Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Le tante vicende che hanno fatto la storia della città di Roma molto spesso sono legate a luoghi che li hanno visti fare da cornice, se non addirittura esserne protagonisti, accumulandosi spesso una a ridosso dell’altra in modo tale da formare delle vere e proprie stratificazioni così come avviene per il suolo.

CAM09883Roma: Chiesa di Santa Maria in Cappella: Lapide che ricorda l’editto di Papa Urbano II^  la costruzione e l’apertura al culto della chiesa.

La sponda sinistra del fiume Tevere quasi a ridosso del ponte Sulplicio, proprio quello che riporta alla memoria personaggi quali Porsenna e Muzio Scevola, può dire di avere tutte queste prerogative. Qui, infatti, nell’anno 1087 nelle vicinanze della ripa dove era il porto fluviale di Roma, fu costruita, per volere di papa Urbano II^, una chiesa, o meglio una cappella, con il preciso scopo di fornire il servizio religioso, ruolo non di secondo piano, ai crociati in partenza per la Terra Santa. Un lapide posta subito dopo la porta d’ingresso della cappella, ricorda questa consacrazione  che viene indicata come sorta nel luogo chiamato “ad pinea”,  forse per la presenza di una pigna.                                    CAM09879                                          Chiesa di Santa Maria in Cappella: Crocifisso in micromosaico opera di Francesco Borromini,

Nell’anno 1425, quando la chiesa era già conosciuta come Santa Maria in Cappella, dedica che conserva tutt’ora, su iniziativa della nobildonna Francesca Ponziani, figura di primo piano nella storia della città con il nome di Santa Francesca Romana, nella chiesa furono ospitati i malati di peste e proprio qui iniziarono i primi passi di quella che in futuro sarà la Fondazione Santa Francesca Romana. Il 9 marzo di ciascun anno, giorno della morte di Santa Francesca Romana, avvenuto nell’anno 1440- sia in questa cappella che nel convento di Tor de Specchi, dove si trova la casa madre della congregazione religiosa fondata dalla Santa, si svolgono delle partecipate cerimonie religiose nel ricordo di una pagina di storia di primaria importanza nella vita della città tanto che Francesca Ponziani, nata a Trastevere nel 1384, sarà per sempre Francesca Romana, santa e patrona, insieme ai Santi Pietro e Paolo, della città di Roma. Come per il 29 giugno, giorno di festa a Roma in ricordo dei Santi Pietro e Paolo, anche il giorno 9 marzo meriterebbe identico trattamento, anche perché nella tradizione popolare è considerato giorno di precetto e contrassegnato da eventi di grande interesse culturale. Fra i tanti festeggiamenti meritano un posto di primo piano la cerimonia in Santa Maria in Cappella e l’apertura al pubblico del convento di Tor de Specchi, evento eccezionale perché sede dell’Ordine di Clausura delle Oblate di Santa Francesca Romana.

AntoniazzoRomanoRoma: Convento delle Oblate di Santa Francesca Romana. Affresco di Antoniazzo Romano – Foto courtesy Enciclopedia Wikipedia

L’interno di questo convento fu affrescato da Antoniazzo Romano con episodi della vita della Santa e, cosa interessantissima, sotto ogni riquadro  affrescato una didascalia in volgare, raro esempio di scrittura in italiano, in ambiente religioso, presente a Roma, città del Papa, dove la lingua ufficiale, almeno sui documenti scritti, non poteva essere che in lingua latina.

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Abside della Chisa S:Maria in Cappella  –                                                                          Acquasantiera composta con materiali  di recupero.        

Le attività filantropiche della Fondazione Santa Francesca Romana furono riportate in vita nel 1859 con l’Ospitale Santa Francesca Romana per vecchi indigenti, dal Principe Filippo Andrea V^ Doria Pamphjli. I discendenti di questa nobile famiglia erano gli eredi di Donna Olimpia Maidalchini, originaria proprietaria in città del vasto territorio di Ripa Grande dove sorgeva, insieme  al giardino delle delizie, la sua magnifica residenza. Donna Olimpia Maidalchini era la Pimpaccia per i romani a causa dei suoi commerci a carattere speculativo e dell’agire privato alquanto disinvolto ritenuto disdicevole, specie per la cognata di Papa Innocenza X^. Negli anni successivi sono intervenute varie modifiche nella vita dell’Ospitale fino a quando, di recente, la Regione Lazio lo obbligò alla riduzione del numero degli assistiti, dagli oltre cento iniziale, ad un numero che non doveva superare i 40. Si sono così liberati  locali non più utilizzati dai ricoverati che, su iniziativa di un imprenditore alberghiero trasteverino, titolare della catena alberghiera Eitch,  sono stati trasformati in “Eitch Borgo Ripa”, un nuovo ostello nel cuore di Trastevere che con stile raffinato e prezzi contenuti é in grado di offrire ospitalità  ed esperienza di viaggio nell’atmosfera caratteristica di un quartiere della città dove la romanità si respira in ogni angolo. A questa ospitalità non potevano mancare i piatti della tradizione enogastronomica romana. Questo importante incarico è stato affidato a Luciano, uno dei più noti ristoratori di Trastevere che ha impiantato di sana pianta il Ristorante “Da Luciano a Borgo Ripa”, utilizzando sia il giardino, quello che ospitava nei primi anni del 1600 il giardino delle delizie di Donna Olimpia, che parte dei locali dell’ex Ospitale, tanto suggestivi quanto carichi di fascino sono quelli dell’ex lavatoio trasformati in sala ristorante.

Le parole conclusive della presentazione alla stampa che meglio rappresentano questa nuova forma di ospitalità nella nostra città, la offre Marco Scaffardi, della Eitch: “Al rientro, dopo una giornata di piacere o di lavoro, vi aspettiamo nel Borgo per degustare prelibatezze tipiche romane, sorseggiare uno dei tanti cocktail, creati da prestigiosi barman, serviti nei nostri corner elegantemente incastonati sotto gli archi del giardino. Inoltre Borgo Ripa offre per matrimoni, disponibile anche una cappella privata oltre la magnifica chiesa di Santa Maria in Cappella, eventi privati, meeting aziendali, seminari, con uno sguardo interessato anche al turismo di gruppo, un salone con una capacità fino a 250 persone, un giardino bellissimo e ampi locali appositamente attrezzati, il tutto all’insegna di raffinata ospitalità ed un’ampia scelta enogastronomica”.

Un angolo suggestivo quanto storicamente importante ritorna con Borgo Ripa in tutto il suo splendore nella vita culturale e turistica romana come un acquarello di Pinelli.

Roma – Chiesa di Santa Maria in Cappella – Via di Santa Maria in Cappella. Aperta al culto tutte le domeniche alle ore 9,00 celebrazione della S. Messa, nel pomeriggio recita del S. Rosario.

-Hostello “Borgo Ripa” – Lungotevere Ripa, n.3 . Sito web www.borgoripa.it – Per contatti con Marco Scaffardi, telefonare al n° 366.6454880 – e.mail: marco.scaffardi@borgoripa.it