Birra Peroni in mostra a Sant’Ivo alla Sapienza con “Acqua e Birra per Roma Capitale”

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Birra Peroni cresce con Roma. Una prova tangibile è offerta dalla mostra, visitabile gratuitamente fino al 15 giugno, presso la Biblioteca Alessandrina, nel Compresso di S. Ivo alla Sapienza- Archivio di Stato di Roma,  che si presenta ai visitatori con questa credenziale: “Acqua e Birra per Roma Capitale – Economia, demografia e alimentazione negli archivi storici di Acqua Marcia e Birra Peroni”. La bella rassegna  ha, come obbiettivo principale, quello di porre in risalto il rapporto tra la storica azienda Birra Peroni e l’Acqua Pia Antica Marcia entrambe presenti nella nostra città già sotto lo Stato Pontificio.

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Atto di compravendita di acqua fra l’Acqua marcia e la Birra Peroni: 30 ance per 360 lire –    Fontanella denominata “Nasoneo

Tiene, in proposito,  a dichiarare Daniela Brignone, curatrice del progetto scientifico e dei testi del catalogo: “Questa mostra celebra la sua storia”. L’esposizione, infatti, vanta importanti testimonianze storiche che sottolineano la stretta connessione tra Birra Peroni e l’Acqua Pia Antica Marcia, azienda nata nel 1869 per gestire l’acquedotto romano e vendere l’acqua insieme a alcuni dei servizi idrici della capitale che, ancora oggi gestisce. “La storia di Birra Peroni è indissolubilmente legata all’Italia” , dichiara Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne e Affari Istituzionali di Birra Peroni. “L’azienda è nata oltre 170 anni fa, è cresciuta grazie ai talenti italiani e, con uno sguardo sempre rivolto all’innovazione, si è radicata nel territorio italiano espandendosi da Nord verso Sud, diventando parte integrante della vita economica e sociale del Paese. Grazie alla collaborazione con l’Archivio di Stato di Roma abbiamo l’occasione di mostrare una parte importante della crescita industriale e commerciale di Birra Peroni, nonché ripercorrere le tracce del legame con la città di Roma dove è presente con uno dei tre stabilimenti produttivi. Via dei due Macelli, Colosseo, la cittadella di Porta Pia e Tor Sapienza sono solo alcuni dei luoghi che hanno segnato la crescita dell’azienda che oggi più di ieri celebra l’Italia e gli italiani tra passato, presente, futuro, tradizione e innovazione.”

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A questo intervento ha fatto riscontro quanto dichiarato Paolo Buonora, Direttore Archivio di Stato di Roma: “L’idea della mostra nasce da due occasioni: l’acquisizione da parte degli Archivi di Stato del grande archivio dell’Acqua Marcia di Roma, che sarà presto una ricca sorgente d’informazione storica sulla città; l’attività di valorizzazione dell’Archivio Storico Birra Peroni, tutelato dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio e conservato con cura presso lo stabilimento romano sulla via Collatina. Il rapporto storico tra l’acqua e la birra s’innesta sulla crescita urbana e demografica della Capitale facendo sì che le Società dell’Acqua Marcia e Birra Peroni leghino indissolubilmente il proprio destino a quello della Città Eterna. L’Archivio di Stato di Roma ha promosso dunque questa mostra, assieme all’Archivio Storico Birra Peroni, nella convinzione di trovarsi di fronte a due casi di archivi d’impresa paradigmatici nel rapporto che hanno con la storia urbana.”

Roma – Biblioteca Alessandrina – Archivio di Stato di Roma, -Corso del Rinascimento, 40. Mostra “ACQUA E BIRRA PER ROMA CAPITALE – Economia, demografia e alimentazione negli archivi storici di Acqua Marcia e Birra Peroni”, visitabile gratuitamente  fino al 15 giugno 2018.

MATTARELLO – Un anello in più si aggiunge alla catena di ristorazione che fa della cucina romana il proprio cult

Testo e Foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Lo slogan che annuncia l’apertura a Romaper giovedi 18 maggio, del nuovo locale a Via Bari, nei pressi di Piazza Bologna, è in linea perfetta con quella seguita nella cucina “Ce semo presi anche Piazza Bologna”. Non solo la scritta ma le pietanze stesse, senza contare l’ambiente che già negli arredi si rifà alle classiche “Hostariae”, ci regalano un pezzo di romanità esaltando una filone, quello della ristorazione che troppo spesso ha parlato, e non solo specie nelle porzioni, americano.

