Mariagrazia Fiorentino –

Arte pittorica e Arte fotografica è il connubio presente nelle opere di Andrea Chisesi. Le due arti, senza il dubbio di essere smentita, sono al top delle arti visive e, la fotografia,  fin dagli albori della sua nascita, ha richiamato su di sé gli interessi e la curiosità dei massimi artisti che in questa arte avevano intravisto un nuovo linguaggio che veniva ad aggiungersi, e forse a sotituire, quelli ormai obsoleti presenti fino allora nelle arti visive. Linguaggio che nel corso degli anni è venuto sempre più perfezionandosi, addirittura contaminandosi vicendevolmente, come avvenuto nelle opere di Andrea Chisesi esposte, fino al prossimo 20 agosto, in una personale dal titolo “Saligia”nelle prestigiose retrostanze della settecentesca Reggia di Caserta. Scrivono in proposito i curatori: “… la mostra che presenta un nucleo di 62 opere, molte delle quali site specific, realizzate dalla tecnica da lui stesso coniata dalle Fusioni, costituisce il presupposto ideale di questo legame dell’antico verso il contemporaneo.  Acronimo dei 7 vizi capitali, Saligia racconta quanto l’idea del vizio umano non sia soltanto ampiamente connotata negativamente dal sentire comune, ma a riconferma della fragile natura umana, stabilisce come sia impensabile abbandonare una visione che incentra nella dualità vizio/virtù, la vera essenza dell’uomo e della donna”. Lungo il percorso espositivo s’incontrano così fatti storici oppure mitici legati a personaggi antichi quali il Conte Ugolino, sinonimo di egoismo, a quelli contemporanei quali Trump per la superbia e al Cardinal Bertone, per il peccato dell’avarizia. Sempre dai curatori leggiamo: “La lezione d’arte di Chisesi, mai didascalica, mette davanti agli occhi le molteplici possibilità dell’arte contemporanea, la sua capacità di usare ampiamente tutti queli filtri interpretativi che possono rielaborare un’immagine classica attraverso il medium artistico.”