VENDEMMIA 2018 – Stime e previsioni presentate al Ministero delle Risorse Agricole e Forestali.

Testo e foto Donatello Urbani

Il vino sempre più rappresentativo delle eccellenze del “Made in Italy”.Saggia è stata la politica fin qui seguita nell’indirizzare la commercializzazione dei vini a vantaggio di quelli assistiti da DOP – DOC e IGP che già nelle etichette offrono una paternità e identità chiare e inconfutabili a discapito di quelli sfusi. Comprensibile, quindi, la soddisfazione espressa sia dai rappresentanti del comparto vitivinicolo così come dal Ministro On.le Gian Marco Centinaio, chiamato a guidare insieme alle politiche agricole e forestale anche quelle turistiche, ambasciatrici per eccellenza dell’Italia.  E’ stato Ernesto Abbona, Presidente dell’Unione Italiana Vini, a fornire i dati previsionali della campagna vitivinicola in corso rilevati dalla propria associazione e confermati anche dai responsabili dell’ISMEA – Istituto per i Servizi del Mercato Agricolo e Alimentare – che indicano in oltre 49 milioni di ettolitri la produzione di vino e mosti, con un incremento  del 15% rispetto alla produzione dello scorso anno che riavvicina l’Italia alle medie pre 2017 e la pone al primo posto nella graduatoria mondiale dei produttori di vino malgrado gli incrementi fatti registrare anche dagli altri competitors. Questo incremento produttivo, comunque, non si presenta in maniera omogenea in tutto il territorio italiano. Nella realtà risultano favorevolmente privilegiate le regioni del nord Italia, mentre, quelle del sud, in particolare la Sicilia, pur registrando buoni incrementi, occupano le ultime posizioni.  Inoltre anche le previsioni commerciali sui mercati, in particolare esteri verso i quali anche le stime sono previste alquanto favorevoli. Più che giustificato il commento di un produttore che al termine degli interventi ha affermato: ”Un buon brindisi non sarebbe affatto fuori luogo”.

“ESTONIA IN MUSICA” – Musica estone in festival in Italia per ricordare il centesimo anniversario dell’indipendenza della piccola Repubblica sul Mar Baltico.

Testo e foto di Donatello Urbani

Ben sei concerti sono previsti a Roma fra i quali  quello del cantautore folk-pop Silver Sepp, tenuto il 25 luglio nel suggestivo scenario del Teatro Marcello. E’ lo stesso artista a presentarsi al pubblico: “Sono cresciuto in un villaggio di pescatori nel sud-est dell’Estonia. Durante la mia infanzia ho vagato all’infinito nelle praterie vicino al mare e trascorrendo molto tempo con me stesso. In quel periodo sono stato attratto dai suoni che mi circondavano e dagli oggetti che li producevano — un vecchio pianoforte nella nostra fattoria, i chiodi che erano stati fissati sulla parete della stalla, una ruota scricchiolante della bicicletta di mio nonno. Studiando canto jazz all’Accademia di Cultura di Viljandi, mi sono avvicinato alla musica tradizionale estone. Volevo comprendere appieno la struttura delle melodie della mia lingua madre. Insieme ai miei amici abbiamo fondato due gruppi di musica popolare RO:TORO e Svjata Vatra, conosciuti come gruppi di musica tradizionale influenzata dalla contemporaneità. In seguito sono diventato cantante nel gruppo reggae-bhangra “Bombillaz” ottenendo nel contempo la laurea specialistica in Norvegia per aver partecipato al progetto che lega la danza tradizionale estone al palcoscenico moderno. Tre anni fa ho deciso che tutto quello che desideravo era comporre la mia musica. Ho cominciato a inventare gli strumenti musicali usando gli oggetti di uso quotidiano che trovavo a casa, nella mia fattoria. Ho scoperto la musicalità delle bacinelle che fluttuavano sull’acqua, delle ruote della bicicletta che somigliavano al suono delle campane, ho costruito un’arpa fatta di chiodi infissi sulla vecchia base della rete da pesca, il suono dei tubi dell’acqua che mormorano e sembrano di esplodere. Cercando in me stesso, ho trovato la voce che racconta storie di grandi desideri, della pace dell’anima, dello sbocciare della primavera, della crescente stanchezza dell’essere, del ritorno a casa e dei grandi cambiamenti”.

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Il programma di musiche proposte dall’artista, arrangiamenti della musica popolare suonate con gli strumenti inventati, é stato: Intro Kus me lähme vasta ööda (Tradiz estone arrangiato) – Mu Jumal kuis nii varjul oled  – Pahad põdrad Teomehe nädalapäevad (Tradiz estone arrangiato) Kikas kireja”. I prossimi appuntamenti sono previsti a partire dal 17 settembre con Kristi Kapten (pianoforte), per proseguire il 19 settembre con Siiri Sisask (cantautrice), il 24. Settembre con Ksenia Kuchukova (soprano) e Helin Kapten (pianoforte). Per concludere l´edizione di 2018 il 29 dicembre, con Hortus Musicus e con il maestro Andres Mustonen (musica barocca). E’ questa una buona occasione per fare conoscenza con compositori contemporanei estoni di diversi orientamenti – dalla musica tradizionale rivisitata, alla produzione più vicina alla “classica”, agli autori – come Tõnu Kõrvits , Lepo Sumera, Eduard Tubin, Silver Sepp e Siiri Sisask e con concertisti e cantanti come Kristi Kapten, Ksenia Kuchukova e Helin Kapten, fino a direttori d’orchestra come  Andres Mustonen e il suo gruppo di musica barocca “Hortus Musicus”.