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Mi aspettavo, quando ho fatto una previsita all’apertura ufficiale, di trovarmi di fronte la famosa sequenza di Alberto Sordi in cui sentenzia: “Maccaroni, m’avete provocato e mò ve magno!”. Forse arriverà in seguito ed affiancherà a pieno merito e diritto le specialità della cucina romana scritte sulle pareti a scanso di buoni equivoci. Un tocco di modernità però si respira nella distribuzioni dei locali proprio nell’area prevista e  destinata all’accoglienza della clientela giovanile che la signora Rita Suatoni, uno dei soci della catena, tiene a mostrarmi con un certa soddisfazione, quasi come una vittoria personale.

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Inoltre a dirigere la cucina c’è un giovane chef: Giulio Burtone,  che è facile vedere ed assistere alla cottura/preparazione delle pietanze attraverso la grande apertura che consente una visione a 360 gradi e scambiare con lui qualche parola, se non troppo indaffarato. L’aria cordiale e popolare non poteva non trovare riscontro anche dei prezzi. La controprova è sempre possibile andandoli a trovare!

Vivere la natura e la cultura nella Riserva Naturale dei Monti Navegna e Cervia

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Il Lago dei Turano, bacino artificiale risalente agli anni ‘20/30 dello scorso secolo realizzato con finalità di produzione dell’energia elettrica, può essere considerato il cuore della Riserva Regionale Naturale dei Monti Navegna e Cervia che, malgrado non abbia una grande estensione, solo 3.600 (tremilaseicento) ettari, riveste una grande importanza nell’ecosistema regionale grazie alle sua collocazione geografica posta al centro del Lazio, regione fin troppo antropizzata. La grande rilevanza dell’ambiente naturalistico è offerta dalla presenza di numerose istituzioni  e testimonianze culturali presenti nei centri abitati dei quali alcuni, classificati tra i Borghi più Belli d’Italia, attendono solo di essere scoperti e valorizzati.

IMG_20180510_114556                                                                     Panoramica di Vallecupola (Rocca Sinibalda – Rieti)

Proprio sul turismo vengono riposte grandi speranze sia attraverso una campagna promozionale che nelle intenzioni dei pubblici amministratori dovrebbe contribuire ad arrestare la fuga delle popolazioni da questi territori  contribuendo al loro sviluppo economico, sia destagionalizzando le iniziative principali dei singoli territori, indipendentemente dalla loro collocazione montana, collinare o lacustre. “Solo facendoci conoscere possiamo suscitare interesse e venirci a trovare” è il pensiero riassunto in poche parole del Direttore delle Riserva Naturale dei Monti Navegna e Cervia, dott. Luigi Russo che ci ha accompagnato in un possibile percorso turistico sul territorio.  L’inizio del nostro tour è a Rocca Sinibalda, la cittadina dominata dal Castello medievale che fra i suoi ultimi proprietari vanta la statunitense Caresse Crosby, Polly, inventrice del reggiseno e membro autorevole dell’avanguardia “generazione perduta”, colonia di artisti statunitensi emigrati nel dopoguerra in Europa.

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Strada di Vallecupola                                                                                                                                Portale di abitazione a Vallecupola

Di non minor interesse turistico/culturale è Vallecupola, la frazione del Comune di Rocca Sinibalda dal quale dista una decina di kilometri, abitata stabilmente nel periodo invernale solo da una coppia di coniugi. La signora conserva di questo Borgo la cultura, la storia e le leggende che amabilmente si presta a raccontarle ai turisti di passaggio. A Vallecupola ha sede la Biblioteca Angelo Di Mario, ospitata proprio nella omonima casa museo, sorte entrambe per volere di questo importante esponente della cultura nazionale.  Angelo Di Mario nacque in questa cittadina il 12 aprile 1925 e qui riposa dal 12 agosto 2013. Della sua attività culturale ed artistica si sono interessate le maggiori istituzioni mondiali e si estrinseca in centinaia di articoli su riviste specializzate, 5 libri sulla lingua etrusca, 13 libri di poesia e ben 500 sculture in bronzo e ceramica. La figlia, Maria Grazia, si è assunta l’onere di conservarne la memoria attraverso la gestione della Biblioteca, ricca di circa 6.000 tra volumi e riviste, di recente riconosciuta anche dalla Regione Lazio come Biblioteca Casa Museo. “Qui il visitatore”, tiene a dichiarare Maria Grazia Di Mario, “ha la possibilità d’incontrare  la vita personale ed artistica di mio padre”. I giorni di apertura sono il venerdi nelle ore 9,30/13,30 e 14,00/18,00; il sabato ore 9,00/19,00 e la domenica su prenotazione telefonica al 347.3628200 oppure per e.mail bibliotecadimario@libero.it.

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Sibilla Cumana e Re David- In basso la Crocifissione                                                                 Il Volto Santo

Un importante ciclo pittorico è presente nella chiesa parrocchiale di Vallecupola legato al culto religioso del “Volto Santo”, riprodotto nella semicupola del coro dietro l’altar maggiore. Le qualità pittoriche del soggetto principale: la figura del Cristo Trionfante, non sono delle più eccelse, contrariamente al restante ciclo di affreschi che presentano espliciti riferimenti michelangioleschi sia nelle Sibille affiancate dai Profeti  Progenitori: Abramo e David, sia in vari episodi riferiti alla vita terrena di Gesù presenti nel registro inferiore. Una significativa testimonianza della cultura diffusa presente in questo Borgo è offerta dai preziosi portali d’ingresso delle abitazioni scolpiti in pietra locale dove abbondano i riferimenti alla cultura e le credenze presenti nella popolazione, da quelle religiose a quelle apotropaiche passando per i simboli di benvenuto agli ospiti.  Il comprensorio naturalistico che gravita intorno al lago del Turano comprende borghi inclusi nell’associazione  tra I Borghi più Belli d’Italia, che annualmente pubblica un’interessante guida, già recensita anche in questa testata. Tutti questi borghi meriterebbero una menzione particolare, due di questi, forse perché meno noti, meritano una speciale attenzione: Collalto Sabino e Paganico Sabino.    sdr

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Murales di Paganico Sabino e, sulla foto di destra, una strada interna del borgo.                                                                                                                                                                                                                                                                 

Il maggior richiamo turistico messo in campo da Paganico Sabino è quello culturale, oltre quello naturalistico comune a tutti gli altri borghi della valle del Turano e del Salto. La realizzazione di itinerari della cultura, predisposti dalla pubblica amministrazione, intendono offrire ai visitatori un itinerario chiamato “I percorsi della nostra cultura” . Questi si snodano all’interno del centro storico e  sono assistiti da pannelli didattici che forniscono notizie storiche insieme a quelle sulla cultura, folclore e tradizioni locali. Ai piedi della Torre Portaia, struttura pertinente all’antico incastellamento nonché al borgo murato, è possibile avere notizie tanto sulla storia di Paganico quanto su una fonte storica importante  – “La Pietrascritta” –  che ne attesta inconfutabilmente la ultramillenaria vita civile e politica. Da qui inizia anche l’itinerario che conduce  al Belvedere della Rocca – “U Regolu” , chiamato dai locali – una balconata a sbalzo sulla gola dell’Obito che offre uno scorcio d’indiscusso fascino sulla valle sottostante. Lungo il percorso s’incotra “Jurmu” il “Murales del Pastore, un’ opera della street art, che allo stesso tempo è anche un documento della vita  che si svolge all’interno della comunità. Una immersione totale nella cultura e nel folclore locale è testimoniato da due eventi che affondano la loro radice nelle tradizione culturale, religiosa e folcloristica. Il “Ballo della Pantasima” o “Ballo delle Pantasime” e la “Moresca”.  Scrive Enrico Bonanni , cultore delle tradizioni locali, in una sua preziosa pubblicazione dal titolo “Il ballo delle Pantasime”: “Nel mese di agosto i festeggiamenti in onore della Madonna erano particolarmente sentiti da tutti quei pastori transumanti, i quali dopo aver svernato con le loro greggi nelle terre della campagna romana, tornavano in paese per riunirsi alle loro famiglie”. Volendo affiancare a questo culto ufficiale un altro recuperato dalla tradizione locale, con l’intento sia di marginalizzarlo che di andare oltre con la fantasia, si riscopre “La Pantasima” quale madonna pagana, così come dalla critica moderna è stata più volte definita. Nella differenzazione questa non poteva essere bella come la Madonna ufficiale ed allora le sue fattezze assumono le sembianze dell’orrido, dello spropositato e del grottesco insieme. Anzi più grottesca è la sua rappresentazione più alto sembra essere il grado di denigrazione che la comunità le riserva in quanto personificazione del male.  La festa terminerà con l’incendio della Pantasima dopo un ballo sfrenato accompagnato dall’ilarità di tutto il popolo. Altrettanto significativi della cultura popolare  sono le rievocazioni storiche di eventi realmente accaduti in terra Sabina nei secoli passati.

