Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e  Donatello Urbani

Questa prima edizione del Mercato Mediterraneo non si é limitata alla sola esposizione di prodotti agroalimentari, bensì é stata, come hanno rilevato gli organizzatori, un vero “ grande mercato alimentare, luogo d’incontro e discussione su cui hanno trovato una convergenza culture e civiltà differenti legate all’alimentazione. Food corner, showcooking e itinerari del gusto, ma soprattutto storie e linguaggi millenari, arte cultura e musica, nuovi scenari e contaminazioni presenti nel l mangiare mediterraneo si sono incontrate e dibattute nel fitto programma d’incontri, percorsi tematici didattici,  laboratori, workshop, tutti gratuiti, previa prenotazione, sui temi più caldi legati al food in un’ottica mediterranea”. L’intero evento ha trovato ospitalità in 2 saloni della Fiera di Roma con cinque macro aree espositive.

dav                                           Il cous-cous preparato secondo la tradizione culinaria marocchina dalla Signora Hnia Ouardi

La più vasta di queste é stata riservata alla Civiltà del Grano  al cui interno sono state tracciate diverse vie fra le quali quella del Cous Cous. Questa forma di grano antichissima é stato presentato insieme a tutti gli ingredienti per realizzarla secondo le tradizioni culinarie di vari paesi, quali il Marocco, Algeria, Tunisia oppure il nostro Trapanese. Un’interessante prova pratica si è svolta nell’area show coking su come si realizza, secondo la miglior tradizione culinaria marocchina, un buon piatto di cous cous a cura di Bouchra Elwali in collaborazione con Hnia Ouardi.Altra via importante é stata quella della Pizza attraverso una storia di acqua, farina, sale, olio di oliva extravergine e pomodoro che, per la sua importanza, arriva ad essere un’identità della cultura di un popolo come giustamente gli ha riconosciuto l’UNESCO. Da non trascurare anche i laboratori dedicati alla realizzazione e cottura di pane e pizza, curati da CNA e Rossopomodoro.

IMG_20171123_155452Angolo dello stand “Graziella” dove, in una cucina antica ricostruita, venivano preparati gustosi assaggi di maccheroni al pomodoro.

Complementare a questa area il bellissimo stand della “Graziella” – Industria conserve alimentari di San Valentino Torio (SA) – www.graziella.com numero verde 800529783 – dove facevano bella mostra di sè, insieme alla famosa conserva di pomodoro, una nutrita serie di conserve ed ingredienti necessari a una buona cucina rispettosa della nostra tradizione culinaria. In proposito ciascun visitatore ha ricevuto in omaggio il “Quaderno di Graziella”: un prezioso ricettario dove le confezioni dei vari prodotti dal doppio concentrato ai peperoni, passando per i filetti, la passata, la polpa, i pelati di pomodoro fino ai piselli, fagioli, lenticchie e tutti i legumi, trovano dettagliatamente descritto il loro miglior utilizzo in modo da rendere al massimo nella cottura ed offrire anche il giusto sapore. Interessante l’opportunità offerta ai consumatori per richiedere la consegna diretta di prodotti con marchio Graziella alla propria abitazione con un notevole abbattimento dei costi.

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Alla “Civiltà del mare” è dedicata la seconda grande area che a sua volta ha accolto un percorso trasversale che partendo dai Sali marini integrali prodotti nelle nostre saline arriva ai salgemma dei giacimenti rocciosi fino a quelli utilizzati nella trasformazione e conservazione dei prodotti del mare, della terra, per la cura del corpo, giunge ai profili delle barche, i venti, le stelle, l’orientamento, i mestieri di pesca e tutte quelle tradizione gastronomiche che hanno rappresentato, durante i secoli, un carattere distintivo della cultura e della storia del bacino mediterraneo.

IMG_20171123_163742Il piatto di “sgombro ai sapori selvaggi” nella sua completezza realizzato dallo chef Valerio Volpi. In primo piano anche una bottiglietta contenente estratto di salvia, indispensabile aroma per la completezza dal gusto.

Importanti nell’area show coking, anche in questo caso, le varie dimostrazioni  pratiche per il miglior utilizzo del pesce dalla sfilettatura alla cottura vera e propria. Cosi il giovane chef Valerio Volpi dell’Osteria dell’Orologio di Fiumicino si è cimentato, di fronte ad un attento pubblico, nel presentare  la preparazione e relativa cottura dello “Sgombro ai sapori selvaggi”. Prova non facile tenuto conto che questo tipo di pesce, un po’ come tutto il pesce azzurro, troppo spesso è bistrattato proprio per le difficoltà insite nella cottura che, se realizzata superficialmente, non offre buoni risultati. In questa occasione il risultato finale è stato ottimo e la carne ha offerto una morbidezza unica ed impensabile per questa specie di pesce. La preparazione non è poi tanto facile, forse è consigliabile sperimentarla prima con una visita all’Osteria a Fiumicino dove oltre lo sgombro è possibile ampliare l’incontro ad altre specie locali che giornalmente vengono scelte fra quelle giornalmente pescate  e offerte in vendita nel vicino porto dai pescatori. (Osteria dell’Orologio – Via Della Torre Clementina, 114 tel. 06.6505251 – e.mail: gerardafine@gmail.com – consigliabile la prenotazione)

Extravergine è la terza grande area dedicata all’olio in tutte le sue sfumature e declinazioni dei suoi nutrimenti essenziali. Questo ingrediente simbolo della dieta mediterranea é stato il file rouge della via Etnobotanica dove si raccontano le piante e le erbe di un territorio che trovano nella biodiversità il loro punto di forza. Interessanti sono stati gli sguardi riservati alle erbe spontanee, radici e fiori per realizzare liquori, sciroppi e decotti. Uno spazio importante è stato riservato al miele in mostra con tutti i suoi profumi, colori e aromi. “Il nostro punto di forza” fa osservare Paolo Rinelli dell’apicoltura Fiorentini Maria di Fiumicino (RM) tel. 328.7034781 – www.apiculturafiorentinimaria.it – e.mail apissima@inwind.it – “sono la melata, il miele allo zenzero e un preparato di miele e nocciola che ha incontrato un notevole successo fra i giovanissimi”.

In tutt’altra direzione s’indirizza la quarta area espositiva  “Metterci la faccia” riservata ai convegni, incontri con stakeholders, personaggi ed interlocutori che rappresentano la politica, l’attualità e la cultura pronti a dibattere i temi che riguardano il Mar Mediterraneo in tutti i suoi aspetti. Erudite “Lectio magistralis” quali quella sui Fenici del Prof. Michael Sommers dell’Università di Liverpool si sono alternati a semplici conferenze o dialoghi tra gli ambasciatori dei paesi mediterranei, curati dalla Fondazione Craxi, su temi vari quali quello di “Come si sta comunicando il mondo del cibo” che sarà al centro del  prossimo Festival Internazionale del Giornalismo Alimentare.

Le “Contaminazioni” in tutti i loro aspetti sono gli argomenti affrontati nella quinta ed ultima area, dove ad iniziare da alcuni itinerari tematici, come la via delle spezie o del cous-cous, messo in evidenza come le contaminazioni hanno portato benessere, gusto ed armonia.

Interessante é stato, infine, il ricco programma di laboratori incentrati tutti su la sana alimentazione quali la “Raccolta di erbe spontanee”  oppure “Come sfilettare un pesce” per ottimizzare al meglio le potenzialità delle carni.

Fiera Roma – Ingresso Est – Via Portuense, 1645