Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani

“Quando ero un bambino avrei voluto salire in punta di piedi su un albero e mettermi dietro una foglia, con la certezza di non essere visto dagli altri, per guardare il mondo da quel mio nascondiglio segreto”.

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                                                                                                   Lucio Dalla con la madre e il padre

Il mondo culturale bolognese negli anni in cui Lucio scriveva questo pensiero, era quanto di più animato possibile e degno della massima attenzione, specie musicalmente, e quando, ancora giovanissimo, scese dall’albero e toccò terra, la strada da percorrere che lo attendeva era tutt’altro che facile, tempestata d’insidie e difficoltà. Così commenta Lucio in proposito: “Il presente è come sabbia, fugge via e scivola. Il domani te lo immagini, lo costruisci è un’incognita”.

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                                                                   Dario Ballantini: “Da Balla a Dalla” – Acrilico su carta fotografica

La mostra magistralmente curata da Alessandro Nicosia, frutto di un anno e mezzo di lavoro e ricerca negli archivi, curatore anche del catalogo – Editore Skira pag.231 costo €.39 -, con il supporto della Fondazione Dalla, racconta, come scrivono i curatori: “ il ruolo di Lucio Dalla nel cruciale passaggio culturale dagli anni Sessanta in poi, la modernità del suo pensiero, l’eclettismo del suo agire. Dalla, protagonista di una continua ricerca espressiva di sonorità, innovatore e precursore di stili, esponente di spicco del movimento sperimentale, è ancora oggi senza uguali.

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                                                        I vari dischi d’oro e di Platino riconosciuti a Dalla nel corso della sua carriera

Non è certo un’impresa facile raccontare in un’esposizione cinquant’anni di storia. Tutto nasce da una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero cammino umano di uno dei più amati artisti italiani. Un cantore di vita e suoni che con graffiante ironia e sguardo poetico ha conquistato il cuore di tutti; non solo musicista ma anche attore, scrittore, regista teatrale, amante dello sport, curioso e appassionato cultore di innumerevoli interessi”.

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Lungo l’intero percorso espositivo, suddiviso in dieci sezioni: Famiglia-Infanzia-Amicizie-Inizi musicali, Dalla si racconta, Il clarinetto, Il museo Lucio Dalla, la sua musica, il cinema, il teatro, la televisione, Universo Dalla, Dalla e Roversi, Dalla e Roma, sono esposti numerosi  oggetti, documenti, foto, copertine dei dischi, locandine dei film a cui ha partecipato, manifesti e la ricca collezione di cappelli e berretti, materiale tutto per consentire al visitatore di scoprire Lucio nella sua intimità ed il fascino della sua musica. Interessante, anche perché inedita, è la sezione “Dalla e Roma”, che vuole ricordare, come scrivono i curatori:” una passionale corrispondenza d’amore, anni memorabili per il cantautore. L’Urbe è luogo dal potere magnetico per la sua poetica visionarietà, è ispiratrice di canzoni scritte tra i vicoli nelle “notti dei miracoli”, è magico ritrovo dello spirito del cantore. Nel quartiere di Trastevere, in Vicolo del Buco 7, dove abitò fino alla metà degli anni ‘80, campeggia una targa con una strofa de La sera dei miracoli, canzone simbolo del suo legame con la città. “Mi stupisco sempre più del rapporto che c’è tra me e Roma. Una città unica al mondo, un palcoscenico straordinario che unisce tutte le classi sociali, in cui non c’è contrasto, c’è voglia di stare insieme” – aveva dichiarato l’artista”.

Per noi spettatori, anche se il tempo passa, il suo ricordo é ancora vivo, con la sua musica e le sue note evocative che sono impresse nella memoria e appartengono alla colonna sonora della nostra esistenza.

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Roma – Museo dell’Ara Pacis – Via di Ripetta, 180 – fino al 6 gennaio 2023. Info e prenotazioni tel. 06.0608 sito web www.mostraluciodalla.it – Prevendite https://museiincomuneroma.vitatiket.it/