Mariagrazia Fiorentino –

Esporre queste opere è una sfida in un luogo così diverso deputato all’arte classica, ma fa si che le stesse si mimetizzano nel tessuto materiale e immateriale del contesto.

“Una mostra di cultura e di libertà in un’epoca di sperimentazione dopo la prima guerra mondiale”.

1_© National Portrait Gallery, London

                                                                                                       Virginia Wolf in una foto del 1902

Parafrasando un francesismo possiamo definire questa rassegna, allestita al primo piano di Palazzo Altemps a Roma, “in rose” grazie alla preponderante influenza femminile presente nella comunità artistica di Bloomsbury e di Virginia Stefen, non ancora Wolf – che assumerà dopo il matrimonio con Leonard. Rimasti orfani nel 1904, Virginia Stephen, con i fratelli Vanessa, Thoby e Adrian si trasferisce dall’altolocato Kensington nel meno privilegiato quartiere di Bloomsbury. Dal 1905 un nutrito gruppo di giovani donne e uomini si incontra ogni giovedi nella casa al n.46 di Gordon Square per inventare una vita nuova e libera. La mostra, nelle parole dei curatori: “racconta innanzi tutto la complessa esperienza di amicizia intellettuale del gruppo di Bloomsbury attraverso libri, parole, dipinti, fotografie e oggetti dei protagonisti di questa avventura dell’arte e del pensiero. Nelle stanze di Palazzo Altemps, in cinque sezioni si svolge il racconto delle figure di Bloomsbury. I giovani intellettuali che si incontravano nelle stanze delle sorelle Stephen condividevano predilezioni artistiche, relazioni romantiche, esperienze lavorative innovative, motivazioni sociali. Questi individui dalla forte personalità diventeranno economisti, storici, scrittori, filosofi e artisti impegnati di sinistra: spesso saranno molto famosi. Speravano, come Leonard Woolf, in una società senza classi o, come Virginia, in un mondo senza torri d’avorio per i suoi artisti. Significativa è la figura di John Maynard Keynes che ha rivoluzionato il pensiero economico e ha posto le basi del welfare state, nonché della collaborazione dello stato alle arti;  oppure quella di Lytton Strachey che ha inventato un nuovo modo di scrivere la storia e Roger Fry, critico e pittore, un’altra maniera di guardare e creare opere d’arte. Al di là del valore indiscusso dell’uguaglianza, intanto e prima di tutto economica, altro valore irrinunciabile era il riconoscimento della singolarità di ciascuno”.

2_© National Portrait Gallery, London

                                                                                Vanessa Bell – “Lronard Wolf” – Olio su tela – 1940

Significativa l’ospitalità concessa a questa mostra dal Palazzo Altemps che nell’Ottocento ha ospitato vari salotti letterari. Qui, nella chiesa della Clemenza e di Sant’Aniceto custodita all’interno dell’edificio, Gabriele D’Annunzio sposò nel 1883 Maria Hardouin di Gallese, famiglia che per ultima abitò Palazzo Altemps. Il Museo Nazionale Romano con la casa editrice Electa e con il sostegno dell’Italian Virginia Woolf Society propongono un articolato programma di appuntamenti legati alle tematiche dell’esposizione Virginia Woolf e Bloomsbury Inventing Life.

Il percorso espositivo si apre con il saggio di Virginia Woolf pubblicato nel 1929; questa prima sezione è dedicata interamente alla scrittrice inglese. Di stanza in stanza l’esposizione racconta i pensieri, le azioni, le creazioni di un gruppo di giovani che inventa un nuovo modo di vivere nelle infinite discussioni che si tenevano nella casa di Bloomsbury, dove inizialmente si riunivano ogni giovedì dopocena. “Society is the happiness of life”. È un verso tratto da Pene d’amore perdute di Shakespeare a dare il titolo alla stanza dedicata ai personaggi di Bloomsbury, perché stare insieme è la felicità.

