Mariagrazia Fiorentino – Donatello Urbani

La terra promessa da Dio al suo popolo è stata da sempre al centro dei pensieri, della cultura e della vita d’Israele e questo, senza dubbio, è da sempre alla base del grande amore e venerazione  che hanno riversato gli Ebrei sulla terra di tutto il pianeta indipendentemente dall’essere o meno quella assegnatagli da Dio. La comunità ebraica di Roma, non fa eccezione. Basta camminare per le strade del quartiere ebraico per avvertire e respirare a pieni polmoni  la vera romanità e quel senso di appartenenza a pieno titolo a questa città da oltre duemila anni.

In questo spirito e dopo il successo e la grande partecipazione popolare degli scorsi anni, anche quest’anno la Comunità Ebraica di Roma promuove e organizza il  Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica che in questa decima edizione ha per tema principale proprio la terra “Earth.Life beyond”, un percorso di riflessione e sguardo culturale, sociale e filosofico sul cambiamento e sull’innovazione scientifica e tecnologica verso il nostro pianeta.

“Un ricco panel di ospiti è stato chiamato a sviluppare l’argomento Terra in tutte le sue più ampie accezioni” tengono a precisare gli organizzatori, “Terra come identità, come viaggio e come ritorno, Terra come ambiente da conservare e trasmettere al futuro, Terra come risorse e Terra come modello di sviluppo.  Interventi e riflessioni dedicate a comprendere come la spinta dell’innovazione scientifica e tecnologica, nell’andare a delineare nuovi modelli di sostenibilità, agisca come agente acceleratore del futuro definendo nuovi perimetri di relazione, conoscenza e consapevolezza tra persone e comunità”.  A questo interessante tema si affiancano altri quali il letterario con presentazione di libri, incontri con scrittori, mostre, visite guidate alle testimonianze culturali ebraiche presenti nel territorio comunale di Roma e spettacoli dei quali uno, quello che sabato prossimo 9 settembre inaugurerà questa manifestazione incentrato su un pilastro della cultura ebraica: “La notte della Cabbalà”. Location principali: il Palazzo della Cultura, sede della scuola ebraica, il Museo Ebraico e i Giardini del Tempio. Il ricco calendario degli eventi prevede:

notte cabbalà_2                                         Notte della Cabbalà edizione 2016: In attesa di entrare alla visita guidata al Museo Ebraico di Roma

sabato 9 settembre: la Notte della Cabbalà, un vero e proprio evento nell’evento che vede l’intero Quartiere Ebraico del Portico d’Ottavia animarsi con una maratona di eventi culturali, musica, teatro, degustazioni, incontri letterari, che intende celebrare ancora una volta il sodalizio tra la Capitale e la Roma ebraica e che offre alla città la straordinaria opportunità dell’ingresso gratuito al Museo Ebraico e di poter fruire di visite guidate gratuite alla Grande Sinagoga e all’interno dell’Antico Ghetto; la perfomance artistica della serata è affidata a Enrico Fink, poliedrico musicista che metterà in scena, insieme a Giancarlo Schiaffini,  grande trombonista del jazz italiano, la session  “In Principio” – Il canto della creazione del mondo, uno spettacolo tra cosmologia, scienza e creazione con musica e voce narrante che partendo dai midrashim (racconti) sulla Genesi racconta la creazione del mondo da vari punti di vista.

In precedenza alle ore 20.45 ci sarà l’inaugurazione della mostra fotografica “Israele. Ritorno alla Terra” , una  raccolta di circa quaranta scatti dell’agenzia ebraica che testimoniano i primi anni dalla nascita dello Stato d’Israele, dal 1948. L’esposizione si concentra su tre temi: immigrazione, legame con la terra, la nuova vita nel neonato Paese. , l’inaugurazione della mostra Israele. Ritorno alla Terra, il tributo che il Festival dedica alle famiglie ebraiche che, provenienti da tutto il mondo, con il supporto della Jewish Agency, hanno fatto ritorno a casa, a partire dal 1948, dando vita allo Stato d’Israele. L’esposizione, in collaborazione con il Centro di documentazione Ebraica contemporanea e con il supporto di EL Al, presenta circa quaranta immagini di grande forza evocativa sui grandi temi dell’immigrazione ebraica, del legame con la terra e della nuova vita nel neonato Paese.

domenica 10 settembre: L’evento clou pone l’attenzione sul gemellaggio del Festival con la Giornata Europea della Cultura Ebraica incentrata sul tema Diaspora. Identità e Dialogo, alla quale è dedicata la sessione pomeridiana e serale .

lunedì 11 settembre Simonetta Agnello Hornby, Pierpaolo Pinhas Punturello e Francesca Nocerino  racconteranno le vicende degli Ebrei nel Meridione d’Italia, come terra di esilio, di partenze e di abbandoni, ma soprattutto come terra d’identità.

martedì 12 settembre: l’evento centrale sarà l’intervista di Benedetta Tobagi alla filosofa e sociologa Agnes Heller sul futuro della nostra società rispetto alla tematiche dell’etica, della sessualità e della famiglia. A seguire Edoardo Camurri intervisterà Helena Janeczek sul suo nuovo romanzo La ragazza con la Leica, dedicato a Gerda Pohorylle, donna formidabile e fotografa, morta “sul campo” durante la guerra civile spagnola nel 1937 e grande amore del fotografo Robert Capa.

mercoledì 13 settembre,  L’evento di chiusura è stato realizzato in collaborazione con SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori. Sarà un omaggio al grande artista e musicista Herbert Pagani con due momenti di esibizione. S’inizierà con un reading, scandito da momenti musicali, interpretato e a cura di Ketty Di Porto incentrato sulla vita, le opere e la poetica dell’artista scomparso prematuramente a soli 44 anni. Dopo la performance sarà assegnata una targa come riconoscimento ad un giovane artista che si sia distinto nel suo percorso, e che abbia ideato un’opera ispirata ai temi, alla storia o alla produzione artistica di Herbert Pagani, nato in Libia ha subito, insieme alla famiglia e  a tutta la comunità di correligionari, l’ostracismo dei governanti libici, obbligandoli all’esilio.

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Roma: Museo Ebraico- Teca con reperti della comunità libica. Interessanti i manufetti in argento, la cui lavorazione, insieme all’oro, era l’attività principe della comunità stessa. Di gran pregio in vestito da sposa, con preziosi ricami e merletti. La cerimonia della sposalizio era molto curata nella realizzazione, seguiva consuetudini consolidate nel tempo e avveniva in prevalenza nel giorno di mercoledi, in tempo utile di ripudiare la sposa qualora il marito non l’avesse trovata illibata. – Foto Donatello Urbani

Una teca nel Museo Ebraico testimonia con vari reperti, alcuni donati dalla famiglia Pagani, questa nuova ulteriore “shoah” subita dagli ebre ilibici, molti espatriati successivamente in Italia.

Questa manifestazione sarà una festa voluta dall’intera Comunità Ebraica che apre la loro casa in un completo coinvolgimento di tutta la zona del Portico d’Ottavia con un’estensione anche al territorio comunale.  Una mano tesa in amicizia che deve essere stretta con calore.

Roma- Quartiere ebraico – Portico di Ottavia – dal 9 al 13 settembre 2017. Per informazioni rivolgersi al Centro di Cultura Ebraica 06.5897589 – e.mail centrocultura@romaebraica.it, siti web www.romaebraica.itwww.culturaebraica.roma.it