“A quel tempo i Sabini portavano oro e non erano meno degli Etruschi amanti delle raffinatezze” –

Dionigi di Alicarnasso 38,24

Donatello Urbani

La partenza di questa avvincente avventura inizia nel 1934 quando un distaccamento militare segnalò la presenza di una necropoli in territorio di Montelibretti, utilizzata dalla popolazione di Eretum che insieme a Cures erano i maggiori e più importanti centri abitativi della Sabina Tiberina. Quando nel 1970 iniziarono i lavori di scavo archeologico, a cura del Prof. Massimo Pallottino, dell’Università La Sapienza di Roma, le prime dieci tombe scavate non presentarono alcuna rilevanza storico/culturale, mentre la XI^, collocata sul Colle del Forno, apparve subito appartenere ad una famiglia aristocratica, come indicavano le dimensioni e l’intera struttura, e risultò, purtroppo, profanata da ignoti tombaroli che, dopo averla parzialmente distrutta, avevano lasciato in situ solo vari oggetti da loro ritenuti di scarsa importanza.

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Le ricerche intraprese segnalarono, dopo vari anni, l’esposizione di un corredo funerario appartenuto ad un principe sabino, cosi recitava la didascalia, nel Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, in Danimarca, che lo aveva acquistato, insieme a parte del corredo funerario, dal noto trafficante di reperti archeologici Giacomo Medici. La restituzione del materiale conservato a Copenaghen, 328 reperti, avvenne nel 2016, dopo una lunga trattativa, e, come ha ricordato nel suo intervento la Dott.ssa Francesca Licordari,  della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, iniziò da parte di archeologi italiani e della stessa lo studio e la catalogazione di tutto il materiale con quella passione che solo un giovane riesce a comunicare. La definitiva esposizione di tutto il materiale recuperato nel Palazzo Brancaleoni, sede del Museo Archeologico di Fara in Sabina (RI) le cui sale contengono anche manufatti e reperti provenienti da insediamenti sabini fino all’età romana, è avvenuta con una cerimonia lo scorso 17 marzo.

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Da comunicato stampa: “Tra i numerosi e splendidi reperti recuperati dalla città di Eretum si conserva anche un nucleo di 12 lamine in bronzo sbalzato di fattura greca ma prodotte in Etruria nell’orizzonte cronologico del tardo orientalizzante, fabbricate da abilissimi orafi per decorare un calesse da parata destinato ad un principe sabino di cui non abbiamo altre notizie né conosciamo il nome…..

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Furono accurate le ricerche attraverso le quali si ricostruì il percorso dei materiali trafugati: l’acquisto del corredo da parte di trafficanti di opere d’arte e della successiva vendita al Ny Carlsberg Glyptotek. A seguito di queste ricerche il Ministero della Cultura si attivò per il recupero e nel 2016 il complesso funerario venne restituito all’Italia.

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Dopo l’acquisto del corredo il Museo danese avviò una campagna di restauri finalizzata ad allestire una tomba, che comunque permise agli studiosi italiani di visionare i reperti e stabilire senza ombra di dubbio la provenienza dalla necropoli di Colle del Forno in quanto i reperti recuperati e depositati nel Museo di Fara in Sabina erano in perfetta connessione con quelli conservati nel museo danese.

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La tomba XI restituisce tutto lo splendore di una famiglia di Re e Regine, grandi guerrieri e donne di potere, che affermano il proprio ruolo sociale e politico attraverso l’esibizione di oggetti che oggi definiremo iconici, indossati in cerimonie pubbliche e riti religiosi.”

Restano ancora da recuperare alcuni reperti, tra i quali un bellissimo elmo in bronzo, venduti al Museo Archeologico di Magonza per la restituzione dei quali sono in corso trattive che ci auguriamo abbiamo pieno successo il prima possibile.

Museo Archeologico di Fara in Sabina (RI) – Piazza del Duomo, n.3 – Lunedi, Mercoledi, Venerdi 9,00/14,00 – Martedi e Giovedi 9,00/14,00 e 15,00/18,00 Informazioni tel. 0765.277321 – 2779244 email info@museofarainsabina.it -. Biglietti d’ingresso € 3,00 – Museo Civico Archeologico – Intero € 5,00 Visita guidata al Museo Archeologico e al Museo del Silenzio del Monastero delle Clarisse – Ridotto € 3,50 Over 65, centri anziani accreditati, gruppi, guide turistiche e accompagnatori turistici in visita personale, giornalisti iscritti all’albo – Ridotto scuole € 3,00 Scuole di ogni ordine e grado. Gratuito per professori ed accompagnatori nella misura di 1 ogni 20 alunni. € 3,50 per eventuali accompagnatori eccedenti – Gratuito 0-6 anni e diversamente abili Integrato € 8,00  – Visita guidata al Museo Archeologico, al Museo del Silenzio e al Museo dell’Olio di Castelnuovo di Farfa (RI) Integrato ridotto € 6,50 Gruppi (almeno 10 persone) Integrato ridotto € 5,00
Target 7/14 anni Integrato gratuito 0-6 anni e diversamente abili Percorso –  “Caccia la Tesoro” € 3,50/bambino (interno al Museo)