Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Nell’arco di pochi decenni il quartiere “Ostiense” di Roma, conosciuto per la presenza del mercato generale all’ingrosso di generi alimentari, del porto fluviale, del mattatoio comunale e di alcuni insediamenti industriali, ha cambiato radicalmente le proprie connotazioni ed è divenuto un insediamento culturale di grande eccellenza ospitando la Terza Università cittadina intorno alla quale ruotano una moltitudine d’iniziative culturali, determinante il dinamismo di un giovane Presidente di Municipio, nonché una infinità di attività artigianali, offerte commerciali e ospitalità turistica sorte tutte sulle ceneri delle precedenti destinazioni.

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Nell’area che fin dai primi anni del secolo scorso accoglieva lo stabilimento industriale Sonnino per la lavorazione della lana grezza, principali fornitori i pastori sardi e scozzesi, in particolare in quel settore dove era la lavanderia, è sorto, per iniziativa di una star up, uno spazio con specifica destinazione sociale e culturale senza trascurare anche l’aspetto turistico. La denominazione rimanda proprio alla precedente destinazione “Officine Fluviali”:  un opificio dove l’acqua attinta dal fiume era determinante per la lavorazione. Gli spazi ceduti in locazione alla Coop.Pingo dal proprietario, gli eredi Sonnino, in parte sono utilizzati coworking da varie società e star up di creativi in vari settori e in parte sono utilizzati dalla cooperativa stessa Pingo  nello svolgimento di un ricco calendario di eventi che vanno da insolite cene al buio per esperienze plurisensoriali, fino a varie attività rivolte all’infanzia oppure all’accoglienza di esposizione temporanee di arte.

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Anche queste iniziative presentateci da Maria Teresa Diodati e Federico d’Orazio, rispettivamente  Presidente e Vice Presidente di Pingo, sono in coworking  con altre star-up sotto un’unica stella battezzata per l’occasione: “Industrie Fluviali – Ecosistema Cultura”. Altra caratteristica comune a tutti è la presenza predominante di donne e  persone con ridotte capacità, spesso confinati ai margini della nostra società con la qualifica di down. Così il lavatoio della lana grezza dove hanno lavorato per un secolo circa 100 lavoratori è divenuto un centro di aggregazione sociale, parte integrante di quella politica di riqualificazione del territorio, come ha tenuto a precisare il Presidente dell’ VIII Municipio.

La foto in testa all’articolo presenta una delle due terrazze dove, in epoca recente, è stato girato il film “Le fate ignorante” per la regia di Ferzan Ozpetek, sono, oggi, a disposizione per feste, conferenze e attività sociali sia di privati che d’istituzioni pubbliche.

Roma – Via del Porto Fluviale, 35 dal 25 ottobre 2019. Informazioni sulle attività inserite nel ricco programma consultare il sito www.industriefluviali.it