Testo e foto di Donatello Urbani

L’esposizione di questo inedito dipinto di Gentileschi si deve all’intuito e alla professionalità dei curatori di questa mostra Giuseppe Porzio, professore di storia dell’arte moderna presso l’Università di Napoli L’Orientale, e Yuri Primarosa, docente a contratto di storia dell’arte moderna presso la Sapienza Università di Roma. Infatti il dipinto in pessime condizioni di conservazione e di dubbia attribuzione, era pronto per lasciare il territorio nazionale e solo la perizia  dei due storici dell’arte ha fermato il trasferimento riconoscendolo come opera di Orazio Gentileschi e dopo scrupolosi e attenti lavori di restauro grazie al supporto della Galleria Benappi Fine Art, che ha provveduto anche al restauro della tela, eseguito da Stefano Scarpelli sotto la supervisione delle Gallerie Nazionali, è oggi ritornato nel patrimonio artistico/culturale nazionale e alla pubblica fruibilità.

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Nel corso della c0nferenza stampa di presentazione dell’opera: “San Francesco in estasi”, è emerso che questa costituisce, con ogni evidenza, una rara e rilevante testimonianza del momento in cui Orazio Gentileschi si avvicinò alle novità poetiche e stilistiche elaborate da Michelangelo Merisi da Caravaggio. Fu infatti eseguito dal naturale e con il modello in posa: un metodo di lavoro che Orazio doveva aver appreso già attorno al 1599-1600 direttamente da Caravaggio. Con ogni probabilità il quadro fu dipinto negli stessi anni del celebre processo che Giovanni Baglione aveva intentato contro Caravaggio, Onorio Longhi, Filippo Trisegni e lo stesso Gentileschi; nel corso del processo, e per la precisione nel settembre del 1603, Gentileschi aveva dichiarato di aver prestato a Caravaggio «una veste da cappuccino» e un «par d’ale». Si tratta plausibilmente dello stesso saio, contraddistinto da un peculiare copricapo a punta, che Orazio ritrasse nell’opera qui presentata.

dav                                                                 Orazi0 Gentileschi: “San Francesco confortato da un angelo”  – 1610/1612 – Olio su tela 

L’inedito dipinto di Gentileschi è messo a confronto con tre importanti opere conservate a Palazzo Barberini e con un quadro proveniente dal museo del Prado: il San Francesco in meditazione attribuito a Caravaggio, il San Francesco sorretto da un angelo dello stesso Gentileschi, il San Francesco in preghiera del Cigoli e il San Francesco sorretto da un angelo di Madrid, altro capolavoro della fase giovanile di Gentileschi.

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                                                                        Caravaggio – Attribuzione: “San Francesco in meditazione” – 1606 – Olio su tela

L’inedito San Francesco, fortemente sperimentale nella resa di un naturalismo vivido ed espressivo, sarà inoltre presentato accanto ad alcuni oggetti di grande forza evocativa, come gli atti del processo del 1603 aperti sulla pagina della citata deposizione di Caravaggio, un saio cappuccino coevo e una fotografia di Massimo Listri della cripta dei frati cappuccini di via Veneto a Roma, realizzata per l’occasione.
Nella nuova interpretazione dell’immagine di san Francesco fu infatti fondamentale per gli artisti caravaggeschi la familiarità con alcune pratiche di preghiera molto diffuse al tempo, come le veglie compiute dai cappuccini davanti alle spoglie dei loro confratelli: vivida testimonianza dell’austerità di una regola consacrata all’elevazione dell’anima e al rifiuto delle vanità, celebrata magistralmente da Caravaggio e Gentileschi.
Accompagna la mostra il catalogo edito da Officina Libraria che contiene saggi dei curatori e testi di Keith Christiansen (già direttore del Department of European Paintings al Metropolitan Museum of Art di New York), Alessandro Zuccari e Massimo Moretti (professori di Storia dell’arte moderna, Sapienza Università di Roma), Ilaria Sgarbozza (Soprintendenza Speciale di Roma) e Claudio Sagliocco (dottorando in Storia dell’arte, Sapienza Università di Roma).

Gallerie Nazionali di Arte Antica di Romsa – Palazzo Barberini – Via Delle Quattro Fontane 13 – 00184 – Roma dal 26/01/2023 – al 10/04/2023. Informazioni su orari e costi del biglietto di ingresso e modalità di utilizzo consultare  il sito www.barberinicorsini.org o e.mail: gan-aar.comunicazione@cultura.org.it