Testo e foto di Donatello Urbani

Fra le diverse iniziative culturali previste nell’ambizioso progetto delle Stagioni Russe in Italia rientra a pieno titolo anche questa mostra allestita nella sala Zanardelli del Vittoriano che già nel titolo in lingua latina preannunzia il contenuto d’arte classica che sarà il tema dominante presente in tutte le opere esposte.

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Mukovnin E.V. “Ai confini del Mondo                                                                                          Len’kova Ju-V. “”L’ascesa di Sikirnaja gorà”

L’odierna Accademia Russa di pittura “I.S.Glazunov” , come affermato in conferenza stampa dall’attuale rettore ad interim Ivan Glazunov, si propone di recuperare l’esperienza maturata nei secoli scorsi dall’Accademia Imperiale Russa di Belle Arti ed esaltare tutte le tradizioni artistiche e culturali che le vicende post rivoluzione dell’ottobre 1917 avevano cancellato. Non aspettatevi quindi di trovare esposte opere che abbiano, anche in forma velata, riferimenti alle avanguardie e post avanguardie russe ed alle correnti artistiche oppure riferimenti al periodo sovietico.

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Safonov M.O. “La città di Stàrica sul Volga N.1″                                                                        Velicko O.A. “Ritratto di Gennàdi Rozdestvenskij

Il messaggio artistico che questi giovani neo diplomati ci presentano con le loro opere ha un legame diretto con il mondo artistico classico della pittura tradizionale presente in Russia fino ai primi anni del Novecento. Le circa cinquanta opere esposte vogliono richiamare  l’attenzione dei visitatori su alcuni significativi episodi che hanno segnato la storia nazionale oltre  presentare le bellezze della natura della Russia insieme ad  alcuni ritratti di personalità contemporanee.

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Cvetaeva O.M. “Storia di Pietro e Fevrònija”                                                                                 Ermakova A.G. “La guarigione del paralitico”

Questo non toglie niente alle alte qualità artistiche presenti in tutte le opere anche quando si è trattato di copiare o ispirarsi ai grandi capolavori di artisti del passato, in tutti è presente qualcosa di personale,  per non parlare di quelle che sono state realizzate da questi giovani attingendo unicamente alla loro inventiva e creatività artistica. Sarà, invece, oltremodo interessante seguire il percorso artistico che attende questi giovani nei prossimi anni quanto le nozioni apprese nell’Accademia, giusti gli insegnamenti che partono dalla classicità, saranno i punti di partenza per nuove e personali acquisizioni stilistiche.

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Cudanov S.E. “La grande marcia tra i ghiacci della Siberia”                                                              Blinkov S.V. “Lo zarevic’ Dmitrij”

“I nostri giovani allievi”, dichiarano alcuni docenti dell’Accademia I. S. Glazunov nel corso di una previsita alla mostra, “hanno piena libertà di esprimersi e ricercare liberamente forme, stili e metodi di realizzazione  delle loro opere anche quando si allontanano dagli insegnamenti impartiti”.  In proposito come indica inequivocabilmente il titolo della rassegna: la nostra civiltà, incluse le arti figurative che ne costituiscono uno dei fondamenti, non può non basarsi che sui valori classici, senza trascurare, però, anche i meno classici, e su questi costruire quelli futuri.

Roma – Mostra “Haec est civitas mea” – Sala Zanardelli del Vittoriano – Piazza dell’Ara Coeli fino al 2 maggio 2018 con ingresso gratuito tutti i giorni dalle ore 9,30 alle 19,30. Info tel.06.6783587 .-