Maggiori informazioni sul sito web www.estoniaeilbaltico.center

TURISMO CAMPER: presentati a Roma i numeri del 2017 con incrementi notevoli: +43% produzione, +20% nuove immatricolazioni, export all’ 85% e del primo semestre 2018 con un +16% nel mercato del nuovo e +13% nella produzione.

Donatello Urbani

Con la stagione estiva già programmata dagli amanti del turismo all’aria aperta è stata  presentata a Roma la VII edizione del Rapporto Nazionale sul Turismo in Libertà in Camper e in Caravan che ha fatto il punto sull’intero settore. Come ha rilevato nel suo intervento il presidente Simone Niccolai, Presidente di APC-Associazione Produttori Caravan e Camper, alla presenza del ministro del Turismo e della Politiche Agricole Gian Marco Centinaio e Antonio Cellie Amministratore delegato di Fiere di Parma: “Dopo gli ultimi24 mesi tutti in positivo, il 2017 si è dimostrato un anno di un ancor più deciso consolidamento per tutta l’industria italiana degli autocaravan, con un vero exploit nella produzione (+43% rispetto al 2016), passata da 15.143 unità nel 2016 a ben 21.712 unità prodotte nello scorso anno. Decisamente positivo anche il dato sulle immatricolazioni (5.099 nuove immatricolazioni), che hanno permesso di registrare un ragguardevole +20% rispetto ai già ottimi dati del 2016. Il nostro Paese quindi, con oltre 7.000 persone impiegate nel settore (dirette ed indotto) e un fatturato annuo superiore a un miliardo di euro, si conferma tra i migliori produttori a livello europeo”.

A questo trend si aggiungono, come riportato sul dettagliato rapporto, gli incoraggianti dati statistici del 2018: +16% circa del nuovo e un+13% della produzione autocaravan nel primo semestre 2018. Nel dettaglio, le regioni del Nord Italia si confermano come il principale bacino d’utenza del settore,incrementando ulteriormente nel 2017 la propria quota e raggiungendo il 59,5% del totale del mercato: nuove immatricolazioni più trasferimenti netti di proprietà. E questa percentuale sale addirittura al 77,1% se restiamo alle sole immatricolazioni totali. Il Centro contribuisce al 26,8% del mercato nuovo ed usato degli autocaravan e al 31,9% delle caravan, con un rapporto usato/nuovo superiore rispetto al Nord. Nel Sud ed Isole si registra una crescita dell’11% del nuovo per le caravan, mentre gli autocaravan si attestano ai valori del 2016 con il 6,1%. Il mercato dell’usato, in crescita negli ultimi tre anni, nel 2017 ha registrato una leggera battuta d’arresto con 28.532 trasferimenti netti di proprietà pari a -4,2% rispetto all’anno precedente, per un rapporto usato reale/nuovo di 5,6, ovvero 56 camper usati ogni 10 nuovi camper immatricolati (mentre era 7,0 nel 2016).Impennata anche per le esportazioni di autocaravan passate da 12.912 unità nel 2016 a ben 18.414 nel 2017, a testimonianza dell’indiscussa eccellenza creativa e qualitativa della produzione italiana di Veicoli Ricreazionali.

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Trend positivo anche a livello europeo con incremento di tutti i parametri dell’intero settore.  La grande ripresa del settore si è riflessa anche in un’altra straordinaria edizione del Salone del Camper, quella del 2017 appunto, promosso da APC insieme a Fiere di Parma, che ha registrato oltre 132.000visitatori nei 9 giorni di manifestazione (+4,3% rispetto all’edizione 2016) e più di 700 veicoli presentati dagli oltre 300 espositori nei 138.000 mq di area espositiva totale come ha rilevato Antonio Cellie.

 

VI^ Edizione del festival ideato e diretto da Vinicio Capossela “SPONZ FEST 2018 SALVAGG’ –Salvataggi dalla mansuetudine” che coinvolge le terre dell’Irpinia dal 21 –26 agosto con un’Anteprima il 19 agosto

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

“SALVATICO È COLUI CHE SI SALVA”

LEONARDO DA VINCI

Come avvenuto nelle precedenti cinque edizioni anche questo SponzFest 2018 è un festival itinerante  che coinvolge vari Comuni irpini. Infatti quelli interessati in questa edizione oltre Calitri, che essendo la patria di Vinicio Capossela, anima e ideatore di questa rassegna, è  anche il punto di riferimento, sono Lacedonia, Morra De Sanctis, Cairano, Sant’Angelo dei Lombardi e Villamaina.Ciascun Comune è chiamato a mettere in campo quanto di meglio può offrire in termini di ospitalità ed eccellenze sia enogastronomiche, come i caciocavalli di Calitri, sia culturali come nel caso di Sant’Angelo dei Lombardi con l’Abbazia del Coleto che ospiterà alcuni concerti inseriti nel nutrito programma dell’intera rassegna.

alta-valle-irpina-04Sant’Angelo dei Lombardi (AV): Ingresso alla Abbazia del Goleto con in primo piano l’avancorpo del fabbricato dove é stata ubicata una foresteria con  otto camerette per gli ospiti.

