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Kurdistan Iracheno – Nuove scoperte della Missione archeologica dell’Università di Udine sulle tracce di Alessandro Magno

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Oltre la barbarie e la guerra. E’ stata questa la mia prima intenzione per titolare l’articolo, poi è stato vincente il desiderio di rendere omaggio a quanti, nel più assoluto disprezzo della loro incolumità, hanno reso vincente un messaggio di cultura e civiltà insito nella campagna di scavo intrapresa, già da vari anni nel Kurdistan Iracheno, in un’area che conserva tutt’ora un sistema d’irrigazione del territorio risalente a oltre 3mila anni fa.

001Mappatura dei 1100 siti individuati dalla missione dell’Università di Udine. Foto courtesy Ufficio Stampa Fondazione Aquileia

Infatti oltre alle scoperte sulla battaglia di Gaugamela e Alessandro Magno, nelle ricerche della missione archeologica in Kurdistan Iracheno condotta dal prof. Daniele Morandi Bonacossi dell’Università di Udine  nell’ambito del Progetto Archeologico Regionale Terra di Ninive, è particolarmente interessante il lavoro di valorizzazione dei primi acquedotti in pietra della storia, la formazione di restauratori, nonché l’allestimento di un primo laboratorio di restauro al museo di Dahuk e la conseguente  preparazione di un dossier per la candidatura a Bene Culturale universale protetto dall’ UNESCO per l’intero parco archeologico.

DCIM100MEDIADJI_0069.JPG                                   Cantiere di scavo a Tell Gomel. Foto courtesy Ufficio Stampa Fondazione Aquileia

Un ulteriore approfondimento sul lavoro svolto si ha nelle parole del prof. Daniele Morandi Bonacossi  che afferma:  “La spedizione archeologica dell’Università di Udine, che coinvolge ogni anno circa 25 specialisti (archeologi, topografi, restauratori, archeobotanici, palinologi, esperti GIS,…) e diversi studenti, indaga la trasformazione del territorio dal Paleolitico al periodo islamico (da un milione di anni fa ad oggi) grazie ad una concessione di ricerca che copre un’area di 3.000 kmq, una delle più ampie mai rilasciate in Iraq, che ha consentito al team di scoprire e mappare ben 1100 siti archeologici. Grazie alle riprese con droni, a ortofoto, allo studio della ceramica e agli scavi stratigrafici, è stata ricostruita la storia dell’insediamento e della demografia della regione, che risulta essere una delle zone della Mesopotamia con la più alta densità di siti archeologici (0,7 per chilometro quadrato)”.

003Divinità assire rappresentate nei rilievi rupestri del sito monumentale di Maltai. Foto courtesy Ufficio Stampa Fondazione Aquileia

Una scoperta interessante ha interessato l’individuazione del luogo della battaglia che, sempre nella parole del prof. Morandi Bonacossi “segnò la storia e i rapporti tra le civiltà d’oriente e d’occidente: nel 331 a.C., sul campo di battaglia di Gaugamela, dove le truppe guidate da Alessandro Magno sconfiggono l’esercito del re dei re persiano Dario III (immagine di apertura dell’articolo- n.d.r.): uno dei momenti cruciali in cui un mondo finisce e inizia una nuova era, l’Ellenismo. L’impero di Alessandro Magno si forma e si espande in una regione enorme (che va dalla Macedonia all’Asia centrale e fino alla valle dell’Indo nell’odierno Pakistan), in cui si realizza uno straordinario, fecondissimo momento di incontro culturale tra Oriente e Occidente”. L’Irak risorge con la cultura! E’ il messaggio che è prevalso negli interventi di tutti i partecipanti alla conferenza di presentazione degli importanti risultati ottenuti nelle varie campagne di scavo ad iniziare dall’ambasciatore della Repubblica dell’Iraq in Italia Ahmad Bamarni, per giungere al direttore della missione archeologica  Daniele  Morandi Bonacossi, all’ assessore all’Istruzione della Regione Friuli Venezia Giulia  Alessia Rosolen  e  Andrea Zannini , direttore del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Udine.

027Dettaglio delle divinità assire rappresentate nei rilievi rupestri del sito monumentale di Maltai. Foto courtesy Ufficio Stampa Fondazione Aquileia

Anche questa redazione vuole esprimere un desiderio: Poter quanto prima presentare un percorso turistico culturale sulla presenza di Alessandro Magno in Irak accessibile a tutti gli uomini amanti della cultura.

Monte Porzio Catone (Roma) – Si veste a nuovo il Parco Archeologico e Culturale di Tuscolo, il luogo primitivo dell’anima.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino- press.eurintuni@virgilio.it – Donatello Urbani – donatello.urbani@gmail.com

Si vuole che l’antica città latina di Tusculum, fondata secondo la leggenda da Telegono, figlio di Ulisse e della Maga Circe, nel XV secolo a.C., fosse il cuore antico dei Castelli Romani, meta preferita dai romani per i loro relax. Non per niente l’etologo Fosco Maraini lo definì “luogo primitivo dell’anima” proprio per sottolinearne il valore storico e naturalistico rivestito dall’intero territorio che vanta inoltre eccellenze enogastronomiche di tutto rispetto tanto in antico come adesso. Nel 496 a.C. Tusculum, dopo una fiera opposizione, cadde sotto il dominio romano residenza estiva prediletta d’imperatori, senatori e letterati e la sua fama si mantenne viva fino all’epoca medievale quando, il Comune di Roma, nel 1191 ne decise la distruzione definitiva.

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Dopo un periodo di abbandono e di saccheggio di reperti, nel 1984 la Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini acquista dai Principi Aldobrandini un lotto di terreno di circa 50 ettari comprendente l’intero sito archeologico. Nel 1994 a seguito di un accordo fra la Comunità Montana e la Escuela Espanola de Historia Y Arqueologia en Roma –CSIC– iniziarono i lavori di recupero e valorizzazione dell’area archeologica. Grazie ad oltre 20 campagne di scavo inserite in un progetto multidisciplinare che prevede una stretta collaborazione tra la Scuola Spagnola e numerosi enti di ricerca e università di entrambe le nazioni, una parte importante dell’area archeologica torna alla piena fruibilità del grande pubblico di turisti ed amanti della natura, della cultura e dell’archeologia.

