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Esquilino: Un rione da vivere – Viaggio alla scoperta delle culture e delle cotture che ci uniscono. Roma – Piazza Vittorio, 29 e 30 settembre – 1 ottobre 2023

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Romani e turisti che, per scelta volontaria o casuale, si sono trovati, sabato scorso 30 settembre, a Roma in Piazza Vittorio hanno potuto godere di una giornata di cultura e conoscenza multietnica grazie anche a gustosi menu preparati e offerti dalle varie comunità che compongono questo rione dagli africani agli asiatici e americani. “Multi”, cosi chiamata questa iniziativa, è stata un viaggio alla scoperta delle culture e cotture, Giardini di Piazza Vittorio Emanuele II – Roma con ingresso gratuito, che uniscono i romani alla popolazione ospite, turista o immigrato che sia,  in un nuova forma  di concepire gli eventi, viste le caratteristiche  proprie delle culture, letterarie, musicali, coreutiche, e quelle gastronomiche del mondo, partendo dalla sinergia nata tra Slow Food Roma, gastronomia, e Lucy per la cultura.

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                                                                                      Stand Etiope

Come riportato nel comunicato stampa: “Slow Food Roma ha dato vita a 35 incontri nell’area palco, a 12 incontri e laboratori didattici per adulti nell’area Horti Magici e ad un intenso programma ludico-creativo per bambini che si aggiungono alle danze popolari e alla musica in tarda serata. L’obiettivo della manifestazione è quello di rappresentare, attraverso le parole ma anche i sapori, l’anima più autentica delle comunità del mondo presenti a Roma che, nel concetto di molteplicità, si rafforzano rendendo tutti noi più consapevoli sulla necessità di dare voce ad una società che dovrà essere sempre più inclusiva, dove la letteratura, le arti e il cibo diventano lo strumento più immediato per capire e accogliere le diverse culture del mondo.

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                                                                           Stand Ucraino

I momenti letterari sono stati intervallati da espressioni culturali delle diverse comunità: la musica mediorientale e asiatica, le danze dell’Ecuador e della Bolivia, i canti ucraini. Numerosi i talk per approfondire temi di attualità legati alle Comunità e ai loro paesi di origine, alle dimensioni dell’accoglienza, della solidarietà e della pace tra i popoli: l’Iran e il Pakistan, sulla condizione delle donne e l’esperienza delle seconde generazioni; l’estrattivismo occidentale e i conflitti ambientali come cause di emigrazione; la proposta di una “Casa delle culture” a Roma. Molte le collaborazioni messe in atto per dare vita alla manifestazione e per rafforzare sempre più la sinergia sul territorio riguardo ai temi”.

Significative in proposito le parole dell’Assessore Gotor: “Iniziativa di grande interesse per la nostra Città, luogo accogliente e aperto a tutte le culture”.

L’appuntamento di chiusura, previsto per il primo ottobre alle ore 21.30,vedrà la partecipazione di Mediterranea Saving Humans, con il cappellano di bordo Don Mattia Ferrari e il Movimento Il Coraggio della Pace, per creare un momento di unione e di pace con tutte le comunità e persone presenti in piazza, accompagnati dalle danze tradizionali e i canti dei bambini profughi della guerra.

Informazioni, approfondimenti e programma sono disponibili sulla pagina ufficiale dell’evento www.multiroma.it, sui siti www.slowfoodroma.it e www.lucysullacultura.com, sul profilo Instagram ufficiale dell’evento @multi_roma. Media partner: Il Cielo Sopra L’Esquilino, Scomodo e Comune.info. Contatti: segreteria organizzativa: Fabiana Prestianni fabianap@slowfoodroma.it cell. 334 8808696

Fiera di Roma – Dal 5 all’8 ottobre 2023 accoglie la XXXI ediozi0ne di Romics: Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games

Redazione

Presentato, come nelle precedenti edizioni dalla Direttrice Artistica Sabrina Perucca, questa XXXI edizione di Romics, ha tutti i requisiti per essere al top degli eventi programmati quest’anno nella nostra città. Basta leggere alcuni dati per averne conferma: 5 padiglioni con oltre 350 espositori accoglieranno dal 5 all’8 ottobre p.v. il pubblico negli oltre 70.000 mq espositivi. Romics, come affermato in conferenza stampa: “è una piattaforma per le imprese creative e culturali, e i professionisti che col proprio format innovativo, assicura una rappresentanza all’immaginario di giovani e adulti, coniugando entertainment e approfondimento specialistico, offrendo al pubblico, a seconda dei generi e degli interessi, molteplici percorsi di partecipazione e occasioni di confronto”.

Fra i molteplici eventi previsti segnaliamo:

Assegnazione del prestigioso Romics d’Oro Roberto Diso, Declan Shalvey e Richard Anderson, sabato 7 ottobre;

Le mostre di Romics: Riflettori puntati su Roberto Diso nella sua lunga e straordinaria carriera ha dato vita e volto a diversi personaggi dell’universo fra questi “Mister NO” e “Tex”.  Meritevole di attenzione anche in mostra una selezione di tavole di due straordinarie serie di Declan Shalvey, realizzate con Image Comics, pubblicate in Italia da salda Press. Lo stile grafico di Shalvey, artista di punta del mercato fumettistico statunitense, è caratterizzato da un grande consapevolezza del racconto, che emerge nelle tavole con grande forza e maestria. In mostra inoltre, per la prima volta in Italia, le stampe di Richard Anderson con i suoi lavori più celebri che offrono un’immersione completa nell’arte e nella creatività di questo talentuoso artista americano. Verranno celebrati gli 85 anni di Superman con una grande mostra in collaborazione con DC Comics e Warner Bros. Discovery Italia. La mostra si inserisce all’interno delle celebrazioni globali per l’85° anniversario del personaggio, che sottolineano il ruolo di Superman come icona mondiale di speranza e ottimismo da quasi un secolo, ed in particolare nel presente, nella contemporaneità. The Power of Hope è infatti il tema principale delle celebrazioni.

