Testo e foto di Donatello Urbani

Ben sei concerti sono previsti a Roma fra i quali  quello del cantautore folk-pop Silver Sepp, tenuto il 25 luglio nel suggestivo scenario del Teatro Marcello. E’ lo stesso artista a presentarsi al pubblico: “Sono cresciuto in un villaggio di pescatori nel sud-est dell’Estonia. Durante la mia infanzia ho vagato all’infinito nelle praterie vicino al mare e trascorrendo molto tempo con me stesso. In quel periodo sono stato attratto dai suoni che mi circondavano e dagli oggetti che li producevano — un vecchio pianoforte nella nostra fattoria, i chiodi che erano stati fissati sulla parete della stalla, una ruota scricchiolante della bicicletta di mio nonno. Studiando canto jazz all’Accademia di Cultura di Viljandi, mi sono avvicinato alla musica tradizionale estone. Volevo comprendere appieno la struttura delle melodie della mia lingua madre. Insieme ai miei amici abbiamo fondato due gruppi di musica popolare RO:TORO e Svjata Vatra, conosciuti come gruppi di musica tradizionale influenzata dalla contemporaneità. In seguito sono diventato cantante nel gruppo reggae-bhangra “Bombillaz” ottenendo nel contempo la laurea specialistica in Norvegia per aver partecipato al progetto che lega la danza tradizionale estone al palcoscenico moderno. Tre anni fa ho deciso che tutto quello che desideravo era comporre la mia musica. Ho cominciato a inventare gli strumenti musicali usando gli oggetti di uso quotidiano che trovavo a casa, nella mia fattoria. Ho scoperto la musicalità delle bacinelle che fluttuavano sull’acqua, delle ruote della bicicletta che somigliavano al suono delle campane, ho costruito un’arpa fatta di chiodi infissi sulla vecchia base della rete da pesca, il suono dei tubi dell’acqua che mormorano e sembrano di esplodere. Cercando in me stesso, ho trovato la voce che racconta storie di grandi desideri, della pace dell’anima, dello sbocciare della primavera, della crescente stanchezza dell’essere, del ritorno a casa e dei grandi cambiamenti”.

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Il programma di musiche proposte dall’artista, arrangiamenti della musica popolare suonate con gli strumenti inventati, é stato: Intro Kus me lähme vasta ööda (Tradiz estone arrangiato) – Mu Jumal kuis nii varjul oled  – Pahad põdrad Teomehe nädalapäevad (Tradiz estone arrangiato) Kikas kireja”. I prossimi appuntamenti sono previsti a partire dal 17 settembre con Kristi Kapten (pianoforte), per proseguire il 19 settembre con Siiri Sisask (cantautrice), il 24. Settembre con Ksenia Kuchukova (soprano) e Helin Kapten (pianoforte). Per concludere l´edizione di 2018 il 29 dicembre, con Hortus Musicus e con il maestro Andres Mustonen (musica barocca). E’ questa una buona occasione per fare conoscenza con compositori contemporanei estoni di diversi orientamenti – dalla musica tradizionale rivisitata, alla produzione più vicina alla “classica”, agli autori – come Tõnu Kõrvits , Lepo Sumera, Eduard Tubin, Silver Sepp e Siiri Sisask e con concertisti e cantanti come Kristi Kapten, Ksenia Kuchukova e Helin Kapten, fino a direttori d’orchestra come  Andres Mustonen e il suo gruppo di musica barocca “Hortus Musicus”.

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