20190411_113531                                                                                                    Il Tempio di Mercurio

Il percorso di visita si articola attraverso una parte degli edifici appartenuti all’area pubblica quali il Foro, il Tempio di Mercurio, la Basilica, l’area dei tempietti, la Fontana Arcaica ed il Teatro, risalente al 75 a.C., mirabile esempio di architettura romana e simbolo del  Parco che ha mantenuto la struttura primaria con la cavea a semicerchio divisa in quattro settori e che può ospitare, attualmente, fino a 350 spettatori. Fuori dall’area del foro sono fruibili, dopo aver percorso la via dei Sepolcri, i resti dell’edificio termale, recentemente scavato, e del santuario extraurbano.

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Monte Porzio Catone (Roma) – Parco Archeologico Culturale di Tuscolo – Strada Provinciale 73/b – consigliabile l’accesso da Frascati per quanti provengono da Roma – fino a settembre tutti i sabati e le domeniche dalle 9,30 alle 19,30, solo domenica: in ottobre fino alle 16,30, novembre fino alle 13,30 e nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio solo per gruppi su prenotazione. Info su costi dei biglietti d’ingresso,  per le attività culturali, didattiche e utilizzo dei bracieri nell’area pic-nic su www.tuscoloparcoercheologicoculturale.it

Trenitalia – Ferrovie dello Stato Italiane, per il turismo ed il business: – Ciampino AirLink, navetta per l’aeroporto di Ciampino; Travel Book Wellness con le località termali; itinerari enogastronomici a portata di treno per le edizioni Slow Food.

Mariagrazia Fiorentino- press.eurintuni@virgilio.it – Donatello Urbani – donatello.urbani@gmail.com

Da tempo immemorabile abbiamo lamentato un valido   collegamento con l’aeroporto di Ciampino che oltre ad offrire comodità in tempi ristretti fosse anche fortemente competitivo rispetto agli altri vettori. Da Roma Termini, in soli 15 minuti si arriva alla stazione di Ciampino.

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Da qui un comodo bus attende i viaggiatori per portarli direttamente in aeroporto in pochi minuti. “Ciampino Airlink” nelle parole di Maria Annunziata Giaconia, Direttore Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia, “è la nuova modalità di servizio treno + bus che collega direttamente l’aeroporto internazionale di Ciampino G.B. Pastine con la stazione di Roma Termini, l’area dei Castelli Romani, linee FL4 Velletri, Albano, Frascati, e del Sud del Lazio, linea FL6 per Cassino. Il nuovo servizio, già operativo da alcuni giorni, offre ad un costo contenuto: 2,70 euro il prezzo del biglietto per 30 minuti il tempo di viaggio, una combinazione di 77 navette + treno nei giorni feriali (40 da Ciampino stazione a Ciampino Aeroporto e 37 per il percorso inverso) e 44 nei giorni festivi (25 da Ciampino stazione a Ciampino Aeroporto e 19 dall’aeroporto alla stazione)”.

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La fermata del bus è a pochi metri dall’ingresso dell’aeroporto, in uno spazio ospitale, comodo sia per la salita sia per la discesa. All’interno dell’area sterile aeroportuale sono state istallate due biglietterie automatiche di Trenitalia. Tutti servizi bus e treno sono equipaggiati con posti dedicati alle persone a mobilità ridotta. Il biglietto Ciampino Airlink si può acquistare su tutti i canali di vendita di Trenitalia (sito internet www.trenitalia.com, App Trenitalia, Self Service in stazione, biglietterie, agenzie di viaggio abilitate, punti vendita LisPaga di Lottomatica, SisalPay e Tabacchi).

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Trenitalia per il Turismo con un Travel Book Wellness per un collegamento comodo e pratico con 21 località termali italiane a “portata di treno”

Il nuovo e maneggevole travel book Wellness presentato a Roma in una location quanto mai significativa per il benessere: Il complesso delle Terme di Diocleziano, che accoglie al suo interno il Museo Archeologico Romano, racconta, in maniera esauriente anche con notizie di carattere prettamente turistico, le 21 località termali del Paese raggiungibili comodamente con i treni regionali di Trenitalia (Gruppo FS Italiane). Le 21 località termali interessate, indicate per regione, sono:

  • Piemonte: Acqui Terme;
  • Trentino Alto Adige: Merano, Levico Terme
  • Veneto: Abano Terme, Montegrotto Terme;
  • Emilia Romagna: Porretta Terme, Salsomaggiore Terme, Castel S. Pietro Terme, Cervia;
  • Toscana: Rapolano Terme, Montecatini Terme, Equi Terme, Venturina Terme;
  • Marche: Genga;
  • Lazio: Viterbo, Tivoli Terme;
  • Abruzzo: Popoli;
  • Campania: Telese Terme, Torre Annunziata;
  • Calabria: Terme Luigiane;
  • Sicilia: Terme Vigliatore.

Il progetto editoriale intende promuovere l’utilizzo del trasporto regionale come ulteriore volàno dell’esperienza turistica di cittadini italiani e stranieri nei luoghi più incantevoli e caratteristici del Belpaese, volgendo un occhio attento al comfort di un viaggio sostenibile, sicuro, attento alle esigenze delle persone che si spostano con i treni regionali anche nel tempo libero. Finalità espressa chiaramente anche da Maria Annunziata Giaconia, Direttore Divisione Passeggeri Regionale Trenitalia, che ha affermato come: “La vocazione turistica completa la prioritaria missione di Trenitalia e di tutto il Gruppo FS Italiane, sempre più impegnati nel promuovere una mobilità sostenibile e integrata, a vantaggio dei pendolari. Questa missione trova conferma nel prossimo arrivo dei nuovi treni regionali Rock e Pop, i cui primi esemplari inizieranno a circolare a partire dalla fine di questa primavera. Frutto di un investimento economico complessivo di circa sei miliardi di euro per oltre 600 treni, i Rock e Pop contribuiranno a garantire, entro cinque anni, il rinnovo dell’80% della flotta regionale di Trenitalia”.