Un viaggio unico e originale è quello che propone Sergio Algozzino, con il suo ultimo libro edito da Oblomov:

La Scuola Romana dei Fumetti compie trenta anni di attività, e apre i suoi archivi per condividere con il pubblico una mostra di inediti;

Gli eventi speciali e le anteprime: Premio Romics “Musica per immagini”

In occasione della celebrazione dei quaranta anni dalla prima messa in onda del primo episodio de L’incantevole Creamy, Akemi Takada, Romics d’Oro 2013, torna e festeggia con il pubblico il suo character più famoso.

Panini Disney presenta l’inedita storia “Topolino e l’avventura a Scatti” pubblicata sul settimanale Topolino n.3551 del 4/10.

Tra gli special guest dell’edizione, Simone Bianchi, illustratore e pittore conosciuto in tutto il mondo per i suoi lavori nell’ambito del fumetto americano (DC Comics e Marvel), Maestro della Comic Art contemporanea e autore di albi e copertine speciali tra cui Wolverine, Batman, Star Wars.

Gigaciao, la casa editrice fondata da Davide Caporali (Dado), Francesca Presentini (Fraffrog), Giacomo Bevilacqua (Keison) e Simone Albrigi (Sio) presenta tre appuntamenti in programma: venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 ottobre.

La narrazione di Alessandro Bilotta e la matita di Sergio Gerasi danno vita a questa straordinaria e originale serie a fumetti targata Sergio Bonelli Editore: Eternity.

Un focus sulla letteratura a fumetti con due incontri speciali in programma nella giornata di sabato 7 ottobre: per i 100 anni dalla nascita di Italo Calvino ed i 150 anni della scomparsa di Alessandro Manzoni.

Il cinema di Romics aprirà i battenti anche ad ottobre ancor prima dell’evento in Fiera con un prestigioso “Romics OFF” grazie alla collaborazione tra Romics, Forum Studios, Orchestra Italiana del Cinema e Warner Bros. Tra gli ospiti italiani che incontreranno il pubblico di Romics ci saranno Claudio Bisio in compagnia del cast del suo esordio alla regia L’ultima volta che siamo stati bambini, in collaborazione con Medusa film e Vincenzo Tedesco, star del web, che parlerà invece del doppiaggio del nuovo cartoon Arkie e la Magia delle Luci, in collaborazione con Notorius Pictures. Continuano i festeggiamenti delle celebrazioni degli 85 anni di Superman: un incontro in compagnia di esperti della stampa, collezionisti e autori.

Domenica 8 ottobre il grande appuntamento autunnale con le selezioni internazionali del Romics Cosplay Award, condotto da Beatrice Lorenzi. La gara cosplay a suon di costumi e show selezionerà la miglior coppia di cosplay italiani che prenderà parte al World Cosplay Summit 2024 di Nagoya, il campionato mondiale del cosplay; molti gli altri premi in palio.

Per gli amanti dei games e card games, quattro giorni tra carte collezionabili, escape room, puzzle games, videogiochi, retrogames, tornei con oltre 300 postazioni gaming dove provare le migliori consolle, Nintendo Switch, PlayStation 5, Xbox Series X e provare i giochi più amati come Apex Legends, Call Of Duty, Valorant, Fall Guys, Fifa, Fortnite, Just Dance, League Of Legends, Minecraft, Rocket League, Valorant, Warzone, Mario Kart 8, Fifa 23, Tekken 7, Super Smash Bros e sperimentare la Realtà Virtuale con le postazioni Oculus Quest 2, Oculus Rift 2 e VR PlayStation 4.

Un campo, un pallone, una rete. Con un format innovativo di street calcetto, per la prima volta a Roma, arrivano i Pirlas V. Il duo composto da due fratelli bolognesi, Pier Francesco (Pierino) e Gabriele (Gnabrii) Gentili, insieme a Off-samuel uno degli youtuber più influenti nel mondo dello sport, durante le giornate del festival, si sfideranno in questo entusiasmante torneo, con tantissimi ospiti provenienti dal mondo del web. Le regole del gioco sono semplici: inclusione, sana competizione e puro divertimento. Per i più piccoli meet&greet con la famiglia romana Silvia e Kids. L’agency In-sane al padiglione 6 con un cast stellare e tantissimi i creator che saranno presenti per incontrare la propria fanbase con sessioni di meet and greet e firma copie: Xiao, Laura&Giulia, Vagli3x, Pepiyos, Giannope, LorenzIST, TheMark, Fily, Cicciogamer89, Marcy, EdoardoFaCose, Roby Polar Bear, Parrins, Jenny, Nxwss, Arienne MakeUp, Teknoyd, e JOk3r e molti altri ancora.

