Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

 

Come si addice alle migliori favole, il discepolo, fratello minore di circa 10 anni, supera il maestro e grazie a quanto appreso sull’arte pittorica dagli insegnanti del fratello maggiore, intraprenderà il volo verso una notorietà che andrà oltre i confini nazionali. L’esposizione voluta dalle Gallerie Nazionali d’Arte Antica, allestita in due splendide sale di Palazzo Barberini, esamina la prima attività di Mattia Preti e la sua formazione nella bottega romana del fratello Gregorio. Il tutto ruota attorno alla monumentale tela d’impronta caravaggesca: “Allegoria dei cinque sensi” delle Gallerie Nazionali, rimasta per anni nascosta nel deposito del Circolo Ufficiali delle Forze Armate, cofruitore del monumentale edificio.

20190221_110422

Gregorio e Mattia Preti, Allegoria dei cinque sensi, 1642-1646 ca., Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, olio su tela, 200 x 396 cm.

Sono gli stessi curatori, Alessandro Cosma ed Yuri Primarosa, a presentare il dipinto che, attrazione in più, ha mostrato anche interessanti novità sia sulle tecniche pittoriche nonché alcuni riferimenti storici legati all’attività artistica dei due fratelli. Questa tela che insieme ad altre undici costituisce l’intero corpo espositivo, fu, come scrivono i curatori nel catalogo per De Luca Editori d’Arte, pagine 184 costo €.35,00: “Realizzata dai due fratelli negli anni Quaranta del Seicento, è ricordata nel 1686 nella collezione di Maffeo Barberini junior come un quadro “per longo con diversi ritratti: chi sona, chi canta, chi gioca, chi beve e chi gabba il compagno”, in una descrizione che sottolinea la complessa articolazione del dipinto dove, secondo un modello molto in voga nel Seicento, diversi gruppi di personaggi intenti in attività quotidiane diventano immagine allegorica dei cinque sensi”.

20190221_110455

Gregorio e Mattia Preti, Cristo guarisce l’idropico, 1630 ca., Milano, Courtesy Matteo Lampertico, olio su tela, 122 x 170 cm.

Lungo il percorso espositivo sono presenti anche importanti dipinti inediti di Mattia: primo fra tutti il monumentale “Cristo e la Cananea”, in origine nella collezione dei Principi Colonna, opera capitale del periodo romano del pittore, databile su base documentaria al 1646-1647. La scoperta dello straordinario dipinto – il primo dell’artista fornito di una data certa – ha permesso di precisare la cronologia della sua prima produzione. Inoltre sono esposti dipinti che permetteranno al giovane talentuoso Mattia di porsi in evidenza su quella del fratello, quali quelle esposte per la prima volta, come “L’Archimede”, oggi a Varese, e un Apostolo proveniente da una collezione privata torinese, autentiche testimonianze della precoce riflessione di Mattia sulla pittura di Caravaggio e di Jusepe de Ribera.

20190221_110605

Gregorio Preti, Cristo mostrato al popolo, 1645-1655, Torino, collezione privata, olio su tela, 113 x 157 cm.

I riconoscimenti che meritatamente vengono attribuiti a Mattia, gli consentiranno di ottenere l’importante commessa di affrescare il Duomo de La Valletta nell’isola di Malta, da parte dei Cavalieri di San Giovanni, oggi presenti come Cavalieri di Malta. In quest’isola Mattia otterrà ampie soddisfazioni e riconoscimenti e qui rimarrà fino alla fine dei propri giorni. Chiude il percorso una mirabile Testa di bambina, ritrovata nei depositi della Galleria Corsini, ulteriore nuova testimonianza degli anni romani in cui l’artista si formò, grazie principalmente agli insegnamenti del fratello maggiore, che lo indirizzeranno verso la meritata fama di “magister pictorum”.

20190221_110656

20190221_110706

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mattia Preti, Testa di bambina con collana di corallo, 1645-1650 ca         Mattia Preti, San Bonaventura, 1637-1645

ELENCO DELLE OPERE ESPOSTE:

  1. Gregorio e Mattia Preti, Concerto con scena di buona ventura (Allegoria dei cinque sensi), 1630-1635, Torino, Accademia Albertina, olio su tela, 195 x 285 cm
  2. Gregorio e Mattia Preti, Cristo guarisce l’idropico, 1630 ca., Milano, Courtesy Matteo Lampertico, olio su tela, 122 x 170 cm
  3. Gregorio e Mattia Preti, Pilato che si lava le mani (Cristo dinanzi a Pilato), 1640 ca., Roma, Confederazione Nazionale Coldiretti, olio su tela, 131 x 295 cm
  4. Gregorio e Mattia Preti, Allegoria dei cinque sensi, 1642-1646 ca., Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, olio su tela, 200 x 396 cm.
  5. Gregorio Preti, Cristo mostrato al popolo, 1645-1655, Torino, collezione privata, olio su tela, 113 x 157 cm
  6. Mattia Preti, Archimede, 1630 ca., Varese, Pinacoteca Larizza, olio su tela, 130 x 95,5 cm
  7. Mattia Preti, Negazione di Pietro, 1635-1640 ca., Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, olio su tela, 126 x 97 cm
  8. Mattia Preti, Fuga da Troia, 1635-1640, Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, olio su tela, 186 x 153 cm
  9. Mattia Preti, Apostolo, 1635 ca., Torino, Galleria Giamblanco, olio su tela, 97 x 73,5 cm
  10. Mattia Preti, San Bonaventura, 1637-1645, Ariccia, deposito da collezione inglese, olio su tela, 71 x 58,5 cm.
  11. Mattia Preti, Testa di bambina con collana di corallo, 1645-1650 ca., Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, olio su tela, 32 x 28,5 cm.
  12. Mattia Preti, Cristo e la Cananea, 1646-1647, collezione privata, olio su tela, 235 x 235 cm.

Roma, Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane, 13 fino al 16 giugno 2019 con orario dal martedì alla domenica 8.30 – 19.00. La biglietteria chiude alle 18.00. Biglietto d’ingresso unico inclusivo anche delle Gallerie d’Arte Antica Barberini a Corsini – Via della Lungara – valido tre giorni: Intero 12 € – Ridotto 6 €. Agevolazioni ed ingressi gratuiti come indicati dalla legge.