Spettacolare recupero di 37 opere d’arte, alcune trafugate a seguito del terremoto nell’aquilano, da parte del TPC – Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

Testo e foto di Donatello Urbani

Definirla una brillante operazione che ha visto impegnata anche la Procura della Repubblica di Salerno, è senza alcun dubbio riduttiva, non fosse altro per il valore simbolico presente in molte di queste opere d’arte  tra le quali figurano 5 pale d’altare che furono trafugate dopo i luttuosi eventi del terremoto che colpì la città dell’Aquila e l’Abruzzo  nel 2009. Sono in totale ben 37 le opere d’arte recuperate, di epoca compresa tra il XVI e XX sec., e comprendono,  oltre le 5 pale d’altare, parte del polittico della Chiesa di “San Rocco” di Formia (LT) dell’artista Gerolamo Stabile, e il dipinto,  raffigurante “ Cristo che prega nell’orto ”, attribuito al pittore bolognese Guido Reni, sottratto nell’agosto del 2012 a una famiglia nobiliare napoletana d’inestimabile valore tanto  che fu valutato nel 1991 ben 5 miliardi di lire.

IMG_20180313_121508                                                                          Cristo prega nell’orto – Attribuzione a Guido Reni.

Tiene a precisare il Comandante del Comando Carabinieri TPC: “Il gruppo criminale, effettuava furti di pregevoli opere d’arte che poi andavano ad arricchire l’arredo di alcune ville di lusso della costiera amalfitana, accrescendo il loro fascino per i turisti stranieri, che ne beneficiavano nei loro soggiorni di vacanza. L’operazione, avviata a settembre 2017, s’inquadra nel novero delle attività preventive e repressive attuate dal Comando TPC e, in particolare, in quelle info-operative svolte sul mercato clandestino di beni d’arte, che hanno permesso di acquisire elementi su imprenditori che avevano, nella loro disponibilità, numerosi beni di natura antiquariale di probabile provenienza furtiva.  Gli ulteriori approfondimenti investigativi, coordinati della Procura della Repubblica di Salerno, hanno consentito di identificare sia personaggi dediti alla ricettazione di opere d’arte antica, sia collezionisti, pronti ad acquistare beni culturali senza verificarne la lecita provenienza, pur di ampliare la loro raccolta. Le successive perquisizioni e la comparazione delle immagini dei beni rinvenuti con quelli censiti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti , gestita dal Comando TPC, hanno confermato la corrispondenza di 37 opere , permettendo di risalire a 16 furti perpetrati, negli ultimi 20 anni, in varie province italiane e di denunciare a piede libero 3 persone”.

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Martirio di S. Sebastiano-Tavole firmate Hieronimus Stabilis Neapoilitanus-Madonna con Gesà Bambino in braccio

Parallelamente al recupero ci sarà il ritorno sia alla pubblica fruibilità  che al culto religioso di quanto recuperato a tutto vantaggio dell’offerta culturale a disposizione dei cittadini.

Italia – Germania – Insieme per una politica della memoria.

Testo e foto di Donatello Urbani

La Storia, quella che si scrive con la “S” maiuscola, è la vera protagonista di questa interessante rassegna voluta dall’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia ed allestita nella propria sede romana di Via Labicana. Dietro le scarne e formali parole del linguaggio burocratico che testimonia  l’evento che ha segnato profondamente la storia nazionale, s’intravedono anche tante situazioni  che hanno investito e spesso colpito tragicamente i nostri connazionali.

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Trovarsi di fronte, esposta in una bacheca, la lettera in cui Mussolini confessa di aver inviato in Germania soldati italiani per essere addestrati con l’intento di essere successivamente inquadrati nell’esercito tedesco  e finiti, invece, ai lavori coatti e trattati disumanamente, stringe profondamente il cuore in una ribellione  che segna anche la nostra coscienza di uomini liberi. Non è sufficiente dire che eravamo in guerra per tacitare tutto.