Romics – Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games da giovedì 5 a domenica 8 ottobre dalle ore 10:00 alle 20:00. Fiera Roma, Via Portuense 1645, 00148 Roma (RM), ingresso Nord ed ingresso Est (tutti i giorni). Ingresso: L’accesso alla manifestazione sarà consentito esclusivamente ai visitatori che avranno acquistato preventivamente il biglietto. I biglietti sono acquistabili esclusivamente dal sito www.romics.it o presso i rivenditori autorizzati Vivatickets. Info: www.romics.it https://www.facebook.com/RomicsOfficial
https://www.instagram.com/romicsofficial- https://www.tiktok.com/@romicsofficial

Stazione Termini – Roma – Inaugurata la nuova FRECCIALounge di Trenitalia

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Prima di una serie di FRECCIALounge che a breve saranno inaugurate nelle stazioni ferroviarie di Milano Centrale, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella e Napoli Centrale, nell’intento, come ha ricordata l’AD Luigi Corradi, di offrire sempre maggiori servizi ai titolari di CartaFRECCIA Oro e Platino e non solo.

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Al nuovo spazio che occupa una superficie di oltre 500 mq, ubicato al piano superiore della biglietteria, si accede “con un ascensore dedicato con ingresso dalla biglietteria oppure da una scala mobile direttamente dalla galleria gommata.

sdrAi servizi di informazione, accoglienza e ristorazione che contraddistinguono tutte le sale del circuito FRECCIALounge, si aggiunge un vero e proprio giardino, il Giardino delle mura. Si tratta di una sala indipendente, arredata con 5 ampie poltrone e attrezzata con un ecosistema botanico verticale, con accesso dalla balconata e vista diretta sulle Mura Serviane”.

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L’attesa della partenza del treno non sarà più una pausa noiosa da trascorrere con impazienza, nella nuova lounge c’è tutto quanto per renderla utile, simpatica e forse desiderabile di un tempo più lungo.

 

“Eccidio” – Un’opera site specific di Ivàn Navarro nel MicroMuseo di Sipicciano (Viterbo)

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

L’opera site specific “Eccidio” di Ivan Navarro, ha una forza e una realtà che ti precipita addosso come un masso, perché un’opera non deve essere solo vista, ma sentita nel profondo. L’artista replica in senso musicale la pura luce e la materia. L’opera sarà visibile a Sipicciano, un piccolissimo paese dell’alta Tuscia viterbese a pochi kilometri dal confine con l’Umbria su un altopiano che domina la valle del Tevere. Il FAI lo definisce “Un piccolo tesoro d’Italia!”.

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I rapporti culturali tra l’Italia ed il Cile sono stati da sempre ottimi ed in alcuni periodi come negli anni della dittatura militare di Pinochet hanno raggiunto livelli ragguardevoli, come hanno ricordato sia lo stesso artista che l’Ambasciatore della Repubblica Cilena in Italia in occasione dell’inaugurazione sia dell’installazione site-specific che del MicroMuseo. Il titolo stesso “Eccidio” ha un palese riferimento proprio agli anni di dittatura in cui il regime militare fu insensibile a tutte le forme cultura.

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L’intento inoltre è quello di raccontare e valorizzare il territorio nei propositi del Sindaco, Rossi, con percorsi indirizzati per tutte le età perché l’obbiettivo è quello di far conoscere i borghi più o meno conosciuti. Alle visite tradizionali vengono inoltre affiancate esperienze indirizzate alla conoscenza delle tradizioni locali. Molte le sagre e ricorrenze sia religiose che laiche. Primeggia la rievocazione storica delle nozze, con relativo banchetto nunziale, tra Federico Baglioni e Curia Piccolomini Tedeschini avvenuto nel 1576, in abiti medievali. Il palazzo baronale del XVI sec. con affreschi raffiguranti membri della famiglia Baglioni e il complesso monumentale dell’ex Chiesa di S,Maria Assunta in Cielo che custodisce nel suo interno la Cappella Baglioni interamente affrescata con la rappresentazione dei miracoli di S. Francesco, singolare esempio di pittura tardo manieristica, attribuita a Marzio Ganassini.

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                                                                                                                         Soffitto della Cappella Baglioni

Da comunicato stampa: In questa occasione sarà qui inaugurato il MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia fondato da Antonio Arévalo, poeta, critico, curatore d’arte contemporanea, già Addetto Culturale presso l’Ambasciata del Cile in Italia. Il progetto è promosso dall’Associazione Culturale Palimpsesto, con il sostegno della Direzione Culturale del Ministero degli Affari Esteri del Cile, dal Comune di Graffignano, dall’Università Agraria di Sipicciano, dalla Pro Loco di Sipicciano, le Accademie di Belle Arti di Palermo, Roma e Viterbo. Obiettivo quello di “promuovere ed esporre nuove opere di artisti contemporanei collocando il MicroMuseo di Arte Contemporanea dellaTuscia nel circuito di arte contemporanea italiano ed internazionale. Poiché la torre era la fonte di luce di tutto il paese, il primo artistada coinvolgere nel progetto non poteva che essere Iván Navarro, artista che dello studio della luce ha fatto la sua firma.” (A. Arévalo).
Il progetto del MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia è iniziato quando Salvador Dalì venne nella Tuscia e scoprì quel Sacro Bosco dei Mostriche ispirò una parte della sua opera. Non lontano da lì, nel giardino La Serpara a Civitella d’Agliano, le opere
di Paul Wiedmer e di altri artisti internazionali costituiscono un microsistema collezionistico eccentrico e indipendente che sfugge al sistema legittimato dei grandi musei, ma diffuso nel territorio.

