittadino e adibiti a spazi museali.
Tavolo con i partecipanti alla conferenza stampa- Alle spalle il dipinto attribuito a Raffaello che ritrae l’apostolo San Luca che ritrae la Vergine Maria.
Scrivono i curatori: “Il percorso inizia da Palazzo Baldeschi, dove nella prima sala è possibile ammirare il Putto reggifestone di Raffaello Sanzio, affresco staccato appartenuto a Jean-Baptiste Wicar e donato dallo stesso artista, è una delle opera tra le più prestigiose della mostra. Percorrendo gli spazi si incontrano dipinti di Bronzino, Pietro da Cortona, Paris Bordon, Jacopo da Ponte detto il Bassano, che convivono con terrecotte di Vincenzo Danti e del fiammingo Giambologna. Ancora per il Seicento – molto ben rappresentato nell’Accademia Nazionale di San Luca – ecco tra gli altri il Cavalier d’Arpino con la sua teatrale interpretazione della Cattura di Cristo, Peter Paul Rubens con il notevole bozzetto Le ninfe che incoronano la dea dell’abbondanza, Anton Van Dyck con la Madonna con il Bambino fra gli angeli musicanti accompagnata dal relativo disegno, Sassoferrato con l’assoluta espressione di una pittura senza tempo nella purissima Madonna con il Bambino e poi Pier Francesco Mola, Swerts, Borgianni e tanti altri. La sesta sala è un tripudio di capolavori tra i quali campeggiano la compostezza di Amore e Venere del Guercino, il mondo del visionario pittore fiammingo Jan de Momper, Pietro da Cortona, Maratti, per arrivare ad un Settecento fortemente europeista che si caratterizza per la presenza di maestri come Angelika Kauffmann, Jan Frans Van Bloemen, il pittore di marine Claude Joseph Vernet e con i prestigiosi gessi del grande scultore danese Thorvaldsen e di Antonio Canova, l’idolo che, omaggiato dalle corti internazionali, reinventa il monumento funebre e di cui è esposto un gesso di un dettaglio del Monumento a Papa Clemente XIII in San Pietro datato 1784, il tutto insieme alle due splendide vedute antiquarie del Pannini.
Una delle sale è dedicata ai disegni di architettura – di cui la collezione dell’Accademia è ricchissima – tra i quali sono stati scelti gli spettacolari progetti per un Regio Palazzo in Villa di Filippo Juvarra e il rinnovamento di Roma nei progetti del Panteon e di Piazza del Popolo dell’architetto Giuseppe Valadier”.
La città di Perugia, incluso il retroterra ad iniziare da Assisi, Gubbio, Todi e tante altre cittadine, ha molto da offrire al turista interessato alla cultura, in più abbina a questa un’enogastronomia di tutto rispetto, non per niente è conosciuta come capitale del cioccolato. Questa iniziativa voluta dalla Fondazione CariPerugia Arte è un ulteriore invito a programmare un soggiorno in Umbria approfittando anche delle facilitazioni concesse dai vari enti locali di trasporto pubblico, da albergatori e ristoratori nell’intento di promuovere una ripresa economica dopo il terremoto di questi ultimi anni.
Perugia – Mostra “Da Raffaello a Canova, da Valadier a Balla. L’arte in cento capolavori dell’Accademia Nazionale di San Luca”, fino al 30 settembre 2018. Biglietto d’ingresso unificato €.7,00 – ridotto €.4,00 – sono previste agevolazioni e gratuità. Per saperne di più consultare il sito web: www.fondazionecariperugiaarte.it