IMG_20180221_180059Uno spettacolo all’interno di un campo di concentramento. Significativo il commento: “Donne? Ma no solo I.M.I.tazione (la sigla I.M.I. sta per Internati Militari Italiani)

Lungo tutto il percorso espositivo si possono osservare reperti originali provenienti dai campi di concentramento, molti donati dai reduci o conservati  fra le memorie affettive della famiglia, insieme a  documenti inediti ritrovati presso l’archivio storico del Ministero degli Affari Esteri. Fra questi non sono mancate testimonianze di tentativi, purtroppo senza ottenere buoni  esiti, da parte della Repubblica Sociale di Salò di aiutare ed intercedere presso i Tedeschi i nostri soldati prigionieri e sfruttati nei lavori coatti.

Un passato che non può essere dimenticato e rende lodevole l’opera di quanti ne conservano la memoria, sia pure con dolore.

“Turismo Italia”: Le proposte di Fiavet – Associazione Laziale Imprese Viaggi e Turismo – e Federturismo Confindustria in occasione delle elezioni politiche.

Donatello Urbani

Le domande che entrambe le associazioni si pongono hanno identica formulazione: “Chi ci governerà saprà affrontare le problematiche regionali e nazionali che affliggono il turismo?” Una risposta é  stata espressa nel corso di un conferenza/convegno convocata per far conoscere principalmente ai futuri governanti, ed in seconda battuta sia ai propri affiliati che alla stampa quanto atteso al fine di gestire al meglio questo importante comparto economico. L’occasione è stata buona per proporre alcuni provvedimenti che devono essere assunti per risolvere alcune difficoltà che, da tempo, affliggano gli operatori turistici sia nazionali che laziali.

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Riconoscere il turismo come un settore industriale strategico, ridefinire il sistema di competenze tra Stato e Regioni, puntare su investimenti e innovazione, sostenibilità, riduzione delle barriere burocratiche, accessibilità, digitalizzazione e formazione sono le principali proposte su cui si basa la visione per il futuro dell’industria turistica italiana. Il turismo è un settore economico fondamentale per l’Italia che negli ultimi anni ha vissuto  un trend di forte crescita. Nel 2017, secondo le recenti rilevazioni di Eurostat, l’Italia  si è posizionata terza in Europa con 424 milioni di notti  trascorse presso le strutture turistiche superando con il 5,4% il dato complessivo europeo pari al 5,1%. L’incidenza sul PIL si attesta sul 10% con più di 160 miliardi di euro di contributo. A fronte di questi numeri tuttavia il turismo non è ancora considerato un vero settore industriale, come negli altri Paesi competitor, che in quanto tale richiede una struttura di Governo dedicata, sia essa un Ministero con competenza diretta dotato di portafoglio o, in alternativa, una Direzione Generale del Ministero per lo Sviluppo Economico. Per poter competere a livello internazionale è, inoltre, urgente semplificare e ridefinire il sistema di competenze tra  Stato e Regioni  in modo da poter costituire una governance multilivello, con coordinamento centrale, efficiente ed efficace. La promozione del nostro Paese, e la visione di un’Italia nuovamente competitiva nel mercato del turismo, richiede necessariamente un modello di promozione unitario del brand Italia e dei suoi prodotti turistici. Per questo sono imprescindibili l’uniformità di trattamenti fiscali, dei costi sul lavoro con una seria campagna contro l’abusivismo nonchè rafforzare il ruolo strategico dell’ENIT per il quale viene suggerita una vera riforma strutturale in grado di garantirne efficienza e coordinamento con il settore privato nelle scelte strategiche. E’ giunto infatti il momento di fare scelte innovative puntando sulla digitalizzazione dell’offerta turistica perché solo investendo nello sviluppo delle competenze e degli strumenti di marketing digitale si può mantenere alto il livello di competitività. Per un settore come il turismo, in competizione globale, è fondamentale  la velocità di reazione da parte di tutti gli attori.

Per quanto attiene ai problemi che affliggono localmente il turismo è stata avvertita la necessità di nuove norme regionali ed inoltre è stata posta in rilievo l’emergenza  che affligge la città di Roma relativa alla mancanza di decoro, pulizia e problemi di viabilità. L’obiettivo che quanto dibattuto divenga quanto prima la base per future richieste d’interventi ai prossimi governanti per promuovere le politiche necessarie a sviluppare tutto il potenziale del settore del turismo, con una panoramica sulle leve fondamentali per lo sviluppo.

Treno Verde 2030 – Trentasimo viaggio verso un futuro rinnovabile al 100%.