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A Sipicciano (VT), c’è una torre antica, in pietra. L’edificio è particolare, il fabbricato si sviluppa su tre livelli. Per circa tre decenni è servito per la distribuzione dell’elettricità, motivo per cui è noto come Torre Enel o Ex Torre Enel. Di origine medievale, nel XX secolo Ia Torre è stata dedita a infrastruttura tecnologica industriale come si può vedere nelle fotografie d’epoca che mostrano la posa dei cavi e nelle residue apparecchiature elettriche ancora esistenti all’interno della torre. Ha avuto successivamente un periodo di disuso e abbandono. Come sottolinea Antonio Arévalo, “l’edificio è anche illustrativo delle differenti tecniche di costruzione dei diversi periodi attraverso i quali è passato – pietra, mattoni, cemento. L’attuale ristrutturazione è un nuovo strato applicando tecniche contemporanee questa volta con l’obiettivo di convertirlo in un museo e spazio di residenza artistica. Il progetto concepisce in modo originale l’elaborazione concettuale del rapporto tra elettricità e arti visive contemporanee, al fine di provocare una riflessione attuale dall’incontro di entrambi gli elementi, materializzato nella vecchia torre di distribuzione elettrica della città, convertita ora in un museo e in uno spazio per la residenza.”
L’obiettivo è riportare a nuova vita questa Mini Torre storica dandole una nuova e brillante esistenza, creando un MicroMuseo in grado di condurre qui quello sviluppo artistico e culturale che incontra la storia importantissima di questo Borgo; luogo interattivo dove
convergono le più diverse forme di espressività, capace di proporre una programmazione culturale multidisciplinare. Il MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia sarà un contenitore di materia immaginativa, luce, forma, ossigeno; un campo d’azione per interrogare il senso e risvegliare una sensibilità consapevole; un inedito spazio espositivo con opere site specific realizzate da artisti chiamati a trascorrere  periodi di residenza, lavorando con la città, con le scuole, con le associazioni locali, valorizzando così anche il patrimonio architettonico del Borgo di Sipicciano attraverso un programma di mostre e residenze per artisti contemporanei del mondo. Il MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia fondato da Antonio Arévalo è concepito come work in progress, un progetto d’arte contemporanea di respiro internazionale.
“Iván Navarro usa la luce come materia prima, trasformando gli oggetti in sculture elettriche che modificano lo spazio espositivo attraverso l’interazione visuale. Quindi, cosa c’è di meglio che invitare un artista come lui a inaugurare questa esperienza? Le sue installazioni ci restituiscono il mistero e il valore simbolico dell’energia ancestrale.” (A. Arévalo). In questo caso con una scultura circolare collocata a terra al centro della stanza, il cui effetto è quello di una cavità profonda in cui si legge la parola ECCIDIO illuminata fino all’infinito, come una sorta di linea astratta. Benché la soglia simbolizzi l’inizio di qualcosa, l’opera interroga la parete su cosa ci sia al di là, ma cancellando al contempo le possibilità di accedere al suo interno il-lusorio.L’arte di Navarro gioca con rimandi immediati al formalismo moderno, trasformando, da alchimista qual è, semplici materiali in forme radiose, estraendoli dalla convenzione. Da un lato utilizza le possibilità energetiche necessarie per realizzare i suoi innumerevoli macchinari industriali e domestici e, dall’altro, ci ricorda l’idea di potenza che li caratterizza; collegandoli all’uso che se ne fa nella società contemporanea e come metafora politica della circolazione dei
saperi si rivolge alle forme espressive della rappresentazione sociale e politica, ponendo attenzione a una serie di questioni ancora oggi aperte, ma che servono da filo conduttore a un interesse di ordine metodo logico, il legare situazioni simbolicamente di vulnerabilità a processi complessi di ricerca formale. “Le ricerche di Navarro affermano che per ogni energia che si trasforma c’è qualcosa che si per-de, e questa è l’idea che cerca costantemente di ricondurre a una forma visiva. I materiali, contraddistinti dall’apparente freddezza e dall’estremo tecnicismo, dipendono totalmente dall’energia elettrica, un elemento che condiziona la vita umana, proponendo quindi una metafora latente dei fluidi corporei e dell’azione del dare vita, dell’animare gli oggetti. Questi oggetti sono costruiti secondo le proporzioni del corpo umano studiate a suo tempo da Leonardo da Vinci e che misteriosamente continuano ad essere presenti in molti oggetti prodotti industrialmente, in particolare nei tubi fluorescenti che Navarro usa per realizzare le sue opere.” (A. Arévalo).
Ma la tecnologia che anima le sue opere non appartiene esattamente al tempo presente; Navarro colloca il manufatto e rinvia agli anni della sua infanzia e giovinezza in un quartiere periferico di Santiago del Cile, nel momento in cui proliferavano i nuovi strumenti tecnologici per uso domestico, la cui acquisizione o meno era determinante per definire la condizione sociale della famiglia. Per altri versi, la sua stessa attività artistica si fonda su attività manuali: il cablaggio elettrico, l’elaborazione artigianale di oggetti funzionali e altre varie soluzioni di base di ambito domestico. Iván Navarro è cresciuto nella fase conclusiva del XX secolo, nell’estremo Sud del mondo, e la sua opera cerca di catturare i paradigmi della sua epoca, come la realizzazione seriale, con lo spirito politico di “sporcare” la purezza delle forme industriali.

 

Signorelli 500 “Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Quando il quindicesimo secolo spunta all’orizzonte, le arti visive in Europa appaiono avvolte in una atmosfera fiabesca. Gli artisti sono ancora gli artigiani di lusso del secolo precedente: affrescano i palazzi con temi profani e cavallereschi, riempiono d’oro le pale di altare e ammantano i libri di spettacolari miniature. Un linguaggio di solennità e di rarefatto equilibrio invade il mondo delle arti, dissolvendo velocemente la cultura gotica.