L’Abbazia del Goleto, poco distante dal centro abitato di Sant’Angelo dei Lombardi, fu voluta nel 1133 dall’eremita Guglielmo da Vercelli in una via obbligata sui percorsi che conducevano a Manfredonia in Puglia e da lì in Terrasanta. Proprio il bestiario di questa Abbazia ci aiuta a   interpretare l’intestazione di questo festival “SALVAGG’ – Salvataggi dalla mansuetudine”. Sul muretto terminale della scala che conduce alla cappella dell’Abbazia è stato scolpito il serpente che dopo aver tentato Eva ed aver provocato la cacciata dal paradiso terrestre – certamente uno dei temi raffigurati nel ciclo pittorico all’interno del luogo sacro – esce e si dirige all’esterno con il preciso intento di offrire le sue tentazioni alla popolazione del circondario.

alta-valle-irpina-07                                 Sant’Angelo dei Lombardi: Abbazia del Coleto – Il serpente tentatore con in bocca il frutto proibito.

Le parole di Vinicio Capossela offrono un ulteriore elemento chiarificatore:” Una peste percorre la società contemporanea: l’ammansimento. La bestia educata a venire sotto la mano. Siamo ammansiti dalla impossibilità, dalla frammentazione del lavoro, dal ricatto del precariato. Isolati e connessi nell’individualismo collettivo e masturbatorio delegato alla rete. Veniamo sotto mano ma in cambio di cosa? Sponz Fest 2018, sviluppa il doppio tema del selvaggio, del salvamento, della salvazione, e quello del selvatico in opposizione al mansueto. Terra di selve, di animali e uomini di indole selvatica, come le faine, le volpi e i lupi dell’immaginario totemico locale, temi presenti e condivisi anche nei bestiari delle abbazie.L’Irpinia prende il suo nome dall’Hirpos, il lupo nella lingua osco sannita. Un Festival per sfasciarsi dall’idiocrazia. Per praticare la fierezza, a partire dalla fiera non domesticata che è in noi. Per salvarsi inselvatichendo”. Grazie a questi principi lo Sponz Fest non è un festival tradizionale, pensato cioè come una vetrina per il consumo estetico irreggimentato dentro un programma fisso, quanto piuttosto un evento di eventi pensato per fare esperienza di sé e degli altri, per indagarsi e indagare, magari per rendersi perplessi attraverso lo sconfinamento, l’attraversamento dei limiti che ci confinano. Quest’anno forse più delle edizioni precedenti il tema che fa da cornice alla varietà degli eventi è infatti proprio il Limite per eccellenza, quello antropologico, che da una parte ci separa dagli altri animali e dall’altra ci separa da noi stessi in quanto animali; insomma, che ci separa dalla nostra selvatichezza per confinarci, mansueti, nella nostra civiltà capitalista.

A rappresentare questi principi nello Sponz 2018 sono stati chiamati i rappresentanti del popolo Mapuche, che inaugureranno lo Sponz il 21 agosto con una cerimonia di canti e danze propiziatorie. Popolo originario che abita il sud del Cile e Argentina, protettori della Patagonia, i Mapuche sono gli unici indigeni i cui territori sono stati riconosciuti dai conquistatori europei come “nazione”proprio per non essere mai riusciti a conquistarli e che ancora oggi conservano le loro tradizioni e i loro costumi millenari. Saranno allo Sponz per l’intera settimana con i loro riti ancestrali, le musiche e le danze collettive, la preparazione del cibo e la medicina naturale: un autentico programma nel programma. La cerimonia Mapuche sarà il rito perfetto che precederà “In-Trance”, un grande tributo ad Antonio Infantino, alla sua musica e al suo pensiero con Ago Trance e i Tarantolati di Antonio Infantino, le figlie del maestro recentemente scomparso Victoria, Katrine e Kristina e la partecipazione di Daniele Sepe.p (4)                           Mapuches ospiti a Calitri dello SponzFest 2018. Foto courtesy dell’Ufficio Stampa GDG press

Un set di percussioni e voci di musica elettronica ed altre esperienze legate allo stato di trance, elevazione, estasi, dialogo con la natura, rotazione, pitagorismo, campi d’indagine che hanno accompagnato tutta l’esistenza del Maestro. L’omaggio si chiuderà con la proiezione notturna di The Fabulous Trickster,il docufilm di Luigi Cinquesu e con Antonio Infantino.

Il programma prevede un’anteprima il 19 agosto con Michela Murgia e Marco Aime. La prima alba dello Sponz Fest 2018 verrà salutata come da tradizione da un concerto che guarda a Oriente. Per questa edizione sarà il turno di A Hawk and A Hacksaw, duo americano affascinato dall’est Europa e dalla natura selvatica. Fra gli appuntamenti principali di una settimana sponzante e dionisiaca, il concerto di Angelo Branduardi con un ensemble di musica antica guidato da Giovannangelo De Gennaro del 22 agosto, una versione particolare del celebre album del 1996 “Camminando Camminando”.