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

L’anno 2030 deve essere quello  in cui l’Italia sarà un paese rinnovabile al 100% segnando la fine dell’era fossile. A questo scopo una sinergia tra Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane ha programmato una campagna di sensibilizzazione al problema dell’opinione pubblica con un  viaggio sui binari d’Italia in 12 tappe, da Siracusa a Trento, per raccontare attraverso la voce dei protagonisti la transizione energetica già in atto verso un modello più giusto e sostenibile per combattere i cambiamenti climatici.

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A questa campagna ha  partecipato anche il Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare,  con il preciso intento di aggiungere la sua voce autorevole per raccontare, come ha dichiarato l’On.le Sottosegretario di Stato, Barbara Degani: “….  le esperienze di enti locali, aziende, famiglie che già hanno attuato la rivoluzione energetica rinnovabile. Questo percorso che unisce  12 città italiane vuole, inoltre,  chiedere all’Europa obiettivi più stringenti e sfidanti nel Pacchetto Energia e Clima 2030, ancora in fase di discussione, e all’Italia di svolgere un ruolo da leader sul clima, con politiche più ambiziose, per dare maggiore concretezza e solidità al cambiamento già in atto per traghettare il nostro Paese verso la totale decarbonizzazione del proprio sistema energetico”.  Questa 30esima edizione del Treno Verde ha tenuto a precisare Gioia Ghezzi, Presidente di Ferrovie dello Stato Italiane: “…farà tappa nelle stazioni di Siracusa (23, 24, 25 febbraio); Foggia (27, 28 febbraio); Potenza Centrale (2, 3 marzo); Napoli – Campi Flegrei (6, 7, 8 marzo); Grosseto (9, 10 marzo); Ancona (12, 13 marzo); Ravenna (15, 16, 17 marzo); Vercelli (19, 20 marzo); Savona (22, 23, 24 marzo); Rovigo (26, 27 marzo); Trieste (29, 30 marzo); Trento (4, 5, 6 aprile). In ogni tappa, ha dichiarato, nel corso della conferenza stampa, Stefano Ciafani, Direttore generale di Legambiente: “ si assegnerà il premio “I RinnovABILI”: ad amministrazioni comunali, aziende, cittadini, associazioni, start up che hanno scommesso su nuovi modelli energetici attraverso rinnovabili, efficienza, nuove forme di mobilità sostenibile e che fanno a meno di petrolio, gas e carbone. In questi anni le fonti rinnovabili, infatti, hanno non solo superato il 32% del fabbisogno elettrico nazionale, ma grazie al milione di impianti di tutte le taglie e distribuite su tutto il territorio italiano, hanno rivoluzionato il sistema energetico del nostro Paese. Già dal 2015, infatti, il 100% dei Comuni italiani possiede almeno un impianto da fonte rinnovabile e in poco più di dieci anni la produzione da energie pulite è passata da 51,9 a 103,5 terawattora (TWh), facendo registrare un incremento nella produzione del 99%.

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In quattro carrozze sono riportate in forma gradevole e simpatica tutte le notizie utili per essere un cittadino virtuoso. Infatti: Nella prima carrozza, si parla dei cambiamenti climatici e degli effetti dell’utilizzo delle fonti fossili e di come al contrario sia possibile la produzione integrata e distribuita da fonti pulite, dal sole, dal mare, dal vento e dall’energia del sottosuolo. Nella seconda carrozza é invece possibile toccare con mano l’importanza dell’efficienza energetica e il mondo della mobilità sostenibile ed elettrica. La terza carrozza “Ecopneus per il clima” é dedicata interamente al consorzio in prima linea nel recupero e riciclo dei pneumatici fuori uso in un approfondito rapporto tra l’energia e il riciclo, mettendo così in luce lo strettissimo legame che esiste tra energia, materiali e nuove tecnologie.

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Infine, nella quarta carrozza – dove come ogni anno sono ospitate conferenze, dibattiti e laboratori – é possibile anche degustare squisiti prodotti e cibi realizzati a emissioni zero: qui, infatti, saranno accolte le aziende del “Cibo rinnovabile”, aziende che producono e trasformano prodotti alimentari 100% rinnovabili. Per i visitatori inoltre è previsto un test sul proprio stile di vita e una parete interattiva realizzata dal museo MACA di Torino per imparare a gestire le nostre risorse.