6_© National Portrait Gallery, London

Vanerssa Bell – “Roger Fry” – 1912

La seconda sezione approfondisce l’incontro con queste persone speciali, originali, eccentriche, con una gran voglia di vivere in modo diverso dai loro padri. E l’amore circola nell’aria come una libertà creativa, che si esprime in accostamenti arditi di colori, in straordinarie invenzioni decorative che trasformano armadi, tavoli, sedie, poltrone in opere d’arte.

Hogarth Press è il titolo della terza sezione che, attraverso delle straordinarie pubblicazioni ricostruisce la storia della casa editrice fondata nel 1915 quando Leonard e Virginia Woolf decidono di comprare una pressa. Nel 1917 esce il primo elegantissimo volume, stampato a mano. La raffinatezza della veste va di pari passo con la chiara idea di proporre libri importanti a prezzi accessibili dei migliori autori, coinvolgendo gli artisti amici e vicini. L’anno di svolta è il 1920: il marchio   inizia ad essere riconoscibile. Nel 1922 viene pubblicato il primo romanzo edito dalla casa editrice: La stanza di Jacob di Virginia, con una sovraccoperta disegnata da Vanessa Bell, la prima di una lunga serie.

Roger Fry e il post impressionismo è il titolo della quarta sezione. Il critico d’arte, storico, pittore Roger Fry ha fatto scoprire al suo paese la grande pittura francese moderna. Nel 1910-11 porta in mostra a Londra ventun Cézanne, trentasette Gauguin, venti Van Gogh, tra cui i girasoli, Rouault, Derain, Picasso e Matisse. Per Virginia Woolf, e per molti dei giovani di Bloomsbury, la portata rivoluzionaria di quelle opere è evidente: sono artisti che vanno in cerca di una definizione della forma non troppo distante dalla sua ricerca nel campo della scrittura. L’ultima sezione ricorda questi sei anni che hanno cambiato il gusto, in cui la Gran Bretagna accoglie nel design e nella moda le suggestioni che venivano dalla pittura e dalla letteratura francese. George Bernard Shaw, H.G. Wells, W.B. Yeats, E.M. Forster, Lady Ottoline Morrell, Gertrude Stein e Lady Maud Cunard erano tra i clienti assidui.

A cura degli organizzatori è stato predisposto un articolato programma di eventi culturali legati alle tematiche dell’esposizione Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing Life. Nadia Fusini e Luca Scarlini incontrano il pubblico a Palazzo Altemps per raccontare, approfondire e celebrare l’affascinante storia del gruppo di Bloomsbury in due appuntamenti di sabato, in concomitanza con le aperture serali straordinariamente costo €. 5 tra le ore 20.00 e le 22.30 del 29 ottobre. Gli incontri proseguiranno nei giorni: 13 novembre – 18 dicembre – 15 gennaio e 12 febbraio.

Roma – Museo Nazionale Romano Palazzo Altemps, Piazza di S. Apollinare, 46 fino al 12 febbraio 2023 con orari dal martedì alla domenica dalle ore 11.00 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00) chiuso il lunedì chiusura 25 dicembre 2022 e 1 gennaio 2023. Informazioni www.museonazionale romano.beniculturali.it #museonazionaleromano #ElectaEditore.  Biglietti d’ingresso a Palazzo Altemps: intero 13 € ridotto 7 € per i cittadini dell’Unione Europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni gratuito secondo la normativa vigente. Inoltre per tutte le sedi del Museo Nazionale Romano, validità 1 settimana dal momento dell’acquisto, è consentito l’ingresso a Palazzo Altemps – Terme di Diocleziano – Crypta Balbi – Palazzo Massimo  con biglietto dal costo intero 17 € ridotto 13 € per i cittadini dell’Unione Europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni gratuito secondo la normativa vigente prevendite online www.museonazionaleromano.beniculturali.it diritto di prenotazione obbligatorio 2€