Il giorno seguente, 23 agosto, sarà invece la volta di Music for Wilder Mann, spettacolo musicale e visivo di Teho Teardo con la straordinaria partecipazione del fotografo Charles Fréger, autore di un progetto fotografico (pubblicato poi in volume) dal titolo Wilder Mann,la figura dell’uomo selvaggio, risultato di una ricerca sulla tradizione, comune a molti popoli europei, di travestirsi da animali per celebrare antichi riti pagani. Torna per il secondo anno consecutivo, stavolta in veste di musicista, Massimo Zamboni, chitarrista e co-fondatore dei CCCP fedeli alla linea prima e dei CSI dopo, oltre che scrittore.

Il 24  agosto Tifiamo Rivolta sarà un viaggio – in compagnia di amici di vecchia data come Erik Montanari, Cristiano Roversi, Gigi Cavalli Cocchi e soprattutto dell’impareggiabile Artista del Popolo Danilo Fatur–nel presente e nel passato dell’artista emiliano, reduce dal successo del progetto di teatro musicale I Soviet + lElettricità e dell’omonimo album appena uscito. In scaletta, il repertorio dei CCCP, dei CSI insieme ai brani della carriera da solista di Zamboni. Dopo Zamboni, sarà la volta di Alfio Antico, con un progetto che unisce arcaicità a psichedelia.

Momento clou dello Sponz Fest 2018, la Notte Selvaggiadel 25 agosto. Ad aprire le cerimonie della Notte Selvaggiasarà lo stesso Vinicio Capossela in nta la Cupa” concerto/rappresentazione nel luogo della leggenda da cui prendono il nome le canzoni della cupa, in compagnia di Mimmo Borrelli una delle voci più originali e profonde del teatro contemporaneo. La presentazione offerta dallo stesso Vinicio Capossela offre uno spaccato ancor più significativo: “Cupa è la zona d’ombra, la zona selvatica, il labile confine tra la luce della contemporaneità e il buio della storia pregressa. Il confine tra i vivi e i morti, tra la realtà e la verità inconoscibile. Questo è stato per me la cupa, e in questo mondo di mezzo sono nate le canzoni della cupa, cominciate nel 2003 e pubblicate nel 2016. Il 25 agosto l’atto finale… la loro rappresentazione nel luogo del toponimo…le note, le voci e i canti sparsi nel declivio scavato dal fiume Cortino. Un terreno discendente che fornirà l’anfiteatro per la scenografia naturale del sentiero della Cupa”. Ad accompagnare gli sponzati nella seguente processione, le creature ibride uomo-animale: i Rumiti, maschere ancestrali del Carnevale di Satriano di Lucania che richiamano lo spirito dei boschi della Basilicata; i Merdules, le maschere sarde di Ottana che svelano tracce evidenti degli antichi culti del Mediterraneo arcaico, su tutti il culto della fertilità; e i diavoli dei Krampusdi Canazei (Tn) che secondo la tradizione, durante le serate del 5 e 6 dicembre, hanno la funzione di accompagnare San Nicolò nella consegna dei doni ai bambini. E prima della consueta cerimonia all’alba dei Mapuche, a notte fonda, il concerto del misterioso Vurro, polistrumentista spagnolo, uomo dal cranio di vacca circondato da strumenti infuriati. Come sempre, i linguaggi dell’arte saranno di casa nella sezione SponzArti, ideata da Mariangela Capossela e curata insieme a Tommaso Evangelista, che quest’anno avrà il titolo Selvaggio io o selvaggio tu?e si articolerà attraverso quattro appuntamenti/percorsi accomunati da un approccio multidisciplinare (scienze umane, teatro, opere d’arte pubblica) teso a riflettere sui concetti di confronto, alterità, egemonia, questione meridionale, rapporto fra colonialismo e capitalismo. Attraverso questi temi SponzArti incrocerà le attività della Libera Università per Ripetenti in una serie di incontri con alcuni docenti e artisti, presenterà uno spettacolo teatrale e le creazioni artistiche selezionate dal bando che ha coinvolto i richiedenti asilo e i migranti di quattro centri SPRAR irpini e proietterà a ciclo continuo per tutta la settimana The couple in the cage, video del 1993 che documenta un’opera d’arte performativa degli artisti Coco Fusco(Cuba-Usa) e Guillermo Gomez-Peña (Messico-Usa), realizzata durante l’anno di celebrazioni del cinquecentenario della scoperta dell’America Dopo lo straordinario successo della scorsa edizione, tornano anche gli incontri e le lezioni della Libera Università per Ripetenti che quest’anno propone i corsi di “controaddomesticamento. Fra attualità, archeologia e politica, una serie di incontri con docenti universitari, percorsi di mitologia e astronomia, azioni sciamaniche, tavole rotonde per restare diversamente selvaggi e aperti ad altri flussi culturali, al valore delle differenze. E ancora durante la settimana gli imperdibili appuntamenti con lo sponzamento al Ballodromo di Piazza Giolitti con lOrchestrina di Molto Agevole, Kembo & Calitri Popolare –’e l’indimenticabile band protagonista della storia del beat italiano I Corvi.  Animeranno le serate di questo ballo dromo del 23 agosto: Wild Trinacria, Marcello Fontecon Skunkiuruti Bande Le Matrioske, la Wild Hirpos con il siciliano Alfio Antico, il tamburo più selvaggio della Trinacria, accompagnato al marranzano dall’armonica da Giuseppe Milicie alla chitarra da Francesco Buzzurro, la Scuola di Tarantella Montemaranese e la quadriglia irpina dellimmancabile Tonuccio Bi-Folk; il 24 agosto, infine, The Wildest, il tributo a Luis Prima dei The Good Fellas gangsters of swing, preceduto dall’esibizione della Banda della Posta. Ogni sera in località segrete i Voltaggi Selvaggi, i set di musica elettronica curati da Angelo Martin Maffucci, e le performance musicali e le degustazioni “In the grotto”fra i vicoli del centro storico di Calitri, nella straordinaria scenografia delle grotte di Calitri.