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Questo il contesto in cui Luca Signorelli si forma e rielabora quanto appreso in una prima formazione con Piero della Francesca e, volgendosi successivamente all’ambiente fiorentino, in particolare alla pittura di Botticelli e del Pollaiolo dai quali recepisce le brillanti ricerche sulla plasticità e la virile energia espressiva del corpo umano che saranno le basi seguite dai pittori nel secolo successivo, il sedicesimo. “L’arte di Raffaello e Michelangelo si sarebbe sviluppata in modo diverso senza lo stimolo di Signorelli che a buon diritto può essere considerato il primo pittore del cinquecento più che l’ultimo del quattrocento”, come recita il significativo titolo di questa mostra: “Signorelli 500 – Maestro Luca da Cortona pittore di luce e poesia- voluto da Tom Henry, curatore.

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L’allestimento nella cittadina di Cortona, provincia di Arezzo, città natale del maestro, ci regala un affascinante scenario medievale che fa da cornice ed integra il linguaggio artistico presente nelle opere esposte in questa rassegna, voluta in occasione dei cinquecento anni della morte del maestro. Molti studiosi, in prevalenza anglo-sassoni hanno contribuito ad approfondire e rilanciare l’immagine di Signorelli che torna, grazie a loro, ad occupare una posizione di primo piano nel panorama del Rinascimento italiano. Ulteriori riferimenti sull’arte di Signorelli si possono trovare nella nostra recensione presente in questa rubrica del mese di aprile u.s.

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Cortona (AR) – Il Palazzone – Villa monumentale fatta costruire dal Cardinale Silvio Passerini (1469/1529), vescovo di Cortona e Governatore di Firenze, protetto da Lorenzo il Magnifico e amico di Giovanni dè Medici, futuro Papa Leone X^. Nel 1968 la villa è stata donata dal Conte Lorenzo Passerini alla Scuola Normale Superiore di Pisa per le sue attività didattiche e di convegnistica. Al suo interno è conservata l’ultima opera ad affresco di Luca Signorelli ed è visitabile con prenotazione con almeno 10 giorni in anticipo.

Inoltre questa mostra s’integra con varie interessanti iniziative programmate sui luoghi dove sono presenti le opere di Signorelli, incentrate prevalentemente con una serie di visite guidate che, partendo dalla città di Cortona, in particolare dal Museo Diocesano, dalla Chiesa di S. Nicolò e nel Palazzone, raggiungono, grazie alla sinergia con le istituzioni locali, sia pubbliche che private, varie località nelle vicine regioni della Toscana e dell’Umbria.

davTommaso Bernabei detto Il Papacello: “Battesimo di Cristo”. L’opera ad affresco fu commissionata dal Cardinale Silvio Passerini  a Luca Signorelli, già ultraottantenne. Mentre si accingeva a dipingere, il maestro cadde dall’impalcatura riportando gravi traumi e ferite che di lì a pochi giorni gli procureranno la morte. 

 Una rete importante che da vita ad un percorso culturale e di valorizzazione territoriale del grande pittore rinascimentale destinato a rimanere nel tempo anche dopo l’8 ottobre 2023, data ultima, salvo proroghe al momento sconosciute, di chiusura di questa rassegna. Un servizio guide altamente specializzato vi condurrà in questo splendido territorio conosciuto fin dall’antichità www.omniaguide.it

Signorelli 500 – Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia – In mostra a Cortona (AR) fino all’8 ottobre 2023 tutti i giorni con orario dalle ore 10,00 alle 19,00. Costo dei biglietti d’ingresso €.10,00 intero – ridotto €.7,00 – ridotto scolaresche €.3,00. Per tutte le informazioni sui biglietti d’ingresso ridotti e gratuiti visitare il sito cortonamaec.org/orari-e-tariffe/ – Per le visite guidate, eventi collaterali e attività didattiche tel. 0575.630415 – 0575.637235 – email: prenotrazioni@cortonamaec.org www.signorelli500.com

 

Nuovo tratto per le “Guide del Gambero Rosso” – Nuova livrea con un formato più smart nel ricordo di quarant’anni di brillante attività

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

La bella location di Palazzo Brancaccio a Roma ha ospitato la presentazione della nuova veste, non solo tipografica, di Gambero Rosso. Questa importante iniziativa coincide con una nuova gestione manageriale dell’intera istituzione, fondata nel 1986 da Stefano Bonilli con l’etichetta “Gambero Rosso” in ricordo della locanda dove il Gatto e la Volpe avevano invitato lo sprovveduto Pinocchio.

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“Iniziamo con uno dei nostri asset più forti, le guide,” parole del nuovo Direttore Marco Mensurati. “Così come in cucina non si può generare vera innovazione senza radicarla nella tradizione, abbiamo scelto di ribattezzarle con una grafica vintage, che parte da un segno originale degli esordi del Gambero”. Sarà proprio il tradizionale cartiglio raffigurante un gambero a segnare in formato tridimensionale il nuovo corso del prodotto perché la storia delle guide, dirette da Laura Mantovano, coincide quasi totalmente con quella dell’istituzione.