IMG_20180516_160422Scena della Moresa a Paganico Sabino:”La Resa dei Turchi”-Foto tratta dalla pubblicazione “Rituali carnevaleschi” di Anastasio Spagnoli

Così nel periodo del carnevale avvengono queste rievocazioni con feste  e giochi. Anche in questo caso abbiamo un’ ampia documentazione nel trattato di Anastasio Spagnoli  dal titolo “Rituali Carnevaleschi a Paganico Sabino” anch’esso edito, come il precedente, a cura  delle amministrazioni regionali, provinciale e comunali. Come rileva l’autore, fra questi rituali  assumono particolare importanza quello delle danze armate dove i Mori sono identificati come demoni e, nella rappresentazione,  l’eroica popolazione da vita ad una specie di rivincita sulle scorribande dei Saraceni realmente avvenute in Sabina tra l’876 ed il 916, che furono causa di  morti e distruzioni delle quali si conserva ancor oggi una triste memoria. Anche in questo caso alla base di tutto c’è il desiderio di sconfiggere il male conservandone memoria con un gioco rituale che ne impedisca il ritorno grazie anche al coinvolgimento della popolazione locale nei ruoli di personaggi che ne furono i principali protagonisti nel riscatto.

IMG_20180510_162700                                                                               Salone di rappresentanza del Castello di Collalto Sabino

Collalto Sabino è definito un  nido d’aquila dalla guida dell’Associazione dei Borghi più belli d’Italia dell’edizione 2018 nella quale può vantare una bella recensione. La descrizione infatti prosegue presentandoci: “Le strade di pietra antica, le strade strette, i vicoli immersi in un silenzio irreale”,  posti in una cornice quasi da leggenda intorno al castello baronale. Questi  così come oggi ci appare, dopo essere stato ristrutturato dal barone Alfonso Soderini  nel XVI secolo, prima di quelli più recenti del secolo scorso, è indiscutibilmente la maggior attrazione turistica e la più importante testimonianza storica di questo borgo. Il passato, in particolare quello medievale, è annualmente rievocato attraverso  l’arte del duello affiancandosi a quelle che promuovono le specialità culinarie locali  inframezzate a  diverse rassegne musicali come la bella manifestazione “Borgosound”. Da non trascurare al fine turistico anche i percorsi naturalistici attraverso la Riserva Naturale Regionale Monte Cervia e Monte Navegna. Indiscusso è il vanto di essere il “Paese di Babbo Natale” testimoniato ai visitatori, grandi e piccoli,  dal fascino offerto dalla presenza della neve, immancabile in quel periodo, e dalle note melodiose delle zampogne. Per l’occasione si accompagnano i turisti a scoprire il borgo con le sue tante cantine ricche di buon cibo,di prodotti locali specie quelli del bosco, come la castagna,  e delle creazioni artigianali.

Comune a tutti questi caratteristici borghi è l’aver puntato sul turismo per valorizzare e porre in primo piano la cultura e le tradizioni che affondano le loro radici nei lontani tempi passati conservati con grande amore e riproposti anche con l’intendo di voler ricordare al turista di visitare questi luoghi con rispetto, senza far rumore, e con “piede leggero e sostenibile” come recita un’antica massima.