Calitri Borgo-CastelloIl tutto insieme a performance di A Hawk and A Hacksaw, Mickey Kenney, Peppe Leone, in una sfida con il ciclope Alfio Antico,e poi la grotta della “cumversazione” dove il vino di botte farà intonare la tradizione del sonetto calitrano. E infine gli spettacoli spontanei che sempre animano il labirinto dei vicoli, che restano la parte più indimenticabile del Fest.Evento unico sarà invece il 24 agosto Selvaggina, rassegna di musicisti emergenti del territorio curata da Virginio Tenore. Un’attrattiva in più è offerta durante i giorni del Fest, dalla linea ferroviaria di interesse storico Avellino Rocchetta, riattivata per l’occasione; nonché dalle escursioni in bici di Bici-Sponziamoci, i laboratori e i giochi selvaggi per grandi e piccini, le escursioni curate da Irpinia Trekking.Lo Sponz Fest 2018 si chiuderà il 26 agosto nella straordinaria cornice dellAbbazia del Goleto a SantAngelo dei Lombardi con il pianista e compositore Stefano Nanniche dirigerà l’orchestra degli allievi del conservatorio di Avellino nel concerto Requiem per animali immaginari, con la voce narrante dello stesso Capossela. Il concerto sarà l’atto finale di un’ultima giornata molto intensa che  nella splendida cornice del casone di Montevaccaro di Lacedonia,  offrirà una esperienza di unione tra cibo e musica. Il confronto antichissimo tra natura e cultura nella preparazione di un piatto che unisce culture migranti e la musica senza tempo di uno speciale camminatore in musica, Giovannangelo De Gennaro. A seguire la perfomance di Sponz Arti, versione sperimentale de “La tempesta” .

Per maggiori informazioni turistiche visionare il sito web www.sponzfest.it,  per possibilità di accoglienza sito web www.irpiniaturismo.it – oppure contattare  via e.mail info@irpiniaturismo.it  –  tel. O827.69244.-

 

 

 

 

La città di Pesaro accoglie la XXXIX Edizione del Rossini Opera Festival 2018 “ROF 2018”

Donatello Urbani

Il programma di questa 39^ edizione coincide con le solenni Celebrazioni del 150esimo anniversario della morte di Gioachino Rossini. Proprio per questo il Rossini Opera Festival ha deciso di presentare un programma di particolare impegno produttivo ricco di novità. Le tre opere principali in cartellone, dall 11 al 23 di agosto, sono tutte nuove produzioni (Ricciardo e Zoraide, Adina e Il barbiere di Siviglia); ad esse si aggiungono la Petite messe solennelle, Il viaggio a Reims dei giovani dell’Accademia Rossiniana Alberto Zedda e numerosi altri concerti, recital e conferenze. Completa il cartellone Il viaggio a Reims dei giovani dell’Accademia Rossiniana (direttore Hugo Carrio, regia Emilio Sagi); i concerti di Lisette Oropesa, Eleonora Buratto, Michele Pertusi e Carlo Lepore; la serata dedicata alle Grandi scene rossiniane, con Nicola Alaimo introdotto da Remo Girone, diretta da Michele Spotti; il Cabaret Rossini ideato e diretto da Filippo Crivelli, con Massimo Ranieri, Antonio Ballista al pianoforte e le voci di Anna Bonitatibus, Sofia Mchedlishvili, Ruzil Gatin e Daniele.

20180810_092635                                                      Pesaro: veduta dell’edificio destinato ad accogliere il Museo Rossiniano

