Testo e foto di Mariagrazia Fiorentino e Donatello Urbani

E’ stato presentato il 3 febbraio u.s. il progetto per il nuovo Macro di Via Nizza, con una veste museale completamente innovativa e un giovane nuovo direttore: Luca Lo Pinto. Una persona speciale che si distingue da  tutte le altre per una straordinaria “normalità”, che segue con rigore la sua strada senza scendere a compromessi e scorciatoie per arrivare ai risultati, ma con una grande esperienza maturata come direttore della  Kunsthalle Wien.

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Un progetto che prova a ripensare il museo in forma sperimentale e sempre più inclusivo, che parli ai giovani, un museo gratuito che può dare una diversa lettura. Da comuni stampa: il “Museo per l’Immaginazione Preventiva prende concretamente forma come un magazine tridimensionale, in cui ogni spazio del museo è ripensato come una specifica rubrica. L’architettura fluida che caratterizza il MACRO diventa così la griglia di un’impaginazione aperta a contenuti eterogenei e all’improvvisazione: un centro culturale polifonico dove una struttura editoriale si traduce in una forma vivente.La programmazione non sarà quindi scandita esclusivamente dalle mostre, ma da una serie di formati:

- MONO (Aritmici; Polifonia), monografie interdisciplinari;                           

- MEDIUM (Musica da Camera; In-Design; Studio Bibliografico;Palestra), sezioni dedicate ad ambiti e processi non convenzionali ma oggi centrali nelle pratiche artistiche contemporanee;

- RETROFUTURO, uno speciale display che ripensa la collezione attuale e funge da palinsesto dove esporre le opere di una collezione in fieri dedicata alle nuove generazioni;

- SOLO / MULTI, mostre monografiche, con l’eccezione di qualche collettiva, dedicate a figure fuori formato, coerenti all’attitudine interdisciplinare del museo;

- AGORÀ, il motore discorsivo del museo, con un programma d’incontri a loro volta scanditi in formati;

- EXTRA, che sviluppa sia una MACRO Academy che funga da software per attività di approfondimento e formazione sia uno spazio permanente dedicato all’attività didattica per i bambini.

Senza ignorare le origini e lo sviluppo dell’istituzione museale, credo sia necessario tentare di svincolarsi da modelli che risultano anacronistici rispetto alle complessità e porosità del linguaggio artistico contemporaneo. In un momento storico in cui il concetto di museo e la sua identità sono messi in continua discussione dai mutamenti sociali ed economici nonché dai linguaggi dell’arte stessa, è essenziale sperimentare modelli alternativi dove l’immaginazione possa essere il motore principale. Declinerò l’intera istituzione in una dimensione performativa: un grande stage in cui far convivere situazioni, mostre, progetti con dimensioni spaziali e temporali diversi mirando a coinvolgere il pubblico con una programmazione che sia insieme accessibile ma non d’intrattenimento, comprensibile ma non didascalica. Un’infrastruttura condivisa che possa essere uno spazio per la reciprocità, la convivialità e la messa in discussione del ruolo della produzione artistica e della sua ricezione. L’obiettivo è di mettere a punto una struttura museale elastica e interdisciplinare che pone al centro gli artisti e il loro pensiero. Un museo quale studio di produzioni di immaginari”.

Luca Lo Pinto Direttore artistico del MACRO

Auguri al nuovo Macro di Via Nizza