Sicilia: Il Grand Tour – Gli acquerelli di Fabrice Moireau in esposizione a Roma, Palazzo Cipolla

Testo e Foto di Donatello Urbani

A distanza di oltre due secoli le tappe del percorso tracciato da Goethe nel suo “Viaggio in Italia”, non hanno perso niente dell’atavica bellezza il cui fascino è tutt’ora fonte di attrazione per i moderni artisti viaggiatori. Le circa 400 opere: acquerelli a colori, esposte nella mostra dal significativo titolo “Sicilia: Il Grand Tour” nelle sale del piano rialzato di Palazzo Cipolla in Via del Corso a Roma, realizzate dal pittore francese noto per avere immortalato in precedenza i tetti di Parigi, oggi patrimonio della Fondazione Dragotto, sono indiscutibili testimonianze artistiche che hanno al centro l’esaltazione di “paesaggi disegnati dalla natura per rileggere ciò che l’antichità e l’arte avevano consolidato in monumenti d’immenso valore”, come scrivono i curatori.

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Il tutto nasce grazie al Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente onorario della Fondazione Cultura e Arte, benemerita istituzione con finalità culturali e umanitarie, che nel corso della conferenza stampa ha dichiarato che questa rassegna: “…è per me un meraviglioso viaggio nella memoria, un’immersione nei luoghi, negli scorci, nei paesaggi più belli e suggestivi della mia terra natia, …..un inno all’isola che indusse Federico II di Svevia ad affermare che era a tal punto felice di vivere in Sicilia, da non invidiare a Dio il Paradiso”. Non sembri un’esagerazione, ma è proprio quanto affermato dal Prof. Avv Emmanuele che si respira lungo tutto il percorso espositivo che trova un valido contributo anche in un libro di successo, edito con identico titolo della mostra dalla Fondazione Tommaso Dragotto, che raccoglie tutte le opere commentate dal magistrato scrittore Lorenzo Matassa.

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A tal proposito scrivono i curatori della mostra,: “Già nel titolo c’è il richiamo alle suggestioni di quel fenomeno, tra il Settecento e la prima metà dell’Ottocento, che portò in Sicilia viaggiatori stranieri e uomini di cultura accompagnati da artisti del paesaggio. Così accadde a Goethe che visitò l’isola nel 1787: Il suo diario, illustrato da Christoph Heinrich Kniep, divenne leggenda”. Una rassegna che non nasconde affatto le finalità che si sono proposte gli organizzatori: lasciare nei visitatori una tale impressione capace  di far possedere per tutta la vita il ricordo di questa magnifica terra.

Roma – Palazzo Cipolla Via del Corso, 320 fino al 22 luglio 2018, tutti i giorni dalle ore 10,00 alle 20,00. Biglietto d’ingresso intero €.7,00 ridotto €.5,00. Informazioni telefoniche 06.22761260 e sul sito web www.civita.it

Dream World Cup 2018 – Campionati del mondo di calcio a cinque per pazienti psichiatrici.

Testo e foto di Donatello Urbani

Il quarantesimo anniversario dell0’entrata in vigore della legge Basaglia –  chiusura degli ospedali psichiatrici -, non poteva passare senza essere ricordato con un evento importante e, per ricordare questo, è stato chiamato  lo sport a recitare la parte primo attore. Nella scelta, probabilmente, é prevalsa l’opinione che non può esserci miglior utilizzo dello sport se non quando questi  viene incontro a quanti sono in difficoltà assumendo, così, nel contempo un doppio ruolo: utilitaristico nel miglioramento fisico e psichico e umanitario nel dimostrare a quanti soffrono vicinanza e compartecipazione nella sofferenza.

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A distanza di due anni, dopo il Giappone nel 2016, dal 13 al 16 maggio 2018 è il turno dell’Italia che già nello scorso campionato ha ottenuto lusinghieri risultati , ad organizzare nel Palasport Tiziano – Viale Tiziano, Roma –  la Seconda Edizione del Campionato del Mondo di Calcio a Cinque per pazienti psichiatrici. Alcuni nostri atleti, nell’edizione giapponese, hanno offerto prestazioni di gran rilievo per impegno e bravura tali da essere ripetute anche nel suolo nazionale.  A detta di esperti il gioco degli italiani non ha niente a che invidiare a quello offerto dai grandi multimilionari professionisti del più famoso e seguito calcio a undici . E stata proprio una gloria del passato – Gianni Rivera – a presentare questo nuovo torneo nella sede del Palazzo delle Confederazioni del CONI a Roma. Le 10 squadre nazionali partecipanti al torneo sono state divise in due gironi con teste di serie l’Italia, quale paese organizzatore, e il Giappone, quale nazione detentrice del titolo di Campione del Mondo.