Appropriate in proposito le parole del Sovrintendente del ROF Ernesto Palacio: “Il catalogo rossiniano completo consta di 39 opere: 38 sono state rappresentate al Rossini Opera Festival, manca Eduardo e Cristina la cui edizione critica è al momento in fase di preparazione e sarà pertanto possibile programmarla in una delle prossime edizioni del Festival. Pensiamo che tutte le opere di Rossini meritino la nostra attenzione e così la nostra programmazione cerca ora di proporre titoli meno eseguiti. Già l’anno scorso con Le siège de Corinthe, La pietra del paragone e Torvaldo e Dorliska abbiamo reso merito a opere che erano state rappresentate in una sola occasione. Quest’anno proseguiamo proponendo tre nuove produzioni. Ricciardo e Zoraide e Adina, mentre abbiamo ritenuto che per le Celebrazioni rossiniane fosse opportuno programmare anche l’opera più rappresentativa di Rossini, Il barbiere di Siviglia. Nel 2019, invece, programmeremo per l’edizione del quarantennale del Festival due nuove produzioni: Semiramide, diretta da Michele Mariotti e messa in scena da Graham Vick, e L’equivoco stravagante, per la regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier (al debutto a Pesaro) e la direzione di Carlo Rizzi. Terzo titolo in cartellone la ripresa del rarissimo Demetrio e Polibio di Davide Livermore, visto al ROF nel 2010, diretto da Paolo Arrivabeni.” .” A seguire l’intervento di Gianni Letta, presidente designato della Fondazione Rossini che  ha ricordato: “Sono trentanove anni che la Fondazione Rossini e il Rossini Opera Festival lavorano fianco a fianco. A Pesaro, per opera di studiosi che non saranno mai sufficientemente ringraziati, abbiamo avuto l’ardire di pensare che un solo secolo fosse un tempo troppo stretto; che oltre l’800, di cui Rossini accompagnò lo scorrere per un lungo tratto, anche il ’900 e poi il nuovo millennio dovessero essere illuminati dalla sua grandezza; che ciò che rischiava di essere dimenticato, ed effettivamente lo fu, andava riscoperto; che ciò che rischiava di essere banalizzato e corrotto andasse riportato alla purezza di architetture immortali. Ecco dunque che nel mezzo di scoppiettanti e plurime iniziative che arricchiscono l’anno in cui il mondo celebra il 150° dalla morte, la Fondazione Rossini e il Rossini Opera Festival stanno lì, al centro, come due pilastri a reggere assieme la scena, come solidi tralicci su cui salgono gli acrobati per poi lanciarsi in meravigliose evoluzioni.”

20180810_092504                                                                     Pesaro: Ricostruzione digitale di una sala del PalaScavolini

Ha chiuso l’incontro il sindaco di Pesaro Matteo Ricci: “Il 2018 è l’anno rossiniano per eccellenza, perché segna i 150 anni dalla morte del compositore. L’anniversario è così diventato momento strategico per la promozione del ‘sistema cultura Italia’ nel mondo, promosso dal Ministero dei beni e delle attività culturali, sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dal Ministero degli Affari Esteri. Il piano eventi è articolato e vede in campo – accanto al Comune – il Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei Centenari Rossiniani, il Comitato Promotore delle Celebrazioni Rossiniane, ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo e Amat (Associazione Marchigiana Attività Teatrali). Nel fitto calendario di eventi, spicca una serie di concerti tenuti presso le ambasciate e gli Istituti italiani di cultura di tutto il mondo dai cantanti ex-allievi dell’Accademia Rossiniana. Le celebrazioni per il 150° lasceranno un segno tangibile nella geografia urbana di Pesaro: un nuovo museo dedicato a Rossini e alla Musica a Palazzo Montani Antaldi, nel cuore del centro, da inaugurare entro il 2019. Sempre nello stesso anno sarà inaugurato il nuovo Pala Scavolini, auditorium da duemila posti frutto del restauro del PalaFestival ove il ROF ha messo in scena le sue opere sino al 2005.”

Rossini Opera Festival 61121 Pesaro – Italia / Via Rossini, 24 • Tel. 072138001 / Fax 0721.3800220 www.rossinioperafestival.it • e-mail: rof@rossinioperafestival

Musicology – Un nuovo lifestyle per entrare nel mondo della mixology San Pellegrino

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Cocktail ed estate sono un’accoppiata vincente.  Un ottimo abbinamento è proposto dalla San Pellegrino con alla base i quattro prodotti di punta di questa nota marca di bibite: Limonata, Aranciata amara, Acqua brillante e Perrier.                    dav

Il progetto musicology, a sostegno di questa iniziativa, prevede quattro eventi da tenersi in quattro diverse località, l’ultimo della serie il 25 luglio p.v., dove verranno proposti quattro diversi cockteil: Bixio con Campari Bitter, Gin e Aranciata Amara; Pretty Neat con Jak Daniel’s, Triple Sec, Limone e Limonata; Lizzy the First con Mojito, Passion Fruit e Perrier; Jaipu con Gin, Cardamomo e Acqua Brillante. In alternativa e abbinati nella stessa serata sono stati previsti: Twentysix con Vodka, Cranberry e Aranciata Amara; Mungo con Mezcal, Lime, Mango e Limonata; Diego Duran con Tequila, Lime, Pompelmo e Perrier; Quing con Vodka, Lime, Lychees e Acqua Brillante.

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L’incontro romano che ha avuto per protagonista l’Aranciata Amara, si è tenuto il 18 luglio scorso al The Sanrtuary in Via delle Terme di Traiano ed ha ottenuto un ottimo riscontro da parte del numeroso pubblico presente in questo hub creativo full service fra i più noti e innovativi presenti nella nostra città.