Di rimando Serafino Lo Piano, Responsabile Sales Long Haul Trenitalia, ha affermato: “Il 2018 ha visto crescere dell’8% i viaggi di piacere sui treni regionali rispetto al 2017, portando a una quota del 29% le persone che si spostano per viaggi leisure rispetto al totale dei passeggeri. Questa crescente vocazione turistica trova ulteriore impulso nel nuovo travel book di Trenitalia Wellness, 21 località termali da raggiungere comodamente in treno con oltre 800 collegamenti al giorno. L’impegno di Trenitalia (Gruppo FS Italiane) per offrire un servizio in grado di rispondere alle esigenze delle persone che utilizzano i treni regionali si accompagna a quello messo in campo con gli oltre 380 collegamenti quotidiani della Lunga Percorrenza (Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca e Intercity) e dei Freccialink, il servizio intermodale di Trenitalia che amplia il network delle Frecce con servizi dedicati realizzati con autobus moderni e confortevoli”. Visibilità e spinta commerciale al progetto editoriale Wellness, 21 località termali da raggiungere comodamente in treno sarà data anche dal vasto network delle agenzie di viaggio partner di Trenitalia, attraverso iniziative che includono più di 6.500 punti vendita in Italia e oltre 18mila all’estero. Il travel book Wellness di Trenitalia é disponibile in versione cartacea e digitale in formato sfogliabile   insieme agli altri travel book Trenitalia – di cui si ricordano le precedenti edizioni Siti UNESCO, Grandi Giardini Italiani, Borghi, Mare, Neve&Parchi –  tutti disponibili nella sezione dedicata di trenitalia.com.

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Trenitalia/Slow Food: 20 itinerari enogastronomici a portata di treno

Lo stand della Regione Veneto, in occasione di Vinitaly 2019, ha accolto la presentazione della collana, per le edizioni Slow Food, di “ Itinerari di pAssaggio”, con una particolare attenzione ai venti itinerari enogastronomici legati ad altrettanti collegamenti ferroviari regionali per scoprire cibi e peculiarità del Belpaese attraverso i viaggi in treno. Il progetto realizzato da Trenitalia (Gruppo FS Italiane) e Slow Food Editore ha l’obiettivo di illustrare il panorama enogastronomico delle regioni italiane e promuovere il treno come mezzo per raggiungere oltre 500 produttori, botteghe e ristoratori segnalati da Slow Food nelle vicinanze delle stazioni ferroviarie. Sarà così possibile apprezzare le eccellenze alimentari regionali, per la maggior parte a chilometro zero, attraverso il treno, mezzo ecologico per eccellenza. Da Nord a Sud, questi gli Itinerari di pAssaggio in tutta Italia: Aosta – Ivrea, Torino – Alba, Verona – Vicenza, Spotorno – Bordighera, Parma – Bologna, Pesaro – Ancona, Terni – Terontola, Ancona – Pescara, Roma – Albano, Napoli – Salerno e Bari – Brindisi. Entro la fine dell’anno, inoltre, saranno disponibili anche le ulteriori brochure che completeranno la collana: Trento – Bolzano, Udine – Trieste, Parma – Milano, Firenze – Viareggio, Campobasso – Isernia, Potenza – Melfi, Lamezia – Rosarno, Palermo – Messina e Cagliari – Sassari. “Da trent’anni Slow Food Editore cura, grazie all’aiuto dei membri dell’associazione, una mappatura del territorio italiano” – ha dichiarato Carlo Bogliotti – “con i migliori indirizzi in cui mangiare, bere e fare acquisti enogastronomici. Il tutto secondo la filosofia di Slow Food, ovvero nel rispetto di una qualità che si declina con i tre aggettivi buono, pulito e giusto. Una qualità assoluta, anche in termini ecologici e socioeconomici. Questa ricchezza di osterie, cantine, botteghe, piccoli produttori costituisce il meglio di un’Italia che si muove lentamente, mostrando la bellezza delle province con grande capacità di rispettare le tradizioni, i luoghi in cui è inserita, l’importanza che rappresenta anche a livello internazionale. Il progetto con Trenitalia è dunque scaturito in un modo che possiamo definire naturale”.

Questo il link per sfogliarle: trenitalia.com/it/treni_regionali/itinerari-di-passaggio-slowfood.html.

 

Il corpo della voce – Esplorare la voce tra scienza, teatro e canto al Palazzo della Esposizioni, Roma, fino al 30 giugno 2019.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Più di 120 opere tra foto, video, materiali di repertorio partiture originali, corrispondenze, documenti, alcuni esposti per la prima volta, oltre ad exhibit interattivi, aree di ascolto e apparecchiature elettroniche utilizzate dagli artisti al fine di esplorare i limiti delle proprie possibilità vocali, costituiscono quanto presente nel percorso espositivo della rassegna “Il corpo della voce” presente a Roma nel Palazzo delle Esposizioni fino al prossimo 30 giugno 2019. Carmelo Bene, Cathy Berberian e Demetrio Stratos sono gli artisti presi in considerazione con materiali vari e documenti originali gentilmente prestati dalle varie fondazioni istituite a loro nome. A questi si aggiunge Franco Fusi, medico chirurgo, specialista in Foniatria e Otorinolaringoiatria, che apre il percorso espositivo guidandoci, con esaurienti immagini e descrizioni, all’interno della  cavità di risonanza dove il corpo della voce si configura nella sua carnalità, rendendo manifesto il paradosso intrinseco alla sua duplice natura, tra l’etero ed il muscolare, tra il materico e l’impalpabile. Paradosso che trova nell’opera video di Anna Maria Hefele una esemplare sintesi visiva.

