Donatello Urbani

Sono due le sede espositive che ospitano fino al 4 marzo 2018 questa interessante mostra che, nelle parole della Direttrice del Polo Museale del Lazio, Edith Gabrielli, dovrebbe rappresentare anche il suo “canto del cigno” in quanto il mandato scadrà nel prossimo anno. Le location coinvolte sono il piano nobile di Palazzo Venezia e le nuove Gallerie Sacconi al Vittoriano, aperte al pubblico per la prima volta ,recentemente restaurate e adattate al nuovo compito. Per l’occasione il visitatore può fruire di un biglietto unico valido per gli ingressi nelle due sedi, che consente, fra l’altro, anche di accedere alla spettacolare terrazza panoramica del Vittoriano, oltre  visitare i nuovi percorsi di Palazzo Venezia recentemente aperti alla fruibilità del pubblico nel rispetto di un particolare programma  che ha per obbiettivo principale la valorizzazione di queste due sedi quali luoghi di cultura. In proposito, come attestano le preferenze accordate dal grande pubblico, entrambi sono tornati  ad essere fra le prime destinazioni e percorsi culturali visitati tanto dai turisti che dai romani.

Sartorio                                                                                                             Giulio Aristide Sartorio: “Le vergini savie e le vergini stolte” – Particolare

La mostra presenta al pubblico – per la prima volta in modo organico – la raccolta vasta e sorprendente che i coniugi statunitensi George Washington Wurts ed Henrietta Tower misero insieme a cavallo fra XIX e XX secolo e donarono poi allo Stato italiano, per l’esattezza al museo di Palazzo Venezia, dove tuttora è conservata. L’intera donazione comprendeva oltre quattromila oggetti, tanti ne avevano collezionati i coniugi Wurts nel corso della lunga carriera diplomatica del marito trascorsa quasi interamente a Roma con una pausa, dal 1882 al 1892, in Russia presso la sede diplomatica statunitense di San Pietroburgo.  “Alla base della mostra”, spiega il curatore Emanuele Pellegrini, storico dell’arte e docente all’IMT – School for Advanced Studies di Lucca, “vi è comunque anche l’idea di restituire il contesto della raccolta Wurts, ovvero quella particolare forma di collezionismo che tra Ottocento e Novecento si legò così intimamente all’Italia, fino a concretizzarsi spesso nella donazione allo Stato di singole opere o di intere raccolte. La mostra illustra le dinamiche del collezionismo, soprattutto anglo-americano, e del mercato internazionale, sullo sfondo dei radicali cambiamenti vissuti in quegli anni dalla giovane nazione italiana e dalla sua nuova capitale, Roma”.

07                                             Michael Pacher ( o a la maniera de?): “San Michele Arcangelo” – 1480 ca (?). Legno. Museo Nazionale di Palazzo Venezia

Ai Wurts è dedicata la sezione allestita a Palazzo Venezia in sette diverse sezioni dove sono  esposte le opere più significative della raccolta, molte delle quali sono state portate fuori dai depositi, studiate e restaurate per l’occasione.

Nelle Gallerie Sacconi del Vittoriano invece è esposto un congruo numero di opere, provenienti da prestigiosi musei e collezioni private italiane ed estere che racconta un intero mondo fatto di aste, di mercanti e di mercato, nazionali e internazionali, oltre all’affermazione di un artigianato di qualità portavoce di una rilettura “in stile” dell’arte del passato.

“La mostra – afferma la direttrice del Polo Edith Gabrielli – si pone come un momento chiave nella strategia del Polo Museale del Lazio. Rigorosamente site-specific e contraddistinta da un rimarchevole impegno culturale che  sottolinea il rientro nel circuito del grande pubblico di Palazzo Venezia e del Vittoriano”. In particolare il Vittoriano abbina alla primaria destinazione di contenitore delle memorie risorgimentali quella anche museale con un messaggio artistico che supera e va oltre i valori nazionali.  La costruzione, iniziata nel 1885, venne  inaugurata nel 1911 in occasione dell’Esposizione che celebrava il cinquantenario dell’Unità d’Italia , divienendo per l’occasione  anche  l’emblema che caratterizza la città di Roma all’alba del Novecento.

Il catalogo, edito da Arte’m, ricco di tavole a colori e oltremodo esautivo nelle sue 520 pagine, viene proposto al costo di €.25,00 . In occasione dell’esposizione la Sala Regia di Palazzo Venezia ospiterà una rassegna sulla musica di quegli anni curata da Ernesto Assante.

 ROMA –Palazzo di  Venezia (Ingresso da Piazza Venezia) Martedì/Domenica 8.30 – 19.30 (chiuso il lunedì);

Gallerie Sacconi al Vittoriano Ingresso da Piazza Venezia e da Via del Teatro di Marcello (lato Aracoeli) Tutti i giorni 9.30 – 19.30

Modalità di visita: La mostra è allestita in due sedi, a Palazzo Venezia e nelle Gallerie Sacconi al Vittoriano. Durante la sua apertura al pubblico è istituito un biglietto unico, valido per un ingresso agli Ascensori panoramici del Vittoriano, alla Mostra Voglia d’Italia nelle Gallerie Sacconi al Vittoriano e a Palazzo Venezia (Mostra Voglia d’Italia e percorso museale). Costo del iglietto d’ingresso unico:

  • Intero € 10,00
  • Ridotto € 5,00
  • Gratuito: riservato alle categorie previste dalla legge e consultabili sulla pagina ufficiale del MiBACT beniculturali.it.

Inclusa nel biglietto d’ingresso la disponibilità di audioguida alla mostra sia a Palazzo Venezia che al Vittoriano. Ingresso gratuito la prima domenica di ogni mese. È disponibile un’audioguida gratuita della mostra sia a Palazzo Venezia che al Vittoriano. Info e prenotazioni www.gebart.it  tel.+39 06 32810  (dal lunedì al venerdì ore 9 – 18 e il sabato ore 9 – 13) www.mostravogliaditalia.it