Info: info@piublusolutions.it, tel. 06.58300106 – #musicology

Umbria Jazz 2018 con un’Edizione speciale con grandi eventi

Redazione della testata

Questa edizione giunge per la 45/esima volta a Perugia dal 13 al 22 luglio “con una edizione speciale per qualità di proposte, eterogeneità di scelte artistiche, presenza di grandi personalità del mondo della musica. È l’edizione con cui il festival intende dare concretezza al riconoscimento di manifestazione di rilevanza nazionale che l’anno scorso è stato sancito con una legge dello Stato”, come scrivono gli organizzatori dell’ omonima Fondazione. Identica alla precedenti edizioni è la la formula sia per i concerti a pagamento che si terranno nelle tre sedi principali: l’Arena Santa Giuliana, main stage dal 2003, per i grandi eventi in prima serata, preceduti da una performance nel Restaurant Stage a partire dalle 19,30; il teatro Morlacchi per i concerti jazz del pomeriggio, serali e ’round midnight; la Galleria Nazionale dell’Umbria per le performance di mezzogiorno nella Sala Podiani. Quest’anno si aggiungono anche i concerti aperitivo e quelli serali in un locale del centro storico, Umbrò, mentre ritornano le jam sessioni notturne, a partire dall’una, che si svolgono nel ristorante da Cesarino. Confermati gli appuntamenti enogastronomici a pranzo e cena alla Bottega del Vino (tutti i giorni) e a pranzo alla Taverna (solo sabato e domenica). Due, come da tradizione, le location per gli eventi gratuiti all’aperto: Piazza IV Novembre (in quarantacinque anni di storia, l’unico palco sempre presente: se si deve scegliere una immagine che racconti questa storia, è il palco in Piazza IV Novembre) e i giardini Carducci, ma tutto il centro storico di Perugia è coinvolto grazie alle due street parade quotidiane dei Funk Off. Un capitolo importante del lavoro di Umbria Jazz è la creazione di opportunità per i giovani musicisti. Naturalmente parliamo delle Clinics tenute in collaborazione con il Berklee College of Music di Boston che si svolgono a Perugia da trentatré anni e che permettono di studiare ai circa duecento iscritti (divisi in diverse classi) la musica nei suoi diversi aspetti con un metodo didattico che non ha eguali al mondo.

Quincy Jones                                                                                                           Quincy Jones

Aprirà la rassegna un’autentica leggenda della musica jazz: Quincy Jones che per l’occasione festeggia l’ottantacinquesimo compleanno nella serata inaugurale (13 luglio) all’arena Santa Giuliana.  Nei giorni successivi si alterneranno nei vari palcoscenici grandi artisti in una grande rassegna che non è solo l’esaltazione della musica, bensì presenta tutti i connotati di di un evento culturale di livello internazionale come attesta anche il concerto di chiusura del 22 luglio con melody Gardort e Gregory Porter insieme all’Umbria Jazz Orchestra.

Perugia: Fondazione Umbria Jazz – 06122 Perugia Piazza Danti, n.28 – Tel.+39.075.5732432 – e.mail info@umbriajazz.com – box office per acquisto biglietti on line www.umbriajazz.com

 

ETERNAL CITY. Roma nella collezione fotografica del Royal Institute of British Architects

Testo e foto di Donatello Urbani

L’archivio fotografico del Royal Institute of British Architects (RIBA), ordine professionale che  promuove l’educazione alla qualità dell’architettura, fondato nel 1834 a Londra, conserva nel suo archivio fotografico ben 1,7 milioni di immagini. Un nutrito numero di queste  fotografie, opera di fotografi prevalentemente inglesi, salvo  alcune immagini dei fondi dell’Architectural Press Archive, sono state scattate in territorio italiano con una particolare attenzione alla città di Roma.

20180628_105911 Monica Pidgeon: “Tempio di Vespasiano” – 1961. La strada cuttadina che attraversava i Fori fu eliminata alcuni anni dopo.

Quelle selezionate per questa  mostra dal titolo “Eternal City. Roma nella collezione fotografica del Royal Institute of British Architects”,  esposte nella sala Zanardelli del Vittoriano fino al 28 ottobre 2018,  privilegiano uno sguardo ampio e scrupoloso al dettaglio archeologico come al paesaggio, passando per la scala intermedia dell’architettura della nostra città. Come è stato rilevato nel corso della conferenza stampa di presentazione della rassegna, Roma possiede non uno, bensì mille volti, che si riflettono nel Tevere e nelle cupole al tramonto, identità distinte che talvolta si contraddicono e altre si sovrappongono, stratificandosi e costruendo una maglia fitta di episodi.

20180628_111314                                                      James Anderson: “Il Tevere con San Pietro e Csatel Sant’Angelo” -1870 circa

Scrivono in proposito  i curatori: “Da sempre Roma attrae l’interesse degli artisti e dei viaggiatori, che nel corso dei secoli ne hanno interpretato i monumenti e l’immagine complessiva”. Gran parte degli autori delle fotografie erano pittori/fotografi che sistemarono le macchine fotografiche negli stessi luoghi che offrivano panorami e scorci di vita vissuta validi anche per opere pittoriche.

20180628_111621                                                                                      Monica Pidgeon: “Stazione Termini” – 1961

L’iconica scalinata di Trinità dei Monti da via dei Condotti o, caso ancor più paradigmatico, il Foro, sono sostanzialmente ripresi con minime varianti su quelle che sarebbero state le scelte compiute da un pittore. Per quanti hanno la memoria storica di quella Roma scomparsa  presente nelle fotografie esposte,  l’intero percorso espositivo che occupa anche gli spazi di recente apertura,  si tingerà di nostalgia, per i più giovani invece avrà un sapore romantico; su tutti i visitatori, di rimando, specialmente per quanti hanno Roma nel cuore, contribuirà a rafforzare  il vincolo che li lega alla loro “eternal city”.