20190409_130206        Corde vocali normali – animazione (in relazione con altra che presenta, ravvicinate, le corde vocali in vibrazione)

Notevole è l’interesse scientifico presente in tre installazioni interattive realizzate per questa mostra da Graziano Tisato, Ricercatore presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione, – ISTC – CNR di Padova, che offrono la possibilità di approfondire la comprensione degli effetti vocali prodotti dalla pratica di tecniche vocali con una particolare attenzione verso quelle introdotte da Demetrio Stratos.

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Degno di particolare attenzione è scoprire l’interesse che Carmelo Bene riserva alla voce, fina dagli anni sessanta, indagando le possibilità espressive dei mezzi di campionatura, amplificazione e restituzione del suono, articolati con maggior rigore a cominciare dagli spettacoli concerto che, sul principio degli anni Ottanta, sanciscono il legame profondo di Bene con la musica. In mostra è proiettato, per la prima volta, un filmato del Laboratorio della Biennale del Teatro di Venezia che Bene diresse a porte chiuse dal 1988 al 1990, dove si esibiscono musicisti jazz di altissimo livello come il percussionista olandese Han Bennink e la cantante francese Anne-Laure Poulain. Inoltre è possibile ammirare copioni, manoscritti inediti e documenti in cui è possibile individuare le fonti, musicali, teoriche, filosofiche da cui Bene traeva ispirazione.

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La mostra è accompagnata da un catalogo con testi di Guido Barbieri, Adriana Cavarero, Anna Cestelli Guidi, Angela Ida De Benedictis, Nicola Scaldaferri, Franco Fussi, Luca Nobile, Francesca Rachele Oppedisano, Gianni Emilio Simonetti e Graziano G. Tisato. Inoltre a questa mosyta è stata dedicata una serie di eventi speciali, rassegne cinematografiche, laboratori, giornate per famiglie e bambini sul tema della voce.

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Roma – Palazzo delle Esposizioni – Via Nazionale, 194 – fino al 30 giugno con orari nei giorni di domenica, martedi, mercoledi e giovedi dalle 10,00 alle 20,00 , venerdi e sabato fino alle 22,30, lunedi chiuso. Biglietto d’ingresso intero €.10,00 ridotto €.8,00. Prenotazioni per singoli e gruppi e informazioni sugli eventi speciali e laboratori d’arte tel. 06.39967500 e www.palazzoesposizioni.it.

Nord Film Fest 2019 – Vita e scorci del Nord Europa alla Casa del Cinema – Roma: Villa Borghese – dal 2 al 5 maggio 2019

Mariagrazia Fiorentino – Donatello Urbani

Quanto sappiamo del Nord Europa? Spesso non sempre individuiamo nella carta geografica la singola nazione, colpa anche delle lontane reminiscenze scolastiche. Questa edizione 2019 del Nord Film Fest, che per l’ottava volta si svolge a Roma alla Casa del Cinema dal 2 al 5 maggio p.v., può offrirci la buona occasione anche per conoscere meglio i nostri vicini del Nord Europa grazie anche allo specifico tema di questa rassegna che ha per titolo “Borders / Confini”, non solo in senso geografico ma anche tra mondi, modi di essere e di pensare diversi.

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Apre la rassegna, che in tutto prevede la programmazione di 13 film, 2 documentari e 4 corti, il film biografico “Becoming Astrid” sulla vita di Astrid Lindgren, una delle più importanti scrittrici della letteratura per l’infanzia del novecento, autrice del best seller “Pippi Calzelunghe”. Il film, produzione svedese, ha ricevuto 7 nomination al Guldbagge Awards, premio cinematografico più importante in Svezia, ci offre uno spaccato importante di vita vissuta nei primi del ‘900 da una giovane alla quale vanno strette le rigide regole di vita presenti nella società in quegli anni.

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Di non minor importanza sono tutte le altre programmazioni che documentano,per lo più, temi e problemi presenti nelle nazione Nord Europee.

Roma – Casa del Cinema – Largo Marcello Mastroianni, n.1 – Parco di Villa Borghese – dalle ore 15,00 alle 24,00 con ingresso gratuito.  Info tel. 060608 – sito  www.casadelcinema.it . Per saperne di più su proiezioni, giorni e orari, consultare il sito www.itale20.it

Roma: Palazzo Barberini: il nuovo allestimento dei capolavori del Settecento nella Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini .

Testo e foto di Donatello Urbani

La gestione delle istituzioni museali ha interessato fin dagli anni della metà del secolo scorso l’intero settore dei responsabili della divulgazione culturale con il notevole apporto, spesso non privo di note polemiche, di storici e critici d’arte.  Significativo quanto scriveva in proposito Giulio Carlo Argan: “ I musei si sono moltiplicati e non si presentano più come luoghi di raccolta di opere d’arte, ma come organismi scientifici e didattici, dotati di attrezzature per la ricognizione, l’analisi, la classificazione, la conservazione e la presentazione critica di manufatti artistici di ogni genere.” Seguendo questo percorso si è mossa la direttrice della Gallerie Barberini Corsini, Flaminia Gennari Santori , quando ha ereditato le 10 sale espositive nell’Ala sud del piano nobile di Palazzo Barberini, restituite tre anni fa dal Ministero della Difesa che le aveva in gestione da più di ottant’anni, per un totale di 750 mq di spazio espositivo.

20190412_114826                                               Mattia Preti .”La resurrezione di Lazzaro” – 1655- 1660 – Olio su tela

Importante in questa operazione è stato l’apporto offerto dalla staff dirigenziale locale, Maurizia Cicconi e Michele Di Monte nel ridisegnare un nuovo percorso museale che ha interessato l’area del piano nobile con l’esposizione di 78 opere secondo un progetto allestitivo che prevede un nuovo impianto di illuminazione, una nuova grafica, nuovi apparati, pannelli e didascalie, riservando la parte del piano superiore alle attività didattiche, ricerca, tutela e conservazione delle opere d’arte.