La mostra allestita a bordo treno sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 14 per le scuole prenotate e dalle 16 alle 19 per tutti i visitatori. Di domenica il Treno Verde è, invece, aperto dalle 10 alle 13. Ulteriori notizie sul sito www.legambiente.it

Il JAZZ JTALIANO

Mariagrazia Fiorentino

Doppio passaggio storico per il jazz: nasce la Federazione Nazionale il Jazz Italiano e firma con il MIBACT un protocollo d’intesa per la promozione della cultura jazzistica.

Questa giornata è un evento storico, il jazz italiano non è d’importazione, ci sono molte espressioni, molti colori.

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E’ la prima volta che viene firmato un protocollo in tal senso, e il successo di oggi è una vittoria collettiva, perchè il mondo del jazz è un mondo di solisti.

Il Ministro Dario Franceschini: “……l’Italia ha molto da imparare dal jazz……Non suonare quello che c’è, ma quello che non c’é…..”,.

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Sempre il Ministro Franceschini afferma:”Il jazz è ora pienamente riconosciuto tra i generi musicali promossi e sostenuti dallo Stato, un atto che corona un lungo percorso intrapreso in questi anni con le principali realtà del jazz italiano a partire dai primi bandi promossi con le risorse individuate all’interno del FUS per arrivare alle maratone per l’Aquila e Amatrice”. A questa dichiarazione ha fatto riscontro quella di Paolo Fresu, presidente Federazione Nazionale “Il Jazz Italiano” (IJI): “La nascita della Federazione IJI e la firma del protocollo d’intesa con il MIBACT e con  il Ministro Franceschini rappresentano un momento storico per il jazz italiano e per la cultura del nostro Paese. Se da una parte raccontano il fruttuoso cammino di questi anni – merito di un dialogo tra le differenti realtà jazzistiche e di una nuova intesa con le istituzioni –  pongono tra l’altra le basi per la costruzione di un percorso futuro che sia capace di narrare la ricca realtà nazionale ed ascoltare le molteplici istanze”.

Il 30 aprile 2018 sarà la giornata internazionale Jazz Day.

I restauri della Sala di Achille a Sciro nella Domus Aurea

Foto in evideza: Particolare dell’affresco che raffigura Achille a Sciro prima e dopo l’intervento conservativo e di restauro. Foto courtesy Ufficio stampa Electa

Testo e Foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

L’affresco che campeggia da vero protagonista nella volta  del soffitto e che ha dato il nome alla sala ci presenta l’eroe omerico Achille circondato dalle figlie del re dell’isola greca di Sciro, la più grande delle Sporadi settentrionali.

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Stando a quanto ci dice Omero l’adolescente Achille su iniziativa di sua madre, la ninfa Tetide, nell’intento d’impedirgli di partecipare alla guerra di Troia, dove, come da profezia, avrebbe trovato la morte, fu spinto a travestirsi ed assumere un’identità femminile mentre era ospite alla corte di Licomede, re di Sciro. Varie fonti storiche dicono che qui Achille assunse il nome di Pirra-“la rossa”  per il color biondo-fuoco dei suoi capelli ed abbia avuto una relazione con Deidamia, una delle figlie di Licomede, da cui ebbe anche uno o due figli, Neottolemo, soprannominato Pirro, e Oneiros. Un’altra profezia, consultata prima della partenza per Troia, aveva intimato a tutti gli Achei che la guerra non avrebbe avuto in alcun modo esito positivo senza la partecipazione del giovane Achille. Così Ulisse, re di Itaca, insieme a diversi altri capi della spedizione si lanciarono allora sulle sue tracce.

Tassello della volta_©PAC_foto B. Angeli

Giunti a Sciro, in abiti da mercanti, andarono ad offrire doni, ornamenti e strumenti musicali alla corte di Licomede, ma mischiati a questi misero anche alcune splendide armi. Gli Achei rimasti fuori dalle stanze delle donne,  imitarono i rumori di un attacco nemico proveniente dall’esterno e questo spinse l’intemerato Achille a rivelarsi, andando subito a scegliere una delle spade e facendosi subito riconoscere.  Così smascherato il giovane si trovò costretto a partecipare alla missione bellica e, condotto alle navi, partirono immediatamente alla volta della città di Priamo. In alcune versioni Deidamia vestita da uomo lo seguì e, con suo grande dispiacere, assisterà al morte dell’amato.