20180628_110939               Complesso del Vittoriano: Spazi espositivi nella sala Zanardelli recentemente inaugurati ed aperti al pubblico

Roma, Monumento a Vittorio Emanuele II – Il Vittoriano –  Sala Zanardelli – Piazza dell’Ara Coeli fino al  28 ottobre 2018 con ingresso gratuito. L’esposizione, promossa e organizzata dal Polo Museale del Lazio diretto da Edith Gabrielli, è inserita nell’ambito di Artcity Estate 2018

NUGO, Il nuovo modo di viaggiare

Donatello Urbani

Una app scaricabile sul telefono portatile rende possibile acquistare soluzioni di viaggio integrando e combinando diverse modalità di trasporto alla quale hanno aderito circa 400 vettori con corse e orari, di cui 50 già acquistabili. In una settimana, la prima in cui è stato divulgato, si sono registrati 14mila download dagli store Android e iOS, grazie anche all’assistenza fornita ai viaggiatori attraverso nugo magazine, la rivista travel digitale in italiano e inglese. Nugo, pronunciata niugo alla maniera inglese, si presenta come la start up che favorisce la mobilità collettiva integrata “door to door”, semplificando la pianificazione del viaggio proponendo mezzi di trasporto pubblici, collettivi e condivisi in tutta Italia. Da oggi treni, metropolitane, autobus, traghetti, car e bike sharing, taxi, oltre a prenotare la sosta dell’auto nei parcheggi delle stazioni ferroviarie sono alla portata di un semplice contatto sul proprio telefono portatile.

IMG_20180621_205519                                                                                       Foto: courtesy Mariagrazia Fiorentino

E’ sufficiente impostare un account e tutto è a portata di mano  nell’insegna dello stretto ed unico rapporto tra viaggiatore e vettore con la preclusione di qualsiasi intervento da parte di altri che non siano stati richiesti con l’account. Certamente il problema dell’esclusività e segretezza della transazione se lo sono posto anche i promotori della app e dai contatti avuti sembra che il sistema offra tutte le maggiori garanzie di sicurezza e riservatezza anche alla luce di quanto accaduto in questi ultimi tempi. Tutto questo è stato confermato anche dalle dichiarazioni di Gianluigi Castelli, Amministratore Delegato di nugo: “nugo ha un obiettivo ben definito: rendere gli spostamenti più comodi e facili, grazie alla possibilità di acquistare con un’unica transazione tutti i biglietti del proprio viaggio, e migliorare l’esperienza dei viaggiatori. Siamo impegnati per espandere il numero di aziende di mobilità e trasporto presenti a bordo di nugo, per offrire così itinerari sempre più completi e competitivi. Vogliamo dimostrare che si può lasciare a casa l’auto privata, a beneficio non solo della travel experience dei passeggeri ma anche dell’ambiente.”

Campus Peroni – La birra con malto italiano al 100% entra a pieno titolo fra le eccellenze nazionali.

Testo e Foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Dalla collaborazione tra la Birra Peroni, Crea – Centro per la ricerca in agricoltura- e le Università di Firenze, Perugia, Teramo e della Tuscia, è nato Il Campus Peroni, istituzione indirizzata all’industria birraria per la promozione della cultura della qualità e della sostenibilità in campo agricolo e cerealicolo in particolare.

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Tiene a precisare Federico Sannella, Direttore delle relazioni esterne della Birra Peroni: “L’orzo distico dal quale deriva il malto, elemento principe nella nostra produzione di birre, è prodotto da oltre 1.500 agricoltori su circa 17.000 ettari di campi coltivati ad orzo biologicamente nelle regioni Umbria, Lazio, Marche, Toscana, Molise, Abruzzo, Friuli, Campania e Puglia. Il nostro intento è offrire una piattaforma per fare squadra tra industria e agricoltura con la collaborazione di centri di ricerca ed istituzioni universitarie. La buona qualità ottenuta consente alle nostre birre di essere le preferite dai consumatori in tutto il mondo. Le nostre attenzioni sono rivolte tanto al miglioramento delle qualità, quanto alla maggiore sostenibilità nelle coltivazioni ed alla comunicazione agli agricoltori per una precisa attuazione nelle lavorazioni sul campo. A tutto questo fa riscontro il nostro impegno verso i consumatori in modo da consentire loro di avere una precisa tracciabilità sull’etichetta dell’orzo 100% italiano utilizzato nella produzione delle nostre birre.”

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La nuova bottiglia che al momento affiancherà il classico “Peroncino” avrà pertanto una nuova etichettatura con la dizione “Malto 100% italiano” e  metterà in risalto il marchio che si richiama a quello utilizzato nel 1846 da Giovanni Peroni. Nel corso dei vari interventi succedutesi alla presentazione del Campus Peroni è stata data particolare attenzione a questo modello virtuoso di stretta collaborazione tra ricerca, formazione e produzione, agricola e industriale, che consente di guardare con fiducia all’agroalimentare del futuro in modo da renderlo replicabile anche in altri settori. In perfetta sintonia sono state le parole della Sottosegretario di Stato On.le Alessandra Pesce, che ha affermato: “Vogliamo creare le condizioni per facilitare progetti di questo tenore per gli evidenti risvolti ambientali, sociali ed economici per la nostra agricoltura”.