20190412_122456Giovanni Antonio Canal detto Canaletto: “Veduta di Venezia con Piazza San Marco e le Procuratie” – 1735 / 1740 – Olio su tela

In questo nuovo percorso espositivo si possono vedere opere che vanno dal Seicento napoletano alla collezione settecentesca, con i ritratti, le vedute, i pittori del Grand Tour e i dipinti della donazione Lemme. “Sarà l’occasione per scoprire o riscoprire capolavori che non si vedevano da tempo”, ha affermato la direttrice delle Gallerie Barberini/Corsini, “opere recentemente restaurate e dipinti esposti raramente come la Giuditta e Oloferne di Francesco Furini, le monumentali tele degli Apostoli realizzate da Carlo Maratti per il Cardinal Antonio Barberini, le vedute di van Wittel, appena restituite alla loro originaria, smagliante luminosità. Inoltre alcune sale, in particolare quella della Pittura napoletana e quella dedicata a Pompeo Batoni con un avvicendamento semestrale di alcune opere:  Bernardo Cavallino, Salvator Rosa, Francesco Solimena, Massimo Stanzione, Pompeo Batoni, Pierre Subleyras, al fine di esporre più opere.  Si potrà ammirare nella sua completezza la raccolta di dipinti donata da Fabrizio e Fiammetta Lemme nel 1998: una serie notevole e coerente di 21 modelli di presentazione (i bozzetti finali che i pittori presentavano ai committenti per l’approvazione, prima dell’esecuzione materiale dell’opera vera e propria) di opere realizzate per alcune tra le più importanti imprese decorative della Roma del XVIII secolo, con opere, fra gli altri, di Giuseppe Chiari, Sebastiano Conca, Domenico Corvi e Pier Leone Ghezzi”.

20190412_121650                                                          Pierre Sobleyras: “Nudo femminile di schiena” – 1740 – Olio su tela

La ventata di aria nuova, insolita anche se del tutto pertinante ad una Pinacoteca d’Arte Antica, che si respira nelle Gallerie Nazionali di Palazzo Barberini, offre ai visitatori un nuovo respiro e un rinnovato equilibrio  a tutto l’apparato che va dallo scalone di Bernini a quello di Borromini. Molte anche le iniziative collaterali previste che includono visite animate ai capolavori dell’Ala sud per bambini di 5-12 anni e famiglie, tutte le domeniche alle ore 11.30  fino al 30 giugno, incluso il giorno del 1° maggio, nello stesso orario. Inoltre l’11 maggio, alle ore 16.30, alcune delle opere esposte saranno oggetto dell’iniziativa Museo Adagio, un progetto di slow art per vivere l’arte con lentezza, contemplazione e condivisione, per osservare i capolavori con maggiore attenzione e consapevolezza. Questo è solo un inizio, in attesa del prossimo autunno che prevede l’apertura anche delle sale dei pittori caravaggeschi. Informazioni per e.mail:  didattica@barberinicorsini.orgcomunicazione@barberinicorsini.org www.barberinicorsini.org

20190412_122651Gaspar van Wittel: “Veduta di Roma dalla Piazza del Quirinale” – Datato e firmato 1684 – . Olio su tela. Acquisto Odescalchi

Roma, Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane 13 dal  martedì alla domenica dalle 8.30  alle 19.00. Biglietto di’ingrasso intero 12 € – Ridotto 2 € (per i giovani dai 18 ai 25 anni , è valido dal momento della timbratura per 10 giorni in entrambe le sedi del Museo: Palazzo Barberini e Galleria Corsini. Gratuito per le categorie previste dalla legge.

La Scala Santa, com’era in origine, è tornata visitabile in tutto il suo fascino, devozione e splendore.

Mariagrazia Fiorentino-(press.eurintuni@virgilio.it) Donatello Urbani (donatello.urbani@gmail.com)- Foto cuortesy Musei Vaticani

Fra le varie iniziative che hanno interessato questa Settimana Santa c’è anche la riapertura al culto dopo vari anni di chiusura della Scala Santa in Roma –  Piazza San Giovanni in Laterano – .  Il complesso della Scala Santa che ingloba i cui  gradini costituivano l’accesso al Palazzo di Ponzio Pilato e che la tradizione popolare vuole siano stati saliti da Gesù, è affidato alla custodia fin dal 1853 ai Padri Passionisti. Fu la madre dell’imperatore Costantino, Elena, a recuperarli  nel 326/327 e trasportarli a Roma, insieme ad altre reliquie della passione di Cristo quali la croce di legno, dove, una volta giunti, trovarono adeguata collocazione in vari edifici di culto. I gradini di accesso al palazzo di Pilato furono sistemati in un edificio vicino alla residenza papale in Piazza San Giovanni. Questi gradini, costituiti di marmi orientali diversa provenienza per un totale di 28 scalini, si ritiene che alcuni conservino tracce del sangue di Cristo in corrispondenza del secondo, undicesimo e ventottesimo gradino, tutti contrassegnati da croci.

_DSC6271Undicesimo gradino. La fede religiosa vuole che la grata di ferro sotto la croce nasconda delle gocce di sangue di Cristo lasciate dopo una caduta.

