Testo di Giorgia Lattanzi – Foto courtesy Wikipedia – Enciclopedia web

Lo scorso venerdì 28 luglio si è tenuta la cerimonia d’inaugurazione e riapertura al pubblico del Teatro Marittimo; presenti il Sottosegretario di Stato del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali  e del Turismo On. Ilaria Borletti Buitoni, Andrea Bruciati Direttore Istituto Villa Adriana  e Villa D’Este, Alfonsina Russo, Soprintendente per l’Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale.

I restauri, iniziati nel 2014 sono terminati nel 2016, eseguiti su finanziamento del CIPE, per un valore di 1.200.000 euro, hanno risolto i problemi statici degli edifici e ripulito le intere strutture dai segni del tempo, dalle spoliazioni e dal degrado, in particolare nel Teatro Marittimo e nella Sala dei Filosofi.

Canopus_vanaf_serapium                                            Tivoli: Villa Adriana: “Il canopo”. Uno degli angoli di maggior fascino dell’intero complesso

Restituire a Villa Adriana due luoghi così preziosi permette di reintegrare la lettura complessiva di questo luogo considerato una delle più belle ville archeologiche del mondo. Si getta così una  nuova luce sugli intenti dell’Istituto di Villa Adriana e Villa D’Este che in occasione del biennio dedicato ad Adriano intende proseguire l’ampliamento delle zone aperte al pubblico.

Il Teatro Marittimo é definito “VILLA nella VILLA” da Andrea Bruciati, luogo che meglio riflette la figura intellettuale dell’Imperatore, personalità amante della meditazione, della conoscenza, così attento a mantenere viva la cultura greca,  di cui ne praticava i rituali. Il carattere di Adriano viene così descritto dagli storici: “Egli fu insieme austero e faceto, serio e giocoso, temporeggiatore e affrettato, avaro e liberale, simulatore e aperto, crudele e elementare e sempre vario in tutto”. (S.H.A. HADR – 14.11).  Proprio in questi luoghi può essere definito il suo pensiero urbanista,  che traduce  in architettura gli aspetti del suo intelletto e della sua politica.

Il monumento è datato al 118-125 d.C.  da una testimonianza trovata impressa sui mattoni utilizzati nelle costruzioni murarie. Qui l’Imperatore Adriano aveva la sua Domus, è qui che si ritirava. Il Teatro Marittimo concepito come luogo di snodo, dal quale era possibile accedere alle diverse zone della villa e fungere da ritiro privato dell’Imperatore, è  formato da un ambulacro coperto con volte a botte, parzialmente ricostruito con un diametro complessivo di m 43. Da un lato è costituito dalla parete perimetrale e dall’altro da uno splendido colonnato con capitelli del periodo ionico in marmo cipollino,(solo in parte originali), lo stesso marmo utilizzato per la scultura del coccodrillo che si trova nel canopo. Le colonne affacciano sul canale profondo m 1,5 ed attraversabile da ponti di legno azionati dall’interno. Oltre il canale si trovava l’isola, una villa in miniatura dotata di tutti gli ambienti che caratterizzavano le abitudini del tempo. Terme, camere residenziali e corte interna. I rivestimenti erano unicamente marmorei, lo testimoniano i solchi rimasti sui pavimenti all’interno dell’isola.

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Una delle pietre utilizzate fu il Bekhen, molto simile al basalto, di colore grigio scuro, di provenienza egizia, utilizzata anche in scultura nella ritrattistica. Dopo il periodo di Adriano non ci sono più testimonianze del suo utilizzo. Anche il Verde Antico, che venne introdotto a Roma proprio durante il regno di Adriano proveniva dalla Tessaglia, regione greca, la cui provenienza era testimoniata da iscrizioni  rupestri sui blocchi. Proprio ad Adriano si deve la risistemazione della rete viaria che permetteva il trasporto dei marmi dalle cave dell’Asia Minore e della Grecia al porto da cui partivano le navi statuarie dirette a Roma.

Ligorio, architetto della vicina Villa D’Este, fu il primo a scoprire  questo luogo e lo denominò Teatro Marittimo proprio per la presenza dell’acqua nel canale e dei bassorilievi degli architravi raffiguranti  animali marini. L’acqua è un elemento importante, vicino scorre l’Aniene ed  è uno dei motivi per cui  Adriano scelse di edificare qui la sua Villa. La suggestione suscitata da questi luoghi, arriverà ad influenzare gli stili  delle architetture barocche e  delle Ville Venete.

Gli interventi di restauro si sono concentrati sulle pareti perimetrali e la difficoltà iniziale è stata quella dell’innalzamento dei ponteggi che non potevano poggiare sulle pareti per non comprometterne la stabilita in quanto strutture autoportanti.

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La sommità delle pareti era molto danneggiata e garantirne la conservazione  e il loro consolidamento è uno degli obbiettivi raggiunti. Inoltre sono state reintegrate le trame murarie mediante la pulizia

e l’ inserimento di elementi in tufo o di mattoni a cortina. In alcuni punti sono state utilizzate barre d’acciaio per ancorare le pareti là dove erano più sottili.

Una delle porte situate lungo l’anello centrale dava l’accesso all’adiacente Sala dei Filosofi a alla biblioteca di Adriano.

La vasta aula rettangolare absidata (m17x14, alt.  13) si presenta come una vera basilica con copertura a capriate.

Il materiale utilizzato per la costruzione è il tufo visibile nell’opus reticulatum delle pareti. Le cave di tufo erano all’interno della Villa a differenza di quelle di travertino che invece si trovavano fuori.  L’ambiente è caratterizzato dalle sette nicchie inserite negli absidi che contenevano i volumina, rotoli dove era possibile leggere i testi scritti sia in latino che in greco. Anche in questo stupendo ambiente i lavori di restauro si sono concentrati sul consolidamento delle pareti mediante iniezioni di resine e bande metalliche.

Tutto questo contribuisce ad aggiungere fascino ed attrazione ad un luogo dove ancora é possibile  avvertire le intenzioni che a suo tempo ispirarono Adriano: “Qui si governa l’intero mondo conosciuto”.

 

Tivoli (RM) – Largo Marguerite Yourcenar 1, Tivoli (RM) – Area Archeologica di Villa Adriana è aperta tutti i giorni dalle ore: 9.00-17.00 dal 2 gennaio al 31 gennaio- 9.00-18.00 dal 1 febbraio al 29 febbraio – 9.00–18.30 mese di marzo  – 9.00–19.00 dall’ultima domenica di marzo al 30 aprile – 9.00–19.30 dal 1 maggio al 31 agosto – 9.00–19.00 dal 1 settembre al 30 settembre – 9.00–18.30 mese di ottobre  – 9.00-17.00 dall’ultima domenica di ottobre al 31 dicembre. La biglietteria chiude un’ora e mezza prima. Costo del biglietto d’ingresso €. 8 intero – €.4,00 ridotto. Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese