Donatello Urbani

Le domande che entrambe le associazioni si pongono hanno identica formulazione: “Chi ci governerà saprà affrontare le problematiche regionali e nazionali che affliggono il turismo?” Una risposta é  stata espressa nel corso di un conferenza/convegno convocata per far conoscere principalmente ai futuri governanti, ed in seconda battuta sia ai propri affiliati che alla stampa quanto atteso al fine di gestire al meglio questo importante comparto economico. L’occasione è stata buona per proporre alcuni provvedimenti che devono essere assunti per risolvere alcune difficoltà che, da tempo, affliggano gli operatori turistici sia nazionali che laziali.

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Riconoscere il turismo come un settore industriale strategico, ridefinire il sistema di competenze tra Stato e Regioni, puntare su investimenti e innovazione, sostenibilità, riduzione delle barriere burocratiche, accessibilità, digitalizzazione e formazione sono le principali proposte su cui si basa la visione per il futuro dell’industria turistica italiana. Il turismo è un settore economico fondamentale per l’Italia che negli ultimi anni ha vissuto  un trend di forte crescita. Nel 2017, secondo le recenti rilevazioni di Eurostat, l’Italia  si è posizionata terza in Europa con 424 milioni di notti  trascorse presso le strutture turistiche superando con il 5,4% il dato complessivo europeo pari al 5,1%. L’incidenza sul PIL si attesta sul 10% con più di 160 miliardi di euro di contributo. A fronte di questi numeri tuttavia il turismo non è ancora considerato un vero settore industriale, come negli altri Paesi competitor, che in quanto tale richiede una struttura di Governo dedicata, sia essa un Ministero con competenza diretta dotato di portafoglio o, in alternativa, una Direzione Generale del Ministero per lo Sviluppo Economico. Per poter competere a livello internazionale è, inoltre, urgente semplificare e ridefinire il sistema di competenze tra  Stato e Regioni  in modo da poter costituire una governance multilivello, con coordinamento centrale, efficiente ed efficace. La promozione del nostro Paese, e la visione di un’Italia nuovamente competitiva nel mercato del turismo, richiede necessariamente un modello di promozione unitario del brand Italia e dei suoi prodotti turistici. Per questo sono imprescindibili l’uniformità di trattamenti fiscali, dei costi sul lavoro con una seria campagna contro l’abusivismo nonchè rafforzare il ruolo strategico dell’ENIT per il quale viene suggerita una vera riforma strutturale in grado di garantirne efficienza e coordinamento con il settore privato nelle scelte strategiche. E’ giunto infatti il momento di fare scelte innovative puntando sulla digitalizzazione dell’offerta turistica perché solo investendo nello sviluppo delle competenze e degli strumenti di marketing digitale si può mantenere alto il livello di competitività. Per un settore come il turismo, in competizione globale, è fondamentale  la velocità di reazione da parte di tutti gli attori.

Per quanto attiene ai problemi che affliggono localmente il turismo è stata avvertita la necessità di nuove norme regionali ed inoltre è stata posta in rilievo l’emergenza  che affligge la città di Roma relativa alla mancanza di decoro, pulizia e problemi di viabilità. L’obiettivo che quanto dibattuto divenga quanto prima la base per future richieste d’interventi ai prossimi governanti per promuovere le politiche necessarie a sviluppare tutto il potenziale del settore del turismo, con una panoramica sulle leve fondamentali per lo sviluppo.