A cura della redazione. Foto di Donatello Urbani

I lavori di restauro e conservazione che hanno interessato le due statue bronzee, vere “star” del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo, hanno offerto la buona occasione per effettuare nuovi studi e ricerche sfruttando così a pieno le opportunità offerte dalle sofisticate  tecnologie scoperte in questi ultimi tempi. In questa operazione è stata scoperta una residua quantità di terra di fusione  all’interno della statua de “Il Pugilatore” che, una volta prelevata, è stata inviata a diversi laboratori di analisi con il preciso compito di scoprire da quale territorio delle due nazioni, italiano o greco, provenga. Il responso di queste analisi, atteso per il prossimo autunno, consentirà di conoscere con certezza se la bottega artistica che ha realizzato tale capolavoro, unico per qualità artica e tecnica di fusione: “a cera persa”, appartenesse: scuola romana o ellenistica. Dubbi completamente assenti nell’altra statua de “Il Principe ellenistico” sottoposta anch’essa  alle operazioni di restauro conservativo.

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Come afferma chiaramente anche il nome  con il quale è indicato fin da quando giunse nella collezione di questo museo e che immortala un giovane dal portamento nobile, nel pieno vigore fisico e nella bellezza che offrono gli anni giovanili. Completamente diverse sono le caratteristiche presenti nella statua de “Il Pugilatore”. Rappresenta infatti un atleta avanti con gli anni, provato dalla durezza di questo sport, stanco, abbandonato dalla forza e dal vigore fisico, ferito come testimoniato dalla tante gocce di sangue rosso presenti sul corpo e rappresentate da piccole aggiunte di rame sulla fusione bronzea. Lo sguardo carico di preoccupazione e di ansia, é rivolto sulla destra, forse, verso un giudice pronto ad emettere un verdetto a lui  certamente non favorevole. Tutte queste caratteristiche rimandano a teorie proprie della cultura romana che vuole un’arte realistica priva di tutta quell’aulicità propria invece di quella cultura che ha ispirato la statuaria greca, già a partire da Fidia, prima, e Lisippo, poi.

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Tutto questo però non è sufficiente a dare  una certezza assoluta sulla sua provenienza. I bravi maestri scultorei, così come i corrispettivi maestri fonditori, erano in grado di assecondare i voleri dei vari committenti come avvenuto per quello romano che volle la statua de “Il Pugilatore” nella sua dimora posta ai piedi del colle Quirinale, quasi alla fine dell’attuale Via Quattro Novembre, dove negli anni ottanta dell’ottocento, fu rinvenuta grazie ai lavori di sbancamento necessari alla costruzione delle arterie che congiungono la parte nord/est della città a Piazza Venezia. Nel corso della conferenza stampa la Direttrice pro-tempore, Alfonsina Russo, ha voluto precisare che: “Per un mese, in via sperimentale, entrambe le sedi – Palazzo Massimo e Palazzo Altemps (nota della redazione) – saranno aperte al pubblico soltanto il pomeriggio in settimana, dalle ore 14.00 alle ore 19.45, e il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 19.45. Una fascia oraria più consona ai cittadini romani che in queste settimane stanno vivendo con entusiasmo la riscoperta del proprio patrimonio artistico e monumentale. A Palazzo Massimo nel percorso di visita – che comprende la galleria di sculture al piano terra e la collezione di affreschi e mosaici al secondo piano – sarà possibile ammirare anche i bronzi del Principe ellenistico e del Pugilatore. Questi ultimi sono stati oggetto di un intervento conservativo, reso possibile grazie al sostegno dell’associazione senza scopo di lucro: Mecenati della Galleria Borghese – Roman Heritage Onlus”. L’intervento ha costituito per il Museo un’occasione straordinaria di ricerca, che ha rivelato novità sulla tecnica di realizzazione della lavorazione dei bronzi nel mondo antico”. Informazioni per i visitatori: Per visitare il Museo Nazionale Romano, di cui è fissata per sabato 27 giugno la riapertura anche delle altre due sedi – Terme di Diocleziano e Crypta Balbi (aperte unicamente durante il weekend, dalle ore 10.30 alle 19.45) sarà necessario acquistare il biglietto online sul sito www.coopculture.it e per assistenza e informazioni sarà possibile telefonare al call center 0639967701 o inviare una mail a info@coopculture.it. La tariffa del biglietto intero è di 10 €. Il biglietto avrà la validità di una settimana, consentendo un ingresso a tutte le sedi secondo i giorni e gli orari di apertura previsti. In occasione della riapertura, con i biglietti acquistati dal 17 giugno sarà possibile visitare anche Terme di Diocleziano e Crypta Balbi nelle giornate del 27 e del 28 giugno. All’ingresso il pubblico, che dovrà presentarsi munito di mascherina, sarà sottoposto alla rilevazione della temperatura tramite termo scanner. Mappe digitali e indicazioni del percorso di visita all’interno delle sedi museali guidano i gruppi di non più di quattordici persone che potranno entrare ogni 15’. Consentite anche le visite guidate, per lo stesso numero di persone, accompagnatore compreso. Per i titolari della Card2020 la validità è prorogata fino al 31 marzo 2021 per compensare la mancata fruizione del Museo nel periodo di chiusura.