Mariagrazia Fiorentino – Foto Donatello Urbani
L’arte non è solo da osservare, ma da vivere
Venere, in tutte le sue sfacciettature di bellezza, fascino e seduzione è la protagonista assoluta di questa rassegna che presenta lungo tutto il percorso espositivo, con oltre 150 opere, un omaggio al fascino femminile e alla meraviglia delle immagini, “capaci di oltrepassare epoche e confini e di creare ponti di dialogo universali”, come affermato in conferenza stampa dalle curatrici Elizabeth Brooke e Annamaria Bava, con la direzione scientifica di Francesca Villanti.
Sandro Filipepi detto Botticelli: “Venere” 1485/1490 – olio su tela
Nelle 7 sezioni che racchiudono le opere esposte in mostra, si narra la vita artistica ed umana di Alphonse Mucha – Ivancice 24 luglio 1860/ Praga 14 luglio 1939 – . Come riportato nel comunicato stampa:” La mostra “Alphonse Mucha. Un trionfo di Bellezza e seduzione” non si limita a raccontare l’evoluzione dello stile di Mucha: invita il visitatore a entrare nel suo mondo, restituendo l’atmosfera vibrante della sua epoca.
Alphonse Mucha: “Autoritratto con tavolozza” – 1907 – Olio su tela
L’allestimento sarà un’esperienza avvolgente, in cui ambienti, luci, profumi, musiche e cromie condurranno il pubblico in un vero e proprio passaggio temporale, riportandolo indietro nel tempo.
Ospite d’onore della mostra è la Venere di Botticelli (1485-1490), prestata in via del tutto eccezionale dai Musei Reali – Galleria Sabauda di Torino, perfetta sintesi del concetto di bellezza e seduzione.
La Venere, icona e testimonial mondiale del fascino senza tempo, stabilisce un ponte ideale tra l’arte rinascimentale e l’Art Nouveau. Il capolavoro quattrocentesco, recentemente oggetto di approfondite indagini diagnostiche, dialoga sorprendentemente con le figure femminili di Mucha, rivelando come l’ideale di bellezza attraversi i secoli con continuità straordinaria.
Alphonse Mucha: “Médée” – 1898 – Litografia a colori
A Palazzo Bonaparte, Mucha viene raccontato attraverso i suoi celebri manifesti teatrali, pannelli decorativi, calendari e illustrazioni, testimoni di un’epoca in cui l’arte si fondeva con la vita quotidiana e ne impreziosiva ogni gesto.
Alphonse Mucha: “Testa di ragazza” – 1900 – Bronzo, argento, doratura
Ma, su tutto, Mucha è colui che ha saputo reinventare l’immagine femminile nell’arte, trasformandola in icona di grazia e forza, protagonista indiscussa di un linguaggio decorativo – tra fiori, linee morbide e atmosfere oniriche – che ancora oggi ispira moda, grafica e design contemporaneo, fino ad influenzare il mondo dei più moderni tatuaggi dove i suoi soggetti sono diventati uno dei temi più ricorrenti e richiesti al mondo.
Mucha è stato molto più di un artista. È stato un innovatore, un comunicatore visivo capace di dare una forma seducente e riconoscibile all’immaginario della Belle Époque. I suoi celebri manifesti pubblicitari – come quelli dedicati a Sarah Bernhardt o ai profumi e ai liquori parigini – non solo resero popolare l’arte grafica, ma trasformarono il linguaggio visivo del suo tempo, anticipando i principi del design moderno.
Alphonse Mucha: “Primerose” – 1899 – Cromolitografia
La donna di Mucha, con le sue linee flessuose, i capelli fluenti, le vesti leggere e gli elementi naturali che la circondano, è diventata l’icona universale della femminilità Art Nouveau, movimento che ha rivoluzionato le arti applicate e la visione estetica tra fine Ottocento e inizio Novecento”.
Roma – Palazzo Bonaparte – Piazza Venezia, n.5 Fino all’8 marzo 2026 dal lunedi al giovedi dalle 9,00 alle 19,30 – venerdi, sabato e domenica dalle 9,00 alle 21,00. Costo biglietto d’ingresso intero €.18,00 – ridotto €.17,00 . Sono previste riduzioni ed agevolazioni varie. Consultare il sito web www.mostrepalazzobonaparte.it – www.arthemisia.it – tel.06.6715111- email info@arthemisia.it
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