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La sala dove è raffigurata, in affresco, la scena dello svelamento della vera identità di Achille è stata battezzata come “Sala di Achille a Sciro” ed è posizionata, nella vasta architettura della Domus Aurea, in prossimità della sala ottagonale, luogo esemplificativo delle ambizioni e del lusso dell’imperatore Nerone. L’esecuzione del dipinto fu commissionato, alla stregua di tutti gli altri, al noto pittore Fabullus alle cui maestranze sono attribuite anche le altre preziose  decorazioni  che accumunano alle raffinate figurine di stucco  una varietà di elementi decorativi realizzati con foglia d’oro e pigmenti rari come la fritta egizia e il cinabro, tutti testimoni di come il princeps Nerone intendeva comunicare ai suoi ospiti, inaugurando una nuova era dell’oro per la quale aveva fatto realizzare il progetto della Domus Aurea dagli architetti Celer e Severus. Questa sala, come affermato dalla Sovrintendente Alfonsina Russo,  venne scoperta solo nel XX secolo e non fece mai parte del percorso rinascimentale all’interno della Domus Aurea.

L’apertura al pubblico di questo sito archeologico avverrà in un tempo relativamente lungo per il  protrarsi dei lavori di restauro e manutenzione. Al momento l’accesso a questa preziosa testimonianza archeologica é consentito solo nei giorni di sabato e domenica dalle ore 9,00 alle 16,15, con uscita alle 17,30, con visite guidate su prenotazione obbligatoria  al sito web www.coopculture .it oppure telefonica al numero 06.39967700 nei giorni dal lunedi al venerdi dalle 9,00 alle 18,00 e sabato dalle 9,00 alle 14,00. Costo del biglietto €.14,00.

Lanfranco V/s Lanfranco – Due opere a confronto nella Galleria Spada

Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Giovanni Lanfranco occupa una posizione di rilievo fra i grandi artisti del Seicento, un secolo che ha visto attivi un gruppo di grandi interpreti quali Pietro da Cortona, Gianlorenzo Bernini e tutti i post caravaggeschi tanto da meritare il nuovo padiglione della Galleria degli Uffizi a Firenze, inaugurato alcuni giorni fa.

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Ben vengano, pertanto, studi, ricerche  e riflessioni come quella organizzata dalla Galleria Spada sul confronto diretto tra il dipinto esposto nella propria Galleria raffigurante il “Giovane col berretto piumato” e il quadro che presenta il “Ritorno del Figliol Prodigo”, un’opera già in collezione Giustiniani, recentemente riemersa dall’oblio  e presentata per la prima volta al pubblico. Significativo in proposito quanto affermato dalla Direttrice del Polo Museale del Lazio Edith Gabrielli nella prolusione inaugurativa, sotto l’austero sguardo di Gneo Pompeo Magno, “….il dipinto del Giovane con il berretto piumato conservato sin dal Seicento nella collezione Spada, è stato posto a confronto con la tela del Ritorno del Figliol Prodigo, opera di proprietà privata e riferita a Lanfranco già dagli anni Settanta del Novecento dal massimo conoscitore del pittore, lo storico dell’arte tedesco Erich Schleier che, partendo proprio dal ruolo assunto dall’opera conservata nella Galleria Spada,  ha potuto certificare il riconoscimento dell’altra messa a confronto in questa giornata di studio”. L’interessante intervento di Erich Schleier si è incentrato sull’illustrazione dei  due dipinti entro il percorso stilistico del cosiddetto momento “protobarocco” di Lanfranco, mentre Silvia Danesi Squarzina, la più autorevole specialista dell’antica collezione dei marchesi Giustiniani, ha ricostruito la storia del Figliol Prodigo all’interno di quella famosissima raccolta romana di primo Seicento. In entrambi gli interventi è emersa una nuova luce sul destino dei dipinti ex Giustiniani all’interno di altre prestigiose collezioni, come ad esempio, proprio nella stessa Galleria Spada nella splendida Sacra Famiglia con San Giovannino di Valentin de Boulogne, opera ugualmente proveniente “ab antiquo” dai Giustiniani e che si ammira oggi nella Sala dove i due dipinti di Lanfranco sono stati in mostra fino a pochi giorni fa.