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Attualmente le guide edite da Gambero Rosso hanno raggiunto il ragguardevole numero di 12. Partendo da “Vini d’Italia”, uscita nel novembre 1987; a seguire troviamo: “Guida di Roma”, strumento indispensabile per il consumatore curioso e goloso; “Ristoranti d’Italia” disponibile dal novembre 1990 insieme a “Bere bene”; nel 1991 debutta “Lombardia” seguita nel 2004 da “Bar d’Italia; nel 2011 debuttano “Pasticceri e Pasticcerie” e “Oli d’Italia”, nel 2013 “Street Food” e “Pizzerie d’Italia”, nel 2017 “Gelaterie d’Italia” e nel 2019 l’ultima nata “Pane e Panettieri”.  “Ogni guida ha una sua precisa identità, garantita da una continua e costante ricerca in ogni settore dei migliori artigiani di chi ha davvero fatto della qualità il loro tratto distintivo,” tiene a precisare Laura Mantovano. Inoltre le guide, indipendentemente dall’oggetto trattato, riescono a facilitare incontri individuali e non attraverso conoscenze scientifiche elaborate ma in una sintesi personale che unisce saldamente al centro l’uomo e la natura.

Le eccellenze italiane insignite con il premio Carli

Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

Il Prestigioso attestato assegnato ogni anno dall’omonima Fondazione alle eccellenze italiane è stata una festa, non solo per gli insigniti del premio bensì anche un prezioso riconoscimento a quanti, con il loro sapere e attività, hanno contribuito alla conferma del buon nome che gode il nostro paese principalmente oltre i confini nazionali. Quindici i premiati in questa XIV Edizione Speciale coincidente con la ricorrenza che celebra il trentennale della scomparsa di Carli, che fu Ministro del Tesoro, Governatore della Banca d’Italia e Presidente di Confindustria. Fra i talenti premiati troviamo il Capo della Polizia, Lamberto Giannini, la Presidente e CEO di Yves Saint Laurent, Francesca Bellettini, unica italiana nella lista delle 25 donne più influenti al mondo stilata dal Financial Times, il “re” delle bollicine, Matteo Lunelli, Presidente e Amministratore Delegato di Cantine Ferrari, la Vicepresidente di Farmindustria, azionista e consigliere di amministrazione di Menarini, Lucia Aleotti, la campionessa di sci, quattro Coppe del mondo in bacheca, Sofia Goggia e l’attore più acclamato del momento Pierfrancesco Favino.

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La cerimonia che si è svolta al Teatro dell’Opera di Roma il 5 maggio0 u.s. è stata aperta da Romana Liuzzo, che è anche l’ideatrice del Premio mentre l’assegnazione dei premi è avvenuta con l’intervento di varie personalità quali Ornella Barra, COO International Walgreens Boots Alliance; Lavinia Biagiotti, Presidente e CEO di Biagiotti Group; Vincenzo Boccia, Presidente della Luiss Guido Carli; Urbano Cairo, Presidente di Cairo Communication e RCS; Fedele Confalonieri, Presidente di Mediaset; Claudio Descalzi, AD Eni; Luigi Ferraris, AD Ferrovie dello Stato Italiane; Stefano Lucchini, Direttore Relazioni Esterne Gruppo Intesa Sanpaolo; Giovanni Malagò, Presidente del CONI; Giampiero Massolo, Presidente di ISPI e Mundys; Barbara Palombelli, giornalista e conduttrice televisiva; Antonio Patuelli, Presidente dell’ABI; Stefano Sala, AD Publitalia ‘80 e Francesco Starace, AD e Direttore generale di ENEL.

Festival della Accademia e degli Istituti di Cultura stranieri in Italia in mostra a Roma fino al 30 luglio 2023 al Palazzo delle Esposizioni

A cura della redazione

La rassegna si pone, scrivono i curatori: “come un osservatorio privilegiato sulle visioni e sulle ricerche degli artisti e degli studiosi stranieri che ogni anno trascorrono un periodo di residenza a Roma, ospiti delle Accademie e degli Istituti di Cultura che hanno sede in questa città sin dal Seicento. Di questo rapporto privilegiato tra Roma e la comunità internazionale è testimone l’immensa quantità di rappresentazioni della città e dei suoi dintorni realizzate nelle varie epoche dagli artisti stranieri.

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                                                                                  Jean-Baptiste C. Corot: La cascata delle Marmore – 1826

Il racconto della mostra inizia dai primi anni del XIX secolo, momento in cui il confronto tra diverse personalità e scuole nazionali artistiche è particolarmente fertile, soprattutto nelle comunità temporanee che si formano d’estate, quando lasciati gli atelier in città, i pittori scoprono i suoi dintorni e dipingono en plein air. A partire da questa riflessione, la mostra raccoglie opere di artisti che nel tempo, accomunati dall’essere stati residenti nelle Accademie e negli Istituti di Cultura stranieri a Roma, raccontano la città come una risorsa, un materiale che seppur rappresentato con l’estraneità del loro sguardo, ne riconosce le matrici costituenti e tradizionali. Da genere pittorico, il paesaggio viene gradualmente declinato nel percorso espositivo in medium e forme diverse. Diventa una sintesi di elementi, processi, relazioni, abitudini, sguardi, contemporaneamente pertinente all’uomo, alla natura, all’insieme delle forme e delle possibilità del territorio e dell’ambiente.

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                                                                                                   Jose Guerriero: Villa Livia – 2016

Da questo nucleo centrale, la mostra prosegue con incontri, performance e proiezioni ospitati a Palazzo delle Esposizioni e con l’invito a prendere parte alle mostre e agli open studio nelle Accademie e Istituti, che rappresentano oggi luoghi di incontro e di contaminazione tra percorsi, identità e comunità, capaci di raccontare la complessità della nostra epoca. In mostra documenti e fotografie provenienti degli archivi delle Accademie ed Istituti di cultura stranieri a Roma e opere di Elvira Amor, Yasmina Benabderrahmane, Giacomo Balla, Sara Barker, Simon Callery, Jean-Baptiste Camille Corot, Catriona Gallagher, Josè Guerrero, Ernest Hébert, Benedikt Hipp, Julia Huete, Sophie Jung, Winifred Knights, Konstantin von Kügelgen, Jochen Lempert, Benoît Maire, Ana Mendieta, Ester Partegàs, Elise Peroi, David Schutter, Maya Schweizer, Jakob Strandgaard, Esther Boise Van Deman, William Villalongo, Hannah Villiger, Laura White”.