Dell’edificio in cui furono sistemati abbiamo testimonianza in un famoso disegno di Marten van Heemskerck (1498-1574), oggi al Kupferstichkabinett di Berlino,  che ci mostra l’aspetto che il campo lateranense aveva intorno al 1535-36. La veduta, presa da nord-ovest, in corrispondenza di quello che è oggi il complesso ospedaliero di San Giovanni, fotografa bene lo stato di abbandono dell’area, priva ancora di articolazioni urbanistiche e dominata dalla mole severa del Patriarchio, il gruppo di edifici sorto tra IV e V secolo nei pressi della Basilica del SS. Salvatore, dove ebbe sede, a partire da Giulio I (337-352), la Cancelleria Apostolica e dove sarebbe stata fissata, nei secoli a venire, la dimora stessa del Vescovo di Roma. Per lunghi secoli questo complesso lateranense offrì al pellegrino o al devoto uno straordinario strumento di elevazione spirituale, alimentato dalla percezione stessa della scala come reliquia scritturale. La notte del 28 gennaio 1588, nell’ambito delle demolizioni ordinate da Sisto V per la riqualificazione urbanistica dell’area, l’architetto Carlo Fontana (1543-1604) poneva mano allo smontaggio della Scala Santa e al suo trasporto in un fabbricato nuovo, appositamente progettato l’anno precedente a protezione dell’antico oratorio di San Lorenzo in Palatio. L’oratorio stesso venne inglobato nel nuovo edificio, posizionandovi davanti la Scala Santa, accanto alla quale vennero sistemate due scale per lato (cinque in tutto). Il nuovo fabbricato prese il nome di Santuario della Scala Santa e la sua facciata era costituita nella zona inferiore da cinque arcate (oggi chiuse), mentre nel piano nobile si aprivano cinque finestre a timpani ricurvi e triangolari alternati, secondo il modulo adottato nel vicino Palazzo Lateranense (1585-89). Le cinque rampe portavano a un corridoio, dal quale si accedeva alle cappelle laterali di San Silvestro e di San Lorenzo, nonché al Sancta Sanctorum Lateranense.

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Il programma decorativo, svolto su idee e suggestioni di eminenti dotti della Curia, comprendeva storie dell’Antico e del Nuovo Testamento, secondo uno schema distributivo elaborato da Angelo Rocca e Silvio Antoniano (1587 ca.), di cui si conserva traccia in un disegno presso la Biblioteca Angelica di Roma. Uno stuolo di pittori tardomanieristi, come Paris Nogari, Giovanni Battista Ricci, Giovanni Baglione, Baldassarre Croce, Prospero Orsi, Andrea Lilio, Ferraù Fenzoni, Paul Bril, Ventura Salimbeni, Antonio Scalvati, Avanzino Nucci, Giacomo Stella, Giovanni e Cherubino Alberti, decorò volte e pareti sotto la direzione di Cesare Nebbia e di Giovanni Guerra, dando vita a un’iconografia di ascesi e contemplazione, didascalicamente intessuta di richiami penitenziali. Sulla Scala Santa propriamente detta, una sorta di Via Crucis figurata, rigorosamente modellata sui precetti tridentini, teneva conto del punto di vista ribassato di chi la ascendeva in ginocchio: ad aprire e chiudere il percorso, alle due estremità della rampa, erano i tre affreschi con l’Ultima Cena, la Crocefissione e l’Ascensione di Cristo, opere intensamente mistiche dell’orvietano Cesare Nebbia (1536 ca.- 1614 ca.). L’attenzione conservativa al complesso della Scala Santa non è mai venuta meno nel corso dei secoli, anche in considerazione della straordinaria devozione di cui ha sempre goduto il Santuario, ma è a partire dagli anni novanta del Novecento e grazie alla sinergia fra i Padri Passionisti (custodi del complesso dal 1853) con i Musei Vaticani (eccellenza mondiale nel campo della conservazione) che venne avviato il restauro del prezioso sacello del Sancta Sanctorum, risalente al 1277. Nel 1723, preso atto dell’usura del manufatto (dovuto anche alla consuetudine di raschiarne il marmo per riportarne a casa la polvere superficiale), fu preso partito di rivestire in legno gli antichi gradini, praticandovi feritoie per il loro avvistamento. La fasciatura in tavolati di noce dei 28 scalini è rimasta al suo posto fino al marzo 2019, quando il suo smontaggio per fini conservativi ha potuto rimettere in luce la gradinata marmorea originale.  Negli ultimi due anni, l’intervento conservativo ha compreso anche la revisione ed il restauro della preziosa reliquia della ‘Scala Santa’. In seguito al restauro, per la prima volta, dopo trecento anni, con un’apertura straordinaria di sessanta giorni fino al 9 giugno 2019 solennità della Pentecoste, la Scala Santa sarà visibile senza la copertura lignea che dopo questo periodo sarà ricollocata. Oltre al restauro dei gradini, è stato compiuto il restauro degli affreschi delle pareti della Scala Santa e delle quattro scale che le stanno a lato, due per parte. Dal suo inizio, l’intero progetto è stato seguito dai Patrons of the Arts in the Vatican Museums ed alcuni generosi benefattori si sono impegnati a sostenere finanziariamente tutta o parte dell’intera operazione.

Tutti Principi e Principesse per un giorno a Buonvicino (Cosenza) con Seduzioni & Gusto Festival

Mariagrazia Fiorentino  (press.eurintuni@virgilio.it) – Donatello Urbani (donatello.urbani@gmail.com)

Chi non ha sognato di essere trasformato nel corso della notte, da una Fatina Buona o da un Mago dai poteri soprannaturali, in un principe o in una principessa? Sono questi i personaggi protagonisti di molte favole e  che hanno occupato più di tutti gli altri  i desideri ed i sogni di tutti noi bambini. Il tempo che con il suo lento incidere ha segnato, più o meno velocemente, i nostri giorni non è riuscito a cancellare del tutto questi sogni e desideri infantili che in parte, sia pure in un angolo remoto e quasi impercettibile, continuano a vivere nel nostro cuore nel malcelato desiderio che una Fatina o un Mago lo facciano rivivere nuovamente. Gli psicologi hanno classificato scientificamente questo fenomeno con il nome “Complesso di Peter Pan”, il bambino che non voleva crescere nella continua ricerca dell’isola che non c’é. Non facciamoci fuorviare dalla scienza. Un passo contro corrente può segnare un attimo felice nella nostra vita.