IMG_20180508_122424Il trofeo messo in palio che spetterà al vincitore della Dream World Cup 2018: Opera dello scultore Adriano Fusiello, già paziente psichiatrico, che ha voluto raffigurare la vittoria – Nike 2018 – con le ali spiegate verso il superamento della malattia.

Gli incontri previsti si svolgeranno con il seguente calendario:

Domenica 13 maggio: alle ore 10,00. Fischio d’inizio della prima partita con Italia / Cile; a seguire alle 10,50: Giappone / Francia; Ucraina / Perù alle 11,40 e dalle ore 12,30 alle ore 13,10: Argentina / Spagna. Nel pomeriggio, alle ore 16,10, dopo la cerimonia ufficiale di apertura del torneo, alle ore 16,50 riprenderanno le gare con lo scontro tra Italia / Ucraina alla quale seguiranno alle ore  17,40 Perù / Ungheria;  alle ore 18,30: Giappone / Argentina e dalle ore 19,30 alle 20,00. Spagna / Senegal.

Lunedi 14 maggio: alle ore 9,30 s’inizia con Giappone / Senegal; a seguire  alle 10,20: Argentina / Francia;  alle 11,10: Italia / Ungheria e dalle 12,00 alle 12,40: Cile / Ucraina. Nel pomeriggio: alle 15,00 Argentina / Senegal; alle 15,50 Spagna / Francia; alle 16,40 Ucraina / Ungheria e dalle 17,30 alle 18,10 Perù / Cile.

Martedi 15 maggio: si riparte alle 9,30 con Giappone / Spagna; alle 10,20 Italia / Perù; alle 11,10 Cile / Ungheria e dalle ore 12,00 alle 12,40 Senegal / Francia. Nel pomeriggio dalle ore 15,00 alle 18,10 si svolgeranno i quarti di finale con la partecipazione delle prime quattro di ciascun girone.

Mercoledi 16 maggio:  Nella mattina dalle ore 10,00 alle 12,20 si terranno le semifinali e, nel pomeriggio, dalle ore 15,00 alle 16,10 la finale per il terzo posto e dalle 16,20 alle 17,20 si svolgerà la gara per la proclamazione del vincitore del Campione del Mondo di Calcio a 5 per pazienti psichiatrici.

I biglietti sono tutti GRATUITI e oltre al ritiro sul posto, si possono richiedere e stampare sul sito web www.dreamworldcup.net . E’ attesa, ed augurabile, la massima partecipazione di pubblico.

Le gare si svolgeranno tutte nel palasport Tiziano Piazza Apollodoro, n.10 –  Roma – tram linea 2 da Piazzale Flaminio Fermata Viale Tiziano -

Il Quartetto Pessoa e Leandro Piccioni alla presentazione della manifestazione “ Fare Cinema”

Testo e foto di Renata Cimara Calderoni

Il 3 Maggio ’18 negli studi di Cinecittà, il Maestro Leandro Piccioni e il Quartetto Pessoa si sono esibiti nell’ ambito della presentazione della manifestazione “Fare Cinema”, in occasione della settimana del cinema italiano nel mondo organizzata per la prima volta quest’ anno dal MAECI , in collaborazione con il MIBACT, ANICA, Istituto Luce di Cinecittà, per i quali sono intervenuti rispettivamente, Francesco Rutelli , Vincenzo De Luca, Nicola Borrelli.

Leandro Piccioni ed il Quartetto Pessoa hanno eseguito con grande professionalità e maestria ,  brani importanti e famosi da colonne sonore dai film di Nino Rota (Amarcord), Nicola Piovani (La vita è Bella), lo stesso Leandro Piccioni (“il posto dell’anima”, “nemmeno in un sogno”, “la omicidi”), nonché un omaggio al grande maestro Ennio Morricone (“nuovo cinema Paradiso”, “la leggenda del pianista sull’oceano”, “C’era una volta il west”, “L’estasi dell’oro”, “Mission”) .

Il concerto ha avuto un’ entusiasmante riscontro emotivo da parte del pubblico in sala , che è rimasto attonito dinnanzi a tanta bellezza, armonia e perfezione del suono.