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Questa giornata di studio che ha interessato da vicino gli addetti ai lavori per i quali è ampiamente giustificata anche la breve esposizione dei due dipinti, avvalendosi anche della pubblicazione degli atti, ha riproposto in primo piano una realtà museale troppo spesso trascurata dai turisti presenti nella nostra città. Infatti ha evidenziato con forza l’importanza della conoscenza sia del museo  con le sue collezioni  presenti a Palazzo Spada, sia per ammirare la sede espositiva dove è presente l’imponente Salone di Pompeo – per l’occasione della giornata di studio concesso dal Consiglio di Stato – che dovrebbe, invece, di diritto essere incluso nel circuito delle visite sia pure nei limiti degli impegni istituzionali demandati a questo importante organo dello Stato.

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In questa affascinante sala sono visibili le decorazioni illusionistiche realizzate nel 1635 da Agostino Mitelli e Michelangelo Colonna insieme alla visione di uno dei principali interventi decorativi della fase seicentesca del Palazzo, intervento dovuto alla committenza del cardinal Bernardino Spada, per il quale fu, tra l’altro, realizzata la celeberrima Colonnata prospettica di Francesco Borromini, conosciutissima in tutto il mondo per il suo illusionistico gioco prospettico.

 

Galleria Spada – Piazza Capodiferro, 13 Roma. Visitabile negli orari di apertura del museo tutti i giorni, martedì escluso, 8.30 – 19.30. La biglietteria chiude alle ore 19,00. Info. tel.06.6832409 – sito web: www.galleriaspada.beniculturali.it

Il Cane sarà il fedele compagno per tutto l’anno 2018. Festeggiato dalla comunità cinese romana con spettacoli e fuochi artificiali.

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Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Una favorevole occasione ha fatto coincidere nel calendario cinese l’inizio dell’anno 2018 con quello del Carnevale Romano. La cosa non è passata inosservata  all’Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia S.E. Li Ruiyu che, nel  salutare il nuovo anno, ha rilevato come questi non potesse iniziare in modo migliore con tanto di doppi auguri uniti insieme: Felice Capodanno e Buon Carnevale.

IMG_20180210_153001Il saluto di S.E. Li Ruiyu, Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia con le rappresentanti dello Stato italiano, On.le Dorina Bianchi, Sottosegretario di Stato al Ministero del Turismo e Beni Culturali e del Comune di Roma.

Questa fortunata circostanza non poteva che essere festeggiata con grande risalto  e così Piazza del Popolo a Roma ha accolto una spettacolare festa animata sia dall’Accademia dell’Opera Wuju dello Zhejiang, prestigiosa istituzione riconosciuta dal governo cinese  d’interesse nazionale e monumento culturale che dal Convitto Confucio dell’Università La Sapienza di Roma.

IMG_20180210_160947                                         Il saluto degli studenti del Convitto “Confucio” dell’Università La Sapienza di Roma

A due giovani studenti del Convitto Confucio è stato riservato l’incarico di fare da interpreti e presentare gli spettacoli in lingua cinese mentre ad una bella e simpatica presentatrice cinese è stato affidato l’incarico della presentazione in italiano. Simpatica la performance  alla quale hanno partecipato tutti gli  alunni del Convitto dando una bella prova di come un giovane occidentale si possa approcciare con buoni risultati nello studio di una lingua e una cultura ritenute difficili e distanti da quella propria acquisita fin dalla nascita. Aprirsi alla cultura senza barriere nazionali è una dote acquisita dai cinesi già negli insegnamenti di Confucio: “Se pensi in termini di anni, pianta il riso.  Se pensi in termini di decenni; pianta gli alberi.  Se pensi in termini di centinaia di anni, insegna alla gente”.  Di grande interesse, prevalentemente culturale, è stata l’occasione offerta ai romani e turisti dai cinesi attraverso gli spettacoli proposti dagli artisti dell’Accademia dell’Opera Wuju dello Zhejiang. Una bella occasione per entrare a contatto con il folklore e la raffinata tradizione artistica delle rappresentazioni  teatrali cinesi. Nello spettacolo folkloristico per eccellenza della regione del sud del Fiume Azzurro: il “Drago a nove giunture” abbiamo potuto assistere attraverso spettacolari  danze ricche di esibizioni acrobatiche al desiderio dei ballerini di voler esprimere e trasmettere al mondo intero attraverso il drago la loro gioia e felicità per l’avvento del nuovo anno. L’alternanza delle rappresentazioni tra folkloristiche e operistiche  inframmezzate  da esibizioni di musicanti, cantanti e narratori di poesie  é proseguita durante tutto il pomeriggio in diversi altri spettacoli fra i quali, molto apprezzato, uno ispirato all’opera Wuju su un tema del folklore cinese che ha riscosso un grande successo fra il pubblico: “Il vero ed il falso Re delle Scimmie”.