078e962c-a0ee-46f2-83eb-749e301e29df                                                            Foto Courtesy dell’Ufficio Stampa Licia Gargiulo

La Pro Loco di Buonvicino, comune calabrese in provincia di Cosenza membro dell’Associazione dei  Borghi più Belli d’Italia, in stretta collaborazione con l’Amministrazione Comunale, organizza nel mese di luglio, già da dodici anni, la manifestazione “Seduzioni & Gusto Festival” che nel corso del suo svolgimento consente ai partecipanti di vivere per tre giorni una realtà in chiave aristocratica. Per l’occasione nelle vesti del Mago onnipotente si è calato Nino Graziano Luca che in fatto di organizzazione eventi ha poteri soprannaturali,  mentre le vesti della Fatina Buona sono state indossate dalla Compagnia Nazionale di Danza Storica. Completano il tutto gli affascinanti scenari paesaggistici naturali del parco del Pollino insieme a quelli dell’immediato retroterra della costa ionica calabrese.

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A questi si aggiungono  l’impareggiabile enogastronomia che trova nelle oltre mille ricette riportate nel trattato Cucina Teorico Pratica di Ippolito Cavalcanti Duca di Buonvicino il suo completamento, senza dimenticare la buona quanto economicamente favorevole offerta di vari B&B, agriturismi, locande a gestione familiare, camping e vari hotel tanto in città quanto nella vicina cittadina di Diamante, distante solo pochi kilometri da Buonvicino. Il vero punto di forza comunque è il programma che ruota intorno al Gran Ballo, sapientemente condotto da Nino Graziano Luca e curato dalla Compagnia Nazionale di Danza Storica dove circa 100 danzatori in Costume dell’800, provenienti da molte città italiane e da alcune capitali europee, accompagneranno il pubblico, con eleganza e maestria, in quadriglie, valzer, contraddanze, polche e mazurche.

45a7b908-4f79-42b1-afe1-09892e0bd180Gli attori Giorgia Ferrero e Luca Avallone, aprono il “Gran Ballo di Primavera 2019″. Foto Courtesy dell’Ufficio Stampa Licia Gargiulo

Sono proprio queste danze che caratterizzeranno l’intera manifestazione“Seduzioni & Gusto Festival 2019” con un tocco di eleganza e raffinatezza segnando e aprendone la porta, anche all’Evento Moda che vede la partecipazione di numerosi stilisti emergenti finalisti del concorso internazionale di Moda Movie insieme a stilisti di Alta Moda. Tutto questo sarà accompagnato da spettacoli musicali, laboratori creativi dedicati ai più piccoli sulla moda e sulla gastronomia, premiazioni delle eccellenze di Calabria, Show coking, degustazioni, mostre artistiche, proiezioni di film e convegni. Una particolare menzione meritano le offerte enogastronomiche proposte dai vari ristoranti dove, in alcuni operano chef premiati in prestigiose competizioni culinarie, che propongono buffet ispirati al celebre trattato di Cucina Teorico Pratica di Ippolito Cavalcanti Duca di Buonvicino, largamente diffuso nel XIX secolo in tutto il Sud Italia.

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Pubblicato per la prima volta a Napoli nel 1837 presenta numerose ricette dell’epoca provenienti dalle diverse classi sociali. Dal 1837 al 1865 se ne stamparono nove edizioni abbastanza diverse fra di loro in quanto venivano continuamente ampliate dall’autore. La Cucina teorico-pratica è un compendio di cucina tradizionale napoletana con alcune ricette d’ispirazione francese, in quanto la cucina d’Oltralpe era all’epoca molto presente sulle mense dell’aristocrazia o dell’alta borghesia. L’appendice ci riporta invece alla cucina casereccia in uso all’epoca presso il popolo.  Questa tredicesima edizione di Seduzione & Gusto Festival 2019 si terrà a Buonvicino (Cosenza) dal 12 al 14 luglio.

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In anticipo sull’evento di Buonvicino si è tenuto a Roma nell’elegante Palazzo Rospigliosi il Gran Ballo di Primavera organizzato da Nino Graziano Luca che ha visto la partecipazione della Compagnia Nazionale di Danza Storica con un ricevimento, finale, ispirato all’arte culinaria del Duca di Buonvicino.

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Ospiti della serata gli attori Giorgia Ferrero e Luca Avallone nonché lo stilista Massimiliano Giangrossi “che disegna e realizza da vero artista artigiano le creazioni sposa e haute couture nel suo atelier di San Benedetto del Tronto, seguendo l’alta tradizione sartoriale italiana con un’approfondita conoscenza delle più raffinate tecniche di consulenza d’immagine” come affermato nel corso della presentazione.

Visit Russia – Il turismo russo volta pagina con nuove proposte, interessanti itinerari e mete finora sconosciute.

Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Punto di partenza per la nuova Agenzia governativa per lo sviluppo del turismo, Rostourism, è stata l’adozione di un diverso logos e la nomina di un nuovo responsabile, Zarina Doguzova, che dipenderà dal Ministero dello sviluppo economico. Questo, però, ha comportato anche l’aver incluso nei soliti percorsi turistici che restano tutt’ora validi a partire proprio dalle crociere fluviali ed un percorso storico , – Red Route – sulla figura di Lenin e la sua città natale, Ulyanovsk, e la di città Simbirsk.

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Le nuove proposte vedono una nuova presentazione dei percorsi religiosi dove la Patriarchia della Chiesa Ortodossa Russa https://mospat.ru/it/ è la referente diretta alla quale indirizzare le richieste via e.mail a: cancelar@mospatr.ru Telefono +7 495 955 67 77.

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Un altro successivo percorsointeressa la Regione del fiume Volga con un particolare riferimento alla città di Samara.
Completamente nuova la proposta “fly and drive” con il noleggio sul posto da richiedere attraverso il sito http://www.drive-to-russia.com, di un auto da guidare in proprio attraverso l’affascinante campagna russa. Da tenere presente che nei prossimi mesi si svolgerà un Festival – caravan nella città di Murmansk. Maggiori notizie sul sito  www.atv51.ru.