Palazzo delle Esposizioni – Roma, via Nazionale 194 – Info e programma www.palazzoesposizioni.it Facebook: @PalazzoEsposizioni | Instagram: @palazzoesposizioni | Twitter: @Esposizioni Orari: Dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 20.00, lunedì chiuso. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura. Costo biglietti d’ingresso: Il biglietto è valido per tutte le mostre in corso. Intero € 12,50 Ridotto € 10,00 Ragazzi dai 7 ai 18 anni € 6,00 Ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni Primo mercoledi del mese Ingresso gratuito per gli under 30 (dalle 14.00 a chiusura) Accessibilità: Il Palazzo delle Esposizioni è accessibile alle persone con ridotta capacità motoria o sensoriale da tre ingressi privi di barriere architettoniche

L’istante e l’eternità Tra noi e gli antichi – Archeologia e non solo in mostra fino al 30 luglio 2023 al Museo Nazionale Romano nelle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano chiuse dal 1911.

Testo e Foto Donatello Urbani

Il susseguirsi di mostre archeologiche “in tempi recenti” con una grande affluenza di visitatori, dimostra il forte interesse per i beni culturali presenti nel nostro paese sia da parte di visitatori italiani che stranieri. La mostra è per ricordare e riflettere sul passato perché il senso della vita spinge alla conoscenza degli eventi trascorsi per conoscere meglio se stessi. Nel suo intervento Massimo Osanna tiene a precisare “una mostra che unisce come un “file rouge” le antichità di varie epoche, una mostra variegata e empatica”.

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Circa 300 pezzi eccezionali tra opere greche, romane, etrusche e italiche, medievali, moderne e contemporanee, esplorano, come scrivono i curatori “in modi inaspettati e spettacolari il rapporto complesso e variegato che noi intratteniamo con gli antichi. Per l’occasione riaprono al pubblico, dopo decenni, alcune delle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, che ospitarono nel 1911 la Mostra Archeologica nell’ambito delle celebrazioni per il primo cinquantenario dell’Unità d’Italia e che conservano, ancora oggi, parte dell’allestimento storico degli anni Cinquanta”.

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Raffinata testa femminile facente parte del cosiddetto “Tesoro di Marengo”. Eccezionale complesso di argenti decorati a sbalzo e in alcuni casi dorati, forse sepolti per essere salvaguardati ma rinvenuti per caso molti secoli dopo.

Il percorso espositivo si articola in 5 sezioni, ciascuna con l’intento d’illustrare, come scrivono sempre i curatori il “lungo e discontinuo processo storico di trasmissione intellettuale e artistica che ha plasmato la nostra cultura classica fra continuità, fratture e manipolazioni; dall’altra, ha talvolta preso la forma di un rapporto di immedesimazione, sviluppato con persone che, pur vissute molto tempo fa, hanno affrontato, come noi, tutte le vicende della vita, dalle più gioiose alle più drammatiche, e a queste hanno dato voci e forme che sono giunte fino ai nostri tempi. Per questo, gli antichi ci sembrano allo stesso tempo lontani e vicini”.

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La prima sala della mostra (Aula I – L’eternità di un istante) espone reperti che più di tutti esplicitano un doppio rapporto come nel calco di due vittime anonime dell’eruzione del Vesuvio nell’istante della morte e le diverse forme popolari di reinterpretazione moderna di un antico evento.

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                                                                                                                         Busto di Omero

La seconda sala (Aula II – La fama eterna degli eroi) esplora le forme della trasmissione e tradizione culturale dell’antichità attraverso l’arte e la letteratura: come i grandi cicli mitici – quelli omerici dell’Iliade e dell’Odissea – tramandati in varie forme fin dall’antichità, sono rimasti vivi nell’immaginario popolare contemporaneo.

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Dal mito si passa, nell’Aula III (L’ordine del cosmos) alle rappresentazioni antiche dello spazio e del tempo, che prendono la forma di divinità, di personificazioni e di entità astratte che hanno dato origine alle nostre categorie spaziali e temporali.

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                                                                                                             Carro da parata di Civita Giuliana

Nell’Aula IV (Le opere e i giorni) si ricostruiscono, attraverso una serie di spettacolari scoperte recenti, importanti momenti della vita sociale, sia nella casa sia nella città. Di grande effetto scenico sia  per la ricostruzione che per il paziente restauro, il il Carro da parata di Civita Giuliana

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La ragazza di Santorini

Una scelta significativa di queste raffigurazioni è esposta nell’Aula V (Umani divini. Spiccano in particolare la monumentale statua femminile di Santorini, una della più antiche di tutta la scultura greca, esposta per la prima volta in assoluto al grande pubblico, la statua in bronzo dell’arringatore e uno dei giganti sardi di Mont’e Prama. Intorno a queste figure umane divinizzate, si segue il lungo percorso che porta il defunto nell’aldilà, sia attraverso le diverse raffigurazioni del rituale funerario, sia tramite le varie credenze nell’oltretomba che l’antichità ci ha tramandato.