L’emozione di tutti è stata grande quando, il premio oscar Ennio Morricone, si è alzato in piedi stringendo la mano e congratulandosi con ognuno dei musicisti che avevano suonato; Marco Quaranta al violino, Rita Gucci al violino, Achille Taddeo alla viola, Kyung Mi Lee al violoncello e il Maestro Leandro Piccioni al pianoforte.

La serata resterà nella memoria della storia della musica correlata alla storia del cinema italiano nel mondo, oltre che per l’ indubbio valore concertistico del Quartetto Pessoa & Leandro Piccioni, anche per l’entità dell’evento al quale sono intervenuti personaggi di uno spessore artistico culturale consolidato.

Ennio Morricone, compositore e premio oscar, Gabriella Pascucci , premio oscar per i migliori costumi, Dante Ferretti e Francesca lo Schiavo premi oscar per le migliori scenografie, Paolo Genovese regista.

Il Miracolo – otto episodi su Sky Atlantic HD dall’8 maggio p.v. tutti i martedi in prima serata alle ore 21,15.

Mariagrazia Fiorentino

La serie  nasce da un’idea di Niccolò Ammaniti che ne firma la regia insieme a Francesco Munzi e Lucio Pellegrini. Dice l’autore Niccolò Ammaniti: “Ho creato qualcosa di diverso rispetto a ciò che sono abituato a fare, la scrittura mi rimanda all’infanzia, alla capacità di giocare da solo. Scrivendo con altri sono passato all’adolescenza”. E’ un racconto dipanato in 7 giorni, un prete anarchico e imbroglione,” Marcello”, interpretato da Tommaso Ragno, una giovane scienziata, “Sandra”, una biologa romana, Alba Rohrwacher, un premier italiano, “Fabrizio”, Guido Caprino , un’ambasciatore,  una first lady, Elena Aglietti, una statuetta della Madonna che piange sangue umano in continuazione.

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La storia: Una piscina dismessa dell’esercito è il luogo deputato a custodire un mistero che sembra non avere spiegazioni. La ragione di stato, la fede o la scienza saranno le vie tentate per rispondere di un fenomeno incomprensibile. Più si cercano risposte, più le domande si moltiplicano. Chiunque di loro che cerca di comprendere, gestire o contrastare la Madonna, finirà per scendere in un abisso di eventi che modificherà irreversibilmente la sua vita per lasciare intatta la potenza incomprensibile del miracolo. La serie vuole far capire che niente è perduto se ci si mette con serietà a lavorare con spirito costruttivo e per la comune causa della crescita sociale e culturale.

I Borghi più belli d’Italia nella nuova Guida 2018

Donatello Urbani

Piccolo è bello! In 672 pagine nella guida edizione 2018 de I Borghi più belli d’Italia, sono raccolti e dettagliatamente descritti i 279 piccoli centri storici, con una popolazione residente inferiore alle 15 mila unità, facenti parte dell’Associazione che ne ha assunto anche il nome. Scorrendo queste pagine  oltre la descrizione della migliore eccellenza italiana in termini di “location” dove le strade non sono invase dalla sporcizia e i giardini sono fioriti e curati,  si può conoscere la nostra migliore enogastronomia grazie all’approvvigionamento a kilometro zero di prodotti  di grande qualità quasi tutti riconosciuti e tutelati da marchi DOP e IGT.

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Sfogliandola, inoltre, si avverte chiaramente di trovarci di fronte ad un prodotto artigianale creato per mettere in risalto un turismo curato nei minimi particolari, fatto su misura per il turista/viaggiatore esigente che sa apprezzare le culture locali, la buona tavola e uno stile di vita in perfetta armonia con la natura e le buone regole di salubrità.  A tutto questo si aggiungono le sagre, le feste locali e patronali e tutto quanto rappresenta il folclore e la cultura popolare così tanto presenti e fortemente sentite nelle nostre comunità.  “Con la XII edizione della Guida de I Borghi più belli d’Italia” , dichiara il Presidente dell’Associazione Fiorello Primi, “continua il nostro viaggio alla scoperta dell’Italia nascosta: questo é infatti lo slogan che abbiamo coniato 16 anni fa, quando nasceva l’Associazione, e che è sempre più attuale grazie all’interesse crescente che sta riscuotendo l’universo Borghi”.

