Testo ne foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

La rassegna allestita nella affascinante sede ternana della Fondazione Carit – Cassa di Risparmio di Terni e Narni –, per l’occasione magistralmente restaurata, nella parole del curatore Prof. Bruno Corà: “….propone una riflessione sulle esperienze artistiche di maggiore incisività avvenute in Italia dall’immediato dopoguerra del secondo conflitto mondiale fino all’avvento della cosiddetta condizione postmoderna, dell’era informatica e dell’avvio della globalizzazione, in un’attenta ricognizione di compagini artistiche aderenti a movimenti o indirizzi estetici condivisi”.

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Afro: “La comare” – 1950                                                                                             Lucio Fontana: “Concetto spaziale” – 1958

In questa ottica il percorso espositivo vuole dar conto delle produzioni pittoriche e plastiche di rilievo che nella seconda metà del Novecento si sono imposte a livello nazionale e internazionale, indicando al contempo le aperture sulle culture visive di altri paesi.  Opere importanti di artisti quali Fontana, Burri, Capogrossi, Afro, Cagli, Colla, Dorazio, Accardi, Rotella, Lo Savio, Uncini, Schifano, Manzoni, Castellani, Agnetti, attivi negli anni Sessanta-Settanta, ma anche di Kounellis, Merz, Fabro, Boetti, anch’essi presenti negli stessi anni insieme ad artisti come Spagnulo, Gastini, Carrino, De Dominicis, Alfano e numerosi altri, sono fedeli testimoni delle tendenze artistiche presenti in Italia fino al ritorno alla pittura degli anni Ottanta.

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Enrico Baj: “Generale con il suo aiutante di campo” –  1959                                                          Franco Angeli: “Senza titolo” – 1960

Ognuno di tali artisti ha espresso la propria ‘logica’ ideativa e formativa dell’opera sottolineando fortemente la propria individualità, aspetto saliente nell’arte contemporanea e ancor più di quella maturata dal dopoguerra in Italia.  La mostra anche non presumendo di poter rispecchiare totalmente il complesso tessuto artistico generatosi nel nostro Paese nel corso di oltre mezzo secolo procede in modo esemplare esponendo per lo più singoli pronunciamenti linguistici distintivi di altrettante poetiche.

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Mimmo Rotella: “Il cavaliere rosso” – 1963                                                                                         Mario Merz: “Senza titolo” – 1981

La mostra Immaginaria, Come scrive il curatore “…è dunque rivolta simultaneamente tanto al riscontro ‘storico’ di singole esperienze, definitivamente compiute, quanto a voler cogliere gli elementi distintivi di ogni singola logica pittorica e plastica manifestatasi”. Una mostra assolutamente da non perdere per l’importanza e culturale che riveste in tutte le sue sfacciettature.
Sussidi e apparati di carattere storico critico che accompagnano i visitatori lungo tutto il percorso artistico sono presenti nel prezioso catalogo edito per l’occasione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, il cui costo – €.20,00 – sarà interamente devoluto all’Associazione Società San Vincenzo dé Paoli – Consiglio Centrale di Terni per l’Emporio dei Bambini.

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Hidetoshi Nagasawa: “Visione di Ezrchiele” – 1990         Nuvolo (Giorgio Ascani). “Senza titolo (Genesi) – 1992

Per molti, come afferma il Presidente della suddetta Fondazione Prof. Luigi Carlini:”….sarà anche l’occasione per scoprire il contenitore dell’esposizione, il prezioso palazzo Montani Leoni, nel cuore di Terni. Il palazzo, com’è testimoniato dall’iscrizione sul portale d’ingresso sul retro, risale al 1584. Nella seconda metà dell’Ottocento, a seguito di un intervento urbanistico che portò alla apertura della Strada Nuova, l’edificio subì un profondo riassestamento. L’attuale aspetto, con la bella facciata, opera dell’architetto Benedetto Faustini, è frutto di quell’intervento che coinvolse anche diverse sale del piano nobile, decorate prevalentemente tra il 1887 e il 1913, pur preservando dipinti risalenti al primo impianto del palazzo”.

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Collezione CARIT: Francesco Guardi: “Veduta veneziana”                    Nicolò di Liberatore, detto l’Alunno:”Annunciazione della Vergine”

L’interesse culturale insito nella visita di questa rassegna trova anche un’ulteriore opportunità nella visita, da richiedere alla suddetta Fondazione, alla collezione permanente di opere d’arte di proprietà della Fondazione Carit, anch’essa allestita nelle prestigiose sale del piano superiore del Palazzo Montani Leoni.

Terni – Palazzo Montani Leoni – Corso C. Tacito, n.49 fino al 1 marzo 2020 nei giorni di Venerdi, Sabato e Domenica dalle ore 10,00 alle 18,00 con ingresso GRATUITO.