Testo e foto Donatello Urbani
Una famiglia nella vita personale – Una coppia in quella artistica accumunata da un profondo senso artistico tutto incentrato in un’arte capace di suscitare sentimenti profondi quali l’amore. Noti per molti anni come Antonietta Raphaël, (Lituania 1895/Roma1975) moglie di Mario Mafai (Roma 1902/1965), da un decennio, a seguito di più approfonditi studi, c’è nuovo indizio: Mario Mafai, marito di Antonietta Raphaël.
Mario Mafai: “Ritratto di Antonietta nello studio di scultura” – 1934 – Collezione eredi Simona Mafai
La mostra voluta a cinquant’anni dalla scomparsa di Antonietta Raphaël e a sessanta da quella di Mario Mafai, propone una nuova riflessione sui due artisti considerati tra i protagonisti delle vicende artistiche del Novecento, espone oltre 100 opere, di cui alcune inedite e altre raramente esposte, tra dipinti, sculture e disegni, provenienti da importanti istituzioni italiane e collezioni private.
Antonietta Raphaël: “Mario Mafai”
Da comunicato stampa: “Dai tardi anni Venti, caratterizzati dall’intensità espressiva culminata nel sodalizio definito da Roberto Longhi la “Scuola di via Cavour”, Mario e Antonietta seguono percorsi paralleli ma spesso anche divergenti, fortemente condizionati dalla realtà storica. Mario viene presto considerato un maestro indiscusso, un punto di riferimento per l’ambiente artistico romano, mantenendo il suo prestigio anche negli anni faticosi del dopoguerra. Serie pittoriche come i Fiori secchi, le Demolizioni, le Fantasie rappresentano fin dalla loro prima apparizione il volto più autentico e antiretorico della cultura italiana.
Mario Mafai: “Fantasia – (Corteo)” – 1942
Ben diversa la sorte di Antonietta, lituana di origini ebraiche, esposta a pregiudizi di genere, costretta ad allontanarsi da Roma negli anni delle leggi razziali e della guerra, vivrà lunghi periodi di ricerca solitaria. La scoperta del suo talento avverrà solo a partire dagli anni Cinquanta con riconoscimenti via via più ampi rispetto al suo ruolo nella definizione di una linea antinovecentesca, della sua originale opera scultorea e dell’ultima accesa e felice stagione pittorica negli anni Sessanta. La mostra racconta una vicenda insieme artistica, intellettuale e sentimentale, basata sulle differenze ma anche su una trama sottile di scambi, idee e passioni comuni, in grado di trasformare in poesia ogni evento della realtà vissuta.
Mario Mafai: “Mercato” – 1956 – Collezione Lia De Giacomo (Courtesy Studio d’arte Campaiola – Roma)
Le sezioni della mostra: La prima sezione, La “Scuola di via Cavour”, ha carattere “storico” e inquadra i primi anni, decisivi, dell’incontro di Mario, Antonietta e Scipione (Gino Bonichi), il cambio di passo determinato in gran parte dall’azione di stimolo culturale e pittorico svolto dalla Raphaël, i primi successi. Accanto a quelle di Mafai e Raphaël sono esposte anche due opere di Scipione. La sala delle vedute al piano terra accoglie sculture di Antonietta, compresi alcuni inediti di recente ritrovamento, evidenziando il nodo tematico offerto dal rapporto tra femminile, maternità/creazione e fuga, con incursioni nel mito. Tra le opere in mostra anche l’Angoscia n.2 (1936-1963) – qui esposta per la prima volta – risultato della laboriosa traduzione in pietra porfirica di un gesso del 1936.
Antonietta Raphaël: “Angoscia n.2″ – 1936/1963 –
Ancora al piano terra, la sezione Intermezzo musicale presenta alcune opere a testimonianza della passione condivisa da Antonietta e Mario per la musica, che ritorna in varie opere, come ad esempio, i dipinti Natura morta con chitarra (1928) e La lezione di piano (1934).
Antonietta Raphaël: “Miriam con la chitarra” – 1929 – Olio su tela applicata su tavola – Collezione privata
A seguire, la sezione Una silenziosa sfida mette l’accento sul confronto tra Mafai e Raphaël e su come i due, pur condividendo alcuni temi – disegni, ritratti e autoritratti, nudi e nature morte seguissero poi strade volutamente divergenti, risolvendo gli stessi temi con soluzioni formali distanti. Tra i ritratti anche l’inedito Ritratto di Simona, dipinto da Mario nel 1932 e qui esposto per la prima volta. All’interno della stessa sezione, un video propone interviste e documentari sui due artisti.
Mario Mafai: “Nudo” – 1940
La sala centrale del primo piano è dedicata a Mario Mafai. Filo conduttore, la “metamorfosi”, concetto esemplificato nello slittamento dal figurativo all’astratto attraverso alcuni tra i principali passaggi stilistici della maturità, dalla fase “tonale”, piena di incanto e malinconia, dei primi anni Trenta, alla vena espressionista delle Fantasie, al momento realista dei Mercati del Dopoguerra, fino alle ricerche astratte e informali degli ultimi anni.
Mario Mafai: “Civiltà delle macchine (Condanna)” – 1960 – Olio e corde su tavola – Collezione eredi Miriam Mafai
Il percorso espositivo prosegue con la sezione Antonietta Raphaël. Un viaggio nell’identità e oltre riservata a sculture e dipinti di Antonietta che veicolano la complessa identità dell’artista alla cui formazione contribuirono molti fattori culturali, in particolare la cultura ebraica, una esistenza “nomade”, i viaggi in Sicilia, Spagna e Cina.
Antonietta Raphaël:”Yom Kippur sulla Sinagoga” – 1932 – Olio su tela – Collezione Giuseppe Iannacone
Infine, nell’ultima saletta, a chiudere l’itinerario aperto dal grande Ritratto di Antonietta nello studio di scultura (1934) di Mafai, un solo quadro di Raphaël, Mario nello studio (Omaggio a Mafai) del 1966, racchiude tutta l’energia di una vita passata a sfidarsi e amarsi. Nello stesso spazio, una selezione di lettere autografe – frutto di una ricerca a cura di Sara Scalia, nipote degli artisti – e materiali fotografici restituiscono la vicenda umana e artistica di Mafai e Raphaël”.
Roma – Villa Torlonia – Casino dei Principi – Via Nomentana, n.70, fino al 2 novembre 2025 con orario 9 – 18 dal martedi alla domenica. Biglietti d’ingresso intero residenti a Roma €.5,00 ridotto €.4,00 – non residenti a Roma intero €.8,00 ridotto €.5,00. Possibilità di altre riduzioni, abbinamenti ad altre iniziative ed agevolazioni varie info www.museiincomuneroma.it – www.sovrintendenzaroma. www.museivillatorlonia.it – -tel.060608 tutti i giorni ore 9,00/19.00