Pietramontecorvino                                                                           Pietramontecorvino (Foggia)

I riscontri ottenuti “sul campo” testimoniano come i piccoli borghi esercitino una forte attrazione sui turisti.  I dati ottenuti nel 2016  confermano un incremento dell’intero settore di oltre il 6% su quello registrato nel 2015 con un’offerta ricettiva cresciuta del 3,4% ed identico aumento del numero degli esercizi mentre le presenze hanno superato la soglia dei 13 milioni con un incremento del 3,9%. Una parte di merito, come rilevato nel corso della conferenza stampa da Umberto Forte, spetta anche alla Guida predisposta e curata dall’Associazione de I Borghi più belli d’Italia che viene stampata in 50 mila copie in formato cartaceo al costo, alquanto  contenuto di €.14,00, e commercializzata tanto nelle edicole che  tramite e.mail e il sito web www.borghipiùbelliditalia.it  in edizione anche digitale.

Il Capitano Maria

Mariagrazia Fiorentino

Verrà trasmesso il lunedi in prima serata su RAI 1 dal 7 maggio p.v.

Dopo il commissario di PS Montalbano è ora il turno dell’arma dei Carabinieri, un film incasellato in schemi, in 4 puntate interpretato da Vanessa Incontrada nel ruolo del capitano Maria Guerra che si trova a fronteggiare l’irrequietezza della figlia adolescente dopo la morte del marito, e decide di tornare a vivere e lavorare nella cittadina di origine in Puglia. Maria si trova in un contesto difficile.

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I ragazzi che frequentano la figlia mettono in mostra da subito il loro essere poco motivati, distratti, dispersivi. Seguono incomprensioni, momenti di delusione, alternati ad altri di entusiasmo e soddisfazione. Riuscirà il Capitano Maria a risolverli?

Le Grida del Silenzio – Thriller con accenni sul paranormale. In sala dal 10 maggio 2018.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Il tema è, senza ombra di dubbio, alquanto insolito per la cinematografia italiana, diversamente da quella statunitense, dove il racconto di fenomeni di sincretismo tra realtà e paranormalità inseriti in un racconto thriller  sono abbastanza frequenti. A questo poi si aggiunga che la regia è stata firmata da una giovane regista alla sua prima opera quasi a voler indicare i nuovi possibili temi  da proporre alla nostra produzione cinematografica.

IMG_20180430_110028                                                       Roberto Calabrese (Daniel nel film), Luca Avallone (Luca) e Ana Cruz (Kathrina)

La prima parte dell’episodio proposto nel film si svolge nell’estate 2016 con protagonisti sette giovani in un campeggio libero in mezzo ad un classico bosco dell’Appennino centro/meridionale. Anche se la regista ha tenuto a smentirlo, ai tanti non più giovanissimi tornano alla mente gli episodi di molti anni fa che videro protagonista il “mostro di Firenze” anch’essi accaduti in un bosco ad alcuni liberi campeggiatori.

IMG_20180430_112149Interessanti, di rimando, i profili psicologici messi in evidenza propri della gioventù contemporanea che sono visti con occhio attento e alquanto particolareggiato, forse anche perché ben noti per essere vissuti dai coetanei della nostra giovane regista, Sasha Alessandra Carlesi. Ciascun protagonista, una volta abbandonata la città ed immerso in un ambiente diverso da quello abituale vissuto quotidianamente, è coinvolto nell’affermare il proprio vivere in questo nuovo contesto sociale e tenta di renderlo compatibile con i dubbi,  le certezze, gli amori, sofferenze e “bagagli più o meno pesanti che la società impone d’indossare sin dalla nascita e che la vita rafforza, giorno dopo giorno …” come ha dichiarato la regista nel corso della conferenza stampa.  In questo contesto s’inseriscono il thriller ed il paranormale ed entrambi sono la sorpresa finale che rendono la pellicola che vede interpreti principali Alice Bellagamba, Luca Avallone, Manuela Zero, Roberto Calabrese, Ana Cruz, Martina Carletti e Luca Molinari, degna di essere vista e la cui uscita, nelle  sale cinematografiche di 30 città, di cui due interessano direttamente la nostra città, sarà il prossimo 10 maggio.