IMG_20180210_170440                                                                 La festa per il ritorno in patria del Re Sun Wukong 

Il Maligno Macaco dalle sei orecchie approfittando del ritorno in patria del vero Re delle Scimmie, Sun Wukong, cacciato per aver ucciso dei banditi, si autonomina Re delle Scimmie. L’inevitabile scontro fra Sun Wukong e il Maligno Macaco, terminerà senza un vincitore, malgrado la grande destrezza nelle arti marziali dimostrata da entrambi i combattenti. La morale vuole che ciascuna Scimmia sia il Re di se stessa, così come ciascun uomo è il Re di se stesso. Altrettanto apprezzata è stata l’esibizione eseguita con strumenti musicali della tradizione cinese della canzone napoletana “Santa Lucia” in un connubio ben riuscito tra il folklore cinese e la classicità musicale napoletana.

IMG_20180210_171624      Suonatori di styrumenti tradizionali cinesi dell’Opera Wuju dello Zhejiang intepretano la canzone napoletana “Santa Lucia”

In questa bella esecuzione possiamo individuare come tutte le culture abbiamo una comune radice capace di far convivere in armonia tutte le popolazioni. Un punto d’incontro in più è stato il bellissimo spettacolo pirotecnico che ha concluso la bella serata voluta per porgere ai romani gli auguri della comunità cinese di “Buon Anno 2018”.

Donne del Vino . In parlamento per diventare wine manager.

Testo e foto di Donatello Urbani

Le finalità che Le Donne del Vino si sono poste attraverso la programmazione  di corsi intensivi, ciascuno di sette ore, incentrati sulla comunicazione commerciale, rivolti alle proprie socie, sono quanto mai meritorie. Non per niente sono stati presentati nella sala stampa di Palazzo Montecitorio alla presenza del Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, On.le Luca Sani. “Offrire emozioni”, afferma Donatella Cinelli Colombini, Presidente dell’Associazione Donne del Vino, “è una delle doti proprie delle donne e queste prime master class, programmate in Veneto, Toscana e Puglia, oltre la valorizzazione di questa caratteristica si pongono l’obbiettivo  di valorizzare l’unicità di ciascun vino e di ogni cantina”. Questi corsi  hanno lo scopo sia  di motivare le socie ad acquisire una maggiore partecipazione nel mondo della commercializzazione del vino che avere un numero maggiore di donne nei consigli di amministrazione dei vari consorzi. Due diverse tecniche verranno impartite alle partecipanti per raggiungere questi obbiettivi; una sulla comunicazione indirizzata alle produttrici, ristoratrici, sommelier, enologhe, giornaliste, wine blogger, responsabili di marketing e comunicazione di aziende vinicole; l’altra invece è indirizzata alle gestrici di consorzi e a quante lavorano nelle cantine. L’invito a iscriversi è rivolto, in prima battuta, alle 770 socie delle Donne del Vino ed allargarsi, successiovamente, a tutto l’universo enologico femminile.