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Tabula Chigi – I sec. a,C,  Il bassorilievo è realizzato in marmo giallo. Sulla cornice un epigramma celebra le imprese di Alessandro Magno. La scena è dominata dalla presenza di un grande scudo sorretto da due figure femminili, personificazione di Europa e Asia, all’interno dello scudo è raffigurato il trionfo di Alessandro Magno su Dario III nella battaglia di Arbela del 331 a.C. Rinvenuta nel ‘700 la tabula Chigi è stata acquistata nel 2022 dal Museo Nazionale Romano.

Accompagnano, sempre nelle parole dei curatori: “ il visitatore in questo percorso di scoperta e confronto, alcune opere straordinariamente rappresentative, provenienti non solo dai principali musei italiani, nell’ambito del Sistema Museale Nazionale coordinato dalla Direzione Generale Musei, ma anche da importantissimi istituti della Grecia. Molte delle opere in mostra sono presentate al pubblico per la prima volta: nuove scoperte, come il carro da parata di Civita Giuliana e la statua di Ercole del Parco Archeologico dell’Appia Antica, nuove acquisizioni, come la Tabula Chigi del Museo Nazionale Romano, e soprattutto numerosi capolavori solitamente conservati nei depositi dei musei dell’Italia e della Grecia, come la statua di Santorini. La mostra rappresenta così un’ulteriore opportunità per il progetto Depositi (Ri)scoperti, ideato e promosso dal Museo Nazionale Romano, permettendo non solo di proseguire l’iniziativa, ma anche di incrementarla con la realizzazione di nuove tappe espositive negli istituti della Direzione Regionale Musei Lazio a Nemi e a Sperlonga”.

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        Stele funeraria Daunia – VII/VI sec. a.C. – raffigurante il defunto riccamente abbigliato- Museo Archeologico di Manfredonia

Curatori ed ideatori della mostra Massimo Osanna, Stephane Berger, Maria Luisa Catoni, Demetrios Athanasoulis. Progetto e allestimento museografico Studio Guicciardini e Magni Architetti

Roma – Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano Piazza della Repubblica – fino al 30 luglio 2023 dal martedi alla domenica dalle ore 11 alle 18. Costi del biglietto d’ingresso: intero €.13,00, ridotto €.7,00 (cittadini Unione Europea inferiori ai 25 anni. Gratuità previste come da legge vigente.

Macfrut e Fieravicola 2023 a Rimini dal 3 al 5 maggio 2023

Donatello Urbani – Testo e foto

L’edizione numero 40 della fiera internazionale dell’ortofrutta Macfrut che quest’anno si svolge in parallelo con Fieravicola  merita qualcosa di speciale. Come ha ricordato Renzo Piraccini, Presidente di Macfrut e Fieravicola, avrà numeri di tutto rispetto: con 1100 espositori, +35% di aree espositive, +50% di espositori esteri, 1500 buyer da tutto il mondo. Tra le novità: il Padiglione Sudamerica, stand nazionali di Arabia Saudita ed Egitto, il ritorno della Cina. E ancora, i Saloni tematici, le aree dinamiche, Calabria Regione Partner. Ortofrutta settore chiave del made in Italy: 15 miliardi la produzione, 10 dei quali verso l’export (fresco e trasformato). A questo vanno aggiunti i Saloni tematici sui trend del momento (Biosolutions, International Blueberry Days, Spezie ed Erbe Officinali, Pomodoro, Vivaismo), un doppio campo prova con le novità tecniche e tecnologiche del settore, un centinaio di eventi ospitati nel corso della fiera. Tutto questo fa di Macfrut una fiera diversa nel panorama mondiale per la sua capacità di unire in un solo evento tre asset strategici per la crescita del settore ortofrutticolo: Business, Conoscenza e Networking.

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“Fiera di filiera”,. Sempre nelle parole del Presidente Piraccini e questo gli consente di avere e presentare una visione globale dell’intero comparto che in Italia, riveste grande importanza sia economica che sociale, basti pensare che ogni italiano consuma 126 kg di fra frutta e verdura. Importanti sono inoltre i risvolti internazionali legati a questo evento. Tra le novità è presente un Padiglione interamente dedicato al Sud America con new entry come Messico (12 aziende) e Salvador (6 imprese), insieme a Perù, Cile, Venezuela, Costarica, Brasile, Cuba, Repubblica Dominicana e Colombia con una ventina di aziende.

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Altri Paesi del Sud America (Honduras, Haiti, ecc.) saranno presenti nello stand istituzionale di IILA e nel “Foro PYMES”, promosso dalla stessa IILA per consolidare i rapporti tra le piccole e medie imprese italiane e latino americane, dedicato alle filiere agroalimentari. Ad oggi sono già 120 le imprese di quell’area che hanno aderito. Il focus con il Sud America è organizzato in collaborazione con IILA (Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana), Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale (MAECI), AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo) e Agenzia ICE.

Un altro Padiglione è dedicato all’Africa da sempre ampiamente rappresentata a Macfrut. Sono 19 i Paesi presenti, alcuni dei quali con un nutrito numero di imprese al seguito come nel caso di Ghana (30 aziende), Egitto (22), Nigeria (10), Algeria (10).

Un’altra novità è lo stand nazionale dell’Arabia Saudita, per la prima volta a Macfrut, area nella quale nel settembre scorso era stata presentata la 40esima edizione della fiera, mentre una presenza importante l’avrà anche la Turchia. Di rilievo è il ritorno della Cina, alla kermesse con 30 imprese, alla prima partecipazione a una fiera estera dopo il Covid.