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Un percorso culturale di grande interesse è quello definito “Museo e tour” – consultare i siti http://welcometver.ru/userroutes/113 e http://kreml-alexandrov.ru/ – che include anche sia il Museo di Rakhmaninov che il Museo di nobiltà russa http://www.mk-aseeva.ru/http://turizm-komi.ru/about/. Percorso attraverso le affascinanti residenze dell’antica aristocrazia russa con i loro ricchi giardini.

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Punto di riferimento, per tutti ma principalmente per gli operatori, sarà quanto prima l’apertura  di una agenzia di sistema, “Boutique di Viaggi in Russia”  in stretta collaborazione “Visit Russia Italia” che opererà in  via Ostilia, 29 – Roma 00184

Macfrut 2019: Vetrina internazionale dell’ortofrutta italiana- Fiera di Rimini 8 – 10 maggio 2019

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Con oltre 1100 espositori,  di sui il 25% esteri con ben 1500 buyer invitati e oltre 60 eventi  in programma nei tre giorni di fiera, questa rassegna 2019 dell’ortofrutta italiana, voluta ed organizzata da MacFrut insieme a Cesena Fiere, vuole essere il primo passo per una ripartenza in grande stile di tutto il settore, non solo di filiera, strategico per l’Italia e prima voce dell’export agroalimentare. L’Africa Subsahariana e la Regione Piemonte saranno i partner di  questa edizione. Come affermato nel corso della conferenza stampa da Renzo Piraccini,  di Cesena Fiera S.p.A. “Internazionalizzazione e innovazione” sono le due “key” di questa 36esima edizione di Macfrut, la tre giorni che vuole rappresentare l’orgoglio di un sistema cardine del made in Italy agroalimentare, prima voce dell’export (inclusa l’ortofrutta lavorata e conservata) con circa 8,4 miliardi di euro, di cui 4,9 di fresco. Negli undici settori espositivi troveranno ampio spazio non solo frutta e ortofrutta bensì tutti i vari settori paralleli quali: sementi; novità vegetali e vivaismo; tecnologie di campo; mezzi tecnici; produzione, commercio e distribuzione; biologico; macchinari e tecnologie del post raccolta; materiali e imballaggi di confezionamento; quarta gamma; logistica; servizi. Inoltre a  Macfrut si ritrovano le principali organizzazioni del settore ortofrutticolo, dall’ACI (Associazione delle Cooperative Italiane) a Fruitimprese, da Italia Ortofrutta a Italmercati, da Fedagro Mercati a Cso Italy, da Coldiretti ad ANBI (Associazione delle Bonifiche Italiane). Sempre nel corso della conferenza stampa è stato rilevato che  esiste una possibilità per tornare a crescere questa è offerta esclusivamente dallo sviluppo del mercato internazionale. E qui un ruolo chiave lo gioca Macfrut nel suo impetuoso sviluppo sul fronte dell’internazionalizzazione con una trentina di missioni di presentazione in tutto il mondo, la presenza del 25% di espositori esteri, l’invito di 1500 buyer (solo cinque anni fa erano 250) nella collaudata sinergia con Ice Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Tra le novità la presenza di un padiglione interamente dedicato all’Africa, di cui l’area Subsahariana è partner internazionale di questa edizione. Saranno presenti 200 aziende provenienti da 14 paesi: Angola, Benin, Congo, Etiopia, Ghana, Kenya, Mozambico, Namibia, Senegal, Somalia, Sudan, Uganda, Tanzania, Zambia.

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In questo panorama è stato ideato il progetto Lab Innova messo in campo di Ice Agenzia con la collaborazione di Macfrut, che intende sviluppare il partenariato tra imprese UE-Africa, puntando su formazione manageriale, innovazione e trasferimento tecnologico nel settore agricolo e agroindustriale africano. In questa prima fase sono cinque i paesi africani coinvolti nel progetto (Etiopia, Mozambico, Uganda, Tanzania, Angola) tutti presenti a Macfrut.

Sempre a Macfrut, tra le novità sul piano internazionale segnaliamo la prima volta di Cuba con 5 imprese, Proecuador con 8 grandi imprese, lo stato messicano di Zacatecas con 6 imprese. E ancora, una forte partecipazione dall’Est Europa di buyer e produttori (Serbia e Uzbekistan raddoppiano l’area), così come la presenza dei principali importatori del Golfo Persico (Emirati, Bahrein, Qatar), India e Sud Est Asiatico.

Le principali novità sul fronte del pre e post raccolta saranno offerte dal Greenhouse Technology Village, un vero e proprio villaggio dell’innovazione orticola in serra che ospita i principali produttori di tecnologie, materiali e mezzi tecnici, sementieri e vivaisti specializzati. Un’area altamente specializzata, posizionata nell’ingresso Est, dove vengono presentate alcune delle innovazioni destinate a diventare strumenti di lavoro quotidiani per i produttori.

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Un’altra area dinamica è, AcquaCampus, un campo dimostrativo di 500 metri quadrati dove si possono vedere in azione gli impianti d’irrigazione tecnologicamente più avanzati, presentati dalle aziende leader mondiali. Terza proposta, è il ritorno di Macfrut in Campo, una grande area sempre allestita all’interno dei padiglioni della fiera dove viene riprodotto un vero e proprio campo prova con all’opera le macchine agricole più innovative.

La Regione Piemonte, quale partner in questa edizione sarà la protagonista con i suoi prodotti di punta a partire dalla Mela Rossa Igp di Cuneo, prodotto simbolo di questa 36esima edizione.

Info Macfrut 2019 – Fiera a Rimini nelle giornate 8-9-10 maggio 2019, orario 9.30-18.00. Maggiori informazioni sul sito www.macfrut.com

 

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