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Le classi avranno 25 persone al massimo per giornate full immersion, dalle 10-18 con una piccola pausa per un light lunch fruibile con un contributo di €.15,00. I docenti arrivano da WinePeople-WineMeridian una delle migliori agenzie italiane sulla formazione dei manager enologici. I docenti sono Lavinia Furlani, counselor filosofica e coach aziendale, esperta di comunicazione e di percorsi identitari e Andrea Pozzan, esperto di risorse umane e di percorsi di vendita. I corsi di comunicazione avranno il seguente svolgimento: 23 febbraio,  per il Nord Italia, nel Veneto presso le Cantine GIV Verona l’11 maggio, per il Centro Italia, in Toscana nella Tenuta Il Corno a San Casciano Val di Pesa (Firenze) e il 26 ottobre, per il Sud Italia in Puglia e verteranno  sugli insegnamenti di:

  • La comunicazione della propria azienda passa dalla creazione della propria identità: come essere riconoscibili?;
  • Il personal branding di una donna del vino: come costruire una immagine efficace• La vendita: come passare dal “fare il venditore all’essere un venditore”;
    • Costruire un percorso di riconoscibilità aziendale per affrontare il mercato in continuo cambiamento;
    • La comunicazione come strumento di vendita.

Alle partecipanti alle lezioni sui consorzi, che si svolgeranno con il seguente calendario: 27 aprile, per il Nord Italia nelle Cantine GIV Verona; il 22 giugno, per il Centro Italia, in Toscana, nella Tenuta Il Corno a San Casciano Val di Pesa (Firenze); il 30 novembre, per il Sud Italia in Puglia e saranno tenute da Fabio Piccoli, direttore responsabile di Wine Meridian, esperto di marketing del vino e di comunicazione inter azionale e da Stefano Campatelli, esperto di gestione e direttore di Consorzi di tutela. Gli insegnamenti che  verranno impartiti sono i seguenti:

  • Le normative nazionali e comunitarie per la produzione dei vini italiani
    • Il funzionamento dei Consorzi dei vini italiani
    • Le produzioni di vino e i mercati del vino in Italia e nel mondo
    • La valorizzazione e la protezione dei marchi collettivi dei vini italiani
    • Come costruire una identità territoriale e come comunicarla.

Il costo per le non associate è di 200 euro più iva, per le Donne del Vino è di 150 euro più iva. Il costo per la seconda persona della stessa azienda è di 100 euro più iva.

Informazioni e prenotazioni: www.ledonnedelvino.com–info@ledonnedelvino.com–tel.02.867577

Guida “Pasticceri & Pasticcerie 2018 “ del Gambero Rosso

Testo a Foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Il mondo dolce dei pasticceri e delle pasticcerie trova già per la settima volta la più esauriente presentazione nella guida del Gambero Rosso. In 351 pagine, per un importo di €.14,90, sono indicate, divise per regioni partendo dalla Valle d’Aosta fino alla Sicilia, le più dolci strade che i golosi d’Italia possono percorrere  nel corso dell’anno 2018.

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Scrive Laura Mantovano nel corso della presentazione della guida da lei diretta; “Non a caso nell’ultimo anno sono nati locali di gran classe pensati per valorizzare i prodotti e regalare la migliore accoglienza ai clienti. Tutto questo senza perdere di vista la sostanza e la bontà della proposta, compresi esperimenti sempre più interessanti nel campo della pasticceria salata. Cambiano le forme e le tecniche – monoporzioni, barattoli, vaso cottura, ecc. – e c’è massima attenzione al sapore, alla valorizzazione del territorio e alla riscoperta dei classici dando loro, complici tecnica e creatività, una nuova e intrigante veste”.

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Su queste premesse e nel rispetto di un preciso decalogo sui comportamenti da tenere nel corso dei sopralluoghi, gli ispettori del Gambero Rosso hanno assegnato ai migliori locali da riportare nella guida con una torta per quanti hanno riportato un punteggio da 75 a 79/100; due torte per il punteggio da 80 a 89/100 e tre torte da 90 a 100/100. Il miglior punteggio con 95/100 è stato assegnato alla Pasticceria Veneto di Igino Massari di Brescia, premiato nel corso di una simpatica cerimonia nella bella terrazza dell’Hotel Bernini Bristol di Roma, insieme al miglior pasticcere emergente: Marcello Rapisardi della Pasticceria & Dessert di Milano; con la migliore comunicazione digitale alla Pasticceria Marisa di S.Giorgio alle Pertiche (PD); per la miglior pasticceria salata alla Martesana di Milano e la novità dell’anno riconosciuta alla Cannavacciuolo Bakery di Novara.

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L’appendice finale è stata occupata dalla premiazione dei migliori 10 pastrychef che operano in alcuni grandi ristoranti italiani.