Testo e foto Donatello Urbani

Il vino sempre più rappresentativo delle eccellenze del “Made in Italy”.Saggia è stata la politica fin qui seguita nell’indirizzare la commercializzazione dei vini a vantaggio di quelli assistiti da DOP – DOC e IGP che già nelle etichette offrono una paternità e identità chiare e inconfutabili a discapito di quelli sfusi. Comprensibile, quindi, la soddisfazione espressa sia dai rappresentanti del comparto vitivinicolo così come dal Ministro On.le Gian Marco Centinaio, chiamato a guidare insieme alle politiche agricole e forestale anche quelle turistiche, ambasciatrici per eccellenza dell’Italia.  E’ stato Ernesto Abbona, Presidente dell’Unione Italiana Vini, a fornire i dati previsionali della campagna vitivinicola in corso rilevati dalla propria associazione e confermati anche dai responsabili dell’ISMEA – Istituto per i Servizi del Mercato Agricolo e Alimentare – che indicano in oltre 49 milioni di ettolitri la produzione di vino e mosti, con un incremento  del 15% rispetto alla produzione dello scorso anno che riavvicina l’Italia alle medie pre 2017 e la pone al primo posto nella graduatoria mondiale dei produttori di vino malgrado gli incrementi fatti registrare anche dagli altri competitors. Questo incremento produttivo, comunque, non si presenta in maniera omogenea in tutto il territorio italiano. Nella realtà risultano favorevolmente privilegiate le regioni del nord Italia, mentre, quelle del sud, in particolare la Sicilia, pur registrando buoni incrementi, occupano le ultime posizioni.  Inoltre anche le previsioni commerciali sui mercati, in particolare esteri verso i quali anche le stime sono previste alquanto favorevoli. Più che giustificato il commento di un produttore che al termine degli interventi ha affermato: ”Un buon brindisi non sarebbe affatto fuori luogo”.