Testo e foto di Donatello Urbani

Giovanni Antonio Canal (Venezia 1697 -1768) noto come Canaletto, viene ricordato nel duecentocinquantesimo anno dalla morte con una grande retrospettiva negli spazi espositivi del Museo di Roma Palazzo Braschi a Piazza Navona. La mostra espone ben 42 dipinti, inclusi alcuni celebri capolavori, 9 disegni e 16 libri e documenti d’archivio. Canaletto è uno dei più noti artisti del Settecento europeo. Con il suo genio pittorico ha rivoluzionato il genere della veduta ‒ ritenuto fino ad allora secondario ‒ mettendolo alla pari con la pittura di storia e di figura, anzi, innalzandolo a emblema degli ideali scientifici e artistici dell’Illuminismo, come scrivono i curatori.

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Il ritorno del Bucintoro nel giorno dell’Ascensione  – 1729                                  Riva degli Schiavoni verso ovest da San Biagio – 1734/35

Descrisse nelle sue opere gli ultimi anni della Serenissima vissuti da gran parte della popolazione, arti incluse, nel rimpianto, più che nel ricordo, di un glorioso passato. Inizia la sua carriera nell’atelier del padre Bernardo dipingendo i fondali per il teatro, da poco tempo riformato da Carlo Goldoni con l’abbandono della “commedia dell’arte”. Questa attività lo porterà anche a Roma chiamato dai Capranica per  realizzare gli addobbi del teatro omonimo. Il soggiorno romano segnerà una tappa importante nella sua carriera artistica spingendolo a compiere un passo successivo oltre il “capriccio architettonico”, tema principale delle sue vedute,  dipingendo scene di rovine architettoniche che la città eterna gli metteva in bella mostra.

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Basilica di Massenzio, S.Francesca Romana e il Colosseo – 1753/54                        Veduta del Campidoglio e della Cordonata – 1755

Dalla giovinezza tra Venezia e Roma come uomo di teatro e impetuoso pittore di rovine romane, sempre negli scritti dei curatori, al suo ritorno da Roma come stella nascente sulla scena delle vedute veneziane.  Prosegue poi arrivando al successo internazionale, con le commissioni degli ambasciatori stranieri per le ampie tele che rappresentano le feste della Serenissima in loro onore – in mostra si può ammirare il magnifico Bucintoro di ritorno al Molo il giorno dell’Ascensione del Museo Pushkin – e l’entusiasmo dei turisti inglesi del Grand Tour. Per loro le luminose vedute di Venezia, così ricche di dettagli architettonici e di vita quotidiana, rappresentano i più incantevoli souvenir del viaggio”.  I nove anni trascorsi a Londra non segnarono il successo sperato. La luce ed i colori della terra inglese sono molto diversi e alquanto lontani da quelli della laguna veneta, contrariamente a quanto era avvenuto a Roma. Qui a Londra deve pubblicare annunci sulla stampa per rispondere ad alcune voci denigratorie. In mostra, prezioso documento storico/artistico di questo soggiorno, sono le due parti di un’unica, ampia tela, raffigurante Chelsea da Battersea Reach, tagliata prima del 1802 e riunita in questa mostra per la prima volta.

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Le due parti dell’unica tela in origine raffiguranti Chelsea, la Rotonda e Casa Ranelagh viste dal Tamigi – 1751 –

La parte sinistra proviene da Blickling Hall, National Trust, Regno Unito, quella destra dal Museo Nacional De Bellas Artes de la Habana, concessa eccezionalmente in prestito dal governo cubano. Il percorso espositivo é concepito come un vero e proprio dossier sulla personalità e la creatività di Canaletto, si snoda attraverso otto sezioni che raccontano, come scrivono i curatori, “ il suo rapporto con il teatro, il capriccio archeologico ispirato alle rovine dell’antica Roma, i primi successi a Venezia, gli anni d’oro, il rapporto con i suoi collaboratori e l’atelier e la presenza del nipote Bernardo Bellotto (con alcuni precisi confronti tra le versioni del maestro e dell’allievo della stessa veduta), le vedute di Roma e dell’Inghilterra, gli ultimi fuochi d’artificio al ritorno a Venezia. Completano il percorso espositivo alcuni documenti dell’Archivio di Stato di Venezia. La scelta è intesa a illustrare la genesi delle creazioni dell’artista, svelando il lavoro “dietro le quinte”, la sua capacità di catturare la realtà e di trasformarla con la fantasia, facendo così dissolvere l’immagine stereotipata di “Canaletto fotografo”.  Tornato a Venezia, viene eletto accademico delle Belle Arti con difficoltà. Infine, come accade a molti geni, la morte lo coglie in povertà.

Catalogo Silvana editore pagine 255 costo in mostra €.29,00

Museo di Roma a Palazzo Braschi Piazza Navona, 2; Piazza San Pantaleo, 10 fino al 19 agosto 2018 con orari dal martedì alla domenica dalle ore 10 – 19, chiuso  lunedì, 1 maggio Biglietti Biglietto “solo mostra”: intero € 11; ridotto € 9; Speciale Scuola € 4 ad alunno (ingresso gratuito ad un docente accompagnatore ogni 10 alunni); Speciale Famiglia: € 22 (2 adulti più figli al di sotto dei 18 anni) Biglietto integrato Museo di Roma + Mostra (per non residenti a Roma): intero € 17; ridotto: € 13 Biglietto integrato Museo di Roma + Mostra (per residenti a Roma): intero € 16; ridotto € 12 Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente, natale di Roma 21 aprile e nei giorni festivi. Info Tel. 060608 (dalle 9.00 alle 19.00) www.museodiroma.it; www.museiincomune.it – #CanalettoRoma.