Testo e Foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

Il culto alla Vergine Maria, uno dei più sentiti dalla popolazione romana, ha trovato il suo epilogo nell’abbellirne le statue sia con vesti che con preziosi gioielli, che spesso ha rappresentato, in entrambe le espressioni, delle vere e proprie opere d’arte. In questo spirito è stata allestita nell’ala destra della Basilica di S.Maria in Aracoeli, luogo simbolo del valore religioso ma anche storico-culturale della città di Roma, la sesta edizione della mostra “Tessere la speranza” con il preciso intento di far conoscere, all’interno del culto religioso, l’intensità delle creazioni artistico-artigianali legate alle “madonne vestite” presenti sugli altari di molte chiese, in particolare del centro e del meridione d’Italia.

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Il Bambinello dell’Aracoeli                                                                                         Abito della Madonna del carmela con gli scapolari

 

Questa nuova esposizione presenta, infatti, seguendo il percorso di approfondimento sul tema delle “madonne vestite”, gli esemplari di simulacri con le loro vesti preziose della Vergine del Rosario, dell’Addolorata, provenienti da tutto il Lazio e porta all’attenzione del pubblico per la prima volta gli abiti del Bambinello della Basilica dell’Aracoeli e quelli della Madonna del Carmine in Trastevere. In proposito afferma la dott.ssa Alfonsina Russo, attuale Direttore del Parco Archeologico del Colosseo e già Direttrice della Sovrintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’area metropolitana di Roma, Etruria Meridionale e Provincia di Viterbo,: “Il Bambinello dell’Ara Coeli è uno straordinario documento della devozione del popolo romano caratterizzato dalla miriade di ex voto che ricoprono la veste di broccato. La statuina, portata dal clero nelle case romane che ne richiedevano ”l’assistenza”, “soccorreva” gli ammalati ed era omaggiata anche dai piccoli fedeli romani con la recita periodica di poesie. La Madonna del Carmine di Trastevere, detta la “Fiumarola”, testimonia la “vestizione reciproca” con il popolo, mostra e porge ai fedeli lo ‘scapolare’, un pezzetto di stoffa che si appende al collo e che rappresenta, oltre a un oggetto devozionale, una simbolica forma di ‘rivestimento’ che, richiamando la veste dei carmelitani, contraddistingue chi si affida alla Vergine”.

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Abito della Madonna dell’Addolarata di Boville (FR)                                                            Un abito della Madonna del Carmelo

 

Di rimando l’intervento dell’attuale Sovrintendente per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, dott.ssa Margherita Eichberg, pone in risalto come:”Tessere la speranza” nasca insieme al progetto di restauro ed espositivo a partire dal recupero, effettuato dalla Soprintendenza, della Madonna del Rosario degli inizi del XVIII secolo conservata nella Chiesa di S. Andrea Apostolo a Vallerano (VT), danneggiata dal sisma del 30 ottobre 2016.  Dopo la prima edizione romana a Palazzo Patrizi Clementi, sede della Soprintendenza, incentrata sui tre percorsi della fede di S. Paolo, S. Benedetto e S.Francesco. La seconda edizione si è svolta nella splendida cornice del settecentesco Palazzo Lercari di Albano Laziale, sede del Museo Diocesano, con una attenzione particolare ai tessuti sacri provenienti dal territorio della diocesi. Con il coinvolgimento della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti, la mostra è poi giunta a Sora (FR), nel Museo della Media Valle del Liri, presentando le preziose vesti delle Madonne Addolorate e in particolare l’enorme manto di Santa Marìa de la Esperanza Macarena proveniente da Siviglia. L’esposizione nel Museo Diocesano di Gaeta è stata incentrata sulla Madonna del Rosario e ha approfondito il restauro di alcune “Madonne vestite” locali, con i loro oggetti di corredo: in particolare il manichino e le vesti della Madonna della cintura (o della cintola) di Gaeta e l’abito antico della Madonna del Rosario di Casalattico. Ad Arpino (FR), un’ulteriore edizione è stata dedicata alla Madonna di Loreto, culto particolarmente sentito nella Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, dove si diffuse sin dal XV secolo”. Quanto noi possiamo ammirare nell’ala destra della Basilica dell’Ara Coeli, è la preziosa testimonianza di tante  cure amorevoli siano stati oggetto questi simulacri della Vergine impreziositi di monili ricercatissimi e ricche vesti, cucite dalle stesse donatrici. Tutto questo, inoltre, ci  racconta storie di un ricco patrimonio antropologico, oltre che artistico e storico. La nuova tappa di “Tessere la Speranza” nella Basilica dell’Aracoeli a Roma arricchisce, assieme all’aspetto cultuale delle vesti stesse, l’indagine sulle manifatture, l’artigianato e la ricchezza compositiva che sono parte della storia della città di Roma e del territorio regionale.

Catalogo con preziosi saggi di esperti e studiosi della materia, ricco di tavole a colori è edito di Gangemi Editore. Pagine 63, costo €.22,00

Roma- Basilica di Santa Maria in Aracoeli – Scalinata dell’Arce Capitolina – visitabile fino al 4 maggio 2018 con ingresso gratuito nell’orario di apertura della Basilica dalle 8,30 alle 18,30. Info tel.06.69763837 – 06.69763839 – sito web Sovrintendenza www.sabap-rm-met.beniculturali.it  oppure tel. 06.67233002-3-